Protesta No Tav, militanti e antagonisti del centro sociale Bocciodromo venerdì 31 gennaio hanno occupato un capannone nel quartiere Ferrovieri di Vicenza. Il blitz è iniziato intorno alle 23,30. Un corteo di circa 300 persone è partito dal collettivo Caracol Olol Jackson in viale Crispi, ha invaso la strada con cori, fumogeni e musica. Gli antagonisti sono entrati nel capannone, hanno attivato dei generatori che hanno permesso di accendere le luci, e iniziato ufficialmente l’occupazione. «Resisteremo a oltranza» hanno fatto sapere. La “festa” per l’ingresso nel capannone è continuata tra musica e sporadici fuochi artificiali. Dal tetto gli antagonisti hanno srotolato due striscioni con le scritte «Spazio occupato». Di fatto si è trattato di un ritorno nella sede dopo un’assenza di due giorni. L’edificio, che sarà abbattuto in autunno nell’ambito dei cantieri Tav per far posto al prolungamento di via dell’Arsenale, negli ultimi 15 anni ha ospitato la sede del centro sociale grazie a una convenzione rinnovata più volte tra il Comune e quattro associazioni di promozione sociale formalmente titolari della concessione. La concessione è scaduta venerdì ma già il giorno prima, giovedì 30 gennaio, le associazioni avevano riconsegnato le chiavi dell’immobile agli uffici comunali. Al momento della consegna delle chiavi l’edificio era stato svuotato e le utenze staccate. Venerdì nel tardo pomeriggio la proprietà dell’immobile è passata ufficialmente dal Comune a IricavDue, il consorzio di imprese che progetta e costruisce la Tav, concludendo in questo modo il procedimento di esproprio.Il capannone di via Rossi è posizionato in un punto strategico dei futuri cantieri Tav. È infatti a poche decine di metri dalla linea ferroviaria Milano-Venezia e si trova a ridosso dei 60 mila metri quadrati che formano l’ex area industriale Lanerossi, la quale è occupata da antagonisti a ambientalisti da circa un anno. (video e testo Federico Murzio)
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