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Trascrizione
00:00Buonasera e ben ritrovati nel nostro TG Preview, di fatto uno spazio che anticipa il nostro
00:19telegiornale in cui vengono trattate molte tematiche di attualità, in particolare questa
00:24sera ci occupiamo di disturbi del comportamento alimentare, lo facciamo con due ospiti come
00:31sempre, in studio con noi il dottor Mauro Consolati che è responsabile del centro pilota
00:36regionale dei disturbi del comportamento alimentare dell'ASST Spedali Civili, grazie per essere
00:43con noi stasera. Grazie a tutti, un saluto a tutti i telespettatori. E lo facciamo anche
00:47con Francesca Marmaglio che è giornalista ed è con noi stasera per raccontarci, riportarci
00:54una testimonianza sulla quale lei ha lavorato, grazie Francesca. Allora, partiamo da un presupposto
01:04che in Italia soffrono dei disturbi del comportamento alimentare all'incirca 3,5 milioni di persone,
01:12pari al 6% della popolazione, ogni anno a causa di questi disturbi muoiono circa 4000
01:18persone. Prima di entrare nel dettaglio di questo argomento però vediamo un servizio
01:25introduttivo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità i disturbi della nutrizione
01:31e dell'alimentazione sono tra le principali cause di disabilità nei giovani dei paesi
01:35occidentali. A causa della loro crescente diffusione sono considerati una priorità
01:41per la salute mentale a livello globale. Questi disturbi sono caratterizzati da un'alterata
01:46percezione del corpo e dal bisogno di controllare peso e forme con conseguenze negative sulla
01:52salute fisica e psicofisica. L'esordio avviene generalmente tra i 15 e i 19 anni, ma i casi
01:58precoci sono in continuo aumento. Dal 2019 al 2023 in Lombardia sono stati registrati
02:0414905 casi di DNA. Le diagnosi più comuni sono anoressia nervosa, 7136 casi, bulimia
02:13nervosa, 2718 casi, disturbi alimentari non altrimenti specificati o NAS, 6882 casi. Il
02:2276,8% dei casi riguarda la popolazione di sesso femminile con oltre il 90% per anoressia
02:30e bulimia. I maschi rappresentano il 23,2% dei primi contatti con maggiore presenza nei
02:37disturbi della nutrizione non specificati e nei disturbi specifici come quello da alimentazione
02:43incontrollata.
02:44Dottor Consolati, vengo subito da lei e le faccio una domanda così a bruciapelo. Vengono
02:51definiti disturbi, ma è giusto chiamarli così?
02:55Ecco, vengono definiti disturbi perché mutiamo la denominazione dall'inglese, dagli Stati
03:02Uniti, dal manuale di psicostatistica dei disturbi alimentari, per cui vengono definiti
03:06disorders, quindi disturbi. In realtà bisogna puntualizzare che sono malattie, perché così
03:11mettiamo alla pari con le altre malattie che ci circondano, malattie psichiatriche,
03:16quindi malattie che per quanto abbiano un'evidenza fisica e di comportamento, che è la prima
03:22cosa che ci coglie, in realtà sono malattie che sono determinate da qualcosa che c'è
03:28nella mente, qualcosa che non funziona. Quello che è stato bene descritto, ci sono i comportamenti
03:33alterati che riguardano il cibo, ma poi c'è questa preoccupazione che diventa una paura
03:39ingestibile per il corpo, per il peso, per la forma del corpo, e contemporaneamente
03:45è presente anche una dispersezione corporea, non ci si vede per quello che si è oggettivamente,
03:51è come se si avesse un problema di vista, non si riesce a vedere quello che si è.
03:54Quindi tre aspetti che possono avere, che possono incidere sul quadro clinico in maniera
04:00progressiva, per cui non tutte le persone soffrono di disturbi alimentari, che sono
04:04stati ben definiti nel servizio DNA, disturbi della nutrizione e dell'alimentazione come
04:09vengono chiamati oggi. Non tutte le persone arrivano a un quadro clinico estremo ma sicuramente
04:15una grande percentuale di queste ha bisogno di trattamenti intensivi e il resto ha bisogno
04:20di cure comunque, che possono essere cure ambulatoriali, ma cure purtroppo che si protraggono
04:24per parecchio tempo, per parecchi anni, non certo nell'arco di 3-4 mesi o di un anno
04:30si può guarire un disturbo della nutrizione e dell'alimentazione.
04:33Si stima che nel Bresciano siano circa 60.000 le persone che ne soffrono, ovviamente come
04:38diceva lei, a vari livelli perché non per forza si debba arrivare a una situazione estrema.
04:43Il centro di Gussago attualmente quante persone sta seguendo e cerchiamo di capire, nel rispetto
04:50della privacy come sempre, è un argomento delicato, un po' l'identikit.
04:54Certo, certo. In realtà noi ci occupiamo da tanti anni di disturbi alimentari, abbiamo
04:58festeggiato i 30 anni l'anno scorso, quindi siamo un centro riconosciuto, consolidato
05:04per quanto riguarda il trattamento dei disturbi dell'alimentazione nel servizio pubblico,
05:08siamo centro di SST per i civili, quindi servizio pubblico.
05:12Se stiamo ai dati dell'anno scorso, quindi 2024, dopo che abbiamo scollinato il periodo
05:23così complicato della pandemia, abbiamo avuto la possibilità di avere in osservazione
05:27intorno alle 400 persone, non tutte poi con un disturbo alimentare che richiedesse un
05:33trattamento intensivo, di queste 400 persone, 80-90 persone hanno poi beneficiato di trattamenti
05:41intensivi semiresidenziali, potremmo definirlo dei hospital, noi lo chiamiamo con una sigla
05:46diversa che è MAC, maturatività ambulatoriale complessa, quindi una parte di queste persone
05:52sono state seguite in trattamenti semiresidenziali e un'altra parte in trattamenti residenziali,
05:57cioè H24, persone che si fermano a soggiornare e a dormire nel nostro centro, chiaramente per
06:04periodi che anche qui sono periodi prolungati, quindi parliamo di mesi, per quanto riguarda i
06:09trattamenti residenziali la media è intorno ai 120 giorni per un trattamento, quindi persone
06:16che prevalentemente soffrono di anoressia nervosa perché l'anoressia nervosa è meno diffusa della
06:21bulimia nervosa a livello della popolazione generale, la bulimia nervosa è molto più diffusa,
06:25ma si vede meno, non si vede, perché la differenza tra i tre grandi disturbi,
06:32che sono i disturbi principali del capitolo di nutrizione e alimentazione, è che nell'anoressia
06:39nervosa è chiaro che prima o poi si vede perché c'è un dimagrimento, che può essere più o
06:44meno drammatico, ma c'è un dimagrimento, nella bulimia nervosa invece il peso, una persona ha
06:49enorme peso, appena sotto peso, appena sovrappeso, poi c'è l'altro disturbo, il disturbo da binge
06:54eating, in cui le persone inevitabilmente vanno incontro a un aumento progressivo di peso fino a
06:59poter arrivare all'obesità, ma l'obesità non è un disturbo della nutrizione e alimentazione,
07:03ecco per quanto anche qui cerchiamo di capire che ci possono essere dei comportamenti alimentari
07:09alterati, ma non tutti sono il disturbo della nutrizione e alimentazione, il disturbo alimentare
07:14come l'abbiamo chiamato all'inizio, caratterizzato da un certo tipo di pensiero, la differenza lo
07:19fanno sempre i pensieri, sono quelli che guidano poi il comportamento, è forse uno dei problemi
07:24attuali, anzi per tanti anni lo è stato, è il fatto che ci siamo fermati alla superficie a definire
07:29queste persone per quello che si vedeva, mentre dietro, soprattutto nella popolazione generale,
07:33si fa fatica a capire cosa c'è dietro. Qual è la fascia d'età maggiormente colpita? Abbiamo
07:40sentito forse gli adolescenti, però sono adolescenti che poi diventeranno grandi e non
07:48è detto che riescano a guarire da queste malattie. La fascia d'età di esordio della
07:57malattia, di inizio della malattia, quindi il maggior numero di persone che si ammalano,
08:02si ammalano nell'età compresa tra i 15 e i 19 anni. C'è poi una quota di persone,
08:08di ragazzi che arrivano forse ad essere anche bambini, una quota di persone che è minoritaria
08:16rispetto al numero delle persone che stanno tra i 15 e i 19 anni, e c'è un'altra quota di persone
08:23invece che vanno ben oltre l'età definita per l'esordio, ma che sono ammalate di un disturbo
08:31alimentare da tanti anni, da quando erano adolescenti e non sono mai arrivate all'attenzione
08:36clinica. Quindi c'è anche una fascia di persone ben più grandi, di 19 anni, che vanno oltre,
08:41anche oltre i 30 anni, che comunque soffrono di disturbi alimentari, ed è un numero non indifferente,
08:46perché se esiste una difficoltà a farsi carico di questa malattia per le persone giovani,
08:52provate a immaginare cosa può significare per persone che ormai sono molto più grandi,
08:56hanno la loro vita, hanno una vita fatta di un lavoro...
08:59Ma ormai è come se fosse cronicizzata, come tutte le malattie, quando si cronicizzano non si fa fatica...
09:04A questo punto si può parlare anche di cronicità, per quanto riguarda i disturbi
09:08di alimentazione, la letteratura scientifica ci dice che la remissione, come viene definita
09:14in ambito nostro scientifico, la remissione, che potremmo fare corrispondere al concetto di
09:19guarigione, si ha nel 70-80% dei casi, un 20% invece rimane in una condizione cronica e di
09:26questo 20% ci sono anche persone che possono arrivare a morire di disturbi alimentari.
09:31Ecco, abbiamo parlato di giovani, meno male la malattia fa il suo ingresso quando una persona
09:43è giovane, nella vita di un giovane. Francesca Marmaglio, che ci sta ascoltando, ha realizzato
09:53un podcast che uscirà domani, se non erro, in occasione della giornata Lilla, cioè la giornata
09:59di sensibilizzazione per i disturbi del comportamento alimentare. Per realizzarlo ha raccolto alcune
10:07testimonianze. Io manderei subito la testimonianza di Camilla, che è una ragazza che tu hai conosciuto
10:16e che ti ha raccontato che cosa è significato per lei, che cosa significa per lei avere un
10:24disturbo del comportamento alimentare. Sentiamo. Pensavo che tutti i miei problemi, magari anche
10:34un senso di inadeguatezza, un senso di tristezza, erano legati al fatto che il mio corpo non andava
10:43bene. Tutto ciò che mi rendeva triste, non mi faceva sentir bene, era legato al mio corpo che era
10:49sbagliata e rendeva anche me sbagliata. Oggi sono triste perché magari avrei voglia di uscire,
10:57sarei più felice se fossi più magra. Questo era un pensiero cardine, il se fossi più magra la gente,
11:06piacerei di più alla gente se fossi più magra. Qualsiasi cosa era paragonata al se fossi più
11:14magra. Anche la simpatia, sarei più simpatica se fossi più magra. Razionalmente non sono collegati,
11:23però per me sì, lo erano. In preda a queste vere e proprie crisi, c'è stato detto che erano
11:33paragonabili a delle crisi di astinenza, di un tossico. Le mie crisi date dall'aver mangiato mi
11:40provocavano dei sensi di colpa, una frustrazione interiore che veramente io spaccavo qualsiasi cosa,
11:49se mi mettevo davanti a qualcosa prendevo a pugni il muro. In quel momento io vedevo tutto buio,
11:57cioè non c'era possibilità, secondo me. Non vedevo l'uscita, però il papà mi diceva che anche nei
12:09giorni brutti c'è sempre il sole, inteso come la speranza di riuscire a farcela. Comunque di per sé
12:21non è stato facile per niente neanche ricominciare a mangiare e ricominciare a dire a me stessa puoi
12:28permetterti di farlo, lo puoi fare, anzi lo devi fare, se no questa è l'aspettativa che hai.
12:35Francesca arrivo subito da te perché insomma tu sei entrata in punta di piedi immagino nella vita
12:45di questa ragazza e della sua famiglia, della mamma in particolare. Com'è stato raccogliere
12:54questa testimonianza che sentiremo nel tuo podcast, quindi ricordiamo anche quello, grazie.
13:02Sì è stata una testimonianza molto emozionante perché Camilla adesso ha 18 anni, ha iniziato ad
13:15avere problemi disturbi alimentari quando aveva 13 anni e adesso è una ragazzina molto più consapevole
13:26di se stessa rispetto a molti suoi coetanei. Lei me l'ha detto, mi ha detto io adesso mi accorgo,
13:35sono molto più empatica, mi accorgo quando anche gli altri hanno dei problemi perché la sofferenza
13:42e il dolore che ho provato io mi ha aiutato in questo, ad essere molto più sensibile. Detto
13:49questo lei ha passato tre mesi in ospedale, è stata alimentata col sondino perché è passata
13:56dai 45 chili ai 30 chili, era una ragazzina magrissima cioè non era una ragazzina sovrappeso,
14:08ha avuto insomma all'inizio dell'adolescenza ha iniziato il corpo a cambiare, qualche ragazzino
14:18ha fatto dei commenti che poi lei ha valutato nel tempo dicendo magari erano solo scherzi ma
14:25io in quel momento li ho vissuti in modo diverso, è arrivato il covid, stava da sola a casa e quindi
14:35ha iniziato pian piano, insomma per non farlo notare dai genitori, a togliere prima un pezzo
14:44di pane, poi a non mangiare più né pasta né riso e stava veramente morendo davanti agli occhi
14:53dei suoi genitori. Infatti poi io ho sentito sia Camilla che la mamma e anche la mamma mi ha detto
15:02io non mi spiego come sia potuto succedere e mi sento molto in colpa perché in quel periodo non
15:12sapevo cosa fare, non sapevo come prenderla, non si faceva prendere e tutte e due mi hanno
15:18raccontato di un percorso lungo, difficoltoso e Camilla non è ancora guarita totalmente nel
15:27senso che sta ancora affrontando questo percorso, lei dice un percorso di rinascita che però sa
15:36benissimo, sarà molto lungo nel senso che lei ammette di controllare ancora molto quello che
15:43mangia e certe volte però lei dice ascolto il mio corpo e quelle volte in cui sento di avere più
15:54fame mi concedo qualcosa in più. Ecco Francesca, perdonami ti interrompo, hai parlato della mamma
16:02penso che l'aspetto familiare sia anche molto importante dottore però prima di tornare da lei
16:08per parlare di quanto l'approccio familiare sia fondamentale in patologie di questo tipo
16:13sentiamola un estratto della testimonianza di questa mamma e poi abbiamo modo anche di riflettere su
16:19ciò che dice. Sono stati mesi molto impegnativi, difficili, io mi sono sentita tantissimo in colpa
16:27per questa cosa ed infatti il percorso mio è stato lavorare proprio su questa mia frustrazione,
16:34questo mio fallimento come genitore, come donna. Quando vedevo Camilla soprattutto in ospedale
16:41perché qua a casa sì ci può essere stato qualcosa ma non pesante come in ospedale mi
16:46immaginavo un tossicodipendente che è in crisi di astinenza, proprio me lo immaginavo così,
16:52il problema è che Camilla non desiderava qualcosa da assumere ma lei non voleva qualcosa
17:01e quindi esprimeva la sua rabbia, il suo dolore con crisi molto molto forti. Le auguro di essere
17:10felice, di brillare e di crescere serena. Ecco dottore traspare tutta la sofferenza
17:22di questa madre per questa patologia. Partiamo dai dati del ministero, il ministero dice che
17:313 milioni o 3 milioni e mezzo di persone in Italia soffrono di strubo alimentare,
17:34basta mettere accanto a questi 3 milioni una persona e ci rendiamo conto di quant'è il disagio
17:43che dalla persona che soffre della malattia si estende chiaramente a chi sta intorno a queste
17:49persone, basta una sola persona ma in realtà sono molto di più perché ci sono i genitori,
17:53ci sono i fratelli, le sorelle che soffrono, gli amici, quindi la situazione dei familiari è una
18:03situazione che inevitabilmente va presa in carico tanto quanto la cura della persona che soffre del
18:09strubo alimentare, è necessario, indispensabile, senza dover arrivare sempre a quella che si chiama
18:15terapia familiare che è una terapia specifica per la famiglia che ha però l'indicazione per alcuni
18:21casi ma sicuramente un sostegno va dato alla famiglia in termini di accompagnamento in percorsi
18:26che sono sempre dolorosi, quindi è da capire anche un'altra cosa che diceva la signora in questo
18:33momento, la questione del sentimento di colpa che si ha come genitori, come genitori l'abbiamo,
18:38cioè inevitabilmente per qualsiasi cosa, ancora di più per una situazione così particolare che
18:44passa attraverso il cibo che in realtà è la fonte di nutrimento, quindi è di vita, ma c'è da
18:51ricordare che comunque c'è il sentimento di colpa dei genitori ma anche il sentimento di colpa delle
18:56figlie perché creano dolore nei genitori, quindi è l'incontro di due sentimenti di colpa che si
19:02potenziano e sono spesso quelli che bloccano anche le situazioni in termini di elaborazione.
19:08Posso parlare di due annotazioni che mi vengono da quanto è stato detto, si è parlato di crisi
19:13che possono corrispondere a quelle della tossicodipendenza, attenzione è qualcosa di
19:18diverso perché nella tossicodipendenza c'è una dipendenza fisica nei confronti di una sostanza,
19:23qui la dipendenza è nei confronti semmai di comportamenti che passano attraverso il
19:28cibo che non è certo, non può essere dipendenza perché dobbiamo nutrirci,
19:32fa parte le droghe che sono qualcosa di diverso e l'altra annotazione che vorrei fare anche in
19:39termini di solidarietà maschile nei confronti del papà è la bella frase che diceva questa ragazza
19:44per cui dopo la notte arriva sempre il giorno, arriva sempre il sole, questa è una cosa che
19:47va sempre ricordata. Sulla quale lei si commuove peraltro la ragazza. Questo fa capire quanto sia
19:55importante e quanto sia un elemento centrale, come dicevamo prima, in percorsi di cura così
20:02lunghi, così difficili che non sono tutti andando verso il bello, lo star bene, anzi sono fatti nei
20:09momenti in cui si sale, nei momenti in cui si scende, è veramente un percorso doloroso che,
20:14come si diceva prima, diceva prima la sua collega, rende le persone anche più consapevoli di quella
20:22che è la vita. Come succede nella vita delle situazioni che attraversi difficili possono
20:28aiutarti a cambiare nel momento in cui riesci ad accettare di cambiare e magari a farti fare un
20:32salto di qualità come persona. Ecco dottore le chiedo anche, si parlava prima fuori onda,
20:39lei mi diceva molte famiglie si vergognano nel far emergere questo tipo di problematica,
20:50probabilmente anche perché dietro c'è un senso di colpa, le cose vanno elaborate,
20:56allora qual è il consiglio che lei può dare ad una famiglia che innanzitutto inizia a capire
21:06che c'è qualcosa che non va, quindi probabilmente il primo è quello di non sottovalutare i segnali,
21:12il secondo qual è? Il secondo è che anche se si vive questa condizione di sentimento di colpa,
21:20di vergogna anche per qualcosa che sta succedendo nella propria famiglia, nel contesto in cui ti
21:29senti dover dare il meglio come persona e magari ti accorgi che questo tuo dare il meglio non riesce
21:35a sanare quello che sta succedendo, il consiglio è quello di in qualsiasi modo far sì che queste
21:42persone arrivino a contatto con qualcuno dell'ambito professionale che riesca a fare iniziare un
21:51percorso quanto meno di approfondimento per capire cosa sta succedendo, ecco questo perché il problema
21:56grosso dei disturbi della nutrizione e alimentazione è proprio il tempo che intercorre tra il momento
22:01in cui sto male e il momento in cui arrivo davanti a qualcuno a parlare del mio problema,
22:05questo si chiama il periodo di malattia non trattata, quanto più dura tanto più sarà
22:10difficile intervenire, ci sono persone purtroppo che alla fine si ripresentano a distanza di anni
22:16da quando è iniziata la malattia e potete immaginare come una persona si abitui, anzi
22:20si identifichi con quel modo di vivere, quindi diventa veramente difficile pensare a un cambiamento.
22:25Francesca vengo da te, hai dato innanzitutto anche un messaggio di speranza per chi ci sta
22:37ascoltando e chi magari sta vivendo direttamente o indirettamente una situazione simile,
22:43abbiamo raccolto, hai raccolto, mi hai fornito un estratto del tuo podcast,
22:50puoi darci qualche dettaglio in più sull'uscita di domani?
22:53Allora esce domani, è la decima puntata del podcast che si chiama Superman non esiste ed è proprio
23:04quello che hai detto tu, l'obiettivo di questo podcast è proprio questo, parlare di tematiche
23:12sociali e lasciando però speranza, quindi raccontando storie difficili perché tutti
23:21i protagonisti delle storie hanno passato dei momenti difficili ma che si sono concluse,
23:26nonostante il dolore, in un modo positivo e quindi questo è quello che ci interessa fare
23:33quel podcast, lasciare speranza e anche lasciare un luogo dove potersi rivolgere perché alla
23:41fine di ogni puntata c'è sempre una pillola di un minuto dedicata a un'associazione che è
23:47legata alla tematica sociale, in questo caso ci sarà una pillola di IDAP che è l'associazione
23:54italiana di studio alimentari del peso. Grazie Francesca, grazie mille per il tuo
24:00contributo, dottore un ultimo messaggio, 10 secondi, bisogna avere speranza, bisogna avere
24:05fede perché si può guarire però giusto? Si può guarire, la guarigione è la
24:11diversa per tutti perché ognuno ha il suo modo di guarire, si può guarire, non bisogna pensare,
24:16avere un'aspettativa però di riuscire a cambiare la situazione in poco tempo e quindi ci vuole
24:20anche tenacia nella persona e ci vuole anche intorno a lei un contesto che l'accompagni
24:26nella direzione giusta, questo è fondamentale. Grazie, grazie dottore per essere stato con noi
24:31questa sera, io vi do appuntamento tra pochissimi minuti con il nostro telegiornale, in apertura
24:38e come spesso purtroppo accade la cronaca, ma parleremo anche di maxi investimenti,
24:43l'ultimo ha bisogno tra poco.