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NovitàTrascrizione
00:00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:00:30Le strade si sa portano a Roma e noi quelle strade le percorriamo senza paura.
00:00:38Benvenuti ad una nuova puntata di The Passenger.
00:00:40Oggi dedicata al Myanmar, al disastro umanitario che purtroppo sta subendo la popolazione civile in quell'angolo di mondo.
00:00:48Poi parleremo anche ovviamente dei Dazi, i Dazi statunitensi e la controproposta dell'Unione Europea
00:00:56che probabilmente partirà dal 15 di aprile e che sarà divisa in tre tranche.
00:01:02Non solo Dazi, non solo attualità però, perché torneremo anche in un posto che abbiamo già visitato qui a The Passenger, ovvero il Tajikistan.
00:01:11E non solo, insomma, in quel corridoio di terra che è veramente poco raccontato
00:01:17e che pure ha dato tanto alla storia antica dell'umanità e che continua a cambiare nella sua modernità,
00:01:23una modernità che adesso grida pace.
00:01:26Ma prima di intraprendere questo viaggio con voi ci facciamo portare per mano da Paolo Battaglia.
00:01:32Benvenuti a questa nuova puntata di Roma TV, sempre in vostra compagnia.
00:01:38Questa volta vi porto in una delle regioni più remote del mondo, il Pamir.
00:01:43Una regione che calcola centomila chilometri quadrati, ma forse una delle regioni più remote e più disabitate del pianeta Terra.
00:01:50In questo momento ci troviamo in Tajikistan e proprio al di là del fiume si trova l'Afghanistan.
00:01:57È impressionante pensare che solo questa riva d'acqua ci separa da uno dei regimi forse più pericolosi per il mondo occidentale
00:02:08e che rappresenta il pericolo numero uno per il nostro modo di pensare, il nostro modo di vivere.
00:02:17Tuttavia vi porterò in una delle regioni più isolate della Terra alla scoperta di panorami impressionanti.
00:02:25Il Pamir è considerato il tetto del mondo e forse ha ragione perché ha al suo interno
00:02:32la più grande quantità di ghiacciaie al mondo e la più grande quantità di 7.000 presetti sul pianeta Terra.
00:02:41Quindi per una volta e una volta per tutte, benvenuti in Pamir.
00:02:47E allora benvenuti in Pamir a dircelo è Paolo Battaglia che abbiamo anche con noi qui stasera. Buonasera Paolo.
00:02:53Buonasera Andrea, buonasera a tutti.
00:02:56Ben ritrovato, insomma torniamo a parlare di Tajikistan perché è stata firmata, siglata una pace speriamo duratura sicuramente storica
00:03:04tra il Tajikistan e il Kirghizistan, due paesi che da decenni erano divisi su una questione controversa ma importante
00:03:14ovvero quella della definizione di alcuni confini, dei confini che sono lunghi più di mille chilometri e che erano rimasti fermi
00:03:23nel loro cambiamento a quel 1991 all'anno della disgregazione dell'Unione Sovietica.
00:03:30Insomma non si erano mai messi a parlare gli alti vertici statali del Kirghizistan e il Tajikistan
00:03:36per definire quei confini che erano rimasti comunque labili, no Paolo?
00:03:40Sì, si è raggiunta finalmente quella che era la pace che aveva auspicato tutte le repubbliche dell'Asia centrale
00:03:50e anche, se vogliamo, i paesi più importanti confinanti con quest'area di mondo, cioè la Cina e la Russia.
00:03:58Finalmente il mese scorso i due presidenti, Ramon da una parte, da parte del Tajikistan e Jafarov da parte del Kirghizstan
00:04:07hanno firmato l'accordo di pace che ridefinisce i confini, in realtà stabilisce quelli che erano i vecchi confini del 1991
00:04:16e pone fine a un conflitto che ormai si protraeva fin dagli inizi del 2021
00:04:22e che aveva portato a diverse centinaia di morti da una parte e dall'altra
00:04:27e soprattutto un numero considerevole di sfollati che avevano dovuto abbandonare
00:04:32in particolare quelle enclave che rappresentavano, quelle enclave tajiki in territorio kirghizo
00:04:38che rappresentava forse il più grande problema appunto di conflitto e di disputa di questi mille chilometri di confine tra le due repubbliche.
00:04:46Ecco, confini questi che sono mutati sempre nel tempo, che sono sempre stati al centro di controversia e di guerre sin dai tempi di Genghis Khan.
00:05:08Il conflitto di Kirghizstan
00:05:13Il conflitto di Kirghizstan
00:05:17Il conflitto di Temujin
00:05:36Io sono il castigo di Dio, se voi foste innocenti Dio non mi avrebbe mandato a punirvi.
00:05:42E' così che Temujin conquistò la gran parte dell'Asia centrale e i suoi discendenti minacciarono le porte d'Europa.
00:05:52Di chi stiamo parlando?
00:05:54Temujin è un nome che ricorre spesso in queste zone ma in realtà noi lo conosciamo col suo nome più famoso
00:06:01cioè Genghis Khan, il grande conquistatore mongolo, colui che partì dalle steppe della Mongolia
00:06:07molto più a destra di qui per conquistare l'intera Asia centrale
00:06:12e come detto i suoi discendenti tra cui ovviamente anche il più famoso Tamerlano
00:06:17riuscirono ad arrivare fino alle porte della Polonia con le grande orde, la grande orda d'oro
00:06:25o i Kanati che appunto arrivarono fino all'Europa e durarono ben 600 anni.
00:06:34Infatti Genghis Khan partì dalla conquista dell'Asia centrale nell'inizio del 1200
00:06:40e addirittura i discendenti, i grandi Kanati d'Europa durarono quasi fino al XIX secolo
00:06:46quindi un periodo larghissimo della nostra storia sia europea che asiatica.
00:06:52Ci troviamo in uno dei posti forse più belli del Kyrgyzstan cioè il Canyon Fairytale
00:06:59ovvero quello delle favole, delle grandi immagini che solo questa parte del mondo riesce a regalarci.
00:07:09Ma ritorniamo a Genghis Khan, si dice che Genghis Khan fu il terrore di queste popolazioni
00:07:15e che addirittura portò allo sterminio, si calcola, addirittura di quasi 60 milioni di abitanti
00:07:23nelle zone comprese tra il Karzakhistan e il Turkmenistan
00:07:27ma in realtà lasciò una grande tradizione, una grande tradizione di costumi, di cultura
00:07:33perché se molti Kyrgyzi si riconoscono nella popolazione nomane, nelle giurte che abbiamo incontrato
00:07:42lungo il nostro percorso e nel tiro nell'arco, nella grande adorazione dei cavalli
00:07:48forse si deve proprio a Temüjin, il castigo di Dio.
00:07:53Abbiamo visto un paesaggio arido eppure quei confini che adesso sono chiari
00:08:03dopo questo accordo firmato tra Kyrgyzstan e Tajikistan
00:08:06sono stati calcolati anche in base alle risorse naturali che vengono spartite a questo punto
00:08:12tra questi due paesi, stiamo parlando soprattutto di risorse idriche oltre a gas, petrolio e terre rare.
00:08:19Esattamente così perché una delle dispute maggiori, se si va a vedere quel territorio
00:08:24in effetti è un territorio a macchia di leopardo, come ho detto la presenza di enclave tajik
00:08:30in territorio kyrgyz opponeva un grosso problema
00:08:33ma non è solo la presenza di quei territori, di quelle enclave in quei territori
00:08:37ma soprattutto l'uso e lo sfruttamento delle risorse idriche
00:08:42perché, ricordiamolo, quei paesi una volta erano uniti sotto l'impero dell'Unione Sovietica
00:08:49poi quando furono divisi ovviamente i sovietici non badarono troppo a preoccuparsi
00:08:56di quello che era l'attraversamento dei condotti tra una repubblica e l'altra
00:09:01e questo ha comportato quelle dispute che poi si sono verificate decenni dopo.
00:09:07Consideriamo un paradosso, il Tajikistan come ho descritto è uno dei paesi
00:09:14chiamato il tetto del mondo, il Pamir è il tetto del mondo
00:09:17proprio per la presenza di montagne altissime e anche di ghiacciai
00:09:22il paradosso è che questi paesi soffrono di una grandissima carenza d'acqua
00:09:27proprio dovuto al fatto che i condotti non erano sfruttabili a causa del conflitto tra i due paesi
00:09:34soprattutto per infrastrutture obsolete che risalivano ai tempi dei sovietici
00:09:40le dispute dell'uso e dell'utilizzo dell'acqua unito anche allo sfruttamento dei pascoli
00:09:47perché dobbiamo considerare che il territorio kirghizio è un territorio montano
00:09:52con la presenza di pascoli e quindi l'uso del bestiame, l'allevamento del bestiame
00:09:58ha determinato appunto questo conflitto che finalmente ha trovato una sua fine
00:10:04proprio con l'armistizio tra i due paesi.
00:10:07Ecco e c'era chi invece quei posti voleva industrializzarli
00:10:11parliamo dell'unione sovietica, un'unione sovietica che come abbiamo detto
00:10:15si è disgregata nel 91 e ha lasciato un po' questi paesi diciamo a loro stessi
00:10:21eppure la rivoluzione è partita se vogliamo in parte anche da quei posti
00:10:27quel treno della storia che noi chiamiamo rivoluzione.
00:10:51Autore design e realizzazione a cura di QTSS
00:11:21Le rivoluzioni sono i treni della storia, così diceva l'anime Ulyanovich
00:11:51Ilych detto Lenin che cento anni fa moriva a Mosca lasciando un'ereità enorme
00:11:57quella dell'unione sovietica.
00:11:59In realtà l'unione sovietica è diventata poi 70 anni dopo la dissoluzione
00:12:05la caduta del muro di Berlino un insieme di repubbliche autonome
00:12:10e proprio a Bishkek nell'ultima capitale che stiamo venendo in questo nostro viaggio
00:12:15possiamo ammirare quello che è un reperto appunto della storia più lontana del Kyrgyzstan
00:12:22ma qual è la storia appunto di questi paesi, di questa neorepubblica?
00:12:26Avevamo lasciato il Tajikistan con la figura scomoda del padre padrone Ramoni
00:12:31e ci troviamo adesso in una repubblica che sta governata in modo autoritario da Japarov
00:12:38ma se Ramoni governa da 30 anni, Japarov lo fa solo da 3
00:12:42padri autocrati che governano questi paesi con il pugno di ferro
00:12:46a costo di migliaia di morti, a costo di grandi rivoluzioni
00:12:50e se dunque le rivoluzioni sono i treni della storia
00:12:53dovremmo aspettare forse il prossimo treno o la prossima rivoluzione
00:12:56per capire quello che sarà il futuro dell'ex repubblica sovietica.
00:13:12Eccoci carissimi passengers, stiamo raccontando una pace storica
00:13:22e speriamo duratura tra Tajikistan e Kyrgyzstan
00:13:25due paesi veramente poco raccontati eppure molto importanti
00:13:28da un punto di vista storico, naturalistico e anche energetico nell'Asia centrale
00:13:34che secondo molti analisti sarà il futuro delle riserve energetiche globali
00:13:41quindi sicuramente da attenzionare.
00:13:43Abbiamo parlato di un paesaggio arido, quello del Tajikistan e del Kyrgyzstan
00:13:49con poche risorse idriche da spartire tra questi due paesi
00:13:55infatti al centro di questo accordo tra i due presidenti
00:14:00c'erano proprio le risorse idriche e ci diceva Paolo Battaglia
00:14:04che stiamo parlando di paesaggi per lo più montuosi
00:14:08a tratti anche molto più alti dei 3000 metri di altezza
00:14:13e quindi le difficoltà legate a questo tipo di territorio sono tantissime
00:14:18a partire dagli spostamenti, ci sono pensate strade
00:14:22che si snodano in tratti più alti di 4000 metri
00:14:27e Paolo Battaglia c'è stato.
00:14:39Abbiamo lasciato finalmente il corridoio del Wakhan
00:14:43e siamo giunti abbandonando l'M42 alla mitica M41
00:14:49questa è una delle strade più alte del mondo
00:14:53alla più alta altitudine, ci troviamo infatti a quasi 4000 metri
00:14:58e stiamo percorrendo un percorso che ci porterà quasi ai confini della Cina
00:15:03come vedete tutta l'aria è cosparsa da laghi
00:15:07laghi naturati che non vengono alimentati dalle acque dei fiumi
00:15:12ma semplicemente dalle precipitazioni nevose
00:15:16o delle precipitazioni del mare
00:15:20e quindi è una strada che si trova
00:15:24semplicemente dalle precipitazioni nevose
00:15:27che spesso si verificano in quest'area
00:15:31e benvenuti dunque a quelli che molti chiamano i Kul
00:15:59e cioè, dalla parola turca, i laghi
00:16:02i laghi caratterizzano questa zona di mondo, questo altopiano del Pamir
00:16:07noterete dal fiatone, qui ci troviamo in un altopiano
00:16:12ad altitudini superiore ai 4000 metri
00:16:16per cui si fa anche molta fatica a respirare
00:16:20questo è lo Yasikul ed è il lago verde
00:16:24un lago che si estende per circa 6 chilometri
00:16:28ed è molto profondo, un po' come i laghi della Siberia
00:16:33è molto pescoso, il colore verde che potete notare dalle sponde
00:16:39è dato dalla presenza di minerali che ne colorano appunto le acque
00:16:45le temperature qui d'inverno sono rigidissime
00:16:50si possono arrivare a temperature addirittura inferiore ai meno 60 gradi
00:16:57e questo consente al lago di ghiacciarsi completamente
00:17:01quindi spesso i pochi che si avventurano qui
00:17:05riescono a attraversare il lago direttamente con le macchie
00:17:09un lago completamente ghiacciato
00:17:12che diviene un'enorme pista di pattinaggio
00:17:15ma anche un punto di attraversamento in questa zona così remota di mondo
00:17:19Paolo Battaglia, vista la tua difficoltà nel respirare addirittura in quelle zone
00:17:25figuriamoci la difficoltà nel trasportare merci ad esempio
00:17:29sicuramente il paesaggio naturale in questo caso non è amico dell'essere umano
00:17:36parliamoci chiaro
00:17:38assolutamente no, però come in tutte le belle storie interviene l'uomo
00:17:44in Tajikistan sono intervenuti i cinesi che stanno costruendo
00:17:50sono stato testimone di questa opera che si sta realizzando proprio in Tajikistan
00:17:55grazie all'intervento del governo di Pechino
00:17:58una sorta di autostrada che collegherà la parte più occidentale della Cina
00:18:05con il Tajikistan consentendo proprio il percorso di merci
00:18:09il trasporto di merci dalla Cina fino a collegarsi alla via della seta
00:18:13quindi nelle zone l'Uzbekistan, il Turkmenistan e il Kazakistan
00:18:17se vogliamo questo è un po' un leitmotiv cinese
00:18:20quello di puntare sulle infrastrutture di paesi che sognano un futuro brillante
00:18:26un futuro speranzoso soprattutto da un punto di vista economico
00:18:30lo abbiamo visto spesso raccontando l'Africa
00:18:33ma appunto è un modo di fare quello cinese che ritorna anche in questa zona remota dell'Asia
00:18:39assolutamente sì e non è solo uno sfruttamento di natura economica
00:18:44è un vantaggio economico per i cinesi
00:18:46che chiaramente essendo in una zona particolarmente nevralgica del commercio straniero
00:18:53consente appunto alla Cina di avere collegamenti col mondo occidentale
00:18:57ma anche di natura politica perché il controllo di quelle aree
00:19:01che sono aree di confine, aree dove vivono popolazioni legate in particolar modo all'Islam
00:19:09faccio riferimento agli Uguri che sono una popolazione che vive proprio in quella zona della Cina occidentale
00:19:15consente appunto un controllo del governo di Pechino anche su queste popolazioni
00:19:21che potrebbero dare anche dei problemi
00:19:23soprattutto perché non dimentichiamo quella zona è sì molto importante
00:19:27ma proprio sotto il Tajikistan c'è appunto l'Afghanistan
00:19:32che è sempre stato un crocevia di storia molto importante e spesso non piacevole
00:19:38e se vogliamo un Afghanistan indomabile
00:19:41lo abbiamo visto con le disavventure così le possiamo definire statunitensi
00:19:46il fatto che la Cina non riesca tuttora a contattare in maniera pacifica e proficua il regime talebano
00:19:55che oggi è al governo
00:19:56bene tu lì proprio sulla soglia dell'Afghanistan al confine con l'Afghanistan
00:20:03ci sei stato e ci hai raccontato qualcosina in più su questa magica terra
00:20:07bentornati come vedete ho un tipico cappello afgano di quelli che indossavano i mucerin
00:20:16quando all'alba del 24 dicembre 1979 il governo di Mosca guidato da Leonid Brezhnev
00:20:26decise di invadere l'Afghanistan per riportare un governo amico dalla parte dei sovietici
00:20:34molti potranno pensare vista la vicinanza col confine
00:20:37dovete pensare che quelle montagne sono appunto montagne afghane
00:20:42quelle del corridoio del Wakan che stiamo percorrendo
00:20:45molti potranno pensare che proprio da qui partì l'invasione sovietica
00:20:50in realtà quello che accadde è che Brezhnev non era anibale
00:20:55e quindi anziché scavalcare montagne dell'Hindu Kush preferì passare delle pianure dell'Uzbekistan
00:21:02per invadere Kabul
00:21:04in realtà quello che scatenò la guerra in Afghanistan
00:21:08fu quella di creare un sovvenzionamento da parte degli americani
00:21:13di quelli che erano i ribelli i combattenti della libertà
00:21:16come li chiamò Ronald Reagan nel 1980
00:21:20quei mucerin che combatterono per la liberazione
00:21:24e per la creazione della repubblica islamica in Afghanistan
00:21:27e per il ritiro dei sovietici che avvenne nel 1988
00:21:32molti non sanno che in realtà i mucerin e quelli che erano i soldati
00:21:39guidati dal grande generale Massoud
00:21:41che proprio in questa zona di territorio aveva la sua base militare
00:21:47erano contro i talebbani
00:21:49e combatterono per anni quella che fu l'alleanza del nord
00:21:54contro il regime talebbano
00:21:56un regime che purtroppo si è insediato come noi sappiamo
00:22:01prima nel 1996 e poi poco più di tre anni fa nel 2021
00:22:07e fu proprio la uccisione di Massoud
00:22:11il leone del Pashir
00:22:15che per molti storiografi occidentali
00:22:18scatenò poi quella che fu la reazione talebbana
00:22:21non a caso il generale Massoud fu ucciso il 9 settembre del 2001
00:22:27appena due giorni prima l'attacco delle torri gemelle
00:22:31tutto il resto è storia
00:22:34chiaramente Paolo hai citato il corridoio del Wakhan
00:22:37che insomma si collega bene al discorso che facevamo prima
00:22:40sulle infrastrutture che diventano cruciali in un luogo così remoto
00:22:44come può essere il Tajikistan, come può essere il Kirghizistan
00:22:47o addirittura l'Afghanistan
00:22:49quel corridoio ha un non so che di leggendario no Paolo?
00:22:53Sì, fu un corridoio che ha da sempre determinato le dispute territoriali
00:23:03in realtà fu creata come una zona cuscinetto
00:23:06una zona cuscinetto tra l'impero russo dello Tsar
00:23:11e il grande impero britannico
00:23:13perché non dimentichiamoci che l'Afghanistan in realtà
00:23:16era una sorta di muro divisorio fra i due grandi imperi
00:23:21e ovviamente i russi hanno sempre tentato di conquistare l'Afghanistan
00:23:27avendone sempre scarsi risultati
00:23:30se non pessimi risultati proprio con il ritiro delle truppe del 1988
00:23:35e la disgregazione dei grandi imperi
00:23:38ha fatto sì però che questo corridoio
00:23:41che è un corridoio strettissimo
00:23:43quando si parla di appena 50 chilometri di territorio
00:23:50in realtà si preservasse
00:23:52e il corridoio del Wakanda ancora oggi rappresenta
00:23:55una sorta di zona misteriosa, di zona mitica
00:23:58dove un tempo era insediata l'alleanza del nord
00:24:03e adesso ci sono i talebbani
00:24:07e che ancora adesso rappresenta una vera e propria spina nel fianco
00:24:11non solo per i regimi autoritari del Kyrgyzstan e del Tajikistan
00:24:15ma soprattutto della Cina
00:24:17per i motivi che ho spiegato poc'anzi
00:24:19Insomma, impero russo, impero inglese ancora
00:24:23i talebbani, poi i sovietici, gli Stati Uniti
00:24:27tutti sono passati in quell'area di mondo
00:24:29che oggi probabilmente ha i confini un po' più definiti
00:24:33ed è incredibile che non se ne parli
00:24:36perché qui stiamo veramente trattando la storia
00:24:40una storia millenaria
00:24:42quella di terre mitiche, magiche
00:24:44veramente poco raccontate come Tajikistan e Kyrgyzstan
00:24:47Ci prendiamo una piccola pausa
00:24:48poi torniamo sulla stretta attualità
00:24:50perché non possiamo non parlare
00:24:52dei dazi a trazione statunitense
00:24:54della probabile risposta dell'Unione Europea
00:24:57Paolo Battaglia rimani con noi ovviamente
00:24:59perché apriamo una tavola rotonda
00:25:01tutto questo dopo la pubblicità
00:25:10Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:25:41una tripla tranche di contro dazi
00:25:44nei confronti degli Stati Uniti d'America
00:25:47e allora abbiamo in studio Alessandro Fornaciari
00:25:50World Wide News, esperto di Stati Uniti
00:25:52non potevi non parlare dei dazi
00:25:55hai detto tu stesso
00:25:56dazi che sono stati voluti dal presidente statunitense
00:25:59che probabilmente faranno anche bene
00:26:01all'economia degli Stati Uniti d'America
00:26:03in barba all'Unione Europea
00:26:06Innanzitutto buonasera a tutti
00:26:07un piacere come sempre essere qui
00:26:09a parlare dei miei cari Stati Uniti
00:26:11in realtà si
00:26:12entrando nello specifico
00:26:14di una visione macroscopica
00:26:16perché poi andare a parlare delle cose
00:26:18diciamo mediate dei prossimi giorni
00:26:20degli giorni scorsi
00:26:21lo fanno già i giornali quotidiani
00:26:23di tutti quanti
00:26:24le testate
00:26:25noi dobbiamo entrare un po' più nello specifico
00:26:27e capire il perché avviene questo
00:26:29il perché di questi dazi
00:26:31in Europa e in America
00:26:33c'è un problema grosso
00:26:34è il problema dell'industria
00:26:36c'è il problema della produzione industriale
00:26:37che è in calo
00:26:38fondamentalmente ovunque
00:26:40abbiamo visto addirittura la Germania
00:26:41un pil in recessione
00:26:43negli ultimi tempi
00:26:44il dramma è in avanzo
00:26:46e in realtà entrambe
00:26:48le potenze
00:26:50da una parte gli Stati Uniti
00:26:51dall'altra parte l'Unione Europea
00:26:53stanno tentando una manovra
00:26:54completamente differente
00:26:55che però io stasera collego
00:26:57perché secondo me c'è un fine comune
00:26:59da una parte abbiamo il Rearm Europe
00:27:00e dall'altra parte abbiamo i dazi
00:27:02l'obiettivo è lo stesso
00:27:03aumentare la produzione interna
00:27:05industriale
00:27:06perché da una parte
00:27:07con il Rearm Europe
00:27:08il classico intervento
00:27:10delle istituzioni
00:27:12nell'economia
00:27:13quindi andare a produrre
00:27:15abbiamo visto fabbriche come la Porsche
00:27:17fabbriche appunto come la Mercedes
00:27:19che si stanno reimpostando
00:27:21per poter poi andare a produrre anche
00:27:23armi eccetera
00:27:24dall'altra parte i dazi
00:27:25hanno l'obiettivo quello
00:27:26di andare a indebolire
00:27:27così tanto l'economia
00:27:28a far sì che in lungo termine
00:27:30il dollaro possa scendere
00:27:32ad una cifra tale
00:27:33per cui investire negli Stati Uniti
00:27:35e produrre negli Stati Uniti
00:27:36possa avere un costo vantaggioso
00:27:38e quindi attirare investimenti
00:27:40esterni
00:27:41questo è
00:27:42diciamo
00:27:43la visione
00:27:44che a 360°
00:27:45accomuna entrambe le realtà
00:27:46in due modalità completamente diverse
00:27:47da una parte
00:27:48una modalità classica
00:27:49che abbiamo già visto in passato
00:27:50come quella appunto
00:27:51di un intervento
00:27:52possiamo dirlo tra virgolette
00:27:53chenesiano
00:27:54dell'Unione Europea
00:27:55nelle economie dei propri Stati
00:27:56dall'altra parte
00:27:57un qualcosa di completamente
00:27:58rivoluzionario e innovativo
00:27:59che alcremente nell'immediato
00:28:01provoca una scossa
00:28:03un terremoto gigantesco
00:28:04all'interno di quella
00:28:05che è l'economia mondiale
00:28:06non erano mai stati impostati
00:28:07dei tassi così duri
00:28:08dal dopoguerra
00:28:09ad oggi
00:28:10quindi parliamo di tanti anni
00:28:11e poi c'è anche un altro elemento
00:28:12Andrea che secondo me
00:28:13va analizzato
00:28:14e bisogna parlarne
00:28:15che è il fattore
00:28:16intelligenza artificiale
00:28:17abbiamo visto
00:28:18come la bilancia
00:28:19commerciale
00:28:20dell'eutonoma
00:28:21per Stati Uniti
00:28:22è negativa
00:28:23per quanto riguarda i beni
00:28:24e invece dall'altra parte
00:28:25vediamo come è negativa
00:28:26per quanto riguarda i servizi
00:28:27ma i servizi
00:28:28a lungo termine
00:28:29saranno probabilmente sostituiti
00:28:30se non dettutto
00:28:31in parte
00:28:32da l'avanzare
00:28:33sempre più prepotente
00:28:34dell'intelligenza artificiale
00:28:35che chiaramente
00:28:36andrà a sostituire
00:28:37alcuni determinati
00:28:38tipi di lavori
00:28:39e i paesi come i nostri
00:28:40che sono paesi
00:28:41sempre meno industrializzati
00:28:42ma sempre più tecnologici
00:28:43saranno quelli
00:28:44che pagheranno di più
00:28:45questo tasso
00:28:46e quindi ecco perché
00:28:47adesso
00:28:48c'è questo bisogno
00:28:49necessario
00:28:50di riconvertire
00:28:51le nostre economie
00:28:52in delle economie
00:28:53che comunque
00:28:54tornano a produrre
00:28:55dal punto di vista
00:28:56industriale
00:28:57ed ecco perché
00:28:58a lungo termine
00:28:59c'è questa visione
00:29:00ora chiaramente
00:29:01dobbiamo
00:29:02anche panalizzare
00:29:03quello che avverrà
00:29:04nel breve termine
00:29:05stiamo parlando
00:29:06di un'economia
00:29:07completamente in crisi
00:29:08le borse sono
00:29:09sompate per l'aria
00:29:10se possiamo dirlo
00:29:11alla romana
00:29:12ci saranno
00:29:13tantissimi discorsi
00:29:14da fare
00:29:15e sicuramente
00:29:16Trump
00:29:17incarta
00:29:18anche l'Unione Europea
00:29:19voglio sentire
00:29:20poi cosa ne dice
00:29:21anche il grande
00:29:22battaglia del collegato
00:29:23incarta l'Unione Europea
00:29:24perché?
00:29:25perché
00:29:26mette il dazio
00:29:27all'unione
00:29:28e non ai singoli stati
00:29:29e quindi fa sì
00:29:30costringe l'Unione Europea
00:29:31unitaria
00:29:32unitaria
00:29:33quando sappiamo benissimo
00:29:34che l'Unione Europea
00:29:35se ha un punto debole
00:29:36è proprio che
00:29:37ha difficoltà a parlare
00:29:38per sé
00:29:39a nome di tutti
00:29:40assolutamente giustissima
00:29:41questa analisi
00:29:42soprattutto la parte finale
00:29:43no?
00:29:44ecco l'Unione Europea
00:29:45che deve agire
00:29:46come un corpus unico
00:29:47questa è la più grande sfida
00:29:48sfida dei 27
00:29:49dell'Unione
00:29:50Paolo
00:29:51non è un unicum
00:29:52nella storia
00:29:53quella dei dazzi
00:29:54statunitensi
00:29:55certo è
00:29:56che come ha detto Alessandro
00:29:57però
00:29:58stiamo parlando forse
00:29:59dei dazzi più pesanti
00:30:00della guerra ad oggi
00:30:01com'è andata l'ultima volta
00:30:02che sono stati imposti
00:30:03dei dazzi
00:30:04simili
00:30:05a quelli che stiamo
00:30:06vedendo oggi?
00:30:07Ma
00:30:08la storia degli Stati Uniti
00:30:09è costellata
00:30:10dal
00:30:11dall'uso
00:30:12spesso indiscriminato
00:30:13dei dazzi
00:30:14si parte addirittura
00:30:15da pochi anni dopo
00:30:16la dichiarazione
00:30:17di indipendenza
00:30:18degli Stati Uniti
00:30:19parliamo del 1789
00:30:20quando
00:30:21il governo di Washington
00:30:22decise di
00:30:23introdurre
00:30:24dei dazzi
00:30:25con
00:30:26appunto
00:30:27l'Europa
00:30:28poi abbiamo avuto
00:30:29un'altra serie
00:30:30di dazzi
00:30:31che durano addirittura
00:30:32fino alla guerra di secessione
00:30:33poi
00:30:34piano piano
00:30:35soprattutto
00:30:36per la volontà
00:30:37degli stati del sud
00:30:38di aprire il commercio
00:30:39internazionale
00:30:40i dazzi vennero meno
00:30:41poi furono
00:30:42reintrodotti
00:30:43soprattutto
00:30:44è particolare
00:30:45questa cosa
00:30:46da
00:30:47amministrazioni
00:30:48repubblicane
00:30:49perché il primo
00:30:50a reintrodurre i dazzi
00:30:51fu Edgar Hoover
00:30:52nel 1930
00:30:53poi
00:30:54successivamente
00:30:55nel 1946
00:30:56poi abbiamo avuto
00:30:57i dazzi
00:30:58durante l'epoca Reagan
00:30:59a cui si ispira
00:31:00poi tutto il movimento
00:31:01vaga
00:31:02e diciamo
00:31:03a cui si ispira
00:31:04lo stesso Trump
00:31:05in realtà
00:31:06i dazzi
00:31:07diciamo
00:31:08non hanno portato
00:31:09una gran fortuna
00:31:10agli Stati Uniti
00:31:11sono stati
00:31:12spesso
00:31:13frutto
00:31:14di manovre
00:31:15d'emergenza
00:31:16se andiamo a vedere
00:31:17gli anni
00:31:18il 1930
00:31:19successivo
00:31:20alla grande crisi
00:31:21del 29
00:31:22al crono
00:31:23della Bolsa di Wall Street
00:31:241946
00:31:25nel immediato
00:31:26dopo guerra
00:31:27e poi
00:31:28nell'epoca
00:31:29più recente
00:31:30se vogliamo
00:31:31i dazzi
00:31:32stabiliti da Reagan
00:31:33i primi
00:31:34contro il Canada
00:31:35per l'importazione
00:31:36appunto
00:31:37del legname
00:31:38dal Canada
00:31:39e poi
00:31:40contro il Giappone
00:31:41per soprattutto
00:31:42l'industria
00:31:43della tecnologia avanzata
00:31:44e poi
00:31:45sono dazzi
00:31:46che poi
00:31:47sono stati mantenuti
00:31:48nel breve periodo
00:31:49per poi
00:31:50ovviamente
00:31:51essere
00:31:52eliminati
00:31:53perché
00:31:54diciamo
00:31:55che lo stesso Reagan
00:31:56che un dazio
00:31:57può portare un vantaggio
00:31:58sul breve periodo
00:31:59ma sul lungo periodo
00:32:00spesso
00:32:01ha più svantaggi
00:32:02che vantaggi
00:32:03ecco
00:32:04praticamente
00:32:05il contrario
00:32:06di quello che hai detto tu
00:32:07Alessandro
00:32:08ma in realtà no
00:32:09cioè nel senso non è il contrario
00:32:10perché
00:32:11le cose si
00:32:12allora
00:32:13il fatto è che
00:32:14una manovra di macroeconomia
00:32:15deve andare
00:32:16a interpretare
00:32:17quello che è il momento
00:32:18la fase storica
00:32:19il momento
00:32:20degli anni 80
00:32:21gli anni appunto
00:32:22in cui Reagan
00:32:23era presidente degli Stati Uniti
00:32:24è un momento
00:32:25in cui
00:32:26l'America
00:32:27un tempo egemone
00:32:28dal punto di vista economico
00:32:29oggi
00:32:30è raggiunta
00:32:31o sta per essere raggiunta
00:32:32da quello che è il suo
00:32:33più grande nemico
00:32:34che appunto è
00:32:35la Cina
00:32:36infatti poi vediamo come in realtà
00:32:37chi è più colpito
00:32:38e chi
00:32:39diciamo
00:32:40il vero interesse effettivo
00:32:41si ha su due realtà
00:32:42sull'Unione Europea
00:32:43da una parte
00:32:44e la Cina dall'altra
00:32:45è ovvio questo
00:32:46però
00:32:47dal punto di vista
00:32:48della produzione industriale
00:32:49in questo momento
00:32:50l'America
00:32:51è un deficit gigantesco
00:32:52nei confronti di un colosso
00:32:53ad esempio come la Cina
00:32:54che trovano in Asia
00:32:55quindi sono realtà
00:32:56differenti
00:32:57di epoche differenti
00:32:58che vengono
00:32:59delle manovre diverse
00:33:00è chiaro che comunque
00:33:01la politica
00:33:02di Trump
00:33:03è una politica
00:33:04che
00:33:05almeno fino ad ora
00:33:06è sempre stata
00:33:07molto legata
00:33:08alle minacce
00:33:09bisogna vedere
00:33:10quanto effettivamente
00:33:11questi dazi
00:33:12saranno mantenuti
00:33:13a lungo termine
00:33:14quello di cui ho parlato prima
00:33:15sono speculazioni
00:33:16sono teorie speculative
00:33:17che non è che sono le mie
00:33:18sono teorie speculative
00:33:19di economisti
00:33:20di grande fama internazionale
00:33:21che chiaramente
00:33:22parlano di ciò
00:33:23che non è vero
00:33:24perché chiaramente
00:33:25adesso
00:33:26capire anche
00:33:27quello che vuole fare
00:33:28Trump
00:33:29è sempre complicato
00:33:30perché poi
00:33:31fa una cosa
00:33:32e si contraddice con un'altra
00:33:33quindi ora
00:33:34vediamo a lungo termine
00:33:35quanto questi dazi
00:33:36effettivamente durino
00:33:37perché forse
00:33:38il suo obiettivo
00:33:39magari è anche
00:33:40quello di andare
00:33:41a sedersi al tavolo
00:33:42con i vari attori globali
00:33:43per poter
00:33:44rinegoziare questi dazi
00:33:45da una posizione di forza
00:33:46perché lui comunque
00:33:47rappresenta pur sempre
00:33:48la prima economia mondiale
00:33:49non parliamo
00:33:50di uno stato
00:33:51comunque marginale
00:33:52per questi dazi
00:33:53perché qui
00:33:54in Europa
00:33:55ovviamente
00:33:56si grida l'allarme
00:33:57c'è allarmismo
00:33:58veramente su tutti i media
00:33:59ed è chiaro
00:34:00sono dazi
00:34:01hai detto bene tu
00:34:02che servono a colpire
00:34:03perlopiù Cina
00:34:04ed Unione Europea
00:34:05invece negli States
00:34:06ecco
00:34:07la maggior parte
00:34:08delle persone
00:34:09del popolo
00:34:10effettivamente
00:34:11è favorevole ai dazi
00:34:12oppure no?
00:34:13Ma il popolo
00:34:14negli Stati Uniti
00:34:15è spaccato
00:34:16ma è spaccato ormai da anni
00:34:17su qualsiasi tema
00:34:18su qualsiasi argomento
00:34:19se non forse
00:34:20magari
00:34:21il fattore appunto
00:34:22dei confini
00:34:23che ha più o meno
00:34:24unificato
00:34:25quasi tutti
00:34:26è stato magari
00:34:27il chiave
00:34:28nella vittoria
00:34:29di Trump
00:34:30però dal punto di vista
00:34:31dei dazi
00:34:32è spaccato
00:34:33vediamo come comunque
00:34:34l'America profonda
00:34:35l'America produttrice
00:34:36l'America industriale
00:34:37è stata la sua parte
00:34:38ma vediamo come
00:34:39sempre c'è stata
00:34:40una protesta gigantesca
00:34:41negli scorsi giorni
00:34:42a New York
00:34:43con migliaia di persone
00:34:44che hanno sfilato
00:34:45per protestare
00:34:46contro questo governo
00:34:47chiaro che la paura
00:34:48di tanti
00:34:49specialmente degli investitori
00:34:50americani
00:34:51è quella che
00:34:52in questa maniera
00:34:53isolandosi l'America
00:34:54possa diventare
00:34:55magari sempre più debole
00:34:56all'interno dello scenario
00:34:57sempre più stabile
00:34:58da non poter garantire
00:34:59magari quella
00:35:00crescita economica
00:35:01che poi noi abbiamo visto
00:35:02in realtà
00:35:03con il primo mandato di Trump
00:35:04perché ricordiamoci che
00:35:05il primo mandato di Trump
00:35:06quindi dal 2016 al 2020
00:35:07ha portato
00:35:08anzi il 2017
00:35:09il 2021
00:35:10quando ha governato
00:35:11ha portato a dei record
00:35:12di crescita nella borsa
00:35:13che non si vedevano
00:35:14dall'inizio del 1900
00:35:15quindi insomma parliamo
00:35:16di cifre
00:35:17di cifre pazzesche
00:35:18però ecco appunto
00:35:19l'America
00:35:20da questo punto di vista
00:35:21è spaccata
00:35:22e
00:35:23ora
00:35:24vedremo insomma
00:35:25come era girata
00:35:26dall'altra parte
00:35:27c'è da dire che
00:35:28l'Unione Europea
00:35:29sta cercando invece
00:35:30con i controdazzi
00:35:31dal punto di vista
00:35:32quantomeno teorico
00:35:33di colpire
00:35:34molto di più
00:35:35quegli stati
00:35:36che in America
00:35:37sono fedeli
00:35:38al partito repubblicano
00:35:39fedeli a Trump
00:35:40ad esempio
00:35:41si è parlato di Georgia
00:35:42si è parlato di Tennessee
00:35:43si è parlato di questi stati qui
00:35:44perché chiaramente
00:35:45quello che cercano di fare
00:35:46dall'altra parte
00:35:47è indebolire
00:35:48quello che è
00:35:49l'establishment
00:35:50del governo di Trump
00:35:51quindi stiamo a vedere
00:35:52come evolverà
00:35:53nei prossimi giorni
00:35:54anche anni ormai
00:35:55a questo punto
00:35:56questa faccenda
00:35:57assolutamente sì
00:35:58Paolo battaglia
00:35:59e
00:36:00abbiamo visto
00:36:01come l'Unione Europea
00:36:02adesso
00:36:03sia costretta
00:36:04effettivamente
00:36:05a rispondere
00:36:06come un corpus unico
00:36:07è la prima volta
00:36:08nella storia
00:36:09che l'Unione Europea
00:36:10viene veramente chiamata
00:36:11diciamo in maniera
00:36:12così repentina
00:36:13così
00:36:14veloce
00:36:15ad una risposta
00:36:16così unitaria
00:36:17credi tu
00:36:18da esperto
00:36:19di storia europea
00:36:20da grande viaggiatore
00:36:21e
00:36:22da profondo
00:36:23conoscitore
00:36:24anche della politica europea
00:36:25che questa risposta
00:36:26possa arrivare
00:36:27che tutto ciò
00:36:28possa poi alla fine
00:36:29unire
00:36:30i paesi europei
00:36:31ma
00:36:32questa
00:36:33grande unione
00:36:34degli
00:36:35paesi europei
00:36:36dell'Unione Europea
00:36:37non l'ha avuto
00:36:38nel senso
00:36:39che purtroppo
00:36:40ancora
00:36:41l'unione
00:36:42è un'unione
00:36:43solo teorica
00:36:44abbiamo visto
00:36:45come la reazione
00:36:46dei tazzi
00:36:47sia stata molto diversa
00:36:48seconda da paese a paese
00:36:49abbiamo visto
00:36:50ad esempio
00:36:51la Spagna
00:36:52che ha reagito
00:36:53in maniera
00:36:54completamente opposta
00:36:55rispetto all'Ungheria
00:36:56o rispetto
00:36:57alla stessa Italia
00:36:58dove si è tentato
00:36:59il governo Meloni
00:37:00ha tentato
00:37:01di minimizzare
00:37:02minimizzare
00:37:03appunto
00:37:04l'effetto dei tazzi
00:37:05nei confronti
00:37:06dell'Unione Europea
00:37:07mentre
00:37:08il Premier Spagnolo
00:37:09ad esempio
00:37:10ha definito
00:37:11i tazzi
00:37:12e soprattutto
00:37:13le percentuali
00:37:14in quella famosa
00:37:15trampa
00:37:16nel famoso
00:37:17Liberation Day
00:37:18ha mostrato
00:37:19al pubblico
00:37:20una pagianata
00:37:21perché
00:37:22sappiamo
00:37:23perfettamente
00:37:24che
00:37:25quelle percentuali
00:37:26che
00:37:27Trump ha mostrato
00:37:28non sono i dati reali
00:37:29Trump ha fatto
00:37:30una sorta
00:37:31di grande mischione
00:37:32del disavanzo
00:37:33commerciale
00:37:34tra importazioni
00:37:35e esportazioni
00:37:36negli Stati Uniti
00:37:37e poi
00:37:38dividendoli a metà
00:37:39ha stabilito
00:37:40che i tazzi
00:37:41dell'Europa
00:37:42fossero il 40%
00:37:43e quindi
00:37:44una percentuale
00:37:45che non sta
00:37:46nel cielo
00:37:47o in terra
00:37:48che in realtà
00:37:49non è
00:37:50i tazzi
00:37:51o i costi
00:37:52che
00:37:53l'Unione Europea
00:37:54applicava
00:37:55agli Stati Uniti
00:37:56è evidente
00:37:57che non vedo
00:37:58una risposta
00:37:59unitaria
00:38:00ma perché
00:38:01l'Europa
00:38:02non è mai
00:38:03Stata Unita
00:38:04forse neanche
00:38:05da questo punto di vista
00:38:06da un punto di vista
00:38:07commerciale
00:38:08pur essendo nata
00:38:09come
00:38:10un'intesa commerciale
00:38:11più che politica
00:38:12tra paesi
00:38:13non sia più
00:38:14una mossa politica
00:38:15una mossa soprattutto
00:38:16volta
00:38:17da una parte
00:38:18alla svalutazione
00:38:19del dollaro
00:38:20perché è evidente
00:38:21che le grandi borse in crisi
00:38:22determineranno
00:38:23un calo
00:38:24generale
00:38:25e una svalutazione
00:38:26del dollaro
00:38:27rispetto all'euro
00:38:28e soprattutto
00:38:29un tentativo
00:38:30di mettersi al tavolo
00:38:31e contrattare
00:38:32nuovamente
00:38:33queste percentuali
00:38:34che
00:38:35ripeto
00:38:36sono percentuali
00:38:37infatti inventate
00:38:38perché non esistono
00:38:39Allora
00:38:40ci prendiamo
00:38:41una piccola pausa
00:38:42e Paolo
00:38:43rimane ancora
00:38:44qualche minutino
00:38:45con noi
00:38:46perché continuiamo
00:38:47su questo filone
00:38:48quello dei Dazi
00:38:49ma soprattutto
00:38:50della risposta
00:38:51dell'Unione Europea
00:38:52tra poco
00:39:07E rieccoci carissimi
00:39:08passengers
00:39:09stiamo analizzando
00:39:10tutta quella situazione
00:39:11che si sta venendo
00:39:12a creare
00:39:13per l'Unione Europea
00:39:14dopo i Dazi
00:39:15i Dazi imposti
00:39:16dal governo
00:39:17guidato
00:39:18da Donald Trump
00:39:19abbiamo visto
00:39:20come l'Unione Europea
00:39:21fatichi effettivamente
00:39:22a rispondere
00:39:23in maniera unitaria
00:39:24univoca
00:39:25anche se la situazione
00:39:26lo richiederebbe
00:39:27Alessandro Fornaciari
00:39:28quindi sei d'accordo
00:39:29con Paolo Battaglia
00:39:30quando dice
00:39:31che l'Unione Europea
00:39:32fa veramente fatica
00:39:33a trovare
00:39:34una soluzione
00:39:35unica
00:39:36unitaria
00:39:37Beh ma è proprio
00:39:38per questo motivo
00:39:39come dicevo anche prima
00:39:40ha voluto introdurre
00:39:41il concetto
00:39:42di Dazi all'UE
00:39:43invece che Dazi
00:39:44ai singoli stati
00:39:45perché
00:39:46è come quando no
00:39:47si deve dare
00:39:48il colpo di grazia finale
00:39:49abbiamo visto
00:39:50in queste puntate
00:39:51sempre più spesso
00:39:52un'Unione Europea
00:39:53sempre più debole
00:39:54un'Unione Europea
00:39:55che non è in grado
00:39:56di fronteggiare i problemi
00:39:57in maniera unitaria
00:39:58un'Unione Europea
00:39:59che internamente
00:40:00è divisa
00:40:01perché da una parte
00:40:02abbiamo
00:40:03il governo
00:40:04dell'Unione
00:40:05che propone
00:40:06il Realme Europe
00:40:07che propone appunto
00:40:08queste manovre
00:40:09che abbiamo visto anche in Italia
00:40:10in questi ultimi giorni
00:40:11le manifestazioni
00:40:12addirittura
00:40:13un partito come il 5 Stelle
00:40:14che politicamente
00:40:15si era dato per morto
00:40:16oggi sta tornando
00:40:17ad avere anche
00:40:18un certo seguito
00:40:19appunto perché
00:40:20si oppone
00:40:21a questo concetto
00:40:22di riarmo
00:40:23eccetera
00:40:24e quindi ecco
00:40:25aver identificato
00:40:26in Trump
00:40:27l'Unione Europea
00:40:28come l'anello debole
00:40:29come l'elemento debole
00:40:30è quello
00:40:31il suo punto di forza
00:40:32e dall'altra parte
00:40:33i singoli Premier
00:40:34stanno cercando
00:40:35invece di
00:40:36scavalcare questa cosa
00:40:37perché la Meloni stessa
00:40:38non vuole
00:40:39mettersi al tavolo
00:40:40insieme ai leader europei
00:40:41per discutere
00:40:42la questione dei tazzi
00:40:43la Meloni vuole andare
00:40:44in America
00:40:45a parlare con Trump
00:40:46direttamente
00:40:47per poter discutere
00:40:48la questione dei tazzi
00:40:49ed è proprio questo
00:40:50quello che l'America cerca
00:40:51dividere ancora di più
00:40:52il suo alleato
00:40:53barra nemico
00:40:54europeo
00:40:55e ci sta riuscendo benissimo
00:40:56ma non per grande merito
00:40:57da parte dell'America
00:40:58da parte di Trump
00:40:59semplicemente per demerito
00:41:00di una realtà
00:41:01come l'Unione Europea
00:41:02che sempre di più
00:41:03mostra le sue debolezze
00:41:04e le sue fragilità
00:41:05e sono in molti
00:41:06a volerla dividere
00:41:07da parte dell'Unione Europea
00:41:08Paolo Battaglia
00:41:09io farei riferimento
00:41:10anche un po'
00:41:11alla Russia
00:41:12non parlo soltanto
00:41:13di invasione
00:41:14in Ucraina
00:41:15ma da tempo
00:41:16la Russia fa questo gioco
00:41:17quello di contrattare
00:41:18paese per paese
00:41:19ci sono stati
00:41:20che sono molto più
00:41:21filorussi
00:41:22di altri
00:41:23all'interno
00:41:24dell'Unione Europea
00:41:25basta di pensare
00:41:26ad esempio
00:41:27all'Ungheria
00:41:28di Orban
00:41:29beh
00:41:30è ovvio
00:41:31il gioco è lo stesso
00:41:32perché
00:41:33parliamoci chiaro
00:41:34Putin e Trump
00:41:35che sembrano così
00:41:36diversi
00:41:37in realtà
00:41:38sono molto simili
00:41:39da quel punto di vista
00:41:40anzi
00:41:41se vogliamo
00:41:42Trump
00:41:43ha un certa
00:41:44è caduto
00:41:45in una forma
00:41:46di
00:41:47diciamo
00:41:48di
00:41:49imitazione
00:41:50del modello putiniano
00:41:51perché anche Trump
00:41:52vorrebbe essere
00:41:53una sorta
00:41:54di presidente a vita
00:41:55mettendosi
00:41:56appunto
00:41:57come una sorta
00:41:58di soprano
00:41:59degli Stati Uniti
00:42:00con una reelezione
00:42:01dietro l'altra
00:42:02così come succede
00:42:03in Russia
00:42:04e
00:42:05è
00:42:06evidente
00:42:07che
00:42:08lo scopo
00:42:09sia lo stesso
00:42:10cioè
00:42:11quello di colpire
00:42:12i punti deboli
00:42:13dell'Unione Europea
00:42:14da un lato
00:42:15l'America
00:42:16ha detto correttamente
00:42:17qualche politologo
00:42:18l'America
00:42:19di Trump
00:42:20è l'America
00:42:21che odia
00:42:22l'Europa
00:42:23che ha sempre considerato
00:42:24l'Europa
00:42:25un fratello
00:42:26una sorta
00:42:27di fratello
00:42:28troppo anziano
00:42:29un fratello
00:42:30da proteggere
00:42:31e con
00:42:32un dispendio
00:42:33di soldi
00:42:34tra gli Stati Uniti
00:42:35e la Russia
00:42:36dall'altra
00:42:37vuole
00:42:38ovviamente
00:42:39la disgregazione
00:42:40di quell'Unione Europea
00:42:41che minacciava
00:42:42di accercarla
00:42:43perché
00:42:44non dimentichiamoci
00:42:45parte
00:42:46delle cause
00:42:47che hanno determinato
00:42:48poi
00:42:49l'invasione
00:42:50della Russia
00:42:51da parte dell'Ukraine
00:42:52è proprio
00:42:53la volontà
00:42:54dell'Ukraine
00:42:55di appartenere
00:42:56alla NATO
00:42:57e di entrare
00:42:58a far parte
00:42:59dell'Unione Europea
00:43:00perché
00:43:01è evidente
00:43:02che nel momento
00:43:03in cui
00:43:04i paesi
00:43:05baltici
00:43:06per primi
00:43:07ma poi
00:43:08a seguire
00:43:09tutte le
00:43:10ex repubbliche
00:43:11che facevano parte
00:43:12del fatto
00:43:13rivarsario
00:43:14a entrare
00:43:15nell'Unione Europea
00:43:16la Russia
00:43:17si è ritrovata
00:43:18improvvisamente
00:43:19ad essere
00:43:20accerchiata
00:43:21dai Paesi
00:43:22dell'Unione
00:43:23e questo
00:43:24ovviamente
00:43:25per un autocrate
00:43:26come Putin
00:43:27è una cosa
00:43:28assolutamente
00:43:29insopportabile
00:43:30quindi è evidente
00:43:31che fa leva
00:43:32che spaventa
00:43:33poi
00:43:34effettivamente
00:43:35i russi
00:43:36mentre invece
00:43:37gli Stati Uniti
00:43:38vedono
00:43:39l'Unione Europea
00:43:40come un dispendio
00:43:41di fondi
00:43:42inutile
00:43:43per un
00:43:44ex colosso
00:43:45come l'Europa stessa
00:43:46che è destinata
00:43:47prima o poi a cadere
00:43:48sei d'accordo
00:43:49Alessandro
00:43:50oppure
00:43:51credi che
00:43:52l'Unione Europea
00:43:53veramente unita
00:43:54pensiamo
00:43:55ad un eventuale
00:43:56Stati Uniti
00:43:57d'Europa
00:43:58ecco
00:43:59in realtà
00:44:00faccia paura
00:44:01il punto
00:44:02Andrea
00:44:03sono due cose diverse
00:44:04da una parte
00:44:05abbiamo
00:44:06l'Unione Europea
00:44:07un progetto
00:44:08che ad ora
00:44:09sta dimostrando
00:44:10i suoi limiti
00:44:11ed è un progetto
00:44:12fallimentare
00:44:13dall'altra parte
00:44:14abbiamo
00:44:15gli Stati Uniti
00:44:16d'Europa
00:44:17moneta unica
00:44:18governo centrale
00:44:19esercito unico
00:44:20che può far paura
00:44:21deve far paura
00:44:22perché sarebbe
00:44:23la prima economia
00:44:24sarebbe il primo esercito
00:44:25sarebbe la realtà
00:44:26più potente
00:44:27del mondo
00:44:28è chiaro
00:44:29che nessuno
00:44:30vorrebbe
00:44:31l'Unione
00:44:32dall'altra parte
00:44:33non lo vogliono ovviamente
00:44:34da fuori
00:44:35non lo vogliono
00:44:36gli Stati Uniti
00:44:37che perderebbe
00:44:38la sua egemonia
00:44:39diciamo come capo
00:44:40leader del mondo occidentale
00:44:41dall'altra parte
00:44:42non lo vorrebbe
00:44:43neanche la Russia
00:44:44perché la Russia
00:44:45è una realtà
00:44:46forte dal punto di vista
00:44:47militare
00:44:48ma una realtà
00:44:49molto molto
00:44:50fragile dal punto di vista
00:44:51economico
00:44:52estrettamente
00:44:53dipendente
00:44:54dall'Europa
00:44:55ricordiamoci che
00:44:56il colosso
00:44:57Gazprom
00:44:58in Russia
00:44:59è il colosso
00:45:00dell'Europa
00:45:01quindi è chiaro
00:45:02che per la Russia
00:45:03è importantissima l'Europa
00:45:04e per avere una posizione
00:45:05negoziale
00:45:06di forza
00:45:07non si può permettere
00:45:08un'unione
00:45:09della federazione
00:45:10eventuale
00:45:11quindi è chiaro
00:45:12da questo punto di vista
00:45:13quali sono gli interessi
00:45:14da una parte
00:45:15e dall'altra
00:45:16ma non soltanto
00:45:17di loro
00:45:18ma anche
00:45:19degli altri attori
00:45:20che esistono nel mondo
00:45:21perché non è che si parla
00:45:22soltanto di Russia
00:45:23e Stati Uniti
00:45:24certo
00:45:25parliamo anche di Cina
00:45:26chiaramente
00:45:27del mondo multipolare
00:45:28è chiaro
00:45:29che la Russia
00:45:30è un'unione
00:45:31della federazione
00:45:32quindi
00:45:33è chiaro
00:45:34che la Russia
00:45:35è un'unione
00:45:36della federazione
00:45:37quindi
00:45:38è chiaro
00:45:39che la Russia
00:45:40è un'unione
00:45:41della federazione
00:45:42quindi
00:45:43è chiaro
00:45:44che la Russia
00:45:45è un'unione
00:45:46della federazione
00:45:47quindi
00:45:48è chiaro
00:45:49che la Russia
00:45:50è un'unione
00:45:51della federazione
00:45:52quindi
00:45:53è chiaro
00:45:54che la Russia
00:45:55è un'unione
00:45:56della federazione
00:45:57ora
00:45:58a distanza
00:45:59di una settimana
00:46:00questi dubbi
00:46:01sono stati sciolti
00:46:02e possiamo
00:46:03oscillare
00:46:04una prima
00:46:05analisi
00:46:06dei principali
00:46:07eventi
00:46:08a seguito
00:46:09di questa manovra
00:46:10che ha letteralmente
00:46:11scosso il mondo
00:46:12partiamo dal dato
00:46:13oggettivo
00:46:14quindi
00:46:15la risposta
00:46:16dei mercati
00:46:17finanziari
00:46:18alla manovra
00:46:19del Presidente
00:46:20Trump
00:46:21i mercati
00:46:22finanziari
00:46:23hanno
00:46:24drasticamente
00:46:25bocciato
00:46:26e
00:46:27tutti i principali
00:46:28attori
00:46:29che erano
00:46:30nella prima fila
00:46:31tutti i principali
00:46:32attori economici
00:46:33intendo
00:46:34che erano nella prima fila
00:46:35all'insiedimento
00:46:36del Presidente
00:46:37Trump
00:46:38sono stati
00:46:39paradossalmente
00:46:40i colossi
00:46:41più colpiti
00:46:42chiaramente
00:46:43questo è un discorso
00:46:44semplicistico
00:46:45perché il mercato
00:46:46americano
00:46:47è un mercato
00:46:48market oriented
00:46:49quindi
00:46:50anche i piccoli risparmiatori
00:46:51investono
00:46:52in titoli di capitale
00:46:53i fondi pensioni
00:46:54e quindi
00:46:55tutti gli attori
00:46:56principali
00:46:57americani
00:46:58diciamo
00:46:59ci interrogavamo
00:47:00appunto
00:47:01anche riguardo
00:47:02le possibili
00:47:03risposte
00:47:04dei attori
00:47:05principali
00:47:06economie mondiali
00:47:07diciamo
00:47:08che
00:47:09oggi c'è stato
00:47:10un leggero
00:47:11rialzo delle
00:47:12borse americane
00:47:13diciamo
00:47:14spiegabile
00:47:15in primis
00:47:16come rimbalzo
00:47:17dopo il crollo
00:47:18degli ultimi giorni
00:47:19ma può essere anche
00:47:20spiegato come
00:47:21apertura parziale
00:47:22degli Stati Uniti
00:47:23a dialogare con
00:47:24gli attori
00:47:25principali
00:47:26infatti
00:47:27la stagione
00:47:28diciamo
00:47:29del dialogo
00:47:30è stata aperta
00:47:31ieri
00:47:32con il premio
00:47:33della Pena di Neau
00:47:34che è stato ospite
00:47:35alla Casa Bianca
00:47:36sul tavolo
00:47:37chiaramente
00:47:38c'erano i tazzi
00:47:39non c'erano solo i tazzi
00:47:40e questa cosa
00:47:41la vedremo più tardi
00:47:42però diciamo
00:47:43sono in serie
00:47:44dei primi colloqui
00:47:45tra Trump
00:47:46e gli altri
00:47:47principali
00:47:48attori mondiali
00:47:49oggi c'è stato
00:47:50un colloquio
00:47:51telefonico
00:47:52con il presidente
00:47:53della Repubblica
00:47:54del 3 giugno
00:47:55e poi
00:47:56si è stata programmata
00:47:57anche un incontro
00:47:58che a noi ci interessa
00:47:59in prima persona
00:48:00con la presidente
00:48:01Meloni
00:48:02il prossimo giovedì
00:48:03la posizione
00:48:04della presidente
00:48:05Meloni
00:48:06e dell'Europa
00:48:07tutta è piuttosto
00:48:08chiara
00:48:09chiaramente
00:48:10sono per
00:48:11l'abolizione totale
00:48:12di questi tazzi
00:48:13da parte
00:48:14del presidente
00:48:15Trump
00:48:16sul tavolo
00:48:17possono mettere
00:48:18una manovra
00:48:19che ancora
00:48:20non è entrata
00:48:21del tutto
00:48:23appunto chiamata
00:48:24bazooka
00:48:25quando questi incontri
00:48:26non portassero
00:48:27i frutti desiderati
00:48:28non si conosce
00:48:29bene
00:48:30il contenuto
00:48:31di questa manovra
00:48:32ma già il nome
00:48:33è tutto un programma
00:48:36questo dialogo
00:48:37diciamo che in queste ore
00:48:38non c'è stato invece
00:48:39con l'interlocutore
00:48:40cinese
00:48:41perché
00:48:42in questi
00:48:43dopo i controdazzi
00:48:45emessi dalla Cina
00:48:46nei confronti dell'America
00:48:48Trump ha risposto
00:48:49duramente
00:48:50e ha portato i tazzi
00:48:51sulle importazioni
00:48:52dei prodotti cinesi
00:48:53fino al 104%
00:48:55chiaramente
00:48:56questa è una situazione
00:48:57del tutto interlocutoria
00:48:58che nel prossimo
00:48:59mese potrà cambiare
00:49:01e verosimilmente
00:49:02ci sarà un dialogo
00:49:03tra i due principali
00:49:04attori mondiali
00:49:06accendavo prima
00:49:07al dialogo
00:49:08che c'è stato
00:49:09tra Trump e Netanyahu
00:49:10chiaramente
00:49:11questo dialogo
00:49:12non ha avuto
00:49:13ad oggetto
00:49:14solamente
00:49:15i tazzi
00:49:16è stata ad oggetto
00:49:17la situazione
00:49:18medio orientale
00:49:19proprio sul fronte
00:49:20medio orientale
00:49:21ci stanno
00:49:22delle importantissime
00:49:23novità
00:49:24soprattutto sul fronte
00:49:25Iran
00:49:26infatti oggi
00:49:27è stato annunciato
00:49:28che nella giornata
00:49:29di sabato
00:49:30in Oman
00:49:31avverranno
00:49:32i primi incontri
00:49:33non si sa
00:49:34se diretti
00:49:35o indiretti
00:49:36tra gli Stati Uniti
00:49:37e l'Iran
00:49:38la portavoce
00:49:39della Casa Bianca
00:49:40parla di incontri diretti
00:49:41però non c'è stata ancora
00:49:42una conferma
00:49:43da parte
00:49:44della controparte
00:49:45iraniana
00:49:46cosa ci sarà
00:49:47sul tavolo del negoziato?
00:49:48l'Iran
00:49:49ha fatto delle manovre
00:49:50economiche
00:49:51che hanno danneggiato
00:49:52profondamente
00:49:53la sua economia
00:49:54gli Stati Uniti
00:49:55e Israele
00:49:56chiedono la completa
00:49:57denuclearizzazione
00:49:58dell'Iran
00:49:59non si sa
00:50:00se si riuscirà
00:50:01a trovare un accordo
00:50:02oggi
00:50:03il ministro degli esseri
00:50:04iraniano
00:50:05ha già affermato
00:50:06che non ci sta
00:50:07a una completa
00:50:08denuclearizzazione
00:50:09stile
00:50:10Libia
00:50:11del 2003
00:50:12modello
00:50:13Kled Dhafi
00:50:14e quindi
00:50:15speriamo
00:50:16che sia stata
00:50:17un'intesa
00:50:18e che
00:50:19i toni
00:50:20in questi ultimi giorni
00:50:21si siano alzati
00:50:22notevolmente
00:50:23quindi c'è
00:50:24il rischio
00:50:25serio
00:50:26di un'escalation
00:50:27anche militare
00:50:28il meglio di niente
00:50:29chiaramente
00:50:30non ha solo
00:50:31il fronte iraniano
00:50:32purtroppo
00:50:33se non ci stanno
00:50:34grosse novità
00:50:35dal punto di vista
00:50:36sul fronte di Gaza
00:50:37sul fronte palestinese
00:50:38in quanto
00:50:39continuano ancora
00:50:40i bombardamenti aerei
00:50:41da parte di Israele
00:50:42e sono chiusi ancora
00:50:43gli aiuti umanitari
00:50:44possiamo registrare
00:50:45un'escalation
00:50:46del conflitto
00:50:47tra i ribelli
00:50:48e gli usani
00:50:49nei confronti
00:50:50degli Stati Uniti
00:50:51infatti
00:50:52Trump
00:50:53pochi giorni fa
00:50:54ha postato
00:50:55un attacco
00:50:56di un drone americano
00:50:57sulla capitale
00:50:58Yemenita
00:50:59e questo video
00:51:00ha fatto il giro
00:51:01del mondo
00:51:02e si sta intensificando
00:51:03chiaramente
00:51:04il conflitto
00:51:05tra i ribelli
00:51:06e gli USA
00:51:07ma non solo gli USA
00:51:08ma anche
00:51:09Gran Bretagna
00:51:10e poi
00:51:11c'è purtroppo
00:51:12da registrare
00:51:13la ripresa
00:51:14delle violenze
00:51:15in Siria
00:51:16che hanno cominciato
00:51:17i massacri
00:51:18nei confronti
00:51:19delle minoranze
00:51:20e
00:51:21sullo sfondo
00:51:22ci sta
00:51:23un interessante
00:51:24scontro
00:51:25tra due potenze
00:51:26egemoni
00:51:27di quell'area
00:51:28che si vogliono
00:51:29accaparrare
00:51:30chiaramente
00:51:31l'influenza
00:51:32su quel territorio
00:51:33che sono
00:51:34Israele
00:51:35e la Turchia
00:51:36grazie ancora
00:51:37per l'attenzione
00:51:38e ci vediamo
00:51:39settimana prossima
00:51:40grazie a te Giorgio
00:51:41noi ci prendiamo
00:51:42una piccola pausa
00:51:43e poi
00:51:44ce ne vogliamo
00:51:46Andiamo!
00:52:00E riacconci
00:52:01carissimi passengers
00:52:02dopo essere stati
00:52:03tra Stati Uniti
00:52:04e l'Unione Europea
00:52:05per parlare
00:52:06dei dazzi
00:52:07adesso
00:52:08voltiamo pagina
00:52:09e andiamo
00:52:10in Myanmar
00:52:11un Myanmar
00:52:12devastato
00:52:13purtroppo
00:52:14ultimissimi giorni, nelle ultime ore, anche da una vera e propria tempesta che ha
00:52:20creato dei forti disagi a chi stava soccorrendo purtroppo le vittime di
00:52:27questo terremoto. Un terremoto che non solo ha distrutto effettivamente questo
00:52:36paese già devastato da una guerra civile, da un golpe, ma che contribuisce a
00:52:42sfaldare quel tessuto sociale che difficilmente si cercava di far
00:52:48riprendere dopo il golpe del 2021. Allora per parlare di Myanmar chiamiamo
00:52:55Michelangelo Ranni che abbiamo già avuto qui a The Passenger, cittadino italiano
00:52:59che ha vissuto in quel paese che è andato via proprio in seguito al golpe
00:53:06di natura militare. Buonasera Michelangelo.
00:53:09Buonasera Andrea e buonasera a tutti i telespettatori.
00:53:12Innanzitutto ben ritrovato, poi ecco ti volevo chiedere quali notizie ti
00:53:17arrivano personalmente, direttamente dal Myanmar, perché veramente se ne parla
00:53:23pochissimo ma immagino che la situazione umanitaria sia veramente devastante.
00:53:29Sì, molto grave, molto grave soprattutto perché con la giunta militare
00:53:35non ha mai, anche se c'è stato il fuoco, in realtà non è mai stato rispettato e
00:53:42ha continuato a bombardare anche subito dopo il tutto. Il Sagaen che è stato
00:53:49l'epicentro del tutto, in realtà la linea di confine fra l'esercito e
00:53:58l'esercito della guerra civile è praticamente alle porte della città e
00:54:04quindi praticamente hanno bombardato i villaggi che erano pieni dal terremoto.
00:54:11Purtroppo la situazione è grave perché c'è carenza anche a Yangon, che è la
00:54:19prima e più importante, che non è stata gravemente colpita, però ci sono delle
00:54:26conseguenze dovute al razionamento della correia di energia elettrica. Pensate
00:54:31che c'è, viene data due ore al giorno e anche carenza di acqua potabile e anche
00:54:41gli aiuti umanitari, che tra l'altro il generale Myong Lain ha chiesto subito
00:54:48gli aiuti umanitari, sono arrivati gli aiuti umanitari dei Paesi Unici, cioè la Russia e la
00:54:55Cina e ovviamente sono stati gli aiuti umanitari, quindi gli aiuti umanitari
00:55:00sono arrivati nelle zone controllate dall'esercito, l'esercito oramai controlla
00:55:06il 50% del territorio, l'altro 50% non ha bisogno di ricevere gli aiuti umanitari,
00:55:14proprio perché l'esercito non consegne gli aiuti di andare nelle zone liberate,
00:55:22liberate quindi che sono sotto il controllo dell'esercito civile che pone il regime militare.
00:55:31Certo, quindi stiamo parlando di aiuti umanitari che vengono alla fine gestiti
00:55:38dall'esercito, l'esercito colpista, che tra l'altro vengono inviati da Paesi quali la Cina
00:55:48e la Russia che già in passato avevamo detto essere molto vicini alla giunta colpista, no Michelangelo?
00:55:54Certo, la Russia e la Cina sin dal colpo di stato in realtà l'hanno sorretto, la Russia ha
00:56:08sempre avuto delle basi all'interno del Myanmar e anche subito dopo il colpo di stato delle truppe
00:56:17e così ovviamente sono gli scambri commerciali montensi, la Russia, tenete conto che il Myanmar è importante
00:56:27per la Cina proprio perché è lo sbocco nel golfo del Bengala, quindi la Cina ha interessi economici
00:56:37che è il modo per attraversare, per arrivare appunto verso l'India e i Paesi occidentali.
00:56:47Assolutamente. Gli aiuti umanitari, mentre io ero lì, ci fu un'altra emergenza umanitaria,
00:57:04un ciclone all'epoca il Nargis che fece 138 mila morti e colpì Yangon e il delta degli Irawadi,
00:57:16bene gli aiuti umanitari, l'esercito anche quella volta chiese l'aiuto internazionale,
00:57:22ma gli aiuti consentirono di atterrare gli aerei all'aeroporto di Yangon,
00:57:29dopodiché l'esercito prese in carico tutti gli aiuti e la distribuzione avvenne a cura dell'esercito,
00:57:41per cui in pratica alla popolazione fu controllato l'arrivo. All'epoca io ero lì e quello che fece
00:57:55che riuscivamo a fare, raccogliendo sottoscrizioni, mentre io all'epoca lavoravo per un'agenzia di
00:58:04viaggio, usando dei canali che ovviamente noi avevamo non controllati, potevamo mandare degli
00:58:14aiuti umanitari all'inizio come cibo e direttamente nelle zone colpite e poi alla fine costruivamo
00:58:23anche una scuola per il dopo terremoto, per il dopo Nardi. Gli aiuti sono importanti per riuscire
00:58:31a farli avere tramite dei canali che possono arrivare direttamente alla popolazione nelle
00:58:40zone colpite dall'esercito. Chiaro e oggi in questa situazione, quella del terremoto odierno,
00:58:47ci sono dei canali che tu personalmente hai certificato essere validi in questo senso?
00:58:53Cioè noi magari diamo dei soldi, dei beni a queste persone che sicuramente poi le distribuiscono
00:59:01alla popolazione civile? Sì, io mi avrei individuati due che conosco personalmente. Una è
00:59:12l'associazione Italia Birmania Insieme che è condotta da Cecilia Brighi che è in contatto
00:59:20con la rete sindacale birmana e sta facendo una raccolta fondi, questa associazione e so che ha
00:59:30dei canali di arrivo diretto sulla popolazione, indipendentemente dalla zona in cui la popolazione
00:59:39risiede, quindi anche nelle zone non controllate dall'esercito. L'altra associazione invece è quella
00:59:46controllata dal PIME che fa capo alla chiesa cattolica e lì ha un'associazione in Humanity
00:59:56che so che già all'epoca mentre io ero lì era molto attiva e molto capillare e in questo momento
01:00:04è molto attiva e sta distribuendo beni alle popolazioni e tenete conto che anche le cure
01:00:13mediche sono carenti perché con il colpo di stato del 2021 i medici sono stati i primi a opporsi al
01:00:23colpo di stato, quindi molti medici adesso non esercitano oppure sono in latitanza, quindi
01:00:33anche le medicine, le cure mediche è un bene raro insomma in alcune zone. Il PIME e Humanity
01:00:43so che arriva e sta agendo sia a Mandalay che nelle zone colpite dal terremoto. Assolutamente,
01:00:54quindi magari per inviare aiuti alla popolazione civile ecco rifacciamoci a queste realtà,
01:01:01all'Associazione Italia Birmania e alla PIME, a queste due realtà che distribuiscono direttamente
01:01:11alla popolazione civile i beni che noi mandiamo. Allora grazie a Michelangelo Ragni per essere
01:01:16stato con noi anche stasera e ci ritroveremo magari altre volte per parlare in termini
01:01:22sicuramente più felici e ottimistici su questo fantastico paese che è Myanmar. Ci prendiamo
01:01:28invece noi una piccola pausa, o meglio vi saluto lasciandovi con un viaggio che abbiamo fatto
01:01:35qualche settimana fa ovvero quello all'interno della comunità del Bangladesh, la riproponiamo
01:01:41proprio per farvi conoscere questa comunità da vicino, forse una delle più presenti sul
01:01:48territorio capitolino. Noi invece ci aggiorniamo come sempre al prossimo martedì e buon viaggio a tutti.
01:01:58Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:02:28Ci troviamo alla Biblioteca Islamica Macchi nel cuore del Pigneto a Roma dove la comunità
01:02:35del Bangladesh ha dato vita ad un evento per celebrare la fine del Ramadano, infatti siamo
01:02:42in prossimità di quella data e soprattutto per riunire tutta questa comunità che è
01:02:48molto presente sul territorio romano, che abbiamo imparato a conoscere e che oggi vogliamo
01:02:53conoscere ancora più da vicino, ovvero partecipando a questa loro celebrazione.
01:03:23Onorevole perché sarà importante la sua presenza in un evento del genere, è importante
01:03:34comunque che le istituzioni italiane non solo riconoscano eventi come questi di comunità
01:03:40straniere molto presenti sul nostro territorio, ma addirittura partecipano. Comunque a Roma
01:03:47è una città dove c'è una forte presenza di immigrazione, io per tanti anni ho fatto
01:03:53l'assessore al commercio, il settore del commercio è proprio uno dei settori dove
01:03:58maggiormente si è integrata la comunità straniera, immaginate che oltre il 25% delle
01:04:04aziende del commercio, commercio ambulante, sono portate avanti da stranieri, quindi conosco
01:04:10bene la comunità che oggi ha organizzato questo evento e quindi mi faceva piacere portare
01:04:15il saluto e ringraziarli per l'attività che fanno perché sono persone oneste, serie,
01:04:21rispettano le regole e quindi questa è l'immigrazione che fa bene al paese, l'immigrazione che
01:04:27fa crescere non solo la città ma anche le economie italiane e quindi mi faceva piacere
01:04:32portare il saluto, sia come consigliere del vicepresidente del Consiglio dei Ministri
01:04:36che anche come segretario regionale della Liga.
01:04:39Dovete capire cosa vuole il nobile Salvini, cosa parla, non deve pensare che questo partito
01:04:44è questo partito, no, deve pensare quello signore cosa vuole fare, se bene per società,
01:04:49se bene per il paese, dobbiamo accettare, perché interesse di paese, interesse d'Italia,
01:04:54siamo l'Italia, una mano, e mano se vuoi chiedere bene.
01:04:57Quanti iscritti siete?
01:04:59Sono tanti, del nostro 3-4 giorni insieme diciamo il nome Madaripur, siamo più di 70.000
01:05:07persone in tutta l'Italia, e a questo punto io come vedo, il nobile Salvini con la cappella
01:05:14io ho votato, parlamo chiaro, perché?
01:05:16Lui dice facciamo tasse 15%, 60% che non paga, fabbrica perde, posto di lavoro perde, così
01:05:26se sentite questa sua parola di onore, oggi Romania non andava in fabbrica, non andava
01:05:31a Francia, non perdeva posto, milaia milaia, milioni e milioni di posti di lavoro, oggi
01:05:36le famiglie italiane che non fanno più bambino, dovete capire cosa vuole fare quello signore,
01:05:41questo è importante, noi in Bangladesh specialmente siamo circa 300.000 in Italia, ho capito,
01:05:51anche se la gente ha parlato lui contro Strenari, invece io ho capito, non è vero, lui ha parlato
01:05:58chiaro, è vero, se uno viene a Strenari in Italia, perché in Italia serve un lavoro,
01:06:05fare un lavoro, dare un contributo, se uno è in Strenari o in Italia, parliamo chiaro,
01:06:11se non è onesto, come devi tenere?
01:06:13E' il rumore del paese, giusto che lui dice, quelli che sono bravi gente li fanno parlare,
01:06:17quelli che sono bravi gente lo fanno bene, tutto rispetto alle regole, è un bel signore,
01:06:23è un bel tappetto rosso per loro, una cosa bellissima parla, non sono rassista, non sono
01:06:29fascista, lui vuole un paese nuovo e costretto sviluppare come deve essere, perché l'Italia
01:06:36deve essere il primo paese dell'Europa per sviluppare, perché abbiamo possibilità.
01:06:40Siamo qui con Michelangelo Letizia, direttore del quotidiano paeseroma.it, questo è un
01:06:47evento partecipatissimo dalla comunità del Bangladesh di Roma, una delle comunità più
01:06:52frequenti sul nostro territorio, però spesso poco raccontate e soprattutto è una comunità
01:06:58che non ha molte volte la vicinanza delle istituzioni italiane, anche durante eventi
01:07:05come questi, ma secondo te com'è possibile una cosa del genere?
01:07:08Ce lo si è chiesto per anni, da più parti, facendo una cronaca degli ultimi 5 anni era
01:07:16difficile vedere partecipare anche mezze istituzioni, quest'anno invece con grande piacere abbiamo
01:07:23visto appacciarsi per la prima volta qualcuno, una comunità come quella Bangladesh di Roma
01:07:30e provincia che conta più di 8500 anime provenienti dalla regione del Madaripur, quindi un'area
01:07:38importante, un distretto grande che si declina a Roma nella sua vocazione economica di attività
01:07:45commerciale, di piccolo commercio al dettaglio, lo vediamo tutti, possiamo anche dire il classico
01:07:52negozio del bangladino, il famoso bangla, va bene per tutta l'età, da chi vuole comprare
01:07:58la frutta a chi vuole comprarsi anche una verdura, una birra per i più giovani, anche
01:08:04per i più giovani che comprano bevande, per capire che dietro al bangla in fondo c'è
01:08:10anche tutto questo, non è solo una questione religiosa, non è solo una questione vincolata
01:08:17a certi dogmi, ma direi che è una questione culturale, di usi, costumi, mangiare, cibo,
01:08:25alimentazione, questa è una manifestazione approssimativamente vicino alla fine del Ramadan
01:08:31che è un rito, quindi non è un'attività, ma celebra la comunità, l'appartenenza
01:08:37in una modalità appunto festosa e aggregante per così dire.
01:09:01Siamo qui con Gionni, l'organizzatore di questo evento, nonché il Presidente dell'Associazione
01:09:12Mararipur e possiamo dirlo anche un punto di riferimento per tutta la comunità del
01:09:19Bangladesh qui a Roma, innanzitutto ti chiedo perché organizzate questo evento ormai da
01:09:25tanto tempo e soprattutto perché secondo te soltanto quest'anno un'istituzione
01:09:29italiana è venuta a porgere i saluti in maniera ufficiale qui?
01:09:34Una cosa molto importante, anche bisogna quella che è stata prima, che venite voi
01:09:43per vedere e noi, perché se uno non vede, non viene, non capisce chi cos'è, per chiarimento
01:09:53bene o male, perché è la prima cosa che dovete venire e grazie a quest'anno io ho
01:10:00invitato anche il Sindaco di Roma, del partito PD, ufficialmente io ho mandato email,
01:10:10anche ha mandato email Lega, onorevole Salvini, partito, onorevole Voltroni che ha mandato
01:10:17l'impegno, l'ho mandato qualcuno, ecco, questa è una cosa bella, che è venuto un
01:10:24onorevole per vedere che cosa fate voi, che cosa è Ramadan, perché è festa, bello,
01:10:33io dico festa perché noi musulmani 12 mesi entro un mese di Ramadan facciamo e Ramadan
01:10:43non è solo che non mangiamo tutti i giorni, Ramadan vuol purificare il corpo, dentro
01:10:50e anche la salute, Ramadan vuol fare sacrificio una volta mangiare meno, per dare a povera
01:10:59gente che non c'è mangiare, ecco perché noi facciamo due volte mangiare, non come
01:11:05tre volte, per capire chi ha fame, cosa ha difficoltà di fame anche, perché Ramadan
01:11:12non è facile, non puoi bere acqua, non puoi vedere la donna oppure destra o sinistra,
01:11:18non puoi fare niente per dire, tutto è purificato, tutto deve essere perfetto, perciò come diciamo,
01:11:25tutti i giorni è sporco il corpo, poi cosa fate, fate una doccia, dopo fino al giorno,
01:11:31per fare un bel corpo pulito, stessa cosa Ramadan, per l'espirito, per il corpo, Ramadan
01:11:38è una cosa molto importante, oggi i medici e gli scienziati parlano in giapponese,
01:11:44di digiuno, di digiuno intermittente, perché per fare bene la salute, è una cosa strana
01:11:51che 570-600 centuri, il profeto Mohammed, come ha capito che questa è una cosa molto
01:11:59utile per il corpo?
01:12:01Senti Johnny, tu sei stato uno dei primissimi del Bangladesh a venire qui in Italia, più
01:12:06di 34 anni fa, ormai sei venuto qui, immagino tu abbia visto l'Italia cambiare tanto nel
01:12:12corso degli anni e soprattutto la comunità si è ampliata tantissimo, a partire forse
01:12:16dal 2001 è stato l'anno più importante per la comunità del Bangladesh.
01:12:20E' vero, soprattutto ringrazio tra virgolette la televisione, gli italiani, che è una razza,
01:12:29una nazione molto a parte per il mondiale, come dice un proverbio, gli italiani sono
01:12:39fatti per il mondo bilanciare, parlo verità, dove in America anche si entra fucile a massa,
01:12:47dove parlano di libertà, dove parlano di democrazia, tante cose, invece l'Italia, dove sappiamo
01:12:55che anche qualche piccola difficoltà per fare, stesso l'Italia è l'ultima razza dove c'è
01:13:03toleranza, non c'è come dice il racismo, noi immaginiamo che tu anche mangi qualche cosa
01:13:12oggi senza difficoltà, perciò ringrazio gli italiani, specialmente parte Bangladesh,
01:13:17noi siamo 300 mila in Italia del Bangladesh, circa 4 mila commercianti in tutta l'Italia
01:13:24del Bangladesh, lavoriamo con l'Italia, non come se ci fosse un'altra razza, lavoriamo
01:13:30grazie a voi che fate il lavoro per noi.
01:13:32E' difficile trovare altri punti dove fare questi eventi qui a Roma?
01:13:44No.
01:13:45Ci sono tanti posti dove poterlo fare?
01:13:48Sì.
01:13:49Per la comunità del Bangladesh è comunque facile riunirvi in varie parti di Roma?
01:13:58In tante parti c'è la moschera a Roma, quante moschere si organizzano?
01:14:0750 moschere.
01:14:09Tanti anni, nel 2001 si è aperta questa moschera.
01:14:15Tanto tempo.
01:14:17Quasi vecchia.
01:14:19L'evento di oggi è una celebrazione che fate ogni anno da qualche anno a questa parte
01:14:24per riunire la comunità?
01:14:26Ogni anno.
01:14:27Sempre in occasione del Ramadan, più o meno, verso la fine del Ramadan.
01:14:32Anche per questa nostra cultura, qua a venerdì quando preghiere, tante persone, ogni settimana
01:14:44o un giorno a venerdì.
01:14:45Che vengono da tutta Roma?
01:14:46Vengono tutti.
01:14:47Grazie.
01:14:48Grazie mille.
01:14:49Grazie, grazie a rivederci.
01:14:56Sottotitoli e revisione a cura di QTSS