https://www.pupia.tv - “Occhio al caffè” la rassegna politicamente scorrettissima di Daniele Capezzone (09.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno agli ascoltatori, occhio al caffè, la resegna politicamente scorrettissima di
00:07Libero.
00:08Allora, è ancora la faccenda di Trump e dei Dazi a dominare i giornali di oggi con degli
00:14elementi in più rispetto agli ieri.
00:16È ormai scontro totale rispetto alla Cina, con tariffe ancora aumentate, minacciate dall'amministrazione
00:26americana nei confronti di Pechino, 104%, e insomma una prospettiva di scontro frontale.
00:33Oggi i giornali vanno letti soprattutto in questa chiave e in questa chiave bisognerà
00:39leggere i segnali, diciamo così, alla pechinese che troviamo qua e là, spoiler, editoriale
00:46del Corriere della Sera e un commento importante sulla stampa.
00:50Nel frattempo però ieri non sono andate affatto male le borse, soprattutto da questo lato
00:57dell'Atlantica, in Europa c'è un rimbalzo e diciamo qui la titolazione è curiosa, voi
01:03sapete che a noi non convincono né le formule in fumo, XXX miliardi né il contrario, però
01:12diciamo occorrerebbe un minimo di omogeneità, così come fino a ieri avete letto brucia,
01:18brucia, brucia e oggi bisognerebbe leggere enfasi e invece no, le borse tentano il rimbalzo,
01:28quindi c'è questa palla che cerca di rimbalzare, va bene, non era serio quello, non è serio
01:35quest'altro.
01:36In ogni caso però, ecco, senza enfasi è perché oggi non mancano sforzi di enfasi evitabili,
01:44però diciamo Trump segna un punto a suo favore con il fatto che almeno ieri si è interrotta
01:52la caduta libera della borsa e segna anche un altro punto rispetto alla questione dei
01:57negoziati, con una serie di paesi che sono disponibili, lui stesso però nella serata
02:04di ieri ha fatto sapere di avere dato disposizione alla sua amministrazione di preparare negoziati
02:10paese per paese. Questo forse potrebbe essere l'elemento migliore se le cose prendessero
02:19una piega razionale.
02:20Peraltro è evidente, ciascun giornale lo racconta a modo suo, alcuni semplicemente
02:26inzuppandoci il pane, altri non capendoci niente, che ci siano diversità di vedute e anche un
02:33franco scontro dentro il mondo trampiano su questa faccenda è ormai pacifico. Elon Musk
02:41aveva dato alcuni segnali, ricordate al congresso della Lega aveva detto sogno zero tariffe Europa
02:47Stati Uniti, poi aveva postato il leggendario video di Milton Friedman, poi era stato attaccato
02:55da Peter Navarro, consulente di Trump sui temi del commercio estero eccetera, il quale
03:03veramente con scarso razziocinio aveva detto ma poi Trump non è un costruttore di auto,
03:10è un assemblatore di auto e naturalmente Musk gli ha risposto come Navarro meritava, moron
03:17sei un cretino, sei un imbecil e del resto qui diciamo vengono fuori anche le sensibilità
03:25di ciascuno, dentro il mondo trampiano puoi preferire una dimensione tecno-futurizzante,
03:34libertaria, pro-mercato e anche di chi le imprese ce le ha e quindi sta con i piedi per terra,
03:42Musk anche quando va nello spazio e invece il burocrate ideologo bannoniano Navarro, ognuno
03:53può scegliere. Meloni va il 17 a Washington però vedremo che già qualche giornale Monsignor
04:02Franco sul Corriere della Sera vede una specie di marcatura da parte di Mattarella che invece
04:08andrebbe a Bruxelles quasi a dire è Bruxelles che deve fare la trattativa. Va bene, questo
04:15è essenzialmente il quadro delle cose che dobbiamo vedere e esaurirà quasi tutta la
04:21rassegna. Che cosa resta fuori? Beh, giornata di cose giudiziarie, assolto l'ex ministro
04:30San Giuliano, archiviato per violenza sessuale restano accuse minori, è il figlio di Ignazio
04:39Larussa e c'è l'assoluzione dimenticata da troppi, oggi se ne ricorda Antonucci sul
04:45foglio e fa bene, quindi lo citeremo volentieri alla fine, l'ex governatore dell'Abruzzo Gianni
04:51Chiodi, un altro caso di figura politica affossata per via giudiziaria poi uscita molti
04:58anni dopo completamente pulita ma nel frattempo chi ti ridà non solo il prestigio politico
05:05figurarsi ma anche un po' di tranquillità di vita, vite letteralmente devastate, vite di
05:10persone normali devastate dallo tsunami giudiziario. Va bene, ah e dimenticavo di dire tornando ai
05:18dazi che poi è tutto un bazooka, i giornali italiani proprio sono tutto un fremito per
05:25questa cosa dell'Unione Europea che c'ha il bazooka sul tavolo, al di là del bazooka
05:32sul tavolo la domanda è ma dove lo tenevano prima il bazooka? Nella borsetta della commissaria
05:37belga, la borsetta dell'emergenza? Non vogliamo saperlo ma vedrete che domani qualche euro lirico
05:44ce lo spiegherà. Le aperture libero, una muraglia di dazi, scontro totale con Pechino,
05:49la borsa recupera poi torna in rosso, per la Cina Trump annuncia tariffe shock al 104%,
05:55Meloni vare il piano salva imprese 25 miliardi per tutelare il nostro export, il giornale Trump
06:03dichiara guerra alla Cina, imposti nuovi dazi al 104%. Il tempo fa un'apertura su una cosa a
06:11Roma significativa per il turismo, disastro Colosseo, maxi multa da 20 milioni dell'antitrust
06:17per la gestione dei biglietti, l'accusa a Coop Culture, vendita dei ticket a prezzi maggiorati
06:22e c'è tutta la questione, ben nota a chiunque abbia visitato Roma che è complicatissimo prendere
06:29i biglietti per il Colosseo con un complicato meccanismo di bot che se li prende tutti lui,
06:35insomma una gestione perlomeno discutibile. La verità, le imprese no ai controdati,
06:41Dazi e il 17. La Meloni vola da Trump, il governo stanzia 25 miliardi per gli aiuti.
06:48Andiamo a vedere il Corriere della Sera, Dazi, alta tensione, USA-Cina, ma occhio all'editoriale
06:54di Danilo Taino, politiche speculari, è uno degli elementi alla picchinese che trovate
06:59sui giornali di oggi. Domani, Dazi, le borse sperano nei negoziati, ma tra Trump e Cina
07:06è scontro totale. Fatto quotidiano va su un altro tema, il tema dei Dazi, sì c'è
07:11nell'editoriale di Travaglio, ma poi devi cercarlo un po' all'interno, mentre il fatto
07:16valorizza i suoi temi. Ieri c'era la questione dei numeri di telefono, delle alte cariche dello
07:22Stato, diciamo hackerati, oggi il tema è sotto la testata, telefoni di Stato online, indagano,
07:27PM e Copasir, mentre l'apertura è sulle armi, naturalmente il fatto è super pacifista,
07:37è contro la vendita anche legale delle armi, armi, boom dell'export, più 35% anche alle
07:46canaglie, così, le canaglie che però, diciamo, poi spesso sono quelle difese in politica estera
07:52dal fatto quotidiano, ma non vorremmo dare troppi pensieri alla redazione. La stampa,
07:58Dazi, 25 miliardi per le imprese e infine Repubblica, Trump, Super Dazi alla Cina. Questo
08:05è il quadro. Raffiga di segnalazioni da Libero, allora sulla sfida fra Aquila e Dragone, tra
08:11Stati Uniti e Cina, la sfida strategica e anche i suoi passaggi, diciamo, tattici, si raccomanda
08:19la lettura di Mario Secchi, che oggi firma l'editoriale, mentre chi vi parla di spalla
08:24recupera una polemica politico-culturale. Ieri, incredibile rubrica di Michele Serra,
08:30che si doleva del fatto che all'Europarlamento ci siano anche quelli contrari all'Unione Europea,
08:36quindi, diciamo, bisognerà fare una specie di criterio di ammissione, diciamo, una preselezione
08:41alle liste, una via di mezzo tra il sistema elettorale iraniano, dove c'è una commissione
08:45che preselezione ai candidati e, diciamo, i criteri di ammissione ai programmi di Fabio
08:51Fazio. Bisognerà ricordare a Serra che anche la disposizione transitoria e finale della Costituzione
08:58che impedisce la ricostituzione del partito fascista riconsegnò il diritto di elettorato
09:04passivo ai gerarchi fascisti dopo cinque anni. Non si capisce per quale ragione. Poteva
09:11farlo togliati per i gerarchi fascisti, ma invece al Parlamento europeo dovrebbero entrare
09:16solo quelli che la pensano come Serra. Ma non perdiamo il filo, torniamo al cuore della
09:21rassegna. I Dazzi vi spiega la giornata di ieri Stefanini, vi spiega quello che si capisce
09:27dell'andamento delle borse e Buddy Fox molto bene a pagina 3. Pagina 4, Calessi sulla giornata
09:33di Meloni, l'incontro a Palazzo Chigi con le aziende. Annarita Di Giorgio prosegue una
09:41collana di interviste. Oggi viene sentita Dominga Coterella di dell'omonima azienda di Nicola
09:48che ha un segno di ottimismo, dice guarda ci fa più danni il vino contraffatto. Montesano
09:55assolutamente da leggere su invece la sinistra che vuole lo scontro totale, lo scontro frontale
10:02eccetera. Ma non è solo la sinistra, Libero è l'unico giornale che valorizza un'uscita
10:07di ieri surreale della Lagarde che suggerisce un cambiamento delle piattaforme su cui viaggiano
10:13le carte di credito. Dobbiamo deamericanizzarci pure da quello. Stiamo a posto. Rubini sulla
10:21questione San Giuliano, Muzzolon sul garante che apre l'istruttoria sui numeri dei politici
10:26online, Iacobazzi e Senaldi sulla faccenda La Russa Figlio. Attenzione a una cosa che
10:32ha solo Libero, Carioti, che è andata a guardare le chat dei giudici contabili e viene fuori
10:39che c'era il tentativo di qualcuno di aizzare i magistrati della Corte dei Conti contro il
10:44governo. L'operazione non ha funzionato. San Vito sull'andamento dei sondaggi con Fratelli
10:51d'Italia che va oltre la soglia del 30, in salute anche Lega e qualche segno in meno
11:00per Forza Italia e per il PD. Quindi insomma poi tutta la campagna antidazzista, antitrampista
11:06non è che stia giovando moltissimo a chi la cavalca.
11:10Ipertibile Lorenzo Cafarchi. Allora dice Mattia Madonia e voi direte chi cazzo è? No, attenzione,
11:16è uno scrittore che dice che soffre di ansia per colpa del fascismo. Quindi c'è uno scrittore
11:23che ha il suo quarto d'ora di celebrità e Libero collabora con quello perché dice
11:28io sto tanto male, c'è il fascismo eccetera. Va bene. Invece chi sta tanto bene perché
11:34c'è il fascismo e c'è fattura sopra è Scurati, giunto al quinto volume della saga M.
11:41Lo coglie in castagna Patricelli andando a vedere con attenzione al dettaglio storico
11:47tutto quello che non torna. E poi tante altre cose sul Libero, commenti, cronache, cultura,
11:52spettacoli, sport eccetera. Scoprite, scoprite da voi.
11:57Ricominciamo il giro su Trump. Allora un giornale che oggi a mio avviso ha un approccio equilibrato
12:05è La Verità con una serie di pezzi, ne segnalo due. Belpietro che dice bisogna accettare il
12:13gioco, trattare con astuzia e sangue freddo, quindi una linea di negoziato lucido. E Claudio
12:22Antonelli che ci fa preoccupare, ma ha ragione, sull'ossessione di Bruxelles sul Green che
12:28prosegue con l'eco talebana, la commissaria e vicepresidente della commissione, la spagnola
12:34Ribera che insiste, nonostante il deserto industriale già provocato dalla transizione verde, insiste
12:41su questi progetti, quindi Belpietro Antonelli. Oggi anche il giornale attenua un poco la
12:47sua linea fortemente antitrampiana, l'editoriale di Sallusti e su altro, su una faccenda romana,
12:55Gualtieri sindaco, commissario e una contestazione contabile fatta all'uno per un atto compiuto
13:00dall'altro, ma è sempre Gualtieri e Sallusti sottolinea il cortocircuito burocratico.
13:06Il titolo è sul contrasto USA-Cina, Trump dichiara guerra alla Cina, ma il pezzo forte
13:14della giornata è affidato a Lutvac, al professor Lutvac, vi spiego le tariffe viste con gli occhi
13:20di Donald. E diciamo, bastava anche un po' meno, diciamo così, comunque Lutvac vi presenta
13:26le cose dal punto di vista di Trump. Andiamo a vedere gli altri quotidiani, nel Corriere
13:31della Sera, che va guardato molto in questo periodo. Allora, pagina 2, e già si capisce
13:38che il cuore batte più per Pechino che per Washington, Trump morsa sulla Cina, alza i
13:45ragazzi al 104%. Poi, naturalmente si inzuppa il panno, la materia c'è, ma insomma, su la
13:52contesa Navarro-Mask, il rebus delle tariffe scatena gli insulti fra i consiglieri, l'amministrazione
13:59USA mostra le prime crepe. Poi, pagina 5, le borse europee tentano il rimbalzo, quindi
14:05vedete come crollano, bruciano e poi tentano il rimbalzo. È un conato quello del rimbalzo.
14:14Massimo Franco, l'obbligo di cercare una mediazione per l'Europa, qui Monsignor Franco dice a Meloni
14:21«Oh, ma tu non è che vai per l'Italia, tu vai per l'Europa» e attenzione perché arriva
14:26subito Mattarella a bilanciare le critiche, a proteggere il viaggio a Washington, c'è l'annuncio
14:33della visita che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, farà a Bruxelles il 20-21 maggio,
14:39nel cuore delle istituzioni europee che Trump ostentatamente ignora, compattandole con i
14:44suoi dazzi, almeno finora.
14:46Quindi, Monsignor Franco avvisala a Meloni.
14:51Poi, il bazooka, eccolo qua, pagina 8, il messaggio dell'Europa, trattiamo, ma il bazooka
14:56resta così. Ma occhio all'editoriale di Danilo Taino che, diciamo, se uno non è
15:03non avesse capito che tra Pechino e Washington il fremito è più per i cinesi che per gli
15:09americani, con l'editoriale di Taino, eccetera. Parte da un elemento di colore, cioè l'indicazione
15:16data agli agenti americani di non cadere nelle… diciamo, in tempi di guerra fredda si parlava
15:24di Honey Trap, di trappola al miele, cioè la trappola sessuale che il KGB organizzava,
15:31eccetera, attraverso agenti, eccetera.
15:34Dice ora, la medesima indicazione è stata data agli agenti americani rispetto a insidie
15:41cinesi di carattere intimo. Ma poi andiamo a vedere la parte politica dell'editoriale.
15:51La sfida con l'impero sovietico? Gli Stati Uniti la vinsero, non importa quante ragazze
15:57il KGB avesse mobilitato. Quella con la Cina però l'hanno persa, non per propensioni romantiche,
16:04ma per inconsistenza, nel senso che l'America non è più l'America che ha ammaliato il mondo
16:08e minato l'impero di Mosca. Nelle sue politiche somiglia sempre più alla Cina, perfino quando
16:14impone divieti ai diplomatici. E poi la parte eurolirica, perché il gioco è sempre lo stesso.
16:20Forza Pechino e autonomia strategica europea per trattare con Pechino. Si dice che in questo
16:26scontro l'Europa rimarrà schiacciata. Se seguisse le stesse politiche di Pechino e Washington
16:31finirebbe probabilmente così. La grande domanda è se potrà invece presentarsi come un polo di
16:37apertura e libera iniziativa, sviluppando rapporti commerciali nel mondo e facendo le
16:42riforme e la deregulation delle quali parla da anni. Non è facile pensare ciliesca, ma
16:48forse a poche alternative. In fondo non è immaginabile che diplomatici e diplomatiche
16:53francesi accettino la messa al bando delle liaisons dangereuse. Nella speranza che in qualche
17:00albergo si consumi un incontro tra un francese e una cinese o tutti i possibili incroci del caso
17:07si chiude così. Danilo Daya. Andiamo bene, andiamo bene. Va bene. Andanti così. Vedrete che a molti
17:17stanno venendo gli occhi a mandorla. Io ve lo sto segnalando anche proprio dal punto di vista estetico.
17:21Voi vedete voi. Domani, pagina 2, l'UE evoca un bazooka per rispondere a Trump e guardate invece
17:31come trattate in guanti bianchi Pechino da Michelangelo Cocco, pagina 2 di domani. Combatteremo
17:38fino alla fine lo scatto di Pechino. L'UE dice ammazza osso forti sti cinesi. Domani. Andiamo a vedere
17:44il foglio che ha due cose da guardare. Ne ha tante. Noi ve ne segnaliamo due. La prima è un pezzo
17:52molto pessimista nei confronti di Meloni o se volete molto ottimista dal punto di vista degli
17:58avversari di Meloni di Capone. Meloni ora è senza parole. Guaio. Troppo esposta nell'alleanza con
18:06Trump rischia di pagare Dazio. Il pezzo gira all'interno. Giorgia messa in crisi dall'amico
18:12Donald. Insomma, come dire, guarda qua, la narrazione e l'immagine di sé costruite
18:17da Meloni sono messe in difficoltà oggi da quello che fa l'amico americano. E però,
18:22diciamo, per ora i sondaggi, diciamo, c'è Capone da una parte e i sondaggi dall'altra. Vedete
18:27voi a chi affidarsi. Mentre aggiusta un po' il tiro Giuliano Ferrara. Giuliano Ferrara
18:34ha sparato a palle incatenate contro Trump. Il buzzurro. Adesso attenua un po'
18:42la cosa. Dice che i Dazi sono bigiotteria, quindi sono una cosa, diciamo, visibile che
18:49fa effetto, ma non va presa sul serio. No, la bigiotteria è diversa dalle vere pietre
18:57preziose. Il protezionismo americano è osceno, ma il protezionismo funziona sempre. A chi si
19:05affida Ferrara per decelerare nella polemica verso Trump? Si affida a Draghi. Dice Draghi
19:12non parla e allora forse non c'è da strillare. Un esperto di straordinaria capacità? Noi
19:18l'abbiamo. È l'uomo dell'whatever it takes. Scienziato per niente triste. Forse mi sbaglio,
19:24ma non ho visto sue crociate, crociate di Draghi contro il protezionismo di Trump, contro i Dazi.
19:30E' contrario, certo, come noi tutti, ma è esperienza politica, oltre che genialità
19:34di banchiere e visione accademica delle cose, quindi prende la giusta distanza dagli avvenimenti
19:39e applica un metro composito. Ecco, io avrei preteso solo questo, che si capisse quanto
19:45sono farlocchi, ma anche quanto brillano nel profondo dell'America i Dazi da bigiotteria
19:50di Trump e quanto spazio ci sia in quel paese per il correre dell'avventura, eccetera, eccetera.
19:56Poi però, diciamo, Ferrara rassicura gli odiatori trumpisti, dice, tranquilli, quello
20:02è il figlio della mignotta, è sempre. Ho l'impressione che dovremmo scandalizzarci
20:06per l'aggressione demagogica di Trump alle istituzioni della democrazia americana. I
20:11Dazi vengono dove si contrattano, auguri a Giorgia Meloni, le crisi costituzionali e il
20:16bullismo contro i medi e gli avvocati e i giudici sono un affare anche più serio, se vogliamo.
20:21Quindi lui dice, guarda, Trump è più pericoloso per altre ragioni, sui Dazi tratteremo, così
20:26Ferrara, però coglietelo come un aggiunto, così come le borse si sono tirate su, anche
20:33Ferrara si riposiziona un poco. Andiamo a vedere la stampa, anche qui troviamo tracce,
20:40diciamo, alla pechinese. Natali Tocci è ormai una delle commentatrici di punta, ma oggi
20:48non è lei, oggi è Stefano. Allora, c'è un'intervista, le interviste di Adolfo Urso
20:54sono imperdibili. Tu pensa alla Meloni tutte le mattine quando trova le interviste dei suoi
20:59ministri. La guerra gli USA non fa bene all'Italia, volerla è un rigurgito del comunismo, così
21:06Urso sentito da Monticelli. Poi c'è, dopo Urso c'è Ursula, la rete di Ursula, l'eurolinico
21:13Bresolin, che era uno, ve lo ricordate, dei barellieri di Juncker con caretta, adesso
21:18sono, diciamo, sono diventati i parrucchieri della von der Leyen. Von der Leyen rafforza
21:23le relazioni dell'unione con Cina, India e Emirati. L'ha telefonata con Draghi per
21:28convincere Trump a sedersi al tavolo, ma la cosa grossa è, la trovate a pagina 6, posizione
21:36di commento Stefano Stefanini. Bruxelles è l'obbligo di diversificare, l'obbligo
21:42a Bruxelles la frustrazione è palpabile. Non abbiamo alcuna idea di cosa vogliano gli
21:47americani, decide uno solo e con noi non parla. E allora dice che bisogna fare? Eh, bisogna
21:53allargare. Non sostituiamo né mai sostituiremo gli Stati Uniti con la Cina, semplicemente allarghiamo
21:59l'orizzonte. Il rapporto transatlantico è strategicamente e geopoliticamente diverso da qualsiasi fantasia
22:05di assi euroasiatici. Le relazioni in Europa erano improntate alla solidarietà quando anche
22:10sorgessero divergenze economico-commerciali. Quelle con Pechino poggeranno sulla reciproca
22:16convenienza, sottolineato reciproca. Va bene, quindi Stefanini oggi ha il compito, non vorremmo
22:22dire della vasellina, ma insomma ha il compito di attenuare già no, ma guarda che con la Cina
22:27non è amore, è solo convenienza, però dobbiamo fare... Ora, che diciamo si debbano sempre
22:37cercare nuovi sbocchi commerciali per un paese esportatore, questo è pacifico di più, è
22:43doveroso farlo, ma come li sostituisci i credo 67 miliardi di export che facciamo verso gli
22:51Stati Uniti. Tutti i vestiti italiani, il design italiano, l'agroalimentare italiano lo vendiamo
22:58tutto a Shanghai? Suggeriremmo prudenza, per non dire poi delle cose geopolitiche, ma è
23:09evidente che il cuore di un pezzo dell'establishment italiano batta per la Cina, dai, da Prodi ai
23:17viaggi degli Elkan, dalle missioni anche con esponenti politici, c'era Casini, c'era
23:25il presidente Mattarelli, ma 5-6 anni fa il Corriere della Sera, il supplemento del Corriere
23:30diede il titolo di uomo dell'anno a Xi Jinping, Xi Jinping che fu accolto a Davos, ve lo ricordate,
23:37con gli onori delle classi dirigenti europee, in odio a Trump, si era in quel caso nel primo
23:43mandato Trump e un po' di queste cose andranno forse riraccolte. Trasferiamoci su Repubblica
23:49che va detto più equilibrata, assolutamente, non è la prima volta che capita in questi
23:54giorni, Repubblica si fa preferire rispetto a Stampa e Corriere, a mio personale avviso
23:59in questi giorni, ad esempio c'è un colpaccio, Paolo Mastrolilli sente Arthur Laffer, il grande
24:05economista liberale, liberista, quello della Curva, per capirci, che offre una chiave di lettura
24:11intelligente, diceva il tema è vedere quanto durano i dazi e sintetizzo 90 giorni e il tempo
24:19per capire se si tratta di una tattica negoziale, minaccio questa cosa per trattare o se invece
24:26sia una volontà di metterli in modo permanente, questo sarebbe assai preoccupante. Più prevedibile
24:32la pagina 4 sulla rissa, Musk e Navarro, però insomma la rissa c'è stata e quindi Massimo
24:39Basile la registra. Il bazooka non manca mai, Claudio Tito, figurate, la risposta dell'Europa,
24:46il bazooka è sul tavolo, va bene, però le due cose più interessanti sono, spesso critichiamo
24:54il retroscena di Tommaso Ciriaco, anche quando la Meloni va in vacanza in Puglia lui si apposta
25:02dietro un trullo, però oggi forse coglie un elemento che nell'incontro, ma come andrà
25:11questo incontro Trump a Meloni? Quale può essere la Cina? Vediamo un po'. Qual è la
25:18contropartita? Cosa chiederà Trump? E cosa può offrire Meloni sedendosi di fronte al Presidente
25:24USA? La Premier rilancerà l'idea di aumentare gli acquisti europei di gas americano, ma il
25:30vero nodo si chiama Cina. La sensazione è che il leader repubblicano possa promettere
25:34qualche concessione agli europei solo in cambio dell'impegno ad arruolarsi nel fronte anticinese.
25:40Ed è qui esattamente su questo punto che la Premier rischia di entrare in collisione
25:44con gli altri big dell'Unione. Tra i partner di Roma infatti esistono sensibilità diverse,
25:49la Germania, assai legata a Pechino, non sembra intenzionata a seguire Trump su questo terreno,
25:53e anche la Spagna frena decisamente. Ieri von der Leyen ha sentito il Premier cinese,
25:59segnale chiaro di cui Palazzo Chigi ha preso nota. Meloni invece dovrebbe presentarsi con
26:03un approccio più laico, disponibile a ragionare senza linee rosse, un atteggiamento figlio
26:09della necessità politica di non perdere la sponda di Washington. E quindi questo forse,
26:15naturalmente, scritto in chiave ostile, Ciriaco simpatizza nella scrittura più
26:23per Bruxelles, Madrid e Berlino che non per Palazzo Chigi, però forse un elemento ceno.
26:31E l'altra cosa, assolutamente da guardare, uscendo dalla logica del retroscena romano
26:38e con uno sguardo sulla grande partita mondiale, è il commento di Maurizio Molinari.
26:46USA-Cina la prova di forza. Molinari nella prima parte dell'articolo mette in fila tutti
26:53i motivi di polemica, in particolare quelli economico-commerciali. A un certo punto da
26:59voce all'ex negoziatore USA sul commercio, Stephen Olson, che afferma che non tutto sarà
27:05facile per Pechino perché i dazi USA contro i paesi del sud-est asiatico colpiscono pesantemente
27:10le catene di approvvigionamento globale che la Cina ha creato in questi anni per evadere
27:14le tariffe variate da Trump durante il primo mandato, con il risultato di indebolire anche
27:19i commerci bilaterali di Pechino con Laos, Cambogia, Vietnam, Thailand e altri paesi, mettendo
27:25in grave difficoltà il sistema economico cinese che si alimenta con le esportazioni.
27:30E poi altri fattori di polemica. Sotto questo aspetto, chiedo scusa, il fattore tempo gioca
27:38per Trump perché i dazi sono immediati e Xi non ha tempo per costruire alternative efficaci
27:43sulle rotte dei commerci. Senza contare che i giganti high-tech della Silicon Valley possono
27:48essere indotti ad accelerare l'uscita dalla Cina in favore dell'India, come ha annunciato
27:53Apple facendo sapere che costruirà più iPhone in India e meno in Cina. Di cui lo scenario di
27:59una sfida già economica con inevitabili riflessi strategici perché i partner asiatici della Cina
28:05si trovano in una morsa difficile. Devono scegliere se cedere alle pressioni di Trump
28:09o alle seduzioni di Xi, con inevitabili ripercussioni sull'assetto geopolitico dell'Indo-Pacifico,
28:15una delle regioni più calde del pianeta. A tutto ciò bisogna aggiungere che Xi dispone
28:20di un'arma nucleare nei confronti degli USA perché detiene 761 miliardi di dollari di titoli
28:26di Stato americani, secondo solo al Giappone che ne possiede un trilione. E se dunque decidesse
28:31di venderli in massa metterebbe in seria difficoltà la stabilità finanziaria di Washington.
28:36Attenzione però perché fin qui abbiamo visto il super scontro. Ma cosa può avvenire fuori
28:42dal super scontro? Conclusione. La conclusione di Olson, citato da Molinari, è che Washington
28:48e Pechino sono a tal punto in grado di danneggiarsi a vicenda da essere destinate a trattare per
28:54raggiungere un grande accordo globale non solo sul commercio. È l'eruzione di una
28:59caglialta del ventunesimo secolo che però resta per ora sullo sfondo, lasciando spazio
29:04alla prospettiva di una guerra commerciale USA-Cina senza esclusione di colpi, destinata
29:10a diventare nel breve termine assai più rovente prima di poter planare verso un negoziato, con
29:16tutti i rischi globali che ciò comporta.
29:19Allora, il Pechino Molinari è davvero ben concepito, a mio avviso. Vi dice tutte le ragioni
29:24di scontro, tutto ciò che può condurre a una guerra commerciale senza esclusione di
29:29colpi, lascia sullo sfondo una prospettiva di intesa ma che è remota nel tempo e anche
29:38nella sua reale capacità di realizzarsi. Avrebbero detto i latini an, quindi se e non solo
29:49quando o quanto. Va bene. E questo l'abbiamo visto. Ebbene, siamo alla fine. Le segnalazioni
29:58conclusive. Allora, vi ho detto un po' di cose giudiziarie. San Giuliano è il figlio
30:04di Larussa, ma c'è anche una terza vicenda che il foglio fa bene a recuperare. Lo fa con
30:11Ermes Antonucci che è andato a conversare con Gianni Chiodi, già governatore dell'Abruzzo,
30:16che racconta un calvario giudiziario durato 11 anni. Prosegue la campagna ossessiva, francamente
30:24molto decifrabile, molto leggibile, di domani, quotidiano di De Benedetti contro il gruppo
30:30Angelucci, in questo caso si attacca il presidente della regione Lazio per il suo capo di gabinetto.
30:38Voi ormai lo sapete, De Benedetti si è buttato nella sanità, c'è una società che si chiama
30:42COS e quindi che fa? Usa il suo giornale per attaccare il concorrente più forte nel settore
30:48della sanità. E quindi, diciamo, la cosa è tanto rozza quanto scoperta. E va bene,
30:54anche questo l'abbiamo fatto. Ma chi ha finanziato la manifestazione
30:58eurolirica a Bologna? Vi ricordate che a un certo punto il sindaco Lai ha detto, no, no,
31:04agli sponsor privati. Andiamo a vedere. Eh, sarà buono sul fatto che ci racconta gli sponsor
31:09privati, eh? Quindi sicuramente delle imprese a caso. Lega Coop Bologna, Lega Coop Toscana,
31:17CNA Bologna, CNA Firenze. Sono fantà, non cambiano mai, guarda, i comunisti cambiano mai,
31:23va bene. E della serie i comunisti non cambiano mai, ma neanche i quotidiani della ex borghesia
31:29milanese, il Corriere della Sera. Allora, c'ha ormai all'interno queste paginone di intervista
31:35così eccetera. Oggi viene sentita Cecilia Strada, di cui conoscete la nuova vita, ma la nuova vita
31:43politica, il Parlamento Europeo, il PD, Elish Line, queste cose qua, ma la pace, tutte, ma
31:51Giusy Fasano concentra tutta l'intervista su la memoria del papà Gino Strada senza,
31:58una cosa, ora per carità non è che bisogna chiedere alla figlia di parlare male del padre,
32:03però diciamo almeno ricordare le controversie, le polemiche, e invece è tutta una cosa, non
32:11riesco a buttare via il pigiama che conserva il suo profumo. E va bene, ognuno di noi, le
32:16memorie del papà sono sacre, quindi lungi da noi fare ironia su questo, il tema non è
32:26il rapporto di una figlia con suo padre, ci mancherebbe altro, il tema è il Corriere
32:29della Sera che sceglie di presentare le cose in questi termini. Finisce qui la puntata di
32:35oggi di Occhio al Caffè, noi ci ritroviamo domani mattina, non dimenticate di prendere
32:40libero. Buona giornata.