Dodici anni in cassa integrazione. Ma a Termini Imerese la speranza non viene meno. Da oltre un decennio gli ex operai della Fiat di Termini vanno avanti grazie agli ammortizzatori e percepiscono meno di un percettore di reddito di cittadinanza.
In molti, inoltre, si stanno avvicinando alla pensione senza aver più lavorato. Tante aspettative in 12 anni ma nessuna certezza: fotografia dell’economia della Sicilia. I lavoratori in balia degli eventi legati allo stabilimento di Termini Imerese sono circa mille: «È scandaloso - dice Roberto Mastrosimone, della Fiom Cgil - da Termini sono passati tanti governi e nessuno ha mai fatto niente. Qui c’è tutto ma nessuno concretizza».
Nelle ultime settimane l’ultima speranza dei lavoratori è legata a imprenditori ucraini del gruppo Alumeta che vorrebbero investire 45 milioni di euro per trasformare lo stabilimento in una fabbrica che lavora l’alluminio: «Speriamo davvero - aggiunge Mastrosimone - ma occorre la volontà politica».
I sindacati attendono, infatti, la convocazione al Mise per affrontare nel merito la vertenza e in particolare sollecitano la firma dell'accordo di programma per l'area industriale di Termini Imerese ma a condizione che lo Stato confermi la sua quota di finanziamento, così come ha fatto la Regione (70 milioni di euro), e ritenendo insufficienti 25 milioni di euro proposti al momento.
In molti, inoltre, si stanno avvicinando alla pensione senza aver più lavorato. Tante aspettative in 12 anni ma nessuna certezza: fotografia dell’economia della Sicilia. I lavoratori in balia degli eventi legati allo stabilimento di Termini Imerese sono circa mille: «È scandaloso - dice Roberto Mastrosimone, della Fiom Cgil - da Termini sono passati tanti governi e nessuno ha mai fatto niente. Qui c’è tutto ma nessuno concretizza».
Nelle ultime settimane l’ultima speranza dei lavoratori è legata a imprenditori ucraini del gruppo Alumeta che vorrebbero investire 45 milioni di euro per trasformare lo stabilimento in una fabbrica che lavora l’alluminio: «Speriamo davvero - aggiunge Mastrosimone - ma occorre la volontà politica».
I sindacati attendono, infatti, la convocazione al Mise per affrontare nel merito la vertenza e in particolare sollecitano la firma dell'accordo di programma per l'area industriale di Termini Imerese ma a condizione che lo Stato confermi la sua quota di finanziamento, così come ha fatto la Regione (70 milioni di euro), e ritenendo insufficienti 25 milioni di euro proposti al momento.
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