SpeechBox - puntata 27

  • 7 mesi fa
SpeechBox - puntata 27
Transcript
00:00 Iniziato da pochi giorni, il 2024 è un anno di grandi aspettative, ma anche di preoccupazioni.
00:09 Quali sono quelle che riguardano maggiormente i mercati?
00:12 Ne parleremo tra poco con il nostro ospite nella prima puntata di Speechbox.
00:16 È un anno anche di elezioni in molti posti del mondo, che potranno condizionare i mercati,
00:21 oltre che il primo anno post globalizzazione. Vi aspetto dopo la sigla.
00:26 [Musica]
00:42 Prima puntata del nuovo anno di Speechbox.
00:44 Ben ritrovati a tutti.
00:45 Il 2024 che si pronuncia per certi versi un anno importante e disvolta dal punto di vista politico ed economico.
00:51 Cerchiamo di capirne qualcosa di più.
00:53 Lo facciamo col nostro ospite, è Carlo Altomonte, professore associato di Economics all'Università Bocconi di Milano,
01:00 direttore di PNR Lab, sempre alla Bocconi.
01:03 Ben ritrovato e benvenuto a Speechbox.
01:05 Ben trovati.
01:07 Dunque, secondo un sondaggio che è stato realizzato da Natixis con 500 investitori,
01:14 la preoccupazione maggiore da loro evidenziata per questo nuovo anno
01:18 non è tanto quella legata alle scelte delle banche centrali o della crisi cinese,
01:23 di una, seppur paventata, ma che ancora non si è vista, recessione,
01:27 bensì la geopolitica.
01:29 È davvero questo il pericolo più grosso di questo 2024?
01:34 Quali scenari possono prefigurarsi, secondo lei?
01:38 In realtà la geopolitica può essere un pericolo
01:43 o può essere anche in qualche modo un fattore non necessariamente pericoloso,
01:48 ma che condiziona le scelte dei mercati e delle banche centrali.
01:55 Proviamo a spiegare questa cosa.
01:57 Ovviamente il pericolo più grande è quello che ci sia, diciamo,
02:01 o un inaspirarsi dei due grandi conflitti in atto,
02:05 quello in Ucraina e quello in Israele,
02:07 o addirittura l'apertura di qualche altra area di crisi,
02:11 con un effetto che sarebbe simile a quello già capitato
02:15 durante l'invasione russa dell'Ucraina,
02:18 ma per fortuna non replicatosi con la crisi a Gaza,
02:22 e cioè quello di avere un impatto significativo
02:25 al rialzo dei prezzi delle materie prime.
02:27 Questa cosa succederebbe nel momento in cui
02:30 la tensione in Medio Oriente dovesse allargarsi
02:33 oltre alla striscia di Gaza, coinvolgendo
02:36 uno dei principali produttori mondiali di petrolio, cioè l'Iran,
02:39 cosa che fino ad oggi è stata scongiurata, diciamo,
02:43 da tutte le parti in causa, perché l'effetto di questa cosa
02:46 sarebbe quello di far schizzare verso l'altro
02:48 il prezzo del petrolio, ben al di là dei 100 dollari albarile,
02:51 e questo creerebbe uno shock inflazionistico
02:54 che andrebbe, diciamo, a cozzare contro la politica
02:59 di riduzione dei tassi di interesse che sta iniziando
03:03 da parte sia di Fed che poi in prospettiva di BCE,
03:07 e che è la politica che in qualche modo oggi
03:10 sta alimentando la ripresa e la tenuta del mercato azionistico,
03:16 in particolare americano, anche alla luce
03:19 di dati economici globali che non sono spettacolari.
03:23 Però la prospettiva di una riduzione significativa
03:25 dei tassi di interesse evidentemente
03:28 tiene in piedi il mercato finanziario,
03:31 ma questa prospettiva svanirebbe nel momento in cui
03:34 ci fosse appunto uno shock sulle commodities legato
03:37 a una crisi geopolitica.
03:39 L'altro fattore, diciamo quindi, questo è il pericolo,
03:42 il fattore condizionante della geopolitica potrebbe invece
03:47 essere legato al fatto che questo sarà un anno
03:50 un po' particolare perché avremo elezioni in diversi paesi.
03:55 Infatti si parla di elezioni che si titerranno
03:58 negli Stati Uniti, nelle Unioni Europee,
04:01 anche in Russia, in Ucraina, a Taiwan.
04:04 Di solito quando ci sono elezioni i mercati si tranquillizzano,
04:08 perlomeno ce lo auguriamo, sarà così?
04:11 Oppure a fronte delle tensioni di cui parlavamo
04:13 o che ben conosciamo la situazione sarà diversa?
04:17 Allora dipenderà ovviamente dai risultati elettorali
04:21 e dai sondaggi preelettorali.
04:24 Diciamo che il primo banco di prova sarà tra qualche giorno Taiwan
04:29 con il voto sulla scelta del nuovo presidente
04:33 diviso tra due candidati, uno chiaramente anticinese
04:36 e l'altro un po' più dialogante.
04:39 Già questo potrebbe in qualche modo dare un po'
04:43 una possibile fonte di volatilità in quell'area di mondo,
04:47 anche se non prevedo al momento particolari tensioni
04:51 derivanti a queste elezioni.
04:54 Il condizionamento vero secondo me è legato alle elezioni americane,
04:59 nel senso che questo è un anno elettorale per gli Stati Uniti,
05:03 è un anno molto particolare perché un'eventuale rielizione di Donald Trump
05:07 cambierebbe in maniera anche abbastanza significativa
05:10 il posizionamento americano sicuramente sul fronte ucraino,
05:15 non necessariamente su quello israeliano,
05:17 ma per noi europei evidentemente il fronte ucraino
05:20 è quello più caldo, più interessante.
05:23 Quindi il fatto che abbiamo elezioni così delicate negli Stati Uniti
05:30 probabilmente sta portando, qualcuno scrive,
05:33 a una neutralità della politica monetaria
05:36 anche dal punto di vista politico, vi spiego.
05:39 Se noi guardiamo i dati del ciclo americano,
05:42 l'inflazione è stabilmente sopra il 3%
05:46 e i dati dell'occupazione o della crescita comunque tengono,
05:51 sono buoni, quindi la probabilità che gli Stati Uniti
05:55 vedano una riduzione del tasso di inflazione significativa
06:00 nei prossimi mesi è oggettivamente bassa.
06:03 Quindi in realtà non c'è molto spazio per una riduzione dei tassi di interesse
06:08 se ci limitiamo solo al dato macro,
06:12 eppure il mercato e la Fed stessa in parte ha annunciato
06:16 il fatto che questa riduzione inizierà ad avere luogo
06:20 probabilmente già a partire dal mese di marzo.
06:23 E allora perché la Fed riduce i tassi di interesse
06:26 anche se i dati sono buoni e l'inflazione resta stabilmente sopra l'obiettivo?
06:30 Perché probabilmente vuole evitare il rischio di un rallentamento
06:34 un po' più forte dell'economia americana,
06:36 proprio perché è un anno elettorale.
06:39 Abbiamo già visto alcune tensioni sul mercato bancario in passato
06:44 e adesso stanno aumentando i crediti del periodo
06:47 in alcune istituzioni finanziarie americane,
06:50 alcuni fondi pensioni, in particolare il Fondo Pensione Californiano,
06:54 stanno avendo qualche problema di liquidità
06:56 e stanno quindi ricorrendo a fonti di finanziamento straordinari,
07:00 e questo ci fa capire che il livello di tasso di interesse
07:04 che dovesse restare elevato negli Stati Uniti
07:07 potrebbe portare a qualche tensione
07:09 che poi si scaricherebbe inevitabilmente sul dibattito elettorale.
07:13 Per restare neutrale la Fed, secondo me, sta riducendo i tassi,
07:16 sta anticipando il momento di riduzione dei tassi,
07:20 anche se forse poi questa riduzione sarà minore
07:22 di quanto il mercato si aspetta,
07:24 ma sicuramente questo è un altro modo attraverso cui
07:27 la geopolitica sta condizionando i mercati
07:30 e le scelte delle banche centrali.
07:32 Qualche segnale arriverà di sicuro da questo punto di vista.
07:35 Il 2024 però segna anche il primo anno,
07:39 il primo anno post globalizzazione.
07:41 Il 2023 si è chiuso proprio con anche la fine,
07:44 se vogliamo dire così, della globalizzazione.
07:46 Quali nuovi scenari economici ci dobbiamo aspettare allora?
07:49 Allora, quello che vediamo è che sicuramente i dati
07:55 sugli investimenti internazionali sono in riduzione,
07:59 quindi la presenza e lo sviluppo continuo
08:04 delle multinazionali all'estero, in particolare in Cina,
08:09 si è decisamente ridotto.
08:12 Adesso in Cina i grandi investitori americani, europei,
08:17 hanno due tipi di strategia.
08:19 Quello del cosiddetto "in China plus one",
08:24 cioè andiamo a investire in Cina per produrre pezzi
08:27 della nostra catena del valore,
08:29 ma creiamo resilienza su questo,
08:32 cioè diversifichiamo comunque investendo anche in un altro paese.
08:35 Proprio per scongiurare il rischio di dipendere troppo
08:40 poi dal nostro investimento cinese.
08:42 E questo evidentemente comporta dei costi aggiuntivi,
08:46 quindi inevitabilmente è un fenomeno, se vogliamo,
08:49 lievemente inflazionistico che arriva dalla produzione internazionale,
08:53 di cui dovremmo tenere conto.
08:55 Ritornare all'obiettivo del 2% potrebbe essere,
08:58 nel mondo post-globale, un po' più complicato,
09:01 un po' più costoso di primo.
09:03 Le banche centrali potrebbero, in qualche modo,
09:05 la Fed se vogliamo lo sta già facendo,
09:07 nel momento in cui dice "ho l'inflazione al 3% e taglio i tassi",
09:10 in qualche misura sta anche se solo implicitamente accettando
09:15 che tornare al 2% in breve periodo è complicato.
09:18 L'altra strategia che le multinazionali stanno adottando
09:21 è la cosiddetta strategia "China for China",
09:24 e quindi si investe in Cina per il mercato cinese
09:28 e non per integrare la Cina nella produzione globale.
09:32 Questo vuol dire che fondamentalmente avremo
09:35 un progressivo distacco dall'integrazione,
09:40 progressivo intendo molto progressivo,
09:43 non possiamo immaginare di farlo velocemente,
09:46 ma un graduale distacco della Cina
09:49 da una minore dipendenza dalle nostre produzioni,
09:52 dalle produzioni dei semilavorati,
09:54 degli intermedi prodotti in Cina,
09:56 che invece diventerà più quello che oggi è
09:59 l'investimento che si fa per un mercato sviluppato
10:02 come può essere gli Stati Uniti, l'Europa e il Giappone,
10:05 cioè un mercato in cui vai a prenderti i consumatori,
10:08 lo sviluppo locale, non la capacità produttiva.
10:11 Da questo punto di vista un possibile sostituto
10:14 potrebbe essere sicuramente l'India,
10:16 che sta facendo molto bene,
10:18 che da settembre in poi anche sui mercati
10:21 sta avendo un buon ritorno,
10:23 che avrà elezioni, anche lei nel mese di settembre,
10:27 anche se la candidatura di Modi
10:29 non sembra essere messa in discussione.
10:31 C'era un rivale serio,
10:34 che era Rajiv Gandhi,
10:36 il nipote, uno dei pronipoti del Mahatma,
10:42 ma ovviamente poi come in tutti questi regimi,
10:47 Modi ha pensato bene di creargli qualche problema con la giustizia,
10:51 quindi in qualche modo lo ha fatto isolare dalla corsa elettorale.
10:57 Quindi l'idea che Modi dovrà essere,
11:00 ovviamente sarà rieletto,
11:02 e questo aprirà uno scenario di stabilità e di sviluppo interessante
11:05 per l'economia indiana,
11:06 che si candida a essere forse la vera regina
11:09 della crescita in Asia per il prossimo anno.
11:12 Senza dubbio uno dei mercati emergenti
11:14 da tenere sotto controllo in questo 2024.
11:17 Grazie per questa panoramica a Carlo Altomonte,
11:20 professore di Economics all'Università Bocconi di Milano,
11:24 oltre che direttore del PNR Lab,
11:26 sempre alla Bocconi.
11:28 Grazie e buon lavoro.
11:29 Grazie a voi, arrivederci.
11:31 E grazie come sempre a voi per averci seguiti
11:34 in questa puntata di Speechbox.
11:36 Per tutti gli aggiornamenti temporali vi ricordo il nostro sito,
11:38 www.financiallounge.com
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