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Ariccia (Roma), 16 mag. (askanews) - La transizione ecologica nella vita di tutti i giorni: è questo il focus dell'evento organizzato ad Ariccia da Daikin Applied Europe, dal titolo "La transizione ecologica nell'industria: il ruolo del settore del condizionamento". Tre tavole rotonde incentrate sui temi della decarbonizzazione e del contributo al raggiungimento degli obiettivi grazie alle pompe di calore; ma anche l'impegno per una economia più sostenibile. In tal senso l'industria europea e italiana in particolare possono giocare un ruolo da leader."Daikin - spiega Claudio Capozio CEO Daikin Applied Europe S.p.A. - è un'azienda che ha accettato questa sfida con entusiasmo perché fa parte del nostro lavoro. Produciamo macchine che producono freddo, cioè fanno posizionamento ma anche riscaldamento. Si tratta di macchine che permettono di ottenere senza la necessità di avere una combustione un processo che genera CO2, lo stesso risultato che si aveva con le macchine tradizionali, quindi le caldaie". "Siamo attivi moltissimo in questo campo - aggiunge - applicando tecnologia che offre la possibilità di fare dei macchinari e quindi delle soluzioni non solo più efficienti ma che vanno verso la direzione della decarbonizzazione. È una tecnologia che utilizziamo da tanto tempo ma che stiamo ancor di più rafforzando in questo periodo proprio sull'onda della necessità presente a livello nazionale e internazionale".Per raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, è necessario anche l'impegno della politica.Massimo Milani Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati: "La testimonianza è il lavoro importante fatto sul Pniec; vedremo la sua approvazione definitiva in sede europea nei prossimi mesi. E' il frutto - sottolinea - di un lavoro di concertazione molto importante fatto dal Ministero dell'Ambiente; l'altro aspetto importante è sicuramente il cosiddetto decreto Energia che abbiamo approvato definitivamente e convertito in Legge a febbraio di quest'anno. C'è una attenzione particolare dettata anche dalla volontà di assicurarci energia autoprodotta in Italia e a basso costo - sicuramente questo spinto dalla crisi pandemica che ci ha fatto capire quanto dipendevamo da fonti esterne - e un po' anche perché sappiamo che investire sulle rinnovabili significa investire sul futuro del nostro Pianeta".

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