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00:00Ho iniziato a occuparmi del problema dell'Ammianto e dell'Eternit in modo più specifico dall'inizio
00:10dell'anno 1979, quando fu incaricato dalla CGL provinciale e regionale di costituire
00:17il comprensorio sindacale, Casale Trino-Montcalvo, qui.
00:22Mi ricordo che dopo poche settimane partecipai ad una riunione del consiglio di fabbrica
00:28dell'Eternit con i sindacati di categoria, quasi tutte queste battaglie per mesi, a volte
00:37per anni si erano anche in pochi a crederci, qualcuno diceva voi siete matti.
00:41Il secondo si chiama Nicola Pondrano ed è un operaio che lavora all'Eternit dal 1974,
00:48Pondrano è quello che incontra un anziano operaio che si chiama Marengo, al reparto
00:51Molazze, dove si spala l'Ammianto con il Forcone e che gli dice ma cosa ci sei venuto
00:56a fare qui?
00:57Sei venuto a morire anche tu, perché Pondrano è giovane, ha 24 anni e Marengo glielo dice
01:01mentre sta mangiando un panino seduto su un sacco di Ammianto, Marengo more 4 anni dopo,
01:06appena andato in pensione, ha 61 anni.
01:13Bruno Pesce alla Camera del Lavoro e Nicola Pondrano al consiglio di fabbrica e all'Inca,
01:20che si occupa di tutela dei lavoratori.
01:22Noi avevamo bisogno di passare da una fase di denuncia cosiddetta sindacale a una fase
01:29di denuncia di natura diversa, riuscimmo a capire in quegli anni che avevamo chiesto
01:37aiuto al mondo scientifico, avevamo bisogno di qualcuno che ci aiutasse, ecco che nel
01:441978 rivendicammo l'intervento della Clinica del Lavoro di Pavia affinché all'interno
01:52di Etna venissero compiuti degli accertamenti.
01:56Avevamo acquisito la consapevolezza che davanti a noi non avevamo solo una fibra che determinava
02:03delle patologie quali gravissime insufficienze respiratorie, l'asbestosi polmonare, le broncopneumopatie
02:11da silicati, ma avevamo davanti una fibra killer che produceva un tumore di nobile mesotelioma
02:20della pleura, un mesotelioma peritoneale che uccideva in tempi rapidissimi i lavoratori.
02:27Daniela De Giovanni è una giovane dottoressa che si è appena laureata specializzandosi
02:32in oncologia e non ha ancora avuto un incarico ospedaliero.
02:35La chiamano all'Inca come consulente per malattie professionali e fanno bene perché
02:40è giovane e inesperta la dottoressa De Giovanni, ma è molto brava, è piena d'entusiasmo
02:45e con gli anni l'esperienza se la fa.
02:47Mi trovai quindi a venire qui un paio di ore alla settimana, inizialmente poi anche
02:53di più e a incontrare i lavoratori di ogni genere, di ogni provenienza che lamentavano
03:01malattie, disturbi o sintomi che potevano essere correlati all'esposizione lavorativa.
03:07Mi accorsi subito che la maggior parte dei lavoratori che io incontravo provenivano
03:12dallo stabilimento Ethernet, erano tutti i lavoratori che lamentavano mancanza di respiro,
03:19tosse stizzosa, malessere generale, fatica generalizzata e che temevano di essere malati.
03:28Io sono oncologa, sono una specialista in oncologia, quindi questi lavoratori che io
03:34avevo incontrato da sani, tra virgolette, cioè da soggetti che mi venivano a riferire
03:43disturbi di tipo non maligno, ebbe poi modo di vederli, di incontrarli, di curarli e anche
03:53qualche volta purtroppo di accompagnarli fino all'ultimo momento, nel corso poi della
03:59mia attività ospedaliera nel reparto di oncologia del nostro ospedale.
04:05E' una battaglia politica, sindacale e anche scientifica molto dura e molto difficile.
04:09Da una parte ci sono quelli che pensano che si debba fare qualcosa, la dottoressa De Giovanni,
04:14Pesce, Pondrano, i parenti di quelli che si sono ammalati e sono morti di amianto, come
04:19la signora Romana, la moglie di Mario Pavesi, che dal 1988 è la presidentessa dell'Associazione
04:25familiari vittime dell'amianto. Dall'altra parte invece ci sono molti degli stessi lavoratori
04:44dell'Eternit che hanno paura di perdere il lavoro, perché non si sono resi conto bene
04:48di quello che sta succedendo per esempio, dal 1906 l'Eternit a Casale è il lavoro,
04:53il lavoro è la vita, non la morte e se a forza di chiedere poi l'Eternit chiude, oppure
04:58perché sono consapevoli dei rischi ma hanno messo in conto di morire di lavoro, quando
05:02per il momento il lavoro è la vita. E poi c'è l'Eternit naturalmente, la dirigenza
05:13dello stabilimento che ha altre idee sulla pericolosità dell'amianto e su cosa si debba
05:18fare per tutelare la salute dei lavoratori e degli abitanti di Casale, come passare alla
05:23metà degli anni 70 dalla lavorazione secca dell'amianto che produce più polvere a quella
05:28umida che ne produce meno. Tanto che a quel punto l'Eternit revoca la cosiddetta indennità
05:36di polvere, 24 mila lire al mese in busta paga per quei lavoratori che lavorano a più
05:41diretto contatto con l'amianto e che adesso con la nuova lavorazione non viene considerato
05:46più così pericoloso. Idee e provvedimenti che la dirigenza dell'Eternit ritiene adeguati
05:54e sufficienti, ma che invece non convincono chi si sta battendo contro l'amianto. Ricordo
06:01amaramente il bollettino numero 1 predisposto da Eternit, dove su carta verdolina si concludeva
06:11con una raccomandazione, ricordatevi lavoratori che il fumo di sigaretta è nocivo, provoca
06:18il cancro di polmone, questo la dice lunga quindi sulla loro filosofia, era quella poi
06:24di scivolare in fondo rispetto alle problematiche che noi ponevamo. All'inizio quella contro
06:30l'amianto è soprattutto una battaglia sindacale, fatta di lunghi scioperi, sit-in, trasferta
06:35a Roma e contromisure dell'azienda, poi però arriva anche alle aule dei tribunali e a questo
06:40punto la nostra storia, più che una storia di serial killer, comincia ad assomigliare
06:45ad una di quelle storie di cause civili, di class action, come Erin Brocovich per esempio
06:50con Julia Roberts o il civil action con John Travolta. Nel 1981 Nicola Pondrano e Bruno
06:58Pesce convincono 80 lavoratori a fare causa all'Eternit, li contattano uno per uno dopo
07:03che hanno saputo che l'azienda li aveva convinti a prepensionarsi senza chiedere indennizi,
07:08è una causa molto grossa e finisce sulle pagine dei giornali nazionali e finisce in
07:13tribunale che chiede una perizia al professor Michele Salvini dell'istituto di medicina
07:18legale dell'Università di Pavia. Il professor Salvini arriva con una borsa con dentro soltanto
07:26alcuni contenitori e un pennello, la fabbrica è stata pulita in un modo straordinario,
07:32tirata lucido, dicono gli operai che non l'avevano mai vista così, ma il professor Salvini è
07:36bravo, si fa portare una scaletta e va a passare il pennello sopra i contatori elettrici che
07:41si trovano a due metri d'altezza, dove di solito anche le pulizie più zelanti non arrivano,
07:46raccoglie tanta polvere che la sua perizia assieme ai dati raccolti e alle testimonianze
07:51porterà alla sentenza di cassazione del 1987 che riconosce agli 80 lavoratori i danni alla
07:58salute derivati dalla lavorazione dell'amianto all'Eternit.
08:02Questo processo confermò la presenza del riscambianto, direi la sussistenza del riscambianto
08:11in tutti i reparti dell'Eternit. Contribuì molto a questa battaglia anche per una sensibilizzazione
08:18dell'opinione pubblica, ricordo la testimonianza in Barella di un lavoratore, il povero De Michelisi,
08:25che voleva comunque venire a testimoniare, era d'inverno tutto imbacucato, faceva molto
08:32freddo e lui era allo stadio terminale dell'Asbestosi, lui purtroppo una settimana prima di morire,
08:40voleva comunque venire a testimoniare e mi ricordo che il pretore, allora il giudice
08:46dovete scendere dallo scranno per poter ascoltare la testimonianza, mancava il fiato, parlava
08:55con un filo di voce, infatti descrisse le condizioni di lavoro, la polvere che purtroppo
09:00ha respirato, in gergo si dice ha mangiato chissà quanti quintali di polvere e poi morì
09:07dopo circa meno di una settimana dopo. Intanto arrivano i risultati di un convegno
09:14su amianto e mesotelioma che si tiene proprio a casale nel 1984 e arrivano gli studi della
09:20dottoressa De Giovanni che scrive a tutti i giornali per portare il caso alla ribalta
09:24nazionale e arriva un'altra vertenza legale con 800 denunce di lavoratori che fanno causa
09:29all'INAIL per aver sospeso il pagamento dell'indenità amianto dal momento che la lavorazione umida
09:34non veniva considerata pericolosa, vertenza vinta dai lavoratori con il riconoscimento
09:39legale che l'amianto anche umido fa male lo stesso. Nel 1986 intanto lo stabilimento
09:46dell'Eternit chiude. Gli studi sulla pericolosità dell'amianto,
09:58le condanne che stanno arrivando ma soprattutto le variazioni di mercato convincono il ramo
10:03italiano dell'Eternit a dichiarare fallimento e a chiudere progressivamente tutti gli stabilimenti
10:08in Italia, compreso quello di casale. Il ramo francese dell'Eternit, la SAFE, è
10:16pronto a rilevarlo e a riprendere la produzione, ma a questo punto interviene il sindaco di
10:21casale. Il sindaco Riccardo Coppo nel 1987 emette
10:31un'ordinanza con effetto immediato che proibisce qualunque tipo di manufatto contenente fibre
10:36di amianto a Casale Monferrato. L'amianto Casale Monferrato non lo vuole
10:44più, però non basta, ci sono tutte quelle persone che si sono ammalate, quella gente
10:58che al lavoro all'Eternit chiedeva la vita e invece ne sono morte.
11:01Non è, dicevo, un tumore come tutti gli altri, perlomeno a Casale Monferrato, è un tumore
11:09che, nel momento in cui viene diagnosticato, toglie la speranza a chi ne ha affetto e la
11:20toglie subito, perché tutti qui a Casale hanno avuto amici, Casale è una piccola città,
11:27tutti abbiamo avuto amici, parenti, conoscenti, vicini di casa che da questa malattia sono
11:33stati colpiti e sappiamo che nessuno è mai guarito da questa malattia e quindi nel momento
11:40in cui io mi confronto con un paziente a cui è stata fatta questa diagnosi, oltre a sapere
11:54di dovermi prendere cura anche dell'aspetto psicologico e della grande angoscia che colpisce
12:03un cittadino che sa di essere passato dal momento della salute al momento della malattia
12:11vissuta come una condanna, inevitabilmente ne vengo coinvolta, inevitabilmente ne veniamo
12:21coinvolti. E' un po' come confrontarsi continuamente con la propria morte.
12:28L'associazione dei familiari delle vittime, con l'aiuto di una serie di Avvocati, tra
12:33cui l'Avvocato Bianca Guidetti Serra e l'Avvocato Sergio Bonetto, porta tutto alla procura di
12:38Casale Monferrato. All'udienza iniziale del processo, tra ammalati ed eredi delle vittime,
12:48le parti lese sono 1.700. Nel giugno del 1993 arriva l'associazione
12:57delle vittime di Casale Monferrato, che è stata la sentenza di primo grado. Condanna
13:02appena che vanno da un anno a tre anni e quattro mesi per sei dirigenti dell'Eternity Italia,
13:07colpevoli di omicidio colposo, perché sapevano che l'amianto era pericoloso, ma non hanno
13:12preso precauzioni per gli operai, perché non li hanno avvertiti, perché non hanno
13:16seguito le norme. Ci hanno dato l'opportunità di assistere
13:20il mattino fino alla sera che è andata la sentenza, è stata una giornata orribile.
13:27In un certo qual modo pareva quasi che le vittime fossero loro e i nostri morti, già
13:34morti, fossero i colpevoli. La sentenza di secondo grado, quella d'appello, modifica
13:40le cose, riconosce agli imputati le attenuanti generiche e così i casi portati in giudizio
13:45uno dopo l'altro cadono in prescrizione, anche quello del signor Mario Pavesi, tutti
13:50tranne uno, quello di Evasio Coppo, detto il Palombaro.
14:00Il signor Evasio lo chiamavano il Palombaro perché per difendersi dalla polvere d'amianto
14:05si era fatta una mascherina che gli copriva la bocca e il naso, come una maschera da sub
14:09e si chiudeva le maniche, il collo e le gambe dei calzoni con sacchetti di plastica, stretti
14:13da un elastico. Come un Palombaro appunto, diceva sempre che aveva un figlio piccolo
14:23e che voleva resistere abbastanza tra la polvere per vederlo crescere, non ci riesce perché
14:28muore a 60 anni prima ancora di andare in pensione e prima che suo figlio diventi maggiorenne.
14:34Ecco, il caso del signor Coppo, detto il Palombaro, è abbastanza recente e per quello nel 1997
14:42la Cassazione conferma la condanna ai dirigenti dell'Eternit.
14:47Ma non basta, non basta ancora, perché intanto a Casale si continua a morire e sempre di più,
14:52perché l'amianto a sviluppare il mesotelioma ci mette un sacco di tempo, anche 40 anni
14:57e arriva il momento in cui il tumore chiede il conto ad intere generazioni.
15:01Nel caso del Palombaro, la Cassazione non ha mai avuto la possibilità di morire,
15:05ma ha avuto la possibilità di morire.
15:07La Cassazione non ha mai avuto la possibilità di morire, ma ha avuto la possibilità di morire.
15:12Il momento in cui il tumore chiede il conto ad intere generazioni.
15:16Nel corso degli anni 90 le diagnosi di mesotelioma passano da 20-25 a 40-45 all'anno,
15:2340-45 persone come il signor Mario Pavesi e gli altri che sono morti, sono tanti, tantissimi.
15:31Nel 1995 intanto si è costituito il comitato Vertenza-Amianto,
15:35coordinato da Bruno Pesce che nel frattempo è andato in pensione.
15:38Ci sono anche Nicola Pondrano, la signora Romana e gli altri,
15:41e poi anche altre associazioni che si occupano di ambiente e di tumore.
15:48Così nel dicembre del 2004 gli avvocati che rappresentano la gente di Casale
15:53vanno alla procura della Repubblica di Torino.
15:55Lì c'è un procuratore aggiunto che si chiama Raffaele Guarignello,
15:59molto attento all'inchiesta che riguarda il mondo del lavoro,
16:02che ha aperto un'indagine su tutto quello che è successo nei vari stabilimenti dell'Eternit.
16:08L'agente di Casale porta al procuratore Guarignello tutte le carte e tutti gli studi raccolti fino a quel momento.
16:29E porta anche tutte le accuse, che questa volta vanno oltre i confini nazionali
16:34e arrivano fino in Belgio e in Svizzera.
16:37Abbiamo presentato alcuni esposti alla procura della Repubblica di Casale
16:41indicando come ipotesi di lavoro quella per la quale le responsabilità della conduzione del gruppo Eternit in Italia
16:51non fossero ascrivibili solo a chi in Italia materialmente dirigeva il gruppo,
16:57ma anche a chi dall'estero controllava questo gruppo.
17:02I due soggetti economici, a nostro avviso,
17:05interferivano in modo così significativo nella gestione delle imprese italiane
17:09da determinare quelle che vengono chiamate le politiche della sicurezza.
17:14Quindi, se e quando investire in sicurezza,
17:18quali standard di diffusione delle polveri accettare e quali contrastare,
17:27come occuparsi del territorio circostante agli stabilimenti.
17:31A capo della multinazionale che produce l'Eternit ci sono due persone.
17:35Uno è un barone che si chiama Louis-Marie Ghislaine de Marchand, è belga,
17:40e la sua famiglia controlla una quota importante dell'Eternit Italia fino dal 1946.
17:46L'altro è un signore svizzero che si chiama Stefan Schmidaini
17:50e la sua famiglia detiene il pacchetto di controllo dell'Eternit Italia dal 1972.
17:55Il signor Schmidaini ha 61 anni, è uno dei 2000 uomini più ricchi del mondo,
18:00è stato consigliere di Bill Clinton ed è rappresentante all'ONU per lo sviluppo sostenibile.
18:11Il signor Schmidaini ha anche un fratello che si chiama Thomas,
18:14ma che esce presto dall'inchiesta.
18:16Così, a rispondere alle accuse dell'agente di Casale Monferrato
18:19restano due persone, il barone de Marchand e il signor Schmidaini.
18:24Stefan Schmidaini è profondamente addolorato della storia dell'amianto,
18:32è profondamente addolorato perché l'amianto è stato nella storia della sua famiglia
18:41e quindi vedere che questo materiale ritenuto pericoloso
18:46è un veleno che determina una tragedia di questa entità
18:51lo addolora a prescindere dalla sua vicenda personale.
18:56Ed è profondamente amareggiato di essere sotto processo
19:03perché la sua storia è quella che ho riferito,
19:07di un uomo che non ha fatto profitti con l'amianto,
19:10anzi ha investito per proteggere i lavoratori a 28 anni
19:16e tutto poteva immaginare tranne che queste sue decisioni di investire per proteggerlo domani
19:23l'avrebbero portato sul banco degli imputati.
19:26Tra le accuse portate ai dirigenti dell'Eternit ce n'è una particolarmente grave,
19:31è quella di aver saputo, aver saputo, ma non aver fatto niente.
19:36Stiamo parlando di quelle che io definisco le morti silenziose.
19:42Io ne ho viste tante di queste morti silenziose,
19:45ho visto e vedo tanti visi proprio dei miei colleghi,
19:50dei miei compagni di lavoro che se ne sono andati e che io ho tutelato in questi anni.
19:55Sono morti silenziosi perché ci mettono a morire giorni, mesi, magari qualche anno.
20:02Muoiono in silenzio, non fanno neanche statistica.
20:08La cosa grave è che nel determinismo di queste morti c'è una colpa grave da parte delle imprese
20:18perché quando una persona muore un po' alla volta
20:23vuol dire che il processo produttivo un po' alla volta lo ha ammazzato.
20:30Che l'amianto facesse male, dicono le accuse, lo si sapeva già da tanto tempo.
20:35Lo sapevano i tedeschi ai tempi della Germania nazista
20:38che già negli anni 40 avevano classificato i tumori di amianto come malattie professionali.
20:43Lo avevano dimostrato gli studi del professor Selikoff negli anni 60
20:47e poi le denunce del sindacato, dell'INEI, dell'associazione, gli studi successivi.
20:52Insomma, dicono le accuse, che l'amianto facesse male lo si sapeva già da almeno 40 anni.
20:57A parte l'ignoranza della materia che avevamo,
21:01io ho fatto parte del consiglio di farve, ho fatto parte dell'esecutivo,
21:06qualcosa forse abbiamo recepito.
21:09Non subito, l'abbiamo recepita, come diceva Rossi, nel 68, non lo so.
21:19Ed è la totale chiusura, la totale, diciamo così,
21:26non lo so come per dire, da parte degli organi di direzione.
21:33Insomma, era come dire, non si può dire la peste c'è,
21:41ma chi lo dice lo licenziamo, lo mandiamo via, lo mandiamo al Cremlino.
21:46Capisce? La più totale insensibilità.
21:50E questi ricevevano gli ordini, penso dall'alto,
21:57ma questa gente, io mi ricordo dello studio fatto da un professore svizzero,
22:05perché questi arrivavano dalla Svizzera, mica non si svegliavano al mattino.
22:11Hanno corrotto, questo qui era venuto giù a casa Lion Club
22:16e aveva detto che l'amianto faceva bene ai polmoni.
22:20Devo dire una cosa, non sono morti solo gli operai,
22:25sono morti anche i dirigenti, stanno morendo anche i dirigenti.
22:30Verso la fine, allora qualcosa si è mosso, ma cosa si è mosso?
22:34Si è mosso niente, hanno messo quattro filtri, alla fine i filtri non funzionavano.
22:39Preferivano, e hanno sempre preferito,
22:43pagare il rischio, la gente non sapeva.
22:47Diciamoci la verità, se io avessi saputo che mi ammalavo così,
22:51o che moriva, che era assedio, ma vai a quel paese.
22:57Sapevano da tempo, ma hanno fatto di tutto per ritardare questa consapevolezza,
23:02sia a livello nazionale che internazionale, così sostiene l'accusa.
23:05Come frutto di una strategia di impresa per evitare di danneggiare gli affari
23:10dovendo cambiare troppo improvvisamente produzione.
23:13Da quando l'azienda decide di riconvertire la produzione,
23:17di fronte alle prime direttive della comunità europea,
23:20a quando viene prodotto l'ultimo tubo di amianto, passano ben 16 anni.
23:24Prendere tempo per non perdere soldi, anche a prezzo della vita umana,
23:30queste sono le accuse del Comitato Vertenza Amianto.
23:34La storia della conoscenza scientifica, e per quello che scrivono anche le sentenze queste,
23:43sia negli anni 60, sia negli anni 70 e sia negli anni 80,
23:50vi era la convinzione che fosse possibile un uso sicuro dell'amianto
23:57attraverso il controllo delle fibre aerodisperse.
24:02Per cui il convincimento era che non si consente la distribuzione del polverino,
24:09si cambia il modo di produzione da secco ad umido,
24:14si introducono una serie di controlli,
24:20infatti l'ethernet a quell'epoca era all'avanguardia nei controlli e nei sistemi di misurazione,
24:28ed è possibile avere un uso dell'amianto non dannoso.
24:35Quando è che comincia a cambiare l'orientamento?
24:40Alla fine degli anni 80 e nei primi anni 90.
24:43La legge italiana che proibisce in modo assoluto l'amianto è del 92.
24:48Perché? Perché si comincia a scoprire che non è un problema di soglie, limite,
24:55ma è sufficiente anche una singola fibra di amianto per scatenare il meso di chioma.
25:02Questa è conoscenza recentissima.
25:05Il procuratore giunto Raffaele Guariniello inserisce le accuse e la documentazione di Casale
25:11tra le altre che sta raccogliendo per gli altri casi,
25:14quelli degli altri stabilimenti ethernet che sono finiti sotto la sua competenza,
25:18come quello di Bagnoli o quello di Rubiera.
25:21Durante anni e anni di amianto, storie come quella della famiglia della signora Romana
25:25con i suoi cinque morti finiscono sul tavolo del procuratore,
25:29assieme ad una documentazione che sta diventando quella di un maxiprocesso.
25:34Abbiamo dovuto organizzare, credo l'unico ufficio giudiziario in Italia,
25:40penso nel mondo, un osservatorio sui tumori professionali.
25:46E' paradossale che un ufficio di questo genere, un osservatorio di questo genere
25:52debba essere organizzato presso una procura della Repubblica.
25:58Uno penserebbe che debbano essere le strutture sanitarie a fare un lavoro di questo genere.
26:05Purtroppo abbiamo dovuto farlo noi, se no non lo faceva nessuno.
26:09Le cifre che il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello mette insieme sono quelle di una strage.
26:15Tra i morti provocati dall'amianto a Casale Monferrato
26:18e quelli degli altri stabilimenti Eternit in Italia si arriva a 2.960.
26:242.960 morti ed è una cifra parziale perché mancano quelli che non sono stati registrati
26:31e quelli che sono caduti in prescrizione.
26:332.960 sono infatti i morti a cui adesso la procura di Torino sta cercando di dare un responsabile.
26:41Le difficoltà sono quelle che si incontrano quando si fa un'indagine,
26:46cioè ci sono situazioni che non sono semplici da capire
26:50perché il nostro compito è quello di cercare di scoprire la verità
26:56e la verità non sempre è facile da capire.
27:00Il procuratore aggiunto Guariniello ha concluso le indagini per le morti dell'Eternit
27:04e adesso si attende una sua eventuale richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati.
27:09Quando si farà se si farà naturalmente?
27:11Questo processo sarà un processo molto importante da seguire con grande attenzione.
27:25E a Monfalcone? Cosa succede a Monfalcone?
27:28A Monfalcone le cose sono un po' diverse.
27:31A Monfalcone non è un'intera città ad essere vittima di quella strage silenziosa.
27:36A Monfalcone la consapevolezza che l'amianto fa male e uccide
27:40si afferma più tardi e con più fatica
27:42e anche qui deve combattere con la paura di perdere il lavoro.
27:46Il lavoro che evita e che è difficile cominciare a pensare che in certi casi
27:50possa anche essere la morte.
27:52La gente moriva e non si sapeva perché.
27:57Quello moriva perché fumava,
28:00un altro moriva perché si vestiva poco,
28:03un altro moriva per TBC,
28:07poi un altro moriva perché sul peritoneo gli veniva l'ulcera
28:16e noi ci credevamo tutti.
28:18Nessuno sapeva cos'era, era omertà.
28:21Omertà grandiosa, nessuno parlava di queste cose.
28:27Nei sindacati, nei datori di lavoro, nessuno.
28:34Tutti zitti, i medici.
28:36Non tutti stanno zitti però.
28:38Ci sono alcuni studi degli anni Sessanta che rilevano
28:41come il numero dei casi di mesotelioma negli ospedali dell'area triastina
28:45sia molto superiore a quello della media nazionale.
28:48E poi ci sono i medici che dalla fine degli anni Settanta
28:51denunciano alla procura di Gorizia tutti i casi sospetti e sono tanti.
28:58E poi ci sono gli studi del Professor Bianchi,
29:01Presidente della Lega Italiana Cura Tumori di Gorizia
29:04che esegue le autopsie su molti deceduti per malattie polmonari
29:08e il legame con l'amianto che si lavora sulle navi lo nota e lo evidenzia.
29:12Se noi guardiamo la distribuzione, una carta geografica,
29:15dei medici di Gorizia,
29:17la distribuzione è una carta geografica
29:20che è una carta che è una carta geografica
29:24Se noi guardiamo la distribuzione,
29:26una carta geografica dell'Italia che ci mostri la distribuzione
29:29del mesotelioma maligno nelle varie province italiane,
29:33vediamo che ci sono enormi differenze.
29:36Andiamo da uno 0,3 per centomila nei maschi
29:41a 12 per centomila nei maschi.
29:44Queste differenze sono molto spiccate
29:48e vediamo che le province che raggiungono le cifre,
29:53le incidenze più alte, sono poche
29:57e sono le province in cui ci sono stati
30:00e in parte ancora ci sono, dei grossi cantieri navali.
30:04Ce ne sarebbero di elementi per indagare e anche per arrabbiarsi,
30:08però in effetti non è che succeda molto, anzi non succede niente.
30:19Però come si fa a stare zitti?
30:22Ad aspettare come se niente fosse?
30:24C'è gente che si ammala e che muore,
30:26ci sono famiglie che sopportano lutti terribili
30:29e anche qui non perché ci sia una guerra, ma per il lavoro.
30:32Il lavoro che dovrebbe dare soltanto la vita
30:34e l'orgoglio di farsela, di costruirsela quella vita,
30:37pezzo per pezzo e proprio con quel lavoro.
30:40Io, come tutti gli altri,
30:44noi diciamo che del cantiere abbiamo belli e brutti ricordi,
30:49certamente, però noi del cantiere siamo orgogliosi
30:54e lo dico con fermezza.
30:56Io e come tutti i miei ex compagni pensionati oggi,
31:01chi che è ancora qua con noi,
31:03per me è un orgoglio,
31:05per me è un orgoglio,
31:08perché molti ci hanno lasciato,
31:10perché hanno respirato molto amianto.
31:13Però noi del cantiere diremmo mai che è male del cantiere,
31:18assolutamente no.
31:20Così nel 1994 succede qualcosa.
31:24Il signor Duilio Castelli,
31:26a cui è stata riconosciuta l'asbestosi fino al 1971,
31:30si dà da fare e fonda un'associazione
31:33che si chiama Associazione Esposti all'Amianto di Monfalcone
31:36per informare di quello che sta succedendo
31:39e per combattere contro l'assassino silenzioso,
31:42il killer, l'amianto.
31:44Io ho continuato, diciamo,
31:46con questa associazione che ho formato
31:50e dico pure che il buon Dio mi sta preservando,
31:55forse, non so se sono miracoloso,
31:59sono andato a Milano per le conferenze,
32:04sono andato a Napoli,
32:06sono andato a Venezia, a Trieste, a Udine, a Roma,
32:12sono andato dappertutto io,
32:14sono andato dappertutto.
32:16Finché poi mi sono ammalato anche i nervi
32:19e non riuscivo più a farlo.
32:23Non è solo in questa battaglia il signor Castelli,
32:26a lui si associano presto altre persone.
32:29Sono donne, sono le mogli,
32:31sono le vedove dei lavoratori uccisi dall'amianto.
32:34Rita Nandalino Nardi è una delle prime,
32:37a lei se ne aggiungono altre.
32:39Durante la sua malattia, l'ultimo anno,
32:42le vedove dell'associazione
32:45sono andate a Milano per la conferenza
32:49e mi diceva vai anche tu,
32:51andrai anche tu, mi difenderai,
32:53gliel'ho promesso.
32:55Le vedove di Monfalcone si ispirano
32:58alle madri di Plaza de Mayo in Argentina,
33:01a Buenos Aires,
33:03che chiedono conto della sorte
33:05dei loro figli desaparecidos,
33:07scomparsi durante la dittatura militare.
33:10Come le vedove di Monfalcone,
33:12si ispirano alle madri di Plaza de Mayo
33:15come loro le vedove di Monfalcone
33:18ogni giovedì si siedono per terra
33:21organizzando un sit-in, un presidio,
33:24davanti al Tribunale di Gorizia.
33:36I loro mariti e tutti i morti per amianto
33:39sono desaparecidos
33:41nei confronti della giustizia e dell'opinione pubblica
33:44perché non succede quello che dovrebbe succedere
33:46indignazione, denuncia, indagini, processi, sentenze.
33:50Io avevo talmente tanta rabbia
33:53e quello che mi faceva rabbia
33:55quel silenzio che era Monfalcone
33:58è morto di amianto
34:00e nessuno...
34:02non so come si possa accettare
34:06dopo nove anni io non posso accettare questa cosa
34:11e allora
34:13ho sempre detto
34:15che qualcosa
34:17non so cosa, ma qualcosa farò
34:21difatti
34:23sono andata in associazione
34:25che non sapevo neanche esistesse
34:27perché siamo tutti egoisti
34:29si pensa sempre
34:31che a noi non succeda
34:33e un giorno ero in ospedale
34:35ho visto
34:37questa stanza dove era scritto
34:39esposti a amianto
34:41e volevo dare una donazione in denaro
34:43e sono entrato
34:45era il presidente Duglio Castelli
34:47e gli ho detto
34:49scusi, gli ho detto
34:51ma come esiste un'associazione
34:53ma vi rendete conto cosa sta succedendo Monfalcone
34:56e non succede niente
34:58L'unica lotta che si perde
35:00e il motto delle Madri di Plaza de Mayo
35:02è quella che si abbandona
35:04nascono altre associazioni come Amianto Mai Più
35:06che assieme a malati e a familiari
35:08raccoglie tutti quelli che vogliono
35:10sensibilizzare la gente su quel tema
35:13E infatti alla campagna di sensibilizzazione
35:15che significa molto semplicemente
35:17far sapere cosa sta succedendo
35:19e quanto sia grave
35:21si aggiungono anche i teletuali artisti
35:23come lo scrittore Massimo Carlotto
35:25che coinvolge altri musicisti, attori e scrittori
35:27in un libro e in uno spettacolo
35:31Come si fa a stare zitti e ad aspettare?
35:33Chi ha perso un marito, un figlio o un genitore
35:35come fa a starsene in silenzio
35:37quando non succede niente?
35:39Io dopo che è morto mio marito
35:41ovviamente non avevo voglia neanche
35:43di alzarmi al mattino
35:45perché bisogna provare
35:47ad avere un dolore così grande
35:49vi invoglio proprio di finirla
35:51di non andare avanti
35:53pur avendo dei figli e dei nipoti
35:55non si è motivati
35:57perché morire
35:59quattro giorni prima di andare in pensione
36:01non era ne una cosa accettabile
36:03nemmeno di metterla così
36:05però dopo
36:07mi sono avvicinata
36:09all'associazione Esposti a Mianto
36:11e da allora ho sempre partecipato
36:13a questa battaglia
36:15perché io ritengo che
36:17a noi i nostri morti
36:19purtroppo nessuno ce li ridà
36:21però io vorrei soprattutto avere giustizia
36:23per dare a loro un po' di dignità
36:25perché non può essere che queste morti
36:27siano passate così
36:29uno qua, uno là, in silenzio
36:31solo col dolore enorme
36:33delle famiglie e dei familiari
36:35questo non è accettabile
36:37non si può
36:39nel 1999 le signore
36:41Rita Nadalino Nardi, Vanda Michelin
36:43e Maria Luisa Groys
36:45presentano un esposto presso la procura di Gorizia
36:47contro il presidente
36:49e i dirigenti protempore
36:51della Fincantieri
36:55non parlano soltanto dei loro mariti
36:57uccisi dalla Mianto
36:59ma anche delle decine e decine di casi
37:01che hanno avuto un'incidenza
37:03accusando la direzione della Fincantieri
37:05di aver tenuto all'oscuro i lavoratori
37:07dei rischi che correvano
37:09di averli fatti lavorare
37:11senza protezioni adeguate
37:13senza mascherine, senza guanti
37:15senza areatori
37:17di aver saputo da tempo
37:19che la Mianto
37:21era così pericoloso
37:23insomma li accusano
37:25delle morti che sono avvenute
37:27e di quelle che avverranno ancora
37:29di aver saputo e di aver taciuto
37:4131 marzo 1999
37:43procura di Gorizia
37:45denuncianti Rita Nadalino Nardi
37:47Michelin Vanda e Groys Maria Luisa
37:49le vedove hanno presentato
37:51queste denunce con fiducia
37:53sperando che da lì a poco
37:55si celebrassero i processi
37:57le cose invece sono andate in maniera
37:59molto diversa, sono passati
38:013-4 anni dalle prime denunce
38:03e non era caduta assolutamente nulla
38:05nessuno sapeva nulla di questi fascicoli
38:07non c'erano gli avvisi di conclusione
38:09delle indagini e quindi
38:11l'associazione ha iniziato a preoccuparsi
38:13di questa situazione
38:15e ha iniziato anche ad organizzare
38:17dei sitting in particolare sotto gli uffici
38:19della procura della Repubblica
38:21chiedendo di sapere a che punto erano i processi
38:23anche perché intanto le persone
38:25continuavano a morire
38:27quindi i fascicoli a livello
38:29d'immaginario potevano essere
38:31soltanto aumentati
38:33il procuratore ha convocato l'associazione
38:35le vedove e
38:37gli ha comunicato che i fascicoli aperti
38:39erano circa 600
38:41per casi di decesso e di lesione
38:43e che non si poteva andare avanti
38:45perché c'erano problemi di organico
38:47questa era una risposta che
38:49l'associazione non ha mai ritenuto
38:51accettabile e quindi sono continuate
38:53le manifestazioni, le proteste
38:55così attorno al
38:572004-2005
38:59finalmente si è arrivati alle prime
39:01richieste di rinvio a giudizio
39:03la procura di Gorizia però non procede
39:05come quella di Torino per i morti
39:07dell'Eternit riunendoli tutti
39:09in una sorta di max inchiesta che prelude
39:11ad una specie di maxi processo
39:13la procura di Gorizia esamina
39:15e persegue caso per caso
39:17uno per uno
39:23così è un lavoro lungo
39:25secondo il ministero della giustizia
39:27nel 2008 la procura di Gorizia
39:29aveva in carico 1191
39:31procedimenti per esposizione all'amianto
39:33di cui 135
39:35archiviati, 6 trasmessi
39:37ad altre procure per competenza
39:39e 1050 ancora pendenti
39:53quelli per cui si arriva ad un rinvio a giudizio
39:55in quasi 10 anni sono 8
40:03intanto scattano i termini
40:05della prescrizione
40:07il procuratore generale della Repubblica di Trieste
40:09all'inaugurazione dell'anno giudiziario
40:11parla di un caso di palese
40:13denegata giustizia per i morti dell'amianto
40:15la procura di Gorizia si difende
40:17lamentando carenze di organico
40:19e arriva anche un'ispezione del ministero
40:21della giustizia
40:23nel giugno del 2008 il procuratore generale
40:25della Repubblica presso la corte
40:27d'assese d'appello di Trieste
40:29avvoca cioè prende in mano
40:31togliendole alla procura di Gorizia
40:33le indagini sulle morti per amianto
40:35che nel frattempo sono arrivate a giudizio
40:37e soltanto di primo grado
40:39per un solo caso
40:43la signora Anna Maria Greco
40:45lavorava come addetta alle pulizie
40:47per una ditta esterna che aveva
40:49un servizio in appalto ai cantieri navali di Mofalcone
40:57è bastato questo
40:59soltanto questo anche a lei
41:01come a molti altri per ucciderla
41:13in questo procedimento come negli altri
41:15in cui a vario titolo viene coinvolta
41:17la fincantieri si difende con decisione
41:19i fatti a cui ci si riferisce sostiene
41:21sono avvenuti tanti anni fa
41:23quando le leggi e le tecnologie
41:25erano diverse, più confuse e arretrate
41:29le norme che limitano invece l'uso dell'amianto
41:31sono molto recenti
41:33a partire dagli anni 90
41:35e a quelle la fincantieri sostiene
41:37di essersi sempre scrupolosamente attenuta
41:39gli stessi dirigenti per esempio
41:41condividevano gli stessi rischi dei lavoratori
41:47il 2 aprile del 2008
41:49arriva la sentenza di primo grado
41:53il tribunale di Gorizia
41:55condanne il dirigente della fincantieri
41:57Manlio Lippi ad un anno di reclusione
41:59per omicidio colposo
42:01pena sospesa con la condizionale
42:03ci siamo rivolti all'associazione
42:09e piano piano abbiamo cominciato
42:11questo iter burocratico
42:17e praticamente
42:19fino al 2 aprile
42:23c'è stata la sentenza
42:25quel giorno
42:27non ci credevo
42:29era talmente
42:31un enorme soddisfazione
42:33una bella cosa
42:35io ho avuto due bambini
42:37dopo
42:39dopo la morte della mamma
42:41anche mio fratello ha avuto una bambina
42:43e lei non li ha conosciuti
42:47e a me manca
42:49ogni giorno
42:51perché
42:57anche se devi andare a fare la spesa
43:01con la mamma è una bella cosa
43:05quando ti muore una persona vicina
43:07come la mamma o il marito
43:09non si può fare delle scaglie
43:11però in questo caso qua
43:13mio personale la mamma
43:15non si può stare dietro
43:17ai muri a nascondersi
43:19bisogna uscire, avere il coraggio
43:21chiaramente
43:23sempre con un po' di supporto
43:25e solidarietà da persone
43:27che hanno il tuo stesso problema
43:29però
43:31non si può sempre sorvolare
43:33sopra
43:35intanto qualche altra sentenza arriva
43:37nel 2004 era cominciato
43:39a Venezia un altro processo
43:41per i morti di Amianto
43:43il sottoprocuratore Felice Casson
43:45aveva portato in tribunale 7 dirigenti
43:47della Breda Fincantieri
43:49accusati dell'omicidio colposo
43:51di 11 lavoratori del cantiere navale
43:53di Porto Marghera e di 3 delle loro mogli
43:55i lavoratori avevano respirato
43:57l'Amianto costruendo le navi
43:59le mogli a casa lavando e spazzolando
44:01le tute come a Casale Monferrato
44:03e a Monfalcone
44:05quando è cominciata l'indagine
44:07a Venezia
44:09per gli ammalati e i morti
44:11dei lavoratori della Fincantieri Breda
44:13di Porto Marghera
44:15questa era un'indagine per Venezia
44:17assolutamente nuova
44:19non c'erano mai stati casi
44:21soprattutto giudiziari di questo tipo
44:23da un punto di vista penalistico
44:25e quindi bisognava affrontare questa tematica
44:27in maniera nuova
44:29il 22 luglio del 2008
44:31arriva la sentenza di primo grado
44:33il tribunale di Venezia condanna 7 dirigenti
44:35della Fincantieri per omicidio colposo
44:37appena che vanno da 2 anni e 8 mesi
44:39a 3 anni e 8 mesi
44:49nel luglio del 2008 poi
44:51il tribunale di Latina
44:53condanna in primo grado 9 dirigenti
44:55della GUDIA per omicidio colposo
44:57plurimo e lesioni plurime
44:59avvenuti negli stabilimenti di Cisterna
45:01in provincia di Latina
45:09pene che vanno da 4 anni e 8 mesi
45:11a 11 mesi
45:13per la morte di 34 dipendenti
45:15che dal 1979 al 2000
45:17hanno respirato l'amianto
45:19nel capannone in cui
45:21fabbricavano i pneumatici
45:23intanto però
45:25nonostante i processi
45:27si continua a morire d'amianto
45:39si muore in tutto il mondo
45:41dove i decessi per amianto
45:43sono 120.000 all'anno
45:45che detta così è una cifra così grossa
45:47che può anche sfuggire
45:49ma se si pensa che per amianto
45:51al mondo ogni 5 minuti muore una persona
45:53le cose diventano subito molto diverse
45:55l'amianto non è stato bandito
45:57da tutti i paesi del mondo
45:59anzi sono ancora una minoranza
46:01circa una cinquantina i paesi
46:03che l'hanno bandito
46:05spiccano comunque alcuni paesi
46:07che lo producono
46:09in particolare il Canada, il Brasile, la Russia
46:11e la Cina
46:13e tra i paesi che lo lavorano
46:15spicca l'India
46:17la Cina e l'India poi hanno un primato
46:19veramente agghiacciante
46:21quello di far lavorare l'amianto
46:23a casa accottimo alle donne
46:25che hanno dei bambini piccoli
46:27si muore nel mondo e si muore anche in Italia
46:29e si continua a morire purtroppo
46:31perché lo abbiamo detto
46:33l'amianto ci mette un sacco di tempo a sviluppare il cancro
46:35secondo l'Istituto Superiore di Sanità
46:37il picco della mortalità
46:39si avrà addirittura fra 2015 e il 2020
46:45adesso sono ammalato
46:47sì sempre con l'amianto
46:49ma sono ancora vivo
46:51se si può dire che sono vivo
46:53perché la mia vita
46:55non è proprio quella
46:57che si chiama
46:59io ho sempre il sorriso
47:01però quando mi prende
47:03un dolore sulla spalla
47:05e dico
47:07questo è l'amianto
47:09che mi sta uccidendo
47:11poi magari vado a vedere
47:13i raggi
47:15no, era solo
47:17dolori
47:19poi mi prende
47:21dei crampi
47:23sul pet
47:25scusate
47:27mi prende dei dolori
47:29qua
47:31questo è il peritoneo
47:33adesso non mi tocca andare
47:35e poi invece faccio gli esami
47:37no
47:39sono fortunato ancora
47:41però non è vita
47:43si pensa sempre
47:45domani mi tocca a me
47:47domani mi tocca a me
47:49E l'amianto?
47:51Il serial killer? L'assassino misterioso?
47:53Dov'è finito?
47:55La legge 275 del 1992
47:57imponeva non solo
47:59il potere al bando l'amianto
48:01su tutto il territorio nazionale
48:03di non comprarlo più e di non produrlo più
48:05ma anche di cacciarlo, di scovarlo
48:07come un assassino seriale appunto
48:09e di bonificarlo secondo criteri di sicurezza
48:11in molti posti è stato fatto
48:15nei casi più eclatanti
48:17come a Casale Monferrato per esempio
48:19la bonifica è stata fatta fino in fondo
48:21e l'amianto dagli stabilimenti
48:23dell'Eternit e dal resto della cittadina
48:25è stato portato via e smaltito
48:29Casale Monferrato
48:31ora è la città più pulita dall'amianto
48:33d'Italia
48:35adesso Casale può essere raccontata
48:37soprattutto come una bella cittadina
48:39ai piedi delle colline del Monferrato
48:41e ricordata per il barbera
48:43e il dolcetto che si produce da quelle parti
48:45e magari anche, sarebbe bello
48:47per un grande centro sul mesotelioma
48:49e sull'amianto, come è stato richiesto
48:51più volte, per fare in modo che non si
48:53dimentichi quello che è successo
48:55e per trasformarlo in qualcosa di positivo
48:57anche la cava di Balangero
48:59la più grande miniera di amianto
49:01a cielo aperto d'Europa
49:03quella che dava l'amianto all'Eternit di Casale
49:05è stata sottoposta ad un grande progetto
49:07di bonifica, ancora in corso
49:09che comprende anche una fase di rimboschimento
49:17ci sono posti in cui l'amianto è stato smaltito male
49:19oppure, semplicemente, nascosto
49:23in fondo si tratta di rifiuti tossici
49:25e abbiamo già visto che fine facciano
49:27spesso rifiuti di un certo tipo nel nostro paese
49:29quando a gestirli sono imprenditori
49:31senza scrupoli
49:33o peggio, la criminalità organizzata
49:37ci sono posti, invece, in cui l'amianto
49:39c'è ancora
49:41innanzitutto c'è una situazione gravissima
49:43che riguarda l'inquinamento ambientale
49:45d'amianto
49:47nel senso che ci sono ancora tanti siti
49:49dove si trovano queste fibre
49:51killer
49:53che non sono state ancora censite
49:55per cui ci siamo trovati nella necessità
49:57in epoca recentissima
49:59di rifare un disegno di legge
50:01di riproporlo
50:03e uno dei temi fondamentali
50:05era proprio quello di censire totalmente
50:07in tutta Italia
50:09i siti inquinati d'amianto
50:11l'amianto è in molte case popolari
50:13costruite in un periodo in cui di amianto
50:15se ne usava parecchio
50:17per isolare gli impianti elettrici
50:19o per la copertura dei tetti
50:21per esempio a Milano
50:23dove vivono 152 famiglie
50:25e che contano già una decina di casi
50:27di morte per tumori legati all'amianto
50:31c'è anche un addetto al teatro alla Scala di Milano
50:33per cui il Tribunale Civile
50:35ha riconosciuto l'amianto
50:37usato per isolare Sipario
50:39come causa di morte per il mesotelioma
50:41che l'ha ucciso nel 2000
50:43ce n'è anche sulle navi da guerra
50:45perché la Marina Militare
50:47ha bandito l'amianto nel 1987
50:49ma ci sono alcune navi
50:51che sono state costruite prima
50:53e che sono ancora in servizio
50:55e altre che sono state costruite
50:57nei cantieri civili fino al 1992
50:59io direi che le navi
51:01che attualmente sono in servizio
51:03non tutte naturalmente
51:05conservano all'interno
51:07questo carico
51:09per niente prezioso
51:11l'esposizione può essere anche molto elevata
51:13una nave non è
51:15una piattaforma stabile
51:17è una piattaforma
51:19altamente instabile e vibrante
51:21quando è navigazione soprattutto
51:23la bonifica c'è stata
51:25ed è anche andata in profondità
51:27ma evidentemente bisogna farne ancora
51:29perché il Ministro della Difesa
51:31ancora nel 2007
51:33aveva lanciato un bando
51:35per la bonifica delle navi
51:37che sono spazi ristretti
51:39con luoghi piccoli
51:41in cui i marinai
51:43sono costretti a stare molto tempo
51:47ma non è soltanto per l'amianto
51:49che si muore di lavoro
51:51nel mondo o in Italia
51:53che è una repubblica che proprio sul lavoro
51:55dovrebbe essere fondata
51:57e non è soltanto la morte lenta per malattia
51:59ma spesso quella improvvisa e violenta
52:01per incidente
52:07come alle acciaierie di Torino
52:09del gruppo ThyssenKrupp
52:11dove nel dicembre del 2007
52:13bruciano vivi sette operai
52:17soltanto per citarne uno dei tanti
52:19perché sono tanti gli incidenti sul lavoro
52:25soltanto nei primi sei mesi del 2008
52:27gli incidenti sono mezzo milione
52:29e i morti 534
52:35e sarebbe bello che facesse più rabbia
52:37e più paura
52:39delle solite storie di serial killer
52:41che si vedono al cinema
52:47sarebbe bello per esempio
52:49se certi processi avessero
52:51la fortuna mediatica di altri
52:53che forse sono più avvincenti
52:55ma in un certo senso
52:57meno determinanti per la vita civile
52:59se certe storie
53:01riuscissero a muovere
53:03tanta indignazione
53:05da andare oltre le condanne penali
53:07e i resaccimenti civili
53:09e cambiare davvero le cose
53:11fare in modo che non accada più
53:13le volte che accadono
53:15quello che lo scrittore Massimo Carlotto
53:17dice in una sua poesia
53:19che risarcire un operaio morto
53:21costa meno
53:23che salvargli i polmoni
53:25la nostra storia di serial killer
53:27sta per finire qui
53:29per chi l'ha vissuta sulla sua pelle
53:31naturalmente non finisce mai
53:33io non la vedrò
53:35ma spero che si arrivi
53:37alla fine di questa tragedia
53:39io l'ho permesso a mia figlia
53:41di assolutamente non smettere
53:43io ho 79 anni già fatti
53:47ma ho una grande forza
53:49io voglio portare avanti
53:51purtroppo non ho pianto per la sua morte
53:53non sono riuscita
53:55non riesco a piangere
53:57ma mi sfogo
53:59con la grande rabbia
54:01con l'amarezza
54:03non solo dei primi
54:05ma mia figlia mi ha colpita nel vero senso
54:07l'ho fatta io
54:09probabilmente per quello
54:11ma averla vista era così bella
54:13così
54:15aveva avuto una brutta depressione
54:17era rifiorita
54:19aveva ricominciato a vivere
54:21ero separata
54:23negli anni
54:25aveva un figlio
54:27a cui voleva molto bene
54:29e quindi
54:31l'essere colpita così
54:33in una maniera così crudele
54:35noi
54:37non abbiamo potuto tenersi
54:39senti perché abbiamo dovuto
54:41mettersi a nudo, raccontare tutte le nostre cose
54:43per poter andare avanti
54:47però dopo nove anni non è successo niente
54:53noi
54:55pretendiamo
54:57abbiamo il diritto
55:01di poter dare
55:03a queste persone
55:05la dignità e soprattutto
55:07il rispetto
55:09perché non sono stati calcolati
55:11è come fosse stato tutto normale
55:13non si può morire
55:15neanche per milioni
55:17ma loro sono morti
55:19per una miseria
55:21perché dovevano portare
55:23quei quattro spiccioli a casa
55:27e nessuno li è interessato di loro
55:29e nessuno li interessa
55:31tuttora
55:33l'altro giorno parlavo con una mia amica
55:35e gli ho detto
55:37mi accontenterei di fare
55:39una gran risata
55:41quelle belle risate
55:43che si facevano
55:45per poter capire ancora
55:47cosa vuol dire essere felici
55:49c'è un articolo
55:51apparso sulla rivista Medicina del Lavoro
55:53nell'ottobre del 1972
55:55che è uno studio su un grosso campione di operai
55:57che lavorano nei cantieri navali
55:59della Liguria
56:05per capire che già da allora si conosceva molto bene
56:07la pericolosità del lamianto
56:09l'articolo dice alcune cose molto interessanti
56:11che bisognerebbe usare un altro materiale
56:13che non sia lamianto intanto
56:15che i lavoratori vanno protetti
56:17che le polveri vanno eliminate
56:19i locali di lavorazione isolati
56:21gli indumenti trattenuti in fabbrica e lavati
56:23anche le docce per gli operai
56:25perché non esca niente fuori
56:29tutte cose giustissime
56:31che si sapevano già da allora
56:33dal 1972
56:37l'articolo dice anche un'altra cosa
56:39consiglia di mettere a lavorare sul lamianto
56:41soltanto operai che abbiano più di 40 anni
56:43perché così
56:45dal momento che le malattie da lamianto ci mettono molto tempo
56:47per svilupparsi
56:49è probabile che gli operai siano già morti
56:51prima di ammalarsi
56:53è una logica agghiacciante
56:55che considera il lavoro come soldi e non come vita
56:57e se si comincia così
56:59a considerare il lavoro come produttore di soldi
57:01e non come produttore di vita
57:03allora finisce che la morte è soltanto un costo
57:05che può essere anche calcolato
57:07è così che succede?
57:09è per questo che si muore di lavoro?
57:11o è soltanto una tragica fatalità?
57:13dico una cosa
57:15ma
57:17possibile che questi processi
57:19durino mille anni
57:21possibile che non vengano mai condannati
57:23ma possibile che non ci sia
57:25un minimo di giustizia
57:27in questo mondo
57:29che deve sempre lavorare come le bestie
57:31e poi alla fine
57:33fare la fine dei tempi
57:59Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
58:29Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org