Antonio Evangelista
Mediterraneo-Stesso sangue stesso fango
Crescere Informandosi, incontra Antonio Evangelista, un passato da dirigente di Polizia, iniziato tra le mine inesplose dei campi profughi di Sabra e Shatila nel 1982, passando poi all’antiterrorismo e alla Polizia Internazionale ONU, per chiudere la sua carriera nel 2022 in Giordania, come dirigente della Polizia-Interpol ed esperto di terrorismo confessionale e criminalità organizzata, ora autore del libro, edito da Santelli editore, dal titolo “Mediterraneo-Stesso sangue stesso fango”.
I diversi conflitti e crisi economiche che hanno riguardato i Paesi del Mediterraneo hanno sempre lasciato diversi dubbi e perplessità sugli svariati accadimenti che si sono avuti. Stati, spesso invasi e depredati delle loro risorse dal mondo occidentale. L’autore dell’opera grazie alla sua presenza fisica nei vari Stati, come dirigente di polizia, è riuscito a ricostruire quanto accaduto ed a fornirci la sua versione basata per l’appunto sulla sua esperienza diretta in prima linea.
Su cosa si basa quanto da lei descritto nel libro, che sostanzialmente ribalta quanto da molti di noi conosciuto? Cosa l’ha maggiormente colpita in questo triste scenario di sfruttamento e depredazione? Seppur l’avesse voluto l’Occidente avrebbe potuto esportare democrazia? Una forte critica da parte sua anche all’informazione in merito a come sono stati descritti fatti e notizie. Cosa non è andato? Cosa si nasconde dietro la morte di Enrico Mattei? Cosa non la convince su quanto accaduto a Giulio Regeni?
Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati nel corso di questa intervista.
Mediterraneo-Stesso sangue stesso fango
Crescere Informandosi, incontra Antonio Evangelista, un passato da dirigente di Polizia, iniziato tra le mine inesplose dei campi profughi di Sabra e Shatila nel 1982, passando poi all’antiterrorismo e alla Polizia Internazionale ONU, per chiudere la sua carriera nel 2022 in Giordania, come dirigente della Polizia-Interpol ed esperto di terrorismo confessionale e criminalità organizzata, ora autore del libro, edito da Santelli editore, dal titolo “Mediterraneo-Stesso sangue stesso fango”.
I diversi conflitti e crisi economiche che hanno riguardato i Paesi del Mediterraneo hanno sempre lasciato diversi dubbi e perplessità sugli svariati accadimenti che si sono avuti. Stati, spesso invasi e depredati delle loro risorse dal mondo occidentale. L’autore dell’opera grazie alla sua presenza fisica nei vari Stati, come dirigente di polizia, è riuscito a ricostruire quanto accaduto ed a fornirci la sua versione basata per l’appunto sulla sua esperienza diretta in prima linea.
Su cosa si basa quanto da lei descritto nel libro, che sostanzialmente ribalta quanto da molti di noi conosciuto? Cosa l’ha maggiormente colpita in questo triste scenario di sfruttamento e depredazione? Seppur l’avesse voluto l’Occidente avrebbe potuto esportare democrazia? Una forte critica da parte sua anche all’informazione in merito a come sono stati descritti fatti e notizie. Cosa non è andato? Cosa si nasconde dietro la morte di Enrico Mattei? Cosa non la convince su quanto accaduto a Giulio Regeni?
Queste e molte altre le domande e gli aspetti affrontati nel corso di questa intervista.
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00:00Antonio Evangelista, un passato dirigente di polizia iniziato tra le mine inesplose
00:29campi profughi di Sabra e Sciatila nel 1982, passando poi all'antiterrorismo e alla polizia
00:36internazionale Ovo, per chiudere la sua carriera nel 2022 in Giordania come dirigente della
00:41polizia Interpol ed esperto di terrorismo confessionale e criminalità organizzata.
00:48Ora autore del libro, edito da Santelli editore, dal titolo Mediterraneo, stesso sangue stesso
00:55fango. Un'opera che si concentra sui principali conflitti e crisi economiche che hanno riguardato
01:00i paesi del Mediterraneo. Su cosa si basa quanto da lei descritto che sostanzialmente ribalta quanto
01:07da molti di noi conosciuto? Buonasera e grazie per l'attenzione. Allora sostanzialmente il contenuto
01:15del libro cerca di illustrare una serie di bugie, per dirlo proprio in parole semplici,
01:23che riguardano vari conflitti e tre altri di crisi sociali dal Kosovo alla Bosnia e comunque ai
01:30Balcani e altri conflitti che si sono verificati nell'area dei paesi che sono bagnati dal
01:38Mediterraneo. Su cosa si basa? Inizialmente sulle esperienze personali perché io in questi
01:46teatri sono andato a lavorare come poliziotto internazionale con vari compiti investigativi,
01:51intelligence, analisi, informativi e di poi su ricerche e documenti che a distanza poi dei
01:58vari conflitti delle guerre sono stati pubblicati. Perché questa ricerca e perché il desiderio per
02:07me si trattava anche di questo, di chiudere il cerchio rispetto ai libri precedenti e di quello
02:15che avevo vissuto sul campo, perché ogni volta che io sono partito registravo in Patria, quindi
02:24in Italia, una narrativa rispetto alle vicende di quei paesi dove sarei poi andato a lavorare
02:29come investigatore ovviamente, diversa dalla narrativa che poi verificavo sul campo. Voglio
02:37fare un esempio. I conflitti balcanici, l'ex Yugoslavia, il Kosovo, Bosnia, hanno avuto dei
02:46comuni denominatori che riguardavano principalmente l'odio interetnico e interreligioso, però noi in
02:55diverse occasioni, in corso di indagine, verificavamo che questo odio che veniva rappresentato,
03:04propagato in tutte le maniere possibili, non era presente, così come la narrativa ufficiale in
03:15Italia, quando andavamo a investigare sul campo. Cosa voglio dire? Per esempio, investigavamo
03:25su traffici di armi e ci capitava di intercettare o di controllare dei camion, dei bilici che si
03:33muovevano dove poi venivano trovate le armi e regolarmente noi trovavamo persone coinvolte che
03:38erano di diversa nazionalità, serbi, abbanesi, turchi, che andavano d'amore d'accordo, erano
03:45insieme per affari, forse questo faceva la differenza, e poi altre situazioni che, come
03:51dire, davano spazio a dubbi. Io spesso e volentieri mi sono trovato in scena del crimine dove ero
04:00all'epoca dirigevo in Kosovo una squadra omicidi e cosa capitava? Ogni volta che noi arrivavamo
04:09sulla scena del crimine e io chiedevo chi erano i testimoni, anziché dirmi chi erano i testimoni,
04:17se qualcuno era presente sul posto e che aveva visto cosa, mi aveva detto quelli sono i serbi
04:22e quelli sono gli albanesi e ripetevo la domanda due o tre volte perché hai sempre il dubbio che
04:26non ti sei espresso in maniera chiara perché si lavorava in lingua inglese con un assistente di
04:32lingua locale che faceva da interprete e quindi vedevo che il gioco era viziato, che c'erano dei
04:38pregiudizi di partenza per cui la parte cattiva doveva essere sempre comunque quella e la parte
04:45vittima doveva essere altrettanto sempre comunque quella, quindi di lì il mio desiderio di scavare,
04:50cercare di immergermi il più possibile nella cultura locale, nei loro abiti, nei costumi per
04:57capire e fare ricerca anche per conto mio perché poi ovviamente più il quadro riuscivo a renderlo
05:05chiaro più mi serviva in corso di indagine per capire bene chi aveva fatto cosa e di qui poi
05:12ovviamente siamo arrivati al libro perché negli anni sono stati pubblicati i libri da parte di
05:17funzionari statunitensi della CIA, dei National Security Agency, sono usciti i rapporti dell'ONU,
05:22di altre agenzie internazionali, adesso recentemente all'inizio del 22 l'esercito
05:31canadese per esempio ha declassificato tutti i TELEX, i report che dalla Bosnia venivano inviati
05:38ad Ottawa dove c'era il quartiere generale, queste sostanzialmente in breve le ragioni che mi hanno
05:45portato poi a scrivere questo libro. Alla luce della sua attività sul campo una forte critica
05:50sull'operato del mondo occidentale verso quei paesi prima invasi e depredati delle loro risorse
05:57giustificando il tutto in nome dell'esportazione di una fantomatica democrazia, cosa l'ha maggiormente
06:06colpita in questo triste scenario? Guardi la cosa che ovviamente a livello umano mi ha colpito
06:14maggiormente era vivere sul territorio le realtà di queste persone che erano state colpite e
06:22coinvolte dalle guerre, per scoprire poi che non si trattava assolutamente di esportare democrazia
06:29ma si trattava invece di sfruttare le risorse energetiche di quei paesi. Queste circostanze
06:36venivano spesso e volentieri fuori dai report, dalle conversazioni col personale locale e quindi
06:44poi passando da teatro a teatro, da esperienza a esperienza, mi rendevo conto che effettivamente
06:50erano così perché nel frattempo l'ONU ha pubblicato dei report e purtroppo nel frattempo
06:56abbiamo potuto verificare che dove è intervenuta la NATO, quindi anche l'Italia, le situazioni sul
07:02campo che abbiamo lasciato non sono mai state migliori di quelle che abbiamo trovate e sullo
07:08sfondo, poi sempre meno sullo sfondo ma molto più apparentemente in maniera diretta,
07:15si sono evidenziate le reali ragioni di questi conflitti che sono lo sfruttamento dei gas,
07:22delle risorse energetiche dei vari paesi che sono stati colpiti dai Balcani alla Libia, Medio Oriente
07:32eccetera. Ok, ma una curiosità, secondo lei seppur l'avesse voluto l'Occidente avrebbe potuto
07:40esportare democrazia? No, questa è una cosa che va secondo me chiarita e rettificata in origine,
07:49parlo della mia esperienza proprio sul campo, io lo dico anche qua in Italia ma vale il doppio
07:58all'estero. La democrazia non si esporta, è una cosa che hanno inventato gli statunitensi,
08:05la NATO, i paesi che aderiscono a questa organizzazione, non è assolutamente un
08:11prodotto esportabile né è un prodotto tra virgolette finito che si può fabbricare in
08:16casa e poi mandare in un altro paese. La democrazia se ci sono le condizioni si può
08:22seminare, i processi sono completamente differenti, sicuramente non è agendo sulla
08:27criminalità o attraverso conflitti sociali, civili o addirittura conflitti militari. Io
08:36ho sempre sostenuto che la polizia in senso stretto qui e all'estero è come il pronto
08:42soccorso di un ospedale, se si vuole creare un ambiente migliore e quindi veramente tra
08:48virgolette esportare una democrazia che sia degna di questo nome, del significato che le
08:56appartiene, si deve agire sulle giovani generazioni, quindi vuol dire sulle scuole e i prodotti si
09:02possono vedere forse in almeno due generazioni. Quindi la democrazia non si esporta per essere
09:07chiari, è un processo molto lento che richiede molti sforzi e molta buona volontà da parte di tutti.
09:14Qual è stato il ruolo dell'Italia davanti al cosiddetto Mare Nostrum, teatro di crimini e
09:22sfruttamento che lei descrive dettagliatamente nel libro? Abbiamo una certa posizione nel
09:28Mar Mediterraneo. Il ruolo dell'Italia secondo me è stato diverso da quello che a mio parere
09:36tendenzialmente avrebbe dovuto essere, ossia l'Italia si è sempre accodata e non ha mai
09:42avuto quello spessore che invece altri paesi, dicati per esempio la Francia e la Germania che
09:50nei Balcani hanno sempre avuto un asse economico strategico e geopolitico molto evidente tra
09:56l'altro. Noi invece non abbiamo avuto questo spessore e secondo me abbiamo mancato,
10:10secondo me stiamo mancando adesso, di sfruttare quella che dovrebbe essere la vocazione naturale
10:16del nostro paese proprio per la posizione che ha nel Mediterraneo, ossia quella diplomatica,
10:21quella di fare da ponte, quella di far dialogare i vari paesi al fine di risolvere le problematiche
10:26quali che esse siano di carattere politico, energetico, militare eccetera. Per capire meglio
10:32anche in senso pratico come le strategie di destabilizzazione e di sfruttamento di cui
10:38scrive nella sua opera siano state messe in atto, qual è l'esempio più emblematico che può
10:45esporre a chi ci sta vedendo e ascoltando? Le strategie sono diverse e spesso e volentieri
10:54è stata utilizzata, adesso è un termine che va molto di voga, quella cosiddetta guerra ibrida
11:00o il casus belli, ossia il pretesto che potesse giustificare l'ingresso, l'entrata sul campo
11:08della Nato, che fosse la Nato, che fosse l'ONU o entrambi. Quindi, lo possiamo dire oggi,
11:19costenno di poi, spesso venivano create situazioni, io le chiamo teatrimi, ad arte per giustificare
11:26l'entrata in scena delle superpotenze che dovevano entrare sì, ma fornire al pubblico un motivo più
11:37che valido per far sì che quell'ingresso, che comportava ovviamente bombardamenti, morti e
11:43distruzioni, fosse accettato. Per cui in Kosovo c'è stata la strage di Racak, che è una strage
11:51contrafatta, così indicata da Sandro, provisionato in uno dei suoi libri, che io ho avuto il piacere
11:57di leggere, che riguardavano l'UCK, il Movimento di Liberazione Barra Terrorista dei Albanesi
12:06Kosovari. In Bosnia, per esempio, c'è stata la strage di Srebrenica, che era una strage vera,
12:13che è stata commessa, relativamente alla quale però è stato taciuto l'antefatto, e ossia che
12:20nei giorni precedenti i musulmani, capeggiati da quello che era allora il capo della polizia,
12:27Naser Horic, poi processato dal Tribunale internazionale per i crimini di guerra,
12:32aveva capeggiato delle incursioni nelle enclave serbe che stavano intorno a Srebrenica. E quando
12:41questo fu evidente, il generale dell'ONU francese, tra l'altro Morillon, chiese alle autorità tramite
12:49la sua catena di comando di evacuare Srebrenica, perché era chiarissimo che ci sarebbe stata una
12:54ritorsione da parte dei serbi. L'evacuazione che fu negata, e poi quello che è successo lo sappiamo
12:59tutti, tra l'altro questo episodio è richiamato anche in un'intervista di Robert Bayer, che era
13:06un funzionario della CIA all'epoca, operante proprio nei Balcani. Cioè si creano dei casus belli,
13:12si creano delle situazioni finte o mezze verità che vengono poi propalate tramite i media e che
13:23possano giustificare quale che sia l'intervento da parte delle organizzazioni internazionali,
13:28Nato, ONU o alleanze di paese. A proposito di informazione, lei ha espresso una forte
13:37critica al mondo dell'informazione per come ha riportato fatti e notizie. Cosa è avvenuto di
13:48clamoroso? Adesso ha fatto un piccolo esempio precedentemente. Cos'altro possiamo aggiungere?
13:58Possiamo aggiungere, l'ho citato prima, questi cablo che sono proprio per fare riferimento a
14:03documenti ufficiali provenienti tra l'altro da potenze occidentali. Questi cablo che sono
14:11stati desecrettati, che erano i report che erano trasmessi durante l'assedio di Sarajevo
14:18dalla Bosnia a Ottawa dai canadesi, in alcuni di questi cablo per esempio si racconta un'altra
14:26storia rispetto a quella che era la narrativa di allora e mi spiego. Con riferimento alle due
14:32stragi che si ricorda i fatti e le tragedie di quella guerra, sa di cosa parlo, ossia il
14:39bombardamento della panetteria, il bombardamento del mercato, che sono stati attribuiti direttamente
14:44in maniera, oggi possiamo dire, improvvida ai serbi, su quei cablo già allora si scriveva che
14:53le aree da cui provenivano i bombardamenti, erano bombardamenti a mortaio, erano aree sotto
15:00controllo delle milizie di milosevici, quindi musulmani. Per essere chiari e semplici, i musulmani
15:08bombardavano altri musulmani per dare poi la colpa ai serbi e questo oggi, due anni fa,
15:15è documentato per tavola proprio grazie a questi archivi canadesi desecrettati e questo è un modo
15:20superandi che comunque ritorna nei vari teatri, nelle varie crisi. Ovviamente cambiano il contesto,
15:28cambiano i soggetti, a volte cambiano i metodi, però come dire, si fabbricano la fabbrica delle
15:33bugie, delle realtà che non esistono. Uno dei capitoli del suo libro è dedicato ad Enrico
15:41Mattei, una morte ancora avvolta nel mistero. Cosa c'è dietro quella morte? Purtroppo, e non lo dico
15:50io, ma l'hanno detto persone più autorevoli di me, Enrico Mattei è stato ucciso con il sabotaggio
16:00dell'aereo che lo trasportava per quelle che erano le sue politiche, la sua geopolitica
16:07internazionale, le sue strategie economiche in materia energetica. Io devo anche ringraziare,
16:20perché mi ha aiutato molto in questa ricerca, i libri di Fasanella che con Cereghino ha scritto
16:27l'Italia Oscura e Coloni Italia. Ha scritto questi libri dove però c'è una ricchissima documentazione
16:35proveniente dagli archivi, soprattutto inglesi, che anche lì dopo vent'anni desecretano e c'è
16:43proprio un teles che viene citato nel libro dove Mattei viene definito come una verruca da
16:51asportare e quindi un problema serio la cui risoluzione praticamente fu avviata passando
17:00la pratica ai servizi segreti. Diciamo che ovviamente non c'è un nome e un cognome ma
17:05quello che nel momento il paese che aveva interesse e cui prodeste era chiarissimo,
17:10Mattei aveva fatto arrabbiare moltissimo le Sette Storelle con le sue politiche energetiche,
17:16addirittura era riuscito a far cancellare, non li aveva cancellati lui ovviamente, gli aveva
17:23cancellati il re dell'Iraq, contratti con l'Inghilterra per lo sfruttamento delle risorse
17:30energetiche e le conseguenze poi arrivarono presto come purtroppo è noto a tutti quanti.
17:37Un altro capitolo che ci ha incuriosito abbastanza, anche questo avvolto nel più
17:45fitto mistero, è quello che lei ha scritto riferendosi a Giulio Reggeni e a noi ci ha
17:52colpito un po' il titolo di questo capitolo che lei ha scritto che è Reggeni è stato torturato,
17:58puntini puntini, troppo. Un titolo un po' particolare, cosa non c'è stato ancora
18:06raccontato. Allora io voglio precisare che quello che scrivo nel libro si basa su conti aperti,
18:11io non ho partecipato in nessun modo a quelle investigazioni quindi ho letto quello che hanno
18:15letto tutti quanti, ovviamente mi sono fatto forte di quella che è la mia esperienza e la
18:21conoscenza sul campo. La prima anomalia secondo me è che come chi ha seguito il caso e chi ha avuto
18:29modo di leggere gli articoli che sono stati fatti in merito Reggeni, nel momento in cui viene rapito
18:35è monitorato indirettamente da tre persone che sono la compagna di studio all'università,
18:43il suo compagno di abitazione e da quel sindacalista degli ambulanti che poi lo
18:52denuncerà. Tutti e tre questi soggetti riferivano regolarmente ai servizi segreti comunque alla
18:59sicurezza egiziana, quindi è come dire che io ho tre telefoni che sono utilizzati da Giulio Reggeni
19:07e li sto intercettando, tutti e tre i telefoni mi danno dei buoni risultati e a un certo punto cosa
19:14faccio? Interrompo le intercettazioni e lo vado a prendere, che è come dire sabotare l'indagine,
19:22avrebbe senso se quei telefoni non mi dessero dei risultati, ma in quel caso i risultati c'erano
19:30tant'è che oltre all'aggiornamento continuo che c'era da parte di questi tre soggetti poi arriverà
19:35proprio una vera e propria denuncia da parte del sindacalista, il compagno di stanze, il compagno
19:40di appartamento farà entrare i servizi segreti nell'alloggio, la compagna di studi addirittura
19:48ha la scheda che usa Reggeni che è intestata a lei, quindi Reggeni era sotto controllo H24. Per
19:55me è un non senso andarlo a rapire e così vanificare tutto l'impianto investigativo di
20:01ascolto che c'era, quindi secondo me Reggeni purtroppo è la vittima di un gioco più grosso
20:09di lui che è stato utilizzato per rovinare i rapporti, le dinamiche geopolitiche strategiche
20:17tra Egitto e Italia, secondo me a favore di altri paesi. La Francia, punto interrogativo,
20:24perché il giorno dopo che si ritira la commissione economica, all'epoca era Ministro William,
20:30Ministro dell'Industria, arriva, non vorrei sbagliare, non mi ricordo chi era,
20:35il presidente francese a firmare i contratti col presidente egiziano.
20:39E l'altro riferimento alle torture che stavamo dicendo, è come se ci fosse stato un eccesso per
20:51fare in modo che quelle torture, per come erano state inflitte, per quanto erano state inflitte,
20:59andassero nella direzione di quelle persone che nell'immaginario collettivo, per come vengono
21:10descritte in occidente, possono essere raffigurate come gli arabi, come i turchi e quindi barbari,
21:18crudeli, feroci animali, quando invece, io per averci lavorato otto anni in Medio Oriente,
21:24devo dire che hanno, ovviamente chi è spolarizzato ma anche forse chi meno, una raffinatezza,
21:32una cultura, sono menti raffinate. Quindi diciamo, mi perdoni, se non è stata fatta questa forte
21:46purtroppo tortura contro il povero Giulio Reggeni, proprio per far individuare più facilmente i
21:54responsabili del crimine. Orientare i sospetti verso quelli che nel misoginario collettivo sono
21:59i cattivi, i barbari eccetera, cosa che peraltro io lo indico nel libro, nell'Autopsia, così come
22:07li ho portato ai media, si parla di tre segni sul corpo di Reggeni che paiono corrispondere
22:15a tre lettere, così riferisce l'anatomo patologo. Ed è una cosa che mi è venuta in mente, peraltro
22:23nella fase conclusiva della preparazione del libro, che essendo l'anatomo patologo un italiano e
22:31parlando di alfabeto e di lettere non può che riferirsi, per deduzione logica, a un alfabeto
22:38che conosce e quindi all'alfabeto italiano, ma se gli egiziani sono loro gli autori delle
22:43torture, l'alfabeto arabo è diverso dall'alfabeto italiano e quindi perché delle lettere che
22:51apparentemente appartenrebbero all'alfabeto italiano sono incise sulla pelle di Reggeni
22:58avrebbero dovuto essere lettere dell'alfabeto arabo? Questa è un mio dubbio, una mia riflessione.
23:04Rapidamente una domanda secca perché ho pochissimo tempo prima di terminare questo
23:14servizio. Come detto all'inizio molto dura la sua critica verso il mondo occidentale e noi
23:22ne prendiamo ovviamente alto, ma se lei avesse potuto scegliere dove stare avrebbe scelto regimi
23:30tipo quello cinese, russo, coreano o quello ungherese o turco o siriano oppure sarebbe
23:37rimasto dove sta oggi? È ovvio che io resto in Italia dove vivo con la mia famiglia e sono
23:46felice di essere in Italia. Quello che io contesto e che non accetto è che io cittadino italiano e
23:58il mio Paese deve essere in grado, per portare questo discorso ai tempi attuali, di comprare per
24:07esempio il gas da chi mi pare e questo fa parte anche del gioco democratico. Non può venire lo
24:13zio Sam americano a far saltare il gas Lotto Nord Stream e costringermi a rinunciare al gas russo
24:20per comprare il gas americano perché questo richiama un meccanismo mafioso che noi abbiamo
24:26purtroppo conosciuto combattendo la mafia mostrana quando mandava a fuoco i negozi di quei
24:33commercianti che non si adeguavano alle indicazioni dei mafiosi, ossia comprare i prodotti mafiosi dai
24:39soggetti che erano appunto dalla mafia indicati. In questo senso io non sono contento di questa
24:46situazione e della postura che l'Italia in ambito internazionale assume o subisce, secondo me più
24:54subisce che assume. Sicuramente mi sarebbe piaciuto, adesso è complicato ed era in programma
25:01quando andavo in pensione, visitare la Russia perché è un paese che come cultura, come storia
25:05mi ha sempre affascinato. Non escluderei e non avrei escluso magari di poterlo frequentare e
25:12visitare come turista per i motivi che ho detto, però il mio paese, la casa mia è l'Italia.