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Trascrizione
00:00Buonasera ai nostri telespettatori, bentrovati ad una nuova puntata di TG Preview che questa
00:17sera abbiamo deciso di dedicare al tema degli incidenti sul lavoro, infortuni e purtroppo
00:25anche vittime, tema tristemente di attualità visto che solo poche ore fa un altro operaio
00:32a Bagolino a Pontecaffaro ha perso la vita, fulgorato, era molto giovane, aveva solo 27
00:38anni. Ne parliamo come sempre con diversi ospiti, oggi abbiamo in studio, buonasera,
00:46il presidente di Anmil Brescia, Roberto Valentini. Buonasera a lei e a tutti gli
00:51spettatori. E in collegamento Alberto Bluda, segretario generale della CISL di Brescia,
00:56buonasera. Buonasera, buonasera a tutti voi. Pochi giorni fa domenica è stata celebrata la
01:04giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro, anche Anmil l'ha celebrata, ha rezzato,
01:11si è fatto il punto come sempre partendo dai numeri, dai dati diffusi anche dall'INAIL,
01:19dati allarmanti, soprattutto per quanto riguarda Brescia, con un bilancio che purtroppo continua
01:24ad aggravarsi. Davvero giorno dopo giorno, lo diciamo ripetutamente nei nostri TG,
01:29purtroppo continuiamo a dare conto di infortuni, spesso anche molto gravi.
01:34Facciamo il punto in un servizio, ascoltiamolo. Tra gennaio e luglio di quest'anno, rispetto agli
01:41stessi mesi del 2023, in provincia di Brescia sono aumentati sia i decessi sia gli infortuni
01:47sui luoghi di lavoro. 22 le vittime rispetto alle 19 dello scorso anno e da luglio ad oggi
01:52il bilancio si è ulteriormente aggravato e quasi 9300 gli infortuni più 0,9%. Pure le malattie
02:01professionali hanno registrato un incremento notevole, più 3,7% nel confronto anno su anno,
02:07per un totale di 530 denunce nei sette mesi. Cresce l'attenzione sul tema della sicurezza e
02:14della tutela dei lavoratori, insomma, ma formazione e prevenzione non bastano perché di lavoro si
02:19continua a morire e ci si infortuna o ci si ammala sempre più. A confermarlo è l'Anemil Brescia che,
02:25commentando i dati di Inail e Lombardia, evidenzia come la nostra provincia si asseconda solo a Milano
02:31per decessi e infortuni e a Bergamo quanto a patologie provocate dall'attività lavorativa.
02:36Unico elemento positivo in un quadro a tinte fosche è il fatto che nel periodo preso in esame Brescia
02:42si collochi sotto la media nazionale. In Italia, infatti, i decessi risultano in crescita del 3,2%,
02:48gli infortuni dell'1,7% e le malattie professionali del 22,6%. Ma c'è un dato su tutti che colpisce.
02:57Nel nostro paese ogni sera tre lavoratori non tornano a casa perché trovano la morte in cantieri,
03:02campi o fabbriche. Un'emergenza che richiama tutti alla responsabilità ed impone di fare di più.
03:09Valentini, comincio da lei. Sono i numeri che avete commentato anche voi nella giornata che è stata celebrata domenica.
03:18Un bilancio che però, come vediamo, continua ad aggravarsi. Da luglio a settembre la situazione è andata peggiorando.
03:25Eh sì, perché abbiamo questi dati che erano aggiornati a luglio, però già ad agosto, la 22,
03:34perché poi ci hanno aggiornato con i dati ad agosto, erano 24, però sappiamo che dati delle denunce da Enel
03:46che non sono ancora stati registrati, in questi giorni eravamo 28. Purtroppo stamattina è arrivata questa notizia
03:58di quest'altra persona, anzi ragazzo, che per l'ennesima volta ha perso la vita sul lavoro, quindi siamo a circa 30 persone
04:10e teniamo conto che ci sono tre o quattro casi che sono sospesi dall'Inail perché devono ancora capire,
04:20perché probabilmente erano lavoratori in nero e non si è ancora capito se stessero lavorando o meno.
04:27Uno dei temi è proprio questo, cioè che comunque si tratta soprattutto per gli infortuni non mortali, ma comunque infortuni sono,
04:34il dato è sottostimato, infortuni e anche malattie professionali.
04:38Sì, perché tra l'altro notiamo che negli ultimi periodi, negli ultimi anni ci sono purtroppo tanti infortuni che non vengono denunciati,
04:51magari anche piccoli infortuni che magari sono suggeriti dalla ditta oppure per timore o per irregolarità.
05:03Esatto, per cultura del dipendente, del lavoratore, invece di far la denuncia all'infortunio vada al proprio medico e quindi ecco che sono proprio sottostimati.
05:15Rischiano di sfuggire alle statistiche.
05:18Sì, esatto. Poi qua noi abbiamo solo, come dicevo anche domenica la giornata, abbiamo solo i dati di INAI.
05:27A questi dati dobbiamo aggiungere anche tutti quei lavoratori che non sono assicurati con l'INAI.
05:34Mettiamo le forze armate, i vigili del fuoco, gli operatori dello spettacolo.
05:44Tutti coloro che confermano che i numeri già di per sé gravi sono sottostimati.
05:51E poi per le morti di lavoro non abbiamo quelli che ogni giorno muoiono per malattia professionale.
06:00Stando un po' ai calcoli delle statistiche altre 4-5 persone al giorno muoiono per malattia professionale.
06:11Infatti se non sbaglio…
06:12Questa non fa nessuna notizia, non fa nessun scalpore ma purtroppo si muore anche per una malattia professionale, anzi ancora di più.
06:24Infatti si diceva proprio in occasione della giornata si dovrebbero considerare 8 persone al giorno.
06:30Nel senso che 3 sono quelle come dicevamo nel servizio che non tornano a casa ma ce ne sono altre 5 che per una malattia professionale purtroppo perdono la vita.
06:39Nella giornata Mattarella ha rivolto una sorta di appello, ha detto oggi un giorno di riflessione ricordo rinnovato impegno e la sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica.
06:51Ogni vita persa, ha detto il Presidente della Repubblica, chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora.
07:01Alberto Pluda, un impegno corale, Brescia si sta impegnando a sufficienza per cercare di contrastare questo fenomeno?
07:11Innanzitutto grazie dell'invito, mi permetta di esprimere il cordoglio e la vicinanza ai familiari della vittima di quest'oggi e anche a tutti i familiari delle vittime che ci sono state sul lavoro.
07:27Mi consenta davvero uno sfogo, colgo l'occasione della sua trasmissione, ogni volta che c'è una tragedia sul lavoro il cordoglio è un'anime, c'è tanta emozione, c'è un'indignazione diffusa, si leva addirittura a un coro di mai più.
07:44Dopodiché tutto ritorna come prima nell'indifferenza generale. Io credo che il vero scandalo delle morti del lavoro sia il fatto che questo non diventi la priorità assoluta delle nostre azioni.
07:57Bisogna fare di più, non possiamo stare fermi, la sicurezza e la salute sul lavoro rappresentano un valore condiviso, quindi bisogna agire insieme.
08:07Il sindacato è solo uno degli attori in campo, quindi richiamiamo alla responsabilità, lo si diceva bene anche nel servizio in premessa, la responsabilità degli enti pubblici, delle istituzioni, del mondo dell'impresa, del mondo economico produttivo e dei lavoratori.
08:25Io credo che questa battaglia contro questa tragedia debba continuare e debba continuare insieme. Con quali azioni? Con delle azioni concrete.
08:34Noi qui a Brescia abbiamo sottoscritto nel gennaio dell'anno scorso, del 2023, un protocollo che chiamava Sicurezza sul lavoro protocollo per Brescia, quindi era proprio legato al nostro territorio e prevedeva alcuni tavoli tematici, l'analisi dei dati, la campagna informativa, la formazione nelle scuole, la valorizzazione delle buone prassi che esistono nel mondo economico produttivo.
09:03Ebbene, a questi tavoli si sono arenati inspiegabilmente. Noi il 24 settembre abbiamo svolto in Camera di Commercio, grazie anche all'intervento del Presidente di Camera di Commercio, il dottor Saccone, alla presenza del prefetto.
09:17C'erano oltre 50 realtà, dall'università al mondo economico produttivo, alle organizzazioni sindacali, agli enti pubblici, alla provincia, alla regione Lombardia, a tutte le forze di polizia. Ecco lì abbiamo sollecitato la ripresa di questi incontri.
09:37Il prefetto se ne è fatto carico di iniziare un percorso nuovo che mettesse insieme di nuovo le risorse e le energie positive della nostra comunità per far fronte a questa tragedia infinita. Ecco, purtroppo ad oggi non abbiamo nessuna notizia.
09:56Io colgo l'occasione di questa trasmissione per poter lanciare davvero l'invito e un appello a che davvero Brescia dia una risposta. Noi vantiamo tante eccellenze del nostro territorio, però purtroppo, l'avete detto voi, vantiamo anche dei tristi primati. Siamo secondi in Lombardia per numero di morti. Così non si può andare avanti.
10:17Infortuni sul lavoro che è stato stimato valgono circa il 6% del PIL, secondo una stima della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, commissione che era stata istituita nel 2021. La mancata tutela della salute e della sicurezza sul lavoro ha un costo.
10:39Si stima che al contrario invece per ogni euro speso per formazione e sicurezza ci sia un ritorno economico che vale oltre doppio 2,2 euro. Volevo farvi sentire a proposito di investimenti in sicurezza di quanto anche l'Ineil si sia impegnato a fare di più sollecitando le aziende su questo fronte. Andiamo a sentire che cosa va dichiarato proprio il direttore dell'Ineil a proposito del raddoppio delle risorse a disposizione sul 2024 per questa partita.
11:10Il bilancio 2024 di Ineil raddoppiano le risorse per prevenzione e sicurezza sul lavoro, lavorando sulla formazione, lavorando sui trasferimenti alle imprese per investire in sicurezza riducendo i premi che le imprese che investono in sicurezza devono pagare ad Ineil.
11:32E' una strategia a tutto tondo che guarda alle piccole aziende che ovviamente fanno più fatica ad investire, ai grandi gruppi che sono le leve dell'innovazione e ci trasferiscono le soluzioni da portare nel grande mondo del lavoro, un potenziamento di investimenti che consentirà all'indice infortunistico del paese di continuare a calare ma con una riduzione.
12:03Riduzione ancora più netta, Valentini che però non vediamo, dove sta il problema? Il tipo di formazione che si fa è un problema che non basta la formazione ma ci vuole altro? E' un problema, lì si faceva riferimento alle dimensioni, diceva supportiamo soprattutto le piccole, però non si muore solo nelle piccole.
12:23Esatto, secondo noi bisogna proprio cambiare, visto che di formazione si parla e anche nelle grandi aziende la formazione viene fatta, però alla fine se noi guardiamo anche le statistiche delle tipologie degli infortuni vediamo che tutto sommato sono sempre le stesse tipologie.
12:54I carichi sospesi, lo schiacciamento di veicoli in movimento nelle aziende e quindi qualcosa non va nella formazione, secondo noi non viene fatta una formazione specifica sul settore del lavoratore.
13:17E poi ci tengo a dire che, come abbiamo detto tante volte, l'abbiamo portato anche in Parlamento e sembra che sia quasi alla fine finale il fatto che diventi un disegno di legge, quello della formazione obbligatoria nella scuola.
13:44Perché anche lì un lavoratore, uno studente che poi si approccia al lavoro deve sapere prima di iniziare a lavorare che ci sono delle regole da seguire e che quelle non vanno in qualche modo.
14:04Una formazione di base al pari di una sorta di educazione civica però imparata sulla sicurezza sul lavoro.
14:08E poi noi diciamo sempre che la nostra testimonianza di chi ha subito un infortunio sul lavoro, vediamo che dove entriamo diventa davvero importante.
14:20Noi abbiamo iniziato ad entrare anche nelle aziende, questa è un'ulteriore proposta che abbiamo avanzato al governo, è quella di mettere anche per legge la testimonianza ai lavoratori, ma non solo ai lavoratori ma anche ai datori di lavoro.
14:43Pluda, anche voi fate formazione come CISL anche nelle scuole, si comincia dai ragazzi, dalla giovane età a parlare di sicurezza sul lavoro, bisogna partire da lì se si vuole ottenere un risultato nel lungo periodo?
15:00Sì, noi pensiamo che investire in formazione per la sicurezza e per la salute sia la migliore azione possibile per rompere la catena degli infortuni e delle morti sul lavoro.
15:14Anche aprendo il discorso sulle aziende noi pensiamo che parlare di sicurezza nei luoghi di lavoro sia una materia legata all'organizzazione del lavoro, quindi anche nelle aziende serve più partecipazione, serve più protagonismo dei lavoratori, vanno coinvolti in questi processi decisionali.
15:33Per quanto riguarda la scuola abbiamo sentito il bisogno di andare e di portare la nostra voce ai ragazzi che frequentano gli istituti superiori.
15:57Ci rivolgiamo in principal modo ai ragazzi di quarta e quinta superiore. Abbiamo stilato un programma con 20 istituti superiori della provincia, quindi saremo impegnati. Abbiamo già iniziato la settimana scorsa anche dall'Università di Brescia che ci ha ospitato nel Dipartimento di giurisprudenza.
16:16Gireremo 20 istituti superiori della provincia da qui ad aprile grazie anche alla nostra mostra che è composta da 45 pannelli che purtroppo giornalmente vengono aggiornati perché danno una fotografia completa del nome, cognome, della persona, dell'evento che ha determinato la morte, della data della morte.
16:38Quindi è un pannello che solo a guardarlo fa venire davvero la pelle d'oca. Questo per dare davvero l'immagine, far capire, far entrare i ragazzi in quello che è la problematica. Oltre ai pannelli noi abbiamo le testimonianze di due colleghi, due lavoratori che purtroppo sono stati vittima di infortuni sul lavoro.
16:58Quindi una testimonianza diretta che colpisce davvero i ragazzi. Abbiamo bisogno davvero di portare nelle scuole il tema della sicurezza sul lavoro perché i ragazzi saranno tanto i lavoratori di domani quanto gli imprenditori di domani.
17:14E qui torno a dire che nessuno si deve sentire escluso, tanto il mondo produttivo quanto il mondo dei lavoratori. Io quando succedono degli infortuni o degli incidenti mortali non me la sento di buttare la croce addosso a uno o addosso all'altro. Io credo che tutti noi abbiamo una grande responsabilità e questa è una corresponsabilità sociale di fare cultura.
17:36Io credo che facendo cultura non possiamo parlare davvero di fatalità quando succedono gli infortuni. Basta, bisogna passare dalla cultura e dalla formazione perché è quella l'arma vincente.
17:48Il tema quindi è quello anche di fare in modo di essere coinvolti tutti, che la formazione non venga calata dall'alto come un obbligo perché finché viene sentita come un obbligo, un adempimento da sottoporre anche a tutti i lavoratori, non otterremo risultati. Mi pare di capire che su questo siete abbastanza d'accordo tutti.
18:12Come la vedete faccio una domanda a entrambi e anche una risposta veloce alla patente a punti in edilizia, visto che l'edilizia è uno dei settori più a rischio. Pensate che possa essere una soluzione cominciata da lei Valentini?
18:26Potrà essere forse anche una soluzione ma secondo noi, come già stato detto altre volte e anche in altre interviste, probabilmente sarebbe meglio che ci sia una qualifica quando uno apre un'impresa edile.
18:46Perché oggi chiunque può andare, iscriversi e aprire un'impresa edile non sapendo neanche da dove cominciare a fare il cemento, a costruire.
19:02La stessa domanda la rivolgo a Pluda. Le chiedo però una risposta veloce perché ho poco tempo.
19:09La patente a punti non sostituisce la sanzione. Noi abbiamo bisogno di meccanismi più che sanzionatori, abbiamo bisogno di meccanismi premiali che premiano ma che vanno costruiti all'interno della contrattazione tra sindacato e imprese.
19:23Anche perché lì poi c'era il problema. Abbiamo parlato anche in un recente preview del tema dei controlli che poi se mettiamo le regole è difficile controllare, non abbiamo abbastanza ispettori, siamo un po' a capo.
19:33Volevo proporvi, abbiamo parlato di testimonianze dirette, la testimonianza della mamma di Mirko Serpelloni, un ragazzo che purtroppo ha perso la vita un anno fa cadendo dal tetto di un capannone a Manervio.
19:48È stata ospite di Andrea Cittadini nella trasmissione Messi a fuoco poche settimane fa, ve la ripropongo perché è davvero toccante.
19:56È dura, è dura. Io penso anche alle persone che subiscono questo, che è così, ti svegli, ti chiamano, è successo, poi manca, insomma non è facile.
20:09Purtroppo io penso che i lavoratori stessi un pochino sottovalutano il potere che possono avere. Perché se comunque quando tu non ti senti sicuro rifiuti, bisogna cominciare a rifiutarsi.
20:25Perché purtroppo usano questo tipo di ricatto, se non lo fai. Io fortunatamente vengo da un ambiente di lavoro dove la sicurezza è al 100% e vedo la differenza tra tipologie di lavoro o grosse ditte,
20:47dove magari ci sono tante imbragature, tante sicurezze e le piccole ditte che comunque hanno molta carenza, probabilmente superficialità, probabilmente anche un modo vecchio di ragionare.
21:02Tanto 5 minuti, tanto un attimo, 2 minuti e lo facciamo, ma sì l'abbiamo fatto 100 volte, però purtroppo bisogna pensare che può essere un attimo, un attimo, un attimo e perdi la vita.
21:19Faccio un'ultima domanda ad Alberto Pluda che è ancora collegato. Spesso si dice che le regole ci sono, le norme ci sono, basterebbe solo metterle in pratica. È così? Forse non abbiamo bisogno di altre leggi?
21:36È così, le norme ci sono, sono chiare, vanno applicate, ci sono anche delle figure di riferimento che hanno chiare responsabilità. Non c'è dubbio che noi chiediamo, per esempio, di quello che si sente il bisogno, lo diceva bene la mamma del ragazzo, c'è bisogno che i lavoratori acquisiscano più consapevolezza.
21:57Noi chiediamo davvero che ci sia un ruolo maggiore anche dei rappresentanti, dei lavoratori per la sicurezza, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali. Devono avere maggiori poteri di presidio, maggiori poteri decisionali, quindi c'è più bisogno di partecipazione. L'altra cosa molto interessante e importante è l'attenzione agli appalti.
22:21Sì sì, sicuramente anche su questo la vigilanza è fondamentale. Ringrazio i miei ospiti, mi scuso per questa chiusura veloce ma siamo davvero fuori tempo massimo, spero di ritornare a parlarne con voi presto. Grazie mille entrambi.
22:35Buonasera.
22:36Grazie a voi, buonasera.
22:37Grazie a voi.
22:38Io vi aspetto tra pochissimo, 19.30 puntuale per una nuova edizione del Tg.
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