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Quattro chiacchiere con Don Alberto Ravagnani per scoprire come nonostante tutte le difficoltà è possibile credere ancora.

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Novità
Trascrizione
00:00Benvenuti a tutti, siamo di nuovo qui su Mali.it per parlare di figure molto note online e non
00:21solo. Oggi abbiamo con noi Don Alberto Ravagnani, sacerdote, però io potrei
00:27anche definirti influencer, si può? Diciamo di sì. Ok, diciamo di sì. Don Alberto,
00:33io ti ho conosciuto, penso un po' come tutti sui social, no? Perché comunque tu sei molto attivo,
00:41racconti un sacco anche delle tue giornate in oratorio, no? Fai un po' un racconto di te,
00:46della tua vita sui social. Mi racconti un po' com'è che ha iniziato e per chi ha iniziato
00:51questo percorso di racconto online? Allora, ha iniziato tutto per caso,
00:57quando l'oratorio è rimasto chiuso a causa del covid, quindi io mi sono trovato della condizione
01:02di non avere più ragazzi davanti a me, quindi ho iniziato a fare dei video per continuare a
01:08rimanere in rapporto con loro nonostante la distanza. Questa cosa poi è sfuggita di mano,
01:12nel senso che inizialmente i video li avevo fatti per i miei ragazzi, poi questi sono stati visti
01:16da centinaia di migliaia di persone, allora mi sono reso conto che era uno strumento che
01:21poteva essere molto utile e di fatto mi sono trovato a fornire materiale per la catechesi
01:27di tutta Italia, perché? Perché il web mi permetteva di arrivare dappertutto e quindi
01:34ho continuato. Ho continuato a fare video, ho continuato poi a fare un podcast, quindi mettendo
01:38insieme dei ragazzi che con me facessero praticamente comunicazione e poi quando il
01:46covid ha permesso di tornare a vivere una vita normale, tutto sommato le prime riaperture, i
01:53ragazzi sono tornati in oratorio e mi sono reso conto che i social mi permettevano di portare
01:57fuori dall'oratorio l'oratorio, quindi tutto quello che io vivevo con i ragazzi e che faceva
02:03bene a me, faceva bene a loro, potevo farlo raggiungere anche persone che magari l'oratorio
02:09non potevano viverlo. Quindi ancora oggi io voglio raccontare quello che vivo, portare fuori da qui
02:14la gioia che sperimento che i miei ragazzi. Senti, io stessa ho fatto per un periodo, un percorso,
02:22comunque andavo in chiesa, comunque io ho fatto anche la comunione, quindi comunque ho frequentato
02:27la chiesa, ho frequentato comunque quel mondo lì e uno dei motivi per i quali mi sono allontanata
02:32è perché secondo me avevano un tipo di comunicazione, e qui appunto mi collego a quello che stai dicendo,
02:37sbagliata, cioè una comunicazione secondo me che non va bene per dei ragazzi, per dei bambini,
02:43cioè non puoi raccontarmi, una domanda che mi facevano ad esempio le suore, quali sono i tuoi
02:49peccati, ma tu non puoi chiedere a una bambina di otto anni quali sono i tuoi peccati, quindi ti
02:53chiedo, secondo te c'è un problema comunicativo da parte della chiesa per la quale poi inevitabilmente
02:59i giovani si allontanano dall'istituzione cattolica? Secondo me è questo il punto, c'è entrato il
03:08tasto dolente, perché il Vangelo funziona da un bel po' di anni, diciamo così, e nel momento in cui
03:17uno ne fa veramente esperienza, nel momento in cui si sente raggiunto da questa notizia, ecco che
03:23allora questa notizia poi ha degli effetti positivi nella vita di chi l'ascolta. Se però la notizia
03:30viene comunicata male, allora si creano dei frantendimenti e il contenuto a volte viene
03:35addirittura pervertito, per cui alla fine la gente arriva a pensare che Dio, non so, è un cattivone
03:43che ti manda all'inferno se tu non ti comporti bene, o è un giudice da cui stare attenti, oppure è uno
03:50che ti premia solamente se tu lo compiaci, facendo finta di comportarti bene alla luce del sole e
03:57quindi, vabbè, allora chiaramente quando sei in cameretta tuo puoi fare quello che vuoi. Cioè questo non
04:02è Dio, questo non è Dio che è raccontato nel Vangelo, però se il Vangelo viene comunicato male, viene
04:06raccontato male, viene vissuto male, ecco che allora si creano queste precompressioni sbagliate, questi
04:11fantasmi di Dio, e sono queste che allontanano la gente. Cioè il principale problema della fede è che
04:18non è la fede nel Dio di Gesù. Tante volte, tante persone mi dicono, ma io non credo in questo, non
04:22credo in questo, e mi faccio raccontare in cosa non credi, io gli stringo la mano e dico, bravo, neanch'io
04:28ci credo a questa cosa. Quindi il problema è che forse la fede te l'hanno donata male, te l'hanno
04:33raccontata male, ecco. Quindi la Chiesa, se deve fare qualcosa oggi, è tornare a capire come dire
04:40il Vangelo oggi, in una maniera che oggi possa arrivare alle persone, in modo tale che le persone
04:45veramente capiscano che cosa c'è di mezzo. Parentesi, però oggi dobbiamo fare i conti con qualche
04:51errore del passato, per cui chiaramente ormai ci sono delle precomprensioni che sono veramente
04:55incrostate nella coscienza credente e non della Chiesa e della società. Quindi prima di poter
05:00dire qualcosa bisogna smentire quello che è stato detto in maniera sbagliata, quindi questo è il
05:06doppio più faticoso, però ci tocca, non so come dire. Senti, tu insegni ancora nel liceo religione,
05:14o non insegni più? Io ho appena smesso. Ok, però l'hai fatto per un periodo, no, perché io ti volevo
05:20dire un'altra cosa, mia esperienza personale, io ho sempre fatto scuola di preti, quando sono
05:25piccola. Quindi diciamo che religione era una materia che comunque si studiava. E una cosa che
05:31io non ho mai capito, che anche qui mi collega quello che ho appena detto, è come mai a religione,
05:37ad esempio, non ti insegnano il Vangelo. Cioè a me nessuno mi ha mai detto leggi il Vangelo,
05:41leggi la Bibbia, che in realtà sono anche dei libri che vanno letti, perché al di là uno può
05:45anche leggerli se non è credente. Ed è una cosa che ad esempio a scuola non si fa. Per me religione
05:50non può essere il prete che mi racconta la sua esperienza personale di vita o che mi spiega come
05:55devo vivere. Secondo me anche religione è una materia che dietro ha anche cultura, no? Cioè
06:01ci sono anche cose da studiare, non credi? Perché non ci siamo conosciuti prima io e te? Io,
06:07veramente, hai ragione, hai ragione. Io insegnavo questo, cioè il programma di terza per me era il
06:15Vangelo, lo facevo leggere integralmente, perché una volta nella vita, una volta nella vita lo
06:21leggiamo tutti. Ma certo, ma anche la Bibbia va letta. Anche i credenti che sedevano nei banchi
06:27davanti a me non avevano mai letto il Vangelo. Ho detto ragazzi, ma questa non è una questione di
06:31fede, è una questione proprio di cultura, di conoscenza. È un testo che ha fondato l'Occidente,
06:35leggiamolo. Poi è pure breve, c'è anche questa gran fatica a leggere il Vangelo. Poi c'è pure
06:39delle cose interessanti, guarda, te lo spiego e ti faccio capire che in realtà se lo ascolti in
06:44maniera leale, che tu sia credente, che tu non sia credente, in realtà ti parla. Cioè Gesù,
06:48come dire, parlava a della gente che non era cristiana. Io comunque trovo le persone e poi
06:53accadevano delle cose per il bene di queste persone e quindi questo sicuramente ha la
06:58possibilità di parlare. Io credo che magari tanti professori, per paura di perdere la presa sui
07:04ragazzi, decidano di annacquare molto la proposta culturale del cristianesimo, che invece è un
07:12patrimonio gigantesco. Noi professori di religione siamo nella posizione più facilitata rispetto agli
07:20altri, perché non dobbiamo dare voti, non abbiamo l'arma della pena rossa in mano, per cui c'è tanta
07:26libertà. In questa libertà credo che si possano dire delle cose molto belle, che poi possono
07:30diventare un patrimonio culturale e umano, preziosissimo per i ragazzi, anche per chi non
07:35crede. Anzi, chiudo solo così, nel momento in cui poi tu dici le cose della fede, le cose che hanno
07:41fondato la fede, la Chiesa, dici le cose come stanno, tu dai alle persone delle ragioni a
07:46partire dalle quali loro possono scegliere da che parte stare. Un buon insegnamento di
07:51religione ti permette di essere più credente, se sei credente, o essere più atio, se sei atio, perché ti dà
07:58le ragioni a partire da cui tu poi scegli se essere da una parte o dall'altra. Ecco, qui ti chiedo,
08:05a scuola te invece non c'è anche un po' una pressione da parte della Chiesa a inculcare
08:11anche un po' un pensiero che sia, adesso non voglio dire un pensiero unico, però quello che tu hai detto
08:15è molto bello. Cioè, ti ho detto, essenzialmente la religione è anche cultura, però a me è capitato
08:19spessissimo, poi è vero che ho fatto una scuola di preti, quindi la mia ovviamente è una situazione
08:23a sé, cioè sicuramente non è così in tutte le scuole del mondo, però io durante religione quasi
08:28sempre, ti faccio un esempio, parlavamo del discorso che usare il preservativo, ad esempio,
08:34in un rapporto sessuale sbagliato. Cioè, per dirti, questo diceva il prete che mi insegnava religione,
08:39no? Cioè, per me tu nel tuo ruolo di insegnante non mi devi dare delle tue convinzioni di vita,
08:45tu mi devi dare degli strumenti per farmi una mia idea, no? Tu non credi che questo sia anche un po'
08:50colpa della Chiesa proprio come istituzione cattolica che passa proprio dei messaggi sbagliati?
08:55Allora, io credo di no, però è più complessa la risposta. Cioè, la Chiesa fa il suo. La Chiesa
09:03fa, è un ente che è connotato, per cui ha diritto di dire ciò che pensa e di dare le ragioni per cui
09:09dici ciò che pensa. Oggi, forse, il problema è più ampio. Cioè, il problema è che la Chiesa fa fatica a fare
09:16il suo perché siamo in un mondo dove nessuno può dire niente o dove uno dice ciò che conviene
09:23dire. Perché? Perché ci sono delle logiche economiche dietro a tutto e se tu allora non
09:29piaci e la gente ti guarda di meno, ti segui di meno, quindi tu guadagni di meno, quindi questo
09:33non va bene perché il Dio è il denaro, di fatto. Quindi la Chiesa oggi prova a fare il suo, però chi
09:38dice che è un'opinione oggi viene scartato, diciamo così, che è un'opinione precisa, netta. Però questo
09:46non vuol dire che allora l'opinione mia te la devo imporre. Io ti posso dare, ti posso dire, io la penso
09:51così, credo che per me questo sia giusto. Posso anche lottare perché questa idea venga
09:55portata avanti, però poi c'è la libertà dell'altro. Io ti posso, però, e ho il diritto, ho il dovere di
10:01farlo, dare le ragioni per cui arrivo a queste considerazioni. Per cui a scuola, ma in generale,
10:07è importante che oggi la Chiesa non si fermi a dire le cose così come le pensa, ma perda
10:16tempo a spiegare i presupposti per cui dice questo. Il lavoro, l'evangelizzazione, non arriva tanto
10:23nelle determinazioni morale specifiche, ma nell'evangelizzazione di presupposti a partire
10:30da cui le persone poi si interrogano su la sessualità, la vita, la morte, il rispetto,
10:36l'economia, l'ambiente. Quali sono i presupposti? Ecco, poi alla fine, dopo che abbiamo lavorato
10:42su questi, possiamo dire è giusto o è sbagliato, lo facciamo o non lo facciamo, ma questo dopo.
10:47Senti, qui entriamo più in un discorso proprio di fede, no? Innanzitutto ti faccio una domanda
10:54personale, perché ovviamente viene spontanea farla. Cos'è per te la fede? Penso che sia una
11:01domanda che abbiamo fatto tante volte, però, insomma, penso che sia un po' obbligata. Quindi,
11:06intanto questo. Allora, la fede per me è il dono più grande della mia vita perché, grazie a Dio,
11:16credo, cioè, grazie a Dio, mi sento in relazione con Dio. È il dono di una relazione che mi rende
11:22figlio. La percezione di essere al mondo sono figlio, cioè, vengo da qualcuno, c'è una provvidenza che
11:28è per il mio bene e la mia vita ha un senso. E quindi sentirmi figlio poi mi fa sentire fratello
11:36degli altri. Questo, fondamentalmente, è il dono di una relazione che mi rende figlio, per cui non
11:41mi sento orfano, non mi sento da solo, non mi sento insensato. Da questo poi deriva tutto il
11:48resto, perché siamo questa appartenenza forte. Allora, nel momento in cui sto con le persone,
11:53sto con gli altri, sto nella mia scelta di vita, sto di fronte alla guerra, sto di fronte alla
11:58morte, sto di fronte alla vita, ho un modo particolare di leggere queste situazioni. Per
12:03cui la fede diventa una luce che mi orienta dentro tutte queste relazioni. Come sto davanti a questo,
12:09come sto davanti a quest'altro, ecco, la fede mi dice ci stai davanti da figlio, ci stai davanti
12:13come Gesù. E questo per me è il dono più grande, perché in ogni situazione, anche quelle difficili,
12:19tutto sommato, so come starci davanti. Quindi è un po' uno stile di vita anche, alla fine, cioè,
12:26il tuo. No, è un approccio alla vita. Si diventa anche uno stile di vita, cioè, alla fine poi
12:31diventa sì. Cioè, si deve vedere. Cioè, chi crede, chi ha la fede, si deve vedere che ha la fede. Non
12:35è che la fede te la giochi solamente quando sei seduto in chiesa, che manco ti ascolti, ti abbi
12:40occhi quando il prete predica. La fede si vede quando tu decidi come gestire i tuoi soldi, la
12:46fede si vede come tu stai di fronte alle tragedie del mondo, come stai di fronte a... Allora, un
12:53sacco di persone hanno fede senza saperlo a questo punto. Cioè, se è così, se tu dici che è un
12:59approccio alla vita, che non è necessario andare in chiesa, tutte queste cose, allora a questo punto
13:03tantissime persone magari hanno fede ma non sanno di averla. Allora, no. Cioè, la fede è proprio lo
13:09specifico di avere queste relazioni con Dio. Questo non vuol dire che, allora, chi ha fede vive
13:14meglio, è più bravo. No, no, al contrario. Non per forza, insomma. La fede non ti rende una
13:21persona migliore. La fede ti rende semplicemente un uomo, un figlio di Dio. Punto. Poi tu devi
13:28giocartela lì, la partita. Cioè, devi decidere tu se stare dalla parte della verità o dalla parte
13:32della menzogna, se fare il bene o se fare il male. Quindi, la vera differenza è a chi appartiene.
13:40Questa è la domanda a cui risponde la fede. Senti, ti faccio una domanda prima sul libro che hai
13:47scritto e poi te ne faccio un'altra invece relativa ai giovani. Questo perché tu, nel libro che hai
13:53scritto, La tua vita è la mia, racconti anche un po' te stesso, no? Cioè, io ho capito che è un
13:59libro autobiografico, no? E è un libro, diciamo, che guarda soprattutto i giovani, anche le persone
14:05più giovani di me, no? Ti chiedo cosa ti ha spinto a scrivere un libro di questo tipo? Allora, perché
14:12io a un certo punto mi sono detto... Stavo facendo tanti video, quindi stavo comunicando tanto,
14:20però volevo fare un salto di qualità. Cioè, volevo comunicare nel profondo. E il modo più
14:25profondo che ho per dire le cose sono le storie. Attraverso le storie noi possiamo toccare il cuore
14:31delle persone. E dovendo scegliere quale storia raccontare, ho scelto di raccontare quella che è
14:37una storia di amicizia, dentro la quale passano, secondo me, tutte le cose più importanti della
14:41vita, persino Dio. Ma è dentro l'amicizia che accade questo. E come posso parlare di amicizia?
14:48Io racconto quello che vedo. Io vivo in oratorio con dei ragazzi fantastici, che vivono veramente
14:53come i ragazzi che ho raccontato nel libro. E questo mi sembra il Vangelo, mi sembra veramente
14:58il modo in cui Dio oggi mi sta parlando. E quindi lo racconto. Ecco cosa mi ha spinto. Il desiderio
15:04di dire ai ragazzi, agli adolescenti, guardate che si può vivere così, che bisogna essere amici per
15:14essere felici. E il dono dell'amicizia è quello più grande della vita, ce l'hai attorno a te,
15:19apri gli occhi, accoglilo, perché se te lo perdi, ti perdi la cosa più bella del mondo.
15:25Quindi è un libro dove parli appunto di giovani e quindi insomma consiglio ai ragazzi di leggerlo
15:31a questo punto, perché sicuramente il tuo è un punto di vista interessante. Magari uno non è
15:34d'accordo con te su tutto, però sicuramente è un punto di vista interessante. E quindi ti chiedo,
15:39come sono i giovani di oggi secondo te? Ci sono disillusi, come viene stesso detto? Cioè tu ne
15:45vedi tanti, no? E comunque stai in mezzo ai giovani. Come sono secondo te i giovani di oggi?
15:49Intanto i giovani sono quello che sono e sono diversi, per cui le categorie i giovani contrapposti
15:57agli adulti o gli anziani ecco lasciano sempre il posto che trovano, perché ci sono dei giovani
16:02che sono molto intraprendenti, ci sono giovani che invece sono dei poltroni. Io vedo in generale
16:10però questa tendenza. Oggi i giovani rischiano di essere molto ripiegati su di sé. E lo dico
16:21considerando quello che fanno, non voglio poi trarre conclusioni affrettate, però quante
16:26ore in palestra, quante ore davanti a Netflix, quante ore sui social, quante ore a fare attività
16:33che sono fine a se stesse, per te, va bene? Mentre quanto poco tempo per gli altri, quanto poco spazio
16:42per i grandi ideali, quanti pochi desideri che abbracciano invece un'idea di dai cambiamo il
16:48mondo, facciamo qualcosa che abbia un impatto grande sull'intera società. Oggi i giovani forse
16:54un po' per paura di quello che potrebbe capitare, forse per paura di non riuscire a cambiare un
16:58mondo che veramente sembra governato da delle logiche mostruose e inavvicinabili, si rifugiano
17:05in cose molto piccole. Controlliamo il nostro corpo, controlliamo il nostro tempo, facciamo le
17:12nostre cose, la nostra università, guadagniamo soldi. Oggi soldi, soldi, soldi, guadagnare, guadagnare, guadagnare.
17:17Però invece io credo che sia importante riscoprire, c'è una buona fetta di giovani che invece ce l'ha,
17:23i grandi ideali, il bene comune, la tua vita a servizio dell'umanità. Ma senti, tutte queste
17:31cose che hai detto fino adesso io te lo dico perché io ho 21 anni, forse magari sono anche fuori,
17:36cioè non sono poi così adolescente, però comunque sono giovane. E io nella tua descrizione rivedo
17:41un po' la società di oggi, cioè nella descrizione che tu hai appena fatto io non rivedo, io la leggo
17:47nella tua stessa maniera ma in modo diverso, cioè io capisco quello che dici ma non penso che sia
17:52perché hanno paura, ma penso che sia perché abbiamo costruito un modello di società capitalistico
17:57dove secondo me ti propinano l'idea del successo, dei soldi, della bellezza, dell'estetica e dove i
18:04social sono utilizzati per esporre questa idea capitalistica di società. Quindi secondo me ci
18:10sono poche persone che utilizzano i social come le usi tu, cioè vengono spesso usati per far
18:14vedere che io sono, non per costruire o per condividere. Quindi secondo me il problema è la
18:19società di oggi, capitalistica, consumistica, un po' anche come la descriveva forse Pasolini al
18:26tempo, però ancora peggio. E secondo me, qui ti faccio la domanda, la Chiesa, che comunque alla
18:33fine è un'istituzione che comunque guarda i giovani, che ha dei valori, che promuove comunque
18:37valori occidentali, quello che dovrebbe fare è forse anche formare i giovani, anche magari che
18:44non necessariamente vogliono fare i preti, non necessariamente vogliono fare le suore, ma magari
18:48anche entrare un po' nella formazione per promuovere questi valori, ma promuoverli in
18:53maniera diversa, no? Cioè non alla vecchia maniera. Sono d'accordissimo e ci stiamo provando, perché poi
19:00in realtà stando sui social ho la possibilità di raggiungere tante persone, tanti, tanti,
19:06tantissime persone giovani mi scrivono, mi contattano, poi le incontro, poi facciamo delle
19:11cose insieme, poi veramente si sta creando qualcosa, una rete, una fraternità fra giovani
19:16di diverse zone d'Italia, per ora, poi si andrà anche oltre, forse, non lo so, spero, che veicola
19:24un modo diverso di abitare il mondo. La Chiesa è sempre stata trasgressiva rispetto al mondo, o
19:31meglio, la Chiesa è fedele a se stessa quando lo è. Quando si piega un po' troppo alle logiche del
19:35mondo, e a volte l'ha fatto, lì ci sono stati problemi che poi conosciamo lungo la storia.
19:41Ma se la Chiesa è evangelica, allora contraddice il mondo, lo contrasta, cioè non ha lo spirito del
19:47mondo, non ha il pensiero del mondo, quindi oggi non può avere il pensiero capitalistico, non può
19:51spingere su questi valori e deve sorprendere tutti. Secondo me il modo che la Chiesa ha per
19:57sorprendere il mondo e per proporre qualcosa che in realtà corrisponde al cuore dell'uomo è le
20:02relazioni, l'amicizia sociale, la fraternità. Se il mondo oggi ti dice io, io, io, pensa a te stesso,
20:10bellezza, soggetto, soldi, la Chiesa ti dice guarda che proprio queste cose sono al limite degli
20:16strumenti, ma al fine, il fine sono gli altri. Il tu viene sempre prima dell'io, anche quando
20:22nasciamo. E quindi credo che oggi il messaggio della Chiesa, la vera trasgressione della Chiesa,
20:27quindi da proporre ai ragazzi che vogliono essere trasgressivi, è pensare agli altri,
20:31è il modo migliore per pensare a se stessi. Senti, ti faccio l'ultimissima domanda perché penso che
20:37comunque tu sia una persona che possa anche dare dei consigli, perché comunque bene o male tu hai
20:42trovato quello che volevi fare, l'hai portato fino in fondo, hai fatto anche una scelta che
20:46non è facile, però lo fai anche in maniera diciamo secondo me alternativa, cioè tu fai
20:50il sacerdote però sei riuscito a includere all'interno di quella che è la tua realtà
20:57tantissime altre cose. Secondo me è la cosa più bella quando fai una cosa perché ti piace,
21:01perché ci credi. E quindi ti chiedo che consiglio dai ad un giovane che ad oggi non ha ancora
21:06trovato la sua strada e che comunque la sta cercando e che non sa bene diciamo quale sia
21:11il suo ruolo nel mondo. È interessante, io credo che la vita sia vocazione. La vita ti
21:23interpella, non è solamente frutto di una tua volontà, di un tuo sforzo. Occorre essere molto
21:30aperti alla realtà, dentro la quale io ti dico parla Dio, ma se anche non ci credi comunque ti
21:35rendi conto che il mondo interpella, che accadono delle cose e di fronte a queste cose tu cosa fai,
21:41che risposta dai? C'è la guerra, c'è la crisi climatica, c'è la corruzione, ci sono degli
21:45scandali, c'è la povertà, oppure nel tuo paese c'è bisogno di qualcuno che si occupi degli
21:53anziani, oppure tuo fratello nasce con una malattia. Tutte queste cose ti interpellano,
22:00quindi noi come rispondiamo? Secondo me per capire qual è la propria strada e quindi per
22:04uscire da una goscia esistenziale occorre smetterla di guardare la propria pancia, i miei
22:09bisogni, cosa voglio io, e chiedersi ma ok, ma io in questo mondo cosa posso fare? Qual è il punto
22:16in cui i miei bisogni, i miei desideri si incrociano con i bisogni e i desideri del mondo? Secondo me
22:21in questo crocevia tra io e il mondo, l'altro, e poi io ci metto anche Dio, c'è la propria vocazione,
22:29quindi c'è la possibilità di avere una vita realizzata. Ti ringrazio molto e spero che questo
22:34messaggio del discorso che esistiamo solo in relazione passi, anche perché come dicevamo
22:38prima viviamo in una società molto rinchiusa in se stessa. Quindi ti ringrazio tantissimo per essere
22:43stato con noi e spero che i ragazzi ascoltino alle tue parole. Grazie mille. Grazie mille,
22:48ciao a tutti, ciao Marta.

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