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Trascrizione
00:00Ben tornati a Estra. In questo periodo di emergenza energetica il dibattito anche politico
00:14torna a focalizzarsi sulle alternative ai cosiddetti combustibili tradizionali, quelli
00:21di origine fossile. Pensiamo al petrolio, c'è l'emergenza legata al gas dalla Russia,
00:28ci sono anche le piccole comunità che cercano in qualche modo di dare una mano ai propri
00:35concittadini. L'obiettivo è essere il più possibili autonomi. Nascono le cosiddette
00:41comunità energetiche. Di questo e altro parleremo in questa puntata della nostra trasmissione
00:46con un ospite che tra poco andremo a presentarvi, prima come sempre, la copertina a cura di
00:51Silvia Corsi per tuffarci nel vivo dell'attualità.
00:56Non c'è solo il petrolio e il gas naturale, e ce lo siamo ricordati quest'anno, dopo che
01:02le bollette energetiche hanno iniziato a gonfiarsi per le ripercussioni e le speculazioni legate
01:07anche alla guerra in Ucraina. Se oggi l'Italia, forse più di altri paesi europei, teme di
01:12rimanere al freddo per non correre il rischio di mettere definitivamente in ginocchio famiglie
01:17e imprese, è anche perché negli ultimi decenni non si è mai voluto affrontare seriamente
01:21il problema degli approvvigionamenti energetici. Abbandonate precipitosamente le vie del nucleare
01:27e del carbone, una volta stretti gli accordi internazionali per importare il fabbisogno
01:32dell'energia dall'estero, non si è deciso di credere fino in fondo nelle cosiddette energie
01:37alternative che pure avrebbero permesso di sfruttare appieno le potenzialità della penisola
01:42italiana, soddisfando i timori ambientalisti che hanno condizionato molte delle scelte
01:46economiche degli ultimi lustri. Energia solare, eolica, geotermica, idroelettrica, da biomassa
01:53e marina. Sei alternative ai combustibili fossili che il nostro paese ogni giorno sfrutta
01:58solo in minima parte, nonostante la sensibilità crescente dell'opinione pubblica, i progressi
02:03della tecnologia, oltre ad una posizione geografica ideale e a una conformazione territoriale
02:09che soddisfano molti requisiti necessari alla produzione. Difficile dunque capire perché
02:15oggi ci ritroviamo a dipendere totalmente dai produttori stranieri, a meno di non tirare
02:20in ballo come sempre, nei casi di inefficienza, la proverbiale e vischiosa lentezza della
02:25burocrazia italiana e la tendenza alla procrastinazione che da sempre ci contraddistingue. Sullo sfondo
02:31però ci sono anche altre responsabilità della politica incapace anche su questo dossier
02:36di definire una strategia definitiva e, al contrario, sempre pronta a dividersi in Parlamento
02:42come nei salotti televisivi, nei classici dibattiti da bar su pro e contro di ogni
02:47singolo intervento, sulla sua inefficacia, così come sugli impianti ambientali. I numeri
02:52parlano chiaro. Oggi l'Italia produce il 16,3% dell'energia da fonti rinnovabili, quasi
02:59come la Germania, ma più per esempio di Francia e Regno Unito, che però hanno tutte e anche
03:04centrali nucleari. Noi gran parte della differenza la compriamo dall'estero e mai come in questi
03:09ultimi tempi ci stiamo rendendo conto della nostra fragilità.
03:13E noi ci colleghiamo con Fabio Ferrarini, che è il direttore di Hermes S.p.A. Ingegnere,
03:21buonasera e benvenuto a Estra. Buonasera, buonasera a lei e a tutti.
03:26L'ingegnere Ferrarini è uno dei massimi conoscitori del tema delle energie, energie in modo particolare
03:34e alternative. La sua attività tra l'altro si occupa di sviluppare progetti di questo
03:38tipo. Quindi con lui cercheremo di capire anche lo stato dell'arte di un Paese che da anni
03:43ancora prima di questa emergenza energetica si interroga su quale spazio dare per il proprio
03:51approvvigionamento alle cosiddette energie rinnovabili.
03:55Ingegnere, partendo dal vivissimo dibattito dell'attualità politica su questa emergenza
04:03energetica e su queste comunità energetiche di cui sempre più spesso sentiamo parlare
04:09anche sui mezzi di comunicazione, ci aiuta a capire che cosa sono e come funzionano?
04:14Senz'altro, sarò breve, cercherò di non entrare troppo in tecnicismi. Sostanzialmente è un'associazione
04:24di più consumatori di energia, che possono essere persone fisiche o aziende o anche comuni
04:30antilocali, che producono energia tramite fonti alternative, tipicamente fotovoltaico
04:38ma può essere anche eolico, e condividono questa energia con il gruppo di persone o
04:45entità giuridiche o antilocali per consumare tutta questa energia che viene prodotta. È
04:52un'opportunità che viene data da poco tempo, perché fino ad ora l'unica situazione era
04:58che ogni utente, quindi persona giuridica o persona fisica, si faceva il suo impianto
05:03fotovoltaico mediamente per prodursi l'energia che serviva solo a se stessi.
05:08Lei prima faceva riferimento ai tipi di energia, scusi se non uso un linguaggio appropriato
05:16ma denuncio la mia totale ignoranza in materia. Lei faceva riferimento all'eolico, quindi
05:22l'energia del vento e poi immagino ci sia quella solare. Quali tipi di energie possono
05:32alimentare una comunità energetica? Teoricamente entrambi le tipologie di energie
05:39possono alimentare una comunità energetica. In realtà la più utilizzabile per fini pratici
05:44è quella fotovoltaica, perché basta avere un tetto abbastanza esteso, impiantare un
05:51impianto fotovoltaico e condividere quell'energia con più persone o più entità che si trovano
05:58all'intorno del produttore di energia e quindi di fatto consumarla.
06:04Sostanzialmente ci può essere un'azienda che ha un grandissimo tetto, che è troppo
06:10grande per produrre energia per se stessa, condivide questa energia con aziende che sono
06:16al loro intorno. Stessa cosa accade per villette, per condomini, per altre situazioni. In realtà
06:23il condominio è una comunità energetica in maniera semplificata, perché la comunità
06:29energetica nel suo prevede la partecipazione di utenti delocalizzati rispetto al produttore,
06:37quindi rispetto al tetto fotovoltaico, nell'ambito dei 500 metri un chilometro, dipendendo
06:44questo dall'allacciamento alla centrale elettrica. Diversamente il condominio, gli assorbitori
06:52dell'energia elettrica sono tutti all'interno dello stesso sito, quindi basta avere un tetto
06:58condiviso nel condominio, produrre l'energia elettrica sopra e ogni utente poi se la va
07:04a consumare.
07:05Senta, noi sentiamo che molto spesso sono anche gli enti pubblici che propongono questo
07:12tipo di comunità. Io leggevo qualche giorno fa per esempio il caso di Ventotene, dove
07:17già da qualche mese questo tipo di esperienza è stata avviata, pare anche con soddisfazione
07:23da parte dei cittadini. Quindi anche gli enti pubblici possono dare il là a questo tipo
07:29di progetti?
07:30Senz'altro sì. In realtà già in passato c'era la possibilità di avere l'acquisto
07:39di energia da parte del comune delocalizzata rispetto al comune stesso e assorbirla. Oggi
07:47chiaramente con le comunità energetiche un comune può mettere a disposizione i propri
07:52tetti, i propri terreni per impiantare un impianto fotovoltaico, quindi una produzione
07:58da energia solare e condividere questa energia solare con i propri concittadini. Quindi sostanzialmente
08:06un comune piccolo, grande e a piacere che ha la possibilità di installare impianti
08:12fotovoltaici può condividere questa energia con tutta la propria popolazione o perlomeno
08:18con la popolazione che vuole appartenere alla comunità energetica. Chiaramente un comune
08:23in primis sostanzialmente azzererà la propria bolletta energetica con l'illuminazione pubblica,
08:31le scuole, i municipi e tutto quanto è consumo comunale di energia elettrica.
08:36Entriamo nel dettaglio. Lei prima, ingegnere, faceva riferimento al fatto che le comunità
08:42energetiche sono le evoluzioni delle singole famiglie che fino a qualche tempo fa magari
08:48sceglievano di mettersi sul tetto i loro pannelli fotovoltaici. Questo è un investimento che
08:54si fa per la comunità, ma il risparmio in che misura è quantificabile e soprattutto
09:01come per i privati, anche le comunità energetiche possono, soddisfatti i propri fabbisogni, devolvere
09:08a un gestore elettrico l'energia in surplus? C'è sempre la possibilità di devolvere
09:17l'energia in surplus, nello specifico però con i moderni mezzi, il cosiddetto storage
09:23o le batterie come comunemente vengono chiamate, si ha la possibilità di produrre di giorno
09:29nelle ore più intense di sole, ma magari in quel momento non viene assorbita l'energia,
09:36stoccarla in uno storage, nelle batterie e poi devolverla o meglio consumarla durante
09:42le ore in cui il sole non c'è. Quindi di fatto è sempre meno la situazione in cui
09:48si produce per poi rilasciarla nella rete elettrica nazionale. Sostanzialmente con la
09:55possibilità dello storage si ha energia disponibile da sole sia giorno che notte
10:02e questo è un grande grande grande vantaggio. Senta, lei sa che noi giornalisti abbiamo
10:07la pessima abitudine di banalizzare. Ora, d'accordo semplificare, ma a volte ci sono
10:12dei limiti oltre i quali non bisognerebbe spingersi. Io mi spingo oltre questi limiti
10:16e le chiedo, in un momento in cui vediamo di bollette esorbitanti per le cifre che vengono
10:24richieste, che ordine di risparmio, anche a grandi linee, si può ipotizzare se si sceglie
10:31di aderire a una comunità energetica e approvvigionarsi di quel tipo di energia prodotta per l'autoconsumo?
10:39Diciamo così, è possibile a grandi linee dire quanto si risparmia? Senz'altro sì.
10:46Guardi, i limiti, c'è un limite minimo e un limite massimo. Il limite massimo è il
10:50cento per cento, perché dipende da quanto spazio si ha per costruire, quanto grande
10:56può essere costruito l'impianto solare, fotovoltaico, per produrre energia elettrica.
11:01Se gli spazi, ad esempio torniamo al nostro comune ipotetico, sono molto grandi, quindi
11:08sia a terra che su tetto, di fatto si ha un serbatoio di energia enorme, capace di soddisfare
11:15anche il cento per cento delle esigenze comunali e anche il cento per cento di concittadini
11:22di quel comune. Tutto dipende dalla possibilità degli spazi che si hanno a disposizione.
11:27Questa diciamo che può essere davvero una grande opportunità, d'altro canto immagino
11:33che richieda, dal punto di vista tecnologico, degli investimenti anche onerosi, oppure no?
11:41Sono investimenti abbastanza onerosi. In realtà, al di là del fattore numerico dell'investimento,
11:49quello che conta molto è il tempo di ritorno dell'investimento. Ora, ad esempio, sulla
11:55nostra quintana, che sono mediamente grandi industrie che producono per se stessa l'energia
12:00sul tetto, i tempi di rientro economico, il payback cosiddetto tecnicamente, è di un
12:07anno e mezzo, massimo due anni, considerando che poi un impianto solare può durare trent'anni
12:13come livello di produzione. Quindi capisce bene che qualsiasi investimento con un payback,
12:19quindi con un ritorno economico a due anni che si ripaga, è un investimento che ne vale
12:25grandemente la pena. Questo a livello di sufficienza energetica delle grandi industrie. Parlando
12:31di comuni, se ha un doppio effetto, non è soltanto un fatto di rientro economico della
12:38spesa effettuata, c'è un fatto anche di stabilizzazione della fattura elettrica, della bolletta elettrica
12:44del comune. Perché il problema oggi è che su un capitolo di spesa e energia fissato
12:50in un certo importo, sostanzialmente questo importo viene sistematicamente sforato perché
12:57non c'è una calmierizzazione della bolletta, quindi della spesa economica. Quindi anche
13:04se il comune non avesse il cento per cento di sufficienza energetica, e questo è un
13:09altro concetto che ripeto spesso ai comuni con cui stiamo collaborando come comunità
13:15energetiche, anche se non si ha il cento per cento di sufficienza energetica si ha però
13:20una stabilizzazione della spesa e quindi la fluttuazione della spesa nel tempo rimane
13:26molto ristretta. Anche perché lo dico a beneficio degli ascoltatori, ovviamente un comune ma
13:32anche un'azienda devono prevedere all'inizio del loro anno amministrativo un'ipotesi di
13:41spesa. Le voci tipo l'energia e il gas sono voci sensibili che possono subire delle fluttuazioni,
13:49ma noi abbiamo imparato come dall'inizio di questa emergenza energetica gli incrementi
13:53siano stati in qualche caso in doppia o addirittura in terza cifra e tutto questo scompensa qualunque
14:01tipo di budget, qualunque tipo di bilancio. Ingegner Ferrarini le chiedo un attimo di
14:06pazienza perché abbiamo un po' di pubblicità, ce la guardiamo insieme e poi a rientro con
14:11lei vorrei allargare il discorso perché noi delle comunità energetiche e delle loro potenzialità
14:16abbiamo iniziato a parlare adesso che siamo alla vigilia di un autunno caldissimo dal
14:21punto di vista del caro Bollette, ma in realtà sono strumenti che il nostro Paese già da
14:27qualche tempo poteva mettere in campo e qui c'è l'annoso dibattito sulle energie rinnovabili.
14:33Vorrei fare con lei il punto dopo questi spot, a tra poco.
14:36Bentornati a Estra, stiamo parlando di energie rinnovabili in un Paese costretto a tirare
14:44la cinghia per l'emergenza energetica, il caro Bollette per luce e gas sta mettendo
14:51in seria difficoltà non soltanto le famiglie ma anche molte imprese e gli stessi enti pubblici.
14:58Il nostro esperto che ringraziamo per la disponibilità, Fabio Ferrarini, è un ingegnere, lui è il
15:03direttore di Hermes SPA e ci ha aiutato a capire come funzionano le comunità energetiche,
15:10tra l'altro, ingegnere, so che la vostra attività si occupa proprio di questo genere
15:16di progetti, le posso chiedere quanta sensibilità c'è da parte degli amministratori pubblici
15:24e quanto il caro Bollette li ha obbligati a ingegnarsi e ad aprirsi a queste forme di
15:30approvvigionamento alternative.
15:33Certamente qualcuno già ce lo chiedeva prima delle comunità energetiche perché ci presentavamo
15:42nei comuni col concetto di sufficienza energetica, cercando di chiarire ai sindaci, agli amministratori
15:49locali che mettendo a disposizione dei terreni, dei tetti, potevamo con finanziamenti nostri
15:58provvedere alla loro sufficienza energetica percentualmente rispetto agli investimenti
16:03che potevamo fare.
16:04E' chiaro che adesso è saltato il banco, sono saltati i numeri, c'era un sindaco di
16:12una città abbastanza grande qui nel Lazio con cui stavo parlando, diceva che aveva una
16:19spesa di un milione e mezzo, oggi la mia spesa per l'elettricità, delle strade e di tutto
16:24quanto è passata a sei milioni.
16:26Capite bene che c'è una preoccupazione da parte dell'amministratore locale perché una
16:33cifra del genere fa saltare proprio i bilanci dei comuni stessi, quindi adesso c'è anche
16:38la fretta nel voler fare qualcosa, se prima quindi venivi ascoltato e si cominciava a
16:45parlare con una certa tranquillità comunque per arrivare in ogni caso all'obiettivo,
16:50oggi c'è fretta di arrivare rapidamente all'obiettivo.
16:54Questo anche da parte di aziende private cosiddette energivore che non solo ti chiamano per dire
17:01va bene lo facciamo, i costi, i benefici, il payback, ma quanto tempo ci vuole?
17:07Sostanzialmente questa è la domanda quasi insieme a quanto mi costa.
17:12Quanto tempo ci vuole?
17:15Visto che davvero molte previsioni dicono in un tripudio di pessimismo, attenzione perché
17:24per esempio per molte imprese anche i mesi possono essere letali se non si interviene
17:31in tempi rapidi.
17:32Noi sappiamo che la politica, adesso siamo reduci dal voto del 25 settembre, ci vorrà
17:37il tempo tecnico per l'insediamento di un nuovo governo, la politica ne sta parlando,
17:41però uno si ingegna su come aiutarsi da solo.
17:45Un investimento di questo tipo quanto tempo richiede per diventare poi un servizio effettivo
17:52all'utenza?
17:53Allora dobbiamo dividere fra tetti e terreni, andiamo sul semplice sui tetti che è il caso
18:00comune di aziende ma anche di piccole comunità energetiche.
18:05Allora per i tetti sostanzialmente la normativa edilizia nell'autorizzare un impianto fotovoltaico
18:12a tetto è abbastanza rapida, siamo nell'ordine del mese quindi non è un problema, abbiamo
18:19dei problemi nel richiedere il preventivo di allaccio all'ente distributore elettrico
18:24che tipicamente di suo prende un paio di mesi e quindi diciamo che per certi aspetti andrebbe
18:35un pochino più velocizzato il tempo sufficiente per avere il preventivo di allaccio cosiddetto
18:43STMG o tecnicamente TICA, non solo ma il tempo di preventivo e poi ci sarebbe il tempo di
18:50allaccio, il tempo di allaccio dell'impianto dal fine lavori dell'impianto, anche questo
18:55un pochino può rappresentare un collo di bottiglia di un mese, due mesi, a volte anche
19:00tre mesi, quindi si rimane col filo in mano, cosiddetto filo in mano, per poterlo connettero
19:07alla rete e si aspetta un mese, due mesi, forse anche tre mesi, questi due tempi andrebbero
19:13un attimino più governati e il resto la normativa urbanistica è abbastanza rapida perché le
19:20leggi governative hanno favorito la celerità nelle autorizzazioni a tetto, diversa cosa
19:26poi è per i terreni. Bisogna avere uno spazio dove poter installare questi impianti, sia nei
19:34tetti sia nei terreni, ingegnere, invece proprio l'installazione dei pannelli fotovoltaici richiede
19:40dei tempi tecnici lunghi? No, assolutamente no, sono praticamente governabili, se facciamo caso
19:49di un tetto con circa 2.000 pannelli che tecnicamente un megawatt alla fine con un paio
19:56di settimane, 20 giorni si riesce a fare, il problema è che dopo quei 20 giorni attendi un
20:02paio di mesi magari con l'ente di distribuzione elettrico per avere l'allaccio oppure hai atteso
20:08due mesi prima per avere il preventivo di allaccio, ecco ci vorrebbe un pochino più sensibilità se si
20:15può snellire la parte burocratica inerente, la richiesta del preventivo di allaccio e l'allaccio
20:22medesimo, se si riuscisse a comprimere quello sarebbe ottimale, tipicamente un tetto per una
20:28grande azienda stiamo parlando di quattro mesi comprendendo due mesi morti per l'ente di
20:37distribuzione e un mese e mezzo morto per attendere l'allaccio, però confido che questi
20:44tempi possono essere ridotti. Anche perché sappiamo che la burocrazia è un male di questo
20:50paese da sempre, siamo in una fase di emergenza in cui davvero bisogna trovare delle risposte
20:54rapide e sarebbe auspicabile che anche chi ha dei ruoli di rilevanza nazionale, di importanza
21:01anche istituzionale, possono essere i gestori, possono essere le istituzioni stesse con i loro
21:06permessi, accelerino un po' i tempi. Ingegnere da questo punto di vista lei sa che la politica
21:13discute da tempo anche su come liberarsi dal gioco dei classici carburanti di origine fossile,
21:22il carbone piuttosto che il petrolio eccetera e si dice l'Italia deve puntare di più sulle
21:28rinnovabili. Quanto è solo uno slogan e quanto secondo lei c'è davvero cultura in
21:35questo paese per dare là a una politica di rinnovamento che sarebbe anche secondo me
21:42un volano per l'economia, ma non sono un economista, ma vado a intuito. E poi le chiedo, l'Italia
21:49può davvero percorrere questa strada convinta di arrivare all'autosufficienza o comunque
21:54essere sempre meno dipendente dai carburanti che arrivano tra l'altro dall'estero? Senz'altro sì,
22:03non diciamo che con le rinnovabili si possa coprire il 100% del fabbisogno elettrico,
22:10ma sicuramente vale lo stesso discorso che abbiamo fatto prima per gli antilocali,
22:15cioè quanto più si riesce a produrre con le energie alternative, quindi eolico, fotovoltaico,
22:23tanto più la nostra bolletta energetica a livello nazionale, quindi i nostri conti con l'estero,
22:29sono stabilizzati. E' chiaro che andiamo un pochino a rilento, perché ci sono state,
22:36qui chiaramente parliamo delle normative per le grandi estensioni di impianti e il campo
22:42dove anche noi stiamo lavorando alacremente, quindi in tutta l'Italia, la problematica sono
22:52le leggi governative che hanno snellito molto la burocrazia per avere i permessi fotovoltaici a
22:57terra su terreni industriali, oppure il cosiddetto agrivoltaico, oggi come oggi. Sono stati un po'
23:03demonizzati questi impianti da alcune associazioni di categoria, tanto è comunque che nella nostra
23:10esperienza, quando si parla di un agrivoltaico, quindi di agricoltura e produzione da fotovoltaico,
23:17si ha l'occasione di recuperare terreni diversamente incolti, cioè non è che tutti i
23:24terreni siano coltivabili da parte delle maestranze, molti terreni che noi prendiamo
23:34in acquisto o in affitto, sostanzialmente sono incolti, sono lasciati a loro stessi,
23:40metterci del fotovoltaico, secondo le normative tecniche attuali, quindi pannelli molto distanziati
23:48tra loro, si parla di agrivoltaico, stiamo parlando di 10 metri di terra ogni 2 metri di
23:53terra occupata dal pannello, quindi è terra libera per essere coltivata, tanto è vero che abbiamo
24:01molti progetti di agrivoltaico che vanno tra allevamento del bestiame, perché poi lì dipende
24:08da zona a zona e quindi se venisse un po' meno lemonizzata e un pochino più accompagnato nella
24:14velocità dalle istituzioni non sarebbe male, perché il problema è che a livello governativo
24:19è stato molto ristretto il tempo necessario per le conferenze dei servizi e le autorizzazioni
24:27all'impatto ambientale e tutto questo, la cosa che non è normata dal Governo è il prima, cioè da
24:33quando una autorizzazione viene presentata al protocollo al giorno in cui parte effettivamente
24:40la conferenza dei servizi, quel tempo possono passare mesi, cioè due volte, tre volte il tempo
24:46necessario a effettuare la conferenza dei servizi, quindi il collo di bottiglia non normato a livello
24:52governativo è dal giorno in cui io presento il progetto al giorno in cui parte effettivamente
24:58la conferenza dei servizi passano mesi senza che nessuno guardi il progetto, quindi andando su
25:04quell'aspetto e velocizzando, snellendo un pochino delle burocrazie, i controlli ci devono essere
25:12fatti, i progetti devono essere fatti bene, oggi come oggi c'è tutta la possibilità di fare dei
25:17buoni progetti, degli ottimi progetti, io non dico che di accettarli tutti ma di scartarli,
25:22però anche quelli da scartare scartateli subito piuttosto che lasciarli pendenti per mesi, mesi,
25:28mesi e talvolta anni. Questo è comprensibile e c'è in tutto senso anche la prospettiva
25:33dell'imprenditore e del committente che vuole avere delle certezze negative o positive,
25:38non importa, basta non rimanere appesi, uso l'espressione che prima evocava l'ingegnere
25:43Ferrarini. Ingegnere, lei ha toccato un tema delicato, adesso noi dobbiamo salutarci ma
25:48tra i messaggi che stanno arrivando al 375 57 118 70 c'è anche chi avanza dei dubbi sull'impatto
25:55ambientale di questi impianti, mi pare che lei abbia già risposto dicendo i progetti se fatti
26:00bene, se fatti nel rispetto delle norme permettono anche di mitigare questo impatto e soprattutto non
26:07c'è ulteriore consumo di suolo che è un'altra tematica molto delicata in un paese che noi
26:12sappiamo ha anche da questo punto di vista gravi problemi. C'è anche un ascoltatore e ci lasciamo
26:18con un'informazione proprio di servizio, Dario, che dice ma ci sono degli incentivi per chi decide
26:24di avviare una comunità energetica, possiamo rispondere a questo dubbio ingegnere? Senz'altro
26:29sì, ci sono gli incentivi, ci sono gli incentivi esattamente, quindi si crea una comunità energetica
26:35che produce dell'energia che viene consumata dai propri aderenti, in ogni caso il GSE, il
26:42gestore elettrico, dà praticamente incentivi in base a quanta energia viene prodotta, quindi c'è
26:49anche un ritorno economico in termini di incentivi, quindi la comunità energetica usufruisce di due
26:55vie, uno è il risparmio energetico, quindi risparmio in bolletta perché si consuma energia
27:01prodotta da se stessi, due c'è un incentivo in più in base alla produzione che si ha,
27:08esatto esatto, esistono gli incentivi. Bene così abbiamo risposto anche a questo
27:13quesito di uno degli ascoltatori che ha interagito con noi durante questa prima
27:17parte della nostra trasmissione, io ringrazio l'ingegnere Fabio Ferrarini di Hermes SPA,
27:22direttore grazie per essere stato con noi e speriamo davvero che questa buona cultura
27:28dell'energia possa garantire un po' di sollievo a chi altrimenti rischia di soccombere sotto il
27:35peso di bollette che si preannunciano sempre più salate. Ingegnere buon lavoro a lei, grazie.
27:41Grazie a lei, grazie a tutti voi per l'opportunità di poter parlare.
27:44Noi ci fermiamo per un attimo, c'è la pubblicità e poi voltiamo pagine insieme.

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