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Trascrizione
00:00Roma Magazine, il rotocalco di Radio Roma con Alessandra Paparelli. Amiche e amici ben
00:07trovati e ben trovate naturalmente sempre qui su Roma Magazine, il nostro
00:11rotocalco di attualità cultura a 360 gradi. Oggi vi parlo di un progetto, di
00:16una rassegna interessantissima. Il progetto è le forme di un cinema
00:20politico che vede quest'anno la sesta edizione con una rassegna e una serie di
00:26appuntamenti interessanti dal titolo Il Fascismo, un ventennio di immagini e qui
00:32possiamo vedere nel video la locandina proprio dell'evento. Dal 7 al 12
00:37novembre a Roma in tre luoghi diversi, la Casa del Cinema a Roma, presso
00:41l'Università 3 La Sapienza e la libreria Spazio 7. A parlarne naturalmente ed è un
00:47grande piacere averlo qui con noi come oggi,
00:50Ermanno Taviani, giornalista, scrittore, docente universitario e del direttivo
00:55appunto del progetto e le forme appunto del cinema politico.
00:58Benvenuto, ben trovato Ermanno Taviani. Buongiorno. Grazie, è un'interessantissima
01:05manifestazione questo progetto raggiunge quest'anno la sesta edizione e volge lo
01:10sguardo alla marcia su Roma perché siamo nel centenario della marcia su Roma.
01:16Vorrei dirle appunto Ermanno, questo programma prende proprio in
01:19considerazione tutte le teorie del cinema che trovarono proprio nell'ideologia
01:23fascista un referente naturale, possiamo dire, un loro referente.
01:28Beh, più che le teorie del cinema, scusate, il fascismo puntò come tutti gli altri
01:36regimi totalitari molto sul cinema, fondò, costruì Cinecittà, fondò l'Istituto
01:42Luce, il Centro Sperimentale e rilanciò la produzione italiana.
01:46Poi il fascismo era un regime oppressivo e controllava il cinema con la censura
01:51però allo stesso tempo sapeva che era un importante strumento di consenso.
01:57Di consenso, di grande propaganda come vedremo con i cinegiornali, con il cinema
02:02e poi vedremo anche con il cinema ambulante, vedremo e spiegheremo che cos'è.
02:06Intanto vorrei partire proprio dal programma perché in tre luoghi
02:10diversi della capitale, come è articolato il programma e qual è il suo obiettivo?
02:16Il nostro obiettivo era adesso, diciamo, in realtà l'abbiamo pensato prima delle
02:22ultime vicende politiche del Paese, ma era poter intanto vedere quei film,
02:29almeno una selezione perché poi sono tantissimi altri si potevano proiettare
02:34che fossero significativi sia come temi, come generi e anche come registi, ma
02:40soprattutto parlare ai giovani e infatti in questo lavoro oltre alla Fondazione
02:45Gramsci, l'Archivio Divisivo del Movimento Operaio, la Cineteca Nazionale, eccetera,
02:50spero di non dimenticare qualcuno, ci sono, come lei ha detto, le due
02:54università di Roma e quindi ci saranno oltre alla rassegna e al convegno dei
02:59seminari nell'università su aspetti specifici e quindi il nostro obiettivo è
03:05rivedere criticamente questa cinematografia e anche il contesto
03:09politico, parlare del contesto politico che l'ha prodotta, ma allo stesso tempo
03:13farli vedere anche a chi non l'ha mai visti, ai giovani diciamo perché è appunto
03:19si tratta di film che ormai raramente passano poi sulle televisioni o se
03:24passano non interessano un pubblico più giovane.
03:27Intanto sicuramente il pubblico trasversale però come ha detto lei
03:31Ermanno è importante far vedere ai giovani e giovanissimi quale strumento di
03:37propaganda fosse proprio il cinema, un evento partecipato appunto come lei
03:41ricordava, voglio ricordare quindi che la manifestazione è teatro organizzata
03:45dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del MoVimento Operaio e
03:49Democratico e dalla Fondazione Gramsci come lei ricordava poco fa. Le vorrei
03:54chiedere quanto è importante proprio per le nuove generazioni, immagino sia
03:58fondamentale e anche un'altra domanda mi viene in mente di chiederle proprio
04:03adesso in questo momento, quale linguaggio ha utilizzato il cinema dal
04:08ventennio fascista passando per il movimento degli anni di piombo fino a
04:13oggi, come è cambiato e quale eredità lascia a quel tipo di cinema sull'influenza
04:18del cinema di oggi?
04:21Beh dentro quel cinema innanzitutto uno deve far capire la complessità del
04:27fascismo, un regime dove poi la propaganda diretta passava sui cine
04:32giornali mentre il cinema salvo poi nei periodi della guerra d'Etiopia o durante
04:38la seconda guerra mondiale poco affrontava la politica, ci sono solo due
04:42film dove si parla della marcia su Roma ad esempio in vent'anni di fascismo.
04:47Questo da una parte, dall'altra parte in un qualche modo il nostro
04:51obiettivo era contestualizzare tutto questo ed è un cinema che allo stesso
04:59tempo è in relazione con il cinema mondiale di quegli anni perché in molti
05:04film troviamo l'influenza del cinema di Hollywood così come di quello sovietico
05:08pur essendo il comunismo diciamo il nemico principale e mortale del fascismo.
05:14Quel cinema poi negli anni 30 e negli anni 40, almeno fino a 43, fino a che il
05:20fascismo è caduto, anticipa e produce quello che è stato molte cose, intanto
05:27molti registi, Rossellini, Vittorio De Sica, attori, registi compiono diciamo il
05:34loro apprendistato, i primi passi nel cinema in questi anni, negli anni del
05:39regime, ma anticipa quella che è la più grande stagione non solo del cinema
05:45italiano ma se vogliamo della cultura italiana del novecento che è il grande
05:49cinema italiano che dal neorealismo e arriva fino ad oggi anche se in un
05:54qualche modo ha avuto il suo momento veramente d'oro dagli anni 40 agli anni
05:5980 del novecento in cui l'Italia come dire è stata una delle grandi nazioni di
06:06cinema del mondo insieme agli Stati Uniti, insieme alla Francia, insieme alla
06:10Gran Bretagna e forse il lascito culturale più importante dell'Italia
06:14del ventesimo secolo. Durante la propaganda ecco vorrei spiegare bene a
06:19chi ci ascolta, ci ascoltano anche tanti tanti giovani, giovanissimi, era un cinema
06:24di propaganda quindi spieghiamo alle ascoltatrici, agli ascoltatori che tipo di
06:28propaganda? Si divideva un po' in tre con i cine giornali, con il cinema e con
06:33il cinema ambulante, i cosiddetti cine mobili, vogliamo raccontare questo e poi
06:38che tipo di narrazione era? Naturalmente una narrazione fittizia, Ermanno,
06:42amplificata, fittizia. Beh sì, il regime fascista fino diciamo agli anni 30 ha
06:50voluto dare un'immagine molto edulcorata dell'Italia e se noi guardiamo nel
06:54cinema di fiction, di finzione, in realtà appunto la politica, salvo poi con le
06:59guerre del fascismo, la guerra d'Etiopia come dicevo, il secondo conflitto mondiale
07:04entrava poco, si è parlato di cinema dei telefoni bianchi, questo mondo, queste
07:10realtà un po' rarefatte e astratte, questi film sull'alta società, ma non c'era
07:15solo questo. Quindi invece la politica e la propaganda più diretta, anche se anche
07:21quel disimpegno era propaganda, perché si voleva comunicare l'idea di un paese
07:26pacificato, tranquillo, si voleva fare intravedere un benessere che la maggior
07:32parte degli italiani non conoscevano, attraverso i film di finzione. La
07:36propaganda più diretta invece passava attraverso i documentari e i cinegiornali
07:41e quindi è lì, come dire, imperversava appunto la figura di Mussolini,
07:47imperversavano tutte le campagne del fascismo, ma anche qua se noi andiamo a
07:51vedere il Giornale Luce, che era l'antesignano del precedente del
07:57telegiornale, che veniva proiettato nelle sale, prima in mezzo ai film in
08:03programmazione, vediamo come poi anche lì non c'era solo la politica, c'era
08:09anche l'intrattenimento, le notizie dal mondo più curiose,
08:13ovviamente poi tutti i mali del mondo erano proiettati all'esterno, in Italia a
08:18guardare i cinegiornali non succedeva mai niente e i cinemobili furono invece
08:25uno strumento per far arrivare il cinema in tutti quei luoghi del paese, stiamo
08:31parlando di un'Italia che era ancora rurale, non c'erano le autostrade, i
08:35collegamenti erano spesso complessi rispetto alle zone interne, alle zone
08:40più sperdute e più povere spesso del paese, era un modo per far conoscere
08:46questo strumento e quei film a chi appunto non aveva avuto modo di vederli
08:52fino a quel momento e dentro questo però va detto che poi tra gli anni 30 e
08:58gli anni 40 c'è la grande espansione comunque delle sale cinematografiche
09:03che poi raggiunge il suo appunto apogeo proprio alla fine degli anni 40, quando
09:08le sale saranno 6.000 se non sbaglio tutto il paese.
09:12Ebbè insomma è molto interessante soprattutto per i giovani ma non solo
09:16per tutti noi quindi mi viene naturale chiederle
09:19Ermanno, la popolazione, le persone, gli italiani in particolare hanno fatto i
09:25conti col fascismo fino alla fine, li abbiamo fatti questi conti?
09:30In realtà sì, questa è una storia anche questa molto complessa diciamo e che
09:36attraversa un po' tutta la storia d'Italia, forse anche alcuni dei registi
09:43meno politicizzati, pensiamo Federico Fellini, si pose questo problema negli
09:48anni 70 e realizzò un film Amarcord dove ha messo i suoi ricordi diciamo di
09:54ragazzo cresciuto in un regime totalitario come quello fascista nella
09:59sua Rimini, anche se era una Rimini ricreata cinecittà. Su questo problema
10:06si sono interrogati e sono scesi nelle piazze più generazioni, negli anni
10:1160, negli anni 70 anche poi con il ritorno del neofascismo e quindi gli
10:16scontri che c'erano nelle città. Io credo che forse a un livello più profondo
10:21alcune cose diciamo andrebbero ancora discusse, ma non c'è dubbio che il
10:26rapporto con quel regime è stata una presenza ingombrante e per alcuni versi
10:32ancora oggi di tutta la storia dell'Italia repubblicana.
10:35Le ideologie Ermanno sopravvivono ancora oggi, non è vero che non ci siano più,
10:41quando si diceva anche in una certa frangia politica non sono né di destra
10:45né di sinistra, in realtà non è così Ermanno? Ma questo non lo so, nel senso
10:51che in un qualche modo il fascismo ha preso il potere cento anni fa, appunto
10:57come ricordiamo, ed è caduto nel regime poi che si era, diciamo, descritto l'Italia,
11:05voleva costruire un uomo nuovo, un combattente eccetera e invece nella
11:09guerra mondiale va a incontrare sconfitte e per questo cade.
11:12Ecco le ideologie, sì oggi in qualche modo siamo lontani da quell'ate imperie,
11:18ma non c'è dubbio che l'ideologia del non avere ideologia e quindi il
11:23coalunquismo è stato per certi versi un sottoprodotto del fascismo, che
11:28soprattutto all'inizio si era presentato come un qualcosa che doveva essere a
11:33metà strada tra il socialismo e invece la destra e poi in realtà invece fu una
11:38dittatura totalitaria che aveva un chiaro segno politico, quindi oggi
11:43in un qualche modo possiamo fare finta che la politica, non ci interessiamo di
11:50politica, però la politica ci rincorre sempre, quindi quella è comunque un'ideologia
11:56che permette poi a chi ha il potere in quel momento eccetera di fare
12:01più facilmente quello che intende fare. Ed è così, io intanto prima di
12:07ringraziarla abbiamo esaurito purtroppo, ci vorrebbe una puntata intera da fare
12:11insieme, spero di riaverla ancora per altre progettualità, voglio ricordare dal
12:157 al 12 novembre appunto in tre luoghi di Roma, vediamo ancora la Locandina, alla
12:21Casa del Cinema, all'Università Roma 3 d'Ams, la Sapienza e alla libreria Spazio
12:277. Invitiamo tutte le ascoltatrici e gli
12:29ascoltatori ad andare perché è molto interessante, ci riguarda. Grazie davvero
12:34di essere stato con me e con noi. Grazie a voi del vostro tempo.
12:38Grazie, buon lavoro, grazie ancora, io vi ritrovo tra qualche secondo,
12:44qualche minuto, solo poco poco di pubblicità e poi ci ritroviamo
12:47naturalmente qui a Roma Magazine.

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