00:00 Intro
03:34 I disabili esclusi dal mercato del lavoro: perché? In collegamento Giovanni Cafaro, Presidente Associazione Movimento Disabili Articolo 14
24:13 Lavoro, Inps conferma: nel 2022 molta precarietà. In collegamento Natale Di Cola, Segretario Generale Cgil Roma Lazio
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00:00con Claudio Micalizio. Bentornati a Estra. Ripresa economica, ripresa occupazionale.
00:07Mai come in questo periodo sono due delle sfide che attendono la politica italiana per
00:14riuscire finalmente a dare un po' di frutti dopo eh l'andamento positivo del PIL immediatamente
00:22dopo gli anni difficili della pandemia e nonostante lo stato di crisi e lo stato di
00:27crisi energetica connessa alla guerra in Ucraina. Ma la vera sfida per questo paese è garantire
00:34un accesso al lavoro a tutte le categorie di cittadini, anche coloro che appartengono
00:41per esempio alle cosiddette categorie protette, i portatori di handicap, i disabili, in un
00:47paese dove purtroppo da tempo non si riesce a rendere visibili le persone con disabilità
00:54purtroppo da tempo non si riesce a rendere virtuoso un processo che anche a norma di
01:00legge sarebbe stato in qualche modo delimitato. Ne parliamo tra un attimo con un ospite che
01:05vado a presentarvi, subito però c'è la copertina a cura di Silvia Corsi per introdurci
01:10nel cuore dell'attualità. In un paese in cui il sistema del collocamento pubblico funziona
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01:20che non riescono a trovare personale da assumere, trovare un lavoro rischia davvero di essere
01:24un terno all'otto. Ma ci sono categorie di persone che sono più fragili e che fanno
01:29ancora più fatica ad inserirsi nel mercato occupazionale, spesso anche perché vittima
01:34di pregiudizi ed errori di valutazione. Sono i lavoratori disabili che in virtù del loro
01:39handicap fisico, psicologico o non importa, spesso finiscono relegati ai margini della
01:44società perché ritenuti poco performanti in un mondo che sul piano culturale ci ha
01:49abituato a ritmi di lavoro frenetici, con l'ossessione del successo e della perfezione.
01:54E dire che l'Italia da anni si è dotata di un pacchetto di norme specifiche per cercare
01:59di agevolare il collocamento di questi lavoratori. La legge 68 del 12 marzo 1999, per esempio,
02:06prevede che i datori di lavoro che occupano almeno 15 dipendenti sono obbligati ad assumere
02:11un numero di soggetti appartenenti alle categorie protette che varia in base al numero dei lavoratori
02:16assunti e sulla carta mette a disposizione del sistema del collocamento mirato strumenti
02:22tecnici e di supporto che dovrebbero consentire di valutare le competenze specifiche dei lavoratori,
02:27formarli adeguatamente, valutare i posti e gli ambienti lavorativi più adatti prevedendo
02:32anche forme di sostegno e agevolazioni. Eppure, nonostante una legge così specifica e i
02:38correttivi applicati negli ultimi anni, ancora questa misura appare in gran parte inattuata.
02:43E, immancabile paradosso, secondo le statistiche sono per primi gli enti pubblici che faticano
02:49a mettersi in regola e ad assumere lavoratori iscritti nella categoria speciali. Un'ulteriore
02:54stortura per un sistema di lavoro di per sé claudicante e che tra pochi mesi dovrà dimostrare
02:59di saper reagire alla riforma del reddito di cittadinanza, che il Governo vuole modificare
03:04confidando nella capacità del sistema delle ex agenzie di collocamento di trovare in tempi
03:09brevi le opportunità occupazionali per tutti i percettori abili al lavoro.
03:39Buonasera e grazie per l'invito.
03:49Allora, io partirei da un contesto di analisi, se vuole, un po' della situazione, perché
03:55poi so che voi avete lanciato una provocazione proprio agli enti pubblici che sono inadempienti
04:00nei confronti dell'inserimento dei lavoratori disabili nel mondo del lavoro, no? Però partirei
04:06dal contesto generale. Lei si è mai fatto questa domanda? Per quale motivo è così difficile,
04:11pur in presenza di una legge specifica, garantire l'accesso a tutti al mondo del lavoro, anche
04:18a chi dovrebbe avere una via di accesso obbligatoria, come i disabili?
04:26Sì, diciamo che il punto di partenza è un problema tendenzialmente culturale, quindi
04:32sia per quanto riguarda le aziende che la pubblica amministrazione vedono le persone
04:39diversamente abili non come delle risorse, come un valore aggiunto, ma sostanzialmente
04:46come un obbligo, nel caso appunto dell'assunzione, secondo la legge 68-99, e quindi è chiaro
04:53che questo molte volte si traduce tra virgolette in un peso, anche perché molte volte sia
05:02le aziende che gli enti pubblici non sono neanche strutturati, anche a livello di ricezione,
05:08di barriere architettoniche, nel poter inserire le persone diversamente abili, e quindi è
05:14chiaro che questo comporta un ritardo e molte volte appunto non assunzioni, nonostante ci
05:25siano degli obblighi di legge.
05:27Ecco, questo è un primo aspetto interessante, è uno spunto di riflessione che vorrei condividere
05:32con gli ascoltatori. Le persone diversamente abili, o noi abbiamo detto disabili, mi rendo
05:38conto che la lingua italiana ci permette anche di addolcire certe espressioni, forse
05:45devono essere percepite come delle risorse, mentre già partire dal presupposto che sono
05:52persone che hanno un qualche problema, rischia in qualche modo di penalizzarle nella percezione
05:57anche da parte del mondo dell'impresa, da parte degli imprenditori. In realtà un lavoratore
06:04disabile è una persona in grado di lavorare, certo avrà delle limitazioni, richiederà
06:09particolari attenzioni, ma è comunque un lavoratore a tutti gli effetti.
06:14Assolutamente sì, tra l'altro purtroppo i dati non sono confortanti, perché in Italia
06:22abbiamo circa 4 milioni e 800 mila disabili, tra disabilità psichiche e fisiche, e purtroppo
06:29soltanto il 30% di loro attualmente è occupato, ovviamente facendo discorso nazionale. Sappiamo
06:38inoltre che non assumere persone diversamente abili per quanto riguarda le aziende comporta
06:45anche delle sanzioni economiche, che sono anche abbastanza elevate, parliamo di 153
06:51Euro al giorno per ogni giorno di mancata assunzione di un disabile. Questo ovviamente
06:57si traduce in una stima di circa 20 miliardi di Euro che ogni anno le regioni in Italia
07:18incassano come sanzioni e che poi chiaramente devono essere utilizzati per le assunzioni
07:25e per la formazione di disabili. Questo chiaramente comporta anche una prospettiva molto interessante,
07:32perché si può far fronte ovviamente a una formazione su tutte quelle che sono anche
07:37le nuove professioni e quello che oggi tendenzialmente il mercato può richiedere.
07:44Mi perdoni, questo è un dato interessante. Lei dice che non assumendo lavoratori diversamente
07:52abili, le regioni o comunque immagino tutti gli enti pubblici violano le regole in qualche
08:00modo e quindi ogni anno questo comportamento costa 20 miliardi di Euro di multe?
08:08Sì, tendenzialmente è una stima perché non abbiamo dei dati ufficiali, nel senso
08:14che i dati ufficiali non sono mai stati resi pubblici, però da una stima che abbiamo fatto
08:22in questi mesi l'ammontare di questo tesoretto che è la sommatoria di tutte le varie sanzioni
08:31di ogni regione ammonta circa 20 miliardi di Euro, che è chiaramente una cifra importante
08:38e considerevole che può chiaramente oltre a dare nuove possibilità di lavoro e di assunzione
08:45non solo ai disabili ma anche alle persone disoccupate, può far risparmiare un bel po'
08:54di soldi anche allo Stato che ovviamente non deve andare a recuperare risorse da altre
09:02voci di spesa ma chiaramente ha già un bel tesoretto che può utilizzare subito,
09:09visto che è una stima che viene fatta annualmente.
09:14Certo, diciamo che sono soldi che letteralmente stiamo buttando via quando potrebbero essere
09:18impiegati in modo più virtuoso, oltre al fatto che se venissero assunti lavoratori
09:24diversamente abili non si incorrerebbero in queste sanzioni. Io differenzierei a questo
09:29punto il discorso, però tra un po' parliamo delle imprese, lei ha introdotto la questione
09:34degli enti pubblici, mi spiega come mai anche gli enti pubblici che pure in passato sembravano
09:40un po' più sensibili a questo tipo di discorso che stiamo affrontando, hanno ridotto le assunzioni?
09:47Cioè lei col suo movimento avrà cercato anche di capire le ragioni, anche gli aspetti
09:54culturali stanno influendo anche nelle regioni, nei comuni, nelle province, anche qui c'è
10:00un gap di tipo culturale?
10:03Sì, sicuramente ci sono degli esempi virtuosi che chiaramente dove a pubblica amministrazione
10:10e anche locale ovviamente sono molto sensibili e attenti, oltre che c'è una riserva ovviamente
10:16di posti assegnati ai disabili anche nei concorsi pubblici, però è chiaro che si potrebbe
10:23fare molto di più perché tendenzialmente quello che poi sono i lavoratori che per una
10:29serie di motivazioni ovviamente vanno in pensione o comunque si spostano presso anche altre
10:36pubbliche amministrazioni, molte volte non vengono comunque adeguatamente colmati questi
10:44gap da lavoratori disabili, quindi è chiaro che le motivazioni precise cambiano poi da
10:53regione, da comune a comune, però è chiaro che si potrebbe fare molto di più soprattutto
11:00per dare anche una risposta alla richiesta di lavoro sul territorio e anche la possibilità
11:10di poter comunque andare a in un momento anche secondo me più difficile che viviamo, dovuto
11:21anche al post pandemia e tutto quello che ovviamente in questo momento abbiamo, dovuto
11:27anche al fatto che purtroppo ci sono anche tante situazioni di licenziamento, di aziende
11:33che chiudono o che chiaramente si trasferiscono all'estero, insomma diventa a maggior ragione
11:38ancora più impellente andare in una direzione di poter comunque mettere nel mercato nuove
11:48risorse. Allora Presidente le chiedo di pazientare un attimo, abbiamo la pubblicità e poi con
11:55il leader del movimento che ha messo nel suo brand, nel suo marchio l'articolo 14, poco
12:03fa la regia ce lo proponeva, è proprio quello che fissa le regole delle assunzioni per i
12:09lavoratori diversamente abili, ecco tra poco con il nostro ospite cercheremo di capire
12:14come mai invece nel settore privato, nonostante il rischio delle sanzioni, beh questa norma
12:21resti ancora poco applicata, con il risultato che di 4 milioni e mezzo di persone disabili
12:29soltanto il 30% attualmente lavora, ne parliamo tra un attimo. Bentornati a destra in questa
12:37puntata, stiamo cercando di capire come mai i lavoratori diversamente abili faticano molto
12:43in questo paese a entrare nel mondo del lavoro, nonostante ci siano delle norme specifiche
12:50che agevolano questo ingresso occupazionale e addirittura prevedono delle sanzioni per
12:57i lavoratori, per le aziende che non ottemprano agli obblighi. Giovanni Caffaro è il presidente
13:04dell'associazione Movimento Disabili articolo 14 e come dicevamo prima della pubblicità
13:10l'articolo 14 prevede, ora la regia ce lo rimostra a tutto schermo, che le aziende
13:16che hanno più di 15 dipendenti debbano provvedere all'assunzione di almeno un lavoratore disabile
13:27e poi questa percentuale aumenta in relazione anche alla quantità di lavoratori che sono
13:34in organico. La legge è molto chiara, presidente, ci sono, lei ci diceva, anche le sanzioni
13:40eppure pare che non faccia effetto, come mai? Infatti parliamo di numeri molto interessanti
13:49perché se l'azienda o l'ente pubblico supera i 50 dipendenti l'obbligo è del 7%, quindi
13:57se un'azienda ha 1000 dipendenti deve assumere almeno 70 persone diversamente abili, quindi
14:04è chiaro che i numeri sono sicuramente molto interessanti, però il problema sostanzialmente
14:11è che paradossalmente costa meno assumere un lavoratore diversamente abile per effetto
14:19ovviamente anche di quelle che sono gli sgravi, fiscali, piuttosto che pagare le sanzioni.
14:26È sicuramente un problema culturale, quindi questo è il punto di partenza, perché ripeto
14:32i disabili non sono visti come risorso, come valore aggiunto, ma come un obbligo, ma probabilmente
14:40anche magari i controlli non sono così accurati e ponderati, quindi sicuramente l'ispettorato
14:49del lavoro avrà sicuramente tantissime cose da fare, però è chiaro che tra i suoi compiti
14:55rientra anche quello di valutare se le quote e gli obblighi siano rispettati e probabilmente
15:04forse non riescono magari a controllare sempre in ogni occasione quello che poi sono i vari
15:12addendimenti.
15:14Al 320-239-3833 ci ascolta un nostro telespettatore, si chiama Sergio e scrive
15:23ma le aziende non hanno anche delle agevolazioni fiscali se assumono lavoratori disabili?
15:31Anche questo non è sufficiente per smuovere il mercato?
15:35Leggire la domanda Presidente, cosa rispondiamo al nostro ascoltatore?
15:40Sì infatti è corretto, ci sono degli sgravi fiscali sicuramente anche molto convenienti
15:47per le aziende, poi ci sono casi virtuosi, le aziende molto sensibili, molto proiettate
15:55verso l'inclusione, però è chiaro che di strada purtroppo ce n'è ancora da fare
16:00tanta perché ripeto anche molto spesso si cercano anche in questo ambito magari persone
16:11diversamente abili con delle disabilità minime, proprio entrando nel merito, più che altro
16:21sono penalizzati molto spesso non tanto chi ha delle disabilità fisiche ma soprattutto
16:26psichiche, quindi ovviamente si cerca di assumere un lavoratore diversamente abile
16:33che non possa creare troppi problemi all'interno dell'azienda ma che possa essere seguito,
16:39affiancato in maniera tranquilla.
16:45Questo è un tema sul quale bisognerebbe spendere molti più minuti di quelli che abbiamo a disposizione
16:50questa sera, è evidente che è un mix di più fattori sicuramente la matrice culturale fa
16:57la differenza come diceva il nostro ospite ma poi probabilmente anche i scarsi controlli
17:03contribuiscono a un comportamento che senza voler giudicare o criticare l'operato degli
17:08imprenditori sia chiaro perché loro poi devono anche fare i conti con la realtà,
17:12con i flussi di cassa, con le complessità che sono correlate alla gestione di un'azienda,
17:17però ecco questi fattori di cui abbiamo parlato a lungo in questi minuti evidentemente favoriscono
17:23questo triste primato per l'Italia. A livello europeo, a livello internazionale, non so se dal
17:30suo osservatorio ha dati interessanti a riguardo, come va? Cioè all'estero il lavoratore disabile
17:36fa fatica come in Italia a inserirsi nel mondo del lavoro?
17:40All'estero ho fatto delle ricerche, sono entrato in contatto anche con alcune realtà, principalmente
17:53in Europa sicuramente la percentuale di persone assolute, di disabili assoluti è molto più
17:59alta proprio perché comunque si usa molto anche lo smart working quindi è chiaro che
18:06voglio dire anche se ci sono delle problematiche a volte nel recarsi sul luogo di lavoro,
18:11ecco si è molto più propensi, si è anche molto più avanti su queste tematiche, quindi sicuramente
18:19in Italia siamo molto più indietro rispetto, ma non solo in ambito lavorativo, anche a livello
18:25di barriere architettoniche, di mobilità sostenibile, quindi è chiaro che insomma siamo un po' indietro.
18:33E veniamo adesso a due temi caldi, tra l'altro tra un attimo farò lanciare la proposta che
18:40lei sta cercando di promuovere con i vertici della politica nazionale che riguarda l'impiego
18:47di questi famosi 20 miliardi di euro che le regioni devono in qualche modo subire nei
18:55loro bilanci sotto forma di multe per il mancato inserimento di lavoratori diversamente abili.
19:02Prima però le posso chiedere un suo parere su uno dei temi caldi del dibattito politico
19:07italiano di questi ultimi tempi, la riforma, avrà sentito perché è un tema che tiene
19:13banco da diverso tempo, del reddito in cittadinanza. C'è molta preoccupazione perché un mercato
19:20del lavoro come quello italiano che non riesce a incrociare domanda e offerta ci si chiede
19:25come sarà in grado di evitare il baratro per tutti quei lavoratori che oggi percepiscono
19:31il reddito e che tra qualche mese se lo vedranno togliere, se considerati abili al lavoro,
19:36e dunque potrebbe crearsi una difficoltà di tipo sociale. Dal vostro punto di vista,
19:41dal punto di vista dei lavoratori diversamente abili, questa riforma del reddito in cittadinanza
19:46vi preoccupa? Personalmente no, nel senso che ritengo che dal mio punto di vista il
19:56reddito di cittadinanza, così come è strutturato, non possa portare a grandi opportunità di
20:04lavoro. Probabilmente andava strutturato diversamente, quindi magari bisognava coinvolgere anche
20:12le società interinali e multinazionali, non chiaramente andare sugli uffici di collocamento
20:22che a mio avviso non sono inseriti nel mondo del lavoro, ma soprattutto non hanno contatti
20:28e relazioni né con la pubblica amministrazione né con le aziende. Detto questo è chiaro
20:34che il reddito di cittadinanza ci costa 9 miliardi all'anno e chiaramente di opportunità
20:39di lavoro se ne sono viste poche in questi anni per chi ne usufruisce. Quindi è chiaro
20:46che fare questa proposta e dire ok anziché spendere 9 miliardi utilizziamo parte di questi
20:5420 miliardi che ogni anno vengono incassati per le sanzioni che ripete una stima, ma ovviamente
21:01siamo sempre qui in attesa di avere i dati ufficiali per poter un po' sopperire a questa
21:09mancanza di fondi. Almeno in parte si potrebbe utilizzare questo tesoretto e poi anche una parte
21:19di questo tesoretto lo potrebbe essere utilizzato anche per la formazione che ritengo che oggi sia
21:24un passaggio importante visto che si va sulle nuove professionalità e su una serie di opportunità
21:30che oggi il mercato chiede ovviamente li abbiamo possiamo utilizzarli a mio avviso.
21:37Avete capito quanto complesso sia questo segmento del mercato occupazionale della società italiana?
21:46È anche vero che se non si parte per una riforma anche proprio a livello dell'approccio culturale
21:53difficilmente si riuscirà a garantire la piena occupazione per tutti coloro che ne hanno diritto
21:58che è poi la vera sfida per un paese. Noi crediamo che quando si dice rilanciare l'occupazione
22:05sia semplicemente garantire un posto di lavoro per tutti, poi è evidente che ci sono categorie di
22:11popolazione più in difficoltà di altre, ma soltanto quando tutte avranno la stessa possibilità
22:16di accesso alle opportunità di lavoro si potrà dire che questo paese è riuscito a vincere
22:22fino in fondo la propria sfida. Noi oggi ne abbiamo parlato con Giovanni Caffaro che ringrazio,
22:28lui è il presidente dell'associazione Movimento Disabili, articolo 14, speriamo davvero che questa
22:36vostra proposta per il tesoretto da investire possa trovare ascolto e soprattutto speriamo davvero
22:43che attorno a questa legge che è un buon punto di partenza possano essere applicati tutti quei
22:48correttivi che permettano davvero la piena occupazione. Le auguro una buona serata e un buon lavoro.
22:53Grazie altrettanto, buona serata.
22:57E noi adesso dobbiamo fermarci perché c'è un'altra fascia pubblicitaria, poi a rientro continueremo
23:03a parlare di lavoro perché sono appena usciti dati relativi alla situazione occupazionale nella regione
23:11Lazio e con particolare riferimento a Roma che confermano come oggi il mondo del lavoro laziale
23:20sia l'insegna della precarietà. Ne parliamo però tra un attimo, state con noi.
23:25Bentornati a Estra, dobbiamo parlare ancora di lavoro, un argomento che spesso scegliamo di approfondire
23:32di volta in volta con i nostri interlocutori perché c'è chi ritiene che nel dibattito politico italiano
23:38manchino troppo spesso i numeri che sono elementi importanti per fotografare e interpretare la realtà.
23:47Lo spunto per tornare a parlare dell'andamento del mercato occupazionale nel Lazio ce l'offre uno studio
23:53che è stato presentato poche ore fa dalla CGL di Roma e Lazio e che ha voluto esaminare i dati dell'Inps
24:01che sono, se volete, quanto di più ufficiale possa esserci perché sono quelli che permettono di capire
24:07quanti nuovi posti di lavoro si creano o si perdono nel corso di un determinato periodo.
24:13Natalia Di Cola è il segretario generale della CGL, bentornato a Estra, buonasera.
24:18Buonasera a voi.
24:20Grazie perché ci aiuterà a interpretare questa massa di cifre che permette di fotografare lo stato di salute
24:28dell'economia, in modo particolare del mercato del lavoro nel Lazio.
24:32Mi pare di capire che dal 2020 in avanti la parola d'ordine sia precarietà in qualche modo.
24:39Purtroppo sì. Quello che noi registriamo e avevamo denunciato già vedendo i primi dati dei trimestri
24:47è che la ripresa dopo la pandemia è una ripresa leggera perché il numero delle attivazioni è di poco
24:54superiori a quelle delle cessazioni, ma soprattutto è una ripresa precaria.
24:59Precaria perché solo il 15% dei nuovi rapporti di lavoro è a tempo indeterminato, ma soprattutto
25:05perché c'è un turnover grande e Roma e il Lazio ha una medaglia di cui bisogna andare poco fieri,
25:13cioè rispetto alla media nazionale ogni anno una lavoratrice o un lavoratore ha 2,5 contratti,
25:21a differenza di una media italiana che è ben sotto il 2. Quindi è evidente che c'è un lavoro precario
25:27e purtroppo oltre a essere precario è un lavoro anche povero.
25:302,5 contratti vuol dire, questi sono dati ufficiali, non sono statistiche,
25:36che mediamente uno cambia lavoro nell'arco di 12 mesi almeno due volte.
25:42O cambia lavoro almeno due volte oppure quel rapporto di lavoro è precario e viene rinnovato
25:48nel corso dello stesso anno per 2,51 volte. È evidente che dà l'idea di una ripresa verbole
25:57e soprattutto di imprese che non investono sulle lavoratrici e i lavoratori.
26:01Anche perché mi pare di capire, voi avete preso in esame i dati anche relativi al 2020,
26:07è ovvio eravamo nel cuore della pandemia durante la primissima ondata e dunque c'erano di mezzo
26:13anche le misure restrittive legate al lockdown, però voi avete evidenziato anche l'effetto
26:20che la presenza o meno di incentivi può avere sullo stato di salute di un'economia
26:26o di una ripresa occupazionale. Mi pare di capire che se non interviene qualcuno a mettere risorse
26:31come possono essere degli sgravi fiscali è ancora più difficile mettere in moto una ripresa.
26:39Questo sì, anche se in realtà secondo noi quello su cui bisognerebbe lavorare sono le norme,
26:44cioè bisognerebbe vietare quest'estrema precarietà che c'è, non rendere possibile questa possibilità
26:51da parte delle imprese di avere contratti così a breve con così pochi diritti. È evidente che poi
26:56invece va premiato sicuramente chi fa dell'occupazione di qualità la propria azione d'impresa,
27:04dato che noi registriamo che prima del Covid si diceva nulla dovrà essere come prima,
27:09purtroppo noi vediamo che su alcuni temi, su quello della precarietà, la situazione è peggio di prima,
27:14quindi poco lavoro è precario, servono azioni a tutti i livelli, a livello nazionale con norme
27:20che vietino la precarietà, che la rendano davvero un ostacolo per le imprese e dall'altra anche
27:27a livello locale la possibilità di controllare, perché un altro dei dati che noi abbiamo denunciato
27:33sono anche le ore di lavoro che vengono denunciate, il famoso part time involontario,
27:38e lì serve un'azione chiara da parte del Ministero di Controlli, bisogna quindi controllare e fare in modo
27:44che anche il lavoro che viene dichiarato sia realmente quello che viene eseguito.
27:49Noi vediamo che dietro la precarietà in tanti casi si nasconde anche il lavoro grigio,
27:54cioè quel lavoro che non è stabile, non è chiaro, quindi ci aspettiamo e serve per un vero rilancio
28:00del paese, lavoro stabile e di qualità.
28:03Quindi banalmente non c'è soltanto una frammentazione dei contratti, ma c'è anche, spieghiamo in modo semplice,
28:11uno lavora magari otto ore al giorno però in regola per quattro, il part time involontario immagino che sia questo?
28:18Su questo non ci sono dati certi perché non sono dati denunciati, però l'anomalia del nostro territorio
28:25rispetto ad alcuni settori fa pensare che in tanti casi sia questo, perché parliamo di un part time involontario,
28:32cioè non richiesto dalle lavoratrici e dai lavoratori.
28:35E non soltanto il lavoro grigio è in tali casi anche una modalità organizzativa abbastanza non amica
28:42delle lavoratrici e dei lavoratori, magari immaginando soltanto dei contratti per le punte,
28:47magari immaginando dei contratti soltanto per alcune giornate, cioè le imprese non investono su
28:53le lavoratrici e i lavoratori e in tali casi, e si vede anche col dato delle dimissioni,
28:58quando un lavoratore trova un lavoro più stabile, un lavoro migliore dal punto di vista dell'organizzazione
29:06o della retribuzione, lascia il lavoro, perché un altro dei dati che noi registriamo è che
29:11se le cessazioni grossomodo rimangano stabili durante il periodo e così come i pensionamenti,
29:17quello che aumenta sono le dimissioni, che passano dal 14 al 18% nella nostra regione,
29:22che vuol dire che c'è un cattivo lavoro e chi può scappa e cambia.
29:28Ovviamente questo è un dato che è ancora più importante se lo contestualizziamo con la fase economica
29:33che stiamo vivendo, di profonda incertezza è evidente che oggi, forse più che in un recente passato,
29:40rinunciare spontaneamente a un lavoro vuol dire che si è proprio o di fronte a un'opportunità migliore
29:47oppure si è davvero rasi, non si riesce più a sopportare un determinato ambiente o determinate regole.
29:55In quali settori in modo particolare voi del sindacato avete trovato maggior ricorso a questa precarietà?
30:02Ma in realtà purtroppo la precarietà è un fattore di tutti i settori produttivi,
30:08sicuramente ha un'incidenza un po' più alta nel settore dei servizi,
30:13nella sua eccezione più ampia del terziario che rappresenta anche una parte importantissima del lavoro
30:19della nostra regione e del nostro territorio.
30:22Però il dato che stona è che il Lazio ha tutti indicatori peggiori rispetto al resto d'Italia.
30:28Cioè invece di essere una regione che ha indicatori che stanno nella parte alta della media nazionale
30:34da tutte le parti sta nella parte bassa.
30:36Quindi lavoro precario, basso numero di nuovi lavori e soprattutto un lavoro povero.
30:42Il dato che più ci preoccupa è anche che il lavoro nella nostra regione è un lavoro povero,
30:47lo dimostrano anche i dati che riguardano i redditi.
30:50Cioè nel Lazio ancora dopo annunziamo i redditi pre-pandemia.
30:54Se su tanti indicatori la pandemia è stata recuperata,
30:57il livello della ricchezza prodotta dal lavoro nella nostra regione è ancora più basso del livello pre-pandemia.
31:04Secretario, non è la prima volta che noi ci troviamo a discutere dello stato di salute,
31:08dell'economia e del lavoro qui nel Lazio.
31:11Ogni volta emergono indicatori che proiettano questo territorio nelle parti basse delle classifiche.
31:17Ma voi come sindacato immagino state anche cercando di dare delle risposte, no?
31:22Come mai qualunque sia il campionato dove si gioca, questo territorio risulta così penalizzato?
31:29Le condizioni sono tre che noi chiediamo.
31:31Uno sono la normativa nazionale e ovviamente quella c'è e le imprese la usano.
31:37Utilizzano quella possibilità che c'è di precarietà.
31:40Due, è la seconda cosa un po' che più ci preoccupa,
31:44è il sistema anche produttivo che nel Lazio in tanti casi si è spostato in settori un po' più fragili e un po' più deboli.
31:52E tre, anche il ruolo che hanno le amministrazioni locali, regionali e territoriali.
31:57E noi per questo chiediamo al Comune e alla Regione di vigilare sugli appalti,
32:01perché il sistema degli appalti è uno dei massimi generatori di precarietà.
32:05Il lavoro che viene fuori da appalti pubblici, quindi è un paradosso,
32:08cioè le risorse pubbliche vengono utilizzate per creare il lavoro precario.
32:14E anche il PNRR, noi stiamo registrando che invece di favorire il lavoro stabile sta favorendo un lavoro precario.
32:21Quindi serve che tutte le istituzioni a tutti i livelli, quindi la normativa nazionale, la normativa regionale,
32:27ma tutte le stazioni appaltanti per il loro conto e quindi per il sistema degli appalti puntino sul lavoro di qualità.
32:33E se il pubblico fa da regolatore, fa il suo ruolo, è chiaro che anche il privato di conseguenza si adeguerà.
32:40Quindi servono idee importanti, ma soprattutto bisogna scommettere sul lavoro di qualità.
32:48Il lavoro di qualità è un beneficio per i cittadini che hanno maggiore capacità di spese e di creare il loro futuro,
32:54ma anche è un beneficio per l'economia, perché aumenta la base imponibile, aumentano le tasse,
33:00quindi possono migliorare anche i servizi per tutte le cittadine e i cittadini.
33:04In un dato è la nostra regione dove sempre di meno sono poi le persone che lavorano,
33:09perché c'è un invecchiamento della popolazione e anche una diminuzione dei residenti.
33:15Noi notiamo che il numero delle cittadine e cittadini, in particolare nelle grandi città,
33:19vanno via dalle grandi città perché non hanno più la possibilità economica di vivere in una città come la capitale.
33:27Senta, se qui ci fosse in rappresentanza anche della controparte un imprenditore direbbe
33:33beh ma oggi visto il costo che ha attivare contratti nuovi prima di sposarsi,
33:40mi perdoni questa metafora, con un lavoratore magari lo si vuole provare,
33:44e poi è anche vero che è difficile fare programmi a lungo termine,
33:48vista la fase di incertezza che il nostro paese e non soltanto l'Italia sta attraversando.
33:53Come si fa a evitare che una situazione di necessità però diventi il pretesto
33:58per proseguire lungo un cammino di precarietà o illegalità addirittura?
34:05Io a quell'imprenditore direi che non dice la verità, perché purtroppo nella nostra regione
34:10non è un tema di precarietà di breve termine, ma è un tema di precarietà di lungo corso.
34:15Io dico sempre questo dato, Roma è la capitale della precarietà 5 anni,
34:21un lavoratore su 5 dopo 5 anni è ancora precario, quindi vuol dire che non c'è un tema congiunturale,
34:28non c'è un tema di tempi tecnici di capire se si è adatti a quell'azienda, ci sono scelte strategiche.
34:35Io vorrei ricordare che tutti i contratti, anche i contratti a tempo indeterminato,
34:39prevedono una prova e quindi c'è l'opportunità di capire se quel lavoratore
34:44o quella lavoratrice è predisposto e ha le capacità per svolgere quell'attività.
34:48Mi pare evidente invece il contrario, cioè che le aziende non investono sulle persone,
34:54non credono nella capacità che quelle persone hanno di generare valore.
34:59Ecco, questa è una peculiarità della nostra città, è un tema che viene da lontano,
35:04nella nostra indagine siamo andati indietro di 5 anni e vediamo quella che noi chiamiamo
35:09una stagnazione, una stagnazione del mercato del lavoro che produce però da una parte
35:14una stagnazione sul numero di persone e sulla qualità, ma dall'altra vede un segno meno,
35:19molto grande, sul tema del reddito, che se è legato all'alta inflazione e all'aumento
35:25del costo della vita, diventa un'emergenza.
35:29E allora, ci lasciamo con queste riflessioni, è evidente che un cambio di pagina è necessario
35:34nell'interesse di tutto il territorio, non soltanto ovviamente dei lavoratori o degli imprenditori.
35:39Io ringrazio Natale Di Cola, segretario generale di CGL per Roma e Lazio, per averci aiutato
35:44a capire questi dati che arrivano da una fonte autorevole, l'Inps,
35:48con lei che certifica proprio più di ogni altro ente, istituto all'andamento occupazionale
35:53nel nostro paese. Le auguro un buon lavoro, arrivederci, grazie.
35:57Arrivederci a voi.
36:00E noi siamo in saluti perché termina qui questa puntata di Extra,
36:03grazie davvero per averci seguito, adesso ci sono gli altri programmi della nostra emittente,
36:07noi torniamo domani alla solita ora. Arrivederci.