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NovitàTrascrizione
00:00Extra, tutti i colori dell'attualità, con Claudio Michalizio.
00:05Il 27 e il 28 ottobre, ne abbiamo già parlato in questa trasmissione, andrà in scena qui
00:10a Roma una conferenza internazionale per la pace in Ucraina.
00:15È stata organizzata dal fronte del dissenso, un fronte di associazioni, di movimenti anche
00:22politici che in giro per il mondo hanno sentito la necessità di fare quello che i grandi
00:28della terra non hanno fatto con adeguata convinzione sinora, far cessare la voce delle
00:36armi in Ucraina, ma in realtà questo è un discorso che vale anche per un altro conflitto
00:42che il mondo sta vivendo in queste ore, quello in Medio Oriente, ne parleremo con due ospiti
00:47che vi presento tra un attimo perché subito, come sempre, Silvia Corsi e la sua copertina
00:51ci aiutano a capire bene il tema di puntata.
00:55Era successo con la guerra in Ucraina, ora la stessa situazione rischia di riproporsi
01:00anche in Medio Oriente dove da ormai due settimane la guerra è tornata a manifestarsi nella
01:04striscia di Gaza dopo l'offensiva dei terroristi di Hamas contro i civili che vivono nel sud
01:10di Israele.
01:11Politici, media e capi di Stato sembrano interessati a dividersi in opposte fazioni più che a
01:15provare a sviluppare una strategia di pace.
01:18Anche nella recente visita a Tel Aviv il presidente americano Biden ha chiesto al premier israeliano
01:23Netanyahu di non esagerare con le operazioni militari per non incendiare il mondo arabo,
01:28non di cessare il fuoco ed è comunque più di quanto Washington abbia fatto in oltre
01:32un anno e mezzo di guerra nel conflitto tra Mosca e Kiev dove la parola pace resta ancora
01:37un tabù.
01:38Almeno ad Occidente perché in Oriente c'è chi sta cercando una soluzione per mettere
01:42a tacere le armi ed è la Cina che nelle ultime ore ha organizzato un vertice tra il presidente
01:47Xi e l'omologo russo Putin in cui si è provato a costruire una strategia di mediazione per
01:53la pace in Ucraina e ha inviato in Medio Oriente un proprio emissario per aprire un
01:57dialogo con gli israeliani con lo scopo di allentare la pressione militare, due interventi
02:02su cui Stati Uniti ed Europa nutrono dubbi e perplessità ma che ad oggi restano i più
02:07convinti tentativi di pacificazione sin cui visti, a eccezione ovviamente delle missioni
02:12diplomatiche promosse dal Vaticano ed è curioso che a portare avanti l'idea di pace siano
02:17almeno in apparenza paesi spesso visti con diffidenza anche da una parte dell'opinione
02:21pubblica a conferma di come forse qualcosa stia cambiando anche a livello geopolitico
02:27oltre che economico dato che Russia e Cina da mesi stanno anche cercando di compattare
02:31e allargare il fronte dei cosiddetti BRICS, cioè il gruppo delle economie emergenti che
02:36recentemente ha imbarcato alcuni paesi arabi e che vuole contrapporsi all'economia del
02:41dollaro.
02:42Anche di questo si parlerà il 27 e il 28 ottobre alla conferenza internazionale di
02:47pace che si terrà a Roma per iniziativa di decine di associazioni e movimenti non
02:51governativi che vogliono riportare la pace al centro del dibattito politico globale.
02:56E Moreno Pasquinelli è il portavoce proprio del fronte del dissenso che ha organizzato
03:04questo summit internazionale, bentornato a Estra, buonasera.
03:07Grazie dell'invito, ciao.
03:10E noi ringraziamo anche Alberto Bradanini, l'ambasciatore Bradanini è stato rappresentante
03:17dell'Italia in molte piazze calde, da Teheran alla Cina, è stato anche rappresentante del
03:23nostro paese alle Nazioni Unite e nel Sud America, benvenuto a Estra, ambasciatore.
03:28Grazie dell'invito, non sono stato rappresentante italiano alle Nazioni Unite ma non importa,
03:35insomma, ho lavorato diciamo così alle Nazioni Unite, scusi la precisione.
03:38Sicuramente, no no, ha fatto bene e comunque ha avuto modo anche di vivere un'esperienza
03:43importante.
03:44Poi parleremo delle Nazioni Unite perché il ruolo dell'ONU molto spesso appare in difficoltà
03:49in circostanze come quelle che stiamo raccontando.
03:52Tutta la conferenza internazionale di pace che andrà in scena il 27 e il 28 ottobre
03:57nasce per provare a dare una soluzione che non passi attraverso il linguaggio delle armi
04:02in Ucraina, ma verrebbe da dire che potrebbe essere utile anche a parlare della recente
04:08recrudescenza e del rischio di un conflitto in Medio Oriente.
04:12Pasquinelli, intanto alla fine quanti saranno i movimenti che saranno presenti a Roma e
04:18per fare che cosa?
04:20Allora, i movimenti che da diversi paesi hanno aderito all'appello e che condividono l'idea
04:26di costruire una nuova rete internazionale sono più di 45.
04:31Quelli presenti saranno una trentina.
04:33Potete immaginare lo sforzo anche organizzativo, logistico, oltre che politico.
04:39Mi pare che gli Stati Uniti, al di là dell'invito di Biden rivolto a Netanyahu, il governo di
04:46estrema destra che Israele abbia mai avuto, al di là del suo invito a non esagerare,
04:51nel notizio di stamattina la presidenza americana, la Casa Bianca, ha chiesto al
04:56congresso 100 miliardi di dollari, non so se è chiaro, di cui 60 all'Ucraina, 10 a Israele
05:05e il resto a Taiwan.
05:07Quindi abbiamo qui, in modo abbastanza plastico e di castico, quali sono i tre quadranti regionali
05:15che possono, perché voglio ricordarlo, noi abbiamo detto che la conferenza è per fermare
05:20la terza guerra mondiale.
05:21Tutto ciò che serve per farlo, e i teatri che possono far precipitare l'umanità nell'abisso
05:30di una terza guerra mondiale, prolungata, per tappe, come dice Bergoglio, sono questi tre.
05:35Guarda caso proprio dove gli americani, invece di, come posso dire, tentare di trovare un
05:42accordo con gli avversari, procedono in modo diretto, cioè la Casa Bianca è proprio la
05:50capitale dei guerrafondai, quindi siamo sotto una incombente minaccia.
05:55Noi che cosa vogliamo fare?
05:57In Italia noi abbiamo un ruolo di supplenza, di supplenza di un governo che invece di,
06:04come posso dire, continuare la tradizione tradizionale politica italiana, che nonostante
06:08noi fossimo incapsulati nel nanato, ci ricordiamo, negli anni 60, 70, 80, anche la difesa che
06:17Andreotti stesso e Becraxi fecero del diritto dell'OLP e dei palestinesi alla lotta armata
06:22rifiutando la categoria del terrorismo, tutta questa roba è stata spazzata via da trent'anni
06:27di propaganda asfisiante e tossica, per cui chiunque non è d'accordo con i democratici
06:33e pretende una decisione di esportarla dalla democrazia è qualificato e satanizzato come
06:38terrorista.
06:39E' ovvio che anche questa è propaganda bellica, cioè si vuole portare l'opinione pubblica
06:44a giustificare, come posso dire, l'esasperazione dei conflitti, ovviamente per la pace occorre
06:50riconoscere le ragioni di quelli che vengono considerati avversari, gli ucraini non vogliono
06:55riconoscere le ragioni delle minoranze russe, non vogliono riconoscere le ragioni di insicurezza
06:59strategica della Russia, spinti appunto dagli americani dal NATO, e Israele non vuole saperne
07:05che erano stati palestinesi, cioè tutto quello che sta accadendo dovrebbe preoccupare i cittadini,
07:11se non ripartiamo con la partecipazione politica, posso dire, dal basso dei popoli per cominciare
07:17a inceppare questa macchina bellica che è già partita, è già partita, e questa inconsapevolezza
07:22è grave e noi facciamo quello che possiamo, come diceva Carlo, diceva lo stellato, il
07:29dovere di ammorare le problematiche. Grazie Pasquinelli, vorrei coinvolgere l'ambasciatore
07:35Bradanini anche alla luce della sua lunga esperienza diplomatica, io non so se il fronte
07:42del dissenso sia troppo pessimista nel vedere appropinguarsi il rischio di un conflitto
07:47mondiale, certo è ovvio che se si continua a gettare benzina sul fuoco è evidente che
07:53prima o poi la scintilla possa dibampare, però da cronista mi chiedo che fine abbia
08:00fatto la diplomazia, cioè sullo scenario ucraino, ma ancora di più direi su questo
08:07che si è sviluppato nelle ultime settimane in Medioriente, pare proprio che l'arte nobile
08:13della mediazione, il cercare in qualche modo di disinnescare possibili conflitti si è
08:18finito nel dimenticatoio. Mi aiuta a capire se siamo sbagliati noi che abbiamo visioni
08:25di questo tipo o se effettivamente c'è una crisi della diplomazia?
08:29Intanto grazie dell'invito e prima di rispondere a questa domanda voglio solo ricordare che
08:40i popoli non vogliono le guerre, sono i governi che le fanno e c'è un filosofo del secolo
08:46scorso che affermava provocatoriamente che le guerre finirebbero una volta per tutte
08:51se venisse adottata una semplice norma costituzionale universale. Coloro che dichiarano una guerra
08:59devono recarsi essi stessi al fronte insieme ai loro figli e parenti. I potenti dichiarano
09:07le guerre ma è sempre la povera gente che muore. Detto questo è ben chiaro che come
09:15diceva un grande studioso delle guerre del XIX secolo la guerra è la continuazione della
09:25politica con altri mezzi. In realtà non è così, la guerra è il fallimento della politica
09:32e quindi anche della diplomazia. La diplomazia a beninteso non conta nulla, sono i livelli
09:40di decisione a livello politico che sono responsabili di questi eventi. La diplomazia è un organo
09:55amministrativo dello Stato e deve obbedire. Va detto una cosa innanzitutto di natura strutturale
10:06perché ormai siamo immersi in una centrifuga dove si dice di tutto il contrario di tutto
10:13e spesso in maniera manipolatoria. Noi aggiungiamo un po' di questo parolaio a questa centrifuga
10:24però cerchiamo di dargli un minimo di costrutto logico. E' evidente che il tempo è pochissimo
10:35e dobbiamo essere apodittici, diretti, ma almeno si capisce il posizionamento. Viviamo
10:43in un tempo in cui la prima vittima della guerra non è nemmeno la menzogna, perché
10:51questo è sempre stato, da quando esiste la propaganda, nata negli ambienti ecclesiastici,
11:00il termine è latino e viene dal linguaggio della Chiesa cattolica, ma soprattutto nel
11:07tempo moderno il nemico oltre che la menzogna è un altro. E questo ci dovrebbe far riflettere
11:17l'altro nemico che è il dissenso. Non soltanto la menzogna si impone, ma non è consentito
11:24sottrarsi all'accettazione della menzogna. Allora la domanda strutturale è perché? Che
11:32cosa succede oggi che non è successo ieri? Guardate che quando c'era dall'altra parte
11:42della cortina di ferro l'Unione Sovietica, oggettivamente il rischio di una catastrofe
11:50ideologica, di uno spillover, come si dice in inglese, cioè un travalicamento della
11:56cortina da parte del sistema comunista, del comunismo reale e anche delle armate rosse
12:05e così via, era molto più forte. Eppure il dissenso era consentito, le piazze d'Italia
12:10e d'Europa, direi, dove esistevano dei partiti, dei movimenti social comunisti, erano piene
12:18e sui giornali e sui media si poteva contrastare la narrativa ufficiale con calma e ricevendo
12:31attenzione da parte della società e anche del sistema. Oggi no. Allora come mai? Naturalmente
12:39la domanda è aperta. Io tento una ermeneutica e cioè mi sembra di intuire che il sistema
12:46è debole. Oggi il sistema è debole. L'accettazione del dissenso è ben inteso una postura di
12:55forza. Io posso consentirmi di gestire chi non è d'accordo perché ho la forza e il
13:03controllo del contesto. E oggi evidentemente non è così. Quando si parla di Russia, quando
13:10si parla di Medio Oriente, quando si parla di Cina, non parlo delle persone che ci circondano,
13:18è sempre difficile capire quanti di loro sono d'accordo, quanti no. Quando diciamo
13:21sì ma il paese è diverso, in realtà non abbiamo dei numeri, il polso non è mai preciso.
13:27D'altronde il sistema non si occupa di percentuali marginali, si occupa della massa,
13:32di quella che è insomma al centro del contesto e che potrebbe fare la differenza, potrebbe anche
13:40solo teoricamente al momento delle elezioni. Ma per tornare al punto, ecco poi ho chiuso,
13:45teniamo conto anche qui c'è una ragione strutturale perché le guerre scoppiano. Poi possiamo anche
13:55capire quali tipologie di guerre si possono mettere sotto il nostro esame in questo momento.
14:06Le guerre, sosteneva George Orwell nel suo libro magistrale che tutti conosciamo, 1984,
14:15le guerre non hanno il fine di sconfiggere il nemico ma di mantenere la medesima struttura
14:22di privilegi all'interno della società, vale a dire proteggere le ricchezze dei ricchi e mantenere
14:28i poveri nella loro condizione di povertà con l'aiuto ben inteso dei centri di servizio che
14:34sono il sistema politico, la politica, i media, la stragrande maggioranza dei giornalisti o sono
14:42per conto loro al servizio dell'impalcatura oppure sono, sul libro paga diciamo così,
14:50non vorrei offendere nessuno, ci sono sempre delle eccezioni grazie a Dio ma ahimè purtroppo
14:54non fanno la differenza. Ambasciatore le chiedo un attimo soltanto di pazienza, mi perdoni,
15:02io in questo momento devo chiudere questa puntata, noi abbiamo soltanto 12 minuti nel
15:08nuovo PalinSesto e quindi adesso devo dare la linea al programma che segue in prima serata,
15:15vi faccio una proposta, se rimanete collegati, dopo la sigla io vorrei riavervi anche nella
15:24puntata di domani in trasmissione perché questo è un tema molto delicato e vorrei
15:30dire solo una cosa, mi tagli pure il momento in cui il mio discorso aveva un senso e poi
15:37magari prendiamo il discorso in un altro momento. No, ormai è andata, siamo in diretta. No ma
15:43capisco, non avevo registrato questi ultimi tempi. Fermi lì, facciamo che ci fermiamo un
15:50attimo, io ringrazio il pubblico che ci ha seguito fino a quest'ora, dobbiamo naturalmente cedere
15:55la linea ai colleghi della prima serata che incombono e domani a Extra proseguiremo su
16:00questo discorso. Restate con noi, grazie.