Giornata mondiale della libertà di stampa, a che punto siamo in Italia?
Ospite in collegamento Pierluigi Allotti, giornalista
Giornata mondiale della libertà di stampa: si celebra oggi, 3 maggio, in tutto il mondo. Una ricorrenza che punta a rimarcare l'importanza di un'informazione libera e indipendente.
Come ogni anno, Repoter Senza Frontiere (RFS) ha stilato la classifica globale dei Paesi in cui l'attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure. Stando all'Indice mondiale sulla libertà di stampa, nel 2024 l'Italia è scesa di 5 posizioni rispetto all'anno precedente e, attualmente, si trova al 46° posto, su 180.
Ma quali sono i parametri che influiscono per stilare la classifica? Come si legge nell'analisi di Repoter Senza Frontiere, la libertà di stampa in tutto il mondo nel 2024 risulta minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne i garanti: le autorità politiche. Sui cinque indicatori utilizzati per stilare la classifica, infatti, è proprio quello politico ad aver subito un calo maggiore, con una diminuzione globale di 7,6 punti.
Secondo il rapporto dell'organizzazione no-profit, nel 2024 si è registrata una “chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti, in particolare la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Quali sono, poi, le Nazioni maggiormente colpite su questo fronte? Le ultime tre posizioni della classifica sono occupate dall'Afghanistan (178°, al terzultimo posto), in cui i giornalisti vengono incessantemente perseguitati, dalla Siria (179°) e, infine dall'Eritrea che, ultima in classifica in 180° posizione, risulta essere il Paese in cui la libertà di stampa è maggiormente minacciata.
La regione del Maghreb-Medioriente è quella in cui si registra la situazione peggiore, seguita dalla regione Asia-Pacifico, dove il giornalismo è soffocato dai governi autoritari, e l'Africa. Situazione grave anche in Russia, dove quasi tutti i media indipendenti sono stati banditi, dichiarati “organizzazioni sgradite” o sottoposti alla censura militare, ricopre il 162° posto.
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Giornata mondiale della libertà di stampa: si celebra oggi, 3 maggio, in tutto il mondo. Una ricorrenza che punta a rimarcare l'importanza di un'informazione libera e indipendente.
Come ogni anno, Repoter Senza Frontiere (RFS) ha stilato la classifica globale dei Paesi in cui l'attività giornalistica è sottoposta a limitazioni o censure. Stando all'Indice mondiale sulla libertà di stampa, nel 2024 l'Italia è scesa di 5 posizioni rispetto all'anno precedente e, attualmente, si trova al 46° posto, su 180.
Ma quali sono i parametri che influiscono per stilare la classifica? Come si legge nell'analisi di Repoter Senza Frontiere, la libertà di stampa in tutto il mondo nel 2024 risulta minacciata proprio da coloro che dovrebbero esserne i garanti: le autorità politiche. Sui cinque indicatori utilizzati per stilare la classifica, infatti, è proprio quello politico ad aver subito un calo maggiore, con una diminuzione globale di 7,6 punti.
Secondo il rapporto dell'organizzazione no-profit, nel 2024 si è registrata una “chiara mancanza di volontà politica da parte della comunità internazionale di far rispettare i principi di tutela dei giornalisti, in particolare la Risoluzione 2222 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Quali sono, poi, le Nazioni maggiormente colpite su questo fronte? Le ultime tre posizioni della classifica sono occupate dall'Afghanistan (178°, al terzultimo posto), in cui i giornalisti vengono incessantemente perseguitati, dalla Siria (179°) e, infine dall'Eritrea che, ultima in classifica in 180° posizione, risulta essere il Paese in cui la libertà di stampa è maggiormente minacciata.
La regione del Maghreb-Medioriente è quella in cui si registra la situazione peggiore, seguita dalla regione Asia-Pacifico, dove il giornalismo è soffocato dai governi autoritari, e l'Africa. Situazione grave anche in Russia, dove quasi tutti i media indipendenti sono stati banditi, dichiarati “organizzazioni sgradite” o sottoposti alla censura militare, ricopre il 162° posto.
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:09Buongiorno a tutti voi, bentrovati all'ultima puntata della settimana di Non Solo Roma.
00:14Buon venerdì a tutti voi, in vostra compagnia fino alle 14, in diretta qui per Radio Roma Television.
00:20Oggi è una giornata molto importante, soprattutto per noi addetti ai lavori in un certo senso.
00:253 maggio, giornata internazionale e mondiale per la libertà di stampa.
00:30Una ricorrenza che ovviamente nel suo nome punta a rimarcare l'importanza di un'informazione libera e indipendente.
00:37Ebbene, come ogni anno il reporter Senza Frontiere ha stilato una classifica globale
00:43dei paesi in cui l'attività giornalistica è sottoposta in un certo senso a limitazione o censure.
00:49Ebbene, stando ai dati ufficiali, l'Italia nel 2024 scende di 5 posizioni rispetto al 2023
00:56e si classifica al 46esimo posto su 180.
01:01Questi i numeri che approfondiamo nella copertina cura di Silvia Corsi.
01:05Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
01:12La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
01:15Lo dice la Costituzione che come legge fondamentale dello Stato italiano tutela il dovere di informare.
01:21Il lavoro dei media in particolare continua ad essere minacciato su tutti i fronti,
01:25compreso nel quotidiano impegno del giornalista che per mestiere e per passione coltiva e difende il diritto all'informazione di tutti i cittadini.
01:33La giornata del 3 maggio è dedicata proprio a celebrare e a riflettere sullo stato di salute e della libertà di stampa nel mondo
01:40e i dati diffusi come ogni anno da reporter San Frontier non sono rassicuranti
01:44se è vero che l'informazione libera è minacciata e non soltanto nei regimi totalitari.
01:49La giornata mondiale della libertà di stampa è una giornata per ricordare che è quotidiana la lotta dei giornalisti
01:56per mantenere saldo il dovere di informare, un dovere che è riconosciuto dall'articolo 21 della Costituzione
02:03ed è questo il momento in cui nel nostro settore il lavoro è diventato una merce pagata a ribasso.
02:10Un mestiere sottopagato ma con tante responsabilità e che vede nel salario quindi una limitazione della libertà stessa
02:17come ha ricordato anche la segretaria generale della FNSI Alessandra Costante
02:22riflettendo su quanto una collaborazione pagata 3 euro al pezzo possa minare la libertà di stampa.
02:28Un giornalista è giornalista quando è sottopagato, quando non è pagato non è più libero
02:33ma c'è un'altra libertà di stampa che bisogna assolutamente tutelare e bisogna battersi per difenderla
02:42e quando mettono il bavaglio alla stampa, quando i grandi poteri vogliono mettere il bavaglio alle giornaliste e ai giornalisti
02:51e questo non va bene perché è una minaccia alla Costituzione.
02:55Dall'ultimo rapporto annuale sulla libertà di stampa mondiale prodotto da reporter San Frontier
03:00la libertà di stampa è minacciata proprio dalle autorità politiche, ossia da coloro che dovrebbero esserne i garanti.
03:06In un contesto globale con colori sempre più foschi l'Italia risulta al 46esimo posto.
03:12Qui, secondo tale report, alcuni gruppi politici alimenterebbero odio e sfiducia nei confronti dei giornalisti
03:18ma il problema è ancora più globale.
03:20Gli attori politici in tre quarti dei paesi presi in considerazione risultano spesso coinvolti nella propaganda
03:26o nelle campagne di disinformazione.
03:28Riflettere è quindi la prima cosa da fare e una giornata mondiale serve proprio a questo
03:33a smuovere le coscienze del cittadino e di chi svolge quotidianamente questo mestiere.
03:39Questi numeri dunque, ringraziamo ovviamente Silvia Corsi per il contributo di questo servizio.
03:45Approfondiamo il tema con il nostro primo ospite.
03:48Come di consueto do il benvenuto in collegamento video al dottor Pierluigi Allotti, giornalista.
03:55Buongiorno.
03:56Buongiorno, buongiorno. Grazie per l'invito.
03:59Grazie a lei per essere in nostra compagnia.
04:01Lei non è soltanto un giornalista ma anche un docente universitario
04:05quindi ha fatto, devo dire, di questo mestiere, dello scrivere della parola, devo dire, la sua ragione di vita in un certo senso.
04:11Ma questo tra un po' ci ritorniamo, dottor Allotti.
04:14Ritornando ai dati che abbiamo appena esposto nella copertina, lei cosa ne pensa?
04:19Ma più o meno, diciamo, conferma la posizione che abitualmente l'Italia occupa in queste classifiche
04:25che vanno sempre prese però con un beneficio dell'inventario
04:28perché poi pure qua non c'è una completa trasparenza su come sono compilate queste classifiche.
04:32Diciamo che il problema che emerge, cioè queste classifiche comunque testimoniano il fatto che appunto
04:39il problema della libertà di stampa non riguarda solamente i regimi autoritari
04:42dove i giornalisti vengono incarcerati e dove effettivamente la libertà di stampa è soppressa
04:47ma anche le democrazie dove la libertà di stampa è tutelata dalla Costituzione
04:51ma effettivamente se noi siamo indietro rispetto ai paesi più virtuosi
04:54è perché dei problemi ci sono ovviamente anche nel nostro sistema
04:57e dipende appunto da quello che si diceva anche dalle pressioni politiche
05:02ma lei generalmente sta un po' indietro perché è ancora uno dei paesi dove è prevista l'incarcerazione per i giornalisti
05:09e non è rilevato ad esempio di diffamazione, quindi questo è uno dei problemi.
05:14Ecco, dando un'occhiata un pochino a questa classifica del Reporter Science Frontier
05:20è emerso in un certo senso che a far scendere di classifica l'Italia è stato soprattutto l'indice politico
05:28cioè quindi proprio i cambiamenti che si sono susseguiti in questi anni.
05:32Ma quippure appunto sono oscillati anni fa, era il problema di Berlusconi, del conflitto di interesse
05:37e diciamo che il tema centrale vero è quello delle querele temerarie
05:41che poi ne abusano tutti i politici a prescindere dal colore
05:44ovvero quando si minaccia anche semplicemente il giornalista di querela
05:47magari per un motivo anche pretestuoso e magari per una richiesta di disarcimenti danni
05:54allora il giornalista che viene sottoposto a questa pressione è indotto all'autocensura
05:58ma sta in Parlamento in discussione da svariato tempo, una legge per contrastare questo fenomeno
06:04ma appunto è ferma lì e forse si può risolvere con un intervento legislativo
06:09che tuteli il giornalista da questo abuso di querele pretestuose se non palesemente infondate
06:17poi ovviamente il giornalista pure, la libertà di stampa non è illimitata
06:21e quindi pure il giornalista deve ovviamente rivendicare il diritto alla libertà
06:25però poi questa libertà deve essere citata pure con responsabilità
06:29per questo il posto del giornalista non è un mestiere semplice e facile che si può improvvisare
06:35chiaro, quello assolutamente
06:37lei nella copertina avrà certamente sentito che a un certo punto l'ospite intervistato
06:43sottolinea un punto in particolare, cioè il fatto delle condizioni economiche di questi lavoratori
06:49secondo lei il fatto che alcuni giornalisti vengano pagati veramente poco perché 3 euro a pezzo
06:54insomma parliamo di una cifra davvero irrisoria
06:56contribuisce a limitare la libertà di stampa secondo lei?
07:00Beh certo perché l'indipendenza economica è alla base dell'indipendenza dell'individuo
07:06se un giornalista è costretto o appunto è sottopagato viene meno anche la sua dignità professionale
07:17forse bisognerebbe astenersi dallo scrivere a 3 euro a pezzo
07:21Ecco quindi lei in quel caso consiglia a questi giornalisti di non scrivere proprio?
07:28Certo
07:30Bisognerebbe agire proprio in questo modo
07:34Comunque il lavoro va retribuito bisogna difendere il lavoro altrimenti se no è una corsa di basso
07:40perché allora ci sarà quello che è disposto a farsi pagare pure 1 euro e poi allora scriviamo gratis
07:44cioè non va svenduta la professionalità, la professionalità va tutelata
07:50e in primi ci sono i giornalisti a doverla rivendicare
07:53Ecco poi ovviamente i tempi cambiano no dottor Allotti
07:57quindi oggi abbiamo delle concentrazioni editoriali molto forti
08:01non c'è soltanto la carta stampata ma c'è anche la tv, ovviamente il web
08:06ci sono tantissime gruppi editoriali che in un certo senso potremmo dire
08:11alcuni di questi magari fanno anche un po' la voce grossa
08:14in base a quello che il giornalista, il professionista si sente di voler pubblicare
08:18o di voler scrivere. Anche in questo caso le ghiette potrebbero essere una minaccia
08:23in tal senso per la libertà di stampa, diciamo questo fiorire di nuovi gruppi editoriali sempre
08:30Ma il problema delle concentrazioni ci sono sempre state
08:33basta che vi sia concorrenza tra gruppi, il problema è se ci fosse solamente un gruppo
08:37ma già se vi sono più gruppi in competizione tra loro
08:40la libertà di stampa dovrebbe essere assicurata
08:42così diceva almeno pure Mario Borsa che è stato un giornalista
08:45che scrisse nel 25 il volumetto sulla libertà di stampa
08:48proprio quando il fascismo stava imponendo la censura
08:52e nel Dopoguerra riprende questo tema e dice appunto che c'è libertà di stampa
08:56quando vi sono almeno due gruppi in competizione
08:58perché magari un gruppo non tiene a far uscire certe notizie
09:02magari scomode per il gruppo stesso
09:04ma l'importante è che vi sia un altro gruppo che quelle notizie le fa circolare
09:08quindi sicuramente il problema del monopolio
09:11i monopoli minano la libertà
09:15però appunto se c'è competizione tra gruppi
09:18questo un po' la tutela
09:21quindi è molto complesso il discorso
09:24Potrebbe anche essere un valore aggiunto
09:27Le faccio una domanda molto diretta, dottor Allotti
09:31in Italia secondo lei c'è il diritto di critica in questo momento storico?
09:36Per me sì, qui tutti possono parlare
09:39addirittura straparlare sui social, criticare, scrivere, fare
09:42non mi sembra che noi
09:45il problema secondo me è quello italiano
09:48più legato a questo problema delle querele temerarie
09:51oppure fare giornalismo di inchiesta in determinati contesti
09:54dove c'è criminalità organizzata
09:57il commentare, il criticare, il parlare
10:00tutti parlano dalle tribune
10:03non c'è questo problema del bavaglio
10:06o del diritto che è impedito al dissenso
10:09qui mi sembra che
10:12secondo me si orienta il fuoco su un altro tema
10:15il problema è un altro
10:18quello delle querele temerarie
10:21quindi tutelare i giornalisti da abusi di potere
10:24in questo senso e soprattutto
10:27che si possa fare giornalismo di inchiesta
10:30c'è criminalità organizzata
10:33in contesti più difficili
10:36il giornalismo di inchiesta è quello che fa la differenza
10:39non gli editoriali o le opinioni
10:42Lei non è molto d'accordo con il 46esimo posto
10:45di reporter senza frontiere?
10:48L'anno scorso eravamo al 41esimo
10:51ci oscilliamo sempre tra il 40 e il 50esimo
10:54non mi sembra che quest'anno dobbiamo preoccuparci più di quanto non eravamo
10:57l'importante è sapere cosa significa
11:00una stampa libera
11:03qual è la deontologia professionale, quali sono le regole e le leggi
11:06e svolgere questa professione in modo dignitoso
11:09i giornalisti sono loro stessi
11:12che devono preservare innanzitutto la propria dignità
11:15facendosi pagare il giusto, lavorando con coscienza
11:18con responsabilità e quando ci sono degli impedimenti
11:21da parte del potere denunciarli apertamente
11:24ma i martiri della libertà di stampa sono altri
11:27non mi sembra che ve ne siamo adesso nel nostro paese, ne abbiamo avuti in passato
11:30Adesso non è più così quindi secondo lei?
11:33ma io penso che fortunatamente non siamo come negli anni 70
11:36in cui c'erano giornalisti che venivano
11:39uccisi dalle brigade rosse come Casadegno o Walter Tobaggi
11:42o cent'anni fa quando
11:45Giovanni Amendola
11:48o Piero Gobetti o altri giornalisti
11:51perdevano la vita perché effettivamente
11:54c'era una repressione effettiva da parte di un regime autoritario
11:57oggi mi sembra che le cose sono fortunatamente migliori
12:00rispetto a cent'anni fa ma anche rispetto a 50 anni fa
12:03quindi insomma cerchiamo di avere
12:06non confondere l'acqua
12:09assolutamente, ovviamente 50 anni fa
12:12si sta parlando di un periodo di estremismo molto forte
12:15però io le chiedo anche di commentare
12:18magari un po' il caso della RAI
12:21come è lì la situazione?
12:24il caso della RAI è quella che già negli anni 50
12:27c'era Ernesto Rossi che era stato appunto un giornalista
12:30incarcerato sotto il fascismo che già alla fine degli anni 50
12:33invocava una riforma della RAI per sottrarla
12:36al controllo dei partiti e la RAI
12:39nasce pure là cent'anni fa
12:42addirittura nel 24 in regime fascista
12:45è politicizzata dalla nascita
12:48perché poi nel secondo dopoguerra i partiti hanno occupato la RAI
12:51nuovamente prima la radio
12:54poi la televisione che era un fedo democristiano
12:57poi c'è stata la lottizzazione e ogni partito si prendeva la propria rete
13:00nel 2015 il governo Renzi ha adottato questa legge
13:03che tuttora vigge che di fatto è il governo
13:06che può piazzare i propri uomini
13:09in RAI
13:12c'è un controllo della politica da sempre
13:15quindi non c'è da stupirci tanto
13:18è in linea con quello che è sempre stato
13:21sono gli stessi partiti che ogni volta dicono fuori i partiti della RAI
13:24ma poi stanno lì
13:27o si riforma veramente
13:30o c'è una volontà politica
13:33ma dubito che i partiti abbiano voglia di perdere il controllo
13:36sul mezzo che ancora comunque
13:39sposta un po' l'opinione pubblica
13:42anche se oggi contano i social media
13:45non mi sembra che c'è un pericolo RAI rispetto a 5 anni fa
13:48o anche quando c'era la lottizzazione in grande stile
13:51negli anni 70-80
13:54questo sarebbe un tema da approfondire
13:57ovviamente in molto più tempo
14:00purtroppo abbiamo terminato
14:03io la voglio ringraziare di cuore per essere stato il nostro primo ospite
14:06grazie davvero
14:09bene ci fermiamo per un brevissimo momento di pausa
14:12e torniamo tra pochissimi istanti
14:15ma voltiamo decisamente pagina