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Prima Pagina – Puntata di Lunedì 13 Febbraio 2023
Decine di migliaia di vittime, centinaia di migliaia di sfollati. Il terremoto che sta devastando la Turchia e la Siria è un vero e proprio dramma per la popolazione civile. Ankara ha potuto contare sull'aiuto di ben 70 Paesi. Discorso diverso invece per la Siria, stretta dalle sanzioni e isolata dalle relazioni internazionali. C'è molta geopolitica dietro agli aiuti umanitari? Cerchiamo di fare chiarezza con Matteo Meloni, giornalista di Easwest - Rivista di Geopolitica.
Parliamo poi del futuro della Turchia, una potenza regionale in un’area di mondo martoriata da tensione etniche, religiose e geopolitiche.



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Trascrizione
00:00Prima pagina la giusta dose di notizie con Andrea Candelaresi.
00:06Ebbene come anticipato in precedenza torniamo a parlare del terremoto tra
00:11Turchia e Siria e soprattutto degli aiuti umanitari che stanno
00:17arrivando in questi due paesi. Due situazioni quasi contrapposte da
00:22analizzare, due situazioni che nascondono al proprio interno anche la geopolitica
00:29anche le relazioni internazionali. E allora ne parliamo con un esperto del
00:34settore Matteo Meloni di East West. Buongiorno Matteo. Buongiorno Andrea, grazie
00:39mille per questo preziosissimo invito. Bene purtroppo parliamo di una tragedia,
00:45una tragedia che sta coinvolgendo due paesi, due popoli, due popoli tra l'altro
00:49già martoriati da alcune tensioni storiche tra popoli, tra kurdi e
00:55turchi, la guerra civile in Siria che va avanti dal 2011, non bisogna mai
01:00scordarsi quello che sta vivendo la popolazione civile proprio in quell'area
01:05di mondo e adesso piove sul bagnato, piove sul bagnato perché è un terremoto
01:09devastante, ad oggi si contano quasi 33 mila vittime.
01:14Concentriamoci sugli aiuti umanitari. Turchia e Siria hanno due situazioni
01:19quasi contrapposte da questo punto di vista. La Turchia sta ricevendo aiuti da
01:2470 paesi, in Siria la situazione è più complicata.
01:29La situazione è complicata per la Siria perché è realmente definibile un paria delle
01:34relazioni internazionali dall'inizio della guerra civile nel paese, ormai
01:39lontano 2011, sono passati 12 anni da quando quel paese è entrato in crisi per
01:44varie questioni legate proprio alle relazioni internazionali e non
01:48necessariamente solamente a questioni interne e dunque questo provoca una
01:52serie di sconquassi nell'aiuto che si può dare alla nazione, in parte oggi
01:58ancora guidata da Assad che con fatica cerca di recuperare il potere in tutto
02:05il resto del paese, ma appunto è una fatica che ancora non è stata compiuta
02:09del tutto visto che in tante sacche dello Stato arabo al confine con la
02:15Turchia sono presenti ancora gruppi jihadisti e anche gruppi definiti
02:20ribelli rispetto al governo che controllano quei territori e dunque gli
02:26aiuti che potrebbero arrivare a questo paese hanno difficoltà estrema, perché?
02:31Anzitutto perché il paese è sottoposto a sanzioni, questo ha creato enormi
02:36difficoltà, chi aiuta la Siria rischia delle sanzioni, un po' come avviene per
02:41tanti altri paesi del mondo, in particolare sanzioni di Stati Uniti e
02:45d'Europa, quindi chi aiuta l'Iran, chi fa commercio con aziende di quel paese,
02:50idem per Cuba, per tante altre situazioni che conosciamo che si sono
02:55poi purtroppo incancrenitesi nel corso degli ultimi anni, questo diventa molto
03:00difficile. Certo, giusto per tracciare un po' un filo rosso anche nella storia
03:06più recente di questo paese, quando sono state imposte le sanzioni alla Siria da
03:13chi e di che tipologia di sanzioni stiamo parlando?
03:17Le sanzioni iniziano già se non erro dal 1979, quindi sanzioni degli Stati Uniti
03:23nei confronti del governo di Damasco, le più recenti chiamate Cesar Act, votate
03:30appunto dal congresso di Washington avevano l'obiettivo di colpire non solo
03:35non solo i responsabili governativi appunto della Siria, ma anche tutta
03:42l'economia che gira attorno ai responsabili governativi ed è qua che
03:46troviamo il nodo principale, è complicatissimo far entrare persino uno
03:51spillo all'interno di quel paese, perché? Perché ogni materiale che può entrare
03:56secondo la normativa potrebbe in qualche modo aiutare il regime di Damasco, così
04:02definito dalla stampa internazionale, io lo dico in termini, da scienziato
04:07politico diciamo così, quindi in termini neutri come tutti i regimi esistenti nel
04:11mondo. Cosa comporta questo? Che però anche le economie non possono viaggiare
04:17in parallelo e quindi non potendo entrare determinate strumentazioni
04:22questo va a colpire direttamente la popolazione in sé e dunque se oggi
04:26vogliamo ricostruire la Siria, ma anche semplicemente aiutarla, questo diventa
04:31complicato, perché anche se arrivassero degli aiuti questi non potrebbero
04:35passare. Ora a quanto pare gli Stati Uniti hanno rallentato la morsa, come dire,
04:42generale delle sanzioni, in questo senso ci sarebbe una sorta di moratoria di 180
04:52giorni, quindi laddove un'azienda o un'organizzazione o addirittura uno Stato
04:57volesse aiutare il paese potrebbe farlo senza il rischio di essere sottoposto a
05:01sanzioni, però è molto complicato perché chiaramente gli attori in causa sono
05:05preoccupati che gli Stati Uniti possano sanzionarli a loro volta. Per questo
05:10diventa tutto difficile, oltre al fatto che come abbiamo accennato all'inizio il
05:13paese è sostanzialmente balcanizzato e quindi ci sono delle situazioni
05:17contrapposte di potere dove il governo di Assad potrebbe impedire l'arrivo di
05:23aiuti in quei territori più colpiti che tra l'altro non sono del tutto
05:27controllati dal suo governo e allora qui la situazione diventa ancora più
05:31difficile. Assolutamente, poi stiamo parlando di aiuti che potrebbero
05:36arrivare dal nord del paese, dal confine quello turco-siriano, un confine tra
05:41l'altro poco controllato anche dalle truppe di Ancara ovviamente vista la
05:46situazione di emergenza che sta vivendo anche la Turchia e poi un confine che
05:51non può ricevere una grande una ingente quantità di beni anche perché gli
05:55aeroporti lì vicini sono tutti inagibili ovviamente quindi stiamo
06:00parlando di una situazione direi drammatica per la popolazione civile e
06:05forse anche con poche speranze. E' un dramma realmente senza fine perché oltre
06:12alla guerra civile che per 12 anni è stata portata avanti in quel paese tra
06:17gruppi jihadisti, gruppi ribelli, governo che tutti quanti si sono fatti la guerra
06:22con la presenza chiaramente delle potenze straniere, ricordiamolo, oltre alla
06:26Turchia che è lì ben presente, anche gli Stati Uniti che hanno aiutato i gruppi
06:31kurdi a combattere lo stato islamico, ma anche i russi che a loro volta hanno
06:37supportato il governo di Damasco contro gruppi islamici e gruppi ribelli,
06:43ci si ritrova ancora una volta in una situazione drammatica che
06:47paradossalmente mi dispiace chiaramente parlare di geopolitica in
06:51questa fase di dramma per la popolazione, ma di fatto è di questo che parleremo poi
06:56nel breve medio periodo una volta che sarà superata la fase emergenziale
07:01dello stesso movimento della crosta terrestre che ha portato alla caduta
07:06di le varie città che sono state distrutte da quello che di fatto è come
07:11se fosse stata una bomba nucleare. Stiamo parlando quindi di una situazione
07:14che vede tante realtà all'interno di quel paese con il terremoto che
07:19paradossalmente potrebbe dare una mano allo stesso Assad che essendosi trovato
07:24un terremoto tra l'altro in una zona del territorio che in questa fase non era
07:30ancora del tutto da lui governata, a questo poteva vantaggiare lui stesso.
07:33Contrariamente dalla Turchia dove la situazione è un po' diversa, paese che
07:38invece fa parte chiaramente di un mondo anche occidentale in quanto membro
07:43della Nato, dialogatore con l'Unione Europea, gli Stati Uniti e tante altre
07:49realtà mondiali, diversamente appunto dalla Siria che è diventato realmente
07:53paria delle relazioni internazionali, in questo caso il terremoto potrebbe
07:57infliggere una sconfitta a Erdogan che si ritroverà a breve a dover svolgere
08:04delle elezioni generali, quelle del centenario tra l'altro della Repubblica
08:08di Turchia, quindi elezioni molto importanti al quale arriverà
08:12probabilmente un po' zoppato anche perché dal popolo è visto in parte come
08:17il responsabile di avere sostanzialmente offerto numerose concessioni a chi poi
08:24ha edificato quelle palazzine che sono collate in questo terremoto.
08:29Assolutamente, infatti soprattutto nella parte est della Turchia le critiche ad
08:35Erdogan non sono poche. Erdogan avrebbe dovuto spendere forse di più nella
08:41messa in sicurezza degli stabili in quell'area che è da sempre conosciuta come
08:46un'area a forte rischio sismico, quando i soldi appunto per i fondi per la
08:53messa in sicurezza sono stati spesi per lo più per la città di Istanbul,
08:56certamente un simbolo per la Turchia, una delle città più importanti del
09:01mondo, però la Turchia è grande, ha tante aree e la gente forse sta iniziando a
09:07capire in Turchia che Erdogan probabilmente qualche errore l'ha fatto.
09:14Tra l'altro parlando con vari funzionari kurdi, vari kurdi appunto che
09:20risiedono ovviamente in Kurdistan, colpiti anche loro nel Kurdistan siriano,
09:25parliamo del Kurdistan siriano, colpiti anche loro dal terremoto, mi dicevano noi
09:30abbiamo oggi, è brutto da dire, però una grande opportunità ovvero quella di far
09:36capire alla popolazione turca che in realtà noi vogliamo semplicemente il
09:41bene di tutti e sono arrivati degli aiuti addirittura dai kurdi, c'è anche
09:47qui purtroppo della geopolitica dietro, se vogliamo dell'imaging washing,
09:56come dire di ripulire quell'immaginario collettivo che si è creato nella
10:00popolazione turca anche a proposito dei kurdi, è un colpo basso da questo punto
10:05di vista per Erdogan e per anche tutte le ideologie che ha portato sul banco
10:10della discussione in Turchia. Purtroppo come dire i nazionalismi sono tutti
10:15sbagliati quando vengono portati all'eccesso perché un discorso è
10:19chiaramente credere nella propria nazione, un discorso è portare all'eccesso
10:23quel discorso e la Turchia chiaramente in questo senso è famosa proprio per
10:28essere nata con un nazionalismo forte che ha permesso chiaramente a Mustafa Kemal
10:34Ataturk all'epoca di compattare il paese dopo la prima guerra mondiale con
10:40il rischio che l'impero ottomano venisse del tutto sfaldato dalle potenze europee
10:45che in quella situazione avrebbero potuto guadagnare con varie
10:50cessioni territoriali che sarebbero potute verificare se non si fosse
10:54mantenuto il punto in quel periodo storico. Questo chiaramente è stato
10:59un mainframe, un fil rouge che ha mantenuto per tutti i cento anni la
11:05Repubblica di Turchia che con Erdogan da quando è salito al potere a cavallo
11:11dei primi anni 2000 insomma ha permesso poi la nascita di questo Islam moderato
11:19con l'HP che è salito per la prima volta al potere governativo in un paese dove
11:24normalmente chi praticava la religione musulmana nella maniera in cui appunto
11:30oggi la pratica Erdogan non sarebbe mai potuto andare al palazzo presidenziale
11:37con la possibilità che ci fossero nuovi colpi di stato. Ogni 11 anni circa
11:42venivano in Turchia, però cos'è successo? Stavolta i militari hanno accettato la
11:47scelta popolare perché effettivamente è stato votato per tanto tempo Erdogan
11:53fino a pochi anni fa alle ultime elezioni, chiaramente con una serie di
11:59stratagemi comunicativi e anche di repressione come ad esempio il blocco di
12:03social media, però per ritornare a ciò che dicevi tu c'è un'immagine bellissima
12:07che ha visto un banchetto di volontari sia dell'HP che del PKK che aiutavano
12:14sostanzialmente gli sfollati, quindi i nemici storici che in sostanza si sono
12:21messi insieme superando il momento di difficoltà che il paese sta vivendo.
12:28Assolutamente, insomma un dramma che da questo punto di vista magari può unire,
12:32può far abbassare anche le armi, questo è l'auspicio. Da esperto del
12:39settore Matteo ti chiedo qual è secondo te il futuro delle relazioni
12:43internazionali della Turchia nel caso dovesse rimanere Erdogan saldamente
12:50al potere magari anche con qualche bega interna a questo punto?
12:56Non mi definirei esperto ma più che altro un osservatore attento, quello spero di
13:01esserlo ecco, però diciamo che la Turchia in questi anni sicuramente da un lato
13:09cresciuta tanto da un altro ha perso, nel senso che da quando è iniziata
13:15proprio la guerra civile in Siria il paese ha prima visto un
13:22decadimento nelle sue relazioni con altri paesi, in particolare quelli del vicino
13:27Medio Oriente proprio, quindi sui vicini più prossimi oserei dire.
13:32Dall'altro lato invece è cresciuta tantissimo ad esempio in Africa, ora in
13:36quest'ultima fase Erdogan sta riscoprendo la famosa profondità strategica che era
13:41stata in qualche modo battezzata da un suo vecchio ministro degli esteri Davutoglu,
13:48che mandò avanti una serie di politiche anche chiamate zero problems with our
13:53neighbors, quindi problemi zero con i nostri vicini che invece in realtà si sono
13:56verificati quei problemi purtroppo che hanno impattato poi tantissimo anche
14:01sull'economia turca che infatti ha un'inflazione altissima e difficile da
14:06gestire. Nel prossimo futuro se dovesse rivincere
14:09Erdogan non sarà semplice assolutamente, il quadro geopolitico vede chiaramente
14:15la Turchia però sempre più forte vista la guerra in Ucraina e vista la posizione
14:20di Ankara rispetto alla Russia che di fatto dialoga tantissimo con Mosca con
14:25il quale manda avanti tantissimi affari, ricordiamolo che la Turchia ha acquistato
14:29una serie di strumentazioni militari come l'S-400, una batteria di difesa
14:35missilistica che poi ha introdotto di fatto all'interno del patto atlantico,
14:40cosa che chiaramente non è ben vista da Washington ma neanche da Bruxelles e
14:45dunque le situazioni sono davvero tante, potremmo parlare davvero per tanto tempo
14:50di Turchia ricordando anche un'altra bellissima immagine cioè quella del
14:54ministro degli esteri greco che si è recato primo di tutti i paesi dell'Unione
14:59europea in Turchia e insieme al suo omologo Chausoulu che è andato sui posti
15:05dove appunto è avvenuto il terremoto, un'immagine davvero toccante perché
15:09Turchia e Grecia storicamente non si amano, hanno trovato la pace con l'ingresso
15:16interno della Nato che è avvenuto appunto negli anni 50 ma che ancora oggi
15:21vivono delle situazioni di difficoltà vista la situazione appunto nel
15:25Mediterraneo per la ricerca di idrocarburi e tante altre questioni che
15:30certamente non sono simpatiche ma che oggi sono state messe da parte visto
15:35quello che è successo, è davvero un bel segnale, un bel messaggio, credo che sia la cosa più importante
15:39Chissà che non possano arrivare a questo punto anche delle novità per
15:44Cipro ad esempio che come sappiamo è divisa da una parte cipriota e
15:51l'altra parte diciamo filo turca se così la vogliamo chiamare. Grazie Matteo
15:56Meloni per essere stato con noi, giornalista di East-West lo ricordiamo
16:00alla prossima e buona giornata e buon lavoro. Grazie buona giornata a presto
16:04E allora questo era l'ultimissimo tassello di conoscenza per oggi
16:09appuntamento come sempre a domani un saluto da Andrea Candelaresi

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