Christine de Pizan: la rivoluzionaria
Ospite in collegamento: Cinzia Giorgio, direttrice di "Pink Magazine Italia"
Christine (Cristina) da Pizzano era nata a Venezia nel 1365, da Tommaso, medico e astronomo, ma anche consigliere per gli affari esteri della Serenissima. Lei era la sua unica figlia femmina e lui, uomo dotato di una grande apertura mentale, volle garantirle un’istruzione eccellente, assieme ai fratelli. Studiò storia, medicina e filosofia e si distinse per una velocità di apprendimento superiore a chiunque altro.
Cristina si trasferì con il padre a Parigi. Tommaso era stato chiamato dal re di Francia, Carlo V che lo volle al proprio servizio. I “da Pizzano” divennero “de Pizan” e poterono godere di privilegi e di un benessere non solo economico. Cristina, che ora si faceva chiamare Christine, continuò a studiare e a comporre sonetti e ballate, apprezzati dall’élite colta della corte francese. Poté godere del libero accesso alla Biblioteca reale del Louvre, fondata proprio da Carlo V e oggi nota come Bibliothèque nationale de France.
Aveva 15 anni, nel 1380, quando il padre la concesse in sposa a Etienne du Castel, notaio e segretario del re. Un uomo buono e di larghe vedute come suo padre, che fu per lei il marito ideale. Non la ostacolò mai, anzi, la incoraggiò e la sostenne nei suoi studi. Dalla loro unione nacquero tre figli. Dieci anni dopo, però, Etienne morì lasciando a Christine, che nel frattempo era rimasta anche orfana di padre, l’onere di dover mantenere tutta la famiglia.
Il bacio in Giappone? Una grande trasgressione
Gli americani e gli europei, durante la restaurazione Meiji, quando si stabilirono in Giappone notarono una cosa strana, il bacio era del tutto assente. Ciò non significa che fosse sconosciuto, semplicemente era un preliminare del sesso e non un gesto d’affetto come per noi occidentali.
C’è da pensare che durante il medioevo il bacio era impuro e più scandaloso del sesso. Questo perché c’è l’uso della bocca e della lingua, considerati il metto attraverso il quale il Buddha trasmette i suoi insegnamenti, quindi qualcosa di sacro non può essere sporcato con il bacio. Solo nel XX secolo il bacio assume lo stesso significato che conosciamo noi occidentali, e questo grazie al cinema e alla letteratura.
A partire dalla metà degli anni 30 e per tutto il periodo della seconda guerra mondiale vigeva il divieto di baciarsi in pubblico, tale divieto valeva anche per i film. Solo dopo la guerra il divieto venne meno. Nel 1946 esce infatti il primo film giapponese dove appare il primo bacio tra i due personaggi, “Giovani di vent’anni”.
Il bacio in questione però era molto casto, in quanto le bocche degli attori divise da una garza. Pensate la difficoltà. Il film ebbe molto successo e denominato “Il film di baci”. E il 23 maggio, giorno d’uscita del film, divenne “il giorno del bacio”. Nel 1950 ci fu invece un bacio che fece molto scalpore. Un’attrice di Hollywood, durante un evento a Tokyo, bevve molto sake e iniziò a baciare i presenti, tra i quali anche due attori giapponesi. La notizia uscì su tutti i giornali. Oggi fortunatamente ha lo stesso significato che ha per noi occidentali ed è libero anche in Giappone.
Lady Oscar compie 45 anni
Lo storico anime giapponese Lady Oscar compie 45 anni confermandosi una delle serie animate più amate di sempre, che, mai uscito dalle programmazioni TV, ha tenuto incollate allo schermo ben tre generazioni di fan.
Per festeggiare questo importante traguardo WOW Spazio Fumetto, in collaborazione con Yamato Video, dedica all’affascinante comandante delle guardie reali Oscar François de Jarjayes, alla regina Maria Antonietta, al bell’André e a tutti i personaggi dell’anime una mostra celebrativa che ripercorre tappa per tappa la romantica vicenda dei protagonisti.
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Christine (Cristina) da Pizzano era nata a Venezia nel 1365, da Tommaso, medico e astronomo, ma anche consigliere per gli affari esteri della Serenissima. Lei era la sua unica figlia femmina e lui, uomo dotato di una grande apertura mentale, volle garantirle un’istruzione eccellente, assieme ai fratelli. Studiò storia, medicina e filosofia e si distinse per una velocità di apprendimento superiore a chiunque altro.
Cristina si trasferì con il padre a Parigi. Tommaso era stato chiamato dal re di Francia, Carlo V che lo volle al proprio servizio. I “da Pizzano” divennero “de Pizan” e poterono godere di privilegi e di un benessere non solo economico. Cristina, che ora si faceva chiamare Christine, continuò a studiare e a comporre sonetti e ballate, apprezzati dall’élite colta della corte francese. Poté godere del libero accesso alla Biblioteca reale del Louvre, fondata proprio da Carlo V e oggi nota come Bibliothèque nationale de France.
Aveva 15 anni, nel 1380, quando il padre la concesse in sposa a Etienne du Castel, notaio e segretario del re. Un uomo buono e di larghe vedute come suo padre, che fu per lei il marito ideale. Non la ostacolò mai, anzi, la incoraggiò e la sostenne nei suoi studi. Dalla loro unione nacquero tre figli. Dieci anni dopo, però, Etienne morì lasciando a Christine, che nel frattempo era rimasta anche orfana di padre, l’onere di dover mantenere tutta la famiglia.
Il bacio in Giappone? Una grande trasgressione
Gli americani e gli europei, durante la restaurazione Meiji, quando si stabilirono in Giappone notarono una cosa strana, il bacio era del tutto assente. Ciò non significa che fosse sconosciuto, semplicemente era un preliminare del sesso e non un gesto d’affetto come per noi occidentali.
C’è da pensare che durante il medioevo il bacio era impuro e più scandaloso del sesso. Questo perché c’è l’uso della bocca e della lingua, considerati il metto attraverso il quale il Buddha trasmette i suoi insegnamenti, quindi qualcosa di sacro non può essere sporcato con il bacio. Solo nel XX secolo il bacio assume lo stesso significato che conosciamo noi occidentali, e questo grazie al cinema e alla letteratura.
A partire dalla metà degli anni 30 e per tutto il periodo della seconda guerra mondiale vigeva il divieto di baciarsi in pubblico, tale divieto valeva anche per i film. Solo dopo la guerra il divieto venne meno. Nel 1946 esce infatti il primo film giapponese dove appare il primo bacio tra i due personaggi, “Giovani di vent’anni”.
Il bacio in questione però era molto casto, in quanto le bocche degli attori divise da una garza. Pensate la difficoltà. Il film ebbe molto successo e denominato “Il film di baci”. E il 23 maggio, giorno d’uscita del film, divenne “il giorno del bacio”. Nel 1950 ci fu invece un bacio che fece molto scalpore. Un’attrice di Hollywood, durante un evento a Tokyo, bevve molto sake e iniziò a baciare i presenti, tra i quali anche due attori giapponesi. La notizia uscì su tutti i giornali. Oggi fortunatamente ha lo stesso significato che ha per noi occidentali ed è libero anche in Giappone.
Lady Oscar compie 45 anni
Lo storico anime giapponese Lady Oscar compie 45 anni confermandosi una delle serie animate più amate di sempre, che, mai uscito dalle programmazioni TV, ha tenuto incollate allo schermo ben tre generazioni di fan.
Per festeggiare questo importante traguardo WOW Spazio Fumetto, in collaborazione con Yamato Video, dedica all’affascinante comandante delle guardie reali Oscar François de Jarjayes, alla regina Maria Antonietta, al bell’André e a tutti i personaggi dell’anime una mostra celebrativa che ripercorre tappa per tappa la romantica vicenda dei protagonisti.
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NovitàTrascrizione
00:00Dopo l'attualità e la cronaca, leggeriamo decisamente il tiro qui a non solo Roma nel
00:06nostro racconto di Roma e provincia con la redazione di Pink Magazine Italia che ci racconta
00:12un po' la storia, la cultura e anche qualche piccola curiosità, c'è un anniversario molto
00:17speciale quest'anno, ma non voglio preannunciare più del dovuto, intanto do il benvenuto in
00:22collegamento video alla direttrice Cinzia Giorgio, buongiorno a te.
00:27Buongiorno Elisa, buongiorno a tutti.
00:30Bentornata, ben ritrovata a non solo Roma, allora oggi Cinzia facciamo un po' un tuffo
00:36nella storia, lo facciamo spesso per parlare un po' di quelle donne che hanno lasciato
00:40il segno anche un po' nella nostra cultura, che magari non sappiamo ma hanno fatto tanto
00:47anche per farci arrivare fino a qui.
00:49È vero, e oggi parliamo in particolar modo di Christine de Pizan, che sembra una signora
00:56francese, invece no, è italianissima, si chiamava Christine de Pizano, veniva da Venezia,
01:03era nata a Venezia, il padre era un medico, astronomo, perché spesso i medici hanno anche
01:08astronomi, che viene chiamato dal re di Francia Carlo V e quindi Christine si trasferisce
01:18con la famiglia a Parigi e molto giovane, sposa il segretario d'Italia, il segretario
01:26del re, per poi rimanerne vedova, ma la cosa che interessa, è una storia come tante altre
01:32questa, ma la cosa che interessa è che Christine aveva un padre di larghe vedute che l'aveva
01:38fatta studiare, ma il marito anche era di larghe vedute, era molto più grande di lei,
01:44tant'è vero che muore di vecchiaia il marito, anche se è un'unione felice e tutto quanto,
01:49hanno 3 figli, ma lei continua a scrivere, continua a studiare, è l'unica donna in
01:56Francia ad avere accesso alla biblioteca nazionale, quella che oggi è la biblioteca nazionale
02:02di Francia, che si trova a Parigi e quando si ritrova da sola, dice una cosa meravigliosa,
02:09dovetti diventare un uomo, era da sola, doveva mantenere la madre, doveva mantenere i 3 figli,
02:17il padre era appena morto, anche lui, per cui si mette a scrivere, apre uno scrittorium
02:24nel 1390, quindi pensa quant'era avanti, che dirige lei, soprattutto lei, lei sceglie
02:35i migliori copisti, i migliori miniaturisti, sceglie i migliori sulla piazza in Europa
02:41e diventa di fatto la primissima donna a vivere di scrittura in tutti i sensi, dal copiare
02:49i manoscritti, allo scriverli proprio lei e è la prima tra l'altro, Elisa ecco perché
02:56ci piaceva raccontarla, che dice una cosa importantissima, la presunta inferiorità
03:03delle donne rispetto agli uomini, non è un fatto che dipende da madre natura, ma dipende
03:10dal fatto che non è un fatto sociale, dal fatto che noi avevamo accesso agli studi molto
03:15meno, anzi quasi zero rispetto agli uomini, per cui lei è la prima in assoluto a dire
03:22una cosa del genere, mi sembrava proprio opportuno raccontarla. Doveroso Cinzia, a me ha colpito
03:29ecco la citazione che voi avete allegato alla fine dell'articolo, non tutti gli uomini
03:34condividono l'opinione che sia un male educare le donne, ma è vero che solo i più stupidi
03:39continuano a sostenerlo, perché a loro non piace che le donne ne sappiano più di loro,
03:44è una citazione devo dire che ha il suo tempo ma è di un'attualità incredibile, sconvolge
03:53un po', non sembrano parole pronunciate oggi, e invece risalgono al quindicesimo secolo
03:58insomma, quindi ecco questo ci fa molto piacere aver raccontato effettivamente una storia
04:05così bella, e invece adesso volgiamo pagina, cambiamo pagina con un qualcosa che ti dico
04:14la verità Cinzia, avevo un po' sospettato, perché parliamo di cultura giapponese, la
04:19cultura giapponese è molto molto sobria, ma proprio tantissimo, non fa trasparire le
04:25emozioni, tanto da considerare addirittura il bacio una trasgressione. Sì Elisa, ma
04:32tu pensa che nel 1966 sono stati costretti e poi nel 77, quindi 10 anni dopo a formulare
04:41delle leggi per vietare, quindi siamo proprio nel pieno della rivoluzione, poi che diventerà
04:49nel 68 quella dei ragazzi, dei giovani etc., sono stati costretti a fare delle leggi per
04:56vietare il bacio in pubblico, perché era una cosa considerata talmente scandalosa e
05:01intima, più intima persino di un rapporto, di un rapporto fra un uomo e una donna, che
05:08proprio non si poteva assolutamente fare per strada, c'erano diversi tipi, c'era una classificazione
05:14che a me ha fatto un sacco ridere, una classificazione del bacio che è consuetudinario, amoroso e
05:21sessuale, consuetudinario significa di una mamma a un bambino per esempio, nemmeno quello
05:26poteva essere dato in pubblico Elisa, pensa tu! Ma c'è un motivo e questo motivo è che
05:36la bocca è il tramite grazie al quale Buddha si esprime, per cui è una cosa così privata
05:43e così sacra che non si può utilizzare per dare baci alle altre persone, se non tra le
05:51pareti domestiche, allora lì era consentito, ma in pubblico assolutamente no. Tra le pareti
05:59domestiche uno aggiungerebbe anche ci mancherebbe altro, però c'è in realtà secondo me anche
06:06un'altra questione, la cultura giapponese, Cinzia, correggimi se sbaglio, è una cultura
06:11basata molto sul, non so se definirla la sobrietà, ma sull'eleganza, sul non far trasparire
06:18troppo, è difficile anche che un giapponese pianga anche in pubblico, so che non è che
06:24è proprio così ammesso, piangere copiosamente in pubblico, è vero?
06:30Sì, né uomini né donne, in questo sono molto simili, è paritario il divieto, più
06:39che divieto è una consuetudine ovviamente, il bacio era proprio un divieto fino agli
06:45anni 80-90. Non sono per le esternazioni loro, per l'espansività, sono un popolo molto
06:54introverso mi sembra di aver capito, quindi anche da questa cosa che tu ci stai raccontando
06:59si evince che effettivamente è così. Sì, ma se tu ci pensi, guarda Elisa, quando
07:03fanno le commemorazioni di Hiroshima e Nagasaki, se vedi loro sono sempre molto posati, tranquilli,
07:11fin dalle primissime manifestazioni, dai primissimi ricordi che si facevano, i primissimi memorial,
07:23loro sono sempre stati estremamente posati, perché per loro è un segno di debolezza
07:30non solo piangere, ma proprio far vedere anche l'allegria, tutti i tipi di sentimento, perché
07:36sono cose private che riguardano la sfera privata e che non bisogna esternare in pubblico.
07:42Oggi le cose sono chiaramente molto cambiate, Elisa, il Giappone è molto più aperto anche
07:49rispetto ai sentimenti, anzi si è diffusa questa novità che sia benefico invece esternare
07:57i propri sentimenti con moderazione, perché quello sempre.
08:03Beh, chiaro, quello assolutamente. Poi c'è anche questa curiosità, loro sono la popolazione
08:10più anziana del mondo, noi siamo secondi rispetto a loro. Ecco, magari chissà se non
08:16esternare troppo le proprie emozioni sia un Elisir di lunga vita, Cinzia? Non credo, però
08:21viene anche un po' il dubbio, in un certo senso. Restando sempre su questa linea, in
08:27un certo senso, perché parliamo di un manga molto speciale che quest'anno compie 45 anni.
08:33Esatto, compie 45 anni l'anime di Lady Oscar, stiamo parlando della grande Lady Oscar, ovviamente.
08:42C'è il cartone animato, in Italia è arrivato negli anni 80, lo sappiamo, anzi precisamente
08:48nell'82. Ma il fumetto, proprio il fumetto risale al 72, Ryoko Ikeda, questa grandissima
08:59mangaka giapponese, crea un personaggio che poi è rimasto alla storia, come il personaggio
09:09per eccellenza dei manga giapponesi e quindi poi anche degli anime. Per anime intendiamo
09:16ovviamente la serie TV animata, cioè il cartone animato. Quando arriva il successo, anche
09:24per lei è una novità, perché non si aspettava un riscontro tale che la sua storia, la storia
09:32di Oscar François Desjardins, ci ricordiamo, che vestiva da uomo perché ahimè era nata
09:37donna e il padre non la voleva, dopo l'ennesima nascita di una ragazzina, insomma il padre
09:45decide di educarla alla maschile, facendone una guerriera e è stato così amato in Giappone,
09:56che poi è nata anche la serie TV. Ti svelo un piccolo particolare, Lisa, in Giappone
10:01non è andato così bene il cartone animato come invece in Europa, non si aspettavano
10:09che andasse così bene in Europa, anzi l'hanno trovato piuttosto poco aderente al manga,
10:19cosa non vera perché veramente è la stessa, io che sono una grande amante di Lady Oscar,
10:25ho letto il fumetto e ho visto la serie TV più volte, a me sembrava molto…
10:32È un cartone bellissimo che ci ha accompagnato nella nostra infanzia, non so se oggi sarebbe
10:51riproponibile un po' anche con il Politically Correct, tutte queste cose qua.
10:57Le hanno fatto un film animato, aggiornandolo, che è uscito però solo in Giappone per il
11:04momento, quindi chissà, comunque c'è una mostra a Milano per chi volesse andare a vedere
11:11Lady Oscar, tutto dal primo schizzo di Ryoko Ikeda fino all'ultimo cosplayer, a Milano
11:19al Museo Wow, che è il museo del fumetto milanese, ospiterà fino alla metà di settembre,
11:29una mostra proprio dedicata ai 45 anni di Lady Oscar.
11:33Fai vedere la locandina, già solo la locandina è molto attraente perché ci fa venire proprio
11:40voglia di prendere il treno e andare a Milano per vedere davvero questa mostra stupenda,
11:44siamo sicuri che riscuoterà davvero tanto successo, anche perché adesso sta ritornando
11:49un po' di moda quello che andava nella nostra generazione, no Cinzia? C'è un po' la smania
11:54di noi trentenni e su, ovviamente noi l'abbiamo superati, 30, però non so a te se l'hai superato,
12:01non credo che tu l'abbia superato.
12:03Ma no, come si dice!
12:05Va beh, però a chiudere ti faccio un complimento, non l'avrei detto, grazie Cinzia, noi torniamo
12:14giovedì prossimo con Pink Magazine Italia, ma ovviamente voi durante tutta la settimana,
12:19tutto il giorno, continuate a creare tanti contenuti interessanti di cultura e storia
12:24per i nostri telespettatori e le nostre telespettatrici, grazie davvero!
12:28Grazie Elisa, grazie a tutti, buon proseguimento!