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Trascrizione
00:00:00Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:00:06Un fiume, un torrente, un corso d'acqua caro ai veientani, che ha inizio da alcune
00:00:32sorgenti poste a nord dell'Agro, attraversando un territorio ricco di storia e natura, dal
00:00:39microclima molto particolare.
00:01:02Il Cremera, l'antico fiume degli etruschi veientani.
00:01:32Il Cremera è un fiume ricco di storia e natura, che ha inizio da alcune sorgenti poste a nord
00:02:00dell'Agro.
00:02:01Il Cremera è un fiume ricco di storia e natura, che ha inizio da alcune sorgenti poste a
00:02:31nord dell'Agro.
00:02:38Benvenuti, benvenuti su Polis, il racconto dei territori, oggi una puntata un po' particolare
00:02:55perché i territori li raccontiamo attraverso una favola, una favola che ci porta su un
00:03:04fiume, il fiume è quello che abbiamo visto poco fa nelle immagini, il Cremera, un piccolo
00:03:10fiume che scorre a nord di Roma e a nord di Roma ci trasportano le parole di questo racconto,
00:03:21un racconto illustrato, un racconto che è stato realizzato dagli ospiti che sono qui
00:03:26con noi e che ci porteranno in quei luoghi incantati, sia attraverso la storia della
00:03:36favola che andiamo a presentare, sia attraverso le immagini che vedremo di quei luoghi e comincio
00:03:43a dare il benvenuto ai tanti ospiti che oggi sono qui con noi, a partire da Emanuela Gizzi
00:03:51autorice, coautorice di questo racconto della favola del Cremere, benvenuta Emanuela.
00:03:58Grazie, grazie mille, grazie di questa particolare trasmissione, io la seguo molto spesso.
00:04:07Abbiamo anche dei fan, quindi oltre ad avere degli ospiti, a proposito degli ospiti ce ne
00:04:17sono altri qui con noi e do quindi il benvenuto agli altri due ospiti che sono nello studio,
00:04:26Italia Sica, benvenuta, altra coautorice della favola e invece l'illustratrice perché come
00:04:35abbiamo detto stiamo raccontando una favola illustrata, le illustrazioni sono di Sonia
00:04:42Martelloni e dello studio Arte Studio San Sebastiano, benvenuta anche a lei. Buonasera,
00:04:48grazie. Allora parto da Emanuela Gizzi, Emanuela raccontaci com'è nata questa idea di raccontare
00:04:56un territorio attraverso un libro di favole. Allora diciamo che nasce un po' a Monte,
00:05:03io oltre a scrivere fotografo, quindi ho iniziato con una mostra fotografica intitolata
00:05:11Vi ho rubato il cremera e attraverso questo percorso che ho fatto a piedi dalla Foce fino
00:05:19alla Sorgente poi è nata da sé anche l'idea di scrivere questo libro che in qualche modo
00:05:26cerca un po' di raccontare il territorio sia alle persone che non lo conoscono ma anche
00:05:32a quelli che abitano da tanto nel nostro paese a Formello e che però in qualche modo non
00:05:40hanno ben chiaro dove si trovano questi luoghi quindi diciamo è una sorta di mappa narrata che
00:05:48vorremmo piano piano trasformare un po' nel corso del tempo e cercare di farla diventare sempre più
00:05:55sempre più diciamo interessante ma soprattutto di farla entrare di più nei luoghi quindi portando
00:06:04con noi anche degli attori e cercando appunto ecco di far emergere i personaggi tra l'altro lo scopriremo
00:06:10lo vedremo anche nel corso della puntata già questa favola si è trasformata in una serie di altre cose
00:06:18di rappresentazioni teatrali di rappresentazione attraverso dei sistemi un po' particolari come
00:06:24un teatro che nasce in Giappone che poi viene raccontato un po' quello che era il teatro
00:06:32delle marionette ma è una formula un po' particolare che poi vedremo anche nelle immagini e tutto
00:06:39questo che poi lo state anche portando nei vari territori proprio in questi territori attraversati
00:06:47dal fiume Cremera perché parlavamo prima di Formello sono i territori diciamo subito a nord
00:06:55di Roma Formello Campagnano Sacrofano sono quelle le zone che vengono attraversate dal
00:07:02Cremera ecco dicevi che la cosa nasce da una tua ricerca fotografica la collaborazione invece perché
00:07:11questa è una storia poi scritta più in mani e soprattutto da tutte donne siamo tutte donne a cui
00:07:19si è unita anche Sonia Martelloni con il suo art studio San Sebastiano. Questa è una scelta o una casualità?
00:07:24Ma diciamo un po' una casualità è un po' una scelta nel senso che nel momento in cui mi sono
00:07:31resa poi conto che effettivamente si stava unendo un cast prevalentemente al femminile diciamo poi
00:07:37anche le altre persone che ho coinvolte magari all'interno anche le stesse persone che ci hanno
00:07:44permesso ecco per esempio all'inizio del libro nella prefazione ci sono alcune recensioni
00:07:52sono tutte di donne tutte fatte da donne. È una puntata che doveva andare in onda l'8 marzo
00:07:59abbiamo sbagliato la data e quindi attraverso questa collaborazione con altre donne è nata
00:08:10una storia scritta a più in mani durante il lockdown. Io ho lanciato il sasso e Italia, Sica,
00:08:22Sara Fianchini e Cristiana Altarocca mi sono venute dietro nel senso che abbiamo cominciato a scriverlo
00:08:28ognuna a casa propria e una persona scrive un po' come una staffetta abbiamo scritto magari un
00:08:34capitolo l'ho scritto io poi lo passavo e proseguiva. Usiamo lo stesso schema passiamo
00:08:44la staffetta e il testimone a Italia allora è andata così la storia? Sì è andata proprio così avevamo in realtà un
00:08:52canovaccio di massima cioè l'idea era quella di scrivere una storia per bambini che si ambientasse
00:08:59nei 37 chilometri del fiume dalla Sorgente al suo sbocco nel Tevere e andavamo proprio diciamo gli
00:09:07episodi hanno proprio una come dire si susseguono in maniera geografica nel senso che ogni episodio
00:09:14in ogni episodio si incontra un luogo si incontrano dei personaggi e chi lo scriveva poi lo passava
00:09:22a un'altra e quell'altra cominciava a scrivere con la continuazione. Si incontra un luogo sono anche
00:09:29luoghi bellissimi abbiamo visto prima nelle immagini non so se possiamo vederli ancora attraverso le
00:09:35immagini tra l'altro di un documentario che è stato presentato qualche tempo fa proprio qui su Polis
00:09:43un documentario di Domenico Parisse eccolo qui che racconta attraverso le immagini questo fiume
00:09:50Cremera un fiume magari poco conosciuto per chi non è di quelle zone ma che invece è ricchissimo
00:09:56di storia per esempio c'è anche una leggenda anzi parliamo di una cosa che è a metà fra storia e
00:10:03leggenda cioè quella di battaglie epiche che si sono svolte da quelle parti fra Etruschi e Romani
00:10:12ed è stato proprio il Cremera a decidere a quanto si narra. Noi abbiamo anche uno degli episodi più
00:10:19belli ambientati proprio durante la battaglia sul Cremera che le nostre bimbe vedono un po' come
00:10:26un sogno in una nebulosa e assistono proprio perché questo libro oltre a essere un viaggio
00:10:32nel territorio è anche un viaggio nel tempo in effetti per cui queste bambine hanno la possibilità
00:10:38di assistere ad eventi attuali ad eventi successi in un passato remoto un passato più vicino e
00:10:46parlano non ci sono esseri umani ci sono solo animali e vestigia del passato che in qualche
00:10:51modo si animano ecco insomma. Bellissimo quindi insomma un viaggio nel territorio per farlo
00:10:58conoscere e per raccontarlo sia a chi è di quelle zone che quindi magari ha un pezzo di cuore che
00:11:05sta da quelle parti sia chi non lo conosce e come ci dicevi giustamente un viaggio anche
00:11:14nella storia nel passato che è un passato densissimo in da quelle parti come dicevo
00:11:21prima c'è questa storia leggenda poi la racconteremo ancora meglio della battaglia del Cremera che è
00:11:30stata fondamentale per il passaggio di consegne fra etruschi e romani con una prima vittoria
00:11:36etrusca poi una vittoria romana e quindi la vittoria romana ha fatto sì che i territori
00:11:43diventassero territori romani ma romani o etruschi che siano ecco lo vediamo dalle immagini
00:11:50sono veramente delle zone spettacolari e tutto illustrato da Sonia Martelloni e adesso ci
00:12:00racconterai poi come invece sono nate le illustrazioni illustrazioni molto belle molto
00:12:06particolari che raccontano scena per scena quello che succede nella nella favola e illustrazioni
00:12:14che tra l'altro sono servite dicevo prima che c'è un un modo di raccontare questa questa
00:12:22favola attraverso un sistema teatrale della tradizione giapponese e fra poco vedremo
00:12:29proprio le immagini di questo spettacolo si chiama Kamishibai e le tue immagini Sonia sono
00:12:38state utilizzate proprio per raccontare la vicenda narrata tutto questo però lo faremo
00:12:44fra pochi secondi pochi istanti d'attesa poi ritorneremo qui su Polis il racconto dei territori
00:12:50un racconto che oggi ha i contorni della favola a fra pochissimo. Polis il racconto dei territori
00:13:00con Massimiliano Cacciotti. Ben ritrovati su Polis il racconto dei territori oggi stiamo
00:13:08raccontando il territorio attraversato dal fiume Cremera ma lo stiamo facendo attraverso una favola
00:13:15realizzata dagli ospiti che sono qui in studio con me ma raccontata attraverso un sistema un
00:13:22po' particolare un sistema teatrale che viene dalla tradizione giapponese che si chiama
00:13:30Kamishibai è stato fatto questo qualche tempo fa qualche settimana fa a Sacrofano il racconto
00:13:40della favola del Cremera. Kamishibai è una parola giapponese che significa kami-kata-shibai-drama
00:13:48è un teatrino che andava molto molto alla grande in Giappone dagli anni 30 agli anni 50
00:13:57i cantastorie percorrevano il paese a bordo della bicicletta montavano questo teatrino e raccontavano
00:14:04storie poi negli anni 50 è arrivata la Denki Kamishibai cioè il Kamishibai elettrico, la televisione
00:14:12e quindi questo strumento è andato un po' in pensione. Io oggi vi racconto il libro con questa
00:14:20specie di power point analogico siete pronti? con la notola Busso alla finestra di Lucy
00:14:29Ciao Lucy vieni con me sul fiume Cremera ti accompagnerò in un viaggio fantastico. Strano
00:14:38una rorola che parla questo non mi era mai successo va bene voglio seguirti ma prima
00:14:45devo chiamare la mia amica Tera. Le due ragazze scesero verso la sorgetta del fiume dove un
00:14:52panciuto rosso sembrava la stessa spettacola poi proseguirono verso il santuario della
00:14:58Madonna del Sole e uno sbuffante cinghiale soffrì di accompagnarle per ogni tanto. Arrivarono al
00:15:06santuario della Madonna del Sole ormai stava facendo buio deciso di passare la notte lì a
00:15:14guardare le luci. La luce del mattino svegliò Lucy e Tera e dopo una stiracchiata iniziarono a salire
00:15:21lungo una scarpata che portava buio. Arrivando in cima stanchi affamati videro una grande casa
00:15:30gialla con un carretto pieno di verdure. Presero un po' di uova e di mele e scapparono verso un
00:15:37fontaniere dove si lavarono e bevero al più non posso. Offrirono una mela anche a uno dei
00:15:44cavalli che pascolavano in lì. Lucy e Tera rinfrascate dalla sostanziale consolazione presero a
00:15:54correre felici per le strade del paese. Arrivarono nel centro della cittadina e videro una luce fiolta
00:16:02uscire da una casa. Era la locanda degli angeli mentre passeggiavano per la piazza sentirono una
00:16:10voce fiolta. Non vorrei aspettare che la signora del museo mi trovi qui. Sono Bratto il capo di ogni
00:16:18rapto. Vi servo d'aiuto? Bene allora salite sulla mia barchetta e lungo questo fiammiciato approveremo
00:16:26Damis Panti la signorina della torre. Arrivato in un immerso salone le ragazze scorsero la
00:16:34signorina della torre che mi disse sta arrivando il principe Ludovico Kiki. Ciao bambine ora Luìs
00:16:42Panti vi accompagnerà sul sentiero che porta a Montaguzzo. Mi disse appetitosamente il principe
00:16:49quando arriverete nel bosco gli alberi si faranno da parte lasciandovi passare. Le due amiche
00:16:56iniziarono a camminare seguite da un giovane corvo. Non avrete paura disse Luicella. Volevo
00:17:03dirvi che un brutto virus sta distruggendo il mondo e voi ragazze lo dovete difendere. Prendete
00:17:11questa penna e se vi trovate in pericolo soffiateci sopra. Noi tutti i corvi vi verremo in aiuto.
00:17:19Arrivate alla selvota vede una spettosa ranchietta giocare con l'acqua facendola diventare una volta
00:17:28verde e altre volte rossa. Un lupo grigio vi alparve davanti i tronchi di sangue. Aiuto Lucifagi
00:17:37per favore ricarano le bambine. Non voglio sfamarvi di voi. Voglio solo portarvi via da qui.
00:17:45Prendiamo insieme la via francese. Seguiamo questo sentiero che porta a un punicolo tosco. Ci sarà
00:17:53la signora Grufo Reale ad aspettarvi. Attraversano il bosco e arrivano in uno slaggo dove c'erano
00:18:00tante armi e tante armie. Bene, ora potete mangiarvi un po' di miele. Io devo tornarmene
00:18:09al parco naturale, disse il lupo. Mangiarono miele, noci e pere, fino ad arrivarsi in la pancia. Le due
00:18:18ragazze continuavano a camminare, un po' preoccupate perché i loro cerchiori non sapevano dove fossero.
00:18:24Proseguendo il viaggio, con grande sorpresa, alla fine della discesa attraversarono un lungo
00:18:30punicolo etrusco. Passarono attraverso lo stretto tunnel fino a un posto chiamato Lucernario e si
00:18:37trovarono in un corridoio di tuffo dove c'era una porta e due leoni di guardie. Arrivate a
00:18:44Ponte Sodo, le due timpanti ragazze, con l'aiuto di una corda, scesero nella forra. Videro una
00:18:51galleria alta e profonda scavata nel tuffo. Si tolsero le scarpe e giurnellando fino a
00:18:56attraversare tutto il punicolo di porta capelli. Ora dovevano superare il crema, si accarparono
00:19:05alla liana e, dall'altra parte, di un tratto qualcuno tossì. In alto, sopra le loro teste,
00:19:15una voce cavernosa le sclamò. Sono un albero, un lecio, non lo vedete? Ma come avete fatto a
00:19:24crescere dentro una roccia? Sclamarono le ragazze. Non siamo una roccia, siamo stati
00:19:31trasformati in roccia. E se non siete roccia, allora cosa siete? Un sortileggio ci ha condannati,
00:19:38farnese o psimi, acerbi le famiglie e il contrasto tra loro. Ma ora viviamo sempre insieme,
00:19:46notte e giorni. Dopo aver salutato l'inseparabile contro, le ragazze proseguirono il loro cammino
00:19:52attraversando quello che era stato un tempo il campo di battaglia tra romani e tedeschi.
00:19:59Poco più avanti entrava in una tomba, la tomba dei leoni e lucelli. Una volta all'interno
00:20:06non c'erano vasi, bronzi, ori, neanche dei resti di un capo. E più avanti un'altra tomba ancora,
00:20:13tutta colorata, la tomba delle amore. Quanta bellezza! Ma le ragazze dovevano proseguire
00:20:20il loro cammino, arrivate in cima alla collina, affamate più che mai. Chiesero un tuo discipolo,
00:20:25un favone, che gli dite due uova. Io voglio darvi qualcosa, prendete un po' del mio latte,
00:20:32disse una bucca. Le fanciulle si assoprirono e sognarono di trovarsi sopra un carro che
00:20:39le condusse al castello. Benvenute, fanciulle, nel mio maniero. Ma chi sei? Gli chiesero. Sono
00:20:48Teresa, Cristina, Maria, Giuseppa, Gennaro, Francesca, Paola, Donalda, Rita, Luitgar,
00:20:53la velanzina gentiluzzata da Dea Spiriore Matiente, imperatrice del Brasile, nata a Barbone. Per gli
00:21:01amici, donna Teresa Cristini. Venite, fanciulle, e la accompagnò in un grandissimo salone dove tre
00:21:09pareti erano completamente coperte da limbre. Poi gli piace visitare la stanza del trono,
00:21:15la sala del Barbone, dei parmese, dei borsini e tante altre sale. Infine chiamò la poca e disse
00:21:22di preparare la cena per le ragazze che dopo aver mangiato lautamente andarono a dormire in una
00:21:29stupenda stanza con un maestoso letto a bandacchino. La mattina loro risvegliarono, donna Teresa
00:21:38Cristina non c'era più, ma trovarono sul tavolo un fumante ciambellone. Volevano rincasare ma la
00:21:47tentazione di ritornare sul cremera fu più forte e così proseguirono verso il fiume. Attenzione
00:21:54delle bimbe e gazze su un signore che stava dall'altra parte del fiume, aveva un sacco sulla
00:21:59stanza. Ehi, signore, dove sta andando e perché indossa quelle strane cose, quelle conchiglie?
00:22:06Io sono un arcivesco, vengo da Cancario e sto tornando da Roma, dove ho incontrato il Papa. Mi
00:22:14chiamo Sigioro e percorro la via Franciglio. Si voltò, salutò e proseguì il cammino. Anche le
00:22:23ragazze attraversarono il cremera e si avviarono verso il casale dei bimbi, l'affascinante casolare
00:22:29abitato da eleganti signori. Che bello che era correre sui prati ricchi di colori e profumi,
00:22:36accaressare i pesantanti fiori, guardare volare libere gli uccelli, osservare tanti animali
00:22:42allegri e gioiosi. Mentre proseguivano, si cominciò a corsere e stavano impilandosi l'incarnato. Fu
00:22:51in quel momento che te la scivolò nel panno e non riusciva più a venire fuori. Lucy si ricordò
00:22:57di una della penna che gli aveva dato il corpo, corsa l'usaino a prese e ci soffiò dentro con
00:23:03tutto il fiato. Poco dopo arrivarono i corpi, afferrarono Teat e la portarono in salto. Le
00:23:11ragazze uscirono dal cannetto, tutte infangate, ma non era tutto. Durante il cammino finirono in
00:23:17una porcilaia, imprattandosi di fango ancora di più. Così, tutte sporche, imboccarono una stradina
00:23:24che portava a un casale con una targa scritta Azienda Valchetta. Entrarono ed era tutto bello,
00:23:33camere pulite, vasche da bagno, sapori profumati, armadi con abiti puliti. Entra a fare alla porta
00:23:42dei corpi, si nascosero dietro l'armadio e un gatto entrò nella stanza e tutti e tre saltarono
00:23:49dalla paura. Il gatto si presentò. Sono il conte Astorto e siete nella mia tenuta. Ormai i padroni
00:23:56non vengono più e io e la mia famiglia siamo rimasti soli. Il conte le invitò a passare la notte
00:24:03in una delle loro campi. L'indomani le svegliò il sole e le zampette dei vicini. Salutarono il
00:24:11conte Astorto e lasciarono la casa. Non sapevano dove andare. Il cielo si stava facendo buio e una
00:24:18nube nera come la pece coprì il sole. Tutto precipitò nel silenzio. A un certo punto un
00:24:25lampo gigantesco squarciò la pace con il cielo. Una spada luminosa tagliava a pezzi la nube nera
00:24:31e creava barchi nella volta celeste, da dove uscivano tante farfalle. Finché queste non
00:24:39scacciarono definitivamente nulla. Fu in quel momento che a Lusi e Tea apparve il giovane con
00:24:47due grandi ali sulle spalle. Le farfalle sollevarono delle ragazze e le portarono indietro su tutti i
00:24:54posti che erano visitato, fino a farle scendere davanti la chiesa di San Michele al Campo. Le farfalle
00:25:02sparirono tutte all'interno della cattedrale. Entrarono in chiesa anche le ragazze e si fermarono
00:25:08ad ammirare il dipinto sopra l'altare. Era proprio quel giovane che avevano incontrato più volte
00:25:15durante la loro avventura. Fu in quel momento che sentirono una voce. Una voce dentro che gli diceva
00:25:23ora tocca a voi per non negare, risvegliate negli uomini l'amore e il rispetto per l'ambiente.
00:25:32Una favola che racconta i luoghi, ma anche le bellezze artistiche e naturalistiche di quella
00:25:43zona nord di Roma che è attraversata dal fiume Cremelas. Continueremo a parlare di tutto ciò
00:25:50fra pochissimo, pochi secondi d'attesa, poi ritorneremo qui su Polis, il racconto dei
00:25:56territori, a raccontare il territorio attraversato dal fiume Cremelas.
00:26:50Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:27:18Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori. Oggi stiamo raccontando il territorio al nord
00:27:25di Roma, attraversato dal fiume Cremelas, un fiume Cremelas che è all'interno di quel
00:27:32parco di Veio di cui abbiamo visto le immagini poco fa. Così come abbiamo visto prima il
00:27:38break pubblicitario, una sorta di sintesi, di riassunto del racconto, la favola del Cremelas
00:27:45scritto dagli ospiti che sono qui con me in studio e illustrato da Sonia Martelloni
00:27:52e dai suoi allievi. Abbiamo visto alcune immagini, interavisto insomma, alcune immagini dei disegni.
00:28:00Allora Sonia, raccontaci com'è nata l'idea, lo stile, la scelta di illustrare il racconto
00:28:10con queste immagini.
00:28:11E' nata perché le mie amiche mi hanno chiesto di illustrare questa favola e con l'inganno.
00:28:18Con l'inganno addirittura?
00:28:19Sì, con l'inganno. Prima hanno detto ci fai la copertina sarebbe carino e vabbè.
00:28:25E poi si sono allargate.
00:28:26Poi devo dire la verità anche a me è piaciuto. E quindi piano piano abbiamo fatto questo
00:28:33lavoro sia io che i miei allievi. E' venuto secondo me un ottimo lavoro. Io prima di farlo
00:28:41ho letto il libro, mi ha intricato molto perché queste mie amiche sono fantasiosissime.
00:28:47Quindi era pieno di piccole magie, questi animali che parlano, questi cinghiali che
00:28:56a me mettono molta paura, invece nel libro sono visti come delle creature tenere alla fine.
00:29:04Quindi mi è piaciuto moltissimo e mi ha dato la sensazione che disegnando queste cose
00:29:14arricchiva, la sensazione poi no perché è proprio la verità, il disegno arricchisce sicuramente il racconto.
00:29:22Per cui a me faceva molto piacere perché i miei allievi sono stati soddisfattissimi di
00:29:29partecipare a questo libro, a queste illustrazioni. A me è piaciuto perché
00:29:38poi alla fine io sono autoctona di Formello. E' un raccontare le tue radici in un certo senso.
00:29:46Sì sì, poi il fiume per noi è stato un po' un nostro fratello perché noi da bambini tutti
00:29:53andavamo su questo fiume. Io addirittura quando facevo il liceo le prime mie esperienze di
00:30:01disegno con un banchetto mi mettevo in mezzo a sto fiume, l'acqua era bassa ovviamente e quindi
00:30:07intingevo i pennelli addirittura nell'acqua e divingevo, era tutta una favola. Quando una
00:30:12ragazza alla fine pensa a tutta questa magia del disegno. Quindi il fiume era già la tua tavolozza prima ancora che tu facessi queste illustrazioni.
00:30:21Per cui il libro racconta un po' la storia di tutte noi, è un po' un raccordo che ci riporta un po' alle nostre origini, al nostro territorio.
00:30:29Quindi non soltanto il racconto del territorio come dicevamo, ma anche il racconto di un pezzo delle vostre vite, oltre che di luoghi bellissimi all'interno
00:30:41dei quali ci sono anche delle meraviglie archeologiche, architettoniche. E a proposito di archeologica
00:30:47e architettonica, ci ha raggiunto un ospite che per una volta non è una donna. Dicevamo che doveva essere la puntata dell'8 marzo, ma invece no, perché abbiamo anche un uomo in collegamento
00:31:01a cui do il benvenuto. Lui appunto è un archeologo, Michele Damiani. Ciao Michele, intanto grazie per essere qui con noi.
00:31:11Stiamo raccontando un territorio bellissimo come quello attraversato dal Cremera, attraverso ovviamente il racconto, la favola del Cremera, scritta dalle ospite che sono qui in studio,
00:31:26ma è un territorio che può essere raccontato in tantissimi modi e ricchissimo anche di bellezza.
00:31:34Guarda, intanto abbiamo sempre più bisogno di favole. La favola in realtà è quel modo fantastico per agganciarci un po' alla realtà concreta. Nella favola c'è più verità tante volte di un filmato, video, audio realizzato con l'intelligenza artificiale.
00:31:57Quindi, bene le favole. E poi questa favola è uscita, il prodotto finito è uscito nel periodo in cui io stavo per partecipare a un convegno, un convegno molto serio di archeologia e acqua, che si chiama Acqua da Modificante a Modificata,
00:32:16quindi la cifra modificante dell'acqua sulle comunità e ho chiamato subito Emanuela e le ho chiesto se potevo portare questo esempio di questa favola a questo convegno, per chiudere la mia relazione sul Cremera e così per raccontare anche l'ultimissima fase di questo torrente o fiume che ispira anche le favole.
00:32:43Quindi non soltanto una favola che racconta il fiume, ma che permette anche di avere una carta in più da giocare in convegni serissimi, come ci stavi dicendo quelli a cui hai partecipato. Emanuela, immagino che tu sia orgogliosa di questo fatto.
00:33:04Sì, sì, appena me l'ha proposto, subito insomma, ci siamo attivati per vederci, gli ho consegnato il libro, insomma è stata sempre sicuramente un'esperienza importante che vive il libro poi, perché oltre al fatto di arrivare a teatro, essere messo su un palco, raffigurato sia da bambini che da adulti, arrivare sul cartaceo e essere raffigurato da Sonia, comunque sono dei viaggi che il libro fa,
00:33:34certo, è una sorta, come quello che ci stai dicendo, di un lavoro multitasking, cioè non soltanto una favola scritta, quindi un testo scritto, ma un testo illustrato, quindi un racconto per immagini, un racconto teatrale e addirittura una conferenza archeologica che racconta dei territori.
00:34:00Michele, poi ci dirai quali sono le caratteristiche di questo fiume, quali sono i luoghi, perché molti telespettatori sicuramente non lo conoscono, quali sono i luoghi di particolare prezzo, perché sono diversi, attraversati dal percorso del fiume.
00:34:21I luoghi, che sono poi quelli che nella favola di cui abbiamo sentito un piccolo estratto in precedenza, vengono raccontati e che immagino meritino un viaggio apposito per essere visti poi dal vivo.
00:34:40Torno a quel convegno, perché io ho fatto quello che hanno fatto le ragazze con la favola, io l'ho fatto dal punto di vista scientifico, cioè ho ripercorso da nord a sud tutti e 37 i chilometri di questo corso d'acqua, che tecnicamente si chiama torrente, ma insomma chiamarlo fiume lo nobilita un pochettino, non ci preoccupiamo.
00:35:09E su un lungo 37 chilometri, ce ne sono tantissime di cose, c'è la storia etrusca da Campagnano fino a Labaro, quindi attraversa due comuni più il quindicesimo municipio del comune di Roma, ma la cosa interessante di questo fiume è che praticamente scorrendo ha trovato i solchi che hanno realizzato il pianuro geologicamente che poi è stato occupato dagli etruschi.
00:35:39Quindi il fiume modifica il territorio e permette all'uomo di trovare uno spazio su cui vivere, a loro volta gli etruschi modificheranno il fiume perché ne cambieranno parzialmente anche il corso, lo riempiranno di cunicoli per svuotare le vallate tufacee e quindi il fiume è proprio l'esempio, il fiume Cremera, di questo da modificato a modificante.
00:36:05Inoltre, io ne ho contati 13, credo che sia uno dei corsi d'acqua per lunghezza, con più attraversamenti che conosciamo, ha almeno 13 ponti, ponti etruschi scavati, romani costruiti in matura, medievali, moderni, contemporanei, è scavalcato da 13 ponti in metallo, in cemento armato.
00:36:32E questo ci dice quanto il fiume sia vissuto.
00:36:36E un'ultimissima cosa, questa anche molto particolare, gli idronimi, cioè i nomi derivati dall'acqua.
00:36:44Se ci pensate, sia Formello che Isola Farnese, che sono lambiti da questo corso d'acqua, hanno tutte e due un idronimo.
00:36:54Formello dalle forme, quindi dai cunicoli etruschi che sono molto presenti nel suo territorio ma che portano acqua, sono cunicoli di drenaggio dell'acqua, e Isola è un idronimo, un derivato appunto dall'acqua, perché circondata dalle acque di un affluente molto importante del Cremera.
00:37:14Quindi, tutto è modificato dal Cremera, l'uomo vive sul Cremera e lo modifica a sua volta, molto strettamente collegato con il suo territorio.
00:37:24Quello che negli ultimi tempi, negli ultimi decenni, si tende a sottolineare poco, quanto siano importanti poi i fiumi nello sviluppo della cultura, della nostra cultura.
00:37:41Non a caso il Tevere, anche da un punto di vista leggendario, ma poi anche da un punto di vista pratico, è stato fondamentale per la nascita di Roma e il suo sviluppo.
00:37:55Roma non sarebbe nata in quel luogo se non ci fosse stato il Tevere, e questo è vero poi per quasi tutti quanti i fiumi, grandi o piccoli che siano.
00:38:04In antichità le grandi città nascevano quasi esclusivamente vicino a un fiume, così come nel caso di Veio che tu hai citato, e non a caso, come dicevo prima, il fiume Cremera è all'interno del parco di Veio,
00:38:22quindi del parco che porta il nome da quella città che è potuta nascere grazie a quello che il fiume aveva portato, al pianuro che aveva creato.
00:38:34Io ti invito comunque a raccontarci poi ancora altre storie di questo bellissimo territorio, però ti chiedo soltanto di pazientare qualche secondo, pochi istanti,
00:38:47poi ritorneremo qui su Polis, il racconto dei territori, a parlare del fiume Cremera, dei territori attraversati dal fiume, delle bellezze naturalistiche, paesaggistiche e architettoniche storiche che ci sono in quei luoghi e anche grazie al racconto della favola del Cremera, realizzato dalle nostre ospiti, ma fra pochissimo.
00:39:18Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, oggi stiamo raccontando una favola e attraverso questa favola stiamo raccontando un territorio meraviglioso, incantato, proprio come in una favola, il territorio attraverso il fiume Cremera,
00:39:37un fiume che scorre a nord di Roma e attraversa luoghi come Formello, Campagnano, Sacrofano e la parte nord di Roma, la parte d'Isola Farnese e altre zone che fanno parte del comune di Roma, ecco le immagini ci raccontano di questo territorio,
00:40:01di questo territorio che è immerso all'interno del Parco di Veio e di tutto questo stiamo parlando con un archeologo come Michele Damiani che è in collegamento con noi e con le autrici del libro La favola del Cremera che sono qui in studio, Manuela Gizzi, Italia Sica e l'illustratrice Sonia Martelloni che ci ha raccontato di come sono nati quei disegni che arricchiscono il libro
00:40:31e la storia creata dalle sue due compagne di viaggio, possiamo dire così visto che questo libro poi è un viaggio nel vero senso della parola come stiamo vedendo, un viaggio che come ci avete detto, ecco vi do la parola Italia Sica, tu ci hai raccontato il fatto che è un viaggio non soltanto nel territorio ma anche nella storia e a proposito di storia io fra un po' andrei poi a parlare più nel dettaglio,
00:41:01un bel filmato di quello che è l'evento principale che si è svolto da quelle parti cioè la battaglia del Cremera ma sul percorso del Cremera ci sono altri luoghi di grande importanza storica.
00:41:17Però volevo dire una cosa, le compagne di viaggio di Sonia siamo quattro e due purtroppo oggi non ci sono, lo volevo dire perché poi non vorrei che ci bacchettassero, ricordiamo anche i nomi giustamente, anche Sara Fianchini e Cristiano Altarocca hanno viaggiato con noi, sicuramente ci staranno seguendo e quindi salutiamo e ringraziamo anche per il lavoro che hanno svolto perché poi ci stavate dicendo
00:41:45che praticamente è una sorta di staffetta cioè uno scriveva un capitolo e poi lo lasciava all'altro, la divisione poi è arrivata dopo però una scriveva un episodio ambientato in un posto e l'altra lo riprendeva e continuava e poi consegnava tutto alle altre e le altre continuavano,
00:42:08poi è stato un lavoro anche abbastanza duro mettere poi tutto insieme perché abbiamo avuto anche delle divergenze, come sempre succede quando si fa una cosa col cuore, soprattutto sul finale siamo state diciamo abbastanza in disaccordo però insomma, c'è chi voleva l'happy end e chi invece un finale drammatico, esatto, era proprio così, per cui gli episodi sono tantissimi e i posti sono tantissimi,
00:42:37ne cito qualcuno tipo il santuario della madonna del Sorbo che è un posto di straordinaria bellezza e si trova nei pressi proprio della sorgente del fiume, se non sbaglio poi è stato un posto anche conteso fra diversi comuni, ancora oggi credo che Formella e Campagnano e il Sorbo se lo litigano un pochino,
00:43:01tant'è vero che la Pasquetta il lunedì è dei campagnanesi e il martedì è dei formellesi, e io mi ricordo che quando le mie figlie erano piccoline succedevano anche le botte tra i gruppi di Campagnano che sconfinavano nella Pasquetta dei formellesi e viceversa,
00:43:23però loro si divertivano moltissimo, non era una cosa diciamo cattiva, però c'è questa usanza, confermate voi che siete più del posto di me perché sono un'acquisita del posto, e poi vabbè c'è la valle del Sorbo che è bellissima, di cui parliamo diffusamente,
00:43:42poi siamo scesi un po', siamo arrivati a Palazzo Chigi a Formello dove abbiamo fatto parlare addirittura le statue di epoca romana, poi abbiamo portato queste due bimbe nella vestigia di Villa Chigi Versaglia, la cosiddetta Versaglietta che è stato un possedimento dei Chigi che poi oggi è miseramente decaduta,
00:44:07anche se sta tornando in auge con un bellissimo festival musicale che ogni estate si tiene lì, perché è un luogo di grande suggestione, inoltre stanno ancora scavando e recuperando il più possibile, poi siamo andati al castello di Isola Farnese, abbiamo anche citato leggende, tradizioni locali, abbiamo incontrato fantasmi,
00:44:29abbiamo anche incontrato il Vescovo Sigerico che nel suo percorso da Canterburi a Roma e da Roma a Canterburi delinea per la prima volta quello che ancora oggi è il percorso della Via Francigena, di cui proprio qualche settimana fa abbiamo parlato qui su Polis,
00:44:50abbiamo anche fatto vedere il percorso stesso, un viaggio insieme a nostri due amici attraverso un video, un documentario di Mirko Malavolta che saluto se dovesse essere in ascolto, che ci ha raccontato proprio il percorso della Francigena, passando tra l'altro nelle località che stiamo citando adesso,
00:45:15perché sono oltre ad essere attraversate dal fiume Cremera, sono attraversate anche dai sentieri della Via Francigena e visto che abbiamo un archeologo in collegamento e stiamo parlando anche di storie, di architettura, di archeologia, di arte, spero che lui confermi quello che stiamo dicendo, stiamo dicendo delle castronerie da inesperti appassionati quali siamo.
00:45:45Allora, intanto la passione è il motore di tutto, non si fa niente senza passione e quello che si fa senza passione viene male, malissimo, quindi benvenga la passione e soprattutto la passione che fa rispolverare anche le stiglie, perché l'archeologia è una scienza vivissima, ogni giorno si fa una nuova scoperta potenzialmente,
00:46:08però spesso queste scoperte hanno bisogno di tempo per fare il salto dal mondo scientifico al mondo della cultura popolare.
00:46:21Quindi le autrici che hanno preso i libri e hanno studiato la storia del territorio per poter ambientare la storia hanno trovato delle informazioni che magari erano certezza, granitica fino a qualche anno fa, la ricerca piano piano va avanti e piccole cose si scoprono,
00:46:45non dico a confutare le informazioni che hanno utilizzato loro, che comunque mettono in discussione qualche dato, questo non cambia molto, la storia raccontata nella favola è sicuramente una storia di quello che più o meno è successo nel territorio.
00:47:06Certo, sulla battaglia del Cremera probabilmente la consideravano una favola, anche i romani quando l'hanno scritta, considerando che è ambientata nel 477-478 avanti Cristo e viene scritta circa 500 anni dopo, ed è anche l'unico operimento al nome di quel corso d'acqua.
00:47:32Quel corso d'acqua si chiama Cremera perché uno storico romano, Tito Livio, ha scritto che da quelle parti doveva essersi svolta questa battaglia del Cremera, però lì ci stanno quattro, cinque corsi d'acqua che potevano essere, diciamo, interessati, mentre l'archeologo...
00:47:48Michele ti interrompo un attimo, ci stai dicendo che la battaglia del Cremera non è stata combattuta sul Cremera, o forse non è stata proprio combattuta mai? Questo è quello che sta emergendo dalle nuove ricerche storiche e archeologiche?
00:48:10Diciamo che potrebbe non essere mai accaduta. Diciamo che i Fabi, che erano questa tribù romana, l'avevano combinata molto grossa contro Roma, ma forse involontariamente, nel 387-386 avanti Cristo.
00:48:32E siccome in quel giorno in cui loro la combinano molto grossa, ogni giorno, anno dopo anno, venivano additati come nemici di Roma, in qualche maniera, come colpevoli di un grosso guaio, allora forse potrebbero essersi inventate una storia precedente in cui loro si sono sacrificati per salvare la città. Però stiamo sulla speculazione, diciamo.
00:48:55Ci sono degli studi molto seri che probabilmente non è mai accaduto. Però sono studi che, come dico, rimangono nei testi universitari e non sono ancora riusciti a uscire. Io provo a fare un po' di divulgazione.
00:49:10Anche Italia, per esempio, l'Italia Sica, c'è rimasta quando le ho invitate a presentare la favola al Museo archeologico del Pellegrino di Campagnano e introducendole ho detto questa cosa. Ma io mi ero preparato a tutto un discorso, ti ricordi, Dalia?
00:49:30Mi hai distrutto proprio!
00:49:34Voi avete scritto una favola e dobbiamo considerare che potrebbe essere una favola anche la battaglia del Temere.
00:49:44Come tra l'altro poi tantissimi episodi storici. Tu ci dicevi che Tito Livio parla di questa battaglia a distanza di 500 anni dai fatti. Spesso uno non ci pensa perché la storia antica sembra tutto lontanissimo e quindi una cosa successa duemila o tremila anni fa fa poca differenza.
00:50:08Massimiliano, io sfido chiunque di voi a dirmi il nome del vostro antenato di 500 anni fa.
00:50:18Io non lo ricordo sicuramente. Non credo che si chiamasse Massimiliano, anche lui, 500 anni fa.
00:50:26I romani lo sapevano però ogni generazione aggiungeva una piccola aggiunta alla storia della vita di ogni antenato e piano piano queste storie si perdevano nel mito.
00:50:42Ma magari Tito Livio ha usato lo stesso sistema che hanno usato loro per raccontare e creare la favola cioè si è partiti da un primo capitolo più o meno veritiero poi magari la cosa è passata un secolo dopo ad un'altra persona che ha aggiunto...
00:51:02E noi quando lo sapremo?
00:51:04Mai credo.
00:51:06Lo sapremo fra 500 anni.
00:51:08Ah giusto.
00:51:10Comunque, storia, leggenda, favola che sia, la battaglia del cremera è uno degli episodi più famosi che sono accaduti da quelle parti, noi abbiamo preparato anche così come ha fatto Italia che voleva raccontare una cosa che tu non gli hai permesso di raccontare.
00:51:32Anche noi abbiamo un piccolo filmato che racconta la battaglia del cremera così come viene narrata da Tito Livio e dalle altre fonti romane, magari lo vediamo insieme e poi lo commentiamo, ci dirai cosa c'è di vero e cosa c'è di meno veritiero in quello che facciamo vedere fra poco per far capire anche ai nostri telespettatori cosa stiamo parlando.
00:52:00Ma tutto questo lo faremo fra pochi secondi, qualche istante d'attesa e poi torneremo sul cremera, torneremo sulle sue battaglie, sulle sue meraviglie.
00:52:12A fra pochissimo.
00:52:14Polis, il racconto dei territori con Massimiliano Cacciotti.
00:52:21Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori, oggi stiamo raccontando la favola del cremera, metà fra storia e leggenda, la favola del cremera è anche il libro, un libro illustrato, realizzato dalle ospite che sono in studio qui con noi, ecco ne vediamo ora la copertina.
00:52:41Poco prima del break pubblicitario stavamo discutendo con l'altro ospite che invece è in collegamento, l'archeologo Michele Damiani, stavamo discutendo, stavamo parlando del fatto che c'è una storia molto famosa legata al fiume cremera, cioè quella della battaglia che si è svolta forse fra etruschi e romani, andiamo a vedere cosa si tratta in questo filmato.
00:53:12La battaglia del cremera fu combattuta sulle sponde dell'omonimo fiume il 13 febbraio del 477 a.C.
00:53:22Fu più che altro un agguato teso dai veienti alle forze romane che stavano saccheggiando il loro territorio.
00:53:31Deve la sua notorietà al fatto che le forze romane erano composte esclusivamente da combattenti appartenenti alla Gens Fabia.
00:53:42Veio era una città etrusca posta a circa 17 chilometri a nord di Roma che controllava il territorio a destra del Tevere.
00:53:51Si era sviluppata nel corso dei secoli assoggettando le città vicine e raggiungendo una discreta potenza militare ed economica.
00:53:59Posta al confine meridionale della zona d'influenza etrusca, racchiusa fra possenti mura e arroccata sulla cima di un colle scosceso, Veio contrastò per lungo tempo l'ascesa della potenza di Roma.
00:54:29La città era un'esplosione di forze romane che avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:54:35Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:54:41Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:54:47Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:54:53Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:54:59Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:05Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:11Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:17Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:23Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:29Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:35Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:41Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:47Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:53Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:55:59Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:56:05Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:56:11Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:56:17Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:56:23Le forze romane avevano iniziato a combattere con le forze romane.
00:56:29Muotle
00:56:39Ram alone
00:56:52Fra le due città scoppiavano continuamente guerre per il controllo del territorio,
00:56:57al mare e ai relativi commerci, soprattutto del sale.
00:57:01La rivalità economica fra le due città era quindi acerrima.
00:57:06Racconta Tito Livio, i nemici veienti, assillanti più che pericolosi,
00:57:11tenevano in allarme i romani più con le loro provocazioni che per via di un effettivo pericolo,
00:57:16perché mai li si poteva trascurare del tutto, indirizzando altrove lo sforzo bellico.
00:57:27Autore dei sottotitoli e revisione a cura di QTSS
00:57:58I Fabii erano un'agenza all'epoca fra le più influenti della città.
00:58:02Nel 479 a.C. la famiglia decise di assumersi tutte le responsabilità
00:58:08di una nuova e definitiva guerra contro Veio.
00:58:11Tali operazioni militari divennero quindi una faccenda privata,
00:58:15per cui i privati avrebbero dovuto essere costi e benefici.
00:58:19Racconta ancora Tito Livio, allora l'agente Fabia si presentò al Senato
00:58:23e fu il console a parlare per tutti i suoi.
00:58:26La guerra contro Veio, come voi padri coscritti ben sapete,
00:58:30ha più bisogno di un impegno assiduo che del coinvolgimento di molti uomini.
00:58:35Voi dedicatevi alle altre guerre e lasciate che siano i Fabi ad essere nemici dei veienti.
00:58:41La guerra contro Veio, come voi padri coscritti ben sapete,
00:58:45e lasciate che siano i Fabi ad essere nemici dei veienti.
00:58:49Noi ci impegniamo a salvaguardare l'autorità di Roma in quel settore.
00:58:54Noi intendiamo condurre questa guerra come un affare di famiglia,
00:58:58finanziato privatamente,
00:59:00mentre la Repubblica non dovrà impegnare né denaro né uomini.
00:59:04Ricevettero grandi segni di gratitudine.
00:59:07I Fabi si riunirono il giorno successivo.
00:59:10Erano 306 uomini, tutti patrizi, tutti membri di un'unica famiglia.
00:59:15Partirono usannati dall'intera popolazione.
00:59:18Il console li guidò verso le mura,
00:59:20uscirono dalle città di Roma attraverso l'arcata destra della porta carmentale,
00:59:25e arrivarono al fiume Cremera,
00:59:27che sembrò il luogo adatto per stabilirvi un presidio fortificato.
00:59:31Narra Dionigi dall'Icarnasso.
00:59:34Quando arrivarono presso il fiume Cremera,
00:59:36che scorre non lontano dalla città dei veienti,
00:59:39costruirono un forte su un colle ripido e scosceso,
00:59:42per controllare il territorio.
00:59:44La fortezza era grande a sufficienza per essere difesa da un tale esercito,
00:59:49circondata da una doppia palizzata e con torri ravvicinate,
00:59:53e fu chiamata Cremera dal nome del fiume.
00:59:56Asserragliati nel loro presidio,
00:59:58i Fabi si diedero al saccheggio del territorio veiente.
01:00:02I veienti attaccarono il presidio.
01:00:04Non si trattava solo di scorrerie attraverso il territorio
01:00:07o di improvvisi assalti di un gruppo di sabotatori,
01:00:10ma più volte si arrivò a battagli regolari in campo aperto.
01:00:14La situazione si protrasse così per due anni.
01:00:32Per Veio, che a quel tempo era la più potente città della zona,
01:00:36il fatto che una sola famiglia romana riuscisse per anni a tenerle testa
01:00:40era un abbassamento di prestigio
01:00:42e un pericoloso segnale di impotenza lanciato ad altri popoli nemici.
01:00:47Veio non poteva tollerare la situazione.
01:00:50La risposta venne nel 477 a.C.
01:00:54Gli etruschi cominciarono a far credere di essere ancora più deboli di quanto non fossero,
01:00:59resero deserto parte del territorio
01:01:01per simulare una maggiore paura dei loro contadini.
01:01:04Lasciarono libero del bestiame per far credere che fosse stato abbandonato
01:01:08in una fuga precipitosa.
01:01:10Fecero arretrare le truppe mandate a contrastare le incursioni.
01:01:14I continui successi resero i fabii supponenti e imprudenti,
01:01:18erano arrivati a sottovalutare a tal punto i nemici, scrive Tito Livio,
01:01:22da essere ormai convinti che non fossero in grado di resistere alle loro armi invitte,
01:01:27a prescindere dal luogo e dall'occasione del combattimento.
01:01:31Il 13 febbraio 477 a.C.
01:01:34i fabii, dall'alto della loro fortezza,
01:01:37videro delle gregge abbandonate e sicuri della loro forza, senza pensarci troppo,
01:01:42si misero a correre tralasciando i collegamenti tra di loro,
01:01:45oltrepassarono l'imboscata allestita proprio lungo il loro itinerario
01:01:49e in ordine sparso iniziarono a catturare le pecore.
01:01:53I veienti uscirono allo scoperto disorientando i fabii con grandi grida,
01:01:58li bersagliarono di proiettili,
01:02:00li circondarono con una muraglia impenetrabile di guerrieri.
01:02:04Si vide quindi quanto pochi fossero i fabii e quanti invece fossero i veienti.
01:02:09Per i fabii non c'era alternativa, lasciato il precario ordine di combattimento,
01:02:14schieratisi a cuneo, sempre battendosi,
01:02:17si aprirono una via per adunarsi sopra un rialzo del terreno.
01:02:21Dice ancora Tito Livio, li organizzarono una prima resistenza,
01:02:25poi appena il luogo sopraelevato diede loro un po' di respiro
01:02:28e consentì loro di riprendersi dal grande spavento,
01:02:31presero addirittura a respingere i nemici che si facevano sotto.
01:02:35E anche se il loro numero era scarso,
01:02:37sfruttando la posizione avrebbero vinto se i veienti,
01:02:40aggirando l'altura, non si fossero impadroniti della sommità di questa.
01:02:45La conquista della cima restitui il vantaggio ai veienti,
01:02:49i fabii furono sopraffatti e massacrati,
01:02:52di tutta la Gens Fabia rimase un solo componente,
01:02:55Quinto Fabio Bibulano, che dieci anni dopo sarebbe divenuto console romano.
01:03:01Sull'onda del successo i veienti sconfissero un esercito romano
01:03:04inviato immediatamente a contrastarli al comando del console Tito Menenio Lanato.
01:03:10Roma rischiò di essere assediata e fu salvata solo dall'intervento di altre truppe
01:03:15richiamate dal territorio bolsco,
01:03:17dove stanno combattendo al comando dell'altro console Gaio Orazio Pulvillo.
01:03:23I veienti arrivarono ad occupare il Gianicolo,
01:03:26da dove per un certo tempo resero a Roma gli attacchi e i saccheggi che avevano subito dai fabii.
01:03:32Ironia della storia furono essi stessi fermati, sconfitti e massacrati
01:03:36quando i romani utilizzarono nei loro confronti l'identico tranello in cui cattero i fabii.
01:03:43Un greggio di pecore fu fatto sparpagliare e i veienti si misero all'inseguimento,
01:03:48finendo per disperdersi e pervenire in tal modo sopraffatti.
01:03:55Questa è la storia o la leggenda della battaglia del Cremera,
01:04:00una battaglia che fu combattuta fra etruschi e romani su quel fiume di cui stiamo parlando
01:04:07attraverso la favola realizzata dalle ospite che sono qui in studio con noi.
01:04:13Verità o finzione?
01:04:15Beh, come ci diceva anche l'altro ospite che è in collegamento con noi,
01:04:22importa poco perché l'importante è quello che arriva nella cultura popolare
01:04:30e che aiuta poi a conoscere e ad amare un territorio.
01:04:34Ma di tutto questo parleremo ancora meglio fra pochissimo, pochi secondi d'attesa
01:04:39e poi ritorniamo qui su Polis.
01:04:49Ben ritrovati su Polis, il racconto dei territori.
01:04:52Oggi stiamo parlando del fiume Cremera, lo stiamo facendo attraverso una favola,
01:04:56un racconto illustrato, creato dalle ospite che sono in studio qui con noi.
01:05:02Stiamo parlando di quel territorio, anche della sua storia, delle sue leggende.
01:05:07Prima del break pubblicitario abbiamo visto un video che ci raccontava
01:05:11la leggendaria battaglia del Cremera.
01:05:15Michele Damiani ci diceva che è molto probabile che quella battaglia non sia mai avvenuta
01:05:22e non sia nemmeno mai avvenuta, soprattutto con le modalità descritte da Tito Livio,
01:05:28che come ci sottolineavi giustamente, ha scritto queste cose 500 anni dopo i fatti narrati.
01:05:38Sì, quasi.
01:05:40Intanto ho visto il filmato che è molto bello e ho riconosciuto alcuni amici
01:05:44dell'associazione Suodales, quindi viva la rievocazione storica che ci permette
01:05:49di toccare con mano tante volte la storia.
01:05:54Alcune volte ci scherziamo con i colleghi.
01:05:57Noi non dobbiamo cercare la verità, dobbiamo cercare la verosimiglianza dei fatti,
01:06:03soprattutto se partiamo dalle fonti antiche, che spesso erano di parte,
01:06:07spesso avevano un obiettivo per raccontare una storia.
01:06:13Ancora oggi, se voi aprite un giornale e siete abbastanza informati,
01:06:17riuscite a capire il partito politico dell'estensore dell'articolo che state leggendo.
01:06:24Perché? Perché la storia può essere sempre vista e anche un po' stravolta da chi la racconta.
01:06:30Quello che noi sappiamo è che la fascia di territorio dell'arco vittano vicino al Tevere
01:06:39era una fascia, come posso dire, una terra franca, divisa tra romani e veglienti.
01:06:49Pensate che i romani ci mandavano i loro indesiderati in esilio.
01:06:54Quindi li mandavano in agroveglientano, ma in un territorio che non era proprio ancora veglio.
01:06:59Era una sorta di fascia di rispetto.
01:07:01E lì poteva succedere qualunque cosa.
01:07:03C'erano delle greggi al Pascolo e qualcuno poteva pensare di rubarle.
01:07:10Per cui la storia delle greggi utilizzate come stratagemma sia nell'attacco dei romani
01:07:17che nell'attacco dei veglienti potrebbe nascondere quella che forse era la tradizione dell'epoca,
01:07:22rubarsi le pecore a vicenda.
01:07:24Tutto trasformato e magnificato in grandi battaglie che dovevano evocare uno spirito internazionale
01:07:32visto che anche il numero, l'anno 477 molto vicino a 480,
01:07:39il numero dei 306 fabbi che assomiglia al numero dei 300 spartani di Leonida,
01:07:45insomma, sembra fare un po' stupa.
01:07:47Per nobilitare una scazzottata magari fra compagni di giochi.
01:07:53Magari è successo quello, abbiamo visto poco fa le immagini del santuario
01:07:58di cui si parlava in precedenza, le scazzottate durante la Pasquetta
01:08:05fra chi veniva da Formello e chi da Campagnano.
01:08:07Magari è successo qualcosa del genere.
01:08:10E Tito Livio l'ha giustamente trasformata in una grande storia,
01:08:15così come il piccolo fiume Gremel è stato trasformato attraverso il racconto,
01:08:21la favola realizzata dalle nostre ospiti.
01:08:25Emanuela Gizzi, tra l'altro, lo abbiamo accennato in precedenza,
01:08:29questa favola è diventata anche uno spettacolo teatrale.
01:08:33Sì, è stata portata a teatro due volte,
01:08:36però la prima presentazione che abbiamo fatta nella Chiesa di San Michele Arcangelo
01:08:43è stato un po' il lancio di questa specie di struttura che gli abbiamo dato,
01:08:50nel senso che anche lì abbiamo avuto degli attori
01:08:54che invece di leggerla e basta, quindi di fare delle piccole letture,
01:08:59l'hanno interpretata.
01:09:01Già dalla prima esposizione al pubblico la favola ha acquisito subito
01:09:08quei canoni un po' di teatralità, anche perché si presta.
01:09:14Ci sono gli animali parlanti, ci sono personaggi di un'altra epoca,
01:09:19le bambine stesse che sono le narratrici della storia.
01:09:25Stiamo vedendo le immagini di una parte di questo spettacolo,
01:09:31questa è la rappresentazione che è stata fatta nella biblioteca di Sacrofano
01:09:35qualche tempo fa.
01:09:37Anche qui è tutto al femminile.
01:09:40Teresa Andreoli, Cetti Ascanio e Luciano Impedogo
01:09:44fanno parte della compagnia di Sonia Martelloni.
01:09:48È tutta in famiglia.
01:09:51Allora mi rivolgo a Sonia.
01:09:54Come è nato e come si è sviluppato questa...
01:09:57Sono una compagnia teatrale di Formello
01:10:00e proprio quest'anno abbiamo festeggiato i 30 anni di questa compagnia.
01:10:05Siccome noi facciamo cultura per il nostro paese,
01:10:09diciamo che siamo un gruppo che facciamo un po' di cose
01:10:13dalla scrittura, dal teatro, dai canti eccetera,
01:10:16questa nostra compagnia teatrale è Lo Spannitore,
01:10:20formata da tutti i ragazzi di Formello,
01:10:23Formello del territorio ovviamente,
01:10:25e hanno illustrato questa favola.
01:10:28La prima volta alla chiesa di San Michele Arcangelo
01:10:32che stavano ristrutturando, per cui la cosa importante era
01:10:37sia la ristrutturazione della chiesa
01:10:40che l'inserimento di questa comedia nella chiesa stessa,
01:10:45anche perché poi tutta la storia finisce
01:10:50nella chiesa di San Michele Arcangelo, quindi voglio dire.
01:10:53Però, insomma, questa compagnia teatrale ha dato voce
01:10:56a queste quattro scrittrici
01:10:59e spero che abbiano dato una buona voce, no?
01:11:02Gli attori si prestano sempre molto,
01:11:07devo dire che sono sempre molto generosi
01:11:10nell'offrire la loro partecipazione alla favola.
01:11:14Ogni volta che la presentiamo loro comunque intervengono,
01:11:17soprattutto loro tre che abbiamo visto adesso nel filmato.
01:11:20Perché poi ci sono varie versioni nello spettacolo,
01:11:23alcune diciamo più ricche.
01:11:25La prima versione è stata data da Martina Bassano,
01:11:30che è un'insegnante,
01:11:32e ha coinvolto la scuola di Formello, alcune classi.
01:11:36Allora è stata un'interpretazione molto carina.
01:11:39Poi ognuno dà una propria interpretazione dell'opera,
01:11:45non necessariamente hanno seguito tutto.
01:11:48Poi lo fanno loro, è pure giusto che sia così.
01:11:51La seconda invece è stata portata a teatro da Emilia Giuliano
01:11:55e lì era per beneficenza
01:11:58e ricavato è andato a due associazioni locali,
01:12:01Serenamente Ollus e Vitalba,
01:12:03che sono due associazioni che si occupano di ragazzi speciali.
01:12:13Stiamo quasi in chiusura di questa puntata.
01:12:17Questo libro si può trovare in libreria
01:12:23o ha dei canali speciali?
01:12:26Ha dei canali speciali, diciamo.
01:12:29Nella libreria delle rughe è possibile acquistarlo,
01:12:33altrimenti ci sono i canali social online,
01:12:37che è possibile contattarci senza nessun problema.
01:12:41Benissimo, e prossime iniziative per raccontare il Kreml?
01:12:46Nei miei sogni ci sarebbe una cosa ben diversa
01:12:50da quella che è stata portata fino adesso,
01:12:52e quindi un musical.
01:12:54Mi piacerebbe che diventasse un musical.
01:12:56Un musical sempre basato su questa storia?
01:12:59No, questa storia.
01:13:01Piano piano si trasforma.
01:13:03Quindi arricchirla ulteriormente,
01:13:06dal racconto scritto al racconto illustrato,
01:13:09dal racconto illustrato al teatrino giapponese,
01:13:13dal teatrino giapponese allo spettacolo
01:13:16con tre persone senza costumi,
01:13:18con uno spettacolo più ricco,
01:13:21e poi direi un colossal hollywoodiano a questo punto,
01:13:26non resta altro.
01:13:28Sicuramente qualche passeggiata letteraria con gli attori,
01:13:31per esempio sui posti,
01:13:33quello già potrebbe essere un'idea.
01:13:35Una cosa che forse interessa a chi ci sta sentendo,
01:13:38sono posti fruibili, non sono posti inaccessibili.
01:13:41Non tutti però, la maggior parte sì.
01:13:43Non tutti, per esempio La Sorgente non proprio.
01:13:47Non è possibile andarci, se non magari forse con la televisione speciale.
01:13:50No, è possibile andarci, però bisogna comunque stare attenti.
01:13:54Io l'ultima volta che ci sono andata mi sono trovata un cinghiale
01:13:58che mi correva.
01:14:00Ma quelli si trovano anche in centro Roma ormai,
01:14:03quindi non fanno testo.
01:14:06No, ma credo che la zona della Cascata dell'Inferno
01:14:10adesso è stata proprio chiusa,
01:14:14perché anche la zona di riproduzione,
01:14:16noi ne parliamo anche della Salamandrina dagli Occhiali,
01:14:19e siccome c'era un viavai troppo esagerato,
01:14:23hanno interdetto perché si dà fastidio.
01:14:29Alla fine sono ruochi fruibili,
01:14:31però non tutti vanno a fruirne in maniera, diciamo, corretta.
01:14:36Per cui ecco, fanno anche bene a proteggere delle zone...
01:14:40Beh, delle zone così belle come stiamo vedendo adesso nelle immagini.
01:14:44Lanciamo un messaggio a chiunque ci stia ascoltando adesso
01:14:48e voglia andare da quelle parti.
01:14:51Ponte Sado è fruibilissimo.
01:14:53Benissimo.
01:14:54Allora, alcune zone sono fruibili,
01:14:56alcune non sono fruibili,
01:14:58però è una preghiera che lanciamo a tutti quanti,
01:15:01anche quelle fruibili.
01:15:03Cercate di visitare questi luoghi
01:15:06che abbiamo visto preziosissimi
01:15:08da un punto di vista naturalistico,
01:15:10oltre che storico,
01:15:12con le dovute accortezze,
01:15:14con il dovuto rispetto.
01:15:17Questo penso sia doveroso
01:15:19perché questi luoghi che hanno attraversato,
01:15:22come abbiamo sentito, i millenni...
01:15:25Beh, chi arriverà lì fra due o tre mila anni
01:15:30spero che veda ancora queste immagini, questi posti.
01:15:34Ecco, a proposito dei cinghiari, abbiamo visto che...
01:15:36Cinghiari.
01:15:37Che i cinghiari effettivamente ci sono da quelle parti.
01:15:39Allora, io ringrazio tutti quanti gli ospiti,
01:15:42ringrazio Michele Damiani,
01:15:44che è in collegamento ancora con noi,
01:15:46per averci un po' deluso
01:15:50perché ci ha detto che la storia della battaglia del Cremera
01:15:55è in realtà una leggenda.
01:15:58Comunque, al di là degli scherzi,
01:16:00grazie per le tue parole
01:16:02e per averci raccontato molto bene
01:16:06il cuore di questi luoghi.
01:16:10Spero che non sia una delusione
01:16:12ma un invito a cercare ancora, insomma,
01:16:16a informarsi di più e a scoprire ancora nuove cose.
01:16:20Spesso, quando noi scopriamo una cosa nuova,
01:16:23siamo delusi
01:16:24perché ci rovina quello che già sapevamo.
01:16:27Invece, guardare al futuro vuol dire anche aprirsi,
01:16:30trasformare una delusione storica
01:16:33in una nuova conoscenza.
01:16:36Non è proprio male.
01:16:38La favola del Cremera è un libro bellissimo.
01:16:41Assolutamente.
01:16:43Ci stai dicendo, Michele,
01:16:45che la fine è anche un nuovo inizio.
01:16:48Questo vale anche per questa puntata di Polis
01:16:51che sta finendo.
01:16:53Ringrazio gli ospiti che sono qui in studio con me.
01:16:56Ma è un nuovo inizio
01:16:58perché fra una settimana ritorneremo
01:17:00con altri territori,
01:17:02con altri racconti, altre storie, altre immagini.
01:17:05Il racconto dei territori continua.
01:17:08Grazie per chi ci ha seguito finora.
01:17:10Arrivederci.

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