Commentare o giudicare? Il linguaggio semplificato a cui ci hanno abituato i social network ma anche la comunicazione sociale e politica, ci porta a esprimere giudizi sempre più immediati, senza riflessioni che spesso si traducono in condanne senza appello perché le espressioni divisive producono molto più engagement di una riflessione pacata su quanto si vede o si ascolta.
Stiamo per immergerci in una lunga sessione di Fashion Week e per la moda sarà l’ennesima occasione per esporsi ai più sperticati elogi o ai più umilianti insulti, spesso espressi di “pancia” ma anche opportunamente pensati per compiacere o dispiacere. Un tifo che non produce nulla di positivo, se non abbattere la credibilità di qualcosa che anche i detrattori continuano a dire di amare.
L’invito è ritornare a riflettere e a non trasformare tutto in un pro o un contro che non aiuta a capire la profonda trasformazione a cui è sottoposto il sistema.
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NovitàTrascrizione
00:00Commentare o giudicare?
00:03Una volta si diceva, i vestiti sono belli, ma non si vendono.
00:07Ora si è detto, i vestiti sono belli, ma non si vedono.
00:11È bastato un gesto di lese maestà,
00:13come quello delle prime file assegnate alle clienti della Haute Couture,
00:17per scatenare la polemica più pretestuosa dell'ultimo decennio,
00:21con un linguaggio mutuato da quello dell'inizio dell'era social,
00:24che, però, ha già abbandonato quell'istanza per accogliere quella della revanche.
00:29Non fai quello che mi piace, quindi ti boccio.
00:32Pollice verso senza attenuanti e senza riflessioni.
00:36In linea generale, quindi, il giudizio ha sostituito la valutazione critica,
00:41così come, nel continuo scrollo di immagini,
00:43un abito di Haute Couture ha lo stesso valore di uno del fast fashion.
00:47Chi se lo mette è una ghigiottina che colpisce sia un abito dell'Haute Couture,
00:52che un esemplare unico,
00:54sia una camicetta prodotta in tre milioni di copie.
00:57E il tutto senza riflettere che i due capi di abbigliamento,
01:00perché di questo si tratta e non di farmaci salda vita,
01:03raggiungono un pubblico molto diverso.
01:06Siamo all'apoteosi della democrazia da social network,
01:09che vorrebbe apparire come la livella di Totò,
01:12è invece un'emettitrice automatica di giudizi inappellabili,
01:15in cui vince chi emette quello più negativo,
01:18nella totale assenza di mediazione tra il produttore e il fruttore delle immagini.
01:23Così come oggi è facile osservare che testimonial di marchi impegnati socialmente
01:28all'apice della moda intellettuale,
01:30ora concedono la loro immagine a marchi un tempo impronunciabili.
01:34Stiamo per entrare nella lunga serie delle Fashion Week più importanti.
01:38Milano è alle porte e Parigi seguirà.
01:41Verremo invasi da immagini su immagini,
01:44che ci informeranno su tutto e sul suo contrario.
01:47Se amiamo la moda, non potremo fare altro
01:50se non fermarci un attimo e ponderare quello che vediamo.
01:54Perché chi ama capisce, non gioca al massacro e non giudica.