(askanews) - Diretto ed empatico, Rocco Hunt si ritrova cresciuto e si racconta in Ragazzo di giù (Epic Records / Sony Music Italy), il suo nuovo album che unisce il realismo del rap urbano con un'estetica sonora moderna e versatile.
Un viaggio (in musica) alla ricerca di se stessi
«Ragazzo di giù nasce in questi anni, questi mesi di scrittura ed è un percorso che vuole riportarmi un po' alle mie radici, al mio quartiere, alla mia adolescenza, però marcando anche la mia evoluzione», spiega il rapper. «Ci sono vari anime in questo album, che è l'anima più riflessiva, quella più introspettiva, ma sono anche dei raggi di sole, dei momenti in cui l'album si apre e si allarga. Sicuramente racconta il viaggio, il mio viaggio di "ragazzo di giù", ma di tutti i ragazzi non solo di giù che hanno dovuto lasciare la propria terra per trovare un'identità, per trovare un posto nel mondo e tutte quelle sfaccettature che ci sono intorno dal tema dell'amore della famiglia eccetera eccetera. Quindi è un viaggio importante che cerco poi di tramutare in musica».
"Ragazzo di giù" tra dialetto, denuncia sociale e metafore
Usa il dialetto napoletano, ma parla a tutti anche di temi importanti e di denuncia sociale. «Questa esigenza viene dal mio modo di essere, è una cosa che non mi sono mai imposto, ma che mi è sempre venuta spontanea. Sin dall'inizio ho sempre rivolto la mia penna, i miei messaggi alle persone che magari ne avevano bisogno, alle persone intorno a me, quindi quando faccio una denuncia o parlo di un qualcosa non è mai un qualcosa che mi viene forzato ma mi viene naturale», ha dichiarato.
Nell'album e nei video torna ricorrente il tema della croce, in merito al quale racconta: «Perché vengo comunque da una famiglia cattolica, quindi comunque il crocifisso è stata una cosa che mi ha sempre accompagnato anche durante la mia adolescenza. Però faccio questa metafora sul ragazzo di giù, cioè che l'ambizione è la croce che porta sul collo ogni ragazzo di giù perché ogni "ragazzo di giù", bene o male, ha una croce al collo, no? E la mia è stata l'ambizione. E quindi poi questa croce che rivedo in tutte le canzoni è stato un elemento importante».
Un album ricco di collaborazioni, da Gigi d'Alessio a Olly
Il progetto è ricco di diverse collaborazioni, segno della sua trasversalità artistica: Gigi D'Alessio (Giura), Irama (Cchiu bene e me), Baby Gang e Massimo Pericolo (Fratmo), Clementino (Yes I know my way) e Olly (con cui firma il brano Domani chissà).
I live estivi
Rocco sarà tra i protagonisti dell'estate live con tanti concerti, tra cui quelli alla Reggia di Caserta e al Forum di Milano.
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Un viaggio (in musica) alla ricerca di se stessi
«Ragazzo di giù nasce in questi anni, questi mesi di scrittura ed è un percorso che vuole riportarmi un po' alle mie radici, al mio quartiere, alla mia adolescenza, però marcando anche la mia evoluzione», spiega il rapper. «Ci sono vari anime in questo album, che è l'anima più riflessiva, quella più introspettiva, ma sono anche dei raggi di sole, dei momenti in cui l'album si apre e si allarga. Sicuramente racconta il viaggio, il mio viaggio di "ragazzo di giù", ma di tutti i ragazzi non solo di giù che hanno dovuto lasciare la propria terra per trovare un'identità, per trovare un posto nel mondo e tutte quelle sfaccettature che ci sono intorno dal tema dell'amore della famiglia eccetera eccetera. Quindi è un viaggio importante che cerco poi di tramutare in musica».
"Ragazzo di giù" tra dialetto, denuncia sociale e metafore
Usa il dialetto napoletano, ma parla a tutti anche di temi importanti e di denuncia sociale. «Questa esigenza viene dal mio modo di essere, è una cosa che non mi sono mai imposto, ma che mi è sempre venuta spontanea. Sin dall'inizio ho sempre rivolto la mia penna, i miei messaggi alle persone che magari ne avevano bisogno, alle persone intorno a me, quindi quando faccio una denuncia o parlo di un qualcosa non è mai un qualcosa che mi viene forzato ma mi viene naturale», ha dichiarato.
Nell'album e nei video torna ricorrente il tema della croce, in merito al quale racconta: «Perché vengo comunque da una famiglia cattolica, quindi comunque il crocifisso è stata una cosa che mi ha sempre accompagnato anche durante la mia adolescenza. Però faccio questa metafora sul ragazzo di giù, cioè che l'ambizione è la croce che porta sul collo ogni ragazzo di giù perché ogni "ragazzo di giù", bene o male, ha una croce al collo, no? E la mia è stata l'ambizione. E quindi poi questa croce che rivedo in tutte le canzoni è stato un elemento importante».
Un album ricco di collaborazioni, da Gigi d'Alessio a Olly
Il progetto è ricco di diverse collaborazioni, segno della sua trasversalità artistica: Gigi D'Alessio (Giura), Irama (Cchiu bene e me), Baby Gang e Massimo Pericolo (Fratmo), Clementino (Yes I know my way) e Olly (con cui firma il brano Domani chissà).
I live estivi
Rocco sarà tra i protagonisti dell'estate live con tanti concerti, tra cui quelli alla Reggia di Caserta e al Forum di Milano.
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00:00Diretto ed empatico, Rocco Ant si ritrova cresciuto e si racconta in Ragazzo di Giù,
00:11il suo nuovo album che unisce il realismo del rap urbano con un'estetica sonora moderna e versatile.
00:17Ragazzo di Giù nasce in questi anni, in questi mesi di scrittura
00:21ed è un percorso che vuole riportarmi un po' alle mie radici, al mio quartiere, alla mia adolescenza,
00:27però marcando anche la mia evoluzione.
00:31Ci sono varie anime in questo album, che è l'anima più riflessiva, quella più introspettiva,
00:37poi sono anche dei raggi di sole, dei momenti in cui l'album si apre e si allarga.
00:43Sicuramente racconta il mio viaggio, del ragazzo di Giù, ma di tutti i ragazzi,
00:49non solo di Giù che hanno dovuto lasciare la propria terra per trovare un'identità,
00:53per trovare un posto nel mondo e tutte quelle sfaccettature che ci sono intorno,
01:02dal tema dell'amore, della famiglia, eccetera, eccetera.
01:07Quindi è un viaggio importante che cerco poi di tramutare in musica.
01:12Usa il dialetto napoletano, ma parla a tutti anche di temi importanti e di denuncia sociale.
01:17Sicuramente questa esigenza viene dal mio modo di essere.
01:20È una cosa che non mi sono mai imposto, ma che mi è sempre venuta spontanea.
01:25Sin dall'inizio ho sempre rivolto la mia penna, i miei messaggi alle persone che magari ne avevano bisogno,
01:34alle persone intorno a me, eccetera.
01:35Quindi quando faccio una denuncia o parlo di un qualcosa, non è mai un qualcosa che mi viene forzato,
01:40ma mi viene naturale.
01:42Il progetto è ricco di diverse collaborazioni, segno della sua trasversalità artistica.
01:47C'è Gigi D'Alessio, Irama, Baby Gang e Massimo Pericolo, Clementino e Olli.
01:52Nell'album e nei video torna ricorrente il tema della croce.
01:56Perché a parte che vengo comunque da una famiglia cattolica, da un'edizione cattolica,
02:00quindi comunque il croce fisso è stata una cosa che mi ha sempre accompagnato anche durante la mia adolescenza.
02:05però faccio questa metafora sul ragazzo di giù,
02:11cioè che l'ambizione è la croce che porta sul collo ogni ragazzo di giù,
02:14perché ogni ragazzo di giù, bene o male, ha una croce al collo, no?
02:18E la mia è stata l'ambizione.
02:20E quindi poi questa croce che rivedo in tutte le canzoni è stata un elemento importante.
02:24Rocco sarà tra i protagonisti dell'estate live con tanti concerti,
02:28tra cui quelli alla Regia di Caserta e al Forum di Milano.
02:32Ciao!