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Storia della tecnologia del '900. Arriva l'elettricità - Lez 11 - Le radiocomunicazioni
Trascrizione
00:00Buongiorno e benvenuti a questo nostro incontro che è dedicato alle radiocomunicazioni.
00:16Avevamo già introdotto più o meno questo tipo di problemi quando abbiamo parlato del
00:21telefono cellulare, ma la conversazione di oggi sarà dedicata esclusivamente alle radiocomunicazioni,
00:30la radiofonia, la radio televisione e tutte le numerosissime applicazioni che sono state
00:37inventate appena si scoprì e come tutti sappiamo il primo che lo scoprì e tradusse questa scoperta
00:45in realtà full marconi, come trasmettere a distanza senza fili una voce e poi un'informazione
00:52e poi un'immagine. Il punto chiave di ogni radiocomunicazione è certamente l'antenna,
01:00questo bellissimo dispositivo, vedete un'antenna parabolica che irradia l'energia elettromagnetica
01:08in tutta una serie di modi, questa energia elettromagnetica si propaga a distanza, viene
01:14raccolta da un'altra antenna che trasforma questo segnale elettromagnetico in un segnale
01:20elettrico, il quale poi viene amplificato, rivelato e così via, fino a che finisce un
01:27ottoparlante oppure un tubo a raggi catodici. Il programma di questo nostro incontro è il
01:33seguente, innanzitutto parliamo della radio come fatto sociale, come grande sorpresa, come
01:41qualcosa che eccitò la fantasia delle persone in tutte le forme, sia per quanto riguarda le
01:48immagini, ma soprattutto all'inizio per la telegrafia e la telefonia. Poi la radio è stato anche un
01:55immane fatto scientifico, soprattutto per spiegare la propagazione e poi un grande fatto tecnico,
02:02perché si dovette risolvere tutta una serie di problemi. Poi diremo qualcosa sui vari tipi di
02:10trasmissioni, però il fatto sociale fu analogo all'impatto provocato dal telegrafo, il telegrafo
02:18arrivava alla notizia, ma qui la notizia arrivava anche senza fili, arrivava la notizia della nave
02:25che stava affondando e tutti pensiamo alla pellicola della Titanic, arrivavano delle notizie da punti
02:34lontani, si poteva parlare con una nave negli oceani, si potevano ricevere delle immagini e queste immagini
02:42che vi farò vedere adesso, che erano state preconizzate esattamente al cambio del secolo, può essere
02:51interessante, non so se si riesca a vedere in questa trasparenza nell'anno 2000 e già a quell'epoca si pensava
03:00come grande cosa la trasmissione della voce e dell'informazione, oppure qui vediamo la famigliola
03:07che riesce a parlare con parenti lontani tramite questo nuovo oggetto, quindi questa nuova possibilità
03:14fece molto colpo e colpì molto la fantasia delle persone, con le applicazioni più strane, mi ricordo
03:22di aver conosciuto quando ero piccolo delle persone, siamo negli anni 50, che erano convinte
03:29che Marconi, il mago dell'Etere, riuscisse a percepire in qualche modo dallo spazio le voci
03:39delle persone passate e si parlava del raggio della morte, si parlava delle cose più strane,
03:46naturalmente tutto questo, perché questo fenomeno nuovo, non previsto e per di più come vedremo
03:53nelle prossime trasparenze, anche osteggiato dalla scienza ufficiale, aveva colpito la fantasia
04:01popolare. Vi dicevo di questa ostilità della cultura scientifica corrente, ecco perché è importante
04:12parlare del fatto scientifico, le opinioni correnti dicevano no, non è possibile trasmettere
04:19un'immagine, un messaggio, parliamo ancora di messaggio attraversando gli oceani, perché il messaggio
04:25dovrebbe attraversare la terra, non c'è la portata ottica, si arrivò al punto di dire una pura mistificazione,
04:35è la giovane Marconi che imbroglia tutti ed è riuscito a mistificare gli altri in maniera
04:42spettacolosa cercando di indovinare o di mandare dei messaggi per altre vie. Naturalmente appena
04:50ci si accorse che la cosa era vera e che funzionava, nacquero le rivendicazioni, tantissime persone
04:58dissero di aver inventato loro alcune delle rivendicazioni più, non dico fondate, ma che
05:06vennero seguite con un certo effetto furono quello di un francese Branly e di Popov in
05:12Russia, questo non è la sede nel luogo di andare a far giustizia di queste rivendicazioni,
05:20però la cosa fu tanto nuova che molti pensarono di potersi gloriare e di averla o inventata
05:29o addirittura preconizzata. Se noi guardiamo la copertina del petit journal,
05:35è un giornale francese, non riesco a vedere la data perché sono miope, ma magari mi avvicino
05:43e vediamo 4 novembre 1897, quindi siamo appena inventata la radio, vediamo un messaggio telegrafico
05:54trasmesso tra Casablanca in Africa e la Tour Eiffel a Parigi e vediamo che qui si sono
06:02degnati di mettere marconi, i prodigi della Grecia Senzafile e lì sopra e qui hanno messo Branly
06:08il quale aveva inventato qualcosa, ma la stessa cosa era stata inventata dal professor Calzecchi
06:14Onesti del liceo di Fermo, ma lasciamo stare queste rivendicazioni che non fanno storia.
06:23Però resta il fatto che la scoperta che le radiocomunicazioni erano possibili impose un
06:32ripensamento fondamentale alla fisica, ecco perché ha ragione di parlare di un fatto fisico.
06:39Questi segnali, questo è il senno del poi, si capì che si propagavano in tutta una serie
06:45di modi, si potevano propagare per riflessione e negli anni 30-35 fu scoperta che la ionosfera
06:55si comporta per certe lunghezze d'onda come uno specchio riflettente.
07:01Ci potevano essere fenomeni di rifrazione e quindi il segnale prendeva strane direzioni
07:07di rifrazione, diffrazione, quindi il segnale correva lungo la superficie e il segnale in
07:14certi casi poteva essere assorbito. Qui l'esempio non è tanto felice, ma un albero
07:19con tante foglie bagnate di pioggia in certe lunghezze d'onda assorbe le onde elettromagnetiche.
07:28La tua vita è che tutto dipende. Ma era tanti fenomeni caratteristici, diversi questi fenomeni
07:34e mancavano dei modelli e quindi una prima cosa fu spiegare tutte queste teorie di onda
07:42diretta, onda superficiale, onda di spazio, riflessione e quindi nacquero dei veri e propri
07:50capitoli della fisica dedicati a spiegare perché la cosa funzionava, ancora prima che
07:58ha avviato questo processo è stato Marconi. Marconi è un uomo interessante, giorni fa stavo
08:14contando le biografie di Marconi che sono uscite o i libri su Marconi che sono usciti, sono migliaia.
08:24Ci sono stati alcuni anni, in particolare gli anni fatidici, quando attraversò l'Atlantico
08:31con i segnali radio, quando riuscì da Genova, dal porto di Genova di accendere le luci a
08:38Sidney che era dall'altra parte del mondo e così via, possiamo trovare in un solo anno
08:43un centinaio di articoli. Parlo degli articoli di carattere generale, non quelli scientifici
08:50che sono in certi casi altrettanto numerosi. Era un uomo curioso, Marconi, ho cercato di
08:58elencare alcune delle sue caratteristiche che spiegano anche il suo successo, era un imprenditore
09:05spettacoloso, faceva ottimi investimenti, era, ho scritto lì, un grande pescatore di uomini
09:12nel senso che lui aveva un motto, mai prendere il secondo quando è possibile prendere il primo.
09:20Naturalmente così facendo si era circondato di persone rissose che litigavano in continuazione
09:28fra di loro, ma lui preferiva così, li dominava con la sua personalità, sapeva il momento opportuno
09:35bene presentarsi, affrontare le situazioni, quando si metteva in testa una cosa andava
09:43sino in fondo, era determinato, non guardava in faccia a nessuno, nella vita, nella tecnica,
09:49diciamo pure anche nelle donne, cercava il meglio, era un ottimo gestore della propria
09:55immagine, era attento alle relazioni con la stampa e poi era però un grande artigiano,
10:03nel senso che sapeva anche con le sue mani lavorare, leggeva moltissimo, una cosa che
10:10si dica già è stato il fortunato, l'uomo fortunato, l'artigiano fortunato che ha avuto
10:16un colpo di fortuna, no signore, lui leggeva tantissimo, ma leggeva solo che le cose che
10:22gli interessavano, era un tecnologo prammatico e conoscitore e poi soprattutto quando doveva
10:29prendere una decisione la prendeva, quindi quest'uomo qui riuscì a inventare una tecnologia,
10:36ma soprattutto a farla diventare un affare.
10:40Allora, visto queste cose sull'uomo Marconi, non possiamo andare nei dettagli, vi ripeto,
10:48sono migliaia i libri su di lui, migliaia.
10:52Se mai qualche altra volta vi indicherò qualche libro su quale riflettere e allora adesso vediamo
10:59proprio all'oggetto della nostra chiacchierata di oggi che sono le radiocomunicazioni.
11:05Lo schema di una qualsiasi trasmissione è quello voi indicato, avete una sorgente di informazione
11:13che può essere la vostra voce, l'immagine televisiva, il radiotrasmettitore che sovrappone
11:20all'onda radio il segnale, questo segnale viene irradiato e in gergo viene chiamato
11:26il canale, su questo canale radiofonico c'è sempre del disturbo, più o meno grosso,
11:32il segnale viene ricevuto da un apparato che si chiama radioricevitore, il quale fa quelle
11:38operazioni di cui abbiamo visto qualcosa la scorsa settimana, in maniera da ricostituire
11:45il messaggio. La forma più semplice di messaggio, di modulazione, di far cavalcare un'informazione
11:54al segnale radio è la telegrafia, nella quale si trasmette o non si trasmette il segnale.
12:00Io ho messo il famoso segnale SOS, salvate le nostre anime, che è il messaggio internazionale,
12:08tre punti, tre linee, tre punti, nei quali usando il codice Morsa si trasmettono le iniziali,
12:17in questo caso la frequenza è sempre la stessa e c'è o non c'è e viene trasmessa.
12:22L'altra modulazione, l'altro caso che ci interessa più da vicino è quella della radiofonia,
12:29dove la modulazione è una voce, in questo caso noi vediamo una voce che viene raccolta
12:34da un microfono. Qui vedete quei blocchi che abbiamo visto prima, l'oscillatore che
12:41genera la radiofrequenza, il modulatore che fa cavalcare la radiofrequenza al vostro segnale
12:50modulato e l'antenna che lo trasmette. Dall'altra parte l'antenna riceve il segnale,
12:56diceva ma dov'è l'antenna, io non la vedo nel mio apparecchio radio, se voi avete un
13:01ricevitore sul vostro comodino a onde medie vedrete c'è un filo che pensola dietro, quella
13:08lì è l'antenna, il vostro televisore ha certamente l'antenna, sono quegli strani oggetti
13:13che avete sul tetto e le radioline giapponesi che avete hanno uno stile oppure un'antenna
13:19avvolta dentro, un'antenna ci vuole sempre per accogliere il segnale, il segnale viene
13:25ricevuto, viene demodulato, si estrae la modulazione e il segnale viene inviato all'altoparlante.
13:32Guardiamo queste modulazioni, partiamo dalla più diffusa, dalla più semplice, questa è
13:39la modulazione che si usa sulle onde medie, quella che usavamo fino a pochi anni fa per
13:46ricevere i segnali a casa nostra, quella che usiamo ancora per ricevere le immagini
13:52della televisione a casa nostra, anche se adesso stanno nascendo nuovi tipi di trasmissioni
13:57di tipo numerico, ma fondamentalmente questa è la modulazione, si chiama modulazione di
14:03ampiezza, il messaggio, la vostra voce e il fischio modula, varia l'ampiezza del segnale
14:11la radiofrequenza che è questo, che è l'unico che può viaggiare, che può abbandonare
14:17il filo e da un'antenna, quella trasmittente, può passare all'antenna ricevente, quindi questa
14:25è una modulazione fondamentale, quella in ampiezza, la si usa come dicevo ancora oggi
14:31nella televisione per l'immagine, la si usa nelle trasmissioni a onda corte, la si usa
14:37nelle trasmissioni a onda lunga, onda media, la si usa se ben ricordo anche nella fila
14:42diffusione e così via. Poi c'è un'altra modulazione estremamente
14:47importante che è la modulazione di frequenza, tutti i ricevitori che abbiamo a casa nostra,
14:54le autoradio, il canale audio del vostro televisore, usano la modulazione di frequenza
15:01nel quale l'ampiezza del segnale radio è sempre costante, ma quello che varia è la
15:09frequenza, vedete che qui esagerando un poco i cicli sono più fitti o sono più larghi
15:15e poi diventano più fitti, è proprio la vostra voce, la musica che fa variare la frequenza
15:22del segnale. Qual è il vantaggio della modulazione di frequenza rispetto a quella d'ampiezza?
15:30È presto detto. Tutti i disturbi, fulmine, le candele della vostra automobile, i contatti
15:39della vostra lavastoveglia, tutti gli oggetti che noi abbiamo in genere emettono segnali modulati
15:47in ampiezza, scariche di ogni tipo, vi ripeto, si parte dal fulmine per arrivare al fond, non
15:55so, vi sarà certamente successo di accendere il fond vicino a un apprecchio radio con delle
16:01medie, sentite tante robe perché le scintille del collettore sono altrettanti piccoli radiotrasmettitori
16:09che danno noia al ricevitore. La modulazione di frequenza è insensibile alle variazioni
16:17di ampiezza, le importano solo le variazioni di frequenza e quindi si ha una spettacolosa
16:24reiezione ai disturbi. È stata la modulazione di frequenza che ha consentito a cominciare
16:32dagli anni 42-43 a mettere i radiotelefoni sui carri armati, il carri armato è un oggetto
16:39disgraziato, è una scatola metallica per definizione chiusa, nella quale c'è un motore
16:46e molte volte sono in mani i motori a benzina perché c'è bisogno di tanta potenza, con tante
16:52candele e dentro la stessa scatola metallica ci deve essere il radio ricevitore e in modulazione
16:59di ampiezza non funziona, troppi disturbi locali, modulazione di ampiezza, mentre la
17:05modulazione di frequenza va benissimo perché i disturbi sono prevalentemente in modulazione
17:12di ampiezza, i disturbi che si hanno sia naturali sia artificiali. Esiste un altro tipo di modulazione
17:18che non la si usa tanto negli usi civili, nella radiofonia che è la modulazione di ampiezza
17:26nella quale il segnale modulante, questo qui che può essere la vostra voce, modula se
17:34voi guardate qui o l'ampiezza degli impulsi o la larghezza degli impulsi o qualche altro
17:43parametro, però la modulazione è affidata a degli impulsi che anche loro a loro volta
17:49cavalcano la portante radio. Questo tipo di modulazione è importante per taluna applicazioni
17:56tecnologiche, non è usata nella radiofonia né nella televisione. Nasce l'apparecchio radio,
18:05nascono gli interessi e nasce la radiofonia e nascono gli appassionati. Qui ho portato
18:13con me un libro, lo metto qui sopra, Ugo Bianchi, La telefonia senza filo, è un libro 1920, una
18:25delle tante, della Eppli, su libri come questo ce ne sono a centinaia, si trovano centinaia
18:35di libri, la telefonia senza filo, sono stati pubblicati tantissimi libri su questa cosa e
18:44si trovano ancora, però sempre più rari sulle bancarelle e da questi libri potete avere un'idea
18:51di quella che era la radiofonia dell'epoca, anche perché i primi radioricevitori, sia
18:58telegrafici ma anche telefonici, erano tanto semplici che la gente se li poteva montare a casa.
19:05Non so se vi ricordate che in una delle prime lezioni di questo nostro ciclo di conversazioni,
19:12quando abbiamo parlato della diffusione, della divulgazione delle tecnologie elettriche, si è
19:17detto, si è parlato dell'appassionato costruttore, di quello che ha a casa comprando oggetti,
19:25il giusto appone e riesce a ottenere la cosa misteriosa, la voce che viene da Parigi, la
19:32voce di un segnale lontano. Quindi per soddisfare a questa fame di applicazioni, di tecnologia,
19:41nacquero moltissimi libri. I primi apparecchi radiocommerciali avevano le forme che abbiamo
19:50visto in questo disegno, erano oggetti piuttosto complessi, una serie di valvole, numerosi rubinetti
19:57e comande e manopole dalla cui regolazione dipendeva tutto. Poi pochi anni dopo, attorno
20:06gli anni 30, cominciano a nascere dei radioricevitori commerciali, non simili ai nostri, ma certamente
20:14molto più complessi. Ne ho portato qui con me uno, tutto chiuso in una cassetta di bachelite,
20:22in questo qui i comandi si sono ridotti a 5, più l'interruttore di rete e vorrei farvi
20:29vedere, così un momentino più da vicino, così avete anche un'idea della tecnologia
20:35dell'epoca. Ci sono dei condensatori variabili e quindi delle scale per poter variare l'accordo
20:45degli stadi in maniera da ricevere una stazione. Un'altra, alcuni apparati per regolare l'amplificazione
20:53a radiofrequenza, un comando, questo curiosissimo oggetto qui, che regolando la temperatura di
21:01un filamento regola il guadagno dell'amplificatore di bassa frequenza, questo oggetto è completamente
21:08autocontenuto, comprese le alimentazioni, tanto è vero che è alimentato da una normale
21:15spina a 220 volt. Gli apparati di quest'epoca non avevano mai l'altoparrante incorporato,
21:26adesso richiudo questo oggetto, vedete che ha 4 valvole, una è la raddrizzatrice e le
21:31altre 3 sono una che amplifica a radiofrequenza, una che rivela e una che amplifica in bassa
21:39frequenza. Vi dicevo, gli apparecchi di quest'epoca non avevano l'altoparrante incorporato,
21:45l'altoparrante era un bellissimo oggetto, ne ho portato qui uno, eccolo qua, mettiamolo
21:52sopra l'apparecchio radio, erano delle grosse cuffie, queste qui in fondo, nelle quali l'auricolare
21:59di una cuffia faceva muovere questo cono e quindi riproduceva la voce. Delle volte nei
22:10mercatini vi imbrogliano dicendo che questo apparecchio qui è degli anni 30-35, regola
22:17generale, fino al 1937-38, con qualche eccezione, come ordine di gradezza, gli altoparranti avevano
22:27i ricevitori avevano l'altoparrante esterno, solamente dopo il 35 ci sono gli altoparranti
22:35interni al mobile e poi soprattutto un'altra cosa, la frequenza era ottenuta con delle scale
22:42numerate e non c'era la cosiddetta scala parlante tipica di radioricevitori. Questo
22:50qui è un apparecchio che aveva una grossa diffusione in Europa, fatto dalla Philips e una serie
22:56di stabilimenti che aveva in Germania, Francia e altrove. Questo qui è un radioricevitore
23:03degli anni 30, però è già più avanzata di questo, nel senso che voi vedete che nel
23:08mobile è contenuto l'altoparlante, però la sintonia è ancora fatta a numerelli, cioè
23:16una di queste manopole fa girare una scala numerata. Non c'è il sintogramma o scala parlante
23:23che invece vediamo in questi due ricevitori. Questi ricevitori, vedete sul cartello c'è
23:30scritto 35 e 50, non è che tra 35 e 50 si siano fatti gli stessi ricevitori, ma l'architettura
23:38del ricevitore non è cambiata, soprattutto troviamo in ogni caso l'altoparlante, vedete
23:44qui e qui che fa parte integrante dello strumento e poi troviamo la cosiddetta scala parlante
23:51o sintogramma nel quale c'è un indice o qualcosa che si muove e vi dà le nazioni.
23:58I ricevitori non sono granché cambiati come caratteristiche, anche gli schemi elettrici
24:04negli apparecchi del 38 e quelli del 60 non è cambiato granché, il grande immane cambiamento
24:12arriva negli anni 50 con l'arrivo del transistore, quindi i radio ricevitori degli anni dal 70
24:18al 70 sono radicalmente diversi, sono molto più piccoli, sono tutti portatili, prevalentemente
24:25ben inteso, vanno a pile e sono degli apparati che vanno con dei transistori. Naturalmente
24:32noi qui vediamo l'uso più comune delle radiocomunicazioni, in parallelo ci sono tutti gli usi professionali
24:42e di questi usi professionali uno molto importante fu la radiofonia a distanza, nel senso che usando
24:51questo, vedremo tra poco le caratteristiche di propagazione delle onde corte, fu possibile
24:57effettuare delle telefonate a grande distanza, vedete ancora qui, ricordate abbiamo visto
25:04tante volte una nuova professione femminile, le telegrafiste, le telefoniste, qui abbiamo
25:11le, non so come chiamarle, le radiotelefoniste, cioè queste persone che fanno i collegamenti
25:19in bassa frequenza per quanto riguarda i collegamenti radiofonici e quindi pagando qualcosa, vedremo
25:27subito in certe ore del giorno e non in altre, era possibile parlare con l'Havana, con una
25:34nave o Buenos Aires o Rio de Janeiro, quindi una grossa applicazione professionale fu quella
25:43della radiotelefonia a distanza, in quegli anni lì nacque un'altra applicazione che non
25:48è più morta, che è quella della radionavigazione, i primi aerei con sistemi di radionavigazione
25:56si diffusero, se voi guardate qui sulla torre al volo di un aeroporto inglese, ci sono due
26:04strani oggetti, uno è questo oggetto qui che sono il telaio di un radiogoniometro, questi
26:12altri oggetti sono questi quattro pali, noi ne vediamo tre, da questi pali ci sono dei
26:17fili che vanno alla cima del traliccio centrale e questa qui è il radiogoniometro, tra l'altro
26:25inventato nella sua prima forma da due ufficiali della Marina Italiana, Bellini e Tosi, e con
26:38questo apparato da terra era possibile individuare la direzione di provenienza del segnale radio
26:45e quindi la direzione dell'aereo, ripetendo questa operazione sullo stesso aereo, sullo
26:51stesso segnale, da due punti diversi era possibile ottenere una localizzazione approssimata
26:58dell'aereo, l'aereo d'altra parte con dispositivi analoghi che erano soprattutto di questo tipo,
27:06poteva sapere in che direzione era l'aeroporto e quindi nasce la radionavigazione, però sempre
27:14per quanto riguarda le applicazioni e gli usi che interessano le persone, nasce la televisione,
27:21televisione, televisione nasce negli anni 40, il primo grande evento fu nel 1936, le Olimpiadi
27:33di Berlino, io qui ho uno dei tanti libri dell'epoca e vi vorrei farvi vedere come era fatto uno studio
27:45televisivo per esterni, questo era uno studio televisivo per esterni, anche qui vedete Marconi,
27:58EMI Television, è un sistema a televisione fatto in Inghilterra e ecco qua l'immagine, sistema,
28:08nascono le prime antenne per televisione e nascono i primi studi radiofonici per televisione,
28:17quindi il primo grande evento che fu trasmesso, questo qui è uno studio per televisione, ecco
28:25come vedete c'è la cantante in fondo e se potete vedere qui magari la telecamera che veniva usata in studio,
28:33questa è una telecamera da studio, nasce nel 1936 la prima grande applicazione della televisione
28:43con le Olimpiadi di Berlino, non trasmessa in tutta Europa per il semplice motivo che non era ancora
28:51stato inventato il ponte radio, l'oggetto sviluppato in Italia negli anni subito prima della guerra,
29:00durante la guerra, col famoso ponte radio tra Roma, Montecimone e Milano che consentiva di trasmettere
29:08informazioni ad onda metrica via radio. La televisione nasce negli anni 40, si diffonde negli anni 50 e 60
29:18e qui nasce una terribile battaglia di carattere commerciale, non tanto di carattere scientifico,
29:25tra gli standard, cioè tra le norme televisive, il numero delle righe, il primo televisore,
29:32trasmettitore televisivo che mi sono divertito a costruire negli anni 55, era un oggetto che aveva
29:4030 righe, scansione a 30 righe, i sistemi tedeschi e inglesi dell'immediato dopoguerra erano già sulle
29:48400 righe, gli americani 500 rotti, noi oggi siamo a 625 righe, se voi andate vicino a un televisore
29:58e vedete tutte queste righe quasi orizzontali, lungo le quali è scomposta l'immagine, i francesi
30:04lanciarono un sistema a 819 righe. Naturalmente dietro c'erano interessi commerciali, brevetti,
30:12poi alla fine si è unificato un sistema, quello che abbiamo anche adesso noi in Italia, a 625 righe,
30:20anche se in futuro qualcosa cambierà, perché aumenterà la definizione.
30:26La televisione diventa a colori attorno al 1960, anche qui una battaglia in mane tra i proponenti
30:35dei vari sistemi e così la Francia aveva un sistema che si chiamava SECAM, gli inglesi
30:45avevano un loro sistema, gli americani un sistema loro, NTSC, i tedeschi un sistema che si chiamava
30:52anche PAL e così via e quindi ci fu un grosso conflitto di carattere economico, commerciale
31:02politico per la scelta dello standard, ma comunque adesso lo standard è comune.
31:08Nella televisione abbiamo una cosa caratteristica, il suono è trasmesso con una modulazione di
31:14frequenza, mentre l'immagine è trasmessa con una modulazione di ampiezza, questo anche
31:20per ridurre le interferenze tra questi due segnali.
31:25Adesso abbiamo visto quando è nata la radio, quando è nata la televisione, due o tre esempi
31:30di apparecchi radio, televisori è inutile perché tutte ce le abbiamo a casa nostra e
31:37vorrei dedicare gli ultimi minuti di questa nostra conversazione dedicata alla radiodiffusione
31:44parlando delle caratteristiche di queste radio onde, perché sono le radio onde che consentono
31:50tutto, sono le radio onde che portano a casa nostra i segnali.
31:55Vi avevo fin dall'inizio detto che i segnali possono essere riflessi, in certi altri casi
32:03diffratti, in certi altri casi rifratti oppure semplicemente attenuati.
32:09Queste quattro caratteristiche dipendono in maniera critica dalla lunghezza d'onda, un
32:16segnale a onda lunga ad esempio l'albero bagnato non gli fa niente, lo passa, lo buca, un segnale
32:22a onda centimetrica, può essere bloccato dall'albero bagnato. Un segnale, vedremo poi
32:29i casi, adesso anticipo solo cose, un segnale a onda media ad esempio, di giorno buca l'ionosfera
32:38e va via negli spazi, di notte viene riflesso verso terra e così via, quindi la propagazione
32:44dipende dalla lunghezza d'onda. Dal ciclo decennale del Sole, voi sapete che il Sole ha dei cicli
32:50di 11 anni delle macchie solari, il numero delle macchie solari controlla lo stato dell'ionosfera
32:57e quindi dipende dalle stagioni, dipende dall'ora del giorno, naturalmente dipende soprattutto
33:05dalla lunghezza d'onda. Ci sono certe trasmissioni, quelle ad onda metrica, quelle in modulazione
33:11in frequenza, dove la cosa non cambia assolutamente, giorno a notte la propagazione è sempre la stessa,
33:17perché quei segnali lì non devono riflettersi sulla ionosfera per arrivare a casa vostra.
33:23Quindi vedremo tra poco alcuni fenomeni, dipende anche dall'orografia, un'onda superficiale
33:30che corre lungo la superficie della Terra, trova dei problemi sotto una catena di montagne.
33:37Però a parte questi fatti che sono scientifici, voglio mettere in evidenza una cosa molto importante,
33:46la banda radio è una risorsa politica, economica, militare. Delle volte ci sono delle vere e proprie
33:54guerre economiche, guerre che non finiscono sui giornali naturalmente, per poter ottenere
34:02degli enti che assegnano le lunghezze d'onda, lo vedremo nell'ultima trasparenza, l'assegnazione
34:08di un canale o di un altro. Quindi è la risorsa, la risorsa elettromagnetica, lo spazio elettromagnetico
34:17è una risorsa di una nazione. I nomi delle varie onde radio, vedete qui vi presento due trasparenze
34:29con delle classificazioni, ci sono le tre nomi, chiamiamoli così, quello scientifico, quello
34:37colloquiale, quello inglese, l'inglese VLF vuol dire very low frequency, frequenze molto
34:43basse e sono le lunghezze d'onda, poi tra poco vedremo anche le lunghezze d'onda e le
34:50frequenze chilometriche, onde lunghe, low frequency in inglese, ettometriche, le onde
34:57medie, medium frequency e così via, le onde echametriche, le onde corte, quelle che servono
35:04per fare le comunicazioni a distanza, le onde metriche o VHF che sono quelle della modulazione
35:10di frequenza per intenderci, quelle che si propagano in linea retta, quelle decimetriche
35:17o ultracorte o ultra high frequency in inglese, che sono quelle della televisione e anche queste
35:23si propagano in linea retta, quindi ci sono tutte queste nomenclature, a queste nomenclature
35:30corrispondono delle frequenze, la frequenza sono i cicli al secondo e certe lunghezze d'onda
35:37e ognuna di queste bande, miriametrica, chilometrica, ettometrica, quelle delle onde
35:46medie, decametrica, le onde corte, metriche che sarebbe quella della modulazione di frequenza
35:54e di certi canali televisivi, decimetriche, i canali televisivi alti, eccetera, hanno determinate
36:02lunghezze d'onda e determinate frequenze, quindi questa qui è una semplice classificazione
36:09che però può essere utile. Vorrei fare due esempi di propagazione, onde ettometriche
36:16sono le onde medie, è un'esperienza che potete fare ognuno di voi, qui c'è la gamma
36:23da 300 KHz a 3 MHz, la lunghezza d'onda da 100 metri e fate un'esperienza, oggi e stasera
36:31usata soprattutto per la radiodiffusione e facciamo questa esperienza. Provate oggi di giorno
36:39con la luce del sole, col vostro ricevitore a onda media a vedere quante stazioni ricevete,
36:45ne ricevete 4-5 stazioni, le locali oppure Milano se siete nell'Italia del nord o Roma
36:55se siete nell'Italia centro-sud di giorno, oltre alle 3 locali. Fate la stessa esperienza
37:03appena finita la giornata, arrivata al buio, vedete che di notte ci sono 50-100 stazioni,
37:09le stazioni c'erano anche di giorno, facciamo un disegnetto, ma non le ricevete perché cosa
37:17succede? Immaginiamo che questa sia la terra, questa sia la ionosfera, gli strati ionizzati,
37:25di giorno le onde radio cosa fanno? Quelle che vanno verso l'alto, onda media, bucano la
37:33ionosfera, vengono assorbite, bucano o vengono assorbite, di notte gli strati assorbenti, assorbite
37:44non ci sono più di notte e allora il segnale viene riflesso e torna a terra, quindi di notte
37:51al vostro ricevitore arrivano tutti i trasmettitori che ci sono in Europa e questo naturalmente comporta
37:59il fatto che in un'area geografica una sola stazione per ogni canale di notte, altrimenti
38:05si hanno interferenze, oppure più stazioni ma loro devono essere tutte di piccola potenza.
38:10Naturalmente ci sono degli eventi di carattere politico dietro queste cose, l'Italia, sappiamo,
38:17ha perso la guerra e col trattato di pace ci hanno levato alcuni dei canali e ce ne sono
38:24rimasti due soli in esclusiva, quindi ci sono questi due canali che sono gli unici
38:29due che sono rimasti in esclusiva, nei quali l'Italia può trasmettere di notte col diritto
38:35di non essere disturbata dagli altri. Facciamo un altro esempio alle onde corte, le onde
38:41decametriche, le onde decametriche si riesce a trasmettere con piccolissime potenze, con poco
38:50di più di potenza, si trasmette, scegliendo opportunamente la frequenza in tutto il mondo,
38:57la radiodiffusione globale avviene sulle onde corte, oltre che con i satelliti, ma quella
39:03è un'altra storia. I collegamenti sono possibili con mezzi mobili, si può avere un trasmettitore
39:10che ha le dimensioni, grosso modo, di un piccolo apparecchio radio collegato con una buona
39:16antenna e si può parlare ovunque col mondo. I trasmettitori sono relativamente economici,
39:23non costano tanto, ottimi rendimenti e ci sono centinaia di migliaia di stazioni trasmittenti.
39:30Questo qui è tanto per darvi un'idea delle differenze di propagazione. C'è un problema
39:38e con questo qui voglio chiudere che è l'assegnazione delle frequenze, perché naturalmente ogni
39:43stado, decimetriche sono quelle in linea retta, c'è il telefono cellulare, l'ho già detto
39:51altre volte, la televisione, i servizi da satellite per mezzi mobili, radiolocalizzazione,
39:58radiotelefoni e così via. Vi dicevo per concludere il problema grosso dell'assegnazione di frequenze.
40:04avere o no una frequenza vuol dire conquistare o perdere un mercato, enormi interessi. Le nazioni
40:11sono estremamente sospettose e gelose per l'assegnazione di frequenze e sono necessarie
40:17a delle trattative estremamente complesse. L'ultima trasparenza riguarda la complessa
40:25rete di accordi internazionali nei quali ci sono le rappresentanze delle singole nazioni
40:31che sono state istituite per regolare le assegnazioni di frequenza. Con ciò vi saluto,
40:40vi ringrazio e arrivederci la prossima volta.
41:01Grazie a tutti.

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