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TVTrascrizione
00:00Buonasera, ben trovati ad una nuova edizione del TG Preview.
00:15Questa sera ci occupiamo di energia, di energia per le imprese in particolare.
00:20Lo facciamo con un ospite in studio.
00:22Do il benvenuto a Denea Filippini, responsabile dell'area Energia Ambiente di Confapi Brescia.
00:28Buonasera.
00:29Buonasera a voi.
00:30Ci collegheremo poi più tardi anche con il collega Roberto Ragazzi dalla redazione giornale di Brescia.
00:36Intanto per entrare nel vivo dell'argomento di questa sera,
00:40un servizio realizzato dal collega Antonio Borrelli,
00:43che ci parla in particolare del decreto legge bollette,
00:46che con l'approvazione in Senato è diventato nei giorni scorsi realtà.
00:51Con il via libera definitivo nell'Aula del Senato,
00:54dopo una prima approvazione alla Camera il 16 aprile,
00:57il decreto bollette nei giorni scorsi è diventato realtà.
01:00Il provvedimento, che stanzia 3 miliardi di euro,
01:03di cui 1,6 destinati a famiglie ed 1,4 alle imprese,
01:07nelle intenzioni del governo dovrebbe alleviare il peso dei costi energetici,
01:11sui settori economici e sulle fasce sociali che risultano più esposte ai rincari,
01:15in un momento di forti oscillazioni del mercato,
01:18ma anche introdurre nuove forme all'insegna della trasparenza e della tutela dei consumatori.
01:23Tra le principali misure contenute nel disegno di legge,
01:26un bonus di 200 euro sulle bollette per gli ISEE,
01:29fino a 25 mila euro, che può salire a 500 per chi già percepisce il bonus sociale.
01:35Vengono concessi due anni in più a cittadini e microimprese vulnerabili
01:38per il passaggio al mercato libero
01:40e viene introdotto un bonus elettrodomestici senza il click day,
01:44previsto anche uno stop al pignoramento degli immobili per i soggetti vulnerabili
01:48e un salvagente per le auto aziendali
01:50che evita una stangata fiscale a chi ne ha a disposizione,
01:54una come benefit welfare.
01:56Il provvedimento ha però suscitato la dura reazione del mondo imprenditoriale,
02:00secondo cui alle aziende il governo ha destinato solo le briciole,
02:03senza tener conto delle sollecitazioni avanzate negli ultimi mesi
02:07dalle associazioni di categoria.
02:09Tra le prime reazioni quella di Confindustria,
02:11che ha espresso forte preoccupazione e contrarietà per l'assenza di misure concrete,
02:15alcune peraltro a costo zero, a sostegno del cuore produttivo del paese.
02:20Il Parlamento, anno tornato gli industriali,
02:22ha perso l'occasione di apportare quei correttivi
02:24che in un momento di forte difficoltà avrebbero aiutato la manifattura italiana,
02:28che oggi più che mai paga lo svantaggio competitivo col resto d'Europa.
02:33Allora, Filippini, si faceva riferimento alle critiche
02:36che sono chiute dal mondo industriale, anche secondo lei,
02:39secondo la posizione con Fapi, si è persa un po' un'occasione
02:42di venire incontro alle imprese con questo DL?
02:45Io credo di sì, credo di sì, perché questo doveva essere uno strumento
02:49che forse doveva portare anche ad alcune innovazioni rispetto
02:52alla possibilità di supportare e aiutare le imprese.
02:56Diciamo che l'aspetto più evidente di questo decreto
03:00è che una buona fetta di quello che noi oggi definiamo
03:05ed è il nostro CORD, i CONFAPI, la Confederazione del Piccolo e Medio Imprese Manifatturiera,
03:09è che manca un aiuto ai manifatturieri.
03:12Manifatturieri, cioè quei soggetti che in qualche modo giornalmente
03:16sono sul mercato e producono beni e prodotti.
03:21Perché diciamo questo? Perché aiuti dati alle basse tensioni,
03:26sopra i 16 kW, aiuti dati agli elettrivori, milione di kWh e quant'altro,
03:34totalmente escluse le medie tensioni.
03:37Le medie tensioni rappresentano il centro in provincia delle nostre attività produttive.
03:44Sono i manifatturieri che, come dicevo, tutti i giorni sono sul mercato.
03:48Sono quei manifatturieri che per scelte europee, più o meno discutibili,
03:55ma credo che non sia oggi l'oggetto da contendere,
03:57sono quelli che si trovano a dover competere, a dover cambiare,
04:01perché un sistema ha deciso che l'automotive deve diventare diversa,
04:07sono quelli che quotidianamente devono gestire anche gli aspetti di sostenibilità
04:12e di impatti meteorologici o climatici a cui si chiede di diventare soggetti attivi.
04:20Quando si parla di media tensione, di fatto, è un po' lo zoccolo duro delle nostre imprese, le PMI?
04:24Direi assolutamente sì, per quanto riguarda le imprese che rappresentiamo,
04:28sono la prevalenza delle imprese.
04:31Magari il concetto di media tensione rispetto a bassa tensione può far nascere qualche...
04:36Un po' forviante.
04:37Un po' forviante, secondo me, è un parametro che non aveva un senso nell'ambito di un aiuto al sistema manifatturiero.
04:44Diciamo che si definisce media tensione perché è una quantità di energia leggermente superiore necessaria a fare lavorazioni.
04:51Noi siamo la provincia che spesso è ricordata che lavora i metalli,
04:54il metallo è duro, il metallo ha bisogno di energia per essere lavorato.
04:59Quindi è ovvio che le nostre imprese sono imprese in media tensione,
05:02che hanno quindi bisogno di questa energia o di questa potenza un pochino superiore ad altri.
05:08Per quello che crediamo che questo decreto, non considerando questi soggetti,
05:13lo posso dire, spero, senza ombra disminutiva, ha commesso un errore.
05:20Potremmo migliorarmi, diciamo, ci potrà correggere.
05:24Spero che con quello che oggi, ma non solo oggi, abbiamo già scritto a livello nazionale,
05:30che questa parte, che queste aziende, tornino ad essere aiutate come sono state aiutate dalle altre,
05:36ma non perché l'aiuto debba essere un aiuto di sussistenza.
05:41Noi non crediamo, diciamo così, a degli aiuti fini a se stessi.
05:47Noi crediamo invece che certi strumenti debbano essere necessari perché le oscillazioni
05:53che noi avremo dei prezzi nel prossimo futuro continueranno a esistere.
05:58Non possiamo pensare che oggi ci sono, poi quando vediamo che un pochino scende il mercato,
06:03bene o male ci siamo salvati e poi aspettiamo che...
06:06La prossima bufera, la bisogna prevenire in qualche modo.
06:09Bisogna avere il coraggio di strutturarsi per situazioni emergenziali.
06:14Questo credo che sia necessario farlo, almeno per i prossimi 5, 6, 10 anni,
06:21fin quando una transizione energetica, un nuovo modo di produrre energia,
06:25un nuovo sistema, ha trovato il suo regime.
06:28Oggi siamo ancora in una fase transitoria.
06:30Fase transitoria in cui comunque i costi energetici, l'avete detto più volte,
06:34come voi anche altre associazioni di categoria, incidono molto poi sulla competitività delle imprese.
06:39E questo è sempre stato un fattore, non è una novità di oggi.
06:45Abbiamo sempre dovuto competere in un mondo con dei costi energetici più bassi di quelli del nostro settore.
06:51Peraltro sensibilmente più bassi anche di tanti colleghi europei.
06:55Sensibilmente più bassi di tanti colleghi europei, ma che in questo momento non hanno raggiunto
07:00quelli che erano i livelli anticrisi.
07:03Se io oggi guardo alcuni dati, e poi mi faccio male perché onestamente mi viene un po' il magone,
07:10cioè se io penso che nel 2018-2017 pagavamo l'energia dai 50 ai 60 euro megawattora,
07:16quest'anno a gennaio-febbraio abbiamo pagato l'energia 150 euro megawattora.
07:25Che ovviamente, detti così, pagano dei valori un po' fini a se stessi,
07:28ma vuol dire pagare il doppio o il triplo l'energia.
07:30E già quando la pagavamo 50-60 euro dovevamo competere con aziende,
07:35con paesi che la pagavano meno della metà di noi.
07:38Però riuscivamo a essere competitivi.
07:41Oggi questo delta è diventato talmente grande, ma questo peso diventa talmente importante
07:47che capite che è necessario trovare delle soluzioni emergenziali, come credo sia anche necessario,
07:55aumentare quella forma di investimento e di supporto al sistema della piccola e media impresa
08:00per spingere a quello che io ritengo comunque un futuro,
08:03che è quello di un'autoproduzione e di un autoconsumo.
08:07Perché l'altra strategia è questa.
08:09Cioè, diciamo, indirizzare il settore a fare questo tipo di discorso
08:16e ultimo, ma non ultimo, ma storia vecchia, credo che difficilmente mai ci daranno ragione,
08:21cambiare la modalità di formazione del prezzo nella borsa energetica.
08:25Ecco, infatti, poi volevamo arrivare tra le vostre proposte, c'è quella,
08:28perché in questo momento ricordiamo il prezzo anche dell'energia elettrica,
08:31legato a quello del gas, quotato ad Amsterdam, quindi forti oscillazioni,
08:35mi viene da dire anche forti speculazioni.
08:37Beh, questo con Fabi da tempo lo mette in evidenza,
08:41ma credo che sia una criticità legata a un fattore intrinseco,
08:46cioè quando si è deciso che i fattori come energie elettriche e gas
08:50diventassero prodotti finanziari, non possiamo non pensare che a un certo punto
08:56oscillazioni di tipo speculativo non incidessero su questi mercati.
09:00cioè non dobbiamo stupirci di queste cose, perché? Perché si è andati lì,
09:08ma se adesso si è andati lì e trovare dei correttivi come possono essere il disaccoppiamento
09:15dei mercati, energie elettriche e gas, dico sì, però vorrei capire come.
09:20Vorrei evitare che il disaccoppiamento significasse che quella parte di energia positiva a basso prezzo
09:28finisca, diciamo, a soggetti che in qualche modo già oggi godono di qualche aiuto, no?
09:34E mentre magari restano esclusi gli altri.
09:36Io ho sempre detto, e ho sempre portato avanti come con Fabi,
09:39il fatto stesso che oggi il prezzo sia fatto sul prezzo di ultima istanza,
09:45cioè l'ultimo che offre l'ultimo pezzettino, l'energia la paghiamo tutti a quel prezzo.
09:51Io ho sempre detto, ma non si può creare, ed esistono sistemi in cui noi creiamo
09:56una media ponderata dei prezzi, in base ai prezzi e alle quantità,
10:01forse riusciamo a mitigare, non dico che risolviamo il problema,
10:04ma dico che lo mitighiamo, mitighiamo soprattutto quelle oscillazioni estreme,
10:08che sono quelle che mettono in crisi il nostro sistema,
10:12perché bastano pochi mesi di oscillazioni estreme, di valori molto alti,
10:15che le nostre imprese sono fuori dal mercato.
10:18Imprese che comunque rimangono sul mercato per efficienza, efficacia, riorganizzazione,
10:25ma credo che i miracoli non si possono sempre fare.
10:28Ecco, solo nel mese di marzo un incremento del 9% per quanto riguarda l'Italia,
10:33le imprese italiane a fronte di una media europea del 2,5%.
10:37Anche lì siamo penalizzati anche all'interno dei confini europei.
10:41Beh, d'altronde ci sono scelte in paesi europei diversificate,
10:45ci sono ovviamente scelte che hanno portato all'utilizzo di un nucleare in maniera importante,
10:52non voglio essere un nostalgico, non entro in queste dimensioni,
10:54perché credo che ogni paese abbia fatto le sue scelte,
10:58la Germania ha spinto tantissimo su un eolico,
11:01però si è trovata in difficoltà, ha ripiegato sul carbone.
11:03Cioè ci sono soggetti che hanno anche fattori energetici di proprietà propria
11:09che possono in qualche modo gestire queste criticità.
11:12Noi siamo semplicemente dei consumatori che per produrre questa energia
11:16hanno bisogno comunque di energia che venga da fuori,
11:18e quindi la dobbiamo comunque comprare.
11:20E quindi quando parliamo di un gas, il mercato olandese,
11:26TTF piuttosto che il nostro PSV,
11:28ma che comunque hanno avuto oscillazioni del doppio, del triplo del prezzo che pagavamo,
11:34ante una guerra che non metto in discussione,
11:37che non so se si doveva o si poteva evitare,
11:40ma che ha trascinato dietro poi un fattore vitale che è il nostro,
11:44che è il vettore gas, su cui oggi purtroppo ancora per un buon 50% abbiamo la produzione di energia
11:52e quindi se la speculazione va sul gas, in automatico rotolando arriva sull'energia.
11:57Con i vostri iscritti, proprio pochi mesi fa, avevate somministrato loro un questionario,
12:04una buona parte, se non ero quasi l'80%,
12:06si dicevano favoribile a un ritorno al nucleare, di fatto.
12:13È vero, il questionario l'abbiamo fatto non per ribadire,
12:18diciamo così, un concetto pro-contro-nucleare,
12:23perché credo che oggi non si debba più ragionare in questo modo.
12:26Si debba ragionare comunque su un fatto che dobbiamo avere politiche
12:30di breve periodo, di medio periodo e di lungo periodo.
12:34L'energia nucleare fa parte di un ragionamento di medio e lungo periodo
12:37in cui non possiamo più non tenerne conto.
12:41Perlomeno va considerata.
12:42Va considerata, io credo che in un ragionamento complessivo,
12:45anche di un'Europa a mercato unico,
12:48che è un altro aspetto, il mercato unico dell'energia,
12:50dove tanti ne parlano e dove, io credo che però,
12:54ancora gli egoismi dei singoli paesi difficilmente ci permettano...
12:57Non ci arriveremo, secondo lei.
12:58Ma guardi, io sono un bambino egoista per natura,
13:02se ho qualcosa in più di un altro, diciamo che o mi obbligano a dividerlo
13:06o difficilmente lo divido per volontà.
13:09Ma credo che questo faccia parte un pochino di tutto un insieme di soggetti.
13:12Non siamo ancora un'Europa che condivide veramente tutto.
13:16Quindi pensare che chi ha un'energia a basso costo
13:19possa in qualche modo serenamente condividerla a chi magari gli costa il doppio
13:24e questo significa poi per le sue imprese rimetterle in gioco,
13:28capisco che sia difficile.
13:30Per questo che i ragionamenti sulle tipologie diverse di energia
13:33sono fondamentali, non per creare partiti pro o contro,
13:37ma per dare la possibilità di ragionare in un modo più organico
13:43su quelle che possono essere le opportunità che servono
13:45in un periodo medio-lungo.
13:47Perché noi comunque ci dobbiamo interfacciare in un periodo medio-lungo
13:50e credo che il nucleare in un periodo medio-lungo sia comunque un fattore da considerare
13:56se non fosse altro perché ad oggi, e alcuni esempi li abbiamo,
14:00le rinnovabili per quanto efficaci o deficienti sono intermittenti.
14:06Beh, si sono già, come dire, certi nodi sono venuti al petri
14:10dalla mancanza, accennava prima, del vento in nord Europa
14:14che comunque ha messo alla prova alcune imprese di altri paesi.
14:17In altri paesi, mesi scorsi, in Germania in particolare,
14:21con il fatto che per qualche motivo a noi sconosciuto,
14:26ma il clima è fatto così, non è che lo possiamo prevedere,
14:29non c'è stato più vento nel mare del nord.
14:32Quindi io punto tutto su un eolico, ma se non c'è il vento,
14:35le palle non girano.
14:36Quindi a questo punto cosa si fa?
14:38Cioè bisogna avere delle alternative.
14:41Quindi il mix secondo me è ancora energetico e comunque sulle rinnovabili
14:46dobbiamo scommettere, dobbiamo andare, perché il futuro comunque
14:50di una decarbonizzazione, diciamo, del nostro pianeta
14:54è comunque un percorso, credo, ineludibile, scientificamente provato.
14:59Però magari con meno, diciamo, accenti un pochino così ideologici
15:04e un pochino più razionalità nelle scelte.
15:07Investimenti sulle rinnovabili che hanno visto un po' penalizzati
15:11i più piccoli, sul fronte energia forse diverse scelte
15:17a livello anche proprio di incentivazione, eccetera,
15:20hanno penalizzato in questi anni le imprese un po' più piccole,
15:24insomma a favore sicuramente di quelle più grandi
15:26che si possono concedere anche investimenti diversi
15:29o di accedere anche a benefici diversi sul fronte dell'approvvigionamento energetico.
15:33Ecco, se noi parliamo ad esempio dell'ultimo bando Energy Release,
15:36diciamo, è un esempio che secondo me poteva avere due bellissime facce
15:40perché il primo Energy Release era molto più equo,
15:43era un Energy Release dove tutti avevano la possibilità di partecipare,
15:47dove Confapi Brescia aveva aggregato più di 80 imprese a livello nazionale,
15:52creando sei gruppi che permettevano in qualche modo, dico,
15:56di andare ad accedere anche loro a questa energia a costo più agevolato.
16:00Il nuovo Energy Release ha fatto una scelta invece più di campo,
16:03non posso entrare nel merito giusto o sbagliata,
16:05ma ha deciso che gli elettrivori siano coloro che devono essere privilegiati
16:09e poter avere questa energia, diciamo 65 euro megawattora,
16:14diciamo vantaggio per l'energia,
16:16a fronte ovviamente in questo caso di un investimento.
16:19Ecco, forse questo ha fatto sì che la scelta si potesse portare anche su soggetti
16:24che in qualche modo avessero qualche potenzialità in più di investimento,
16:28perché quando si chiede a fronte di un ristorno economico, un investimento,
16:34diciamo che questo è stato il gioco.
16:36Credo che qui, è qui dove io posso in qualche modo eccepire,
16:40che forse un Energy Release avrebbe dovuto continuare a mantenere la sua funzione,
16:44che è quella di aiutare le imprese a competere,
16:47dopo sul fatto di dover installare fotovoltaico e impianti di rinnovabili,
16:52creiamo dei bandi ad hoc dove si partecipa per fare questo tipo.
16:56Alcune volte in Italia secondo me si fanno dei mix,
16:59cercando di poter gestire sia capra che cavoli,
17:04ma lo sappiamo bene che o coltivi i cavoli o allevi la capra,
17:08cioè quindi metterle insieme il rischio che la capra mangia i cavoli,
17:12diciamo ci può stare.
17:13Il tema quindi per riassumere fin qui,
17:17ci sarebbe stata la necessità di scelte anche più coraggiose su questo fronte,
17:22magari indirizzando gli aiuti in maniera forse più mirata sulle imprese.
17:26Io credo di sì, credo anche che alcune risorse ci siano ancora,
17:31perché abbiamo ad esempio tutto il tema di impresa 5.0,
17:35che a fronte di circa 6 miliardi,
17:37pare che ne siano stati spesi poco più di 500 milioni,
17:41quindi credo che le risorse ancora ci siano,
17:43e se varranno fatte delle scelte, dico a chi ci governa,
17:48ricordatevi di una piccola media impresa manifatturiera,
17:51cioè di tutti coloro che costruiscono un qualcosa,
17:55che producono un bene e che sono la ricchezza del nostro paese,
18:00e parlo di Brescia, della nostra provincia.
18:02Che danno lavoro e che portano e che tengono in piedi poi.
18:06Fanno quello che un'impresa deve fare,
18:08fare il suo business, essere competitiva,
18:12essere socialmente impegnata,
18:14perché io ritengo che la piccola media impresa
18:16sia sempre socialmente impegnata,
18:17perché vive il suo territorio,
18:19e quindi per queste ragioni va aiutata,
18:23non in termini di clientelismo,
18:25ma in termini di sviluppo e di crescita.
18:27Credo che questo sia il messaggio che, come Confapi,
18:31abbiamo sempre chiesto,
18:33perché crediamo che i nostri imprenditori
18:35siano in grado di dare risposte con questa modalità.
18:39Andiamo da Roberto Ragazzi,
18:41che nel frattempo si è collegato con noi,
18:42che ci stava ascoltando in questi ultimi minuti.
18:47Buonasera ai miei filippini e ai nostri telespettatori.
18:51Con te Roberto volevo parlare di comunità energetica,
18:54tu te ne sei occupato anche per le pagine del giornale di Brescia
18:57nei giorni scorsi,
18:58con l'obiettivo di abbattere la CO2
19:02e di consentire un risparmio in bolletta,
19:05in tanti si sono progressivamente affacciati a questa opportunità,
19:09anche le imprese, ma non solo,
19:10spesso capofila sono i comuni.
19:12Dacci un po' un aggiornamento,
19:14qual è la mappa sul nostro territorio bresciano?
19:15Filippini ha parlato appunto di autoproduzione e autoconsumo.
19:20Questa è una delle strade per cercare di renderci un po' più indipendenti
19:24dall'estero per quanto riguarda il profilo energetico.
19:31Pensate soltanto se tutte le nostre città,
19:35nei nostri paesi, nei nostri comuni, nelle valli,
19:39venissero create comunità energetiche,
19:43molte comunità energetiche, noi potremmo renderci completamente indipendenti.
19:48Ma che cosa sono i cerchi, cosa sono le comunità energetiche?
19:52Allora, è praticamente l'unione,
19:55mi sono preso anche degli appunti,
19:57l'unione di gruppi, di cittadini,
19:59di piccole e medie imprese, di cooperative,
20:02di parrocchie, ma anche di enti territoriali,
20:07amministrazioni comunali,
20:08che insieme condividono, producono e condividono
20:11energia elettrica sui tetti delle case,
20:15sui tetti delle aziende, eccetera.
20:18Un modo per generare benefici,
20:22non solo dal punto di vista economico,
20:24c'è un leggero calo anche del costo della bolletta,
20:27ma soprattutto ambientali,
20:29e produrre appunto nel nostro territorio
20:32le energie di cui abbiamo bisogno.
20:34sono tantissime le iniziative di promozione
20:39sulle comunità energetiche rinnovabili
20:41in nostra provincia,
20:42molti comuni si stanno dando da fare,
20:45forse più di un centinaio,
20:46se ne parla in più di un centinaio,
20:47ma sono circa una sessantina i progetti concreti
20:50che stanno nascendo nella nostra provincia.
20:53I dati ci arrivano dal nucleo operativo CERL
20:56della regione Lombardia,
20:58che appunto monitora tutte queste configurazioni
21:01di autoconsumo.
21:03Attualmente il GSE ne conta soltanto quattro
21:06in provincia di Brescia,
21:08e sono 168 quelle in Italia,
21:1023 quelle registrate in Lombardia.
21:13Queste quattro sono quelle che hanno già avviato
21:16la condivisione dell'energia.
21:19Però sono tantissimi i progetti in corso,
21:2222 quelli in atto di costituzione,
21:2634 le comunità energetiche rinnovabili
21:29che sono state costituite giuridicamente.
21:33È un grande margine di sviluppo,
21:35siamo nel pieno di un piano di sviluppo
21:37su questo fronte, Roberto.
21:39Anche perché ci sono i fondi del PNR,
21:41non dimentichiamo che il PNR
21:42destina 2,2 miliardi di euro per i comuni,
21:46e questi fondi vanno a coprire il 40%
21:50dei costi dei pannelli fotovoltaici,
21:53però per adesso nei comuni sotto i 5 mila abitanti.
21:57Anche se il ministro Picchetto Frattin
21:59ha promesso che alzerà questa soglia
22:02dai 5 mila ai 30 mila abitanti.
22:05Quindi in teoria, tranne la città di Brescia,
22:12capoluogo, tutti i comuni potranno rientrare
22:15in questa agevolazione.
22:17Abbiamo detto che con le CER non si diventa ricchi,
22:21non è un business.
22:22L'obiettivo è quello di favorire lo sviluppo
22:27sul territorio della produzione di energia
22:30e dell'autoconsumo,
22:31aiutare l'ambiente soprattutto
22:34e le emissioni di CO2.
22:35Pensate che un calcolo del comune di Brescia,
22:40perché non è trascurabile l'aspetto ambientale,
22:42un studio realizzato dal settore urbanistica
22:44del comune di Brescia,
22:45dice che se nella nostra città
22:47venissero costituite una trenitina
22:49di comunità energetiche rinnovabili,
22:51nell'arco di un anno sarebbe possibile ridurre
22:54le emissioni di gas aerea in atmosfera
22:56di quasi 1300 tonnellate di CO2.
23:00Ed è come se nella città
23:02sorgesse un bosco urbano di quasi 43 mila alberi,
23:06quindi l'aspetto ambientale non è trascurabile.
23:09Tutti noi possiamo fare qualche cosa per l'ambiente
23:12e cerchiamo di capire meglio
23:14che cosa sono le CER
23:15e cerchiamo di investire nelle CER,
23:17nelle comunità energetiche.
23:19Grazie mille Roberto
23:20per averci chiarito anche meglio
23:23di che cosa stiamo parlando,
23:25perché spesso ne abbiamo parlato anche in tv
23:27o comunque ne sentiamo parlare
23:29anche con riferimento al PNRR,
23:32però insomma grazie per averci chiarito
23:34anche di che cosa si tratta
23:36e quali sono anche davvero le potenzialità
23:38alla luce anche del sostegno economico
23:41che può arrivare.
23:41Grazie mille Roberto.
23:42Grazie al mio ospite di studio Enea Filippini,
23:45grazie ancora di essere stato con noi.
23:47Grazie a voi dell'ospitalità.
23:49Io vi aspetto tra pochissimo,
23:5119.30 per una nuova edizione del TG.
23:53Vi aspetto.
23:53Grazie a tutti.