Roma, 6 set. (askanews) - Ha un nome evocativo il Festival di fotografia e cinema organizzato dall'Associazione WSP Photography a Roma dal 7 al 14 settembre. Si chiama "Terra!" e il titolo ne rispecchia le intenzioni: la manifestazione, intrecciando diversi linguaggi espressivi come la fotografia, il cinema e la poesia, sottolinea l'urgenza di prendersi cura del pianeta. Otto giorni fitti di eventi all'interno del Parco Falcone e Borsellino, luogo simbolo di partecipazione e comunità del quartiere Montagnola.Spiega Fausto Podavini, fotografo WSP Photography: "Terra è un festival di fotografia e cinema, inserito all'interno dell'estate romana, al suo interno ci sono 20 eventi tra visite guidate, mostre fotografiche, presentazioni di libr".Tre mostre fotografiche apriranno il festival: "Timber Mafia" sul massiccio disboscamento delle foreste in Europa di Antonio Faccilongo, fotografo premiato con il World Press Photo Story of the Year 2021, "Omo Change" di Fausto Podavini sull'impatto della costruzione in Etiopia della grande diga Gilgel Gib, premiato al WPP del 2018 e "To the left of Christ" di Dario De Dominicis, sulle conseguenze delle trasformazioni sociali ed economiche sulla comunità dei pescatori brasiliani di Guanabara Bay a Rio de Janeiro, premiato al Festival di fotografia etica nel 2020. Le mostre saranno anche il filo conduttore di visite guidate dagli stessi fotografi, un'ottima occasione per conoscere da vicino gli autori e le storie di questi lavori.L'altro protagonista assoluto del Festival sarà il grande schermo: sono previste cinque proiezioni di documentari alla presenza dei registi che introdurranno la visione. Si va da "I Villani" di Daniele de Michele, in arte "Don Pasta", un racconto delle vite di chi ha scelto di continuare a produrre alimenti sani e genuini. Si prosegue con "Il pianeta in mare" di Andrea Segre che racconta Marghera, la città fabbrica, il cuore meccanico della laguna di Venezia. Poi ancora: "Mother Lode" di Matteo Tortone con il protagonista Jorge che lascia Lima per andare a lavorare in una miniera d'oro, "Mingong" di Davide Crudetti un viaggio alla ricerca dei milioni di cinesi che dalle campagne delle aree interne si riversano nelle megalopoli costiere come Guangzhou e infine l'ultima opera di Andrea Segre "Po" che narra lo straripamento del fiume nel Polesine nel 1951. Prima della proiezione, ad aprire ogni serata, alle 19, ci sarà un talk legato a presentazioni editoriali e multimediali. Si comincia con il reportage "Come due ali" di Cinzia Canneri sulle conseguenze dell'amianto, poi la presentazione della rivista "Radar Magazine", il libro "Displacement" di Giovanni Cocco sul terremoto de L'Aquila, "Terra Mala" di Stefano Schirato sulla Terra dei fuochi e si concluderà con l'incontro con i Terra Project, con il libro di Simone Donati "Varco Appennino" sullo spopolamento delle aree interne del nostro Paese e con Rocco Rorandelli e il suo lavoro "Blackadia", sulla produzione di lignite in Germania, il più inquinante tra tutti i tipi di carbone.Il 10 settembre si terrà una serata speciale con la proiezione del film di Andrew Levitas con Johnny Depp "Il caso Minamata": la pellicola narra il primo lavoro di reportage fotografico ambientale al mondo, quello di Eugene Smith, famoso fotografo di Life, che nel 1971 con le sue foto denunciò i danni dell'inquinamento del colosso della chimica Chisso in un villaggio giapponese.
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