• 3 settimane fa
00:00 Inizio
04:36 Roma, un murale per il sacrifico di Shireen Abu Akleh. In studio Andrea Candelaresi
07:41 Roma, un murale per il sacrifico di Shireen Abu Akleh. In collegamento Maurizio Di Schino, membro esecutivo della Fnsi

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Trascrizione
00:00Extra, tutti i colori
00:05dell'attualità, con Claudio
00:07Michalizio. Bentornati, bentornati a
00:10Extra, è una puntata speciale, quella di
00:12questa sera, perché vogliamo, insieme agli
00:14ospiti, che tra un attimo andrò a
00:16presentarvi, raccontare, fare una
00:18riflessione sul tema della libertà di
00:21stampa e soprattutto sul ruolo
00:23fondamentale che l'informazione ha in
00:26contesti di guerra, contesti
00:29che purtroppo da decenni caratterizzano
00:32il conflitto israelo-palestinese. Noi
00:35oggi vogliamo partire, su questa
00:38riflessione così delicata però, da un
00:40omaggio che la città di Roma ha voluto
00:42tributare pochi giorni fa a una
00:44giornalista che ha perso la vita, proprio
00:46nell'assolvimento della sua funzione,
00:49quella di raccontare quello che sta
00:50accadendo in Cisgiordania. Come sempre
00:53dalla copertina di Silvia Corsi, noi
00:55partiamo per introdurre il tema di
00:57puntata e poi avremo modo di conversare
01:00con i nostri ospiti di oggi.
01:03Cosa c'è dietro un murales? Quella forma
01:05d'arte pittorica che negli ultimi decenni
01:07si è sempre più diffusa anche in Italia,
01:09colorando inizialmente i muri delle
01:11periferie e ora sempre più anche delle
01:13zone centrali delle nostre città? Per i
01:15più forse sono soltanto dei disegni
01:17colorati, utili magari per spezzare la
01:19grigia monotonia di palazzi e fabbriche,
01:21ma in realtà i murales hanno origini
01:24storiche e nobili finalità, come insegne
01:26al fenomeno del muralismo, cioè il
01:28movimento pittorico nato nei primi anni
01:30del Novecento dai grandi murales messicani
01:33che inizialmente servivano a diffondere
01:35tra la popolazione i valori e i principi
01:37della lotta sociale. Con il passare degli
01:39anni alla connotazione politica si sono
01:41affiancati anche altri temi, ma questa
01:44tecnica pittorica non ha mai rinunciato
01:46alla sua anima popolare e alla missione
01:48di tramandare anche messaggi importanti,
01:50di fare divulgazione un po' come nei
01:52secoli precedenti accadeva anche in
01:54Europa, per esempio con gli affreschi
01:56delle chiese che aiutavano i fedeli
01:58meno colti a comprendere le vicende e
02:00gli insegnamenti delle sacre scritture.
02:02Oggi i contesti sono cambiati, ma i
02:04murales anche in Italia continuano a
02:06diffondersi nelle nostre città e a
02:08raccontare vicende ed episodi. Roma non
02:11fa eccezione, con le gigantografie che in
02:13passato hanno reso omaggio a grandi
02:15protagonisti della città come Totti,
02:17Alberto Sordio o Gigi Proietti, apparsi
02:19maestosi sulle facciate di alcuni
02:21condomini. L'ultimo dipinto è invece
02:23accomparso pochi giorni fa in zona
02:25Valco San Paolo, per ricordare Sherina
02:27Bouaklé, giornalista palestinese e
02:29cristiana, uccisa nel campo profibi di
02:31Jenin l'11 maggio 2022. Opera dell'artista
02:34ed educatrice capitolina Erika Silvestri,
02:37il murale celebra il sacrificio
02:39dell'inviata di Al Jazeera che si
02:41trovava in Cisgiordania per raccontare
02:43le tensioni tra israeliani e palestinesi
02:45e che nonostante indossasse pettorina e
02:48caschetto con la scritta Press e
02:50avesse segnalato la sua presenza,
02:52è stata colpita la testa da un proiettile
02:54sparato con alta probabilità per errore,
02:57così ha stabilito un'indagine ufficiale,
02:59dai militari di Tel Aviv. L'opera di zona
03:02Valco San Paolo è un omaggio alla
03:04libertà di stampa e al sacrificio di chi
03:06per garantire un'informazione in prima
03:08linea, mette a repentaglio la propria vita.
03:10Insieme al ritratto di Sherina
03:12Bouaklé, il murale riporta anche una
03:14frase che è un po' il suo testamento
03:16morale e un monito per tutti.
03:18Nei momenti più difficili sono
03:20riuscita a superare la paura,
03:22ho scelto il giornalismo per essere più
03:24vicina alle persone e sapevo che non
03:26sarebbe stato facile cambiare la
03:28situazione, ma almeno sono riuscita a
03:30portare la voce dei palestinesi nel
03:32mondo.
03:34E allora noi partiamo da qui, da questo
03:36omaggio che la città di Roma ha voluto
03:38tributare a questa cronista morta in
03:42Cisgiordania per intavolare una più
03:44ampia riflessione anche sul tema
03:46dell'informazione e della libertà di
03:48stampa, lo facciamo con Maurizio
03:50Dischino che è un collega, lui è membro
03:53della Giunta della Federazione
03:55Nazionale della Stampa, è collegato con
03:57noi, buonasera e benvenuto Maurizio.
04:00Buonasera e benvenuti a voi e grazie
04:02per l'invito. Mentre in studio qui al
04:05mio fianco, lo avrete anche intravisto
04:07nella copertina, c'è Andrea Candelaresi,
04:10voce e volto del gruppo Radio Roma,
04:12benvenuto Andrea. Buonasera Claudio,
04:14buonasera Maurizio, buonasera a tutti.
04:16Perché lo diciamo subito, dietro a
04:18questa iniziativa c'è, oltre alla
04:20federazione, oltre a tutti coloro che
04:22hanno reputato giusto e doveroso
04:26testimoniare attraverso l'arte pittorica
04:29questa tragedia, c'è anche l'intervento
04:32di Radio Roma. Come è nata questa
04:34iniziativa? Assolutamente, l'iniziativa è
04:36nata dopo un'intervista che abbiamo fatto
04:39a Radio Roma a Maglia Issa, di giovani
04:41palestinesi per Roma, a fine intervista ci
04:44siamo detti, ok, abbiamo ricordato
04:46Sherin, era pochi giorni dopo il suo
04:49assassino, dopo la sua morte. Come la
04:52ricordiamo? La possiamo ricordare qui a
04:54Roma, sì, con delle parole, quindi con
04:57magari dei dibattiti, sì, ma verba volant.
05:00Allora abbiamo detto, magari ricordiamola
05:02con un bel murales, come diceva benissimo
05:04la copertina di Silvia Corsi, il murales
05:07rimane una forma di arte che comunque
05:10serve a sensibilizzare, ad insegnare
05:13qualcosa a tutti coloro che passano
05:14anche distrattamente per ricordare in
05:17questo caso il sacrificio di una
05:20giornalista famosa per tutto il popolo
05:22arabo, famosa per tutti coloro che amano
05:24il giornalismo sul campo, che è forse la
05:27più alta forma di giornalismo, e l'abbiamo
05:31fatto in una zona come quella di San
05:33Paolo, più precisamente a Via di Valco
05:35San Paolo, a due passi dall'Ateneo di
05:37Roma 3, più precisamente vicino alla
05:40Facoltà di Comunicazione, Filosofia e
05:43Lettere, perché uno è una zona di passaggio,
05:46numero due, quell'Ateneo in particolar
05:49modo è un simbolo per il quartiere, è un
05:52simbolo per l'ottavo municipio della
05:54libertà appunto di espressione, di
05:56informazione, lì si formano anche le nuove
05:59menti, si formano tutti coloro che saranno
06:01poi i professionisti dell'informazione
06:03quantomeno di Roma o di quella parte di
06:06Roma, allora è bene ricordare a tutti
06:08coloro che vanno all'università di una
06:12martire che purtroppo ha dato la sua vita
06:14nel nome della libertà di informazione e di
06:17stampa, abbiamo coinvolto anche l'ottavo
06:19municipio di Roma che ci ha dato il suo
06:21patrocinio, ci ha anche rimediato questo
06:24muro appunto di passaggio, quindi un muro
06:26fantastico da questo punto di vista, ha
06:29partecipato alla Federazione Nazionale
06:31della Stampa Italiana, anche la Federazione
06:34con il suo patrocinio, quindi ci ha dato
06:36anche una certa istituzionalizzazione di
06:40quest'opera che non è mai banale, quindi
06:43colgo di nuovo l'occasione per ringraziare
06:46Maurizio Dischino, per ringraziare tutta la
06:48federazione, poi c'è anche un altro ente
06:50importantissimo, Join the Resistance, poi
06:53insomma avremmo anche le parole di Jacopo
06:55Smeriglio, un'altra organizzazione che opera
06:57sul territorio, è un'opera per il territorio
06:59che però parla di Palestina, parla di più
07:02ampi diritti umani, quello appunto del
07:05diritto di essere informati e di informare.
07:07Maurizio Dischino, la Federazione Nazionale
07:09della Stampa ha voluto dare ovviamente il
07:11proprio placet a questa iniziativa ed era
07:14importante perché non è solo l'omaggio a
07:17una giornalista sfortunata, verrebbe da
07:21dire, ma a quello che lei rappresenta, lei
07:24rappresenta una forma di giornalismo molto
07:28prezioso, che di chi è in mezzo agli
07:31scenari di guerra, in situazioni comunque
07:33drammatiche, per raccontare ciò che
07:36altrimenti non si saprebbe, o si saprebbe
07:38magari in modo distorto?
07:42Sì, ecco, la Federazione Nazionale della
07:44Stampa italiana è con e per alla libertà
07:49di stampa e ogni qualvolta viene violata
07:52ecco che si è sempre pronta a intervenire.
07:55In questo caso addirittura è stata violata
07:58nel peggiore dei modi, è stata violata con
08:00un crimine, con un'uccesione di un collega
08:03nell'esercizio della sua costituzione,
08:06Shirin Abur-Akley, l'11 maggio del 2022,
08:10aveva praticamente appena 51 anni e lei
08:14stava lì per informare, per esercitare quel
08:19diritto, ecco ho fatto bene Andrea a
08:22ricordare quello che è un po' l'articolo
08:2521 della nostra Costituzione, per noi è
08:28un diritto quello di informare e anche un
08:31dovere di informare e informare bene.
08:34Magari in altre Costituzioni questo
08:36principio non c'è ma per noi è fondamentale
08:39e ovunque viene violato ecco che noi
08:42siamo pronti a scendere in campo.
08:45E mi fa piacere ecco che venga ricordato
08:50che la figura di Shirin venga adesso
08:54ricordata come murale qui a Roma perché
08:56proprio questa mattina, l'avevo promesso
09:00ad Andrea e a tutti gli amici che ho
09:03incontrato a San Paolo durante
09:06l'inaugurazione, proprio questa mattina
09:08sulla linea Roma-Lido mi sono affacciato
09:11in quel punto da dove si vede proprio
09:13dalla ferrovia per dare quasi una
09:17carezza con lo sguardo a Shirin e dal
09:21trenino si vede entrando verso Roma
09:24è stato sinistro. L'avevo promesso ad
09:27Andrea e alle altre persone che erano lì
09:30e l'ho fatto oggi, l'ho fatto nei miei
09:32riscorsi e penso che lo farò se non sarò
09:35assolto in qualche telefonata, in qualche
09:37lettura, ma penso di poterlo fare. Il
09:40fatto che ci sia un murale per fare
09:42memoria di una giornalista uccisa
09:45mentre informava su quello che stava
09:48accadendo è veramente una cosa molto
09:52grande, molto forte, un messaggio molto
09:54ma molto forte. Al di là che sia
09:57palestinese, italiana, era una giornalista
10:01nell'esercizio della sua funzione, quindi
10:03la Federazione Nazionale della Stampa in
10:06questo momento è stata accanto a questa
10:09comunità che ha voluto questo murale, ma
10:12sarà sempre accanto a qualsiasi
10:15comunità che voglia denunciare e fare
10:18memoria di una donna e un uomo
10:21nell'esercizio della sua funzione
10:23dell'informazione venga ucciso o quando
10:26viene appreso violentato nell'esercizio
10:28di questo grande diritto che è quello
10:30di informare. Anche perché Maurizio
10:34evidentemente se non ci fossero
10:38giornalisti come Sherin, come tutti
10:41coloro che sono in guerra e attenzione
10:44ogni anno ci sono purtroppo delle
10:46vittime, noi davvero rischieremmo di
10:50essere tenuti all'oscuro di quello che
10:52accade nei tanti scenari di guerra che
10:54magari finiscono anche per a un certo
10:56punto uscire dalla gerarchia delle
10:58notizie, la tensione tra israeliani e
11:00palestinesi purtroppo è un qualcosa che
11:02si trascina da decenni ma soltanto in
11:05caso di crisi particolarmente sensibili
11:07torna in qualche modo ad affacciarsi nel
11:11racconto che noi giornalisti ne facciamo
11:13e in realtà è una situazione che si
11:15trascina di giorno in giorno e essere
11:17presenti è l'unico modo per poter
11:19raccontare la verità dei fatti. È un po'
11:23la tendenza dei regimi, degli oppressori,
11:26degli invasori, quello di non rendere
11:29rappresentabile ciò che sta
11:31succedendo, questo anche nelle
11:34dittature, lo abbiamo visto ecco durante
11:38la dittatura nazifascista, i crimini
11:41commessi in quegli anni 30 e 40,
11:44l'abbiamo visto durante la dittatura in
11:46Argentina, in Cile, l'abbiamo visto
11:49all'inizio anche durante l'invasione
11:51della Russia in Ucraina, c'è sempre
11:54stato questo tentativo a non rendere
11:57visibile quello che stava succedendo
11:59perché ciò che non si vede
12:01praticamente non è successo, mentre se la
12:04stampa va e a maggior ragione va con
12:06una telecamera e rende visibile
12:09quello che è successo allora ecco che
12:11vengono denunciate le situazioni, si
12:15racconta e soprattutto ecco c'è questa
12:19questa forza ecco dell'informazione e
12:22della comunicazione che smentisce questi
12:25regimi che vogliono non rendere
12:27rappresentabile i loro crimini, è una
12:31forma di giustizia, di verità e che fa
12:34storia, che fa storia, è un'immagine se
12:38fatta bene, se presa bene, è vero che è
12:40soltanto uno spicchio della realtà ma è
12:43comunque un documento che fa memoria e
12:45che fa storia e che denuncia quanto è
12:49successo e l'informazione è proprio, noi
12:54diciamo sempre accendere una luce ma qui
12:57è veramente come tenere spalancati
13:00dei riflettori però poi sta a noi fare
13:03memoria di quello che è successo, il
13:05fatto che un gruppo di giovani abbia
13:07voluto ricordare Shirin con un morale a
13:10Valco San Paolo in un crocevia
13:12universitario vuol dire non basta
13:14soltanto accendere un riflettore mentre
13:17succede un fatto ma ci vuole un qualche
13:20cosa che faccia memoria, la memoria perché
13:24si ricordi, perché non cadiamo
13:26nell'indifferenza e perché si
13:29tramandi quello che è successo a questa
13:32donna palestinese giornalista cristiana,
13:35una donna che praticamente ha rotto
13:38tutti gli schemi in quel conflitto
13:40israelo-palestinese. Allora tra poco
13:43dopo la pubblicità torneremo anche a
13:46vedere il dietro le quinte di come si è
13:48arrivati alla creazione di questo murales
13:51in un luogo particolarmente vicino agli
13:55ambienti in cui i giovani si formano,
13:58formano al loro futuro, prima però
14:00dicevamo una breve pausa, torniamo tra un
14:02attimo.
14:06Bentornati, bentornati a destra in questa
14:08puntata speciale ci stiamo interrogando
14:11sul ruolo dell'informazione in contesti
14:14drammatici come quelli di una guerra che
14:17va raccontata da osservatori indipendenti
14:20e imparziali per poter diventare poi
14:23patrimonio di consapevolezza della
14:26comunità internazionale ma abbiamo anche
14:28raccontato il sacrificio di tanti,
14:30tantissimi giornalisti che ogni anno
14:32perdono la vita nell'assorbimento delle
14:34loro funzioni. Siamo partiti dall'omaggio
14:37che pochi giorni fa la città di Roma ha
14:39voluto dedicare a Shirin Abouakle, una
14:41giovane giornalista inviata di Al Jazeera
14:44che mentre stava raccontando l'ennesimo
14:47raccontizzarsi della crisi tra israeliani
14:49e palestinesi in Cisgiordania ha perso
14:52la vita colpita in modo accidentale, così
14:55avrebbero detto le autorità israeliane
15:00da un proiettile sparato proprio
15:03dall'esercito di Tel Aviv. Ecco l'omaggio
15:06dicevi prima Andrea Candelalesi è un
15:09monito a non dimenticare, un monito io
15:11credo anche a rendersi conto di quanto
15:14sia importante l'informazione perché
15:17non sempre nella società di oggi forse
15:20riusciamo a comprenderne il valore. Sì
15:23anzi spesso i giornalisti vengono
15:25attaccati, vengono definiti dei partigiani
15:29dell'informazione quando in realtà
15:31l'informazione stessa dovrebbe essere
15:33tutelata appunto come ricordava
15:35Maurizio Dischino della Federazione,
15:37dall'articolo 21 della nostra
15:39Costituzione, dall'articolo 19 della
15:41Carta dei diritti fondamentali dell'ONU,
15:43quindi è un qualcosa di internazionale
15:45che non riguarda soltanto il nostro
15:47Paese. Parto da un po' di numeri che
15:49sicuramente ci fanno rendere anche un
15:51po' conto della gravità della situazione
15:53quando andiamo a parlare di giornalisti
15:55che rischiano la vita per portare nelle
15:57nostre case quello che accade nel mondo.
15:59Nel 2022 sono stati uccisi ben 68
16:03giornalisti nel mondo, 68 persone che
16:07stavano lì a svolgere il loro lavoro per
16:09portarci l'informazione, l'informazione
16:12che poi ci serve per formare delle
16:14coscienze, quindi hanno dato la loro vita
16:17per tutelare questo diritto che è
16:19fondamentale, un diritto umano. Sono ben
16:2221 in più i giornalisti che sono stati
16:24uccisi rispetto al 2021, quindi purtroppo
16:27è un trend che rileva anche una
16:30crescita negli ultimi anni. Se andiamo a
16:34prendere poi la situazione palestinese
16:36nello specifico, visto che stiamo
16:38parlando di Sherina Buakle, dal 2000 ad
16:40oggi al 2022 sono circa 144 i giornalisti
16:45che sono stati feriti, 50 di loro a morte
16:49e stiamo parlando soltanto di giornalisti
16:51palestinesi. Quindi in questo caso le
16:55autorità israeliane parlano di colpo
16:57accidentale ma le indagini innanzitutto
17:00sono ancora in corso e quello che ci
17:03chiediamo è perché vengono però presi
17:05così di mira i giornalisti, ora in questo
17:08caso parliamo magari delle forze
17:10israeliane, ma in generale nel mondo
17:12perché c'è questo accanimento sul
17:14giornalista che sta lì sul campo per
17:17portarci l'informazione, per riprendere
17:20con le telecamere quello che purtroppo
17:24accade nelle aree più distrutte del
17:28pianeta, nelle aree anche più disaggiate
17:30del pianeta, dove la popolazione vive
17:32delle situazioni che sono più che
17:35drammatiche. Perché si vuole mettere a
17:37tacere questo diritto fondamentale che
17:40è quello di informare? Questa è una
17:42risposta che non dobbiamo darci
17:44soltanto noi giornalisti ma deve
17:46arrivare all'attenzione delle
17:49più grandi istituzioni mondiali, a
17:51partire dall'ONU per arrivare anche ad
17:56altre istituzioni magari perché no
17:58anche occidentali, io parlo dell'Unione
18:01Europea, parlo delle istituzioni più
18:04prettamente politiche, questo non è un
18:06tema che riguarda solo i giornalisti che
18:08spesso vengono visti come qualcosa di
18:10distaccato dalla realtà, come qualcosa
18:13di differente dal popolo, qualcosa che
18:16sta lì in quel palazzo di vetro che poi
18:18sono le televisioni, ma non è assolutamente
18:20così, i giornalisti portano la sabbia
18:24diciamo, in questo caso dei campi profughi
18:26come quello di Jenin, nelle nostre case
18:28ce la fa sentire sulla nostra pelle, in
18:32questo caso purtroppo c'è anche chi ha
18:34dato la vita per fare ciò e allora i
18:36giornalisti devono essere tutelati
18:38secondo me anche dalle istituzioni
18:40politiche a livello internazionale.
18:43Naturalmente quando si raccontano
18:46vicende drammatiche come la guerra è
18:48evidente che il margine di rischio in
18:51qualche modo dovuto proprio al contesto
18:53in cui si opera tende ad aumentare però
18:55ci sono indicatori Maurizio Dischino che
18:58dicono che anche in contesti più
19:00pacifici o comunque non belligeranti la
19:03libertà di stampa sia attentata ai
19:05giorni nostri, mi vengono in mente i
19:07report di reporter San Frontier, mi viene
19:10in mente anche Amnesty International
19:12effettivamente come si diceva prima la
19:16stampa dà fastidio ai regimi ma parli
19:19di capire che anche laddove non c'è un
19:21regime in carica in qualche modo il
19:24rapporto può essere a volte conflittuale.
19:27Ma in genere reprime chi ha paura e chi
19:31c'ha qualcosa da nascondere, chi non ha
19:34paura di nulla non reprime non mette una
19:37barriera con la stampa ma questo succede
19:40anche in Italia durante le emergenze
19:44quelle del maltempo c'è sempre qualcuno
19:48qualche bontempone che non vuol far
19:51entrare alla stampa.
19:54Racconto un episodio che mi è successo
19:56quando ho seguito la tragedia a casa
19:59Micola ad Ischia e ad un certo punto si
20:04era detto che bisognava sfollare le
20:07persone dalle case per il rischio di
20:10nuove piogge che potessero far arrivare
20:13altra massa di acqua e fango e quindi
20:18era stato predisposto il palazzetto dello
20:22sport ad Ischia quindi la protezione
20:25civile si era data molto da fare per
20:28portare pile di materassi di reti tutto
20:32un impianto al palazzetto dello sport e
20:35noi come stampa siamo andati lì per
20:38documentare ecco come la protezione
20:40civile stava organizzando questa
20:43accoglienza ad un certo punto ci hanno
20:45detto no voi qui non potete entrare
20:47perché si viola l'intimità delle persone
20:50ma le persone ce n'era soltanto una
20:53seduta su una sedia che poi è subito
20:55uscita e non c'era più nessuno lì dentro
20:58il vero motivo qual era? Che era un flop
21:01tutto quello perché la gente aveva
21:03rifiutato di andare al palazzetto dello
21:05sport preferendo parenti amici e alberghi
21:08e quindi questa organizzazione di
21:11accogliere gli sfollati nel palazzetto
21:13dello sport era praticamente fallita
21:16decisa così di punto in bianco e quindi
21:20non far entrare le telecamere voleva dire
21:23non far vedere quello che era un
21:26fallimento organizzativo noi siamo
21:28rimasti fuori e da fuori abbiamo
21:30raccontato quanto avevamo visto con gli
21:32occhi senza poter far vedere con le
21:35immagini quello che in effetti non era
21:38accaduto dentro il palazzetto dello sport
21:41è soltanto un episodio ma purtroppo di
21:44episodi come questo
21:46di nascondere la realtà e la verità nel
21:50racconto dei fatti
21:52purtroppo è un vizietto che si ha anche
21:55nelle cosiddette democrazie perché poi
21:58una democrazia diventa sempre più
22:03imperfetta quando fa accadere queste
22:06cose già è difficile una democrazia
22:08perfetta e quindi quando succedono
22:11queste cose allora vuol dire che insomma
22:14verso ci stiamo allontanando sempre di
22:16più dall'essere perfettibili perché
22:19nessuno è perfetto e una democrazia
22:22perfetta non esiste ma ad ecco purtroppo
22:25di questi episodi molto che sembrano un
22:29po' lontani dai grandi scenari
22:31purtroppo ce ne sono tanti ma noi andiamo
22:34avanti e dobbiamo fare il nostro mestiere
22:36e ci dobbiamo mettere la faccia, il nome
22:40ma questo succede anche con i civili
22:43quindi non è solo con le istituzioni
22:47nei tempi purtroppo ci sono stati tanti
22:50casi di maltempo e purtroppo
22:56aumenteranno le persone sono più nervose
22:59e allora ci sono sempre persone che
23:02dicono no qui non puoi filmare qui non
23:04puoi dire questo non puoi dire quell'altro
23:07ci sono persone civile che ti cacciano
23:10poi magari dicono ah ma allora nessuno
23:12parla di noi quindi è sempre un po'
23:15difficile far capire che bisogna stare
23:18in campo. Ti faccio un'ultima domanda
23:20Maurizio poi so che tu devi lasciarci
23:22però Andrea Candelaresi diceva come
23:25l'opinione pubblica oggi guardi
23:28quantomeno con diffidenza l'operato di
23:30chi fa informazione, dei giornalisti sia
23:33sempre pronta ad accusarla di
23:35partigianeria o comunque di far parte di
23:38un certo sistema. Ti chiedo secondo te
23:41quanto l'opinione pubblica è consapevole
23:44del valore che ha non solo la libertà di
23:48parola ma chi attraverso i giornali
23:50attraverso le radio e le televisioni la
23:51può garantire?
23:54Guarda secondo me io arrivo a dire sì
23:59noi la stampa è di parte sì ma da quale
24:03parte? Dalla parte del più debole perché
24:06noi quando scendiamo in campo scendiamo
24:08in campo sempre per denunciare chi ha
24:12subito e nel denunciare le
24:16situazioni ecco di persone che hanno
24:18subito è inevitabile che ci si schieri
24:21ma ci si schiera dalla parte del più
24:24debole che in quel momento ha bisogno
24:26ma quindi è vero siamo di parte in
24:30questo senso ecco direi. Io ringrazio
24:33Maurizio Dischino membro esecutivo della
24:35federazione nazionale della stampa
24:37grazie per i minuti che ci hai dedicato
24:39grazie a voi grazie a voi grazie a voi
24:42ad Andrea e al suo gruppo di amici che
24:44sono stati formidabili mi raccomando se
24:47andranno a sporcare il murale andatelo a
24:50ripulire perché il momento in cui lo
24:51sporcheranno vuol dire che quel murale
24:53deve stare lì e fatene altri
24:56assolutamente grazie grazie Maurizio
24:59Dischino buon lavoro a lui e adesso con
25:03Andrea Candelaresi ti trattengo ancora
25:05per qualche minuto credo che abbiamo uno
25:07spot pubblicitario da lanciare dopodiché
25:09vorrei anche che tu ci raccontassi
25:12materialmente come è nato questo dipinto
25:15che ha una firma perché c'è un'artista
25:18capitolina che l'ha voluto creare ma so
25:21che anche tu hai collaborato sì sì proprio
25:24manualmente manualmente restate con noi
25:27tra poco chiudiamo questa puntata di
25:29estra dedicata a questo omaggio che la
25:32città di Roma ha voluto dedicare alla
25:33libertà di stampa nel mondo
25:37bentornati bentornati a destra con Andrea
25:40Candelaresi della nostra redazione
25:43abbiamo raccontato come è nato questo
25:46murale che nell'ottavo municipio di Roma
25:50è stato dedicato al sacrificio di
25:53Sherin Abu Akhle, una giornalista
25:56palestinese indiata di Al Jazeera da anni
25:59seguiva il conflitto israelo-palestinese
26:02che poco più di un anno fa ha perso la vita
26:04in un contesto ancora da chiarire anche
26:07se ormai pare evidente che sia stata
26:09raggiunta da un proiettile sparato
26:11dall'esercito israeliano e è nata l'idea
26:14di dare proprio una visibilità a questa
26:18iniziativa intanto rendiamo omaggio a
26:22chi la dipinta che è una giovane artista
26:25locale sì Erika Silvestri si si occupa
26:29ormai da sempre di murales oltre
26:32ovviamente al suo lavoro che è quella di
26:34illustratrice per per bambini quindi una
26:37vera e propria artista dell'immagine
26:40l'abbiamo scelta perché Erika è molto
26:44ha formato la sua arte nell'ottavo
26:46municipio con i murales che ha dedicato
26:48grandissime realtà locali come può essere
26:51la strada chi è dell'ottavo municipio o
26:54comunque dei dintorni sicuramente lo
26:56conosce bene un centro sociale comunque
26:58molto attivo sul territorio un centro
27:01sociale che organizza degli eventi anche
27:03di una certa portata che chiunque
27:05comunque abbia la mia età io ho 27 anni
27:07ha frequentato non non soltanto di una
27:10determinata parte politica ma in
27:12generale veramente fa grandissime
27:14grandissime opera operati sul sul
27:16territorio a livello divulgativo dei temi
27:19più importanti del mondo ebbene Erika
27:22si è occupata di allestire tra molte
27:25virgolette la strada quindi chiunque
27:27anche le più grandi personalità che
27:29hanno calcato la strada di fatto hanno
27:31visto le sue opere allora non potevamo
27:33che scegliere lei per onorare Cerina
27:37Buacre nell'ottavo municipio che di
27:39fatto è la sua zona da quel punto di
27:41vista sono stati tanti problemi devo
27:44dire la verità nella realizzazione di
27:46questo di questo murales a livello
27:49burocratico in primis ma non sto qui a
27:51raccontare insomma tutta la anche perché
27:54precisiamolo anche perché talvolta si ha
27:56una visione un po distorta di questi
27:58murales e sono vere e proprie opere che
28:00vengono fatte alla luce del sole in
28:03tutti i sensi cioè legalmente non è che
28:05qualcuno di notte va di nascosto a fare
28:09queste cose quindi stiamo parlando di
28:11imbrattare i muri stiamo davvero dando
28:13esecuzione a una tradizione artistica e
28:16pittorica che ci diceva anche la
28:18copertina si perde davvero nei decenni
28:22nei secoli addirittura assolutamente
28:24infatti abbiamo avuto tutti i permessi
28:28del caso dall'ottavo municipio di Roma
28:31con il beneplacito di Amedeo Ciaccheri
28:33il presidente dell'ottavo municipio di
28:36Roma capitale ci hanno fornito anche
28:39delle transenne che sono state disposte
28:42proprio dal corpo di polizia municipale
28:45dell'ottavo municipio che hanno
28:47vigilato sull'opera anche perché la
28:49realizzazione dell'opera ha preso più
28:51giorni in totale circa una settimana
28:54quindi avevamo paura che la notte
28:56qualcuno potesse andare lì a
28:58vandalizzare l'opera mentre Erika
29:01comunque la stava portando a termine
29:04non è successo fortunatamente anche
29:06perché quel muro era un muro famoso
29:10per i riders della zona evidentemente
29:13hanno visto che l'opera era di Erika e
29:16quindi hanno lasciato perdere io dicevo
29:18manualmente ho dato una mano mi sono
29:21sporcato le mani nel vero senso della
29:23parola insieme a Jacopo Smeriglio di
29:25Join the Resistance una mattina siamo
29:26andati lì abbiamo innanzitutto
29:28scrostato tutto quello che c'era sul muro
29:30quindi anche manifesti appunto i tag
29:33delle persone che poverine insomma avevano
29:35il loro nome lì su quel muro Dani però
29:37l'abbiamo dovuto togliere per forza e
29:39poi abbiamo dato più mani di
29:41bianco siamo andati a comprare la
29:43vernice quindi Radio Roma ha dato una
29:45mano anche da questo punto di vista
29:46manualmente. Sai cosa colpisce di
29:49questa iniziativa che noi abbiamo
29:51sposato con entusiasmo anzi davvero
29:54grazie per aver avuto questa brillante
29:56idea è proprio come può avvenire
30:00soltanto in un contesto locale noi
30:02facciamo informazione locale e è nata
30:05grazie al lavoro anche manuale grazie
30:08anche al sudore non soltanto metaforico
30:11di chi è andato nel proprio tempo
30:14libero no a dare una mano perché è
30:16evidente un conto è mettere un
30:17patrocinio così un conto invece dare
30:19anche proprio un concreto contributo
30:22alla realizzazione dell'opera abbiamo
30:23reso omaggio dicevamo a Erika Silvestri
30:26questa autrice molto brava che ha voluto
30:30rendere omaggio alla figura di Shirin
30:33Abu Akhle l'abbiamo raggiunta sentiamo
30:35come ci ha spiegato anche l'impegno che
30:39ha scelto di investire in quest'opera
30:41dal significato sociale molto molto
30:43importante stiamo realizzando questa
30:46opera un anno esatto dall'uccisione
30:49della giornalista Shirin Abu Akhle
30:52uscita a Gemena dalle tette di un
30:54italiano e un'iniziativa insomma
30:56che è fatta dai giovani palestinesi
30:58insieme al municipio insieme alla radio
31:02è un onore essere qui oggi a poter
31:06compiere quest'opera nel ricordo il
31:09suo e per la giusta causa di tutta la
31:11Palestina
31:14tra l'altro l'abbiamo visto prima in
31:19alcune immagini che la regia ci stava
31:21proponendo Erika ha voluto rappresentare
31:24Shirin proprio con la divisa perché di
31:28questo possiamo parlare a un valore che
31:30in tutti i conflitti di guerra viene
31:33riconosciuto dalle fazioni in campo che
31:37la classica pettorina con scritto press
31:40lei aveva anche il caschetto con scritto
31:42in inglese stampa che dovrebbe essere
31:45una garanzia di incolumità proprio
31:48perché a livello internazionale si
31:50riconosce alla stampa il diritto di
31:53essere in un luogo certo complicato
31:56certo pericoloso come una guerra
31:58assolutamente previsto dai trattati
32:00internazionali trattati che sono stati
32:03firmati praticamente da tutte le nazioni
32:06del mondo compresa israele
32:09lei ovviamente si era tenuta a quello
32:11che era il protocollo appunto per poter
32:14presenziare nel campo profughi di Jenin
32:16durante degli scontri a fuoco tra le
32:18forze palestinesi e quelle israeliane e
32:22di fatto ciò però non è bastato per
32:24evitarle il peggio. Tornando un attimo
32:27su Erika Silvestri vorrei aggiungere
32:31comunque la nostra vicinanza perché
32:33purtroppo in uno dei giorni in cui ha
32:35lavorato all'opera è stata anche
32:36aggredita vermalmente e fisicamente non
32:41con le mani parliamoci chiaro però
32:43insomma parole povere le hanno sputato
32:46proprio perché stava realizzando
32:48quell'opera quando stava prendendo forma
32:50uno degli ultimi giorni anzi proprio
32:51l'ultimo giorno quello delle rifiniture
32:53purtroppo è stata aggredita vermalmente
32:55da un passante questo ovviamente è
33:00anche un indizio dell'importanza che
33:03quest'opera comunque ha nel denunciare
33:07anche quelle che sono delle
33:10violazioni vere e proprie di diritti
33:11umani che purtroppo però ancora vengono
33:14viste in questo modo evidentemente anche
33:17qui in Italia quindi è importante
33:18sensibilizzare su questi temi.
33:20Sherin lo abbiamo detto più volte
33:21lavorava per Al Jazeera aveva 51 anni
33:24quando poco più di un anno fa è stata
33:26uccisa in questo campo profughi a Jenin
33:30e il fratello Tony Abouakle ha rilasciato
33:35una brevissima dichiarazione vero che ci
33:38permette anche di rappresentare i nostri
33:41ascoltatori il senso anche di vicinanza
33:45che chi ha perso una figura importante
33:50come la propria sorella in questo
33:51contesto ha voluto comunque tributare alla
33:55città di Roma. La sentiamo insieme.
34:14Bene qui Tony Abouakle fratello di
34:17Sherin Abouakle ci ha mandato
34:19direttamente questo video messaggio da
34:21lì dalla Palestina dalla West Bank e ci
34:25parlava essenzialmente dell'operato
34:27della sorella e ma anche del simbolo che
34:30la sorella era non solo per il popolo
34:32palestinese ma un po' per tutto il popolo
34:34arabo che comunque da più di 25 anni
34:37riusciva ad informarsi grazie ai suoi
34:40servizi su Al Jazeera. Quindi Tony
34:44appunto fratello di Sherin l'ha voluta
34:46ricordare così come un vero e proprio
34:48simbolo di libertà di informazione
34:50libertà anche di espressione informativa
34:53utilizzo questo termine per portare ai
34:57media arabi e mondiali quello che accade
35:00lì a Jenin nella West Bank quello che
35:02accade purtroppo in tutta la Palestina
35:05un ricordo ovviamente commovente di una
35:08persona che non solo ha perso la sorella
35:11quindi una delle persone a lui più care
35:13ma un vero e proprio simbolo anche per
35:16lui che è palestinese.
35:18Abbiamo ancora una testimonianza che
35:20vogliamo condividere con i nostri
35:21ascoltatori di un'altra delle associazioni
35:24che ha sposato con entusiasmo l'idea di
35:27celebrare il sacrificio di questa
35:29coraggiosa reporter attraverso il
35:31murale nell'ottavo municipio è Jacopo
35:34Smeriglio giusto? Sì di Join the
35:36Resistance che è una bellissima realtà
35:39sul territorio sempre sull'ottavo
35:41municipio si occupa di anche ricordare
35:46quella che è la resistenza. Noi sappiamo
35:48benissimo che nell'ottavo municipio
35:50storicamente parlando la resistenza
35:52italiana i partigiani italiani hanno
35:56combattuto una delle più grandi battaglie
35:59in generale della storia dei partigiani
36:01italiani quella della Montagnola che
36:03sta lì nell'ottavo municipio e poi
36:05andando verso Viostienze anche lì ci fu
36:08un'altra importantissima battaglia tra
36:11le forze nazifasciste e i partigiani.
36:13Ebbene allora con la sua associazione lui
36:15si occupa di ricordare appunto i
36:18partigiani e in questo caso di
36:20ricordarci che l'operato di Serena
36:23Buocle è una forma di resistenza se
36:25vogliamo. Allora ascoltiamo che il
36:27messaggio di Jacopo Smeriglio.
36:31Ciao a tutti e tutti io sono Jacopo di
36:34Join the Resistance e vi racconto un po'
36:36la nostra esperienza, la nostra storia.
36:39Join the Resistance è un progetto
36:41collettivo che nasce a cavallo della
36:45pandemia in un momento in cui insieme a
36:48tanti e tanti altri giovani ci siamo
36:50posti il problema di rinnovare la memoria
36:54storica, la memoria della resistenza
36:57partigiana dei nostri quartieri
37:00attraverso un linguaggio nuovo, attraverso
37:03pratiche di partecipazione, pratiche
37:05artistiche. Abbiamo iniziato durante la
37:10pandemia e non ci siamo mai fermati. Dal
37:142020 ad oggi abbiamo realizzato tre
37:18grandi esposizioni di decine e decine di
37:22opere d'arte che sono state realizzate
37:25da ragazze e ragazzi di tutta Italia con
37:31il tema centrale e continuo che è quello
37:35della resistenza, dell'antifascismo
37:37declinato in tutte le sue forme, dalla
37:41rievocazione della memoria storica
37:43all'attualizzazione di questi temi nel
37:48quotidiano, appunto nella vita di tutti
37:51i giorni. Oltre a questo abbiamo
37:55continuato a concentrarci
37:58sull'espressione artistica della
38:01memoria storica e abbiamo realizzato
38:06vari murales nei nostri territori che
38:09sono appunto quelli di Garbatella, di San
38:11Paolo, di Tor Marancia, Roma 70, il
38:14territorio diciamo che generalmente è
38:17racchiuso all'interno del municipio 8
38:20per intenderci. La forma artistica
38:23del murale se piace ai giovani e io
38:26credo che sia davvero molto efficace
38:28perché soprattutto se sono strade
38:31trafficatissime l'impatto con tanti
38:35occhi, tante coscienze è garantito.
38:39Assolutamente, è garantito anche perché
38:41comunque vedere dei murales anche di una
38:44certa dimensione sulle strade che uno
38:46può percorrere tutti i giorni per andare
38:48al lavoro, per andare all'università, per
38:49andare a scuola quantomeno ti fa fare due
38:52domande, ti fa chiedere ma che vuol dire
38:55questo murales, chi è rappresentato e
38:57quindi in un certo qual modo, non solo un
39:00modo per ricordare ma anche per far fare
39:02delle domande che poi è quello che porta
39:04ad avere una coscienza. Di fatto la forma
39:07artistica del murales è nata
39:10clandestinamente negli anni 90, lo
39:13sappiamo, oggi è una forma sempre più
39:15istituzionalizzata perché? Perché ti fa
39:18fare delle domande, se ti fai delle
39:19domande ti fai anche una coscienza che
39:22può essere una coscienza civica, una
39:24coscienza diciamo da bravo cittadino, da
39:27grande cittadino che deve essere sempre
39:29informato e per essere informato ti devi
39:31fare assolutamente delle domande. Allora
39:33io ringrazio Andrea Candelaresi per il
39:35tempo che ci ha dedicato a questa sera,
39:37grazie soprattutto per l'entusiasmo e io
39:39direi la passione civica con la quale
39:41hai deciso di intraprendere questo
39:43percorso che ha portato poi a rendere
39:45omaggio a questa sfortunata
39:47cronista uccisa in territorio di guerra
39:51un anno fa, Sherina Bouaklé, grazie
39:54naturalmente, era doveroso parlarne
39:58questa sera, non soltanto perché anche
40:01Radio Roma ha dato il suo piccolissimo
40:03contributo ma perché era l'occasione
40:05partendo da un murales che ci auguriamo
40:08davvero tutti voi possiate incrociare
40:10passando da quelle parti per, come diceva
40:13Andrea, capire come mai è stato disegnato
40:16e quale storia, quale messaggio
40:19trasmette a tutti noi. Grazie per averci
40:22seguito, Extra torna domani alla solita
40:25alla solita ora, arrivederci.

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