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Trascrizione
00:00Buonasera ai nostri telespettatori, benvenuti a questa nuova edizione del nostro OTG Preview,
00:17lo spazio di approfondimento curato dalla redazione del telegiornale di Teletutto.
00:22Questa sera ci occupiamo di un tema prettamente economico, cioè di caro-energia, con un occhio
00:29rivolto in particolar modo alle aziende, al sistema produttivo, non dimenticando però
00:35che quando si parla di rincari dei corsi dell'energia, così come quelli del gas, evidentemente
00:41l'impatto è anche sulle famiglie italiane.
00:44Noi questa sera però apriremo, insieme invece, una finestra importante su quello che potrebbe
00:49succedere nei prossimi mesi per l'industria italiana.
00:53Lo faremo con degli ospiti come sempre, anzitutto il collega Erminio Bissolotti, grazie del
00:59miglio che mi aiuterà nella redazione di economia del giornale di Brescia, che mi sosterrà
01:07in questi venti minuti, abbiamo in collegamento Skype invece Andrea Muratori che è analista
01:14di Confapi, grazie Muratori di aver accettato il nostro invito.
01:20Buonasera, grazie mille per l'invito.
01:24Noi partiamo dalla piccola industria della Confapi proprio perché l'allarme è stato
01:29lanciato ieri dal presidente di Confapi Brescia in Lombardia, Cordua, sull'allarme per il
01:37rischio per l'industria, per i 70 mila posti di lavoro che sarebbero a rischio a causa
01:43proprio del rincaro dell'energia, ma anche della normativa europea.
01:47Quindi chiedo anzitutto alla nostra regia di mandare questo servizio con l'intervista
01:53che abbiamo realizzato con Cordua per inquadrare il tema della nostra puntata, prego.
01:59Sono tanti i problemi che in questo momento stanno colpendo le nostre imprese, abbiamo
02:06una domanda che è evidentemente scarsa e un costo dell'energia che sta crescendo.
02:12È un grido d'allarme quello lanciato dal presidente di Confapi Brescia e Confapi Lombardia,
02:16Luigi Cordua, in merito ai costi dell'energia che sta mettendo in grave difficoltà la
02:21competitività e la ripresa dell'industria italiana.
02:23La fotografia scattata dall'Istat immortala un settore sotto pressione.
02:28Il calo della produzione a livello nazionale ha registrato una contrazione del 4% su base
02:33annua a settembre, del 3,6% a ottobre e dell'1,6% a novembre.
02:39Abbiamo il PUN, il prezzo dell'energia elettrica, che è quasi a 160 euro al megawattora e il
02:45gas che sta toccando i 50 euro al megawattora.
02:50Bisognerebbe considerare innanzitutto un disaccoppiamento tra l'energia elettrica prodotta da fonti
02:55fossili e viceversa l'energia prodotta da fonti rinnovabili.
02:59L'Italia, tra l'altro, il nostro sistema paese è particolarmente sensibile da questo
03:04punto di vista, ma ci dobbiamo ricordare che le nostre imprese, il nostro manifatturiero
03:10di fatto è un player globale che deve competere al meglio sui mercati esteri, attualmente
03:15invece è fortemente penalizzato.
03:17Le incertezze legate al mercato dell'energia con i prezzi tra i più alti in Europa hanno
03:21toccato dal 2023 punte del 35% rispetto alla media continentale.
03:27Senza un freno alla speculazione finanziaria sui prezzi dell'energia, dichiara Cordua,
03:32gli investimenti produttivi sono destinati a migrare verso paesi più competitivi.
03:36Questa situazione penalizza in particolare settori chiave come la siderurgia, considerato
03:42uno degli assi portanti della manifatturiera lombarda e bresciana.
03:45Di recente chi si è fatto sentire è stato anche l'assessore allo sviluppo economico
03:49di Regione Lombardia, Guido Guidesi, che ha dichiarato di essere pronto a far sentire
03:54la voce del territorio anche a Bruxelles.
03:56Allora, questo è il tema, questa è l'allarme lanciata ieri dal Presidente di Confapi Brescia
04:04Cordua.
04:05Io vado subito a Muratore e chiedo di inquadrarci con i numeri la situazione.
04:10Quali sono i rischi che corre l'industria con questa situazione di rincaro dell'energia
04:17e di una situazione normativa a livello europeo che mette in difficoltà o metterebbe in difficoltà
04:23l'industria italiana?
04:24Buonasera, grazie mille.
04:28Vi do alcuni numeri di stampo locale e alcuni di stampo globale per inquadrare al meglio
04:33il problema.
04:34Partiamo da una recente valutazione che ha fatto proprio la nostra associazione, secondo
04:39cui il 63% delle piccole e medie imprese nel 2024, qua parliamo di dati riferiti proprio
04:48a una nostra recentissima indagine, hanno dichiarato di aver registrato un calo del
04:52fatturato rispetto al 2023.
04:55Il 55% ha anche registrato un calo della produzione, a dimostrazione che non è solo per il riflusso
05:03dell'inflazione, quindi un calo nominale del valore delle vendite, che c'è stato un calo
05:10delle entrate delle imprese.
05:12E cosa più preoccupante, un'analoga quota, il 57%, prevede per quest'anno un calo degli
05:18ordinativi.
05:19Cosa possiamo dire?
05:20Siamo in una crisi di domanda, siamo in una crisi di domanda che è strutturale e si lega
05:25a contesti economici, geopolitici ormai decisamente vischiosi.
05:30Abbiamo sicuramente l'onda lunga sia delle guerre, ad esempio quella in Ucraina, ma anche
05:37delle problematiche accumulate nella mancata risoluzione delle sfide del mercato energetico,
05:43pensiamo non si è mai fatta nessuna mossa per arrivare a un mercato energetico comune,
05:47e poi abbiamo un mondo che corre molto più veloce del contesto europeo, in cui, mentre
05:53gli altri si comportano dall'Empire, rischiamo di essere tartarughe, abbiamo visto gli investimenti
05:57annunciati in America, in Cina, in America in questi giorni, da Stargate a oggi le cifre
06:04che ha detto Donald Trump a Davos, 500 miliardi sull'IA e via discorrendo, parlano di un mondo
06:09intero che sta facendo industria, mettendoci capitali e mettendoci risorse.
06:16L'Europa, anche in alcuni contesti per nobili ragioni, non discutiamo, è arrivata però
06:23soprattutto mettendo regole laddove non c'era competitività industriale, questo al netto
06:28degli obiettivi che c'eravano posti a monte come Europa, non può non portarci a una riflessione
06:33del fatto che ora più che mai bisogna pensare globale per agire locale, ovvero ci sono dei
06:39freni, ci sono delle problematiche che sono poste anche da un contesto strutturale che
06:44vede l'Europa in difetto e possono ripercuotersi fino a quell'industria che è, ricordiamoci,
06:49la base della nostra prosperità. I dati sugli ordinativi ci parlano di un contesto che è
06:56destinato a durare a lungo, di una dinamica di mercato che rischia di diventare drammatica
07:02e non basta ad esempio la crisi del mercato tedesco a spiegarle, è qualcosa che riguarda
07:06l'Europa intera che deve darsi una mossa e deve darsi una sveglia.
07:09Ok, questo insomma è il tema, io a Erminio ti chiedo una cosa perché il tema del costo
07:17dell'energia per le imprese era già un problema per le imprese italiane rispetto alle imprese
07:21europee, è sempre stato un problema, cioè quello delle imprese italiane che hanno dei
07:26costi di spese maggiori di quelle europee, diventa adesso un problema europeo quindi
07:33si aggrava ulteriormente per gli italiani, però mi chiedo io, due anni fa, quasi tre
07:39quando è scoppiata la guerra in Ucraina che c'è stato il problema del gas e si è palesato
07:46un problema energetico, lo anticipava anche Muratore, non siamo riusciti a fare quel passo
07:53in più per evitare che determinati problemi arrivassero perché poi si sapeva già da
07:58due anni che dal primo gennaio l'Ucraina avrebbe bloccato il gas russo e questo avrebbe
08:03avuto inevitabilmente delle ripercussioni. Ma c'è secondo me un problema di strategia
08:11dell'Europa che è un punto focale che determina tutta la partita, nel senso tu punti a un'economia
08:23green ma ti mancano gli elementi per poter sostenere questa politica green, a partire
08:34appunto da dove recuperi l'energia, se vuoi aumentare la decarbonizzazione dei processi
08:44industriali e in questo momento qua, come hai detto tu, c'è un elemento fondamentale
08:51che è quello del mercato, quando è scoppiata la guerra in Ucraina sono aumentati i prezzi,
08:57il gas costava molto di più rispetto a quanto costa adesso, ma la differenza era che allora
09:03c'era un mercato che consentiva alle nostre aziende di trasferire i rincari sul prezzo
09:10finale, questo ha motivato l'aumento dei prezzi, io ho dei costi che aumentano in modo significativo
09:20e penso alle acciaierie, cosa avevano fatto? Semplicemente avevano trasferito quei rincari
09:26sul prezzo finale, a loro volta il consumatore è arrivato e una casa che prima ti costava
09:34300 mila euro, poi ti è costata 350 mila euro, perché tutti i costi inevitabilmente
09:41hanno subito quei rincari, adesso ci troviamo invece che il costo del gas non è più così
09:48alto, ma hai comunque rispetto ai tuoi competitor dei prezzi poco concorrenziali e nello stesso
09:58tempo hai un mercato che è molto più debole rispetto ad allora, quindi adesso paghi l'assenza
10:07di una strategia, di una politica che gli obiettivi posti dalla UE, li condivido pienamente,
10:17è il modo come arrivarci che forse bisognerebbe a questo punto capire e rimodulare il modo
10:27come arrivarci. Muratore c'è un aspetto che sollevava Erminio che tocca inevitabilmente
10:35l'automotive ed è la politica green europea, c'è una necessità evidentemente di andare
10:42in quella direzione, quindi verso una sostenibilità ambientale, il tema della normativa europea
10:49Cordua lo ha sollevato evidentemente anche con forza, così come stanno facendo anche
10:54la regione Lombardia per esempio, qual è il modo per conciliare questo tipo di politiche
11:01che bisogna andare verso quella direzione senza però come diceva Bissonotti con una strategia
11:07precisa che non affami inevitabilmente l'industria? La parola chiave rimane sempre industria,
11:17a costo di essere banale potremmo semplificare il problema dicendo che a monte in ogni riforma
11:28molto spesso messa in campo dall'UE non si è mai pensato a quella che era la ricchezza,
11:35la fantasia, la creatività, la forza anche culturale dei nostri modelli industriali preferendo
11:42molto spesso imbottigliare i percorsi verso obiettivi che possono essere legittimi in
11:47un contesto in cui abbiamo l'economia più decarbonizzata del mondo e l'economia che
11:52più ha fatto nella storia per ridurre il suo impatto ambientale come quella europea,
11:58fatto tesoro dalle nostre eccellenze puntando anche sul fatto che le cose le sappiamo fare
12:03meglio di altri contesti. In ogni contesto vale per l'automotive, vale per l'IA, vale
12:11per l'energia, sempre di più capiamo che quello che conta usando una tecnologia informatica
12:17non è il software ovvero il set di regolamenti, di obiettivi di fondo o anche solo la filosofia
12:25concettuale che ruota attorno, ma è l'hardware ovvero conta cosa si fa, cosa si costruisce,
12:33cosa si realizza, con che impianti, con che filiere, con che catene del valore, con che
12:37contesti di fornitura e con che scenari anche di produzione manifatturieri nelle relazioni
12:45anche internazionali. Conta quindi il fare, il concretizzare e in quest'ottica qua altri
12:54paesi hanno fatto molto meglio di noi, hanno fatto più di noi, si sono inseriti in un
13:01contesto in cui del resto l'Europa va a grandi lacune, inoltre aggiungo a tutto questo che
13:06abbiamo creato un problema anche concettuale a livello di mercato, perché se io dico che
13:14l'obiettivo per arrivare alla decarbonizzazione del parco auto è il 100% elettrico al 2035,
13:21giustificando questo anche col fatto che aiuterà i consumatori, ma poi mi arriva qualcuno che fa
13:28molto meglio di me, penso le auto cinesi, e dazio quelle auto lì danneggiando quindi in un contesto
13:35il consumatore, ecco che io ho desertificato l'industria senza neanche rispettare quella
13:41regola che mi ero dato a monte, quindi c'è la fallaccia logica di questo provvedimento che
13:46emerge in tutta la sua problematicità, anche perché... Su questo la fermo un attimo, voglio
13:52anche il contributo di Erminio, perché l'impressione però è che l'Italia in particolare rispetto alla
13:59tecnologia verso cui si tende, che è quella dell'elettrico, per esempio, si è rimasta un po'
14:04indietro negli anni, rispetto certo alla Cina, ma anche guardando ai paesi europei. Prima parlavo di
14:10strategia, la strategia è definire qual è il tuo metodo, come dire, vuoi una
14:18strategia green, va benissimo, vuoi un'economia green, va benissimo, ma un'economia che cosa
14:24produce? L'Europa ha la sua fortuna perché l'auto europea per vent'anni ha
14:31dominato il mercato, perché l'auto europea fino al dieselgate era l'auto migliore sul mercato,
14:39non ce n'era per nessuno, perché? Perché c'era una concentrazione, uno sviluppo dovuto dalla
14:46nostra storia, dalla nostra esperienza verso quel prodotto. Il fatto è che la strategia, noi siamo
14:53un po' in ritardo su quello che è, come dire, l'economia, la new economy. Cina e America sono
15:00partiti sull'intelligenza artificiale, sono partiti da parecchio tempo, con anche un movimento che
15:07parte dalle scuole. Quante scuole, ad esempio, in Italia hanno introdotto la
15:18programmazione alle medie o alle elementari? In Cina, in India, negli Stati Uniti sono
15:27materie che i ragazzi cominciano già a toccare. Allora voglio adesso ascoltare anche il parere
15:35del vicepresidente di Confindustria sul tema che avevamo intervistato tempo fa, Giovanni Marinoni
15:41e Martina. Abbiamo una clip, pregherei la regia di mandarla. L'incubo per l'industria bresciana,
15:46tra le più energivore d'Italia, è tornato a materializzarsi in questo 2025, alimentato
15:52dallo stop del gas russo attraverso l'Ucraina. Nei giorni scorsi, per la prima volta...
15:57Ecco, torniamo, perché non era questo il servizio, ma era la clip su Marinoni. Sentiamo.
16:02Produrre in Europa costa più caro, costa più caro perché abbiamo deciso di rinunciare al carbone,
16:14abbiamo fatto molta resistenza al nucleare in passato. Oggi abbiamo un tema di competitività
16:23che deriva dal fatto dello stop del gas russo, che era forse il più economico che avevamo. E per
16:28tutta una serie di altri orpelli che il Green Deal e il FIP Profitify ci stanno ponendo,
16:33abbiamo sempre più regolamentazione e ci troviamo a sostenere costi sempre più alti. Il problema è
16:39un problema strutturale. Rischiamo di mandare fuori competizione tutta la filiera. Quello che
16:45sto cercando di dire è che le scelte devono essere molto ponderate, confrontabili solo con
16:51chi in realtà segue una politica come la nostra. Quindi va rivisto totalmente il Green Deal,
16:57va rivisto totalmente il FIP Profitify. Bisogna fermare le multe al settore dell'automotive e
17:05rivedere una politica generale industriale tutta l'Europa, altrimenti rischiamo in generale di
17:11andare fuori mercato. Le aziende italiane, ma soprattutto quelle bresciane, sono forse
17:16tra le più competitive e sono tra quelle anche più sostenibili, ma devono essere anche
17:22economicamente sostenibili, perché se perde competitività tutta la filiera, rischiamo di
17:27essere purtroppo, far la fine degli erbivori in un mondo di carnivori. Comunatore, le ripasso
17:37anzi la battuta del Vicepresidente Marinoni. Rischiamo di fare la fine degli erbivori in un
17:44mondo di carnivori? Abbiamo un problema con Marinoni? Allora lo chiedo a Bissolotti, è un po'
17:55quello che dicevamo. Ormai il mercato è un mercato unico e io penso che anche la distinzione tra
18:06piccola e grande industria sia una distinzione sempre più ridotta, per il fatto che ormai le
18:13imprese sono lineate e hanno capito che non possono fare tutto da solo, le unioni, le sinergie
18:19sono fondamentali per poter competere in questo mercato che è di dimensione globale. Paradossalmente
18:26potremmo fare a meno di fare una distinzione tra mercato interno ed export. Il mercato è unico,
18:32è globale e questo è fondamentale. Una spada di diamo che torna da Muratore, che adesso dovrebbe
18:38essere quello lì, è quella invece della politica americana. Abbiamo Trump che si sta insediando,
18:45che minaccia un giorno sia l'altro pure i dazi. La figura di Trump, si dice, potrebbe essere uno
18:51spartiacco positivo perché l'influenza che potrebbe avere per fermare la guerra in Ucraina,
18:57e questo evidentemente è positivo anche per le industrie europee, è caduto di nuovo Muratore,
19:04il rischio dei dazi però è enorme. Non vorrei risultare banale, ma il tema della strategia è
19:15anche tutto questo. Tu devi pensare di operare in un mercato globale e quali sono i tuoi competitor,
19:23l'America, la Cina, l'India e come operano loro. Il rischio è che loro adesso mettano
19:33delle barriere all'entrata e quindi condizionano il flusso degli scambi.
19:37Ma potrebbe riuscire davvero Trump l'ex port italiano in America? Gli americani sono molto
19:42affezionati al Made in Italy. Questa politica è possibile? Non so se ci sente di nuovo Muratore.
19:48Io mi sentivo, ma non riuscivo a parlare.
19:51Su Trump potrebbe essere un importante sviluppo nei prossimi mesi se riesce a fermare davvero la
19:59guerra in Ucraina anche per le imprese. C'è il rischio dazi però.
20:02Trump non fa altro che fare quello che ha fatto nel primo mandato, quello che stanno facendo gli
20:09Stati Uniti da oltre un decennio, cioè riconquistare il ruolo di Manufacturing Mission per gli Stati
20:15Uniti. Qua ad esempio è centrale il rapporto italiano-americano-tedesco. Si citava il
20:23dieselgate prima, l'America dal dieselgate in avanti ha cercato sempre di perseguire la
20:28supremazia economica anche in campo industriale energetico sull'Europa. Il tema dazi lo vedo molto
20:37in continuità con quello che nella Biden invece era l'IRA, ovvero agli Stati Uniti conviene un'Europa
20:42che sia sempre più ancillare su vari settori, difesa, tecnologia, industria. Stanno europei a
20:48capire in che misura dargli o meno corda. In quest'ottica il dieselgate di Obama, le mosse
20:55sull'energia russa prima dell'Ucraina erano mosse di fioretto. Con Trump ci troviamo un Presidente
21:03USA che ha in mano la spada e questo paradossalmente può essere una sveglia per l'Europa,
21:07o almeno ce lo auguriamo. Von der Leyen a Davos l'ha accennato, ora devono seguire i fatti. Nello
21:14stesso giorno in cui Von der Leyen parlava a Davos, Trump metteva 500 miliardi sull'IA.
21:20Queste sono le scale differenti in cui ci troviamo. Il nostro tempo è finito. Grazie Andrea Muratore,
21:26analista di Confapi, grazie per averci dedicato il suo tempo. Grazie a voi. Grazie al collega
21:32Erminio Bisotti. Il TG Preview finisce qua, pochi minuti per il nostro telegiornale alle 19.30.