Il percorso verso i Giochi di Rio e la forza mentale: l’impegno e la resilienza di Alice Sotero

  • 2 mesi fa
Nella docuserie "La dimensione umana", Alice Sotero racconta della sua preparazione verso i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. La protagonista, circondata da allenatori, amici, preparatori e psicologa, racconta il percorso che ha fatto verso i Giochi olimpici di Rio e delle sue caratteristiche, nello sport e non soltanto

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00:00Una stoccata, immaginandoci schermidori, ci immaginiamo tutti che portiamo la stoccata
00:07come segno incisivo dei nostri attacchi, ma una stoccata si può anche subire da un'avversaria
00:14o anche dalla vita, Alice si dimostra brava in entrambe queste fasi della scherma, l'attacco
00:22e anche la difesa, anche in entrambe queste fasi della vita, perché non c'è vita in
00:26cui non riesci a piazzare le tue stoccate e non c'è vita in cui non devi dimostrare
00:31la tua bravura nel pararle. Ecco, in pedana, anche qui, Alice prova sempre a dare il meglio
00:38di sé, quella stoccata è un altro passaggio essenziale, un altro mattoncino verso la costruzione
00:45di un sogno a cinque cerchi.
00:56La prima gara nazionale che io ricordi è un campionato italiano all'Ignano Sabbia
01:07d'Oro, dove mi giocavo le medaglie con una mia compagna di squadra e avevo fatto tanti
01:14punti a tiro, che allora ero ancora chiromirato, e sapevo di giocarmi il tutto per tutto nella
01:19corsa dove loro erano molto più forti e poi alla fine vinsi io e il mio allenatore era
01:25molto contento perché aveva visto l'impegno che ci avevo messo per ottenere quel piccolo
01:31risultato. La mia prima gara internazionale è stata a Kalmar, in Sudezia, ovviamente
01:37il risultato non è stato eclatante, avevo fatto malissimo schermo, era il mio primo
01:42campionato europeo, avevo anche sparato non troppo bene, però sicuramente è stato un
01:47trampolino di lancio per poi le gare senior. Quando ha fatto la sua prima gara di Coppa
01:54del Mondo in Russia l'ho vista tornare da questa manifestazione trasformata, perché
02:01come sostengo sempre io lo sport non è solo fisica, ma il 70% è testa. Secondo me Alice
02:11ha dato una svolta alla sua carriera agonistica, la sua volontà, la sua caparbietà, cioè
02:16lei riesce da qualsiasi aspetto negativo a prendere e trasformarlo in un aspetto positivo.
02:24La mia carriera sportiva è andata avanti quasi esclusivamente perché i miei familiari
02:33mi hanno aiutato in tutto e per tutto. Dubbiamente arrivati a una certa età anche loro mi dicevano
02:38beh Ali però se poi non arriva il gruppo sportivo, comunque una sicurezza per il futuro dobbiamo
02:44inventarci qualcos'altro. In realtà avevo questo periodo in maniera un po' difficile
02:49perché vedevo tutti i miei compagni già nei gruppi sportivi, io comunque iniziavo
02:55ad avere qualche risultato e nessuno voleva prendermi e quindi ho detto ok faccio le Olimpiadi
03:00di Rio e poi ovviamente se nessun gruppo sportivo è disposto a prendermi dovrò inventarmi
03:07qualcos'altro. Sono entrata a far parte del gruppo sportivo delle Piamme Azzurre dopo
03:13le Olimpiadi di Rio. L'ho conosciuta perché mi ha cercato, cercava un gruppo sportivo,
03:18ovviamente ero interessato, aveva già tutti i titoli requisiti necessari ed è entrata.
03:24Ero felicissima perché in realtà tutte le mie compagnie più forti erano all'interno
03:29di questo gruppo sportivo e vedevo anche che era un gruppo un po' ristretto di persone,
03:36c'era tanta selezione quindi ho pensato che se fossi entrata in quel gruppo sportivo lì
03:40era perché ero veramente forte. Nel 2015 agli europei di Batta assolutamente non pensavo di
03:52potermi qualificare per le Olimpiadi anche perché agli europei c'è un solo posto per nazione e le
03:57mie collezionali in realtà per quanto mi riguardasse avevano molti più chance di me di
04:02qualificarsi. Poi in realtà l'europeo di qualifico olimpica è sempre un europeo a sé nel senso che
04:08lo fa tanto alla testa e io in quel momento lì forse ero così rilassata nel dire ok tanto ci
04:14qualificano le altre che sono andata benissimo. Sono arrivata a nono, ho preso l'ultima carta
04:18disponibile, sono andata a chiamare subito i miei genitori in lacrime dicendo no mi sono
04:23qualificata per le Olimpiadi non è possibile. Me la ricordo ancora come un'emozione pazzesca. I
04:28miei genitori secondo me erano un po' increduli, non avevano capito bene cosa gli stessi dicendo,
04:33però veder realizzato il sogno di una figlia penso che sia la cosa più bella in assoluto.
04:50La sua forza è la sua determinazione ma questa determinazione è anche diciamo un po' la sua
04:58debolezza perché a volte la porta a fare delle scelte diciamo un po' impulsive. Per me è sempre
05:05stata più difficile la fatica mentale nel senso che ormai sono abituata a far fatica, la gestisco
05:12anche abbastanza bene però quando arrivi a fare quella fatica mentale durante i tornei di schermo
05:17che durano ore quella è la parte più difficile del nostro sport. L'affronto sicuramente tramite
05:25una psicologa, sono seguita da una psicologa sportiva da diversi anni che mi ha aiutato
05:30tantissimo e sicuramente ho imparato a gestirla tramite lei. Lei mi ha fatto capire che se c'è
05:36paura, quella sensazione che ci dà solo la gara di adrenalina allora quella cosa per me è importante,
05:44se non c'è quella non rendo in gara. Quando arriva a un certo livello la necessità di una preparazione
05:49anche mentale è fondamentale perché bisogna anche curare le cose nei minimi dettagli. Le
05:56nostre sedute in realtà partono con un piccolo recap sull'andamento di tutti gli sport che sono
06:03cinque e questi cinque sport viaggiano ognuno per conto loro. Per quanto riguarda la parte
06:08sportiva in questo momento stiamo lavorando moltissimo sulla capacità di rimanere nel qui
06:13e ora, quindi di mantenere la concentrazione anche in vista di imprevisti che possono presentarsi
06:21durante la gara.
06:34La scherma è delle cinque discipline forse il punto debole di Alice Sotero, è la prova che
06:42la mette più in difficoltà. La scherma è una delle discipline su cui Alice ha lavorato
06:47maggiormente negli anni, un aneddoto che lei mi ha sempre sottolineato come il pentaton sia una
06:54disciplina dove non ci si annoia mai perché bisogna perfezionarsi in tantissimi sport.
06:59Resilienza è un termine importante in questo contesto già perché impegno e resilienza
07:07caratterizzano i suoi anni durante il quale migliora le discipline a suo avviso più complesse.
07:14In tutto questo c'è la sua personalità, la sua voglia di emergere, la sua voglia di imparare,
07:20la sua voglia di crescere e di raggiungere grandi sogni, step by step, passo dopo passo,
07:26alla ricerca di quella tanta agognata medaglia che all'inizio del suo percorso magari non era
07:33un obiettivo verosimile, ma oggi è una realtà consolidata.
07:46Il punto di forza di Alice sia proprio quello del momento della gara. Nel momento della gara
07:52riesce a tirare fuori il massimo di quello che è possibile. Si definisce poi e si trasforma in
08:01gara con un'estrema attivazione, cioè una capacità di riuscire a gestire la pressione
08:07e a performare anche con qualcosa in più. Dall'altra parte però, che è quello su cui
08:13stiamo lavorando adesso, tutto ciò che va fuori dal suo controllo può e potrebbe darle qualche
08:19difficoltà, nel senso che potrebbe perdere la lucidità o il bilanciamento necessario per
08:25poter mantenere l'attenzione alla performance.
08:31Lei è veramente umile, io non l'ho mai vista fare discussioni o comunque chi le voleva magari
08:42diciamo pestare i piedi. Lei ha sempre affrontato situazioni magari un po' scomode con educazione,
08:51con magari il sorriso comunque stampato sulla faccia. Ahimè, è una grande rompiscatola,
08:57ma secondo me quello poi si trasforma in pregio, perché è una che vuole essere circondata da
09:04persone qualificate e persone quindi competenti e soprattutto che l'ascoltano. Cioè lei deve essere
09:14in tutt'uno, con tutta l'equipe che lavora con lei. Cioè o sei una persona di cui lei si fida
09:20ciecamente, quindi c'è la possibilità di far ragionare, se no lei è molto determinata che
09:24può sembrare magari invece un difetto, ma in realtà secondo me è proprio quello che l'ha
09:28portata qui, perché nonostante tutto lei ha sempre creduto in quello che faceva e è sempre stata
09:34molto costante e determinata in ogni aspetto di questo sport così complesso. È un difetto ma
09:41noi andiamo d'accordo forse anche per quello che forse è proprio vulcanica, a volte anche ha delle
09:48reazioni eccessive che però per lei sono fondamentali e utili per poter rendere al
09:54massimo. Il punto di forza è che ha una precisione nelle cose che fa e la voglia di farle a livelli
10:03alti. Quando fa un lavoro cerca di farlo sempre al meglio e a volte si dà delle colpe se questo
10:12meglio non arriva, nonostante lei dà veramente il massimo. Alice è un atleta che ogni tecnico
10:22vorrebbe avere, esuberante nei toni, un po' accesa, focosa diciamo così, ma sappiamo benissimo che
10:31questo è il suo modo di approcciarsi e il suo modo di attivazione, quindi per me è importante
10:36perché è una capacità che non puoi allenare, cioè o ce l'hai o no. A me affascina molto poter
10:44allenare un atleta con queste caratteristiche, sicuramente diventa per noi tecnici un compito
10:49molto difficile, pretende tanto da se stessa e di conseguenza lo pretende da tutti noi. Ali non
10:56ti farà mai un torto, ma se tu gliene fai uno a lei, lei ti uccide. Questa è la cosa che io dico
11:01sempre, la caratteristica peculiare di Ali.

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