Mondo Triathlon - puntata 61

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00:00Cari amici di Bike Channel, benvenuti a questa nuova puntata di MondoTour.
00:29Io sono Dario D'Addonardone e con noi, dall'altra parte dell'oceano, c'è l'uomo delle stelle, il nostro Luca Parmitano.
00:36Benvenuto Luca, ciao, come stai?
00:38Sto bene, grazie per l'invito. Un saluto a tutti gli ascoltatori di Bike Channel.
00:43Grazie Luca. Allora, come al solito, noi iniziamo sempre la nostra chiacchierata chiedendo al nostro ospite di raccontare quello che è il suo escurso sportivo.
00:53Ma vogliamo che inizi proprio da quando c'era Luca Bimbo che muove i primi passi.
00:58Quindi, com'è cominciato? Quali sono stati i tuoi primi sport?
01:01Questo è veramente un tuffo nel passato, perché io ho una certa età.
01:06Quindi, se andiamo indietro di 40 anni, praticamente, come tutti i bambini, i primi passi nello sport sono la scuola, nella corsa.
01:18Mi piaceva tantissimo correre, mi piace adesso, non ho mai smesso di amare la corsa.
01:25Mi piaceva nel gioco, nel gioco con i fratelli, con i cugini, mi piaceva molto correre, nei giochi che si fanno per strada.
01:35Io, di fatto, sono cresciuto un po' nelle strade, nel sabato e la domenica, nel paesino di mia madre, correndo.
01:44Non ho mai giocato, quasi mai giocato a calcio, non è stato uno degli sport che mi ha appassionato.
01:51Di solito, quando mi volevano in squadra, ero in difesa, lì dove non potevo fare troppo danno.
01:58Poi, da piccolissimo, per tanti anni, ho nuotato, anche se non sono mai stato da piccolo in una squadra agonistica.
02:08Nuotavo, andavo in piscina e lì ho seguito tutti i brevetti da bambino, fino, più o meno, ai dieci anni.
02:17Mentre poi, alle scuole medie, ho scoperto la pallacanestro e per i successivi sette anni, otto anni,
02:24la pallacanestro, per tutto il periodo delle scuole medie e superiori, è stato il mio sport principale.
02:32Raccontaci un pochettino, perché durante la crescita, chiaramente da adolescenti, la voglia di stare in gruppo, di far festa,
02:40è importante ed è necessaria per la crescita, appunto, dell'individuo.
02:44Tu com'è abbinato il fatto che, comunque, lo sport richiede anche un certo tipo di disciplina, di dedizione,
02:51al fatto che bisogna comunque anche godersela e divertirsela a quell'età, giustamente?
02:56Credo che la pallacanestro sia stata fondamentale da questo punto di vista.
03:01È uno sport di squadra che, quindi, richiede la disciplina dell'allenamento quotidiano,
03:11del rapporto con i compagni di squadra, la disciplina anche del comprendere il proprio ruolo all'interno della squadra
03:24senza cercare di rubare quello degli altri.
03:27Stiamo parlando di una squadra piccola, minore, in cui l'altezza dei giocatori e il livello di skills, di bravura,
03:37era più o meno uguale. Quindi c'è il rischio, sai, a volte, di voler essere tutti i playmaker, di voler essere tutti la guardia.
03:45Vogliamo tutti avere quel ruolo. Io sono cresciuto nel periodo in cui Michael Jordan ha creato un nuovo modo di giocare a basket
03:54e tutti volevamo essere Michael Jordan.
03:57Quindi la disciplina, in quel caso, per me, consisteva nel comprendere il mio ruolo,
04:02nell'accettarlo e nell'accettare il fatto di essere un giocatore all'interno di una squadra
04:07e che il ruolo della squadra è più importante del giocatore singolo.
04:12Quindi, per me, quell'aspetto di disciplina è stato fondamentale.
04:18Ma, fortunatamente, la palla canestro è uno sport estremamente divertente,
04:22in cui tutti giocano tutto il tempo.
04:26Se posso fare un paragone rispetto, ad esempio, al calcio, il campo da basket è più piccolo.
04:30Tutti i giocatori giocano in attacco, tutti i giocatori giocano in difesa e tutti si muovono in continuazione.
04:36Quindi è uno sport estremamente divertente che mi è servito moltissimo.
04:40Quindi sono molto grato dell'esperienza che ho avuto nella palla canestro.
04:45Se dovessi raccontarci, scusa Luca, dal punto di vista agonistico, qual era il tuo approccio alla gara?
04:51Perché, chiaramente, si parla non solo di allenamenti, ma anche di gare,
04:55anche nel specifico per quanto riguarda il basket.
04:58Che tipo di atteggiamento eri?
05:00Cioè, quando c'era la gara, come la vivevi?
05:03Era un qualcosa che ti dava da fare?
05:05Era un qualcosa che ti faceva tirare fuori il meglio?
05:08Com'era per te, da ragazzo, l'agonismo?
05:11Assolutamente sì. Io ho sempre avuto una forte vena agonistica.
05:15Mi piace gareggiare.
05:17Ho sempre visto la gara, la partita, il campionato come un momento per generare eccellenza
05:29e anche mettere sul campo tutte le proprie capacità, dare tutto.
05:33Per me, sin da piccolo, e continuo anche adesso, ma non soltanto nello sport, anche nella scuola, negli esami,
05:44per me il momento di dare tutto è proprio lì quando quel nervosismo pre-gara diventa energia per esprimersi.
05:56Quindi, per me, il momento dell'agonismo è un momento per dare tutto.
06:02Nello sport, nella vita, nel lavoro, nello studio, è sempre stato così.
06:09Non ho mai avuto paura della gara, non ho mai avuto paura dell'agonismo.
06:17Anzi, lo trovo entusiasmante, lo trovo un momento per esprimere tutto il lavoro che si è fatto prima.
06:24Sono sempre arrivato sul campo pensando che non c'è da aver paura perché io ho dato tutto,
06:30tutto quello che potevo dare nell'allenamento, nella fase di preparazione.
06:34Adesso è il momento di brillare, il momento di far vedere tutto quello che ho fatto fino adesso.
06:41L'ho espresso nella Palacanestro, per i cinque o sei anni in cui ho giocato a Palacanestro,
06:47fino all'arrivo in Accademia Aeronautica.
06:50Ho giocato a Palacanestro da tutto il periodo.
06:52C'è stato un anno molto, molto difficile in cui ho giocato negli Stati Uniti.
06:57Ero uno studente di scambio negli Stati Uniti, in una scuola in cui tutto un tratto il mio talento
07:04era completamente non comparabile a quello dei miei compagni di squadra.
07:09Lì nella scuola americana tutto un tratto ero un giocatore mediocre, non al livello di quelli che mi circondavano.
07:19È stato un anno molto difficile, mi hanno insegnato molta umiltà,
07:23perché io sognavo con tutti gli adolescenti di essere un bravo giocatore, un ottimo giocatore.
07:31Poi invece mi sono scontrato con una realtà completamente diversa come quella americana,
07:36dove lo sport è vissuto ed è anche insegnato in maniera molto diversa da quella nostra.
07:46Mi fa piacere che ci sia stata una grandissima evoluzione nel tempo.
07:50Questo infatti scusami, volevo che ci parlassi un pochettino di questo aspetto,
07:55perché non è chiaramente esterofilia ma è un dato di fatto.
07:58Purtroppo in Italia rispetto a diversi altri paesi lo sport viene insegnato in una maniera
08:06non così attenta e precisa, soprattutto ai ragazzi, come magari avviene negli Stati Uniti
08:12dove fa parte, è parte portante della crescita del ragazzo.
08:17Quali sono le differenze che hai trovato o i punti di forza che secondo te ci sono
08:23nello sport nella scuola americana, per quello che hai potuto toccare con Manu anche?
08:30Allora, avendo vissuto l'esperienza sia da studente, da atleta che da padre adesso,
08:37da genitore di figlie che vanno a scuola qui negli Stati Uniti,
08:42c'è sempre un prezzo da pagare, nulla viene dato mai gratuitamente.
08:49Cosa intendo dire con questo?
08:51In Italia la scuola è prepotentemente accademica, è un'istituzione che prepara accademicamente,
08:59insegna a studiare, insegna ad arrivare all'università per continuare a prepararsi.
09:06La scuola serve a dare strumenti di studio.
09:10Negli Stati Uniti già 30 anni fa, quando io ho fatto lo scambio per un anno,
09:18la scuola invece era molto più un'esperienza all inclusive, quindi era a 360 gradi.
09:25Lo sport è inserito ad altissimo livello all'interno delle attività scolastiche
09:30ed è parte del curriculum in maniera molto presente.
09:35Si fa sport ogni giorno, si entra nelle squadre soltanto per merito, con una selezione di studenti
09:42che intendono far parte di una squadra che sia di pallacanestro, di calcio, di baseball, di football,
09:48di nuoto, pallanuoto e così via.
09:50Sono tantissimi sport disponibili nelle scuole americane.
09:55Devono farlo in maniera seria, devono entrare in squadra,
10:01competere con altri ragazzi per poi continuare a lavorare sulla propria eccellenza.
10:06Questo aspetto del fatto che lo sport sia così preponderante nella vita scolastica
10:17può degenerare dall'altro lato in cui lo sport diventa lo scopo della giornata
10:24mettendo da parte tutto il resto, la parte accademica.
10:28C'è una possibilità e forse a volte una tendenza a fare sì che lo sport diventi centrale rispetto allo studio accademico.
10:38Io credo che il compromesso, come sempre, sia il giusto equilibrio.
10:44In Italia, per i sport che non sono quelli tipici da scuola, bisogna entrare nelle squadre, nei club
10:54ed è fatto in maniera separata.
10:56Daltonde la scuola italiana normalmente prende meno tempo rispetto a quella americana.
11:01La giornata americana inizia intorno alle otto e finisce intorno alle quattro del pomeriggio a scuola.
11:06Quando io ero studente, le scuole a tempo pieno erano poche
11:11per cui io ero impegnato soltanto nella prima parte della giornata
11:14e poi potevo dedicare il pomeriggio alle mie attività sportive.
11:18Quindi era un modo diverso di accedere allo sport.
11:24Una cosa che posso dire che è un vantaggio per i studenti qui negli Stati Uniti
11:30è che, poiché lo sport è una parte integrante del curriculum scolastico,
11:35tutti hanno accesso all'attività sportiva
11:39e non devono cercare di trovare spazio pomeridiano per i club
11:45che magari non ci sono e così via.
11:48Sono pochi gli sport non disponibili nel curriculum accademico.
11:52Anche in una scuola relativamente piccola come quella delle mie figlie
11:56il calcio, la pallavolo, la pallacanestro, il nuoto, la pallanuoto, i tuffi, la ginnastica
12:03sono tutti sport disponibili per chi ha il desiderio di cimentarsi.
12:09Continuiamo al racconto della tua vita sportiva
12:14che ci ha raccontato dell'Accademia Militare, dell'arrivo in America.
12:18A un certo punto evidentemente la tua parentesi con il basket termina
12:22ma continua lo sport con altre avventure?
12:26Il mio rapporto con la pallacanestro termina in Accademia Aeronautica
12:33perché per vari motivi ho scelto di riprendere una mia altra passione
12:40che era quella del nuoto.
12:42Sono tornato al nuoto in Accademia Aeronautica sulle distanze brevi.
12:46Facevo le gare sprint, 50-100 metri.
12:50Non ero straordinario, non ero particolarmente competitivo
12:53ma abbastanza per una squadra piccola come quella dell'Accademia Aeronautica.
12:57Quindi ero nella squadra di nuoto dell'Accademia
13:00e ho gareggiato contro altre accademie, sia all'interno delle gare intra-accademiche
13:09che con le altre accademie europee.
13:13Faccio un po' sorridere Luca, scusami, permettimi,
13:16perché a pensare a quello che hai fatto anche recentemente
13:19nel mondo dell'endurance, del triathlon e in particolare dell'Ironman,
13:23pensarti un velocista, visto le distanze che arrivi a fare adesso,
13:27sembra quasi una cosa poco credibile.
13:29In realtà quello è stato il tuo punto di partenza negli sport
13:33che appartengono alla famiglia del triathlon?
13:36Esatto, esatto. In realtà c'è stato un altro momento
13:40che mi ha visto nello sport dell'endurance.
13:46Quando ero alle scuole superiori, proprio negli Stati Uniti,
13:50quando ho finito la stagione di pallacrestro,
13:54sono entrato in due squadre di corsa.
13:58Nella squadra degli 800 metri, quindi correvo gli 800 metri
14:02in mezzofondo con la squadra della scuola
14:05e nei cinque chilometri di corsa campestre,
14:09che era a quel tempo, e credo ancora adesso,
14:12la distanza più lunga per i ragazzi di scuola superiore.
14:16Quindi ero nella squadra di corsa campestre
14:18e nella squadra degli 800 metri.
14:20Devo dire che nel mio ricordo gli 800 metri
14:22è in assoluto la distanza più brutale che abbia mai corsa,
14:25perché di fatto vuol dire correre due volte a tutta velocità,
14:30alla massima velocità, i 400 metri.
14:33Se andiamo a vedere i tempi, è quello.
14:35Gli 800 metristi sono degli atleti che sono a metà
14:41tra uno sprinter, che normalmente consideriamo
14:44che lo sprint finisce intorno ai 400 metri,
14:47mentre in fondo sono dai 1500 metri in poi.
14:51Gli 800 metristi sono questo ibrido
14:54tra uno sprint e un endurance.
14:57Io mi sono ritrovato in squadra a correre gli 800 metri
15:01che nel mio ricordo da studente
15:03è una delle gare più brutali che ho mai corso.
15:08Il doppio giro della morte, cosiddetto.
15:11Il doppio giro della morte, esatto.
15:13E quindi poi in Accademia ho ripreso il nuoto
15:16e poi c'è stato un lungo lungo periodo
15:19in cui per lavoro, sono ancora tutt'oggi un pilota militare,
15:27ma durante la mia carriera operativa
15:29quando ero un pilota caccia,
15:31quindi per dieci anni tra la fine dell'Accademia
15:36e poi il mio ingresso nel mondo dell'astronautica,
15:41come pilota non mi dedicavo all'endurance,
15:45mi dedicavo piuttosto a discipline
15:48che sono più adatte al mondo del volo,
15:52i pesi, la fitness in generale.
15:55Mi dedicavo al fitness, non facevo gare,
16:00non facevo attività agonistica,
16:04ma semplicemente mi mantenevo in forma
16:06per poter svolgere meglio il mio lavoro
16:10da pilota a prima caccia
16:12a poi pilota sperimentatore e collaudatore.
16:14Il mio ingresso nell'endurance avviene dopo,
16:18dopo quando sono diventato un astronauta.
16:20E allora raccontiamo questa storia
16:22perché poi tra le altre cose
16:24insomma ci sono un sacco di pensieri
16:26che vengono in mente
16:27quando si pensa a Luca Parmitano,
16:30al nostro uomo delle stelle,
16:31il fatto che da bambini un po' tutti diciamo
16:33cosa vuoi fare da grande?
16:34L'astronauta e tu hai coronato questo sogno.
16:37Quello che ti volevo chiedere,
16:39parlando un pochettino di questa,
16:40di queste insomma esperienze
16:43che hai vissuto nello spazio,
16:45ma una domanda da sportivo a sportivo,
16:47ma lì nello spazio ci si riesce anche,
16:50nella navicella, ci si riesce anche
16:51ad allenare e tenersi in forma?
16:53Hai detto bene la prima volta,
16:54nello spazio, non nella navicella.
16:56La navicella, la navetta che ci porta
16:58su e giù dalla Stazione Spaziale Internazionale
17:00è estremamente piccola,
17:02sono tutte estremamente piccole.
17:04La mia, la Soyuz,
17:06è praticamente solo il volume
17:10per i tre membri dell'equipaggio,
17:12non ci sono attrezzature sportive,
17:14ma anche quelle più moderne come la Dragon
17:16o lo Starliner,
17:18sono astronomi molto, molto piccoli.
17:21In orbita invece sulla Stazione Spaziale Internazionale
17:24non solo abbiamo la possibilità di allenarci,
17:28ma abbiamo anche l'obbligo
17:30di allenarci tutti i giorni
17:32per circa due ore e mezza
17:34di esercizio fisico.
17:36Abbiamo tre macchine davvero straordinarie
17:39a bordo della stazione
17:41che ci permettono di mantenerci in forma,
17:44in particolare un TAPIRULAN
17:47molto particolare
17:49perché non è orizzontale,
17:51è agganciato al muro,
17:53quindi corriamo in orizzontale,
17:55non in verticale,
17:57sulla stazione non fa alcuna differenza.
17:59Quello che cambia è che dobbiamo indossare
18:01un'imbragatura che ci aggancia
18:03al TAPIRULAN
18:05in modo da non rimbalzare via.
18:08È un esercizio estremamente valido,
18:12quello del TAPIRULAN,
18:14chiaramente ha un impatto sia cardiovascolare
18:16che osteomuscolare.
18:18Il TAPIRULAN è una ciclette
18:20costruita in Europa,
18:22è un progetto europeo.
18:24Questa ciclette è diversa
18:26da quelle alle quali siamo abituati
18:28perché non ha né sellino né manubrio,
18:30è un computer
18:32molto sofisticato
18:34con i pedali
18:36e in orbita noi ci agganciamo
18:38con le normali scarpe da ciclismo
18:43e poi galleggiando,
18:45pedaliamo
18:47con una macchina da resistenza
18:49che ci permette di arrivare
18:51alla parte bassa del corpo.
18:53È un esercizio cardiovascolare
18:55estremamente valido.
18:57La macchina più innovativa
18:59tra le tre
19:01è una macchina resistiva
19:03si chiama ARED
19:05Advanced Resistive Exercise Device
19:07quindi macchina da esercizio
19:09a resistenza.
19:11Questa macchina ci permette
19:13di fare sollevamento pesi
19:15con delle pompe a vuoto
19:17molto grosse che permettono
19:19di creare resistenze fino all'equivalente
19:21di 300 kg
19:23e tutta una serie di leveraggi
19:25ci permette di fare
19:27varie dozzine di esercizi
19:29di sollevamento pesi
19:31dagli accosciamenti
19:33come squat, deadlift,
19:35spalle, braccia,
19:37pestorali e così via.
19:39È una macchina davvero
19:41fuori dal comune
19:43estremamente
19:45capace di indurre
19:47sforzo sul corpo
19:49ci alleniamo circa due ore e mezza
19:51al giorno per fare in modo
19:53che quando rientriamo sulla terra non abbiamo
19:55perso le nostre capacità
19:57sia cardiovascolari che
19:59non siamo indotti in degenerazione
20:01osteomuscolare.
20:03Dopo che ci avevi detto del tapirulana
20:05e della cicletta pensavo che
20:07avessero inventato anche qualcosa per simulare
20:09il nuoto nello spazio
20:11ma evidentemente magari chissà
20:13in futuro, a parte la battuta
20:15questa era la liesona per arrivare anche
20:17alla tua scoperta del mondo del triatron
20:19vorrei capire come è arrivato il triatron
20:21nella tua vita, se c'è un colpevole
20:23o più colpevoli
20:25e poi come mai hai scelto subito
20:27di fare delle distanze importanti anche
20:29è una storia
20:31per quanto mi rimarro divertente
20:33è un po' un misto di tutto quello che hai detto
20:37di fatto io ricordo
20:39la prima volta
20:41in cui ho scoperto il triatron
20:43come nome, soltanto come nome
20:45ero ancora alle scuole superiori
20:47e il triatron iniziava
20:49ad essere uno sport
20:51con le varie distanze
20:53e credo iniziasse
20:55anche ad entrare nel mondo forse delle Olimpiadi
20:57o comunque dei professionisti
20:59per cui sapevo
21:01dell'esistenza di questo sport
21:03un multisport
21:05in cui si potesse fare nuoto, bicicletta e corsa
21:07ma non lo avevo mai
21:09sebbene fossi
21:11molto incuriosito nell'idea
21:13mi affascinava la sfida
21:15di competere
21:17in tre elementi così diversi
21:19non mi ero mai
21:21dedicato a questa disciplina
21:23l'occasione
21:25per provare nasce
21:27da un colpevole, un colpevole molto preciso
21:29il mio vicino di casa
21:33un giorno tornando dal lavoro
21:35o forse
21:37non era al lavoro
21:39perché era un fine settimana
21:41trovo questo mio
21:43vicino di casa con il quale avevo da pochissimo
21:45stata amicizia
21:47che lavorava a una bicicletta molto strana
21:49che non avevo mai visto
21:51e quindi
21:53incuriosito gli chiedo
21:55lui si chiama John Mayfield
21:57molto bella questa bicicletta
21:59ma a che serve?
22:01Ah no, io sono un triatleta
22:03e ho appena finito una gara
22:05di triathlon
22:07mi ha detto una mezza Ironman
22:09che però non è andata molto bene
22:11chiaramente
22:13ho detto ok, spiegami tutto
22:15e quindi
22:17mi ha raccontato di questa gara
22:19che si fa
22:21qui nella zona dove abito io
22:23è la 70.3 di Galveston
22:25che è un'isola poco a sud
22:27di Houston
22:29mi ha raccontato di questa gara molto difficile
22:31perché è ad aprile
22:33quando comincia già a fare caldo, c'è tanto vento
22:35e mi ha raccontato di questo
22:37suo sport. Io ero
22:39a circa un anno in distanza dal mio volo
22:41quindi
22:43gli ho chiesto
22:45qual è la prossima gara
22:47che fanno da queste parti
22:49e c'era una gara in arrivo
22:51nel, stiamo parlando di aprile
22:53era una gara a settembre, sempre nella stessa
22:55isola
22:57una gara
22:59che permetteva sia la distanza olimpica
23:01che la distanza sprint
23:03io avevo già una bicicletta
23:05una normale bicicletta
23:07da corsa
23:09chiaramente
23:11posso correre, posso nuotare
23:13ho detto va bene, mi iscrivo
23:15e mi iscrivo a questa gara nel settembre
23:17del 2012
23:21quindi
23:23sette mesi prima
23:25della mia partenza
23:27che è stata a maggio dell'anno successivo
23:29ok
23:31era una sprint
23:33non so se esistono ancora
23:35ma era del circuito 51-50
23:37sì, sì, sì, esistono ancora
23:39era un festival in cui c'erano
23:41queste distanze, la sprint e l'olimpica
23:43partecipo
23:45e finisco terzo nella mia categoria
23:47senza
23:49un allenamento preciso
23:51senza un
23:53senza un allenatore, senza allenamento
23:55presentandomi allo sbaraglio
23:57concorrente allo sbaraglio
23:59con la mia bici da corsa
24:01io ero circondato da tutte queste biciclette ultratecniche
24:03io non avevo
24:05l'aerobar
24:07l'ho fatta veramente da principiante
24:09però ho finito la gara
24:11da terzo, non avevo neanche le scarpe da corsa
24:13da bicicletta tra l'altro
24:15avevo le gabbie
24:17in cui infilare
24:19infilare i piedi
24:21una gara veramente strana
24:23chiaramente
24:25lì ho detto, beh, questo sport
24:27è da esplorare
24:29ne voglio sapere di più
24:31bene, poi insomma
24:33l'hai esplorato bene perché poi sono arrivate anche
24:35delle distanze decisamente
24:37più importanti
24:39com'è avvenuta da parte tua la
24:41voglia, la volontà di misurarti su
24:43appunto distanze ben più impegnative
24:45anche di quelle dell'olimpico
24:47anche qui c'è un
24:49colpevole
24:51bisogna andare in orbita
24:53questa volta
24:55bisogna andare in orbita
24:57dove io mi trovavo insieme
24:59a un collega carissimo
25:01che è anche un mio carissimo amico
25:03fraterno, si chiama Chris Cassidy
25:05Chris Cassidy è un ex astronauta
25:07ha lasciato da qualche anno
25:09il corpo astronautico della NASA
25:11ed è un ex Navy SEAL
25:13non so se conoscete
25:15il leggendario Navy SEAL
25:17sono un corpo
25:19della marina militare americana
25:21sono delle forze speciali
25:23estremamente
25:25efficaci
25:27questo Navy SEAL, con lui ho passato
25:29quattro mesi e mezzo in orbita
25:31siamo diventati mostri amici, ho fatto le mie prime due
25:33attività extravehicolari insieme a lui
25:35è stato un po' il mio mentore
25:37un po' la mia guida
25:39nel mondo dell'astronautica
25:41e si parlava del fatto che
25:43dopo un'esperienza così
25:45particolare come
25:47come il volo spaziale di lunga durata
25:49perché abbiamo passato sei mesi in orbita
25:51in quella prima missione
25:53tornare a Terra
25:55è un'incognita
25:57perché ti chiedi, dopo aver fatto
25:59un'esperienza così, con attività extravehicolari
26:01le cosiddette passeggiate spaziali
26:03robotica, esperimenti
26:05sei mesi in questo modo
26:07cosa fai dopo?
26:09quando torni, che cosa
26:11c'è sulla Terra che possa essere un progetto
26:13altrettanto affascinante?
26:15e io ho pensato
26:17alla mia esperienza
26:19da triatleta così piccola
26:21sulle distanze sprint, ho detto ecco la prossima sfida
26:23deve essere qualcosa di molto
26:25più grande
26:27e ho scritto al mio amico
26:29John a Terra e ho detto
26:31John, da qui non riesco
26:33a iscrivermi a una gara
26:35di Ironman, ma
26:37se ci riesci
26:39ti tolgo la mia carta di credito
26:41provo a iscrivermi
26:43a una gara di Ironman
26:45l'anno prossimo
26:47da fare un anno dopo
26:49il mio rientro
26:51John mi risponde
26:53mi dice Luca sono riuscito
26:55a iscriverti
26:57alla gara di Ironman Arizona
26:59Arizona nel
27:012004. A Tempe?
27:03Come? A Tempe, giusto?
27:05In Arizona?
27:07A Tempe in Arizona, esatto
27:09Ok
27:11Lui mi iscrive a questa gara
27:13e subito dopo, stiamo parlando
27:15di forse un mese
27:17prima del rientro del mio collega Chris
27:19forse tre mesi prima del mio
27:21rientro, vado da Chris e dico
27:23Chris, io ho trovato la mia sfida
27:25rientro, mi sono iscritto a una gara di Ironman
27:27in Arizona
27:29Lui mi guarda
27:31con questa faccia come dire
27:33voglio farlo anch'io e mi dice
27:35scrivi a John
27:37e dici che anch'io voglio fare Ironman Arizona
27:39Io scrivo a John
27:41e gli dico John
27:43anche Chris vuole iscriversi
27:45trova un altro posto, fai in modo che sia
27:47io e Chris possiamo partecipare
27:49alla gara in Arizona
27:51John mi risponde
27:53dopo un paio di settimane
27:55e mi dice Luca in questo momento
27:57sei ancora iscritto alla gara in Arizona
27:59ma ho scritto io
28:01all'ufficio public relations
28:03di Ironman e ho detto
28:05che ci sono due astronauti in orbita
28:07interessati a fare una gara
28:09di Ironman e mi hanno suggerito
28:11di invitarvi al
28:13campionato mondiale a Kona
28:15tutto quello che
28:17dovete fare è fare una gara
28:19Ironman prima
28:21di ottobre 2014
28:23quindi dal momento in cui atterrate
28:25fino a ottobre avete circa
28:27un anno di tempo
28:29Chris esattamente 13 mesi
28:31io esattamente 11 mesi
28:33per fare una gara
28:35e poi andare al
28:37campionato mondiale e così è stato
28:39siamo rientrati a terra
28:41Chris a
28:43settembre, io l'11 novembre
28:45del 2013 per una gara
28:47campionato mondiale l'11
28:49ottobre del 2014
28:5111 mesi di tempo per andare
28:53da zero ad Ironman
28:55senza averne mai fatto uno
28:57sembra quasi un libro no?
28:59da zero ad Ironman in 14 mesi
29:01come hai fatto Luca?
29:0311
29:05beh è stata
29:07una bellissima sfida
29:09davvero una bellissima sfida perché
29:11ho scoperto poi negli anni
29:13adesso sono
29:15ho appena finito la mia
29:17quinta gara di Ironman sulla distanza
29:19la terza in tre anni fra l'altro
29:21e ho scoperto che esiste
29:23tutto un mondo al di là del
29:25al di là del nuotare
29:27pedalare e correre esiste tutto
29:29un mondo di preparazione in tecnologia
29:31che ci permette di
29:33avere risultati
29:35diversi rispetto a quelli
29:37delle mie prime gare
29:39io mi sono affidato
29:41un po' al mio amico John
29:43a sua esperienza, mi sono affidato
29:45a
29:47diciamo alla comunità
29:49di Ironman per
29:51per inizialmente
29:53il mio obiettivo è stato semplicemente
29:55quello di completare la gara
29:57perché non sapevo nemmeno se sarei stato in grado
29:59di farlo, dovete pensare che
30:01io comunque non avevo mai notato
30:03una distanza di 3800 metri
30:05come ti ho detto prima erano
30:07sprinter, quindi per me il nuoto era
30:09a tutta velocità
30:11alla massima velocità
30:13per finire, per
30:15poi essere tirato fuori dall'acqua senza
30:17forza perché si dava tutto in quei
30:19500 metri
30:21e anche gli allenamenti erano completamente
30:23diversi da quelli dell'endurance, lo stesso
30:25vale per la bicicletta
30:27non ero mai stato un ciclista
30:29prima di pensare a una gara
30:31di endurance e non avevo
30:33mai corso una maratona
30:35e non ho corso una maratona
30:37fino a quella di
30:39di Kona nel 2014
30:41è stato il mio
30:43primo Ironman, la mia prima maratona
30:45e i miei primi 180 km in bicicletta
30:47quindi
30:49davvero
30:51una sfida per me
30:53molto molto importante. Ascolta Luca
30:55poi hai fatto tante diverse altre
30:57esperienze appunto nell'Ironman come ci dicevi
30:59prima e sappiamo
31:01insomma, l'hai vissuto sulla tua pelle
31:03i triatleti che hanno
31:05sperimentato questa
31:07esperienza così significativa
31:09sanno quanto sia un lungo viaggio
31:11che comincia quando ti iscrivi alla
31:13gara, i mesi di preparazione
31:15finisce probabilmente
31:17anche dopo la finish line
31:19quando incominci a ripensare probabilmente
31:21già a quella successiva
31:23se dovessi identificare dei momenti salienti
31:25di un
31:27viaggio in un Ironman, quali sono
31:29a parte la finish line che è quella doccia di
31:31emozioni, quali sono secondo te
31:33i passi più significativi che si fanno
31:35in questo percorso?
31:37Fai benissimo a parlarne
31:39come un percorso, come un viaggio
31:41con momenti significativi
31:43perché
31:45credo che sia un bel suggerimento
31:47a donare a chi ci ascolta se mai
31:49pensassero di partecipare a una gara come
31:51Ironman, di non
31:53aspettare la finish line
31:55per godersi questo
31:57viaggio
31:59per me sono tanti
32:01i passaggi
32:03chiaramente c'è l'eccitazione nel momento in cui
32:05ci si iscrive perché inizia
32:07un percorso
32:09ogni viaggio deve iniziare col primo passo
32:11e quello di prendere una decisione
32:13quel commitment
32:15dopodiché un altro momento
32:17è quello in cui credo
32:19arriva la realizzazione che
32:21l'endurance
32:23che sia l'Ironman o che sia la maratona
32:25o che sia il ciclismo
32:27di endurance
32:29è uno stile di vita, non è soltanto uno sport
32:31è veramente
32:33una realizzazione
32:35si comprende che per
32:37poter migliorare
32:39negli sport di endurance bisogna
32:41anche disciplinare un po' la propria vita
32:43bisogna
32:45conciliare
32:47il proprio sport con il proprio lavoro
32:49con il proprio stile
32:51con le proprie giornate
32:53con alzarsi presto, andare a letto
32:55presto, riuscire a integrare
32:57anche la vita familiare all'interno
32:59delle ore
33:01di allenamento che servono per poterlo
33:03fare, soprattutto per chi lo fa
33:05a livello amatoriale
33:07i professionisti
33:09vivono del loro sport, del loro
33:11addestramento,
33:13anche della loro visibilità nello sport
33:15per chi lo fa a livello amatoriale
33:17è un compromesso
33:19quindi c'è questo
33:21secondo momento della realizzazione
33:23come faccio ad arrivare
33:25ad aggiungere
33:27fino al traguardo
33:29e poi
33:31credo che un altro momento importante
33:33è quello in cui si prende consapevolezza
33:35delle proprie capacità
33:37e dei propri limiti
33:39e ci possono essere due strade
33:41a quel momento
33:43se si rende conto delle proprie capacità
33:45ovviamente si vuole
33:47sfruttarle
33:49si vuole spingere al massimo
33:51per sfruttare i propri punti di forza
33:53e poi quando si scoprono i propri limiti
33:55è lì che bisogna fare una scelta
33:57scoprire i limiti
33:59significa accettare
34:01il risultato
34:03o significa trovare
34:05un sistema per superarli
34:07perché i limiti
34:09hanno tante nature
34:11a volte sono dentro di noi
34:13a volte sono esterni
34:15a volte sono imposti
34:17a volte non possiamo farci nulla
34:19quello di
34:21approcciarsi a questo limite
34:23studiarlo, comprenderlo
34:25farselo amico
34:27e magari cercare di superarlo
34:29è un altro momento della realizzazione del viaggio
34:31e poi
34:33il terzo momento
34:35secondo me è quello
34:37che gira intorno alla gara
34:39ci si avvicina al momento della partenza
34:41e poi
34:43i giorni successivi
34:45in cui l'esperienza
34:47prende forma
34:49prima della gara è questa fase
34:51che si chiama il tapering
34:53in inglese
34:55questa fase di defaticamento
34:57prima di arrivare alla gara
34:59che è un momento un po' strano
35:01perché bisogna
35:03rinunciare a delle cose
35:05che ci fanno piacere
35:07bisogna mantenersi calmi
35:09quando uno vorrebbe dare tutto
35:11poi la gara
35:13in cui veramente si dà tutto
35:15è un momento estremamente significativo
35:17del percorso
35:19e poi il post gara
35:21in cui si fa un'analisi
35:23di quello che è successo in gara
35:25e si tirano fuori le conclusioni
35:27delle lezioni da imparare
35:29per costruire magari
35:31nella gara successiva
35:33caro Luca io ti ringrazio davvero
35:35siamo già quasi ormai in chiusura di puntata
35:37quello che ti voglio chiedere
35:39a mo' di battuta è solo questo
35:41che cos'è in questo momento della tua vita
35:43il triatron
35:45nella tua vita quotidiana
35:47che cosa rappresenta?
35:49per me il triatron è evasione
35:51è un'occasione per staccare la spina
35:53dalle tribolazioni quotidiane
35:55da quelli che abbiamo tutti
35:57dal lavoro all'economia
35:59a quello che succede in giro nel mondo
36:01ed è un'occasione
36:03per stare con me dentro di me
36:05nel silenzio
36:07il triatron è uno sport molto silenzioso
36:09perché è uno sport veramente individuale
36:11nel nuoto, nella corsa
36:13nel ciclismo
36:15quindi è un momento per riflettere
36:17c'è gente che fa yoga
36:19c'è gente che fa meditazione
36:21io non sono in grado di stare fermo
36:23e ci ho provato
36:25ma non fa proprio per me
36:27la mia meditazione è proprio
36:29nello sforzo
36:31dell'endurance
36:33ed è qualcosa che mi serve
36:35mi serve per stare meglio con me stesso
36:37e per fare pace
36:39con tutto quello che mi circonda
36:41mi piace tantissimo questa cosa che c'hai detto
36:43adesso anche in chiave meditativa
36:45è veramente importante e credo che
36:47tanti di noi triatleti condividano al 100%
36:49io ringrazio di cuore
36:51il nostro caro Luca Parmitano
36:53l'uomo delle stelle, anzi l'ironman delle stelle
36:55grazie davvero di essere stato con noi Luca
36:57grazie a voi per l'invito
36:59per le domande, per la pazienza
37:01e l'attenzione, grazie davvero
37:03ci vediamo alla prossima
37:05finisce qui la puntata di Mondotriatron
37:07sempre su Bike Channel
37:09buon triatron a tutti
37:11ciao amici

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