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SportTrascrizione
00:00Cari amici di Bike Channel, benvenuti a questa nuova puntata di MondoTrip.
00:29Io sono Dario D'Addonardone e con noi quest'oggi c'è Alberto Casadei. Ciao Albi!
00:34Ciao D'Addon, ciao, grazie!
00:35E allora, con Alberto veramente ho l'imbarazzo della scelta perché parleremo di un sacco di cose
00:40meravigliose del nostro mondo del triathlon, perché lui è un pezzo, una colonna storica
00:47proprio del nostro movimento, ce lo faremo raccontare, ma il classicone. Cominciamo
00:51sempre da lì, lo sport con cui il nostro Alberto ha cominciato quando eri bimbo proprio.
00:56Quando ero bimbo i miei mi hanno portato in piscina, mi hanno detto impara a nuotare che
01:01è importante, quindi veramente da piccolino con la quattricità a due anni ho cominciato
01:05subito in piscina. Cavoli, due anni addirittura! Sì, piccolissimo, poi chiaramente è iniziato
01:11tutto il percorso delle propaganda, dell'agonismo nel nuoto, nel mezzo ho fatto anche un anno di
01:17ginnastica artistica. Ah però! Che male non l'avrà fatto e quindi è andata avanti la mia
01:24carriera da nuotatore. A fianco ho avuto comunque un papà che è appassionato in bicicletta,
01:31correva in bicicletta, ha fatto il dilettante ai suoi anni e quindi comunque le scampagnate,
01:36le passeggiate, i domenicali, prima in mountain bike anche con una piccola bici da corsa che,
01:42pensa, mio papà correva sempre con il bici Pinarello perché era molto amico di Nane Pinarello,
01:50il fondatore della Pinarello e per suo figlio aveva fatto artigianalmente una biciclettina
01:59di questa dimensione qua, da corsa, quindi tutta fatta artigianale e mio papà la comprò e quindi
02:07io e mio fratello abbiamo mosso i primi passi su una mini bici da corsa che teniamo ancora a casa.
02:11Quindi ecco una delle domande sarebbe stata la tua prima bici da corsa, una Pinarello rossa,
02:17una mini Pinarello rossa. Ascolta, bellissimo quindi il fatto che comunque nella tua famiglia
02:22si respirasse lo sport come strumento di benessere già da quando eri bambino, per te è stato questo?
02:27Sì, noi in famiglia abbiamo sempre respirato, mia mamma appunto nuotava da giovane, mio papà
02:33altrettanto poi andava in bici, lo stesso proprio a livello familiare mio zio, mio nonno, erano tutta
02:39la gente appassionata, mio zio da parte mia mamma è appassionato di corsa, medico dello sport,
02:45comunque medico cardiologo, poi medico dello sport, medico dello sport anche del Venezia Calcio,
02:50quindi sport respirato a 360 gradi in famiglia e utilizzato fin da piccoli,
02:59prima come strumento per imparare a sopravvivere nelle esigenze e poi come opportunità insomma
03:07di crescita nel mondo agonistico, conoscenze, tutti gli amici alla fine d'infanzia io ce li
03:13ho legati al mondo dello sport. Ecco questo è un aspetto poi sempre molto importante soprattutto
03:17per un ragazzo che cresce, come si è inserito per te nell'agonismo? Cosa significava il doversi
03:23allenare per arrivare poi a performare per una gara? Io diciamo che o per fortuna o per sfortuna
03:30non lo so ancora, non ero un grandissimo nuotatore e come risultati non arrivavo. Tutto relativo
03:36ragazzi ovviamente. Sì poi in realtà in quegli anni là diciamo che il mio allenatore storico
03:42che è Stefano Rossi da piccolo mi chiamava acquastanca, che era tutto un programma nel
03:49senso che sì io andavo, mi impegnavo nei miei limiti, sicuramente non avevo la fisicità del
03:54nuotatore per fare il nuotatore d'alto livello e quindi mi arrabbattavo poi sulle distanze un
04:01po' più lunghe piuttosto che sul delfino laddove magari c'era un po' meno partecipazione e
04:05concorrenza e poi nell'acquilibrio quando sono diventato un po' più grande ci mettevo l'impegno
04:11ma poi i risultati non arrivavano ma fondamentalmente ho continuato ad allenarmi anche
04:16quando sono arrivato alle superiori e gli impegni chiaramente aumentavano perché avevo il gruppo
04:22d'amici, quello è stato sicuramente il collante più forte. Dopodiché Stefano è stato molto bravo,
04:30è riuscito a stimolarmi, ha detto un giorno, ha provato con gli atleti che eravamo lì della
04:36squadra di nuoto, ha detto perché l'estate invece che smettere quando chiude la piscina non
04:41provate a fare un po' di triathlon e io avevo 13 anni la prima volta che ho provato a fare una
04:48gara di triathlon. Avevi già sentito nominare questo triathlon? Solo grazie a Stefano,
04:53ok in realtà appunto era un pioniere, fine anni 90 quindi io il mio esordio l'ho fatto nel 98
05:00però già appunto andavamo a vedere le gare di Stefano nel 95-96 quindi fino agli anni 90,
05:06Stefano si è iniziato fino agli anni 80, è sicuramente uno dei pionieri del triathlon,
05:10è un grandissimo allenatore prima di nuoto e poi anche di triathlon e quindi in realtà nel
05:19nostro ambiente a Mestre, nella piscina di Mestre dove sono cresciuto, il triathlon si è sempre
05:23conosciuto. E' chiaro che all'inizio fuori da là, cos'è che fai? E' chiaro perché all'epoca poi
05:31mi ricordo negli anni 90 in particolare ci chiedevano, ah sì ma dov'è che hai la moto,
05:35quand'è che fai scherma? Ma tutto in un giorno, erano queste le domande simpatiche che venivano
05:40fuori. Prima di cominciare con il triathlon, ho detto prima una cosa importante che sottolineiamo
05:47sempre a riguardo del nuoto, nuoto in piscina, nuoto in acqua libera, per chi non nuota magari
05:52può pensare alla stessa cosa, in realtà poi sappiamo anche di grandissimi, lo citiamo sempre
05:57la regina del nostro nuoto, la divina Federica Pellegrini che disse in più di un'occasione che
06:04aveva il timore dell'acqua libera. Per te invece in realtà non è stato così, ma spiegaci un
06:09pochettino qual è la differenza sostanziale, perché magari per alcuni può essere evidente,
06:13ma per chi non assaggia l'acqua questa differenza magari non la coglie. Chiaro,
06:17guarda è proprio la sicurezza che ti dà la piscina, chiaramente quando nuoti in piscina
06:23ti alleni tutti i giorni in piscina, ti alleni in un ambiente chiuso, tutelato,
06:29dove se può essere anche acqua a fondo dove non tocco, ma comunque ho la corsia, ho il moretto,
06:34torno sempre indietro allo stesso punto di partenza, ho dei riferimenti evidenti e quindi
06:38il nuotatore da piscina, quello che cresce, si allena e continua a nuotare sempre in piscina,
06:44nel momento che esce nelle acque libere, in mare aperto, ma ancor peggio quando andiamo poi nei
06:49laghi piuttosto che nei fiumi ad affrontare delle gare, si spaventa molto uno perché non ha più la
06:57percezione della profondità, molto spesso chiaramente le acque sono torbide e quindi
07:03non si vede cosa c'è intorno, per fortuna a volte anche, sicuramente, dell'altra volta invece in
07:09realtà quando si va anche in acque molto cristalline a nuotare e si percepisce la
07:15profondità comunque dà un senso di angoscia a chi non è abituato, l'altra cosa è che il nuoto in
07:21acque libere è un nuoto anche di contatto e quindi non hai la tua tranquillità della nuotata
07:27che hai nella corsia, quindi tutti questi fattori tendono a mettere in difficoltà il nuotatore che
07:33è cresciuto e appunto si è allenato sempre in piscina, anche i grandissimi campioni. Certo,
07:38aggiungiamoci anche poi le altre particolarità che sono più legate ovviamente in particolare
07:43al triatrono ma non solo insomma del nuoto in acque libere, l'utilizzo magari della muta che
07:47ti fa galleggiare di più ma che ti costringe in alcuni movimenti e anche il fatto della direzione
07:53perché la nuotata del triatlete in acque libere è differente, spiegaci il dettaglio. Si, bisogna
07:57considerare che siamo in acque libere all'aperto e quindi ci sono i fattori esterni che influenzano,
08:03pertanto abbiamo le correnti, abbiamo il vento, abbiamo le onde e quindi seguire una linea
08:10rettilinea fino alla boa non è semplice, tant'è che poi dobbiamo alzare la testa per vedere dove
08:16è questa boa e considerare con degli accorgimenti di traiettoria ma anche di nuotate e di assetto
08:24anche tutti questi fattori che sono sempre diversi perché le onde sono sempre diverse,
08:27possono essere onde piccole frequenti, onde grandi che infrangono piuttosto che la corrente,
08:33può essere arriva di un certo tipo più a largo anche di avventuramento opposta perché
08:38magari ci sono dei faraglioni che creano delle piccole correnti sotto costa e quindi il nuotatore
08:45ad acque libere, il triatleta nel nostro caso, deve avere anche l'accortezza di continuare a
08:52correggere sia la propria traiettoria che il proprio stile di nuotata alle condizioni che
08:57si aggiornano man mano che la gara va avanti. Allora torniamo invece alle prime gare che hai
09:04visto di triathlon, le prime gare del tuo mitico coach Stefano che è veramente un mito per tutti
09:09noi del mondo del triathlon, lo salutiamo. Che cosa ti ha suscitato questo sport? E' la prima
09:16volta che l'hai visto? Hai detto ma questi sono tutti matti, ma che cosa stanno facendo?
09:19Guarda credo che la prima gara fosse a Montecatini Terme forse, comunque eravamo
09:26in lì per fare una gara, un trofeo e Stefano ovviamente ha accolto l'occasione per far
09:34accompagnarci e poi finire le nostre gare per farci la sua gara. Diciamo che io in realtà l'ho
09:40vissuto con un'estrema naturalezza e semplicità, come poi in realtà è, perché l'ho vissuto
09:47tramite Stefano, quindi vedevo lui, vedevo cosa faceva per allenarsi e poi visto in gara è chiaro
09:54che uscire dalla piscina e vedere comunque che ti si apre un mondo con queste zone cambio,
09:59poi all'epoca erano anche molto folcloristiche le gare e le zone cambio e tutto il contorno
10:05anche il pre e il post gara è stato molto attrattivo, ma non l'ho visto come una cosa
10:11inarrivabile, come una cosa da fuori di testa, come magari tante volte veniamo etichettati,
10:18ma soprattutto in passato, quando non ci conoscevano. Quindi in realtà mi è venuta
10:23questa voglia, quando Stefano ce l'ha proposto è stato subito sì, ha detto dai proviamo,
10:29vediamo e poi vabbè mi sono innamorato. Ecco però a questo punto ovviamente abbiamo da farci
10:36raccontare il primo trietron che non si scorda mai. Sì guarda noi abbiamo iniziato, noi perché
10:42dico era questo gruppettino di miei compagni di allenamento, abbiamo iniziato con gli Iron
10:50Kids, le distanze quelle che adesso sono le distanze per ragazzi Utah, all'epoca erano
10:57categorie Iron Kids e quindi mi ricordo la prima gara tra l'altro Stefano non era potuto venire,
11:05quindi sono andato accompagnato da un altro allenatore, un suo amico insomma e ho detto
11:15quello che mi ha colpito è stato proprio la rottura dello schema, in piscina tu fai la tua
11:24gara, io poi facevo il 1500 e iniziavo già a fare le gare lunghe, c'era già una gestione
11:30della gara che dovevi fare attenzione, non era un fuori tutto come magari nei 50 stile libero o
11:37altre distanze, però uscire dall'acqua, andare sulla propria bici, mettersi le scarpe, aver
11:43preparato le scarpe con le clip per chiuderle, non con i lacci elastici chiaramente all'epoca,
11:53insomma è stato tutto un assenio preparativo, una rottura veramente dello schema che mi ha colpito,
12:00poi la fortuna è stata che ci fosse il campionato italiano a Marostica di categoria, per me che nel
12:09nuoto facevo fatiche, non riuscivo mai a qualificarmi per i campionati italiani, c'erano
12:13i tempi limite, non ce la facevo, non ce la facevo e non ce l'ho mai fatta, col senno di poi non ce
12:18l'ho mai fatta, invece là sono riuscito a partecipare ai campionati italiani, vuoi non vuoi sono
12:24arrivato anche quarto e là ho detto wow, e quindi proprio mi sono agganciato a questo sport, anche
12:34se in realtà questo era il 98, nel 99 ho fatto il primo anno sabbatico, perché c'era l'esame di
12:42terza media, bisognava studiare, ma soprattutto ho continuato a nuotare, comunque mi vedevo ancora
12:48nuotatore, per tornare poi nel 2000 con l'esordio nel mondo dei grandi, perché Stefano io faccio
12:55parte all'epoca della Silica Ultralight di Vittorio Veneto, perché Stefano era tesselato per quella
12:59squadra, anche se noi siamo di mestre, ma Stefano era tesselato con una squadra molto forte che all'epoca
13:05vinceva i campionati italiani di società, e allora Stefano mi disse abbiamo due atleti che si sono
13:11infortunati, per fare la gara squadre nella modalità vecchio stile, quindi 5 atleti al via
13:17al massimo, ma almeno 3 che devono arrivare, siamo in due, siamo io e Gabriele Pertusati, ci serve il
13:24terzo, allenati, fatti qualche allenamento, ci alleniamo d'estate e poi andiamo a fare i
13:29campionati italiani assoluti a squadre, per me è stato un campionato italiano assoluto. Ma tu quanti
13:34anni avevi? Io nel 2000, facevo 16 anni. Ecco ragazzi, a 16 anni pedalare con due colonne
13:43storiche, colonne portanti del direttore italiano, perché anche Gabriele ha vestito anche la maglia
13:48della nazionale per intenderci. Esatto, tra l'altro Gabriele per chi non conosce è un ragazzone di due
13:54metri. E' piccolino proprio. Io arrivo a malapena al metro e settanta e quindi c'è proprio uno
13:59squilibrio di altetra, eravano molto divertenti, ma per me è stato proprio uno stimolo enorme,
14:05quindi abbiamo provato due settimane prima, ho fatto l'esordio in un triathlon sprint e poi
14:10sono andato a Marina di Pietrasanta a fare quel campionato italiano a squadre che è stato poi
14:16veramente il mio trampolino. Dai raccontacela un po', perché poi tra l'altro Marina di Pietrasanta
14:22di solito è stato sempre un nuoto complicato con cavalloni e quant'altro, anche in quel caso?
14:26Anche in quel caso, ma quello proprio non era un problema per me perché assolutamente ero nel
14:32pieno della mia attività natatoria, quindi anzi sono stati contenti di quello, il problema poi
14:38veniva in bici perché non avevo sicuramente né le masse, né l'allenamento, né la preparazione
14:45per riuscire a fare delle medie altissime in una gara a cronometro. Avevo anche dei grossi
14:49problemi ad agganciare le scarpe, sicuramente avevo appena imparato e non so se ti ricordi,
14:56c'erano i vecchi agganci della Time, con i pedali Time che erano complicatissimi e Stefano aveva
15:01quelli là e quindi mi aveva dato da usare quelli là e faccio fatica già ad agganciare, quindi il
15:06giorno prima mi sono ritrovato facendo un giro in inversione di marcia sul lungomare della Vesiglia,
15:11disteso per terra, agganciato alla bici che non riuscivo neanche a sganciare i piedi.
15:16Tra l'altro con un Gabriele Pertusati che ha dei vattaggi che sono innominabili,
15:20praticamente. Il giorno dopo infatti mi sono trovato con Gabriele Pertusati che davanti
15:25era grande e io sotto praticamente mi prendo tutta l'aria da sotto, ne avevo neanche in scia,
15:29ero praticamente all'aria perché gli passavo tutta l'aria sotto e con Stefano che ovviamente
15:34hanno tirato tutto, io sono sempre stato dietro sulla bici e sulla corsa mi hanno spinto e siamo
15:41arrivati, all'epoca si poteva fare adesso, ma all'epoca era consentito e siamo arrivati
15:47a traguardo mi sembra 26esimi, lignitosissimo, con più di 40 di media in bici che per me erano
15:52numeri insomma clamorosi e mi sono fatto una settimana con 40 di febbre per smaltire la
15:59stanchezza. Però quello ha fatto sì davvero che scattasse quella scintilla e dal 2001 ho
16:06iniziato seriamente. Tra l'altro 2000 anno anche del triathlon alle Olimpiadi, poi magari
16:11ne parliamo perché tu sei anche uno storico del nostro triathlon nel senso che lo conosci nei
16:17dettagli, anzi ti faccio subito questa domanda, spesso facciamo questa considerazione, non c'è
16:22stato quel boom che magari uno si aspettava dopo le Olimpiadi del triathlon in Italia stiamo dicendo,
16:28poi è successo anche all'estero, insomma non c'è stato un escalation del triathlon né in Italia
16:33né a livello mondiale, ma la consapevolezza chiaramente è aumentata nel senso che non so
16:39neanche che sport sia, è sparito quasi totalmente oramai, adesso il triathlon è uno sport realmente
16:44solido e importante che affronta ancora le sue Olimpiadi, Paralimpiadi anche, ecco tu come hai
16:52vissuto questa crescita del nostro movimento? Ci sono stato dentro in pieno effettivamente perché
16:59io passavo dalle categorie giovanili alle categorie poi Under 23, Elite, devo dire che le categorie
17:04giovanili che ho fatto io non sono minimamente comparabili con la struttura organizzativa che
17:10c'è adesso dell'attività giovanile e non è una cosa di parte, però devo dire i giovani adesso
17:21hanno sicuramente molta più opportunità di provare questo sport, cosa che io se non avessi conosciuto
17:26Stefano, quindi quella fortuna di essere al posto giusto al momento giusto mai avrei fatto triathlon,
17:31adesso ci sono tante società che lavorano bene nei territori e che provano a portare avanti
17:36il maggior numero di atleti, poi nel passaggio alle categorie successive quindi con i grandi
17:42finita categoria giovanili, chiaramente i numeri sono sempre poi che subiscono un calo e questo ha
17:48fatto sì che non esplodessero realmente i numeri di partecipazione, anche se è diventato una realtà
17:53solida, concreta dove i numeri non calano più, non crescono in maniera esponenziale ma sono
18:00stabili e siamo conosciuti, quello che probabilmente adesso ci servirebbe è quel risultato in più,
18:06quel qualcosa in più che come stiamo vedendo abbiamo vissuto proprio da Sidney in poi con il
18:12nuoto, con i risultati di Ferravanti e Rosolino che hanno dato il via a un'esplosione e oggi
18:16raccogliamo i risultati di quello, come lo stiamo vedendo in parte anche con l'atletica, con i
18:22risultati delle ultime olimpiadi, Stano, La Marcia, tutti quanti che hanno creato un volano
18:35che stiamo vedendo adesso ma che vedremo anche nei prossimi anni, ecco a noi ci serve quel
18:40qualcosina in più a livello di risultati internazionali per farci promozione ancora
18:45di più, però insomma è anche vero che è uno sport che non è facilmente abbordabile come il nuoto,
18:51cioè vai in piscina o piuttosto che vai a fare atletica, è chiaramente un po' più strutturato
18:57e complesso anche l'attività giovanile, sia per le famiglie che per le società,
19:02quindi ci sono dei limiti strutturali che non verranno mai rotti, però con l'aiutino di qualche
19:09risultato in più sicuramente avremo dei numeri in crescita e anche i settori giovanili ne beneficerebbero.
19:15E questo ce l'auguriamo tutti ovviamente, allora abbiamo circa una decina di minuti abbondanti
19:21ancora per chiacchierare, per parlare della carriera di Alberto servirebbero tre quattro
19:26puntate intere in realtà e forse non riusciamo neanche a elencare bene il tutto, quindi ti
19:30chiedo ovviamente anche perché poi vogliamo parlare di questa ultima fase della tua attività
19:35nel mondo triathlon che riguarda appunto l'attività giovanile che è veramente molto importante, ma
19:40concentriamoci per quel che riguarda la tua carriera, tu sei stato performante prima sulle
19:46distanze corte e poi sulle distanze lunghe difendendo anche i colori della nazionale,
19:50ecco se dovessi riassumerci e raccontarci un po' gli highlights di quella che è stata la tua carriera.
19:55Sì ho avuto la fortuna di fare tutto il percorso, quindi dalla nazionale giovanile ho avuto il
20:00piacere di vincere un campionato italiano junior, giovanile di triathlon per poi vincere i
20:06campionati successivi Under 23, per poi arrivare a vincere ancora da Under 23 campionato italiano
20:11assoluto su distanza olimpica e di mezzo Ironman, anzi doppio olimpico in quell'anno là, nello stesso
20:18anno che era il 2008, per poi altri podi a livello nazionale sia sull'olimpico, altri titoli sul mezzo
20:28Ironman, quindi finita diciamo quell'esperienza con la nazionale anche maggiore e quindi campionati
20:34europei, campionati mondiali, l'attività in corsa della qualifica olimpica che per me non ha portato
20:40alle olimpiadi ma che comunque mi ha fatto vivere tutto quel cammino, abbiamo deciso di virare sulle
20:46distanze più lunghe perché era qualcosa che comunque naturalmente mi veniva bene e sono riuscito a
20:51fare comunque un ottavo in mondiali di Ironman 70.3, vari vari vari podi tra Ironman 70.3 Challenge,
21:00un podio anche nella distanza Ironman verso fine carriera, 8 ore e 10 come miglior performance e
21:08quindi diciamo che ho provato tutto, ho provato anche l'Aquatic Runner, lo Swimrun, diciamo che
21:15ho avuto la fortuna di essere eclettico a livello sportivo per quanto riguarda le distanze e riuscivo
21:24ad allenare tanto, a recuperare molto bene, seguito sempre molto bene da Stefano Rossi,
21:29ho avuto la fortuna di entrare nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro che sicuramente
21:32mi ha dato una tranquillità in un momento anche difficile della mia vita quando è venuto a mancare
21:38mio papà, bene stavo prima nella società dove stavo, sicuramente la sicurezza che mi ha dato
21:45il gruppo sportivo anche di prospettiva di vita è stato importante e oggi mi ha permesso poi di
21:50poter essere ancora d'aiuto per la federazione, prima a cavallo insomma negli ultimi anni della
21:59mia carriera, io ho fatto l'ultimo anno nel 2019 da agonista professionista e in quegli anni là
22:05già rivestivo il ruolo di coordinatore tecnico della macroarea nord-est per l'attività giovanile,
22:10per poi con le nuove elezioni avvenute nel 2001 con la presidenza jubilei di diventare
22:18il direttore tecnico dell'attività giovanile federale. Adesso ovviamente andiamo dentro anche
22:24questo argomento, io cito anche che il cui presente ha vinto con l'Elefantino al traguardo,
22:28col mitico Chiga, il triatron delle leggende, il triatron più importante in terra asiatica,
22:34il Laguna Puketriatron, salutiamo anche Marco Marchese ovviamente, anche quella è stata
22:38un'esperienza particolare. Grazie a Marco, ho fatto delle esperienze bellissime in giro per
22:43il mondo, tra Egitto, Cuba, Thailandia, mi ha fatto conoscere questo triatron delle leggende
22:50appunto del Laguna Puketriatron, che è stato un colpo di fulmine, sono tornato tutti gli anni da
22:56quando ho iniziato poi ad andarci, ho avuto la fortuna di vincere un'edizione insieme a Massimo
23:01Cigana che siamo arrivati insieme, quindi Massimo aveva già vinto in solitaria, ho avuto il piacere
23:07di condividere la finish line con lui, ho fatto anche dei bei risultati quando all'epoca si
23:13facevano due weekend di gara, quindi sia il Laguna Puketriatron che si affiancava una gara
23:19mezzo Ironman o del circuito Ironman o del Challenge, negli anni si sono alternati e
23:24quindi di conoscere molto da vicino, di gareggiare proprio spalla a spalla, in bici, ruota a ruota,
23:30anche con le dovute distanze dettate dai regolamenti con campioni come McCormack,
23:38Chris Lieto, in edizione ero in bici, eravamo appunto io, Chris Lieto e McCormack che
23:45avevano fatto fuoco e fiamme all'Ironman della Hawaii, quindi ti dà delle possibilità di
23:52esperienza certe gare, certi ambienti che rimangono nel cuore e sono molto formativi,
23:59perché vedere come gareggiano certi atleti da dentro la gara è qualcosa di unico e preziosissimo,
24:05che poi torna molto utile anche nella carriera da allenatore, da tecnico e tutto questo grazie a
24:10Marco Marchese, nostro grandissimo amico. Lo salutiamo, è bellissimo poi vedere,
24:15lo vedete anche voi insomma, mentre racconta il nostro Alberto gli occhi che brillano proprio
24:19di passione, vorrei chiederti questo, secondo me va così ecco, io la racconto ma ovviamente
24:25sei tu a doverci dire la realtà dei fatti, il triathlon l'hai vissuto talmente con tanta
24:30passione e dedizione e quindi hai dato tanto, hai ricevuto così tanto che poi adesso vuoi
24:35continuare a donare e a trasmetterlo anche ai più piccoli, mi collego su questa cosa qui anche,
24:41faccio un altro piccolo inciso, ovviamente l'attività giovanile del triathlon parte con
24:44l'attività dei mini cuccioli, quindi partiamo dai ragazzi di 6 anni fino ad arrivare ai nostri
24:49giovani di 19, gli junior che si poi proiettano nel mondo dei grandi con le categorie under 23
24:55e poi elite, è molto delicata, lo è stato tanto nei passati anni, il passaggio che è un passaggio
25:02delicato per l'essere umano che diventa grande, da ragazzo adolescente diventa uomo, proprio quello
25:09tra junior e under 23, finisce l'attività giovanile e incomincia un'attività che deve
25:14essere più professionale, professionistica anche se possiamo chiamarla, come da coach adesso e da
25:21responsabile ovviamente tecnico di questo sviluppo del triathlon giovanile italiano
25:26si affronta questo particolare momento della vita degli atleti? Noi abbiamo due momenti
25:33grossi di svolta nelle categorie giovanile, appunto quando passano da UUT a UUTB iniziano
25:41a prendere le proprie autonomie, quindi da ragazzi a UUTB in quella fascia di età
25:47iniziano a prendere le loro autonomie dai 12 ai 16 anni e quindi dobbiamo essere bravi a
25:55tenerli agganciati e fargli capire che sì è bello quello che succede fuori, gli amici, è bello andare a
26:00fare l'aperitivo, è bello trovarsi la ragazza e il ragazzo, ma tutto questo si può fare ed è
26:07compatibile con la vita dello sportivo perché non è che siamo noi che abbiamo fatto sport per una
26:11vita da professionisti o da amatori, siamo gente fuori dal mondo, abbiamo le nostre famiglie,
26:15abbiamo le nostre vite, siamo matti ma riusciamo a organizzare tutto quanto, quindi riusciamo a
26:23dedicare il tempo giusto alle cose che sia lo studio, che sia la vita extrasportiva, che sia
26:29l'allenamento e quindi in quella fascia di età dobbiamo essere bravi a motivarli e tenerli
26:33agganciati. Quando passiamo dai 19 ai 20 anni, quindi passano nella categoria U23 cambia
26:39passaggio dalla scuola superiore all'università, è chiaro che è un altro momento di rottura
26:45importante perché devono iniziare a aumentare chiaramente i volumi di allenamento, perché quello
26:50che ti chiede il mondo agonistico è molto più alto. Noi come anche come politica federale abbiamo
26:57spinto tantissimo a tenere agganciati gli atleti alla scuola, all'università, quindi come prima
27:05cosa è non concentrarsi esclusivamente sullo sport perché non è proficuo a lungo andare,
27:11è bene avere una valvola di sfogo, qualcosa che ti aiuti anche a distrarti, a concentrarsi su
27:17qualcos'altro quando le cose vanno bene e quando soprattutto le cose vanno male. Quindi grande
27:23attenzione a questo, sottolineata anche dalle borse di studio che sono state promosse e proprio anche
27:32l'attenzione alla nazionale universitaria, ai campionati universitari che sono stati istituiti
27:36e poi un grande lavoro con le società, cercando di fare rete con le società perché alla fine la
27:46federazione può fare tutta la politica di tutela, di promozione che vuole, però poi sono le società,
27:52i tecnici delle società a cui noi dobbiamo dire grazie perché sono loro che sono ogni giorno a
27:56contatto con questi atleti. Abbiamo cercato in questa rete, abbiamo cercato anche di creare
28:03degli ambienti di studio e di allenamento ad alto livello, quindi sono stati creati i centri
28:09tecnici di sviluppo territoriali, legati a delle università importanti come Torino per esempio,
28:17adesso ne è nato proprio recentemente uno a Riccione, quindi dove hanno l'opportunità agli
28:22atleti sì di continuare a studiare e aprirsi delle prospettive di vita che siano anche
28:27extrasportive, ma al contempo di allenarsi e di crescere in ambienti molto qualificati,
28:32con uno staff molto qualificato, gestito, coordinato la federazione, ma non trascurando
28:38le società e gli allenatori personali che rimangono a casa. Ultima domanda, siamo in
28:44chiusura, con la tua Anna avete creato una splendida famiglia, tantissimi pargoli,
28:49ma ai vostri figli da grande, tutti gli auguri che facciano triathlon, li indirizzerai sul triathlon?
28:54Guarda abbiamo tre bellissimi bambini, due maschi e una bambina, siamo come dicevo,
29:00siamo gente normale, abbiamo le nostre famiglie, i nostri impegni, io e i miei bimbi li sto facendo
29:04provare tutto quello che posso, hanno provato tutti, il piccolino è un anno e mezzo quindi
29:09ancora sulla via, ma i due più grandi hanno 6 e 5 anni, hanno provato danza,
29:16nuotano, li porto sempre a nuotare, hanno provato karate, quindi hanno provato tantissime cose,
29:23Riccardo ha fatto questo inverno il suo esordio nel duathlon, io chiaramente l'ho fatto come
29:30gioco con i minicuccioli, è bellissimo, guardate le gare dei bambini, 6-7 anni,
29:35sono bellissime le gare dei minicuccioli, è un gioco, non sono gare, è un gioco del triathlon,
29:42è il gioco del duathlon, quello che vorranno fare secondo me lo faranno liberamente,
29:47l'importante è far provare ai bambini tante cose e poi farli trovare a ognuno la sua via.
29:51Grazie di cuore al nostro Alberto Casadei per questa bellissima
29:55calcherata, finisce qui la puntata di Mondo Triathlon, ci vediamo per la prossima,
29:59sempre su Bike Channel, da Doce, io triamo, buon triathlon a tutti, ciao amici.