Mondo Triathlon - puntata 64

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00:00cari amici di bike channel benvenuti a questa nuova puntata di mondo triathlon
00:29io sono Dario D'Addonardone e quest'oggi con noi come ospite abbiamo Mauro Ciarrocchi, il ciarro
00:35ciao Mauro, ciao ciao Dario, benvenuto, grazie, e allora con il nostro ciarro perché tutti lo
00:41chiamiamo così, dobbiamo parlare di tante cose fino ad arrivare all'altra parte del mondo ovvero
00:48Hakona, un'isola mitica ma ci arriviamo insomma a parlare delle Hawaii, dobbiamo cominciare come
00:54sempre piace a noi fare con Mauro piccolo, Mauro bimbo che incomincia a scoprire lo sport, quali
01:00sono stati i primi sport Mauro? vabbè come tutti a quel tempo il calcio, il calcio fino a 22 anni
01:07però allora vediamo se funziona il teorema del triatleta per il calcio perché di solito noi
01:12triatleti che abbiamo avuto una parentesi nel calcio terzino, ala, palla lunga e pedalare,
01:19alla sinistra, è puntuale, funziona così, sì no prima il calcio, la passione, ho avuto un periodo
01:26di due anni di nuoto perché avevo rotto la tibia sciare costretto dai miei genitori e poi però il
01:32calcio era quello che mi piaceva e fino a 22 anni quello, poi fino a 29 il basket perché mi ero
01:39innamorato del basket, da calcio a basket è già un bel salto, quando vedi Magic Johnson e Larry
01:44Bear che arriva nell'NBA, ti viene quella passione e dopo 29 anni trascinato da un amico a fare una
01:52maratona sono passato alla corsa. Anche qui cioè cominciato con la corsa con la maratona? E questo
02:00mio amico mi ha coinvolto in questa esperienza strana che mi è subito piaciuta e nel frattempo
02:07quella che era allora tele capodistria, passava questo Ironman delle Hawaii, io non avevo mai
02:14sentito parlare di queste cose e mi sembrava una cosa fuori dal mondo, impossibile, poi pian piano
02:22la passione è entrata lì, poi già venendo dalla maratona dicevo vabbè la fine con la maratona,
02:27poi ho scoperto che non era così semplice, però è iniziata quella passione nel 93 per
02:35il triathlon in generale, già con l'idea di arrivare alla distanza full? Sì, l'idea era
02:41quella lì, ho iniziato nel 93 a far triathlon, però fino al 2000 continuavo a rimandare perché
02:47l'idea di correre la maratona che già facevo dopo la bici e dopo il nuoto mi sembrava impossibile,
02:53per cui è stato un rimandare finché quello che era allora l'Ironlario, la mia squadra di allora.
02:59Salutiamo il press, Gianluigi Ricchiuto, sempre lui? Sempre lui certo, quell'anno l'Ironlario
03:07aveva deciso di fare l'Ironman a ROT e in gruppo c'erano parecchi ragazzi, allora mi sono accodato
03:13e è stata la prima esperienza. E qui i più giovani direbbero ma come Ironman, Challenge ROT? Eh no
03:18ragazzi perché Ironman a ROT era Ironman Europe a ROT per tanti anni, fino al 2003 mi sembra.
03:25Non mi ricordo se era l'ultimo quello che ho fatto io o il penultimo, prima di diventare
03:29anonimo e poi Challenge. Però spiegaci, cominciamo a mettere un po' di ordine perché qua di cose da
03:36dire ce ne sono davvero tante. Da uno sport di squadra, dal calcio al basket già il salto è di
03:42un certo tipo, dal calcio al basket alla maratona c'è già un altro salto importante e poi hai fatto
03:51un quadro salto plomortale per arrivare agli sport di endurance, come è funzionato questi passaggi?
03:57La passione per l'endurance c'è sempre stata, infatti anche il mio allenatore quando giocavo a
04:01calcio diceva che dovevo correre di meno perché io andavo troppo diciamo. L'endurance non mi piaceva
04:09tantissimo e approcciarmi al triathlon è stata una cosa che mi ha dato passione, il fatto che sono un
04:15po' un orso come dice l'ornella che tu conosci, è una cosa in più e mi piaceva proprio non l'idea
04:22di Ironman intesa Ironman WTC, a me piace proprio la distanza 38-180-42, mi ha affascinato da subito
04:30per cui io ne ho fatti sia con il marchio che senza marchio, mi piace proprio la distanza.
04:36Spiegarci un pochettino che cosa ti affascina di questa distanza, quali sono le caratteristiche?
04:41Di avere una giornata per se stesse, non è poco, senza avere l'impegno di dover tornare a casa
04:48troppo presto, forse perché la frazione a piedi è quella che mi piace di più, che è nella parte
04:57finale, mi rilassa alla fine. Ragazzi lo so cosa state pensando, la maratona che rilassa, non è
05:05possibile alla fine di un Ironman, eppure ci sono dei triatleti come il sottoscritto, come anche il
05:11sottoscritto ma soprattutto come Mauro, che amano fare la maratona dopo aver nuotato per 3800 metri
05:18e pedalato per 180 chilometri, sembra una follia ma noi lo siamo un po' matti evidentemente.
05:23Sì un po' matti, poi ovvio che dipende tutto dall'allenamento e da quello che uno cerca
05:28nella gara, io non ho mai guardato prima di iscrivermi a una gara la frazione bici come
05:32fosse, sono 180 chilometri, se c'è salita andrò più piano, se è filante vado più forte, però mi
05:41piaceva proprio l'idea della distanza. Però lo riconosci perché è evidente questa cosa, che hai
05:48un atteggiamento che è la tua forza, una forza mentale che fa la differenza in uno sport così
05:55impegnativo come è la full distance del triathlon. Sì questo sicuramente, ovvio che l'approccio
06:02recente che c'è verso il triathlon, non solo l'Ironman, è più estetico che di sostanza, mi
06:08dispiace dirlo, ma è così. Io ho iniziato nel 93, tu poco dopo. Io nel 95. Esatto e ci conosciamo
06:16da allora e ti ricordi com'era l'ambiente in zona cambio e lo vedo come adesso anche se faccio
06:22solo Ironman, per cui è già diverso rispetto all'Olimpico e Sprint, però i soci hanno cambiato
06:29molto questo approccio. Un po' mi dispiace, un po' lo accetto perché è l'evolversi delle cose.
06:35Certo. Vengo redarguito da molti amici perché ancora non ho misuratore di potenza, non uso il
06:41cardio, non ho il contapedalate. Io vado. Eppure lui va e adesso ci faremo anche raccontare perché
06:48si è tolto diverse soddisfazioni il nostro superciarro. Però vorrei tornare un attimino,
06:54prima poi vorrei parlare con te anche dell'evoluzione del triathlon perché ci hai raccontato che di un
06:59triathlon diverso evidentemente, quasi il triathlon dei pionieri che abbiamo vissuto noi la seconda
07:03parte, la crescita, l'inizio della crescita, ma rispetto a quello che c'è adesso è tutto un altro
07:08triathlon. Ma vorrei che ci raccontassi il tuo primo triathlon, te lo ricordi quando è stato?
07:13Il primo triathlon l'ho fatto a Anzio, ero un medio nel 94. Ha debutato con un medio ovviamente.
07:19No, avevo debutato con un medio sognando di far subito dopo l'Ironman, cioè vicino a quello lì.
07:25Invece il medio non mi è sembrato niente, era fredda l'acqua perché era il 25 aprile. Anzi,
07:32una gara bella, mi era piaciuta molto. Ero arrivato addirittura davanti a Manuela Ianesi,
07:38che era per me una delle triatlete importanti del triathlon italiano.
07:41La capitana poi è stata dell'emissione di triathlon lungo.
07:44Poi c'era Christophe Mao che aveva vinto, che è arrivato nei primi 5 alle Hawaii. Cioè,
07:48voglio dire, era stata una gara importante, però da lì poi altre gare quell'anno,
07:54Olimpici e altri medi. Però lì ho capito che l'Ironman era un'altra cosa. Via di avere pazienza.
08:00Facci capire, una volta che hai terminato il tuo triathlon medio ad Anzio,
08:03cosa ti sei detto? Questo è il mio sport? L'ho trovato veramente?
08:06Sì, sì. Allora addirittura non voglio essere presuntuoso arrogante, però devo dire,
08:13probabilmente mi ero allenato in maniera eccessiva. Il mezzo che ho fatto ad Anzio
08:18non mi era sembrato per niente difficile. Cioè, avevo finito molto sereno.
08:22Fantastico. Però detto questo, ho capito che far la maratona sarebbe stata una cosa ben diversa.
08:27Per cui quell'anno ho fatto Olimpici e medi, ma non era stato difficile. Era solo capire
08:33l'Ironman che era un'altra cosa. Ecco, ci stai parlando di quanto sia importante,
08:38e te l'hai già detto due o tre volte, l'allenamento per questo tipo di distanze.
08:42Quanto ti eri allenato? E soprattutto come sei arrivato? Perché ci hai parlato del tuo
08:47amore per la corsa, ma bici e nuoto? Come eri messo all'epoca?
08:51Allora, mi allenavo da solo. Non c'erano giornali come Adesso o riviste o Google che
08:57ti davano tante indicazioni diverse, perché era tutto improvvisato. Facevo tanto come sostanza,
09:03perché sapevo di dover fare, in quel caso, duemila di nuoto, novanta in bici e ventuno a piedi.
09:10Per cui mi ero allenato per molto di più di quello. Troppo sicuramente, perché poi alla
09:16fine della gara non mi sembrava di aver fatto niente di che. Però non era niente di che,
09:23ma avevo capito che l'Ironman era una cosa un po' diversa. E difatti sono passati poi sette
09:29anni da quel giorno lì, sei anni e mezzo da quel giorno lì, per arrivare a fare l'Ironman.
09:33Raccontaci un pochettino, questi sette anni, come te li sei gestiti? Sempre con l'idea,
09:38io un giorno farò quell'Ironman, ma ti sei comunque goduto il percorso evidentemente,
09:43hai fatto delle belle gare. Quali sono quelle che ti sono rimaste più impresse?
09:47Oh mamma, a ricordarsi adesso, è talmente passato tanto tempo. Anzi, per la prima esperienza,
09:53poi quell'anno lì stesso c'era stato un olimpico all'Elba a Portoferraio,
09:56che non fanno più, ma era stata una cosa magica. La location, il mare.
10:01E poi l'Elba è tornata importante per il nostro ciarro.
10:03Assolutamente, ma poi tantissime, il primo Mergozzo, l'Idro, che era a detta di professionisti
10:15che l'hanno fatto, come il neozelandese, adesso non mi viene il nome, che hanno partecipato
10:21a questa gara, ma anche Marcus Ornellas, il brasiliano, che l'aveva vinta. Hanno detto
10:26che era la gara più dura che avevano fatto a livello di medio, una gara veramente impegnativa
10:32in bici, però l'ho fatta un po' di volte e è un bel ricordo, perché comunque è una gara
10:36bellissima. Poi vabbè, qualche olimpico qua e là, che adesso non ricordo, perché le ho fatte
10:41talmente tante, che ricordo ovviamente sono tutti gli Ironman. Quelli potrei raccontarti
10:45il perfido per sé. Allora, questo è il momento giusto per arrivare a quel 2000. Qual è stata
10:52la molla, forse ce l'avevi già detto, questo fatto che sei andato in gruppo a fare questo
10:56Ironman a Roth. Come ti eri preparato? Se per un medio avevi fatto la molla di lavoro di un
11:01Ironman probabilmente. Per l'Ironman cosa avevi fatto? Ovviamente avevo aumentato le distanze,
11:09ho aumentato le variazioni nelle distanze, i lavori che facevo. Per la corsa era più facile,
11:15perché era una cosa che già sapevo preparare. Il nuoto ha allungato la distanza, ma non ho mai
11:22cercato la velocità di migliorare, cioè io sapevo che quello era il mio ritmo e cercavo di tenerlo.
11:28Forse con la corsa riuscivo a fare lavori più tecnici, negli altri no, mi allenavo e basta.
11:33Poi ovviamente eravamo, mi sembra, in 14 a fare l'Ironman Roth dell'Aeronallario. Era un bel
11:40gruppo e il ricordo di quella gara, a parte il freddo che ha fatto, la pioggia. Dopo la gara in
11:47camper ho acceso la stufa, per cui giusto in luglio per dire le situazioni come erano. Descriviamo
11:53un attimo Roth che attualmente, dopo Kona, è la gara più iconica del triathlon per il full
11:58distance sicuramente, ma in generale. In particolare viene subito in mente il
12:04Solarberg e l'arrivo viene costruito una sorta di stadio e c'è una festa con ballerine
12:11brasiliane, fuochi d'artificio, c'è di tutto. Sembra veramente di essere al carnevale di Rio,
12:15quindi una grande partecipazione anche del pubblico. Cos'hai vissuto quella volta lì?
12:21Il nuoto è volato via, la frazione ai bici, si passa due volte. La prima volta che sono
12:27passato al Solarberg avevo i brividi perché mi sembrava di essere in una gara di ciclismo che
12:32vedevo in tv. L'etapa del tour, veramente fantastico. Il Solarberg è stato emozionantissimo,
12:37al primo giro ho vissuto meglio al secondo perché avevo capito la situazione e poi la
12:42maratona lì l'ho sofferta tantissimo perché ricordo ancora c'erano dei cartelli dei chilometri
12:47alti come una persona. Quando ho visto chilometro 1 sono andato in crisi, era il mio primo Ironman,
12:52fino al ventesimo ho corso, poi ho camminato un po', poi dopo ho incrociato Gianluigi e ho
13:01ripreso a correre, poi l'ho finita anche bene come corsa, però ero andato un po' in crisi perché
13:06io ero partito per correre senza esperienza con la mente alle maratone, non avevo capito che era
13:13un'altra cosa da vivere diversamente. Che lezioni hai imparato da Roth e cosa hai
13:20maturato come consapevolezza rispetto all'Ironman? Sicuramente l'approccio alla frazione a piedi non è
13:27quello che puoi avere quando parti in una maratona singola e io lì più o meno pensavo di poter essere
13:33vicino a quella prestazione da maratona singola, invece è una cosa diversa, subito l'ho capito e
13:40già l'anno dopo è andato decisamente meglio. Tu hai questo approccio, molto tranquillo e sereno,
13:44per cui vivi davvero questa è una tua forza, l'aspetto mentale, la sua positività, il suo
13:51atteggiamento come abbiamo già detto anche prima, allo stesso tempo l'agonismo ce l'hai dentro,
13:57ce l'hai la voglia di arrivare a centrare il tuo risultato, di centrare quel tempo,
14:01quindi sei riuscito a trovare un bel mix, un bel equilibrio tra queste due parti di te?
14:06Sì, diciamo che non sono molto competitivo io, so quello che posso fare e so che la mia
14:14gara è comunque a piedi, il nuoto è buono diciamo, la bici è mediocre e devo portarla alla fine e so
14:22che poi è la corsa che mi cambia le cose, per cui quando scendo dalla bici so che devo dare il
14:27meglio di me, ma senza esagerare, so quello che posso fare, un po' perché sono vecchio,
14:32ormai sono abituato, però a piedi so quello che posso dare, per l'età che ho e la mia categoria
14:45so che sono in un buon livello, per cui me la gioco lì. Allora recentemente è arrivato la
14:51finish line di un Ironman in Svizzera a Thun, noi vogliamo sapere da quell'anno 2000 al 2024
14:59quanti full distance tra pallinati e nonni, i pallinati sono le gare dell'Ironman e quelli
15:05che non sono marchiati Ironman ma che sono distanza full, qua è un discorso un po' particolare ma
15:10spero che sia abbastanza chiaro. Allora diciamo full che mi viene male solo a dirlo, questo qui
15:16era il 46esimo. 46 ragazzi, ecco e tra questi 46 quelli dall'altra parte dell'oceano, dall'altra
15:26parte del mondo quanti sono stati fino ad ora? Lì alle Hawaii 9, questo qua che andrò a fare
15:31sarà il decimo e poi ne ho fatti un po' dappertutto. Precisiamo bene perché con noi oggi abbiamo in
15:40puntata Mr. Ciarro che è il detentore del maggior numero di finish line conquistate in quel di Kona,
15:48Kona vuol dire Ironman Hawaii World Championship, Ironman World Championship, purtroppo non è più
15:54così al 100% perché sappiamo che dall'anno scorso il mondiale di Ironman si divide tra Kona e Nizza,
16:00tra uomini e donne, una cosa anche qui un po' particolare, però a parte queste particolarità
16:06il nostro Ciarro, il nostro Mauro, un anno sì e un anno no si prende la sua qualifica praticamente
16:12per andare a Kona. Arriviamo a raccontare come sei arrivato a Kona, quindi da quel 2000 fino
16:19alla prima qualifica, cosa è successo? Allora a Roth ovviamente non mi ero qualificato, era
16:25andata bene la gara ma non mi ero qualificato, poi l'anno dopo avevo fatto Klagenfurt. Quindi
16:30comunque anche in questo caso è stato subito amore con l'armi, questa è la mia distanza. La
16:36sera stessa di Roth finita in camper ho acceso la stufa così all'ornella avevo detto mai più,
16:41la mattina dopo era già un mh però bella. Questo è l'altro teorema del triatleta. Così e alla fine
16:47mi sono iscritto l'anno successivo a Klagenfurt e allora funzionava, erano un po' diverse le slot
16:54come venivano assegnate perché c'era meno gente, così morale. La mia categoria quell'anno ne aveva
16:59sei di posti, io ero arrivato nono perché ho finito la gara, ho preso il camper e sono andato via. Il
17:04giorno dopo mi ha chiamato Gianluigi, il presidente dell'Aeronlario, per dirmi che il decimo aveva
17:09preso la slot. Ecco perché funziona che c'è un sistema di roll down, si chiama per cui se nei
17:14primi sei non c'è qualche atleta, viene chiamato il settimo, poi l'ottavo, poi il nono e lui purtroppo
17:20la prima è sfuggita così. La prima è sfuggita e lì c'è stato un po' di nervoso perché io pensavo
17:26che fosse, era un po' il mio sogno che consideravo impossibile, averlo avuto al portata di mano e
17:33averci rinunciato mi ha bruciato un pochino. Ecco. L'anno dopo ho fatto l'anzarote e avevo
17:39dei problemi di bronchite. È il mas duro. Sì, bellissimo, Ironman. È il più bello che hai mai
17:44fatto? Ti interrompo subito, è il più bello che tu abbia mai fatto l'anzarote? Uno dei più belli,
17:48sicuro. Però avevo questa bronchite che mi ha dato un po' di problemi per cui la gara l'ho finita
17:54ma non mi sono qualificato. L'anno dopo a Zurigo invece è stata la prima qualifica. Ok quindi
17:592003. 2003 la prima qualifica. Quindi qualifica a luglio, giusto? E gara di Kona a ottobre. Anche
18:12i tempi di recupero, facci capire perché come si fa a fare più Ironman nello stesso anno? Diciamo
18:18che quando cominci a chiedere al tuo fisico certi allenamenti, una costanza di allenamenti eccetera,
18:24il primo per me ci vogliono sei mesi a prepararlo. Quando il fisico si comincia ad abituare a certe
18:30richieste dipende da quello che vuoi tu dalla gara. Perché come sai tre volte io ho fatto l'Elba e due
18:38settimane dopo le Hawaii. Cioè è ovvio, in bici e a nuoto non ho mai avuto problemi. La frazione a
18:46piedi dopo due settimane e rifare un'altra maratona è un po' pesante, non è impossibile,
18:51devi andare un po' più piano. Però dipende da quello che pretendi da te, è più che fattibile.
18:56Certo non devi pensare di andare a puntare a chissà cosa, però se uno lo fa con criterio
19:04l'allenamento c'è, la base c'è, per cui devi solo accettare quello che il fisico ti richiede
19:10o quello che puoi dare. Facciamo quest'altra piccola parentesi perché Elbaman se lo merita
19:15alla gara full distance in Italia più famosa, più importante, con un percorso anche in particolare
19:22nella frazione ciclistica importante anch'esso dal punto di vista antimetri. Quindi salutiamo
19:26Marco Scotti e tutto il team di Elbaman che sta continuando a celebrare ogni edizione una gara
19:33sempre più bella, bisogna dirlo assolutamente. Torniamo alla prima Kona, quell'ottobre 2003,
19:40non 2023, come è stata? Già il fatto di immaginare un viaggio a Kona per me è stata
19:47una cosa incredibile. La prima cosa era pensare alla vacanza con la Horny, io e mia moglie fare
19:54una vacanza all'Ewa era una cosa magica, per cui la gara per me era un evento. C'era anche la gara?
20:01Ecco esatto, la frase giusta è dire c'era anche la gara. Prima la vacanza, infatti noi siamo arrivati
20:07il sabato precedente alla gara e ti dico abbiamo girato più o meno Big Island, come facciamo ogni
20:13volta che andiamo, poi il venerdì prima della gara siamo lì a Kona, va bene, e la gara è un evento,
20:20non sono mai riuscito a pensarla come gara. C'è sempre come essere lì e vivere il momento,
20:28anche perché può piacere o non piacere, per me il percorso bici è bellissimo perché poter fare
20:35quella strada noiosissima con il mare a fianco, vedere Maui, è una cosa che a me piace talmente
20:42tanto che forse sono di parte. Poi per il resto la gara, chi pensa alla gara per la gara che è,
20:51non ha senso, è il posto che è magico. Ecco è così magico che sei tornato, tornerai quest'ottobre
20:59per la decima volta. Il fatto di essere l'italiano con più finish line conquistate a Kona, che effetto ti fa?
21:07Cosa devo dire? So che sono l'italiano che ha più qualifiche ma finisce lì. Per me è l'undicesima
21:17volta perché un anno sono andato per l'Ultraman a Le Havane. Raccontaci un pochettino anche di
21:24questo Ultraman perché è carina questa cosa. L'Ultraman è una gara in tre giorni, il primo
21:29giorno ci sono dieci chilometri di nuoto seguiti da 144 in bici. Avete capito bene le distanze?
21:34Il secondo giorno 274 in bici e il terzo giorno 84 a piedi. La doppia maratona. Esatto, ma allora
21:42il mio entusiasmo di pensare di fare quello a Kona era l'idea di fare tutto il giro di Big Island
21:49facendo sport. Io l'avevo già vista tutta la Big Island, la parte anche nord, il hilo e tutta la
21:55costa con la foresta pluviale, però proprio di farla in un evento sportivo mi affascinava
22:01tantissimo. Per cui ho fatto la qualifica che poi consiste nel finire un Ultraman,
22:07l'avevo fatta in Galles. Poi per due o tre anni non ci ho più pensato e nel 2017 invece ho fatto
22:12la richiesta di poter partecipare, mi hanno accettato e è stato bellissimo.
22:18Fantastico, in tutto questo l'hai già citata, l'abbiamo già salutata qualche volta. A fianco
22:24a te c'è una donna splendida, la Orny appunto, che è la tua moglie, la tua compagna di vita.
22:29Quanto è importante avere una persona a fianco che non solo crede in te, ma ti supporta, ti sta
22:37vicino, ti comprende anche perché allenare questo tipo di distanze vuol dire star via anche
22:42tante ore per far bene. È fondamentale, guarda, quando io tessero qualcuno nella squadra la prima
22:52cosa che gli dico, gli ricordo che l'importante è famiglia, lavoro, sport. Questo è l'ordine di
22:59non mettere mai lo sport al primo posto. Non andiamo alle Olimpiadi, non facciamo i mondiali
23:04assoluti con la nazionale, per cui se lo vivono bene e riescono a mediare quello che richiede
23:11l'allenamento con la famiglia, che può essere come nel mio caso senza figli o altri che hanno
23:16figli, diventa ancora più complicato. L'importante è quello e l'Ornella devo dire che è la mia forza.
23:23Fantastico, ci piace anche la tua commozione mentre la salutiamo ovviamente. A proposito
23:32sempre di distance Ironman, stavi parlando appunto della tua società perché stai facendo
23:38anche il coach, il proselitismo di triatron. Un tema molto importante dell'attualità è il fatto che
23:44tanti si avvicinano ormai al triatron pensando subito alla distanza Ironman. Per te che sei un
23:50portacolore di questa distanza, un appassionato, un emblema della distanza Ironman in Italia e non
23:58solo, quando ti senti avvicinare da magari un atleta che non è ancora un triatleta e ti dice
24:05io voglio fare l'Ironman tra sei mesi, qual è la tua risposta? Non valgono le parolacce?
24:09Mi capita spessissimo come hai appena detto. Il problema è proprio la moda, i social e quello
24:19che si legge in giro e proprio il fatto di poter dire ho fatto un Ironman. Non è così scontato
24:25fare un Ironman, richiede tantissimo sacrificio per finirlo col sorriso e tantissima gente mi
24:32capita di vedere che si tessera per fare l'Ironman. Io sono partito dalla base, non ho mai
24:38fatto sprint, forse ne ho fatti un paio, però non dico che serve fare quei passi prima, ma ci
24:46vuole veramente tempo. Quei sei mesi che io dico sono fondamentali. Io ho appena tesserato in
24:50squadra un ragazzo di 19 anni che quest'anno si è iscritto a Cervia. C'era anche il suo papà quando
24:55si è tesserato e gli ho detto io non dico che sono contrario, è un po' un'esagerazione, perché
25:02un Ironman veramente richiede tanto e finché il fisico non si adatta a certe richieste è uno
25:09sforzo incredibile. Anche perché credo Mauro, anche tu condividi assolutamente, sono convinto
25:19questa considerazione. Noi vogliamo innamorare del nostro sport tanti altri sportivi, tante
25:26altre persone perché continuino a fare sport e spesso e volentieri invece quando sbatti contro
25:31un muro come l'Ironman, quando ancora non sei pronto, magari ti scotti anche e ti allontani poi.
25:36Quello è uno dei problemi che tanta gente pensa, lo facevo anch'io, cioè pensi alle tre singole
25:42discipline e dici io in questa ci metto questo, questo e questo. E fai la somma. Non è proprio
25:50così, anche perché uno dei problemi più grossi nell'Ironman è alimentarsi nel modo corretto,
25:55perché le energie a un certo punto finiscono e quello si impara negli allenamenti, col tempo,
26:03in modo che il fisico si sia adattato a certi sforzi, per cui diciamo che non è da prendere
26:09sotto gamba e non è una moda, è uno sforzo importante, per cui goderselo bene è la cosa migliore.
26:15Ascolta, siamo quasi ormai in chiusura della nostra chiacchierata, quello che ti vorrei chiedere è cosa
26:21ti aspetti da questa tua decima Kona, cioè come vai, ti avvicini a questa gara e che cosa pensi
26:28nel ritornare nella tua isola, ormai c'è la residenza, giusto? Quasi dai, diciamo così. No,
26:35la cosa più bella sono i profumi di Kona, c'è proprio l'ambiente che mi viene da pensare adesso,
26:40come organizzare la vacanza della gara proprio, cioè la gara so cosa devo fare, è quella,
26:46la conosco, mi piace tantissimo, per cui sono entusiasta di poterla rifare, perché mi piace,
26:53però la cosa che sto pensando di più è di fare cose nuove su Big Island e vedere cose nuove.
26:59Ascolta, dopo 31 anni di triathlon, qual è il sogno del cassetto del nostro Mauro Cerrocchi,
27:08triatletico? Ma guarda, ne abbiamo parlato con l'Ornella, che questa era l'ultima qualifica
27:18per le Hawaii e dopo farò ancora Ironman, ma per il piacere di farli e per girare il mondo,
27:25avere la scusa di una vacanza in posti magnifici, perché tanto l'acqua c'è e l'Ornella piace l'acqua
27:29e anche a me. Detto questo, poi all'Ornella ho anche detto, magari quando compierò il 65 potrei
27:37pensare alla qualifica di nuovo, quando cambio categoria, giusto? Però è un in più, ma non
27:43dipende solo da me. E allora con questa ultima battuta finisce la nostra chiacchierata con il
27:47nostro Mauro Cerrocchi, grazie Mauro di essere stato con noi. Grazie a te Dario. Ovviamente ci
27:52vediamo per la prossima puntata sempre su Byte Channel, da Doceio Triamo, buon triathlon a tutti!