Da "Sii come Bill" al gruppo di influnecer "Unflunecer" fino alla società "Billover", in questa nuova puntata di Social Trend su RadioRoma abbiamo avuto il piacere e l'onore di ospitare in collegamento video il content creator Andrea Nuzzo. Noto per i suoi tanti progetti in rete, Nuzzo è ora tornato a Radio Roma Television (canale 14 del digitale terrestre a Roma e nel Lazio) per illustrarci il suo ultimo libro edito da Mondatori: "7 cose che avrei voluto imparare prima di…".
A Social Trend Esmeralda Moretti e Matteo Acitelli interagiscono con l'ospite per chiedergli una serie di curiosità sul suo nuovo libro e per comprendere meglio come è iniziata la carriera online. Quando cresciamo ci rendiamo conto che alcune fasi della nostra vita sarebbero state più “semplici” se avessimo avuto a disposizione determinate conoscenze, o magari solo qualche consapevolezza in più. Eppure, quando ci si trova in un’età critica come quella dell’adolescenza, durante la quale spesso genitori e parenti cercano di mettere a nostra disposizione la propria esperienza, noi tendiamo a rifiutare quell’aiuto e a voler sbagliare e fare esperienza per conto nostro. E secondo Andrea Nuzzo, perché? E soprattutto: è sbagliato? Nel senso che spesso si rimprovera agli adolescenti di non saper ascoltare, ma forse è parte del normale processo di crescita voler sbagliare per conto nostro. Questa è solo una delle tante domande poste al fondatore di Sii come Bill durante questa puntata di Social Trend.
La prima parte del libro di Andrea Nuzzo è dedicata alla sua esperienza con la scuola. Visto il back to school di questi giorni e l’inizio del nuovo anno accademico in università, qual è stata l'esperienza di Andrea? Vi lasciamo alla visione della puntata per tutte le curiosità a cui ha risposto il nostro ospite.
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A Social Trend Esmeralda Moretti e Matteo Acitelli interagiscono con l'ospite per chiedergli una serie di curiosità sul suo nuovo libro e per comprendere meglio come è iniziata la carriera online. Quando cresciamo ci rendiamo conto che alcune fasi della nostra vita sarebbero state più “semplici” se avessimo avuto a disposizione determinate conoscenze, o magari solo qualche consapevolezza in più. Eppure, quando ci si trova in un’età critica come quella dell’adolescenza, durante la quale spesso genitori e parenti cercano di mettere a nostra disposizione la propria esperienza, noi tendiamo a rifiutare quell’aiuto e a voler sbagliare e fare esperienza per conto nostro. E secondo Andrea Nuzzo, perché? E soprattutto: è sbagliato? Nel senso che spesso si rimprovera agli adolescenti di non saper ascoltare, ma forse è parte del normale processo di crescita voler sbagliare per conto nostro. Questa è solo una delle tante domande poste al fondatore di Sii come Bill durante questa puntata di Social Trend.
La prima parte del libro di Andrea Nuzzo è dedicata alla sua esperienza con la scuola. Visto il back to school di questi giorni e l’inizio del nuovo anno accademico in università, qual è stata l'esperienza di Andrea? Vi lasciamo alla visione della puntata per tutte le curiosità a cui ha risposto il nostro ospite.
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NovitàTrascrizione
00:00Social Trend, le news a portata di Hashtag con Matteo Acitelli ed Esmeralda Moretti.
00:06Buongiorno a tutti bentornati su Social Trend, siete qui anche oggi in compagnia di Esmeralda
00:11Moretti e Matteo Acitelli e come ogni giorno vi trasportiamo in quello che è l'universo dei
00:16social quindi insomma siamo contenti di avervi qui con noi con un ospite stra interessante che
00:22adesso vi presentiamo. Te Matteo come stai oggi? Bene dai non c'è male ormai abbiamo preso il
00:26ritmo questa settimana, la prima della nuova stagione di Social Trend, sta andando alla
00:31grande ma non lo dicevo troppo all'altra voce. Adesso che l'abbiamo detto scoppia tutto quanto.
00:33Non lo dicevo all'altra voce ma siamo felicissimi di avere qui con noi oggi Andrea Nuzzo in
00:38collegamento Skype credo, non lo so vMix sai quale tecnologia oggi ci permette di avere tanti
00:44collegamenti e oggi siamo felici di avere in video appunto Andrea. Sicuramente tanti di voi
00:49lo conosceranno già appunto Andrea è un content creator da tanti anni su tante piattaforme
00:53principalmente TikTok e Instagram, ideatore di Sì come Bill che ha spopolato io ricordo
00:58soprattutto durante la quarantena poi ci faremo raccontare che siamo curiosi, fondatore del gruppo
01:02degli Influencer e della società Billover che all'interno dell'ultimo libro uscito proprio
01:06pochissimi giorni fa e edito da Mondadori racconta le sette cose che avrei voluto imparare prima di,
01:12e ci faremo raccontare prima di cosa, perché infatti uno dei format che ha tirato tantissimo
01:17su TikTok su Instagram di Andrea è proprio le sette cose che ho imparato negli ultimi sette
01:22giorni, questo format super carino dove Andrea in qualche modo insegna quella che è l'arte
01:27della curiosità, una cosa che noi stiamo perdendo perché sembra quasi di avere tutto sempre a
01:31portata di mano col telefono e quindi non ci incuriosiamo più e invece è giusto ricordare
01:35che è bello incuriosirsi di qualunque cosa ogni giorno, quindi io direi benvenuto Andrea!
01:40Buongiorno, ciao Esmeralda, ciao Matteo, grazie per l'invito, è veramente sempre un piacere,
01:45grazie! Ci fa davvero tanto piacere averti qui e io voglio fare subito una domanda a bomba,
01:50le sette cose che ho imparato, che avrei voluto imparare prima di, prima di cosa all'interno del
01:54libro? Allora in realtà la proposta iniziale nello scrivere questo libro che è più un diario era
02:03quello di scrivere come delle cose che avevo imparato inedite nel corso del degli ultimi
02:09due anni, quindi da quando è nato il format, però mi sembrava qualcosa comunque di banale,
02:13ho detto ma mi piacerebbe comunicare qualcosa di diverso e così ho fatto il ragionamento inverso,
02:18ma se invece che raccontare quello che ho imparato, raccontassi quello che avrei voluto
02:22sapere prima di fare una serie di cose che appunto ho fatto durante la mia crescita in
02:29adolescenza, perché poi è un libro adatto a tutti, specialmente agli adolescenti e quindi ogni
02:33capitolo completa la frase del titolo, quindi prima di studiare, prima di viaggiare da solo,
02:39prima di lavorare, prima di andare a vivere da solo, quindi sono vari temi, sette, all'interno
02:44dei quali ho condiviso sette consigli basati essenzialmente sui miei errori, quindi è un modo
02:49per rendere utili quelli che sono stati i miei errori alle persone della mia età o anche più
02:54piccole che stanno passando le stesse, stanno attraversando le stesse tappe, quindi è un libro
03:01su diversità. E secondo me è un'idea carina soprattutto perché quando cresciamo ci rendiamo
03:05conto che tanti consigli che ci sono stati dati in passato da mamma, papà, nonno e che noi abbiamo
03:10snobbato, perché ovviamente questo si fa in adolescenza, in realtà erano consigli importanti.
03:15Potrebbe essere che questi consigli, magari ricevuti da qualcuno che è più giovane, che
03:20quindi percepiamo come un amico virtuale perché lo seguiamo sui social, magari la volta buona che
03:24li ascoltiamo, ma io parlo riferendomi a me che tante cose forse se le avessi ascoltate sarebbero
03:29andate diversamente, e quindi credo che comunque sia riflettere su quello che è stato quando si è
03:34più grande sia anche un lavoro di catarsi, non so tu come l'hai vissuto, cioè ricordare che ne so
03:38quando si è tornati a scuola, l'inizio dell'università, tutti questi momenti importanti comunque.
03:43Sì, sì, condivido, è stato assolutamente un momento di catarsi, scrivere questo libro, ma soprattutto
03:48anche un modo per riordinare le idee, per ripercorrere quello che è stato, vedendolo un
03:54po' dall'esterno, no? Perché poi quando vivi certe situazioni effettivamente non ti rendi conto al
03:58100% di ciò che stai imparando per rimanere in tema, degli aspetti sia positivi o negativi che
04:05siano, e invece ecco, ripercorrendo tutto tappa per tappa in questi mesi, mi è servito, assolutamente
04:13sì, quindi è un... per questo lo chiamo diario, perché secondo me è qualcosa che dovremmo fare
04:17tutti, a prescindere dal fatto di pubblicare o meno un libro, scrivere dei propri errori di ciò
04:24che si è imparato è veramente tanto tanto sottovalutato, secondo me. Spesso si rimproverà
04:30gli adolescenti di non ascoltare i consigli, e io in realtà credo che non ascoltare i consigli
04:34faccia largamente parte di quella che è l'esperienza dell'adolescenza. Tu eri un adolescente che
04:39ascoltava i consigli o che faceva molto di testa sua? No, facevo molto di testa mia, ma anche fino
04:44alla scelta dell'università, perché mio padre mi ha sempre detto, io non so perché, veramente non so
04:49perché, ma lui diceva, Andrea, ma prova a vedere un po' la facoltà di comunicazione, perché secondo
04:54me ti potrebbe piacere. Io la snobbavo totalmente, dicevo no, mamma, ti pare la comunicazione, ma cosa
04:58centro? E quindi scelsi questa facoltà torvergata, che era un mix tra le lingue e l'informatica,
05:03andando semplicemente per esclusione. Dopo sei mesi dall'inizio di questa facoltà, di queste
05:09lezioni, avevo dato anche un paio di esami, due e mezzo anzi, perché c'era anche un piccolo esonero,
05:14mi sono reso conto che effettivamente papà aveva ragione, perché ho iniziato l'esperienza di sì
05:18come Bill, ho scoperto questo magico mondo dei social, toccando con mano il potenziale
05:23lavorativo, di conoscenze, di eventi e quindi ecco, se avessi ascoltato mio padre, probabilmente
05:29non avrei perso un anno, tra virgolette perso, perché secondo me non si perde mai un anno di
05:33vita. Però ecco, avrei, il percorso che ho fatto insomma doveva andare così, quindi io non rimpiango
05:42assolutamente nulla, però ecco, questo per dire che anch'io ho fatto di testa mia. E probabilmente
05:47se ci fosse stato qualcuno più vicino a me, della mia età, che magari seguivo sui social,
05:52a dirmi certe cose, paradossalmente, come dici tu Esmeralda, l'avrei ascoltato, perché in
05:56adolescenza funziona così. Quando senti la persona adulta, molto lontana da te, che ti dà dei consigli,
06:03lo percepisci quasi come un obbligo, no? E quindi quasi inconsciamente lo rifiuti. Certo. Andrea,
06:08sul web tu sei ormai da tantissimi anni, hai tirato fuori tantissimi progetti, nonostante sei
06:13giovanissimo, sì come Bill, Influencer, la tua società Billover, quale di questi è quello al
06:21quale sei più legato e soprattutto se stai già lavorando a qualcos'altro, dopo anche il libro?
06:26Allora, che domanda difficile, perché è una domanda diversa tra di loro, cioè nel senso sono nati in
06:37momenti diversi. Forse sì, come Bill è quello che ti ha tra virgolette reso celebre all'inizio,
06:43quello che ti ha permesso di emergere. Sì, io sono immensamente grato a Bill, perché al di là
06:50del fatto che mi ha permesso di emergere, è stata per me una palestra quotidiana dal valore
06:54veramente inestimabile, perché io ero veramente, e sono ancora adesso, sebbene meno rispetto a prima,
07:02molto timido. E grazie a sì come Bill, è come se avessi iniziato a espormi sui social in maniera
07:11molto graduale, perché non ci mettevo la faccia, gli insulti che ricevevo non erano rivolti a me,
07:15ma rivolti a Bill. Era un po' il, mi verrebbe da dire capo espiatorio, ma è sbagliato come
07:24termine, perché comunque è il mio alter ego, quindi gli insulti a Bill alla fine li percepivo
07:28come insulti nei miei confronti. Però ecco, è stato un modo per affacciarmi sui social in maniera
07:33molto delicata, comprendere certe dinamiche e non vivere determinati traumi, perché comunque così
07:41funziona. Lo saprete anche voi che quando si è personaggi pubblici su internet, purtroppo la
07:48salute mentale è veramente in bilico, perché secondo me è l'aspetto più difficile di questo
07:54lavoro, perché ti devi sempre confrontare con quello che le persone ti dicono, con la competizione che
07:58c'è. È un mondo difficile, quindi sì come Bill mi ha permesso non solo di emergere a livello
08:04professionale, diciamo, e farmi capire che il mondo della comunicazione fosse la mia strada,
08:09ma anche quella di essermi allenato in questa palestra chiamata web. E uno dei capitoli del
08:17tuo libro è proprio quando ho imparato, ecco avrei voluto imparare prima ad usare i social
08:22in modo costruttivo, e ovviamente il nostro programma si chiama Social Trend, quindi questa
08:26è la parte che sicuramente è più in target, perché noi cerchiamo proprio anche di far riflettere i
08:31giovanissimi, ma anche i meno giovani, perché comunque sia, non è detto che crescendo poi si
08:36acquisisce la maturità sui social, cioè non è una skill che viene per forza, e quindi insomma noi
08:42volevamo chiederti secondo te che cosa significa usare i social in modo costruttivo e qual è stato
08:47il momento in cui hai magari cambiato il tuo approccio ai social e sei arrivato anche comunque
08:51sia a lavorare su dei progetti che sono progetti editoriali, progetti di agenzia, che avessero come
08:57scopo quello di cercare proprio di andare in questa direzione, quindi non creare magari sui
09:02social quelle che sono polarizzazioni, quelli che sono semplificazioni indebite, e tutti questi
09:06discorsi qui. Allora, in realtà non voglio pormi come quello che utilizza i social in maniera
09:15consapevole al 100%, perché è davvero davvero difficile, quindi il percorso di consapevolezza
09:20da questo punto di vista, come di altri, è lungo, è tortuoso, ma secondo me è fondamentale, perché
09:27comunque al giorno d'oggi innanzitutto non dipende da una questione anagrafica, non è questione di
09:32età, ci sono persone di altre generazioni che secondo me utilizzano i social male tanto quelli
09:39della nostra età e viceversa. Purtroppo essendo ormai lo smartphone e di conseguenza internet,
09:44i social parte del nostro quotidiano, anzi gran parte del nostro quotidiano, perché non so le
09:48vostre ore di utilizzo giornaliero, ma le mie sono ancora altissime, è importante usarlo con
09:54consapevolezza. Io me ne sono accorto più o meno durante la pandemia, che è stato come penso per
10:00tutti il momento in cui ho utilizzato di più il telefono e il computer in assoluto, e ero diventato
10:07letteralmente dipendente da un social che andava in quei giorni, mi sembra fosse il 2020, fine 2020
10:12e inizio 2021, che era Clubhouse. Oddio, lo tagliamo fuori, chi se lo ricordava più? Che fine ha fatto poi?
10:18Adesso è tornato, è tornato invece di, credo, messaggistica, se non sbaglio, ho letto qualcosa
10:23Ma dai, ricordi, scusate, ho avuto questo lapsus. Era bellissimo, io ho innamorato, perché comunque,
10:31piacendomi anche il mondo della radio, questo discorso del parlare senza farsi vedere, e
10:37soprattutto la possibilità, all'inizio era molto esclusivo dove ricevere l'invito, era solo per
10:41iPhone, era una dinamica un po' particolare che avevano scelto per motivi di marketing, ma che ha
10:45funzionato, e tant'è che poi secondo me è calato nel momento in cui l'hanno reso disponibile per
10:50tutti. E io parlavo veramente ore e ore, tutti i giorni, in qualsiasi momento della giornata sul
10:56treno a casa, mentre cucinavo, con personaggi anche importanti, persone famose del mondo
11:02dello spettacolo, e quindi era una continua fomo. Ho iniziato lì a percepire la cosiddetta fomo,
11:08la fear of missing out, quindi la paura di perdersi qualcosa, e per una settimana, due
11:15settimane, poi ho detto ma è normale tutto ciò, cioè io sto andando a letta alle tre per parlare,
11:20con gente per quanto importante, per quanto di argomenti costruttivi, sul mio smartphone,
11:24non va bene, questo non vuol dire che vadano demonizzati, ma appunto che si possano utilizzare
11:29in maniera consapevole, che significa regolare il numero di ore giornaliere sullo schermo,
11:34non farsi condizionare troppo negativamente da quello che si vede, purtroppo siamo esposti in
11:39continuazione a informazioni che noi non chiediamo, sia delle persone che seguiamo,
11:43sia dei video che ci appaiono, perché ormai è il contenuto che va dalla persona e non viceversa,
11:48essere consapevole che quello che si vede fa parte di una propria bolla e che è diversa per
11:53ognuno, insomma si potrebbe parlare veramente per ore da un punto di vista filosofico, sociologico,
11:59antropologico, però c'è veramente un mondo dietro e poi soprattutto l'esperienza del digital detox
12:06che ho fatto insieme agli influencer un anno fa mi è servita tantissimo, quindi passare questi tre
12:10giorni completamente sconnesso e fuori dal mondo, mi ha fatto toccare con mano quello che è
12:16effettivamente il benessere del non utilizzare il digitale per qualche giorno, ripeto non si
12:22può fare sempre perché ovviamente fa parte della nostra vita, noi ci lavoriamo, però è importante
12:28anche sapere quali sono gli effetti del distaccarsi quando diventa troppo. Questa cosa infatti è
12:34stracuriosa e torniamo proprio su questo argomento tra pochissimi minuti dopo la pubblicità,
12:38sempre qui su Social Trend. Bentornati a Social Trend, quest'oggi siamo in collegamento con Andrea
12:44Anuzzo, content creator, fondatore di Siccome Bill, influencer e tanto tanto altro. Andrea,
12:51prima della pubblicità stavamo parlando di un po' del tuo gruppo degli influencer e anche di
12:56questo dettaglio che ci stavi raccontando di questa digital detox, quanto avete resistito
13:01e com'è andata? Quando avete ripresi social vi siete sentiti meglio? Raccontaci un po'.
13:07No no no, fosse per noi, per tutti noi, perché veramente eravamo tutti d'accordo all'unanimità,
13:13avremmo passato tutto il mese probabilmente lì. C'è da dire che eravamo, stavamo collaborando
13:17con questa realtà che si occupa di organizzare digital detox ed eravamo in una villa con
13:22piscina in Sardegna, quindi non è che fossimo messi così male. Abbiamo percepito proprio come
13:26un dilatarsi del tempo, come ho raccontato in un video che poi ho fatto e le giornate,
13:34questo succede anche in vacanza, però è anche vero che utilizzare i social ti prosciuga le
13:41giornate, utilizzare i social e qualsiasi altro tipo di strumento sul web. Quindi abbiamo percepito
13:47questo dilatarsi del tempo, questa calma. Io mi sono sentito anche libero da un sacco di ansie,
13:51immotivate che io ho durante il giorno perché utilizzo in continuazione internet ed è stato
13:58stupendo. Quindi tre giorni sono volati e nel momento in cui abbiamo ripreso il telefono,
14:01allora c'è stata difficoltà nel lasciarlo, perché comunque sai, aspetta, avviso questa
14:06persona, faccio la storia sui social per dire che sparisco di qua, di là, quindi ci abbiamo
14:11messo tutti molto. Però una volta che l'abbiamo consegnato non lo volevamo più riavere indietro
14:14e quando ce l'hanno riconsegnata alla fine dell'esperienza ci veniva voglia di lanciarlo via,
14:19perché poi sommersi notifiche. Cioè voi immaginate riprendere il telefono dopo tre giorni off tra
14:24whatsapp e tutte le altre applicazioni, è stato veramente un incubo. Ci sono avuto 24 ore di
14:31full immersion solo per recuperare quello che è arrivato nei giorni di sconnessione. Però è
14:37un'esperienza che consiglio a tutti, ripeto, a prescindere, non bisogna per forza andare nella
14:40villa in vacanza, si può fare anche da casa e secondo me ha degli effetti comunque positivi,
14:45io lo faccio. Avrei voluto farlo, le buone intenzioni erano quelle di farlo ogni settimana,
14:49non riesco, però quella giornata al mese di detox riesco a prendermela ancora adesso,
14:54a prescindere da dove sono. Questo è molto importante, sicuramente è un consiglio
14:58importantissimo per quando si è giovani e si comincia ad avvicinarsi a queste tecnologie.
15:04Io volevo tornare su un punto del tuo libro, perché noi questa settimana,
15:07che è stata la grande ripresa di Social Trend, abbiamo parlato tanto di scuola,
15:11quindi di back to school, che cosa significa, cosa stanno affrontando i ragazzi che ci seguono.
15:16E a proposito di scuola, volevo chiederti appunto, tu nel libro racconti di aver sbagliato svariate
15:20scelte a livello scolastico, cosa che penso accada a tantissimi di noi, perché probabilmente a 14
15:26anni è molto difficile scegliere una scuola che si deve fare per 5 anni, è troppo difficile, così
15:30come a 19 è difficilissimo scegliere l'università, e quindi volevo chiederti quali sono i consigli
15:35scolastici che daresti ai ragazzi che ci seguono, quindi se si sbaglia come prendere questo errore,
15:41l'errore che poi in realtà però magari porta anche a tante belle cose, perché quando si sbaglia si
15:45capisce per esempio che quella strada lì non è la nostra, quindi si esclude un'opzione. E volevo
15:49chiederti di parlarci un po' di questo. Allora, sono assolutamente d'accordo sul fatto che l'errore
15:54sia costruttivo e purtroppo è un concetto che secondo me si capisce solo dopo che si sono fatti
16:00certi errori a livello di crescita scolastica, per questo ne parlo nel mio libro, per far capire ai
16:07ragazzi, anche se glielo dicono in tanti, che veramente sbagliare scuola, sbagliare università
16:12è normale, fa parte del percorso di crescita di ognuno di noi e che secondo me, forse questa è un
16:18popolare opinion, è meglio intraprendere un percorso, rendersi conto di aver sbagliato e
16:24sceglierne un altro che poi la propria strada, magari anche arrivando al traguardo con uno,
16:29due, tre, cinque anni di ritardo, piuttosto che fare tutto come un soldatino ma poi rendersi
16:34conto che non è la propria strada, perché conosco tante persone che hanno fatto questo,
16:38magari seguendo l'imposizione, se così possiamo definirla, da parte dei propri genitori e poi
16:43sono resi conto di essere infelice, magari hanno cambiato totalmente anche lì professione. Allora,
16:50io ho sbagliato in realtà nella scelta a 13 anni, soprattutto perché sentivo tutti i miei amici che
16:56sceglievano il classico, lo scientifico e linguistico, quindi ho optato per il classico,
17:00con il classicissimo ragionamento, eh ma non mi piace la matematica, sono bravo in italiano,
17:06sono cose super, non funziona assolutamente così. Nei primi ho sbagliato anche scelta del liceo,
17:13effettivamente, perché poi mi sono diplomato al liceo classico, però poi ho cambiato l'istituto,
17:19ecco, pur rimanendo nel classico, ho cambiato l'istituto perché nel primo dove sono andato mi
17:24sono trovato male, anche lì c'ero andato perché era vicino casa, perché ci andavano tutti i miei
17:28amici delle medie. Eh vabbè, ma così si sceglie a 14 anni, cioè è stra difficile secondo me.
17:33Sì, non hai tante altre modalità, comunque non hai tanti altri consigli che ti dicono no,
17:37faccio un'altra scelta e quindi ti affidi agli amici magari. Certo. Però se io avessi saputo,
17:42perché ci sono dei miei amici che hanno ragionato in maniera forse più matura per
17:45quell'età, che avrei dovuto seguire la mia strada senza pensare ai pregiudizi e senza pensare ai
17:50miei amici, non mi lamento assolutamente dei miei genitori perché mi hanno lasciato totalmente
17:53libero, loro mi hanno detto scegli tra questo e quello, mi hanno detto scegli quello che vuoi,
17:57noi ti appoggeremo, è che appunto ci sono anche molti pregiudizi. L'esempio che faccio nel libro
18:02è di un mio caro amico che ha scelto l'alberghiero e voi non avete idea di quanto è stato preso in
18:07giro perché lo sappiamo, l'alberghiero è un po' come l'itis, quindi nell'immaginario collettivo
18:11è la scuola dove non fai assolutamente nulla e lui è quello che ha fatto più carriera probabilmente
18:16tra tutti i miei amici, ha subito trovato lavoro. Perché? Perché anche se magari a livello
18:20statistico è vero che all'alberghiero si studia meno, se ti impegni riesci ad emergere perché è
18:26la tua strada e quindi non bisogna assolutamente ascoltare quelli che sono le… certo ci possono
18:32essere dei consigli che sono anche quelli che do nel mio libro, ma non bisogna ascoltare chi
18:36ci dice puoi fare solo questo o quello, ma continuare a pensare con la propria testa perché
18:40è l'unico modo per per distinguersi ed è quello che noi cerchiamo di dire anche nelle scuole. Io
18:46con il progetto Influencer insieme agli altri ragazzi giro nelle scuole, presenterò il libro
18:50nelle scuole e spero che appunto questo faccia percepire ai ragazzi di essere… di potersi
18:56rispecchiare in questi piccoli errori che definisco normali. Sì, secondo me sì, perché c'è tanto
19:02stigma ancora sull'errore, no? Cioè l'errore come qualcosa che non è costitutivo della persona e
19:07quindi aiuta magari anche a capire meglio alcune cose e poi come una cosa normale, perché cioè
19:12sbagliano i professionisti nel loro lavoro, figurati se non può sbagliare una persona che
19:16a 13 anni cerca la propria strada. Eppure comunque sì, anche l'ambiente scolastico spesso ha proprio
19:21il debole dell'errore, quindi tu che sbagli e allora tu che non puoi migliorare e prendi questo
19:27voto e io mi ricorderò di te per questo voto e questa mentalità che è una mentalità non tanto
19:32diffusa fuori dall'Italia, perché invece comunque sì altrove l'errore è proprio visto in modo
19:36costitutivo della persona, credo che sia questo il punto. In Italia secondo me è la nostra generazione
19:42che deve tanto lavorare per cambiarla, quindi penso che sia prezioso far capire ai ragazzi che
19:46innanzitutto non ci si definisce nell'errore o comunque sia non solo nell'errore, perché nell'errore
19:51uno capisce che cosa vuole fare e soprattutto che è normale, tutti sbagliano quotidianamente e non
19:56dobbiamo stare sempre lì a sentirci in colpa quando questo accade. Ma è anche bello portare
20:01proprio comunque un caso di successo dentro le scuole, cioè che i ragazzi hanno la possibilità
20:05di vedere qualcuno comunque non troppo più grande di loro che ce l'ha fatta, comunque ha scritto un
20:10libro per Mondadori e comunque sta facendo tanti bei progetti online e quindi portare un po' di
20:15ottimismo in questi ragazzi che secondo me oggi sono un po' demoralizzati per quello che vedono
20:20intorno a loro. Sì questo è vero, infatti volevo chiederti qual è il consiglio più grande che
20:25daresti a un ragazzo che ci sta seguendo a casa, un ragazzo che magari sta facendo le superiori o sta
20:31uscendo dalle medie, quindi può essere un po' più piccolo, un po' più grande e che probabilmente è
20:36confuso sul proprio futuro. Perché è una cosa normale, spoiler, tutti siamo confusi sul nostro
20:41futuro quando abbiamo 15, 20, credo anche 30 anni. Matteo mi confermi? Ma sì, io sono sempre
20:47insoddisfatto, ma comunque cerco, un po' come tutti noi credo, di fare sempre tante cose,
20:51quindi effettivamente è anche difficile accontentarsi e trovare la propria sfera,
20:56almeno per me. Sì sì, secondo me è vero. Siamo portati sicuramente in questo mondo molto veloce
21:02e tutto a avere sempre tanti stimoli, voler fare tante cose. Andrea ne è, penso, la prova
21:07vivente. Quindi quale consiglio a proposito potresti dare a questi ragazzi che magari
21:12appunto sono un po' incerti, hanno dubbi sul loro futuro e soprattutto come potrebbero trovare il
21:18loro futuro, cioè la loro strada. Allora la mia... Cioè giocando sui social e poi trovando la strada.
21:26Esatto è quello, io non voglio assolutamente dire che c'è una ricetta segreta per trovare
21:31la propria strada, perché non esiste, secondo me. Io appunto, come dici giustamente tu Matteo,
21:38l'ho trovata semplicemente sperimentando. Sono sempre stato curiosissimo nel mondo di internet,
21:44nel mondo online. Mi sono iscritto a Facebook e probabilmente neanche potevo a livello di età,
21:48quando ero in seconda media, quando ero arrivato in Italia. A proposito di questa valorezza digitale,
21:55che uno è poco contabile, soprattutto agli inni. Era il 2007-2008. Io mi sono iscritto a Facebook,
22:00che veniva usato principalmente per giocare. C'era un tipo di giochi...
22:03Bellissimi tra l'altro, quello della pastoria, bellissimo, adoravo.
22:08Quindi ho iniziato a sporcarmi le mani con tutto e questo è il consiglio che darei a tutti i ragazzi
22:16di oggi. Che noi sembra banale, ma non lo è, non lo è. Perché noi abbiamo tra le mani questo
22:22strumento dal potenziale infinito che è internet e che purtroppo viene usato dal 90% delle persone
22:29in maniera passiva. Io non dico che tutti devono diventare imprenditori, perché anche questa è una
22:33narrazione sbagliata. Non dico che tutti devono realizzare il proprio progetto sul web, ma posso
22:39dire con tutta la certezza del mondo che il web, se usato nel modo giusto, può semplificarti la
22:44vita a prescindere da quello che fai. Può aiutarti nello scegliere un determinato percorso, può
22:50aiutarti a conoscere determinate persone, può aiutarti a fare delle esperienze all'estero.
22:55Al giorno d'oggi, grazie a internet, le possibilità sono veramente infinite e quindi il consiglio è
23:02quello di applicare la curiosità al mondo di internet. Che sia andare a esplorare quel social
23:06ancora poco conosciuto, metterci la faccia facendo dei video parlando del proprio argomento, entrare
23:11in una determinata community, chiedere dei consigli. Secondo me internet, se utilizzato nel
23:16modo giusto, può veramente svoltarti la vita e lo sapete penso anche voi. Non possiamo che essere
23:23d'accordo con te. Sì, è straimportante anche far capire ai ragazzi che è giusto anche incuriosirsi
23:28rispetto a tante dinamiche del web che non sono per forza i social, sono tantissime altre. Sono
23:34il fatto di utilizzare nuove piattaforme, di questa iperconnessione che è vero a volte è un problema,
23:38ma altre volte è una grande opportunità. L'intenzione era proprio quella di creare
23:42un'opportunità, un'occasione. Voglio fare un progetto, magari trovo la persona che vuole
23:46farlo con me in Messico e ci posso collaborare perché abbiamo questi strumenti. Quindi secondo
23:52me oggi noi diamo tantissimi lati del web per scontati, ma non sono scontati, sono conquiste,
23:57è che noi avendoli a portata di clic non ce li ricordiamo, non ci ricordiamo che potenzialmente
24:02possiamo avere accesso a un sacco di informazioni in modo gratuito, costante, continuo. In chiusura,
24:07appunto, questa è anche l'intenzione del format delle sette cose, credo, quello di ricordare la
24:12curiosità, ricordare il fatto che oggi possiamo continuamente diventare consapevoli di cose nuove,
24:16almeno io l'ho sempre interpretato così. Magari l'ho sempre interpretato male, adesso si scopre,
24:20però mi piaceva leggerle in questo modo. Sai perché in realtà è nato il format delle sette
24:27cose in questo modo? Perché uno potrebbe dire, ma sono curiosità che uno può anche andare a
24:30leggere su internet, vedere in un determinato documentario, perché poi sono così che le
24:35scoprono, non è che ho ovviamente il consigliere magico che mi suggerisce, però è diverso,
24:42un po' come, non so se vi capita mai, di scegliere su Spotify, di avere su Spotify la playlist con
24:471200 brani e non apprezzarli singolarmente al 100%, come lo si fa quando per esempio stiamo
24:53facendo zapping, tra virgolette, in radio e ci appare quella determinata canzone, che magari
25:00noi abbiamo nella playlist di Spotify, ma ascoltarla perché ci capita, ce la fa percepire in
25:06tutt'altro modo. Lo stesso vale per le foto, dato che parliamo di consapevolezza digitale, adesso
25:10facciamo tantissime foto, gli diamo poco valore perché sono nella galleria del telefono, mentre
25:14quando si sviluppavano era completamente diverso e quindi questo vale anche per questo format delle
25:18sette cose, sono curiosità che vengono da te, tu non devi andarle a cercare e secondo me questo
25:23gli dà un valore, se non migliore, diverso, un valore diverso. Grazie mille Andrea, grazie mille
25:29per essere stato con noi, noi vi ricordiamo appunto il libro di Andrea, edito appunto da Mondadori,
25:35sette cose che avrei voluto imparare prima di, ti ringraziamo per essere stato con noi e alla
25:39prossima magari qui in studio, eccolo lì, qui in studio in presenza la prossima volta, grazie mille
25:44quindi. Molto volentieri, grazie Esmeralda, grazie Matteo, è stato veramente un piacere e super
25:49interessante parlare di questi argomenti. Ciao Andrea e ciao a tutti appunto, noi ci vediamo
25:54sempre domani con una nuova puntata di Social Trend, sempre qui, a domani. Social Trend, le
26:00news a portata di hashtag, con Matteo Acitelli ed Esmeralda Moretti.