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Trascrizione
00:00Siamo in diretta anche su Teletutto per cui diamo il bentrovato ai nostri telespettatori
00:19che si uniscono agli ascoltatori di Radio Brescia 7 per il nostro incontro quotidiano.
00:24Sono molto contenta perché da tanti anni non ci incontriamo ed era il momento di venir
00:31meno a questa brutta abitudine di vederci troppo poco.
00:35E' tornato a trovarci Sime Gigi, Simeoni, buongiorno, come stai?
00:39Ciao Maddalena, ciao a tutti, è un piacere tornare, mi sento a casa.
00:44Io sono molto contenta perché tu secondo me rappresenti la brescianità dandoci un
00:52orgoglio di sapere che sei un fumettista e sceneggiatore, perché mi piace molto ricordare
00:58entrambe le cose, che appunto ci rende orgogliosi perché tu hai fatto la storia del fumetto
01:05italiano.
01:06Questa è la verità, proprio detta molto semplicemente ma con grande verità.
01:11Porta a casa il supplemento.
01:15Spero di aver aggiunto qualche mattoncino al grande muro della storia del fumetto perché
01:22persone molto più meritevoli di me hanno gettato le basi di questo grande muro, di
01:27questo grande palazzo.
01:28Fammi un nome di un tuo riferimento di quelli che parlavano sempre.
01:32Will Eisner tra tutti, Magnus, Andrea Pazienza, ma io da piccolo leggevo soprattutto, mentre
01:39i miei amici leggevano Topolino, Geppo, Tiramolla eccetera, io già, quasi di nascosto
01:45perché erano abbastanza grotteschi e c'era anche una certa forma di violenza, leggevo
01:49già Alan Ford anche se era divertente, un po' tarantiniano, antelitterante, e poi
01:57ho suonato anche con Iacovitti, mi piaceva molto, le strisce di Iacovitti, quello che
02:01faceva i salami con i piedi.
02:03Quanti diari hai avuto tu di Iacovitti, io un'infinità.
02:07La scuola è stata assegnata anche per te dal diario di Iacovitti.
02:12Assolutamente, e quella stranezza lì, quel fuori di testa proprio tipico del grande
02:17Benito Iacovitti mi ha abitato da allora, infatti io sono abbastanza fuori di testa,
02:24un salame ai piedi.
02:26Esatto, perché no, perché no, parlavamo proprio poco fa, microfono spento, di quelli
02:32che sono i paletti che ci mettiamo facendo nella nostra vita legati a quello che ci
02:38sta intorno e invece a come nasciamo più liberi di pensare da bambini.
02:44Poi per fortuna c'è qualcuno che in genere ha anche tratti di genialità che resta un
02:49po' bambino e quindi continua a vedere il salame con i piedi.
02:54Sì, ma poi calcola che io e te siamo coscritti, mi farà capire, siamo del 67.
02:59E guardateci, mica male, vero?
03:02Guarda qua che roba!
03:04Vabbè, comunque non riveliamo il nostro trucco perché altrimenti ci copiano tutti.
03:08Però in quell'epoca, dopo il 68, c'è stato questo fastidio, questo rigettare l'idea
03:19della borghesia con tutte le sue costrizioni.
03:21Qualche giorno fa qualcuno mi diceva, ma come mai tu che sei mancino, a scuola non ti hanno
03:25mai dato le bacchettate, oppure non ti hanno mai legato la mano come facevano quelle generazioni
03:29prima di noi.
03:30Noi siamo post 68, quindi tutti quelli che avevano una predisposizione, un'inclinazione
03:37artistica, siccome erano gli anni della fantasia al potere, venivano molto supportati dalle
03:43famiglie, dalle istituzioni eccetera.
03:45Io mi ricordo, perché poi c'era anche lo scotto da pagare, che quando ero all'elementare
03:50delle scuole Cristoforo Colombo, la mia maestra aveva notato questa mia facilità di approccio
03:59alla matita e al foglio con il disegno e mi aveva proposto per fare delle ore, passare
04:06delle ore ai corsi di Iconica si chiamava, erano i corsi dove c'erano degli insegnanti
04:12che specificamente formavano all'educazione, all'immagine i loro allievi.
04:18Ma siccome il numero ore, il monte ore dello scolario era quello,
04:22Quei curricolari erano quelli?
04:24Esatto, allora hanno detto vabbè tu non fai geografia, cioè salami coi piedi e non so
04:31dov'è Tremosine per dire, adesso lo so perché magari ci sono anche andato, o non
04:38sapevo cos'era il capoluogo del Molise, poi con gli anni mi sono...
04:42Sei andato a recuperare anche la parte di geografia che non avevi fatto?
04:45Sì mantenendo il salame coi piedi però ho potuto ovviare l'inconveniente geografico.
04:51Tu hai quattro figli e mi piacerebbe sapere nella tua libertà mentale di espressione
04:59come hai gestito i tuoi figli da questo punto di vista, evidentemente tu a moglie.
05:05Perché all'epoca, io e mia moglie abbiamo iniziato a fare queste creature che giravano
05:13libere per il mondo.
05:14Da piccolissimi, eravate giovanissimi voi.
05:16Io all'epoca ero il corista di Charlie Cinelli, dei Charlie and the Cats, insieme a Pier Giorgio
05:23è un altro nostro amico, Mimmone, detto Mimmone da Todi.
05:27Poi tu hai fatto una serie di copertine.
05:29Sì sì, ero io il copertinista storico, sono ancora, sono fino all'ultimo disco che
05:35ho fatto, conoscevo bene Charlie, avevamo passato anche dei giorni di vacanze insieme,
05:41conosco ancora la mamma dei figli di Charlie, la Emy che saluto, e mi ricordo che all'epoca
05:48Charlie ogni tanto lo sorprendevo che mi fissava così, quando faceva le prove eccetera, e
05:54lui spesso mi diceva, ma tu come fai a coniugare il lavoro che fai, ma lui non aveva ancora
06:00i bambini, non erano ancora nati i suoi, come fai a mettere insieme tutte queste cose qua?
06:06E io dicevo, Charlie perché sono matto.
06:09Detto a uno come Charlie, che in quanto ha creatività e quindi sono un po'...
06:14Esatto, e Charlie faceva così, si vede che pensava anche me, sono matto allora, e infatti
06:18poi dopo...
06:19Ma non mi hai risposto.
06:21Mi ha seguito a ruota, dimmi.
06:22Volevo capire come sei riuscito a trasferire proprio la libertà di espressione ai tuoi
06:29ragazzi?
06:30Perché la fortuna di essere figli tuoi secondo me sta nel fatto che tu hai ben compreso cosa
06:37vuol dire essere felici e realizzati attraverso la libertà di esprimersi, attraverso tu,
06:46il disegno, ma anche la scrittura delle storie, e loro, come sei riuscito a dargli questo
06:51via?
06:52Allora c'è il problema che quando un babbo, cioè uno che ha una posizione predominante
06:57proprio sulla scacchiera, cioè non è che ha voluto predominare, ma è il pezzo grosso
07:02sulla scacchiera, quindi i bambini, i figli sono i pedoni e di fronte all'alfiere, adesso
07:06non parlo del re, perché in realtà la regina gli fa un mazzo così al re, anche sulla scacchiera.
07:10La regina è sempre una sola.
07:12Però diciamo, l'alfiere fa sempre la figura dell'alfiere, è sempre più grosso, è due
07:16volte il pedone.
07:17Allora, se in casa c'hai, c'hai è brutto, però chi se ne frega, stiamo parlando, se
07:23in casa hai un genitore che ha una forte inclinazione artistica o una forma di intelligenza
07:30analitica, per esempio un scienziato eccetera, letterariamente, perché anche la letteratura
07:36ci insegna che il figlio, se si mette sulle stesse, a muoversi, a muovere i propri passi
07:42nello stesso ambito, subisce un'egida, una forma di compressione dall'alto, anche se
07:48non è voluta, anche se il genitore fa di tutto per evitare di dargli questa sensazione.
07:53Ma il figlio comunque, cioè il figlio d'arte, lo vediamo anche tra i cantanti, tra gli attori,
07:59cioè o riesce a trovare un suo modo oppure per tutta la vita vivrà sempre nell'ombra
08:03del, sarà sempre il figlio della cantante, il figlio dell'attore, il figlio dello scienziato
08:10eccetera, e temerà il confronto, non solo il confronto ma anche le dicerie, cioè dalla
08:16gente che immaginerà che dietro le spalle gli si dica, eh ma quello lì ce l'ha fatto
08:20perché è il figlio dei tali. Per cui, tornando alla tua domanda, in casa io suono la chitarra
08:28anche appunto ho fatto il concerto Revival con i Challenge The Cats di dicembre di tre
08:33anni fa mi pare, un paio di anni fa, canto, da quando eravamo ragazzini facevamo gli
08:39spettacoli in recital musical eccetera, scrivo sceneggiatura, scrivo thriller, disegno da
08:45una vita, da quando avevo cinque anni, per cui immaginavo che i miei figli avrei dovuto
08:51lasciarli avvicinare se volevano e come volevano nella misura in cui intendevano avvicinarsi.
08:56E quindi li ho lasciati liberi e il risultato è che nessuno dei miei figli scrive, nessuno
09:04dei miei figli suona, nessuno dei miei figli, uno si disegna, disegnava bene, poi a un
09:10certo punto gli avevo anche proposto di darmi una mano per avviarlo un po' alla professione,
09:17gli avevo proposto Marcello, mio amatissimo quarto genito, di darmi una mano con la ripassocchina
09:25insomma per avviarla a questa professione, però lui ha preferito che mi ha detto papà
09:30molto fuori dei denti perché quella libertà l'hanno sempre avuta, mi ha detto papà io
09:36e te non possiamo lavorare insieme, stupendo così chiaro, non ci sopporteremo mai, perfetto
09:41e quindi avete smesso, abbiamo continuato da Marci, Marci nel nostro modo molto esatto
09:47da ring diciamo, scaramucce tipiche tra padre e figlio sempre fatte, sane, si sempre basate
09:59sull'amore e anche sul rispetto dei ruoli perché diciamolo, lui adesso fa il rapper
10:03però, ah questo è interessante, si lui fa mille lavori si mantiene e fa il rapper però
10:10qui toccherà toccherà ospidare tutti i figli di Sime perché poi, ma lui è molto selvatico non so
10:18se, non è un rapper da intervista? No lui rifugia qualunque tipo di, anche se c'è uno che non so
10:25il produttore dell'etichetta gli offre lui scappa, non vuole avere, è proprio l'indipendente, quello
10:32vero, quello coerente, quante puntate potremmo fare con Sime? Io credo 10 invece non è così per
10:39cui ci prendiamo 40 secondi per tornare fra poco e magari mi racconti come sei diventato quello che
10:47sei oggi fra poco. Ci tornati in diretta volevo salutare e ringraziare Ruggero Tavelli che oggi
10:53cura la regia audio e video, ma oggi volevo anche salutare e ringraziare molto Alex Rusconi che è
11:00stato il nostro Phil Rouge per cui so che siete amici da tanti anni. Siamo quasi fratelli
11:07praticamente. Questo è molto bello, torniamo a te, scoprono, la tua maestra scopre, non so se a casa
11:14tua già si era capito, che disegni bene, che hai un potenziale, ma da allora ad ora, che vuol dire
11:21avere raccontato attraverso i fumetti tante storie meravigliose, aver scritto anche le storie,
11:29aver pubblicato due romanzi di enorme successo. Da allora ad ora, in sintesi, tipo in due minuti,
11:36che cosa è accaduto e di che cosa vai più fiero tu? Che non vuol dire quello che ha avuto più
11:41successo. Adesso per esempio chi guarda la versione televisiva sta guardando una copertina di Dylan
11:46Dog per dire ma i tuoi personaggi sono innumerevoli. La domanda è per te che cosa è importante segnalare
11:57che ha rappresentato la tua storia da allora ad ora? In due minuti posso dirti che il mio progetto
12:04artistico nel campo del fumetto è stato, e parliamo solo del fumetto, è stato quello di forzare,
12:11aiutare il fumetto d'autore a entrare nel fumetto seriale popolare. Quindi affrontare con i crismi
12:20del fumetto seriale popolare, quindi il limite del fatto che non ce l'hai il colore, perché in
12:24Sergio Bonelli Editore, io adesso sono uno degli autori di Dylan Dog, non usano il colore, se non
12:31per alcune pubblicazioni da libreria, però parliamo di quelle pubblicazioni ordinarie per l'edicola,
12:38fatte su carta povera, anche una carta abbastanza porosa, in bianco e nero, piccolo formato e gabbia
12:44Bonelliana classica. E quindi ho accettato di buon grado il fatto di adattare a quel mezzo lì,
13:08limitato, ma in realtà i limiti sono un po' come quelli dell'uomo tecnologico che improvvisamente
13:15si trova in mezzo a una giungla. Cosa fa? Se è a casa sua, il suo cervello non si sforza di
13:21tirare fuori delle soluzioni, perché apre il frigo e mangia. Invece in mezzo alla giungla,
13:27cosa fa il tuo cervello? Tira fuori delle risorse che nemmeno sai di avere. Quindi quando tu hai
13:32dei limiti tecnologici o tecnici, l'idea che tu vuoi veicolare con quel medium lì,
13:38diventa ancora più potente, ancora più urgente. Allora esplode da quelle gabbie che gli vanno
13:44strette, da quelle strutture che gli vanno strette ed è bellissimo. Per me è stata una scommessa,
13:49l'ho portato avanti tutta la mia vita. Quindi che si tratti di Dylan Dog, che si tratti dei
13:54miei romanzi a fumetti, che sono stati anche tradotti e pubblicati all'estero,
13:59mia grande soddisfazione è uno dei romanzi a fumetti, perché non c'è neanche il limite
14:03dell'ambientazione. Tutti pensano, ma per fare una cosa che funziona devi farla ambientata in
14:07America, in Inghilterra. No, io ho scritto un romanzo di 300 pagine ambientato a Marmentino.
14:13Meraviglioso, mi ricordo. Ecco, con la strega di Marmentino eccetera. Paese che adoro, dove passo
14:21le vacanze da 40 anni, da quando avevo 7 anni, quindi da 50 anni, meno 57. No grazie perché hai
14:31svelato anche la mia di età così. No ma siamo coscritti atipici. Andiamo oltre. No ma non si
14:41vede figurino. Scusa ci sono due modelli. Figurini. Due figurine panini. Esatto. Ecco.
14:48Dove eravamo rimasti? No, parlavamo dei personaggi, quelli che insomma ti sono piaciuti di più e che
14:54ti rappresentano forse meglio, non lo so. Ma tutti, io li amo tutti, beh io son passato dal grottesco,
14:59dalle strisce comiche ad Ilandoche e con Sclavio ho un rapporto molto stretto, di grandissima fiducia,
15:05tra l'altro il bello tra me e Sclavio è che io mi facevo i cavoli miei, lui si faceva i cavoli suoi,
15:10quando Sclavio ha letto i miei romanzi a fumetti ha chiamato in redazione, ha detto chiedete a
15:14Simeone se vuole venire a lavorare con me. Che meraviglia, che soddisfazione. Sì infatti,
15:19io sono alto, ho detto che sono alto un 83, in quel periodo ero alto due. Due metri,
15:25almeno due metri. Esatto. Ma quando hai capito che questo non era più una passione ma era la
15:34tua professione, ti faccio tornare ancora un momento indietro, perché penso quando uno torna
15:38a casa e dice sai cosa io di lavoro voglio disegnare i fumetti e a casa un certo scompenso
15:44poteva anche essere normale, no? È andata così. Allora io mi ricordo il giorno, dopo il giorno
15:52seguente a una mia visita a Milano, facciamo un passo indietro, all'inizio io non speravo,
15:59non osavo sperare di diventare un autore, autore di me stesso. Mi sarebbe bastato iniziare la
16:06carriera disegnando i fumetti, siccome anche Topolino mi piaceva avevo preso contatti attraverso
16:12una conoscenza comune con Giambattista Carpi della Disney e avevo per un anno e mezzo circa
16:20ho studiato i personaggi e mi ero abituato a disegnare i personaggi della Disney, quindi
16:23Topolino, Popperino, tutta la banda. Mi venivano anche bene e Carpi mi incoraggiava quando
16:29periodicamente andavo a trovarlo, guardavo i miei disegni, bravo bravo stai facendo passi da
16:34gigante, ma io in realtà disegnavo da sempre quindi avevo una mano molto allenata. Poi l'ultima
16:40volta, un giorno, si vede che non lo so cosa gli era successo, forse erano, chi lo sa, forse anche
16:46i segni dell'età. Comunque ad un certo punto, un giorno sono andato là, avevo appuntamento,
16:51non si ricordava più che avevo appuntamento, quando mi vede non mi riconosce. Allora lì c'era
16:55un problema. I casi erano due, o ero io o era lui. Però va bene, guarda i disegni e dice no no no,
17:01è tutto, ma cosa stai facendo, ma è tutto da rifare da capo. Io ero morto, ma come un anno
17:08e mezzo che sto lavorando questa cosa qua. I riscontri che mi hai dato non erano quelli che
17:12mi stai dando adesso. Eh sì, allora mi ricordo che sono uscito dalla Disney, mi sono seduto sul
17:17marciapiede, avevo lì la mia cartelletta con tutti i disegni. Adesso cosa faccio? Ho detto a mia
17:21moglie che andava a Milano a prendere il lavoro per entrare in Disney, tu figurati. Avevamo già
17:26tre figli, il quarto non era ancora nato, piccoli. Allora ho detto, ma allora siccome io avevo già
17:34avvisato tutti i miei clienti, perché ero pubblicitario prima, avevo già chiamato tutti.
17:37Tu arrivi al mondo della pubblicità. Ecco, li avevo chiamati e gli ho detto, non cercatemi più.
17:41Ragazzi vi lascio, vi lascio perché faccio altro. Esatto, non cercatemi più. Loro hanno detto,
17:45va bene, bocca al lupo. Ma lì mi ero giocata tutto. Sai, all in, no, il poker. Va bene,
17:53niente, cosa faccio? Allora ho detto, ma guardo i miei disegni e mi accorgo che per sbaglio avevo
18:00preso insieme i disegni della Disney anche le prime tavole di prova di una storia che avevo
18:03inventato io, che non c'entrava niente, molto grottesca, underground, di un personaggio che si
18:09chiamava Zompi ed era uno zombie che saltava. Secondo me, ecco, adesso chi guarda la versione
18:14TV, chi ascolta la versione radio sappia che alle 17.35 di oggi potete anche vedere quello
18:21che adesso state ascoltando, compreso Zompi che molti di noi ricordano. Pensa che è uscito in
18:30quattro storie, quattro storielle, ma proprio per un brevissimo tempo. Un paio d'anni fa,
18:36quando mi sono incontrato con Zero Calcare, lui si è ricordato. Subito mi ha detto, mannaggia io
18:43ho cominciato a fare fumetti, leggevo Zompi. Porca miseria, ho creato un mostro. Due ne ho
18:49creati, uno era Zompi e uno era Zero Calcare, tutti con la Z, tra l'altro. Va bene, c'è Zompi,
18:57cosa ne fai? Cosa ne faccio? Vado in edicola, ho detto secondo me è adatto a Kattivik. Come
19:04trovo la redazione di Kattivik? Vediamo, vado in edicola, compro Kattivik, in fondo c'è la
19:09redazione Via Caravalle 54 Milano. Già che sono qui vado. Che foi mia? Niente, vado là,
19:19suono il campanello, vedo uscire Silver, quello che faceva Lupo Alberto. In giacca e cravata,
19:25lui non stava mai in giacca e cravata, mi guarda e mi dice ma abbiamo appuntamento. Chi sei? Mi
19:29chiamo Gigi Simeoni, vengo da Brescia. Abbiamo un appuntamento? No. Guarda io stavo andando a
19:34mangiare, vieni a mangiare con me. Stupendo. Siamo andati al ristorante, gli ho fatto compagno,
19:40lui è una persona eccezionale. Gli faccio intanto vedere i miei disegni, lui non dice niente,
19:45mastica, guarda, mastica, beve, guarda. Poi c'era tanta Disney che c'entrava poco. Non
19:52c'entrava niente. E mi dice ma tu sei disposto a cominciare anche subito? Fantastico. E me lo
19:58chiedi, ma anche ieri. Mi ha detto guarda adesso io devo fare delle cose, devo poi partire. Ti
20:04chiameranno nei prossimi giorni i miei colleghi di Roma, dell'ACME. Però fino lì sai non avevo,
20:10però sono tornato a casa, almeno mia moglie poteva tenerla un po' come il vulcano dell'isola di
20:14Roma. C'era una nuova testata si chiamava Ziotibia, la clinica dell'orrore. Mi hanno detto crea il
20:43personaggio che vuoi, basta che sia horror grottesco a noi va bene. E lì ho creato Dr.
20:48Jekyll e Miss Hyde che erano marito e moglie, avevano una pensioncina eccetera. Anche lì durati
20:53come un gatto in tangenziale. Però la gente se lo ricorda ancora queste robe. Quindi aspetta che
20:59tiro una riga perché siamo in direttura d'arrivo. No però volevo dire che ci siam detti, giusto
21:07perché la radio è verità e quindi raccontate quello che è. A microfono spento ci siam detti
21:12ma che cosa ci raccontiamo? Partiamo da qualche parte e arriveremo. Quindi il titolo di questa
21:18storia è come è iniziata la carriera di Sime. E siamo solo all'inizio. Prima della fine della
21:27stagione viene a ritrovarmi. Volentierissimo. Ma anche perché c'è una storia stupenda a quattro
21:35teste. Che il 24 racconterò insieme a uno dei protagonisti. E però uno di questi protagonisti
21:44sei tu. Come investigatore. Come investigatore. Come facciamo a dirlo? Non abbiamo più tempo.
21:52La lasciamo lì così? Rimandiamo al 24. Chi vivrà vedrà. E poi la racconteremo non solo
21:58attraverso il protagonista ospite del 24 ma anche attraverso te in una delle prossime puntate. E
22:03magari anche Alex perché è uno dei complici nel crime. Abbiamo finito. Quindi grazie a chi ci
22:12ha ascoltati alla radio. Grazie a chi ci ha ascoltati in tv. Ma soprattutto grazie di cuore
22:16per un'energia meravigliosa che mi restrà incollata addosso per tutto il giorno. A Sime
22:21è stato bello averti con noi in bocca al lupo. Grazie Maddalena. È sempre un piacere vederti
22:24e scoprire che siamo sempre bellissimi tutti quanti. Mancini tutte e due. Coscritti. Alla
22:31prossima. Gente infida.

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