Wild Italy - I grandi predatori Italiani [Documentario]

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00:00Ha piovuto a lungo nei giorni scorsi ma la lince madre ha scelto un luogo riparato dalla
00:10pioggia dell'autunno, un angolo del bosco che riceve i primi e gli ultimi raggi del sole.
00:18Lei e i suoi cuccioli hanno bisogno di stare al caldo e all'asciutto. In questo sono proprio
00:28dei gatti. Questi felini non si allontanano mai dagli alberi dove possono arrampicarsi
00:35per sfuggire ai loro nemici. Un branco di lupi è più forte di una mamma lince con i cuccioli,
00:42per questo la lince li teme, ma qui nel fitto della vegetazione, fra abiti e faggi,
00:47rocce e arbusti, si sente a casa sua. È lei la sola e vera cacciatrice della foresta.
00:58Nel cuore del Mediterraneo esiste un mondo particolare in cui ancora oggi le
01:16aquile e gli orsi vivono liberi fra le vestigia di un lontano passato.
01:21È un vero e proprio scrigno di biodiversità che, dalle Alpi alle isole che fronteggiano
01:30l'Africa, conserva un tesoro di inestimabile valore, costituito da migliaia di piante e
01:35di animali, fra cui i più grandi predatori del continente. È l'Italia, qui, fra l'arte
01:45e la storia, batte un cuore selvaggio.
01:48Alba Simonti del lago Rai, una catena montata, poco conosciuta,
02:18ma poco frequentata. Un spicchio del Trentino, al confine con il Veneto, vicino alle più
02:23famose Dolomiti, una zona di wilderness, selvaggia, con grandissime foreste di abiti, di bianchi
02:30abiti rossi, larisci più in alto, faggi più in basso. Grandi foreste, grandi zone rocciose,
02:42il Parco di Paneveggio Pale di San Martino lì, le Dolomiti Bellunesi più avanti. Questa
02:50è una zona che i grandi carnivori delle foreste europee frequentano abbastanza abitualmente.
02:56La presenza dell'orso è diventata sempre più frequente, comune, negli ultimi anni.
03:02Sono orsi che provengono dalla Slovenia. Esiste un corridoio di comunicazione fra queste montagne
03:07e quelle dell'Europa balcanica, dinarica, che questi animali riescono a utilizzare per
03:14spostarsi verso occidente. Frequentata dal lupo, le sue apparizioni diventano sempre
03:18più comuni, sempre più numerose. Ci sono segnalazioni di linci che si sono fermate
03:26a riprodursi in queste grandi foreste e qui hanno avuto le loro curciolate.
03:38L'Alince è un carnivoro delle foreste temperate europee, dove vive in compagnia del freddo
03:44per gran parte dell'anno e soprattutto vi ha animali di dimensioni monumentali, i protagonisti
03:51della grande foresta di faggi, abeti, querce e tigli che si può ritrovare ancora intatta
03:56a Bialowieża in Polonia. Uno degli ultimi rifugi del bisonte europeo.
04:08Un maschio adulto può superare il peso di una tonnellata e si muovono flemmatici fra
04:14i tronchi, avvolti nel loro caldo pelame. Hanno poco da temere, di certo non temono
04:24l'Alince. Anche l'Alce non la teme. Il rappresentante più grande della famiglia dei cervi, dal
04:34curioso muso allungato con cui raccoglie erbe e foglie, è al di sopra delle possibilità
04:39dell'Alince, anche quando è appena nata. Diverso il caso di un capriolo. Questo è
04:49l'animale giusto per l'Alince, ma il comportamento scaltro e diffidente lo aiuta a salvare la
04:54pelle. In queste foreste le Alince sono di casa, ma da qui, anche con la complicità
05:12dell'uomo, hanno mosso i primi passi per riconquistare gran parte del loro antico areale, che si
05:18spingeva fino all'Europa mediterranea e quindi all'Italia. Nelle Alpi hanno ritrovato
05:27un abitato adatto, simile a quello delle grandi foreste dell'Europa centro orientale.
05:32Le Alince sono presenti in discreto numero nei paesi che confinano con l'Italia. Dalla
05:55Svizzera, dall'Austria e dalla Slovenia, spesso sconfinano in Italia, in particolare
06:01nella selvaggia catena del lago Rai, in Trentino, a due passi dalle più note e frequentate
06:07Dolomiti, dove non trovano bisonti e alci, ma tutte le altre specie della fauna europea,
06:13fra cui le loro prede. L'Alince è un cacciatore opportunista, che si procura il cibo alle
06:23spese di un vasto campionario di animali, che vanno dal piccolo topo selvatico al capriolo.
06:28A differenza di lupi e orsi, solo quando è disperatamente affamata, si abbassa a mangiare
06:37una carcassa di qualche animale, che non abbia ucciso personalmente, con i propri artigli
06:43e i propri canini. I galli cedroni, potrebbero rappresentare un ottimo pasto per tutta la
06:53famiglia. Ma sono uccelli molto sospettosi, che mangiano interrompendosi in continuazione,
07:03per guardarsi intorno. Sebbene ami nutrirsi di insetti, vermi, mirtilli, fragole e lamponi,
07:15il gallo cedrone, in mancanza di meglio, si accontenta di aghi di conifere, che riesce
07:20a digerire solo grazie alla particolare flora batterica che vive nel suo intestino.
07:25Per i galli cedroni, la stagione degli amori è ormai un ricordo lontano. Maschi e femmine,
07:40mostrando una certa indifferenza gli uni per le altre, hanno scoperto che i rametti del
07:45nocciolo sono buoni, magari meno coriacei degli aghi dei pini. Questi grandi uccelli
07:54stanno sparendo dalle Alpi, perché il loro regno è sempre più invaso dagli uomini,
08:00e anche negli ultimi rifugi naturali, devono affrontare le trasformazioni dell'ambiente,
08:05provocate dal riscaldamento globale. Si dimostra ben più adattabile il picchio nero, le cui
08:31popolazioni avanzano rapidamente verso le basse quote. I picchi neri portano avanti
08:41la nidiata che reclama il cibo, affacciandosi al nido scavato nel tronco di un grande faggio.
08:47Sono i più grandi fra i picchi europei, e i loro nidi, una volta abbandonati, sono utilizzati
08:54dai rapaci notturni della foresta, dalla civetta capogrosso in particolare. Il picchio nero,
09:07la civetta capogrosso e il gallo cedrone, sono specie ecologicamente esigenti, che scompaiono
09:14quando il bosco viene sfruttato e alterato. La lince è più adattabile, ma scompare quando
09:23è perseguitata e quando diminuiscono le sue prede, e una femmina ha difficoltà a sfamare
09:28i suoi cuccioli. Qui, nella catena del lago Rai, per fortuna ci sono ancora condizioni
09:49ottimali, perché gli uomini hanno compreso che la ricchezza del bosco non è rappresentata solo
09:55dal legname, ma è costituita anche dalla grande varietà di organismi che vivono all'ombra degli
10:01alberi. Le scarpette di venere sono le più grandi orchidee europee, e hanno bisogno di umidità,
10:10come la salamandra pezzata. Un merlo d'alcollare viene a bagnarsi in una piccola pozza, lo fa
10:22guardandosi intorno. Questa pozza è frequentata anche da altri animali, e non sono tutti innocui.
10:28Lo sparviero cattura i piccoli uccelli. L'alince è una mamma single, incontra il maschio solo nel
10:52periodo del calore. Si accoppia, e poi va per la sua strada, senza chiedere aiuto al compagno,
10:58che continua la sua esistenza solitaria. Dopo due mesi di gestazione, l'alince partorisce,
11:11e inizia ad accudire e ad allattare i suoi cuccioli, sempre da sola. Quando va a caccia,
11:20li nasconde in un angolo segreto del bosco, dove non possano scovarli orsi e lupi. Questa
11:29femmina ha fatto proprio così, ed è andata a caccia. Adesso è tornata dalla sua spedizione
11:34in cerca di prede. Non ha catturato nulla, lancia due brevi richiami, e i piccoli,
11:40che si erano nascosti fra i cespugli, sono pronti a correre da lei.
11:50La stavano aspettando, per loro c'è sempre un po' di latte.
12:01I cuccioli dell'alince sono vivaci, come tutti i cuccioli. Vogliono giocare ed esplorare
12:21il bosco che è la loro casa. L'alince è un animale difficile da vedere,
12:36forse uno dei più diffidenti fra i grandi animali europei. Se l'alince decide di non
12:42farsi vedere, può farlo, anche nelle zone molto frequentate dall'uomo. La sua pelliccia
12:49maculata la nasconde alla perfezione nel sottobosco. Per questo nessuno è ancora in
12:57grado di dire con certezza se l'alince sia presente nell'appennino, se lo abbia abitato
13:03nel passato più o meno lontano, oppure se non ci sia mai stata.
13:07Recenti osservazioni e fotografie non lasciano dubbi, ma gli esemplari registrati potrebbero
13:24anche essere linci fuggite da qualche zoo o liberate volontariamente da chi desiderava
13:30disfarsene. Tutto è possibile, anche che fossero in realtà animali a tutto diritto
13:36selvatici e indigeni. Fatto sta che il mistero ancora avvolge la presenza del più grande
13:43felino europeo nelle montagne a due passi da Roma, Firenze, Napoli e altre grandi città.
13:49Un ambiente appenninico di media quota, avvolto dalla nebbia, arbusti, alberi, rocce. Ambiente
14:07adatta alla presenza dell'alince. Qui sono presenti tra l'altro animali che sono preda
14:12dell'alince, come lepre, capriolo, piroditori, ghiri, moscardini, topi selvatici. Il campionario
14:21ampio di prede che possono rappresentare il cibo abituale di questo grande cacciatore.
14:27Ma la presenza dell'alince in appennino è ancora avvolta dal mistero. Le segnalazioni
14:35di questo lupo cerviero o gatto pardo, un grosso felino con le orecchie sormontate tra
14:42ciuffi di pelo e con il pelame maculato e la coda muzza, queste osservazioni che si
14:48ripetono in tante zone dell'appennino, potrebbero essere anche il segnale che qualche alince
14:53è presente. Ma che questa alince sia una alince indigena, autottona, da sempre vissuta
14:57in questi ambienti o che sia invece qualche esemplare liberato in modo irregolare da
15:04qualcuno che ha voluto disfarsene, questo è ancora da verificare. Fatto sta che queste
15:09alinci sono state osservate anche con la preda in tante zone dell'Abruzzo e sicuramente
15:16la loro presenza per molti mesi testimonia che l'ambiente è riscettivo, è in grado
15:20di accogliere questo predatore, la cui posizione all'interno delle catene alimentari è intermedia
15:26rispetto a quella della volpe e del lupo. Sicuramente dovrà fare i conti con questa
15:30presenza massiccia dei lupi, però c'è spazio per l'alince, soprattutto perché
15:34le prede, le sue prede abituali, sono molto aumentate in questi ultimi tempi.
15:38Il dubbio che quest'animale esista e che ancora sia presente c'è. Bisognerebbe andarla
15:47a cercare in alcuni luoghi speciali, alcune foreste che si estendono al confine fra il
15:52Molise e l'Abruzzo sono particolarmente interessanti, perché sono foreste dove tra
15:56l'altro è sopravvissuta una vegetazione di climi freddi e umidi, simboleggiata un
16:02po' nell'abete bianco, particolarmente importante e soprattutto testimonianza di come queste
16:08zone siano dei veri e propri biorifugi, per i vegetali e forse anche per gli animali e
16:13se parliamo di animali forse anche per l'alince.
16:26Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
16:56L'orso non ha di questi problemi, non ama farsi vedere allo scoperto ma indubbiamente
17:06è più vistoso e con un po' di pazienza si possono fare anche incontri sensazionali
17:11con il più grande carnivoro terrestre del pianeta.
17:14Un grosso maschio distrugge meticolosamente un tronco caduto al suolo, attaccato dall'umidità,
17:29dai muschi, dai funghi e soprattutto dagli insetti di cui l'orso è diotto.
17:34L'orso bruno delle Alpi è lo stesso orso che in America viene chiamato grizzly e nello
17:45stretto di Bering kodiak, solo che è decisamente più piccolo, raramente supera i tre quintali,
17:52mentre un grosso kodiak potrebbe superare la mezza tonnellata.
17:56Ma la specie è la stessa, ursi delle Alpi, grizzly, kodiak sono i rappresentanti di Ursus
18:05Arctos, l'unico animale che da solo può mettere in fuga un branco di lupi.
18:10Ma adesso placidamente si dedica alla sua piccola caccia, alle formiche.
18:26Questo settore delle Alpi è chiamato il catino d'Italia per la quantità di pioggia e di neve
18:45che raccoglie nel corso dell'anno, fino a 3000 millimetri, il triplo di quanta ne
18:51cada in gran parte del paese.
18:53La neve che si scioglie in montagna ingrossa i torrenti
19:22dalle acque limpide e ricche di ossigeno, culla per migliaia di effimere che sciamano
19:28tutte insieme con perfetta sincronia. Sono preda di grandi temoli e trote e sono
19:37anche i testimonial dell'integrità di questa regione che abbraccia le Alpi Carniche e quelle
19:43Giulie. Questo territorio per gli uomini è il punto
19:50di contatto fra nazioni che un tempo hanno combattuto l'una contro l'altra, ma per gli
19:56studiosi della fauna è un corridoio ecologico, una grande fascia verde che permette agli
20:02animali dei Balcani e dell'est europeo di colonizzare tutte le Alpi.
20:11Il cielo è nuvoloso e piove a tratti, l'orso fa scorta di cibo perché l'inverno con la
20:24neve, il freddo e la penuria di cibo non è lontano.
20:27C'è un uccellino che segue interessato le sue manovre, una passera scopaiola, forse
20:37potrebbe rimediare un insetto. Il grande carnivoro utilizza i denti e le
20:46unghie, lunghe e potenti, per spaccare il legno dove si annidano larve e uova di formiche
20:53e di insetti xilofagi, cioè mangiatori del legno.
20:56Lo stesso lavoro che farebbe con maggiore grazia un picchio nero, è un'occupazione
21:11impegnativa che richiede pazienza, ma l'orso non ha fretta, anzi a un certo punto complice
21:17la posizione assunta per cercare qualcosa in basso, decide che è arrivato il momento
21:22di schiacciare un sonnellino. Continua a mantenere attraverso la zampa un
21:31contatto quasi affettuoso con il grande tronco. Un bosco abitato dagli orsi si riconosce per
21:56i numerosi tronchi devastati dalle unghie e dai denti. Pur essendo un carnivoro dal
22:04punto di vista della classificazione, l'orso mangia un po' di tutto, frutta, bacche,
22:10erba, ma se ne ha l'occasione anche carne di animali morti. Mangia in continuazione
22:20e la disponibilità di cibo è il principale motivo che lo spinge a stabilirsi in una
22:25zona piuttosto che in un'altra. Gli orsi infatti sono molto abitudinari, ognuno occupa
22:34un determinato territorio e si sposta su piccoli sentieri che spesso coincidono con
22:40quelli utilizzati dagli uomini. Perché faticare se può farne a meno?
22:46Le bacche del biancospino, buone, ricche di zuccheri e di vitamina, l'orso spesso le
22:53mangia quando non trova di meglio. L'orso ha una conoscenza dettagliatissima del proprio
22:58territorio, è come se fosse all'interno di un supermercato, sa quali sono i banchi,
23:04sa quelli che sono forniti nei vari periodi dell'anno e lì va a cercare il cibo. Un
23:10alimento importantissimo è rappresentato naturalmente dalle bacche e dalla frutta,
23:15che trova soprattutto nel periodo autunnale, dalle api, dalle api con il miele, le api
23:22che fanno il nido in varie situazioni, spesso all'interno anche di vecchi tronchi. Lì per
23:28esempio lassù c'è un nido di api nel foro scavato da un picchio all'interno del tronco
23:35di un pioppo. Queste api producono il miele, lì un orso non potrà mai arrivare, ma se
23:43ci fosse uno sciame che invece ha costruito i suoi favi in una posizione più accessibile,
23:50l'orso lo utilizzerebbe. E poi naturalmente il cibo vegetariano, di origine vegetale proprio,
23:55le erbe. Gran parte degli orsi che frequentano le regioni mediterranee, soprattutto quelli
23:59marsicani, sono fondamentalmente erbivori, soprattutto nel periodo dell'anno che immediatamente
24:06segue il letargo, quando non c'è molto altro da mangiare.
24:13Gli orsi non sono aggressivi, di solito hanno paura degli uomini, ma alcuni si avvicinano
24:20ai centri abitati e regolarmente entrano nei frutteti, nei recinti, nei pollai. Allora
24:27vengono classificati come orsi problematici, sono schedati con un numero e una sigla e
24:33finiscono nella lista nera. Gli uomini hanno deciso di metterli in condizioni di non nuocere,
24:39li catturano o li uccidono.
25:00Una vita difficile per il più grande carnivoro delle foreste europee.
25:04Costretto a ritagliarsi i spazi vitali in un ambiente ancora vasto ed esteso, ma continuamente
25:11invaso da turisti, cercatori di funghi e di mirtilli, cacciatori, allevatori, escursionisti.
25:18C'è chi li ama e li ritiene un'attrazione turistica, chi li vorrebbe solo in gabbia o
25:23solo di peluche.
25:34Ogni orso ha una precisa conoscenza delle risorse offerte dal suo home range, per esempio
25:41sa dove sono i tronchi sui quali grattarsi.
25:51Meglio ancora le pozze dove bagnarsi.
25:55L'orso ama l'acqua, anche se il cielo è grigio e non fa troppo caldo.
25:59Ha trovato qualcosa con cui giocare, un pezzo di legno.
26:11Ora si avvicina l'inverno, i larici diventano di giorno in giorno più gialli,
26:16mentre i camosci scendono a quote più basse.
26:21Fra poco gli orsi andranno in letargo nelle loro tane.
26:24Per un po' gli uomini si dimenticheranno di loro.
26:35L'aria umida e nebbiosa trasporta odori, alcuni molto interessanti.
26:40C'è una femmina in zona, ma è difficile che in questa stagione,
26:44alle soglie dell'autunno, sia disposta a cedere alle sue avance.
26:49C'è tempo ancora per qualche momento affettuoso
26:52fra mamma orsa e i suoi cuccioli cresciuti.
27:05Cercano di succedere, ma non sono in grado di farlo.
27:10I cuccioli cresciuti sono in grado di farlo.
27:13Ssh, ssh, ssh.
27:17Ssh.
27:18Cercano di succhiare un po' di latte.
27:20Paziente, l'orsa si siede, ma solo un attimo.
27:25I tre scendono nella radura.
27:27È quasi sera, è calata una leggera nebbia e a tratti piove.
27:33Gli orsi hanno una pelliccia formidabile, non temono freddo e umidità.
27:38Raggiungono il loro giaciglio preferito e si sdraiano tutti insieme,
27:42scaldandosi a vicenda.
27:48Gli orsi hanno qualcosa di umano,
27:50amano giocare e trastullarsi
27:52e anche un ramo è elemento di interesse.
27:57Questa curiosità permette loro di conoscere il bosco
28:00e di scovare le fonti di cibo più nascoste e recondite.
28:05Fra poco i giovani si separeranno definitivamente dalla madre
28:09e cercheranno fra le rocce un rifugio adatto all'etargo.
28:19Lei ha già la sua tana comoda e asciutta
28:23con un giaciglio di muschio e di foglie secche
28:26nel luogo più irraggiungibile.
28:31Partorrerà durante l'etargo.
28:39Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
29:05Non vanno in letargo altri cacciatori della foresta,
29:08precisamente molto più piccoli dell'orso,
29:10ma fatte le dovute proporzioni
29:12ben più micidiali dal punto di vista delle capacità predatorie.
29:29I mustelidi sono carnivori di solito di piccola taglia.
29:33Il più grande nei boschi italiani è il tasso
29:36che può raggiungere i 10 chili di peso.
29:40Il tasso mangia roditori e insetti,
29:42ma è anche ghiotto di frutta
29:44e visita regolarmente gli alberi del suo territorio
29:47quando la frutta è matura.
29:51Non sa arrampicarsi, può solo contare sulle pere che cadono a terra.
29:55Il tasso opera sul terreno.
29:57Sugli alberi, a caccia di scoiattoli e di ghiri,
30:00si spinge la martora,
30:02ma questo esemplare ha altre idee per la testa.
30:06Scende a rotta di collo da una parete rocciosa,
30:09diretta verso il fiume che scorre alla base delle rocce,
30:12dove spera di trovare qualcosa da mangiare.
30:17Il tasso è un po' più piccolo
30:19e non ha la capacità di raggiungere i 10 chili di peso.
30:22Per chi una martora va da caccia di giorno,
30:25deve avere veramente fame.
30:27Questo esemplare tra l'altro è sceso in terra,
30:30sta facendo qualcosa che normalmente la martora non fa quasi mai,
30:34soprattutto quando c'è la luce.
30:36Perché la martora è un cacciatore arborico,
30:39si muove sulla cima degli alberi
30:41e dà la caccia soprattutto ai roditori,
30:44anche agli scoiattoli e agli ghiri.
30:46Ma questo è sceso in terra
30:48per cercare una preda assolutamente non convenzionale,
30:51un grosso serpente, un biacco.
31:01È una martora giovane.
31:06Sicuramente ha le prese per la prima volta in vita sua
31:09con una serpente di questa taglia.
31:11Non sa neanche come catturarlo, come abbatterlo.
31:14Dovrebbe prenderlo proprio in testa,
31:16morderlo con i denti,
31:18cercare di rompere le vertebre cervicali.
31:20Ma questo serpente sta vendendo veramente cara la sua pelle.
31:27La martora ha deciso di rinunciare
31:29a quello che poteva essere un buon pasto.
31:32È un animale assolutamente caratteristico delle nostre zone,
31:35colline e montagne.
31:42Insieme alla donnola è l'unico musteride
31:44presente nell'isola Sarda.
31:46Chissà come ci è arrivato,
31:48forse anche grazie al contributo degli uomini,
31:51colonizzatori cartaginesi e poi anche romani,
31:55spostavano gli animali dalla penisola,
31:58dal continente in questa isola.
32:01Forse la martora è arrivata in questo modo.
32:04E comunque si è diffusa molto bene nell'isola,
32:07abitando queste boscaglie aride,
32:09come questa dove mi trovo adesso.
32:11Ambienti ricchi di prede,
32:13ricchi non solo di ruritori,
32:15ma anche di rettili.
32:17La martora è un predatore ad ampio spettro,
32:19un animale che è in grado di catturare
32:21dalla lucertola fino agli uccelli,
32:23passando attraverso i mammiferi,
32:25e appunto anche i rettili.
32:27E quando non trova niente di meglio
32:29può nutrirsi anche di frutta, di bacche.
32:31Quindi integra la sua alimentazione
32:33a base di piccole prede,
32:35anche con i frutti che l'ambiente naturale
32:37è in grado di offrire.
32:39Somiglia molto alla faina.
32:41La faina è una specie diffusa anch'essa,
32:44in Italia,
32:46dal piano fino alla montagna,
32:48però è assente in Sardegna.
32:50E dove le due specie vivono insieme
32:52in genere la martora preferisce
32:54gli ambienti boschivi.
32:56La faina invece si mantiene più vicina
32:58agli uomini,
33:00anche perché sfrutta le situazioni particolari
33:02come gli allevamenti di colombi
33:04o addirittura gli allevamenti di galline
33:06per fare le sue predazioni facili.
33:08La faina ha una macchia bianca
33:10sulle parti inferiori,
33:12di colore giallastro,
33:14di colore crema.
33:22Martora, faina, ermellino,
33:24donnola e puzzola
33:26sono specie distinte
33:28ma replicano lo stesso modello.
33:30Corpo snello e allungato,
33:32zampe corte, coda sviluppata,
33:34dentatura formidabile.
33:38Cacciano un vasto campionario
33:40di prede piccole e grandi
33:42e sfruttano tutti gli ambienti naturali
33:44e in parte urbanizzati.
33:50Incredibile è la loro capacità
33:52di vivere una vita parallela
33:54a quella degli uomini
33:56senza farsi notare.
33:58Tanto che per studiare e filmare
34:00questi mustelidi bisogna ricorrere
34:02a qualche stratagemma.
34:04E con questo è finita.
34:10Un ignoto animale notturno
34:12è venuto a rivoltare
34:14tutti i coppi del tetto.
34:16Ma non è ignoto, è una faina.
34:18La faina è un animale
34:20grande quanto un gatto,
34:22con una coda bella lunga,
34:24gira solo di notte
34:26e ha una passione particolare
34:28per i tetti, soprattutto per i tetti
34:30un po' antichi.
34:32L'ho sorpresa con una foto trappola.
34:34L'ho sistemata in un arbusto
34:36e sono riuscito a coglierla.
34:38Non sul tetto, stava a spasso,
34:40stava nei vintorni.
34:42Tra l'altro è una bellissima faina maschio
34:44che marca sempre il suo territorio
34:46per far capire che questa è
34:48cattiva.
34:50E' una faina che non ha
34:52nessun problema
34:54con i tetti,
34:56non ha nessun problema
34:58con gli uomini.
35:00Sto cercando di attirare
35:02a questa piccola pozza d'acqua
35:04il più elusivo
35:06dei predatori italiani.
35:08Pochissimi di loro
35:10sono stati
35:12attaccati
35:14a questa faina.
35:16E' una faina che
35:18non ha nessun problema
35:20con gli uomini.
35:22E' una faina che
35:24non ha nessun problema
35:26con gli uomini.
35:28Pochissimi riescono
35:30a vederlo.
35:32E' un animale notturno
35:34prevalentemente,
35:36ma qualche volta può anche
35:38farsi vedere di giorno.
35:40Piccolo mustelide,
35:42la puzzola, scuro,
35:44un animale che vive nei boschi
35:46ma soprattutto nelle zone
35:48di radura
35:50e anche vicino all'acqua.
35:52E' un cacciatore formidabile
35:54di piccoli animali
35:56e come tutti gli animali
35:58ha bisogno dell'acqua, soprattutto in un'estate
36:00così calda, così siccitosa come questa.
36:02Per cui ho preparato una
36:04piccola
36:06fonte d'acqua,
36:08una pozza, pochi litri,
36:10ma dovrebbe forse
36:12attirare quest'animale
36:14e farlo venire qui.
36:16Ma non potrò essere qui
36:18appostato, perché la puzzola
36:20ha un olfatto straordinario
36:22quindi sentirebbe la mia presenza
36:24non vedrebbe mai.
36:26Dovrò mettere una
36:28fototrappola, una fototrappola nascosta in un punto
36:30dove lei non possa
36:32vederlo e soprattutto non possa sentire
36:34la presenza dell'uomo.
36:38Le fototrappole sono degli
36:40strumenti fondamentali
36:42per l'osservazione e lo studio della vita
36:44degli animali, delle abitudini notturne
36:46quindi che
36:48è molto difficile incontrare
36:50alla luce del sole
36:52in gran parte dei nostri mammiferi predatori
36:54già nascono come animali
36:56adattati alla vita notturna quindi a cacciare
36:58nella completa oscurità
37:00orientandosi grazie all'udito e all'olfatto
37:02poi
37:04la persecuzione dell'uomo nel corso di
37:06tantissimi anni e tantissimi
37:08secoli mi ha fatto diventare ancora più notturni
37:10motivo per cui la puzzola
37:12se viene dovrebbe
37:14venire proprio di notte
37:16in piena notte a questa piccola pozza d'acqua.
37:22Ecco
37:34Ecco questo è un ambiente legato al
37:36selvatico
37:38il gatto selvatico ama
37:40le zone con una fitta copertura
37:42arbustiva, rocciosa
37:44zone che adesso sono umide
37:46perché sono avvolte dalla nebbia
37:48ma che conoscono i primi
37:50raggi del sole all'alba
37:52è un animale piuttosto amante
37:54anche di questi raggi del sole
37:56di primo mattino
37:58e la sua dana è sempre posizionata in luoghi
38:00di difficile
38:02accesso
38:04in mezzo alle rocce
38:06quelli sono luoghi dove
38:08maschio e femmina si ritirano
38:10e conducono vita rigorosamente separata
38:12il maschio
38:14possiede un territorio, un'ampia home range
38:16all'interno del quale ci sono
38:18le tane delle femmine
38:22con le quali si accoppia nella stagione degli amori
38:24le femmine poi portano avanti la cucciolata
38:26in modo assolutamente autonoma
38:30vanno a caccia di prede
38:32tornano alla propria tana
38:34nascosta dove i cuccioli aspettano
38:36il ritorno della madre
38:38in grado di sfamarli
38:40di allattarli quando ancora prendono il latte
38:42oppure riportare le prede che poi rappresentano
38:44i primi passaggi
38:46dell'apprendistato
38:48all'arte della caccia
38:50in cui questi felini devono cementarsi
38:54grandi cacciatori, abilissimi
38:56il gatto selvatico è un cacciatore
38:58di piccola media taglia
39:00ma con una straordinaria
39:02capacità offensiva
39:04soprattutto nei riguardi di roditori
39:06di lepri e di uccelli
39:10grazie alle sue
39:12capacità anche alboricole
39:15in grado di catturare gli uccelli
39:17sugli alberi e soprattutto
39:19pernici, fagiani
39:21tortole, colombacci
39:23rappresentano le sue prede abituali
39:27difficilissimo da vedere
39:29l'osservazione del gatto selvatico
39:31è un fatto fortuito
39:33è più facile trovare gli animali investiti
39:35sulle strade
39:37capire da questi reperti che la specie
39:39ha presente in zona
39:41ma poi bisogna dedicarsi all'osservazione
39:43a registrare il passaggio notturno
39:45raramente diurno
39:47ma prevalentemente notturno
39:49di questi animali
39:59un giovane gatto selvatico
40:01gioca con la preda
40:03un topo
40:05la sua coda larga
40:07e con un disegno di anelli neri
40:09è la caratteristica più evidente
40:11questa è una sequenza
40:13più unica che rara
40:15perché è stata ripresa in pieno giorno
40:17mentre il gatto selvatico
40:19è di solito notturno
40:26questa abitudine
40:28unita al fatto che è molto silenzioso
40:30e attento a non farsi notare
40:32fa si che se la lince
40:34prende un buon voto
40:36almeno 8 per la sua capacità
40:38di passare inosservata
40:40e torna nella sua tana
40:42con un bel 10
40:58per questo si scopre
41:00anche attraverso gli esemplari
41:02investiti dalle auto
41:04che il gatto selvatico
41:06è molto più diffuso
41:08il gatto selvatico
41:10è un gatto che vive
41:12in Calabria alle Alpi
41:14ed è presente
41:16con una sottospecie
41:18ben distinta
41:20anche in Sardegna
41:24non esiste mammifero europeo
41:26altrettanto sfuggente
41:28e complesso
41:30difficile da classificare
41:32anche dal punto di vista genetico
41:34nel DNA del gatto selvatico europeo
41:36Felis silvestris
41:38ci sono geni del gatto domestico
41:40il cui addomesticamento
41:42non è iniziato in Europa
41:44ma nel nord dell'Africa
41:46per l'esattezza in Egitto
41:48circa 10.000 anni fa
41:50a partire dal locale gatto selvatico
41:52Felis libica
41:58come ha fatto il DNA
42:00del gatto selvatico europeo
42:02come ha fatto il DNA
42:04del gatto domestico
42:08semplicemente attraverso
42:10la categoria dei gatti randagi
42:12ex gatti domestici
42:14che conducono una vita
42:16più o meno autonoma
42:18dagli esseri umani
42:20ai margini delle città
42:22e spesso e volentieri
42:24finiscono per invadere
42:26il regno dei gatti selvatici puri
42:28e per accoppiarsi
42:30nei Vespi
42:55a livello genetico
42:57si potrebbe immaginare
42:59della popolazione composta da gatti selvatici puri all'altra estremità una
43:05popolazione composta da gatti domestici puri e al centro un guazzabuglio
43:19questo che si muove nella neve delle montagne abruzzesi è un esempio di
43:24guazzabuglio
43:28grossa taglia testa larga colorazione da gatto selvatico ma coda troppo sottile
43:34per essere di un selvatico puro
43:38dal punto di vista comportamentale ed ecologico i gatti selvatici puri e
43:44quelli contaminati non mostrano sostanziali differenze
43:49entrambi sono cacciatori di uccelli e di roditori vivono nei boschi e fanno la
43:54tana fra le rocce e i tronchi cavi
44:05molti cacciano nelle ore di luce ma è di notte che danno il meglio di sé quando
44:11possono contare su capacità sensoriali eccellenti anche nell'oscurità più
44:16completa
44:19i maschi adulti sono animali solitari che incontrano la femmina solo nella
44:24stagione degli amori le femmine formano con i cuccioli un
44:28branco proprio come un gruppo di leonesse
44:36come un branco di leonesse difendono una propria riserva di caccia
44:41uno spazio vitale che può arrivare a mille ettari i cui confini sono marcati
44:46con urina e scrementi e l'odore delle ghiandole facciali
45:01il gatto occupa una importante micchia ecologica nei sistemi naturali e una
45:06posizione di tutto rispetto fra i cacciatori della foresta
45:14se poi all'analisi del dna si scopre che alcuni esemplari presentano geni di
45:19gatto domestico bene dovremmo farcene una ragione e
45:23accettarli così come sono
45:44finalmente sola l'orsa ha lasciato i suoi cuccioli ormai grandi che hanno
46:03intrapreso la loro vita autonoma e il maschio che non l'aveva mai persa di
46:07vista sa che è giunto il momento di farsi avanti
46:14l'accoppiamento dell'orso è un amplesso discreto nella radura del bosco i due
46:27grandi animali si uniscono per pochi attimi poi lei tornerà nel bosco per
46:32fatti suoi lui cercherà un'altra lei disponibile ma lei è ormai avviata sulla
46:40strada di diventare mamma fatto che si verificherà nel cuore dell'inverno
46:45all'interno di una tana comoda asciutta e nascosta
46:51l'inverno prende possesso della foresta gli uccelli si muovono smarriti alla ricerca
47:16di qualcosa da beccuzzare
47:32una nocciolaia prova a gustare un ghiacciolo di neve
47:53l'alince non va in letargo e sorveglia il suo regno dall'alto di un albero tranquilla
48:03sa che la neve le permetterà di cacciare con successo lepri caprioli galli cedroni
48:11prendersela comoda come tutti i gatti guardando il mondo dall'alto in basso
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