• 3 mesi fa
Quinta breve lezione di letteratura italiana per le scuole serali.
Trascrizione
00:00Salve a tutti ragazze e ragazzi, bentornati al nostro corso di letteratura italiana e mi auguro
00:09che dalle nostre prime lezioni sia venuto fuori un quadro di base abbastanza chiaro per iniziare a
00:18capire qual è stata la situazione linguistica nella penisola italica dopo il 476. L'ultimo
00:26imperatore d'Occidente Romolo Augusto lo viene deposto da Odoacre re degli Eruli e con il
00:36crollo dell'impero romano d'Occidente per banalizzarla per farla semplice emergono delle
00:43entità statali indipendenti tra loro che sono quello che noi convenzionalmente definiamo i
00:51regni romano barbarici. In realtà già prima della caduta dell'impero romano d'Occidente una serie di
00:58popolazioni esterne si erano stanziate entro i confini dell'impero portando con sé il loro carico
01:05di cultura e di lingua e andando ad abitare dei territori dell'impero romano si erano trovati
01:14davanti delle popolazioni che potevano essere o completamente latinizzate, cioè che avevano come
01:20lingua di comunicazione primaria il latino, o parzialmente latinizzate o addirittura per niente
01:27latinizzate, cioè delle popolazioni a cui il latino era arrivato poco o per niente, quindi popoli che
01:35nonostante fossero stati sconfitti e soggettati dai romani non utilizzavano il latino come lingua
01:42di comunicazione primaria. Per cui questo nuovo mescolamento portato dai barbari nelle diverse
01:52zone dell'impero, dell'ex impero, quando l'impero cade, ha degli esiti differenti. Se noi prendiamo
01:59una mappa linguistica dell'Europa occidentale ci rendiamo conto di come in Portogallo si parlano
02:07delle lingue neolatine, in Spagna si parlano delle lingue neolatine, eccezion fatta per i Baschi,
02:15in Francia si parlano principalmente delle lingue neolatine ed altrettanto si può dire dell'Italia.
02:23Però ci sono anche delle regioni che i romani avevano conquistato in cui il latino non rimane,
02:32per esempio i romani avevano conquistato un pezzo di Germania, lì non sono rimaste lingue
02:39neolatine. Lo stesso vale per gli attuali Inghilterra e Galles. Nella penisola italica
02:47i barbari non arrivano in una quantità tale da determinare un cambiamento linguistico profondo,
02:55per cui noi oggi in Italia abbiamo l'italiano che è una lingua neolatina. I barbari non sono
03:04riusciti a sconvolgere quella che era la realtà comunicativa. Possiamo dire che linguisticamente
03:14in Italia vengono portati avanti due binari. Da una parte c'è il latino che viene portato
03:21avanti dalla Chiesa Cattolica, dall'amministrazione e dalla cultura. I uomini di cultura quando devono
03:27scrivere delle opere di storia, delle opere di letteratura, dei trattati di medicina, di filosofia,
03:32di scienza, lo fanno in latino, continuano a farlo in latino e continueranno a fare così per diverso
03:39tempo. Dall'altra parte l'altro binario è quello delle lingue popolari, delle parlate del popolo
03:49che cambiano da una città all'altra. Perché cambiano da una città all'altra? Primo aspetto
03:55da considerare. Prima che arrivassero i romani in queste città si parlavano delle lingue differenti,
04:02per cui restano delle differenze, non vengono cancellate dall'arrivo del latino. Sono le lingue
04:08di sostrato o di substrato. Poi c'è da considerare che dopo la caduta dell'impero romano d'occidente,
04:17dopo il 476, la penisola italica, per farla breve, è stata travolta da una serie di catastrofi che
04:26hanno come risultato, tra gli altri, quello di rendere più difficoltosi i collegamenti tra una
04:33città e un'altra, per esempio. E questo comporta il fatto che dal punto di vista linguistico si
04:41rafforzano i particolarismi, crescono le separazioni, per cui a livello popolare di
04:48lingua parlata dal popolo, anche con il crollo dell'istruzione, si parlano e si sviluppano delle
04:57lingue differenti, dei latini popolari diversi. Questi latini popolari con il passare del tempo
05:05si evolvono sempre di più, tanto che da un certo punto in poi dobbiamo cercare di capire se si può
05:13ancora parlare di latino oppure no. Sono dei latini che si sono evoluti talmente tanto da
05:21diventare dell'altro. Che cosa sono diventati? Sono diventati i cosiddetti volgari italici,
05:28le lingue parlate dal volgo, parlate dal popolo, che diciamo che non le possiamo più considerare
05:36latino. La questione è che, come vi dicevo poco fa, non si è iniziato subito a utilizzare queste
05:48parlate popolari nuove per scrivere. I volgari non sono stati utilizzati sin da subito per
05:58scrivere, va bene? Per scrivere, per diverso tempo, si è continuata ad utilizzare il latino.
06:05Il latino veniva usato per l'amministrazione o veniva utilizzato per le opere letterarie o
06:12scientifiche. In realtà, se andiamo a guardare per esempio i documenti amministrativi in latino
06:22nel medioevo, ci rendiamo conto di come iniziano a saltare fuori degli errori, delle modifiche,
06:27dei cambiamenti, per cui il latino medievale comunque non è più il latino di Cicerone.
06:33Però è importante per noi capire che da una parte c'è il latino, dall'altra ci sono i volgari. Nel
06:45momento in cui i volgari non sono più soltanto delle lingue orali ma qualcuno inizia ad utilizzarli
06:55per scrivere, nel momento in cui abbiamo delle prime tracce scritte, delle prime testimonianze
07:02scritte di volgari italici, qui troviamo i primi mattoncini da cui si è iniziato a costruire una
07:17letteratura italiana. Quindi, per iniziare a studiare la letteratura italiana, dobbiamo partire
07:26dalle prime testimonianze scritte che abbiamo in lingua volgare. Ne parliamo nella prossima lezione.
07:36Vi saluto e vi ringrazio come sempre!

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