• 3 mesi fa
Settima breve lezione di letteratura italiana per le scuole serali.
Trascrizione
00:00Salve a tutti ragazze e ragazzi e bentornati al nostro corso di letteratura italiana. Prima
00:10di proseguire con il nostro programma ci tenevo a fare un'ulteriore premessa rispetto a quello
00:18che già abbiamo detto. Nella precedente lezione abbiamo parlato delle prime tracce, delle
00:24prime testimonianze di volgari italiani, quindi di frammenti di discorso che non sono più scritti
00:34in latino o in una lingua che comunque si sta distanziando sempre di più dal latino. In alcuni
00:42casi siamo in dubbio se considerarlo ancora latino oppure no, però un'evoluzione era in
00:49corso. Esisteva una lingua parlata dalle persone nelle diverse zone della penisola che si distaccava
00:58sicuramente da quello che è il latino classico che magari abbiamo presente rispetto a studi
01:04scolastici precedenti. Abbiamo quindi delle attestazioni che si erano sviluppati dei
01:13linguaggi nuovi. Come vi avevo già anticipato non vengono utilizzati subito per scrivere e chi
01:20avrà studiato la lezione precedente, chi ci avrà riflettuto, si sarà reso conto che tra la caduta
01:27dell'impero romano d'occidente e la comparsa di queste prime testimonianze è passato un certo
01:34numero di anni, un periodo di tempo consistente, penso che ve ne siate resi conto, dobbiamo fare
01:44appunto una premessa. È stato un caso che la letteratura italiana abbia abbandonato il latino,
01:54poteva anche capitare che questo non succedesse, è chiaro che con i se e con i ma non si fa la
02:01storia, però tutto avrebbe potuto essere. Da un certo punto in poi, come studieremo più avanti,
02:11la letteratura in Italia, nella penisola italica, si fa in in volgare. Ci è voluto del tempo, ci sono
02:23volute delle riflessioni per arrivarci, però ragazzi dobbiamo sempre meditare che le cose
02:30avrebbero potuto anche andare in maniera differente. Sembra, per esempio, che Dante
02:38inizialmente avesse meditato di scrivere la Divina Commedia in latino. Se così fosse stato,
02:44oggi quest'opera la studieremmo in letteratura latina, probabilmente, non in letteratura
02:51italiana, chissà. Sto parlando di un'ipotesi. In altre zone dell'Europa di lingua neolatina,
03:04le prime testimonianze di una lingua neolatina che non era più il latino sono arrivate anche
03:11più tardi che nella penisola italica. Se citiamo, per esempio, il caso della Romania. In Romania la
03:18prima attestazione, il primo documento che non sia propriamente un frammento, scritto in una
03:26lingua che è l'antenato praticamente del romeno, risale al 1521. E' la lettera del Boiaro Neacciu.
03:33Per fare una breve sintesi, è una lettera che un notabile del sud scrive a uno del nord per
03:43avvisarlo che i turchi si stanno muovendo da sud per attaccare verso nord. Quindi è anche
03:49una testimonianza di corrispondenza che ha un'utilità pratica, va bene, non è una lettera
03:58artistica, non è un racconto, una poesia, una riflessione sulla letteratura, niente di tutto
04:03ciò. In Italia le prime attestazioni dei volgari le abbiamo in un'epoca precedente. Ci è voluto
04:13del tempo per arrivare ad utilizzare in Italia il volgare per scrivere dei testi di letteratura,
04:20è stato un binario che la storia ha preso. Avrebbe potuto prendere anche una piega
04:27differente la storia della nostra letteratura, la storia della nostra civiltà, la storia della
04:33nostra dimensione sociale. Avrebbe potuto essere che gli italiani si trovassero ad avere delle
04:45lingue per parlare e una lingua per scrivere. Avrebbe potuto andare così, non è andato così.
04:52Comunque ci tenevo appunto a fare questa precisazione. Spero sia tutto chiaro, da qui
05:00possiamo muoverci per andare avanti con le nostre riflessioni, i nostri approfondimenti.
05:06Vi saluto e vi ringrazio come sempre.

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