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Questa nuova ed entusiasmante serie ci racconta le incredibili storie di coloro che hanno dedicato le loro vite alla ricerca di tesori leggendari. L'Arca di Noe', Il Santo Graal, la citta' perduta di El Dorado, sono solo leggende o c'e' qualche cosa di vero? Perche' tanti avventurieri hanno deciso di sfidare loro stessi per andare alla ricerca di questi, e molti altri, miti?


PHILIPPE CHARLIER, nato IL 25 giugno 1977a Meaux, è un patologo forense , anatomopatologo , archeoantropologo e paleopatologo francese. All'età di 10 anni fece il suo primo scavo vicino alla casa di famiglia e trovò un teschio. Dopo aver conseguito il diploma di maturità a 16 anni e mezzo, voleva diventare archeologo , ma i suoi genitori lo iscrissero agli studi di medicina. Allo stesso tempo, ha seguito corsi di archeologia e storia dell'arte presso l' Istituto Michelet , mentre trascorreva le sue estati nei siti di scavo di Monterenzio Vecchia ( Italia ) e Itanos ( Creta ). Fino all'estate del 2013, Philippe Charlier ha fatto parte del dipartimento di medicina legale dell'ospedale universitario Raymond Poincaré di Garches ( AP-HP UVSQ ). Presso l' Università di Versailles-Saint-Quentin-en-Yvelines (UVSQ), dirige il Laboratorio di Antropologia, Archeologia, Biologia (LAAB) specializzato nei campi dell'antropologia forense , della diagnosi retrospettiva , della paleopatologia e della patologia . Nel 1867 vennero presentati dei resti umani come autentici e appartenenti alla “Pulzella d’Orleans”: si tratta di una costola umana apparentemente carbonizzata, un frammento di lino e un femore di gatto, animale comunemente gettato nel rogo delle presunte streghe nel medioevo, mischiati a pollini di pino. Nel 1920 la Chiesa canonizzò Giovanna d’Arco, che divenne santa. Una prima perizia era stata tentata, senza risultato, nel 1979. Nel 2007 i resti sono stati concessi per le analisi ad una équipe di studiosi europei coordinata da Charlier che ha pubblicato i risultati di un lungo studio sulla rivista Nature. Per svelare il mistero gli scienziati hanno usato diversi metodi, dalla spettrometria di massa alla microscopia elettronica, fino all'analisi specifica dei pollini. Anche esperti profumieri hanno dato il loro apporto, individuando un inequivocabile odore di vaniglia, che caratterizza in realtà le mummie e non i corpi carbonizzati. La conferma che si trattasse dei resti di una mummia è arrivata dall’esame al Carbonio 14, che ha indicato anche la datazione: VI- III sec. a.C. ma grazie all’analisi microscopica e chimica dei frammenti si era già appurato che essi non avevano subito alcuna combustione ma erano ricoperti da materiali come bitume e resine. L’analisi dei pollini ha stabilito, inoltre, che essi non esistevano in quel luogo della Normandia, al tempo di Giovanna d’Arco, ma si trovavano nell’ampolla perché impiegati nell’imbalsamazione di quella anonima mummia.

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Trascrizione
00:00Giovanna d'Arco è la santa più famosa di Francia.
00:30Arsa sul rogo. Si diceva che i suoi resti fossero stati dispersi, gettati nella senna, finché nel 1867 le sue ossa riappaiono dal nulla.
00:42Sembra una puntata di CSI. Abbiamo dei resti. A chi appartengono?
00:48Alcuni pensano a un imbroglio, altri ci credono davvero.
00:52Il più esimio patologo forense francese, il dottor Philippe Charlier, si è interessato a questo mistero di centinaia di anni fa.
01:02Per me non sono semplici ossa, sono pazienti.
01:06Un mistero intrigante che mette a dura prova le competenze di Charlier.
01:11L'autopsia di un'icona internazionale.
01:16Quando la scienza incontra il mito.
01:22Si catapulta nel passato in un modo completamente nuovo.
01:27Questa è la storia della sfida del dottor Charlier, per scoprire la verità che si cela dietro i presunti resti di Giovanna d'Arco.
01:40Parigi, anno 2006.
01:44Il dottor Philippe Charlier è un patologo.
01:48I suoi pazienti sono i cadaveri della città.
01:51Il suo compito, sezionarli per trovare indizi sulla causa della loro morte.
01:56Ma è anche l'investigatore scientifico più famoso della Francia.
02:00Una sorta di Indiana Jones dei cimiteri.
02:04Davanti a un vecchio caso irrisolto, non riesce a resistere.
02:08Re, regine, damigelle, la cui morte è ancora avvolta nel mistero.
02:13Prima di tutto sono un medico, non un archeologo né un antropologo.
02:19Quindi per me non sono semplici ossa, sono pazienti.
02:23Li tratto come se fossero persone di quest'epoca, ma ovviamente morte.
02:29Tra i fascicoli dei suoi pazienti si annovera il re d'Inghilterra Riccardo Quardileone, il re di Francia Enrico IV.
02:36Tutti i loro resti, anche se minuscoli, racchiudono dei segreti del paese.
02:39Anche un frammento di osso per me è un paziente.
02:42Tutti questi corpi sono miei pazienti.
02:45E quando guardo i loro resti è come se leggessi la loro cartella clinica, la loro storia.
02:59Charlier è destinato a diventare un cacciatore di miti.
03:03Tutto ha inizio nel sito archiviato da lui.
03:05Nel 79 a.C. il Vesuvio è rutta, seppellendo l'intera città sotto una cenere bollente.
03:11E gli abitanti vengono immobilizzati per l'eternità.
03:24Ricordo il corpo di una donna.
03:27È stata una donna.
03:30Ricordo il corpo di una donna.
03:33È stato molto importante per me, perché non era un semplice scheletro,
03:38ma la figura tridimensionale di un individuo.
03:42Volevo che quell'individuo mi parlasse.
03:51A dieci anni Charlier trova un teschio umano di una persona morta 1300 anni prima.
03:56Vuole che quell'uomo gli racconti la sua storia,
04:00che gli parli attraverso i suoi resti.
04:05Per questo motivo decide di intraprendere la carriera medica.
04:09In qualità di patologo forense impara a cercare la verità
04:13dietro le vicende delle morti più famose della storia.
04:27Nel 2006 Charlier ha appena chiuso il suo ultimo caso di una cortigiana del re
04:33e sta tornando a casa dalla cittadina medievale di Chinon, nel centro della Francia.
04:39E per caso si imbatte nel suo prossimo paziente.
04:45A pochi centimetri di distanza c'erano le presunte reliquie di Giovanna d'Arco.
04:52Charlier scopre un contenitore con delle ossa dimenticato da tempo.
04:57Ma non sono resti comuni.
04:59Secondo la leggenda appartengono alla santa patrona di Francia, Giovanna d'Arco.
05:04Ma come mai si trovano a Chinon?
05:11Charlier segue a ritroso gli spostamenti dei resti fino a Parigi nel 1867.
05:16Vaste zone della capitale vengono abbattute per fare spazio alla più ambiziosa trasformazione urbana mai tentata.
05:30Il dottor Charlier vuole sapere da dove provengono e scopre che quei resti sono stati trovati nel 1867
05:37durante lo smantellamento della soffitta di una farmacia.
05:40Vicino a Place de la République, un farmacista che sta svuotando la soffitta del suo negozio prima della demolizione
05:46fa una scoperta straordinaria.
05:54Barattoli pieni di ossa, frammenti di tessuto e una scritta sopra il coperchio.
06:02I resti di Giovanna d'Arco.
06:11La chiesa cattolica mostra subito il suo interesse.
06:17La chiesa cattolica di Roma fa esaminare i resti per capire se potrebbero essere davvero di Giovanna d'Arco
06:24ma alla fine dell'indagine non giunge a una conclusione definitiva.
06:30Il clero porta i resti a Chinon per custodirli e lì finiscono nel museo della cittadina.
06:35Quindi quelle spoglie sono rimaste su uno scaffale per quasi 150 anni
06:42prima di venire ritrovate da Charlier.
06:47Charlier ha poco materiale su cui lavorare.
06:50Un frammento di costa umana.
06:52Un pezzo di vertebra della spina dorsale.
06:56La punta del femore di un gatto.
06:59Uno strano brandello.
07:01E dei resti che sembrano pezzi di carbone.
07:04È una delle indagini più difficili
07:07e ha bisogno di una squadra di supporto se vuole risolvere il caso.
07:14Sembra una puntata di CSI in cui collaborano molti esperti specializzati
07:21che usano diversi metodi di analisi
07:24per riuscire a determinare quali sono i risultati.
07:27Sì, volevo studiare quelle ossa
07:30che erano completamente nere.
07:33Come se fossero state bruciate.
07:38Le ossa annerite riportano Charlier sui banchi di scuola
07:42alla lezione che ogni bambino francese deve imparare.
07:47Giovanna d'Arco è una contadina
07:50che sta lavorando in una città che si chiama Charlier.
07:54Giovanna d'Arco è una contadina che spunta dal nulla,
07:58quasi dall'oscurità totale,
08:00e si catapulta sulla scena storica in un modo davvero inaspettato.
08:04Inizia a sentire delle voci
08:07che lei attribuisce ai sani.
08:10Quelle voci le dicono che lei è la vergine che salverà la Francia
08:15e che la sua missione
08:18è quella di assicurarsi che il vero erede al trono,
08:21vale a dire il Delfino Carlo,
08:24venga incoronato re.
08:31È il 1422.
08:34La Francia è impegnata in una sanguinosa guerra contro l'Inghilterra.
08:38Va avanti da così tanto tempo
08:40che viene ricordata come la guerra dei cent'anni.
08:43Il re francese Carlo VI è appena morto.
08:46Gli inglesi sono decisi ad impedire
08:48che il figlio, il Delfino Carlo, salga sul trono al suo posto.
08:57Nel 1429 Giovanna d'Arco raggiunge il Delfino alla fortezza di Chinon.
09:04Racconta al principe la sua intenzione di sconfiggere gli inglesi,
09:08consegnare a lui il trono
09:10e riportare la pace.
09:13Non sappiamo con esattezza
09:15cosa abbia detto al Delfino durante il loro colloquio,
09:19quale segno gli abbia dato per convincere lui
09:22e molti altri
09:24che lei fosse davvero la vergine destinata a salvare la Francia.
09:30Qualunque cosa abbia fatto funziona.
09:33Giovanna diventa il suo consigliere militare
09:37e ha soltanto 16 anni.
09:40Sembra intenzionata ad assumere il ruolo di guerriero,
09:45anche se è piuttosto insolito,
09:47ma ha tutte le qualità per diventare un comandante militare.
09:53Porta uno stendardo, un vesillo,
09:56che diventa il suo emblema, il suo simbolo.
10:03Sconfigge l'esercito inglese in battaglia
10:05e fa incoronare il Delfino come Carlo VII di Francia.
10:12Ma un anno più tardi, nel 1430,
10:15nel corso di una battaglia
10:17Giovanna viene catturata da truppe anglo-borgognone
10:22e tradita dal suo stesso re,
10:24che rifiuta di pagare il riscatto.
10:36Carlo VII sa che Giovanna d'Arco è diventata una presenza pericolosa.
10:40La Chiesa ritiene che le voci nella sua testa non siano dei santi,
10:44ma del diavolo.
10:52Sostenerla non è più vantaggioso
10:56e afferma di non dovere niente,
10:58tantomeno il suo regno e la sua corona
11:02a una ragazza accusata di eresia.
11:06Giovanna viene arrestata.
11:08Si rifiuta di rinnegare le voci che sente,
11:11sicura che siano la parola di Dio.
11:14Ma la Chiesa non cambia idea.
11:21Giovanna disorienta i suoi inquisitori.
11:25Si comporta in modo irrispettoso
11:28perché spiega loro di non poter rispondere immediatamente
11:31alle domande,
11:33ma chiede di avere pazienza per due settimane
11:35quando le voci parleranno di nuovo
11:37e lei potrà comunicare il messaggio di Dio.
11:40Questo comportamento per il clero
11:42che si vede estromesso dal suo rapporto con Dio
11:44è eretico.
11:48Un processo farsa la riconosce colpevole di eresia
11:52e la sentenza è spietata.
11:58La punizione consueta per un eretico
11:59che si rifiutava di abbandonare le proprie convinzioni
12:03e di abbiurare era terribile.
12:05Si trattava di salire sul rogo.
12:11Il 30 maggio del 1431
12:14Giovanna viene legata a una pira
12:16nella piazza del mercato di Rouen.
12:19Una vasta folla si raduna per assistere all'esecuzione.
12:24Il rogo viene acceso.
12:26Occorrono tre tentativi
12:27per ridurre in cenere il suo corpo.
12:36Ciò che rimane di quella povera ragazza
12:39viene raccolto e gettato nelle acque della Senna.
12:43È un gesto importante
12:45e ha lo scopo di non lasciare reliquie.
12:52575 anni dopo
12:54Charlier legge l'etichetta di un barattolo
12:56C'è scritto
12:58resti trovati sotto il rogo di Giovanna d'Arco
13:00la pulzella d'Orléans.
13:04È possibile che parte del suo corpo
13:06sia scampato alle fiamme.
13:10Per Philippe Charlier
13:12è un'occasione imperdibile
13:14esaminare i resti della figura femminile
13:16più famosa di Francia.
13:26Essendo un patologo abituato
13:28ad analizzare i resti disconosciuti
13:30ritrovati dalla polizia
13:32Charlier ha a disposizione
13:34uno degli esami più accurati e precisi.
13:39L'analisi del DNA
13:41è considerata la soluzione ottimale
13:43di tutti gli enigmi
13:45soprattutto quelli del passato.
13:49La doppia elica del DNA
13:51è l'unico modo che ha Charlier
13:53per verificare se quelle ossa
13:55siano di Giovanna d'Arco.
13:57Presente in tutti gli animali
13:59e i vegetali
14:01la molecola di DNA
14:03contiene tutte le informazioni genetiche dell'individuo
14:05tramandate da una generazione all'altra.
14:08Se Charlier fosse in grado
14:10di estrarre il DNA
14:12da quei resti
14:14sarebbe possibile determinare
14:16il sesso della persona
14:18e anche confrontare il suo profilo
14:20con quello dei discendenti
14:22ancora in vita.
14:24Charlier sa che il DNA
14:26si conserva nei resti umani per centinaia
14:28forse migliaia di anni
14:30quindi manda dei campioni di ossa
14:32agli esperti di genetica.
14:36Se i resti sono femminili
14:38chiederà di ottenere il DNA
14:40dei parenti ancora in vita
14:42per verificare un eventuale legame genetico
14:44con quelle reliquie.
14:51L'analisi del DNA
14:53viene utilizzata soltanto da 25 anni
14:55sui reperti di carattere archeologico.
14:57Il primo campione di DNA
14:59estratto da un osso
15:01risale appena al 1989.
15:05Charlier attende i risultati.
15:07Se l'osso è di un uomo
15:09la sua ricerca si fermerà immediatamente.
15:13Se fosse stato maschile
15:15avrei saputo con assoluta certezza
15:17che quei resti non erano di Giovanna Darko.
15:21Charlier riceve una telefonata.
15:24Sono cattive notizie.
15:27Gli esperti non sono riusciti
15:29ad estrarre il DNA dai resti.
15:32La possibilità di effettuare
15:34un confronto con i discendenti
15:36va in frantumi.
15:39La ragione dell'assenza di DNA nell'osso
15:41resta un mistero.
15:43È possibile che l'alta temperatura
15:45del rogo lo abbia distrutto?
15:49Esistono due ipotesi
15:51per cui il DNA non sia conservato
15:53in quei reperti.
15:55Perché non è sopravvissuto
15:57oppure perché è stato distrutto.
15:59È molto improbabile trovare
16:01del DNA nell'osso di una persona
16:03che è stata cremata.
16:05Charlier teme che la tecnologia
16:07non sia in grado di offrirgli
16:09la svolta di cui ha bisogno
16:11per risolvere questo caso.
16:13Per risolvere il mistero
16:15dei resti di Giovanna Darko
16:17deve pensare in modo
16:19meno convenzionale.
16:21E gli viene un'idea geniale,
16:23ma ha bisogno
16:25di uno dei nasi più sensibili
16:27di Francia.
16:29Io sono un profumiere,
16:31creo profumi,
16:33annuso aromi tutto il giorno
16:35e ho una passione per gli odori
16:37dei fiori, della frutta,
16:39delle spezie, del legno.
16:41All'improvviso ricevo
16:43una curiosa telefonata.
16:45Un tizio mi dice
16:47salve Jean-Michel, sono un medico,
16:49lavoro in ospedale
16:51e sto esaminando
16:53un profumiere.
16:55Vorresti darmi una mano?
16:57Volevo farmi aiutare
16:59da un profumiere
17:01perché è un professionista
17:03del settore
17:05e ha il naso sensibile.
17:07Annusando quei resti
17:09è possibile capire
17:11se il corpo fosse stato bruciato
17:13o no.
17:15Annusare quei resti
17:17per capire se ci sono tracce di fuoco
17:19credo che sia geniale.
17:21Tutto è lecito.
17:23Riusciamo a percepire
17:25le molecole volatili
17:27che sono presenti nell'aria.
17:29A volte pochissime molecole
17:31sono sufficienti
17:33per farci rilevare un odore.
17:35Arrivano al naso
17:37che le cattura
17:39e invia un impulso olfattivo
17:41al cervello.
17:43Come il palato di un sommelier
17:45riconosce il sapore di un vino,
17:47il naso di Jean-Michel Durye
17:49è allenato a identificare
17:51con precisione ogni odore
17:53e è il primo ad esaminare
17:55scientificamente l'odore di quei resti.
18:02Si incontra con Charlier
18:04nel laboratorio dell'ospedale.
18:06Alcuni barattoli
18:08non vengono aperti
18:10da almeno 30 anni.
18:12Charlier spera che l'aroma
18:14sia ancora abbastanza forte
18:16da essere riconosciuto.
18:18Durye annusa il frammento di costa
18:20annerito.
18:21Quando sono arrivato a casa di Giovanna Darko
18:23mi aspettavo di sentire
18:25un forte odore di bruciato
18:27invece mi sono meravigliato
18:29di non rilevare niente del genere.
18:31Non c'è alcuna traccia di fumo
18:33ma Durye riconosce un aroma debole
18:35ma intenso.
18:37Prova che i resti sono molto antichi.
18:42Un odore è formato
18:44da molecole chiamate note
18:46che hanno un peso diverso.
18:48Le note alte
18:49sono così leggere
18:51che evaporano in pochi minuti.
18:53Le note basse
18:55sono molecole più pesanti
18:57e persistono per ore
18:59forse addirittura per secoli.
19:01Le note alte
19:03sono quelle più volatili
19:05che scompaiono completamente
19:07quindi quando ho annusato i resti
19:09ho percepito soltanto
19:11le note di fondo
19:13quelle basse
19:15che sono molto più pesanti
19:17e persistenti.
19:19Hanno un curioso aroma di vaniglia.
19:24Sentivo una fragranza
19:26di vaniglia.
19:28È mai possibile?
19:30Esiste la possibilità
19:32che un osso bruciato
19:34sappia di vaniglia?
19:36L'aroma di vaniglia
19:38è un indizio importante.
19:40È legato all'odore dolciastro
19:42del corpo che si decompone.
19:44La vaniglia
19:46è direttamente collegata
19:47alla cremazione
19:49quindi quei resti
19:51hanno continuato a decomporsi
19:53e a putrefarsi.
19:55Ma i resti di un corpo bruciato sul rogo
19:57non dovrebbero emanare
19:59quel tipo di aroma.
20:01Tuttavia non è ancora escluso
20:03che siano di Giovanna d'Arco.
20:05La presenza dell'odore dolce
20:07della vaniglia
20:09non esclude necessariamente
20:11che il corpo sia stato bruciato
20:13perché anche un osso bruciato
20:15può decomporsi
20:17se quei frammenti ossei
20:19sono stati bruciati
20:21e va alla ricerca di prove di esposizione
20:23a un calore intenso.
20:25Per questo ha bisogno
20:27dei raggi X.
20:38Charlier chiede a un radiologo
20:40di esaminare i resti con la TAC
20:42che in campo medico viene utilizzata
20:44per analizzare organi e tumori
20:45dei frammenti.
20:49È una tecnica a raggi X
20:51riproduce sezioni del corpo
20:53o dell'oggetto
20:55che vengono in seguito utilizzate
20:57per una elaborazione tridimensionale.
21:01Charlier vuole riprodurre
21:03i frammenti ossei da diversi angoli
21:05in modo da creare
21:07un modello tridimensionale
21:09che riveli l'interno
21:11e la superficie esterna
21:13in ogni dettaglio.
21:15Potrà riconoscere
21:17eventuali segni di bruciature sui resti.
21:23Charlier ha dei campioni di controllo
21:25prelevati da vittime di incendi
21:27per confrontare gli effetti del fuoco
21:29sui resti di Giovanna
21:31e sulle vittime attuali.
21:33I corpi arsi all'aperto
21:35o quelli bruciati in un'auto
21:37o in una casa
21:39devono aver subito
21:41lo stesso identico processo
21:43del corpo di Giovanna Darko.
21:45Charlier vuole confrontare
21:47il cedimento della struttura delle ossa
21:49quando vengono esposte
21:51a una temperatura superiore
21:53ai 70 gradi centigradi
21:55e il collagene presente nelle ossa
21:57inizia a disintegrarsi.
22:01È facile determinare
22:03se un osso sia stato bruciato
22:05verificando la presenza
22:07di piccole fratture da trauma.
22:09Le immagini tridimensionali
22:11generate sullo schermo
22:13forniscono a Charlier la risposta.
22:16Abbiamo visto
22:18che non c'era alcun segno
22:20di bruciatura sullo schermo.
22:22Il risultato conferma
22:24che quei resti
22:26non provengono da un corpo bruciato.
22:28Ma Charlier si chiede
22:30se la storia di Giovanna Darko
22:32possa spiegare il perché.
22:35Occorrono mezza tonnellata di legno
22:37e cinque ore per ardere un corpo
22:39e i libri di storia
22:41riportano che sono serviti
22:43tre tentativi
22:45per incendiarlo.
22:47È sicuramente morta
22:49al primo incendio
22:51a causa delle esalazioni
22:53di monossido di carbonio
22:55ma le fiamme
22:57non ne hanno distrutto il corpo.
22:59Il corpo era ancora intatto
23:01soltanto le estremità
23:03delle mani e dei piedi
23:05si erano incenerite
23:07quindi gli inglesi
23:09hanno chiesto di appiccare
23:11il fuoco una seconda volta.
23:13Viene acceso un secondo rogo
23:15ma non il corpo
23:17e tutti gli organi che contiene
23:19i polmoni, il cuore, il fegato
23:21e gli intestini.
23:23È possibile che dopo il secondo rogo
23:25il dorso di Giovanna
23:27fosse rimasto ancora intatto
23:29forse perché è la parte più umida
23:31e quindi si è reso necessario
23:33un terzo tentativo
23:35per sbarazzarsi del corpo.
23:39Le ossa ritrovate
23:41fanno parte del dorso.
23:43Charlier si chiede
23:45qual è l'incendio
23:47che ha definitivamente arso
23:49il corpo di Giovanna d'Arco.
23:51Esistono delle possibili spiegazioni
23:53circa la conservazione
23:55dei resti di Giovanna d'Arco.
23:57La prima
23:59è che la pira
24:01non fosse a livello del terreno
24:03ma elevata
24:05e alcune delle ossa
24:07possano essere cadute al suolo
24:09sotto le fiamme.
24:11È possibile che le ossa cadute
24:13si siano salvate dalla furia
24:15e si siano agite al fuoco
24:17proprio come succede
24:19durante i funerali hindù
24:21o le cremazioni moderne.
24:23Il suo corpo è esploso.
24:25L'altra possibilità
24:27è l'eventuale esplosione
24:29del corpo di Giovanna d'Arco.
24:32I gas presenti nel corpo
24:34aumentano
24:36e la pressione
24:38diventa sempre maggiore
24:40finché il corpo esplode
24:42perché i polmoni
24:43non riescono più
24:45a trattenerla.
24:48È risaputo
24:50che un corpo umano esplode
24:52durante il processo di cremazione
24:54quindi anche questa spiegazione
24:56potrebbe essere vera.
24:58Ma la teoria di Charlier
25:00sul motivo per cui le ossa
25:02non siano bruciate
25:04non viene confermata
25:06dalla seconda scoperta
25:08del radiologo.
25:10Le ossa sono impregnate
25:12per penetrare all'interno dell'osso
25:14quella sostanza scura
25:16doveva essere necessariamente liquida
25:18e questo suggerisce
25:20la presenza di alte temperature
25:22nel corso del processo.
25:24Il dottor Charlier
25:26deve esaminarla al microscopio
25:28per scoprire cosa sia veramente.
25:31Charlier preleva
25:33alcuni campioni della sostanza
25:35dai resti.
25:37Se le ossa sono state esposte al fuoco
25:39Charlier dovrebbe trovare
25:41delle ficelle carbonizzate
25:43al microscopio.
25:45Invece l'analisi di Charlier
25:47rivela che quella sostanza
25:49è una resina.
25:51Si tratta
25:53di un miscuglio
25:55di materiale organico putrefatto
25:57insieme ad una grande
25:59quantità di polline.
26:01I granuli di polline
26:03e le spore e fungine
26:05gli hanno fornito l'indicazione
26:07per capire che si trattava
26:09effettivamente di resina di pino.
26:12Charlier sa
26:14che la resina di pino
26:16viene usata da millenni
26:18per la conservazione dei cadaveri.
26:20Se i resti sono davvero
26:22di Giovanna d'Arco
26:24qualcuno li ha immersi nella resina
26:26per evitare che si decomponessero?
26:28Charlier vuole sapere
26:30se tutti i reperti
26:32sono impregnati della stessa resina.
26:34È possibile che lo aiuti a capire
26:36dove o quando sono stati conservati.
26:41A questo punto
26:43chiama un suo collega
26:45dell'ospedale Lariboisier
26:47di Parigi.
26:49Il tossicologo
26:51Joël Poupon.
26:53Conosco Filippo
26:55da molto tempo,
26:57più di dieci anni
26:59e quando vuole qualcosa
27:01la ottiene.
27:03Sa essere molto persuasivo
27:05e non ho saputo resistere.
27:07Per lui tutto è possibile.
27:09Al contrario di Charlier
27:11Poupon è abituato
27:13a trattare con i vivi.
27:15Di solito cerca tracce di avvelenamento
27:17o di determinate malattie
27:19nei suoi pazienti
27:21ma può lavorare anche
27:23su reperti archeologici.
27:25Ha aiutato Charlier
27:27a risolvere molti casi complessi
27:29ma è la prima volta
27:31che si trova di fronte
27:33a una presunta santa.
27:35Tutti i frammenti di osso
27:37a disposizione
27:39sono coperti
27:41e sono molto interessanti.
27:43Dobbiamo capire
27:45se la sostanza è la stessa
27:47su tutti i campioni
27:49e verificarne l'esatta natura.
27:51L'esperimento di Poupon
27:53può rivelare
27:55la composizione chimica
27:57della resina che ricopre i resti.
27:59Saranno davvero impregnati
28:01tutti della stessa sostanza?
28:03Poupon ha usato anche
28:05due campioni di controllo.
28:07Uno con delle ossa
28:09di una cremazione attuale
28:11e l'altro
28:13con l'alimento di pelle essiccata.
28:15Charlier pretende
28:17la riservatezza assoluta sul caso.
28:19Poupon non può dire una parola.
28:21Non sapevo
28:23chi stava lavorando al caso
28:25e quindi
28:27non potevo parlare con nessuno
28:29tantomeno con la stampa.
28:31Per identificare
28:33gli elementi chimici della resina
28:35Poupon deve sciogliere i campioni
28:37in un acido scaldato a 500 gradi.
28:41Poi analizza il liquido
28:43con lo spettrometro di massa
28:45che identifica e conta
28:47gli atomi del campione.
28:49Charlier vuole i risultati
28:51immediatamente.
28:53Sapete, Philippe è un tipo impaziente
28:55soprattutto quando il caso
28:57è così importante.
28:59Vuole conoscere i risultati
29:01al più presto.
29:03Mi telefonava
29:05Joella, che punto sono i risultati?
29:07Mi servono per domani.
29:09L'esito è chiaro.
29:11Poupon dimostra
29:13che i resti contengono
29:15tutti la stessa resina
29:17ma allo stesso gruppo
29:19appartiene anche
29:21il frammento di pelle essiccata.
29:23Le analisi dividono i campioni
29:25in due gruppi distinti.
29:27Uno comprende le ossa cremate
29:29attualmente.
29:31Il secondo comprende
29:33sia i presunti resti della santa
29:35che il frammento di pelle.
29:37I resti e il campione di pelle
29:39contengono metalli e fosforo
29:41ma tutti i livelli di fosforo
29:43e di metallo
29:45sia nei resti che nella pelle
29:47confermano il processo di decadimento
29:49che si verifica nei muscoli
29:51e nell'epidermide.
29:53L'altro campione di controllo
29:55ha una composizione chimica diversa
29:57e non ha legami
29:59con la resina dei resti.
30:01A questo punto Charlier
30:03rivela la fonte del campione di pelle.
30:05Al termine delle analisi
30:07Charlier confessa a Poupon
30:09che il campione di pelle
30:11era una mummia egiziana.
30:16Charlier ha scelto quel campione
30:18per verificare una sua idea
30:20e cioè che quei resti
30:22sono ricoperti da un miscuglio di resine
30:24inventato dagli antichi egizi.
30:26Si ha ragione.
30:28Il caso prende una piega completamente nuova.
30:30Il miscuglio scuro
30:32era sicuramente composto
30:34da bitume e unguenti
30:36ed era usato per le invalsamazioni.
30:38I risultati confermano
30:39una sorta di unità nei reperti.
30:41Tutti quanti sono entrati in contatto
30:43con questa resina.
30:50Charlier è deciso a scoprire
30:52se i resti possono essere di Giovanna d'Arco
30:55e conosce l'analisi
30:57che può aiutarlo a tornare indietro nel passato.
31:10Zurigo, Svizzera.
31:12Gli scienziati che lavorano
31:14in questo laboratorio
31:16sono gli esperti mondiali
31:18che datano i reperti archeologici organici
31:20usando il metodo del carbonio 14.
31:31In un certo senso, per natura,
31:33siamo tutti radioattivi.
31:35La nostra atmosfera,
31:36il nostro pianeta
31:38sono esposti a una radiazione cosmica
31:40e queste particelle ad alta energia
31:42finiscono in tutti gli organismi viventi,
31:44compreso il nostro corpo.
31:47Il carbonio 14
31:49si trova in ogni cellula del nostro corpo
31:51e al momento della morte
31:53inizia un conto alla rovescia.
31:55Dato che è radioattivo,
31:57il carbonio 14
31:59decade a un ritmo regolare,
32:01quindi gli scienziati
32:03contando il numero di molecole
32:04rimaste nelle ossa ritrovate
32:06saranno in grado di dire a Charlier
32:08quando è morta quella persona.
32:11Ma lui vuole anche conoscere
32:13la sua origine geografica.
32:16Per questo ha chiamato
32:18lo storico tessile Christophe Muellerat
32:20per analizzare la stoffa trovata nel barattolo.
32:25Philippe mi ha chiamato
32:27e mi ha detto
32:29Christophe ho un frammento tessile
32:31proveniente dai resti di Giovanna d'Arco.
32:33Vuole recuperare
32:35il maggior numero di informazioni
32:37da ogni singolo reperto.
32:40È uno dei casi più sconcertanti
32:42che Muellerat abbia mai affrontato.
32:48Analizzare quel tessuto
32:50è stato molto importante.
32:52Poteva rivelare la data
32:54in cui era stato intrecciato,
32:56il luogo in cui era stato confezionato
32:58e il materiale che era stato usato.
33:00Il frammento di stoffa
33:02è da un lato
33:04impregnato dalla stessa resina
33:06da imbalsamazione trovata sulle ossa.
33:10Muellerat vuole conoscere
33:12la composizione del tessuto
33:14poi il tipo di trama
33:16per confrontarlo con i modelli medievali.
33:19Quando ho studiato il frammento
33:21ho scoperto che si tratta di lino,
33:23un materiale molto fine,
33:25di ottima qualità.
33:27Quando ho contato i fili della trama
33:29ne ho trovati 24 per centimetro quadrato.
33:33Il tessuto è lino
33:35con 24 fili per centimetro quadrato.
33:38Un tessuto di alta qualità
33:40molto diffuso in tutta Europa
33:42nell'ultimo millennio.
33:44Ma sotto il microscopio
33:46qualcosa di strano attira
33:48l'attenzione di Muellerat.
33:54L'esperto sa che nel VII secolo
33:56il senso di torsione
33:58dei tessuti europei era a Z.
34:00Ma il frammento ha una torsione inversa,
34:02a S.
34:05Si aspettava una torsione a Z
34:07invece quella era a S.
34:10A questo punto inizia a chiedersi
34:12da dove provenisse quel tessuto.
34:15Non ci sono corrispondenze
34:17con alcuna stoffa
34:19ma Muellerat ha già visto
34:21quel tipo di torsione.
34:23Tutti i tessuti del Medio Oriente
34:25presentano una torsione
34:27dei fili a S.
34:30E' possibile che quella stoffa
34:32possa essere arrivata in Francia
34:34dal Medio Oriente
34:36nel XV secolo?
34:38E' possibile che il femore del gatto
34:40ritrovato insieme agli altri reperti
34:42fornisca qualche altro indizio?
34:47Charlier sa che nel tardo Medioevo
34:49la popolazione riteneva
34:51che il diavolo potesse trasformarsi
34:53in un gatto.
34:57Questi animali
34:59erano associati alla stregoneria
35:01e all'eresia
35:03e si dice che a volte venissero
35:05gettati nei roghi
35:07dove bruciavano le streghe.
35:09Tra il 1300 e il 1800
35:11tra l'Europa e l'America
35:13sono stati bruciati sul rogo
35:15più di 12.000 eretici
35:17ma si pensa che fossero
35:19più di 100.000 le vittime
35:21della caccia alle streghe.
35:23La morte di Giovanna d'Arco
35:25gode di una delle documentazioni
35:27più accurate
35:29di cui abbiamo visto il femore
35:31e non eravamo sicuri
35:33che fosse di un gatto
35:35così lo abbiamo fatto esaminare
35:37da una specialista.
35:39L'archeozoologa Marilène Patumatis
35:41esamina il femore.
35:43La dottoressa Patumatis
35:45aveva davanti il frammento
35:47di un femore di gatto
35:49mentre per i resti umani
35:51il lavoro è semplice
35:53perché esiste una razza soltanto.
35:55Per un animale occorre
35:57prima capire di che osso si tratti
35:59è possibile determinare
36:01l'età dell'animale
36:03al momento della morte.
36:05La dottoressa
36:07è riuscita a calcolare
36:09la lunghezza totale del femore
36:11e sulla base di queste misurazioni
36:13ha affermato che non si trattava
36:15di un gatto europeo
36:17bensì di un campione
36:19proveniente dall'Egitto.
36:21Servono 4 settimane
36:23alla squadra svizzera
36:25per completare le analisi del carbonio
36:27e analizzarne i risultati
36:29risultano a un'età
36:31di 2355 anni
36:33e questa datazione
36:35ci riporta
36:37a un periodo
36:39che va dal VII
36:41al III secolo a.C.
36:45Le ossa
36:47sono tra i 600
36:49e i 1000 anni più antiche
36:51rispetto alla data della morte
36:53di Giovanna d'Arco.
36:55A questo punto
36:57la risposta definitiva
36:59è che
37:01sono un falso.
37:04Il femore apparteneva
37:06a un gatto originario dell'Egitto.
37:08La torsione del tessuto
37:10è tipica del Medio Oriente.
37:12Le ossa sono state imbalsamate
37:14con una resina usata
37:16nell'antico Egitto
37:18e la tecnica del carbonio 14
37:20dimostra che quella persona
37:22è vissuta in tempi molto antichi
37:24all'epoca degli ultimi faraoni.
37:26Tutte le prove
37:27conducono Charlier
37:29ad affermare che si tratta
37:31di una mummia egiziana.
37:33Ma per lo scienziato
37:35le indagini non sono ancora finite.
37:37È deciso a scoprire il motivo
37:39di questo complicato falso archeologico.
37:44Charlier passa quindi
37:46a esaminare l'etichetta manoscritta
37:48che identifica i resti
37:50come quelli di Giovanna d'Arco.
37:52È possibile che la calligrafia
37:54e il vetro del barattolo
37:55offrano gli ultimi indizi
37:57per apporre la parola fine
37:59a questo caso?
38:01L'esperto antiquario Robert Montague
38:03si aggiunge alla squadra.
38:05Il testo recita
38:07resti trovati sotto il rogo
38:09di Giovanna d'Arco
38:11la Pulzella d'Orléans.
38:13Pulzella era il nome
38:15con cui la stessa Giovanna
38:17si chiamava nel XV secolo
38:19ma il nomignolo è stato ripreso
38:21dal francese Voltaire
38:23nel suo poema satirico
38:26Anche il vetro fornisce
38:28un nuovo indizio.
38:32I barattoli sono soffiati a mano
38:34tagliati alla base
38:36come quelli usati dagli scienziati
38:38nel XVIII secolo.
38:41Quindi è logico
38:43trovarli in una farmacia.
38:46Il barattolo di vetro
38:48si è rotto di recente
38:50diciamo 30 o 40 anni
38:52non prima
38:54ma il barattolo
38:56non risale al periodo di Giovanna d'Arco
38:58piuttosto al XVIII secolo
39:00e anche la scritta è molto recente
39:04perché lo stile
39:06non è arcaico.
39:09Il falsario ha tentato
39:11di imitare la calligrafia antica
39:13ma non può ingannare un esperto.
39:16Di sicuro non risale al medioevo
39:18e nemmeno al XVIII secolo
39:20bensì al XIX secolo.
39:23Invece di trovare i resti
39:25Charlier ritiene che il farmacista
39:27possa aver creato il falso nel 1867
39:30mettendo i resti di una mummia egizia
39:32nei barattoli
39:34ed etichettandoli come reliquie di Giovanna d'Arco.
39:36Ma perché darsi tanto da fare?
39:45I resti sono comparsi in Francia
39:47nel bel mezzo di una trasformazione radicale.
39:50Nel 1456
39:51il nome di Giovanna
39:53era stato riabilitato
39:55quando un nuovo processo
39:57l'aveva assolta dall'accusa di eresia.
39:59Nel 1860
40:01diventa un simbolo.
40:03Dopo la sua morte
40:05si sviluppa il culto della sua memoria
40:07e agli inizi del 1900
40:09si inizia a parlare di santità.
40:12È a questo punto
40:14che i suoi resti sbucano dal nulla.
40:17Un anonimo farmacista
40:19potrebbe aver creato il falso
40:21Leanne durante il processo
40:23di beatificazione
40:25dicendo guardate cosa ho trovato a casa mia
40:27ecco qui
40:29sono i resti di Giovanna d'Arco.
40:32La Chiesa dichiara che i resti
40:34potrebbero essere autentici
40:36e vengono spediti a Chinon
40:38per custodirli.
40:40Nel 1920
40:42quasi 500 anni dopo la sua morte
40:44Giovanna viene canonizzata.
40:46Qualche tempo dopo
40:48diventa la santa patrona di Francia
40:49e si chiama Medievale.
40:53Per Charlier
40:55il motivo del falso
40:57ha una sua logica
40:59ma per chiudere il caso
41:01deve risolvere ancora un ultimo mistero.
41:03Com'è finita una mummia egizia
41:05nella soffitta di un farmacista parigino?
41:09Le mummie venivano usate
41:11per scopi particolari
41:13sin dal Medioevo.
41:17La medicina medievale
41:19è stata usata
41:21per la cura di diverse malattie.
41:23L'utilizzo delle mummie in medicina
41:25si perde già dagli inizi del XIX secolo
41:27ma sappiamo che quell'edificio
41:29ospitava una farmacia da secoli.
41:31E' possibile che la mummia
41:33fosse rimasta in quella soffitta
41:35sin dai tempi medievali
41:37oppure quel corpo è arrivato a Parigi
41:39più recentemente?
41:41Credo che sia molto probabile
41:43che quella mummia egizia
41:45sia arrivata in Francia
41:47nel corso del XIX secolo
41:50Durante le guerre napoleoniche
41:52i soldati avevano saccheggiato
41:54e depredato tutti i siti
41:56al loro passaggio.
42:00In effetti, in quel periodo
42:02arriva in Francia
42:04un gran numero di corpi mummificati.
42:06E' probabile che ci fossero
42:08anche dei gatti mummificati
42:10tra i reperti riportati in Francia
42:12dato che questo animale
42:14era considerato sacro
42:16dalla religione egizia.
42:19La ricerca di Charlie
42:21è finita.
42:23Ha identificato il suo paziente
42:25una mummia egizia.
42:27La squadra ha ultimato il lavoro
42:29in gran segreto
42:31ma un anno dopo giunge il momento
42:33di far uscire il gatto e la mummia
42:35allo scoperto.
42:44Alla fine della ricerca
42:46i risultati vengono presentati
42:47alla stampa e ai media.
42:49La storia desta molto scalpore
42:51in Francia
42:53e le tv, i giornali
42:55e tutti i francesi ne parlano.
42:57La straordinaria scoperta di Charlie
42:59finisce sulle prime pagine
43:01di tutti i giornali.
43:03La mummia viene rimandata
43:05alla fortezza di Chinon
43:07per essere esposta nel museo.
43:09Le ossa non sono di Giovanna d'Arco
43:11ma a Charlie e ai suoi collaboratori
43:13non importa.
43:15Alcuni sono rimasti delusi
43:17dalle indagini.
43:19Io invece sono convinto
43:21che la memoria di Giovanna d'Arco
43:23sia più che sufficiente.
43:25Non cambia assolutamente nulla
43:27nella storia di Giovanna d'Arco
43:29che rimane unica, splendida
43:31ed eccezionale.
43:33Questi resti sono falsi
43:35ma Giovanna d'Arco è sempre la stessa.
43:37La ricerca di Charlie
43:39non ha trovato Giovanna d'Arco
43:41ma ha smascherato
43:43uno dei più grandi falsi di Francia.
43:47Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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