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TVTrascrizione
00:00:00Urbis. Storie e volti della città eterna. Con Massimiliano Cacciotti.
00:00:19Mamma Roma, eccoci qua, vuoi comprare?
00:00:22Siamo arrivati in questa Roma del monte di pietà, di campo di fiori,
00:00:26di Giordano Boluno, di Piazza Navona, di Piazza Farnese, di Villa Borghese, della Borghesiana,
00:00:33di Torbella Monaco, della Casidina, della Prenestina.
00:00:38Siamo arrivati in questa Roma del Pignetro, di Piazza Vittorio, di Piazza Mancino,
00:00:44in questa Roma delle guardie municipali, dei poliziotti, dei finanzieri, dei carabinieri,
00:00:52in questa Roma dei poveracci, dei pezzenti come noi, in questa Roma che c'è una figaretta,
00:00:58danna un euro per mangiare o comprare, bianchi, gialli, rossi e neri.
00:01:06Siamo arrivati in questa Roma eterna, che sta sempre qua.
00:01:11Volevo sempre vedere Roma, eccoci qua!
00:01:14Cristo, pietà!
00:01:21Siamo arrivati in questa Roma, dove si parla romano, napoletano, cinese, bengalese, calabrese,
00:01:42rumeno, punghese, cingalese, marcheggiano, indiano, pakistano, polacco, russo.
00:01:50Ma c'è sempre l'imbarazzo che noi non ci capiamo un cazzo.
00:02:12Siamo arrivati in questa Roma con gli attici, con la vista,
00:02:17a fare i vu, comprare, i badanti, le badanti,
00:02:21a vendere orologi, pedaline, collanine, occhiali da vista, da sole,
00:02:28a fare i portieri, a vendere i fiori, a battere i mercerieri,
00:02:32a spacciare le incroci, a lavare i vetri,
00:02:38a lavorare ai mercati, lavorando solo, ma sempre sfruttando,
00:02:44mentre per voi noi siamo brutti, sporchi, cattivi e pure recidivi.
00:02:53Mamma Roma, eccoci qua! Vuoi comprare?
00:02:58Cristo, pietà!
00:03:02Questa Roma, che per noi non è un paradiso,
00:03:05ma un inferno.
00:03:07Siamo arrivati in questa Roma dove si parla romano, napoletano, cinese,
00:03:13bengalese, alabrese, romeno, chiesa, cingalese, martigiano, indiano,
00:03:20pakistano, polacco, russo.
00:03:23Ma c'è sempre l'imbarazzo che noi non ci capiamo.
00:03:36Benvenuti su Urbis, storie e volti della città eterna.
00:03:41Oggi seconda puntata dedicata a Remo Remotti,
00:03:46a cento anni dalla sua nascita, avvenuta nel novembre del 1924.
00:03:54Remo Remotti che abbiamo imparato a conoscere la scorsa settimana,
00:03:59anche nei suoi aspetti più intimi e segreti,
00:04:03attraverso le parole dei suoi familiari, della figlia Federica, della moglie Luisa,
00:04:08e che oggi conosceremo invece nei suoi aspetti artistici.
00:04:13A partire da quello musicale, lo abbiamo visto nel video pochi istanti fa,
00:04:20è stato, soprattutto negli ultimi anni della propria vita,
00:04:24il frontman di numerosi gruppi musicali, numerosi progetti.
00:04:31Fra questi, quello dell'orchestra di Piazza Vittorio, che abbiamo appena ascoltato.
00:04:38L'orchestra di Piazza Vittorio per moltissimi anni è stata animata
00:04:43da un altro dei soggetti che abbiamo visto nel video poco fa,
00:04:47ovvero Pino Pegorelli, a cui do il benvenuto. Ciao Pino.
00:04:52Ciao Massimo, ciao a tutti e tutti.
00:04:55Allora Pino, com'è stato avere come frontman del vostro gruppo,
00:05:01in quell'occasione, un uomo come Remo Remotti, uno che spacca, buga lo schermo, devo dire?
00:05:08Beh, è stata una bellissima, seppur breve, esperienza,
00:05:13perché fu una collaborazione tra l'orchestra, in cui io ed altri musicisti suonavamo,
00:05:20in quegli anni lì, assieme a lui, voluta da Giulio Cederna e Giovanni Piperno,
00:05:27gli autori di questo film documentario che si chiamava La Danza delle Api,
00:05:33all'interno del quale, chiaramente, c'era questo brano, questa poesia,
00:05:38scritta dal maestro Remotti, che io, assieme ad altri musicisti,
00:05:43avevamo il piacere di musicare e di realizzare in video,
00:05:50in questo spazio che si vede nel video, che è l'Apollo 11,
00:05:54quello che era, insomma, la casa dell'orchestra di Piazza Vittorio.
00:06:00È stata un'esperienza breve, ma importante,
00:06:04perché ci siamo potuti misurare con un artista veramente polietrico,
00:06:10e non è una frase, appunto, fatta, perché riusciva a mettere in musica e in versi
00:06:18tematiche molto, molto complicate e delicate, con una leggerezza
00:06:23che, però, non... che lascia spazio, chiaramente, alla riflessione, poi.
00:06:29Ecco, e hai centrato quello che è stata l'anima di Remo Remotti,
00:06:36anche in questo caso, il tema, per esempio, dei romani di seconda generazione,
00:06:42della multietnicità che c'è nella città, attualmente, viene affrontato,
00:06:48non in maniera retorica, ma con sapienza, con dei tratti, con delle pennellate
00:06:55molto, molto toccanti, al tempo stesso, e divertenti, come è, poi, nello stile di Remotti.
00:07:04Tema, poi, della Roma multietnica, che è un tema, ovviamente, caro all'Orchestra di Piazza Vittorio,
00:07:11ma che tu stai portando avanti, anche, attraverso altri progetti,
00:07:15tipo Babel 9, il tuo nuovo gruppo musicale, il tuo nuovo progetto musicale, in cui fai parte ora.
00:07:21Esatto, sì, e, appunto, questa leggerezza di Remotti, e poi, in qualche modo,
00:07:30la leggerezza e anche quella capacità dei romani di esporre punti di vista e tematiche molto delicate,
00:07:43ma con quella ironia apparentemente pungente, che però, dietro a una seconda lettura,
00:07:50fa capire quanto, poi, siano temi assolutamente importanti e fondamentali per la crescita di una comunità.
00:08:02Cioè, il punto di vista, appunto, di una persona che si misura con tante novità, tante lingue diverse,
00:08:12tante usanze, di tante persone che vengono, poi, occupare spazi in città abbandonati,
00:08:21spazi lavorativi abbandonati, cioè che vengano a fare lavori umili,
00:08:26che magari non fa più nessun altro e che, davanti ai quali, poi, noi ci poniamo come giudicanti
00:08:35come quelli che hanno il diritto e le capacità di dire a loro cosa devono fare e come lo devono fare,
00:08:42ma poi, di fatto, come chiosa lui meravigliosamente nel ritornello.
00:08:46Insomma, noi non ci abbiamo capito, ecco, niente. Lui ne sa altre parole, però il senso è che...
00:08:52Diciamo che lui aveva la capacità di non censurarsi in questi casi perché siamo più titubanti.
00:09:00Però il concetto è abbastanza chiaro, cioè è un invito con leggerezza alla riflessione
00:09:08sul fatto che prima di giudicare rispetto alla provenienza è importante comprendere
00:09:16sia le motivazioni del perché le persone abbandonano la propria terra
00:09:24per venire a cercare maggiore fortuna qui da noi e soprattutto permettere alle persone
00:09:31di fare il proprio percorso, di poter esprimere il proprio talento
00:09:35e di non essere considerate solo come forza lavoro.
00:09:38E Remotti, chiaramente, da grande poeta e grande artista qual era,
00:09:42riusciva a dirlo in tre minuti in modo assolutamente vincente.
00:09:48Esattamente così, questo era effettivamente lo spirito di Remotti.
00:09:53Sì, intanto vi ringrazio Pino per averci raccontato questa piccola storia
00:09:57ma importante della vita e della carriera di Remo Remotti.
00:10:03Spero di averti qui in una delle prossime puntate a raccontare magari
00:10:07dei tuoi nuovi progetti musicali.
00:10:09Molto volentieri, grazie.
00:10:12Grazie a te Pino.
00:10:14E adesso andremo a vedere un aspetto invece un po' più poetico di Remo Remotti,
00:10:20anzi direi quasi filosofico.
00:10:22Ma il vero problema della vita, signori, è che noi non riusciamo più a vedere.
00:10:28Noi crediamo di vedere ma in realtà vediamo cose che già sono state viste da altri.
00:10:34Io vedo laggiù una ragazza, una donna con i capelli rossi,
00:10:38ma per me che sono anche un pittore una donna con i capelli rossi è mucca.
00:10:43Se fosse bruna, nuda, stesa sul divano è Modigliani,
00:10:47su un prato di Margherita è Klimt.
00:10:50Una puttana, signori, una puttana è Otto Dix,
00:10:53una puttana che si riscalda con i copertoni sull'autostrada è Fellini,
00:10:57una cattone è Pasolini.
00:11:00Un albero, un albero è Mondria,
00:11:03un prato verde con dei papaveri rossi è Monet,
00:11:06con dei girasoli è Van Gogh.
00:11:08Il sole, il sole è Terno, il mare è Pino Pasquale.
00:11:12Una mucca, signori, una mucca è Segantini,
00:11:15una pecora è Bunuel, una capra è Picasso,
00:11:17un cavallo non importa di che colore,
00:11:19un cavallo dei Carabinieri è Fattori,
00:11:22un cavallo bianco con la criniera al vento è De Chirico,
00:11:25un cavallo bianco e uno nero è Gauguin.
00:11:28Un gabbiano, signori, un gabbiano è Ceco,
00:11:31per Cardarelli è Bellocchio.
00:11:33Un cane, un cane randaggio è Bacon,
00:11:36un cane che muove le zampette è Balla.
00:11:39Il blu è Klein, il rosso è Burri,
00:11:42il bianco è Fontana, il roso è Matisse,
00:11:44il giallo è Van Gogh, il nero è Goya.
00:11:47La gioconda, signori, la gioconda non è più Leonardo Da Vinci,
00:11:51è Marcel Duchamp, un cardinale Scipione,
00:11:54un generale Bai, un uomo magrissimo è Giacometti,
00:11:58una donna grassissima è Fellini,
00:12:00un direttore d'orchestra è Fellini,
00:12:02un clown è Fellini, noi Fellini lo vediamo dappertutto.
00:12:07Una scarpa, una scarpa è Jim Dine,
00:12:10una cravatta è Jim Dine,
00:12:12un segnale stradale è Mambo,
00:12:14una pipa è Magritte, una scopa è Man Ray,
00:12:17una bottiglia di Coca-Cola è Andy Warhol,
00:12:20Malvin Monroe è Andy Warhol,
00:12:23un hamburger è Oldenburg.
00:12:25Guernica, esiste una cittadina spagnola che si chiama Guernica,
00:12:30ma Guernica è Picasso, Roma è Fellini,
00:12:33Milano è Zavattini, Londra è Hitchcock,
00:12:36Manhattan è Woody Allen, Bruxelles è Enzo,
00:12:40Praga è Kafka, Vienna è Freud.
00:12:43Noi non riusciamo più a venire, signori.
00:12:46E torneremo a parlare, iremo remoti fra pochissimo,
00:12:49solo pochi istanti e poi torniamo qui su Urbis.
00:13:09Stella!
00:13:17Anna Stella!
00:13:23Anna Stella!
00:13:29Anna Stella!
00:13:35Anna Stella!
00:13:40Baby, baby, baby, baby!
00:13:54Stella! Stella!
00:13:57Anna Stella!
00:13:59Tu sei una stella, io no!
00:14:03Sei stupenda, sei seria, soprattutto seria,
00:14:07tu fai tutto sul serio, io no!
00:14:13Io no!
00:14:16Lavori sul serio, studi sul serio,
00:14:19prendi la vita sul serio,
00:14:22fai l'architetto sul serio, la figlia sul serio,
00:14:26la sorella sul serio, io no!
00:14:29Hai una casa serio, uno studio serio,
00:14:32delle proprietà sul serio,
00:14:35fai l'amore sul serio, ti impegni sul serio,
00:14:38avrai una famiglia sul serio.
00:14:41Stella!
00:14:47Anna Stella!
00:14:55Anna Stella!
00:14:59Hai uno sguardo serio,
00:15:01un atteggiamento serio, un bel volto serio,
00:15:05sei una stella seria,
00:15:08una cosa seria, una ragazza seria,
00:15:11vorrei starti vicino sul serio,
00:15:14parlarti a lungo sul serio,
00:15:16dirti tante belle cose sul serio.
00:15:19Stella!
00:15:21Tu ti prendi sul serio, io no!
00:15:24Stella!
00:15:30Anna Stella!
00:15:40Stella!
00:15:43E tu?
00:15:46Io no!
00:15:49Sul serio!
00:16:00Stella!
00:16:06Anna Stella!
00:16:13Stella!
00:16:19Anna Stella!
00:16:25Stella!
00:16:30Ben ritrovati su Urbis,
00:16:33storie e volti della città eterna
00:16:35in questa seconda puntata
00:16:37che omaggia Remo Remotti
00:16:40a cento anni alla sua nascita
00:16:42venuta nel novembre del 1924.
00:16:46Un uomo poliedrico
00:16:49nelle sue attività artistiche
00:16:51che si prendeva sul serio
00:16:53nel suo non essere serio
00:16:55parafrasando un po' le parole
00:16:57di questa poesia, canzone
00:16:59che abbiamo appena ascoltato.
00:17:01Ed è tornata qui con noi
00:17:03la figlia Federica Remotti
00:17:05a cui do il benvenuto.
00:17:07Ciao Federica!
00:17:10Forse Federica ha un problema
00:17:12con il collegamento,
00:17:14non so se riusciamo a ripristinare
00:17:16il collegamento comunque di Federica.
00:17:18Remo Remotti ha parlato
00:17:20anche in quella bellissima...
00:17:24Eccola Federica, vedo che sorridi.
00:17:26Ora mi senti, mi sa.
00:17:29Ecco, ciao.
00:17:31Sì, ma mi dispiace
00:17:33che forse va un po' rilento il collegamento.
00:17:35Ora proverò a capire che problema tecnico c'è.
00:17:37Ti volevo ringraziare
00:17:39sia per la scorsa puntata che per questa.
00:17:41Siamo onorate e felici
00:17:43del vostro sostegno, del vostro affetto.
00:17:46Sono onorato e felice
00:17:48di poter parlare con la figlia
00:17:50di quello che è stato un mio mito
00:17:52oltre che per te anche
00:17:54un grandissimo affetto,
00:17:56un grandissimo affetto ricambiato
00:17:58come Remotti stesso
00:18:01ha detto in un'intervista
00:18:05che è stata riportata in quel documentario
00:18:07in cui abbiamo visto delle immagini
00:18:09già la settimana scorsa.
00:18:11Ne vediamo delle altre,
00:18:13un documentario prodotto proprio da te Federica
00:18:15e per Sky Art
00:18:17che si intitola
00:18:19Ho rubato la marmellata.
00:18:22E poi non vogliamo parlare di magia,
00:18:24non vogliamo parlare di mistero della vita
00:18:26quando uno a 64 anni
00:18:28ha la fortuna
00:18:30che non è un caso
00:18:32di incontrare una giovane donna
00:18:34che si offre a fare la moglie,
00:18:36Luisa, mia moglie attuale,
00:18:38che ha 30 anni meno di me
00:18:40e a 64 anni
00:18:42mette al mondo una bambina
00:18:44stupenda, una figlia.
00:18:46Tu hai vissuto per 64 anni
00:18:48come uno scapolo
00:18:50il piacere della paternità
00:18:52non sai niente.
00:18:54Poi a 64 anni
00:18:56c'è questo miracolo.
00:19:00È l'amore, fratelli.
00:19:02L'amore.
00:19:04È l'amore, fratelli.
00:19:06Federica, che impressione ti fa
00:19:08rivederti bambina
00:19:10fra le braccia di tuo padre?
00:19:14È sempre molto commovente.
00:19:16Lui pure quando vedeva quelle immagini si commuoveva
00:19:18anche perché era sempre
00:19:20molto ironico
00:19:22però c'era un suo lato
00:19:24molto sensibile, profondo,
00:19:26dolce che veniva fuori
00:19:28in quei momenti.
00:19:30Poi come dicevamo anche l'altra volta
00:19:32l'hanno sempre un po' considerato
00:19:34mio nonno, quindi c'era
00:19:36anche questo orgoglio
00:19:38di sottolineare sempre che invece
00:19:40era mio padre, nonostante
00:19:42la grande differenza di età con mamma.
00:19:44Però a tutti gli effetti
00:19:46era un giocherellone, era come
00:19:48avere un fratello più piccolo
00:19:50invece che un papà
00:19:52severo.
00:19:54E non ci ho seguito la settimana
00:19:56scorsa, ricordiamo che lui si presentava
00:19:58a scuola, veniva a prenderti
00:20:00con una t-shirt con scritto
00:20:02padre di Federica
00:20:04per far capire che fosse il padre
00:20:06e non il nonno.
00:20:08Ma hai anche raccontato che
00:20:10poi alla fine eri tu
00:20:12a differenza di quello che succede
00:20:14normalmente in tutte e quante le famiglie
00:20:16quando i genitori vanno a prendere
00:20:18i figli
00:20:20in discoteca magari alle due di notte
00:20:22invece eri tu che alle due di notte
00:20:24andavi a prendere lui.
00:20:26Esatto, lo andavo a prendere
00:20:28in questi locali dove lui si esibiva
00:20:30insomma tra i ragazzi più giovani
00:20:32che poi era la sua
00:20:34energia più forte, quella di avere
00:20:36il contatto con i giovani
00:20:38sentirsi comunque apprezzato
00:20:40e viceversa devo dire
00:20:42che vedevo molto
00:20:44che i giovani erano quasi colpiti
00:20:46da essere ascoltati da qualcuno
00:20:48da avere uno scambio
00:20:50gli andavano spesso a raccontare un po'
00:20:52i loro dubbi, le loro sicurezze
00:20:54anche magari dei sogni
00:20:56degli obiettivi di vita, di carriera
00:20:58di amore, lui dava molti consigli
00:21:00per quanto il consiglio più
00:21:02frequente che dava è
00:21:04di non chiedere
00:21:06consigli ma
00:21:08di rischiare
00:21:10di rispettarsi come ha fatto lui
00:21:12per poi magari capire che bisogna
00:21:14cambiare idea
00:21:16cambiare obiettivo
00:21:18però provarci con tutte le energie
00:21:20come poi ha fatto lui
00:21:22nella sua vita come stai raccontando tu
00:21:24Assolutamente, una vita
00:21:26che sono tante vite insieme
00:21:28perché poi anche dal punto di vista artistico
00:21:30è stato
00:21:32tantissime cose
00:21:34lo abbiamo scoperto, continueremo
00:21:36a scoprirlo nel corso
00:21:38di questa puntata, nell'ultima parte
00:21:40della sua vita è stato cantante
00:21:42è stato prima poeta
00:21:44prima ancora attore, prima ancora pittore
00:21:46insomma veramente
00:21:48non si è fatto mancare nulla
00:21:50compresa la paternità
00:21:52a 64 anni
00:21:54quando come diceva
00:21:56in un'intervista che abbiamo visto
00:21:58la settimana scorsa
00:22:00sempre facente parte del
00:22:02documentario Rubato la Marmellata
00:22:04a quell'età tanti attori
00:22:06famosi a partire da Tyron Power
00:22:08erano morti già da
00:22:10diverso tempo e a proposito di
00:22:12Rubato la Marmellata
00:22:14dovrebbe essere in collegamento
00:22:16telefonico con noi
00:22:18il regista, anzi uno dei due
00:22:20registi del
00:22:22documentario Roberto Meddi
00:22:24ciao Roberto ci sei?
00:22:26Si ci sono
00:22:28sono qua, buongiorno
00:22:30allora intanto ti chiedo
00:22:32come è nata l'idea
00:22:34e poi come si è sviluppato
00:22:36il progetto di
00:22:38Rubato la Marmellata
00:22:40questo documentario
00:22:42prodotto per Sky Art che racconta
00:22:44la vita e i vari aspetti
00:22:46artistici di Remo Remotti
00:22:50lo chiedi a me
00:22:52aspetta perché ti sentivo
00:22:54anche io male
00:22:56dal fatto che io e Remo
00:22:58e Gioia Magrini
00:23:00che è la mia collaboratrice
00:23:02co-regista
00:23:04della faccenda
00:23:06eravamo amici da tantissimi anni
00:23:08quindi essendo
00:23:10amici da molti anni
00:23:12avendo spesso
00:23:14fatto delle cose con Remo
00:23:16sia di natura cinematografica
00:23:18che di scrittura
00:23:20per quanto riguarda
00:23:22Gioia Magrini che ha scritto
00:23:24diverse cose con lui
00:23:26da quel momento
00:23:28insieme a Federica
00:23:30e Luisa
00:23:32abbiamo cominciato a pensare
00:23:34di fare una cosa che riguardasse
00:23:36proprio un po' tutto il percorso
00:23:38molto particolare
00:23:40di Remo
00:23:42noi siamo stati appunto molto a contatto insieme
00:23:44per tanti anni
00:23:46e quindi questo ha un po' facilitato
00:23:48questa scelta
00:23:50ecco quindi hai avuto
00:23:52occasione anche di conoscerlo bene
00:23:54in maniera approfondita
00:23:56e intima
00:23:58ma chiedo anche a te
00:24:00di raccontarci sinteticamente
00:24:02chi era Remo Remotti
00:24:04visto dal tuo punto di vista
00:24:08devo dire che il documentario
00:24:10grazie soprattutto
00:24:12alla grande capacità
00:24:14di analisi di Gioia
00:24:16che lo ha
00:24:18un po' scandagliato
00:24:20in tutti gli aspetti
00:24:22in tutti i materiali che avevamo a disposizione
00:24:24fa abbastanza
00:24:26appunto
00:24:28dà un giudizio
00:24:30abbastanza preciso
00:24:32di quello che fosse proprio
00:24:34il personaggio di Remo
00:24:36perché Remo era un artista
00:24:38poliedrico con tantissime
00:24:40capacità, tantissimi interessi
00:24:42c'erano veramente poche cose
00:24:44che non gli interessavano
00:24:46il tutto condito
00:24:48appunto da questo suo sguardo
00:24:50da questa sua ironia
00:24:52che lo attraversava
00:24:54e da un
00:24:56appunto una grossissima esperienza
00:24:58umana
00:25:00perché appunto quando io l'ho conosciuto
00:25:02aveva già
00:25:04non sentiamo più
00:25:06Roberto Meddi
00:25:08proveremo a risolvere il problema
00:25:10tecnico del collegamento con lui
00:25:12lo faremo fra qualche istante
00:25:14solo pochi secondi di attesa
00:25:16e poi ritorneremo qui su Urbis
00:25:18a parlare di Remo Remotti
00:25:22Urbis
00:25:24storie e volti della città
00:25:26eterna
00:25:28con Massimiliano Cacciotti
00:25:52Barbara
00:25:54Barbara
00:25:56tu sei una bestia feroce
00:25:58sei un aliena
00:26:00uno sciagallo
00:26:02una lupa della seppa
00:26:04una pantera nera
00:26:06una tigre del Bengala
00:26:08Barbara sei un goberman
00:26:10un pitbull da combattimento
00:26:12una leonisa
00:26:14un pastore tedesco delle SS
00:26:16Barbara
00:26:18tu sei una bestia feroce
00:26:20Barbara
00:26:22Barbara
00:26:24tu sei una bestia feroce
00:26:26Barbara
00:26:28Barbara
00:26:30Barbara
00:26:32tu gli uomini ti sbragli
00:26:34li sporti
00:26:36li fai a pezzi
00:26:38te li mangi in un boccone
00:26:40ti vivori
00:26:42prosciutti loro in sangue
00:26:44te li bevi
00:26:46tu non hai una bocca
00:26:48tu non hai un'aula
00:26:50non hai denti
00:26:52hai delle tassate
00:26:54non hai delle mani
00:26:56hai degli artigli
00:26:58Barbara
00:27:00Barbara
00:27:02hai degli artigli
00:27:04Barbara
00:27:06Barbara
00:27:10io presto ti sposerò
00:27:12e ti bacerò ogni giorno
00:27:14sul muso con passione
00:27:16munita tu di museruola
00:27:18di mus di museruola
00:27:22e sulla porta di casa nostra
00:27:24metterò un bel cartello
00:27:26attenti al cane
00:27:28anzi al lupo
00:27:30attenti al cane
00:27:32anzi al lupo
00:27:38Barbara
00:27:40e poi avremo tanti
00:27:42cuccioletti
00:27:44alcuni li regalerò
00:27:46altri li porterò al canine
00:27:50e altri ancora li porterò
00:27:52al giardino zoologico
00:27:56Barbara
00:27:58sei una bestia però
00:28:04Barbara
00:28:08Barbara
00:28:14Barbara
00:28:20Barbara
00:28:30Barbara
00:28:38Barbara
00:28:44Barbara
00:28:52Ben ritrovati
00:28:54su Urbis
00:28:56storie e volti della città eterna
00:28:58per questa seconda puntata
00:29:00dedicata a Remo Remotti
00:29:02a 100 anni
00:29:04dalla sua nascita avvenuta nel novembre
00:29:06del 1924
00:29:08lo stiamo ricordando
00:29:10insieme a chi lo ha conosciuto
00:29:12personalmente
00:29:14insieme alle immagini di un
00:29:16documentario che
00:29:18porta la firma di Roberto
00:29:20Meddi e Gioia
00:29:22Magherini che si intitola
00:29:24Ho rubato la marmellata di cui
00:29:26abbiamo visto alcuni
00:29:28estratti, altri ne vedremo
00:29:30nel corso di questa
00:29:32puntata, Roberto Meddi prima del
00:29:34break pubblicitario ci sta parlando di
00:29:36Remo Remotti
00:29:38definendo la sua
00:29:40ironia profonda, beh forse
00:29:42è una definizione molto
00:29:44molto calzante perché
00:29:46come abbiamo sentito anche nelle
00:29:48canzoni che via via sono passate
00:29:50nel corso di questa puntata e
00:29:52nelle alte che ascolteremo fra poco
00:29:54la sua ironia
00:29:56ha sempre un pensiero
00:29:58una filosofia di vita
00:30:00che si avverte anche
00:30:02nei suoi aspetti più
00:30:04scansonati, non so se abbiamo
00:30:06ripristinato il collegamento telefonico
00:30:08Roberto Meddi, Roberto ci sei?
00:30:10Sì io mi sento
00:30:12Ecco Roberto
00:30:14hai dato
00:30:16in due parole
00:30:18una definizione di Remo
00:30:20Remotti veramente
00:30:22molto efficace
00:30:24la sua profondità e la sua ironia
00:30:26viaggiavano di pari passo
00:30:28mi pare
00:30:30Assolutamente sì
00:30:32fin dalle prime battute
00:30:34in cui ci siamo conosciuti
00:30:36è stato un po' quello
00:30:38che ci ha accomunato
00:30:40stesso punto di vista
00:30:42scansonato sul mondo
00:30:44che ho sentito subito
00:30:46come fosse mio
00:30:48e quindi ci siamo
00:30:50uniti in questo
00:30:52percorso di ricerca
00:30:54perché ci piaceva cercare insieme
00:30:56e lo abbiamo fatto
00:30:58a lungo, tutto il tempo che abbiamo
00:31:00avuto a disposizione, dall'inizio
00:31:02fino a quando ha deciso
00:31:04di lasciare questa
00:31:06conformazione terrena
00:31:08e andare in un'altra dimensione
00:31:10ma Remo è sempre con noi
00:31:12almeno con me è sempre Remo
00:31:14io non smetto mai di parlarci
00:31:16lo vedo, a parte che ce l'ho un po' dappertutto
00:31:18qui in casa
00:31:20ma ovviamente è una presenza
00:31:22interiore
00:31:24che non mi lascia mai, né a me
00:31:26né tantomeno a mia moglie Gioia
00:31:28che lo abbiamo conosciuto
00:31:30veramente in maniera molto profonda
00:31:32e sincera
00:31:34ecco
00:31:36penso che non soltanto voi
00:31:38che lo avete conosciuto personalmente
00:31:40ma tantissime persone
00:31:42tutti coloro che lo hanno conosciuto
00:31:44o attraverso le sue poesie
00:31:46o attraverso i suoi quadri
00:31:48o attraverso i suoi
00:31:50film, i suoi spettacoli
00:31:52dal vivo
00:31:54hanno un forte legame
00:31:56con Remo Remotti
00:31:58anche a
00:32:00quasi dieci anni perché ormai sono
00:32:02nove anni dalla sua
00:32:04scomparsa
00:32:06è vero che Remotti, l'ironia profonda
00:32:08di cui si parlava
00:32:10poco fa, tu ci hai detto
00:32:12che la portava anche dentro casa
00:32:14il suo rapporto con le donne
00:32:16un po' scanzonato che esce fuori
00:32:18dalle sue canzoni, dalle sue poesie
00:32:20poi era al tempo stesso
00:32:22anche invece molto delicato
00:32:24molto tenero
00:32:26come abbiamo sentito anche nelle sue parole
00:32:28di te e di tua madre
00:32:30credo che anche
00:32:32nel suo aspetto intimo, familiare
00:32:34viaggiassero
00:32:36di pari passo questi due aspetti
00:32:38sì ma infatti
00:32:40un po'
00:32:42mi dispiace quando emergono
00:32:44delle sue poesie un pochino più
00:32:46esplicite
00:32:48anche se un po' lui era sempre esplicito
00:32:50in tutto
00:32:52come se fossero magari un pochino più
00:32:54diciamo volgari perché
00:32:56capisco da donna che qualcosa
00:32:58effettivamente è un po' al limite
00:33:00però c'è dietro anche un po' come dicevamo
00:33:02l'altra volta in realtà un significato
00:33:04molto profondo, molto più
00:33:06che va oltre quell'eventuale
00:33:08volgarità, è veramente qualcosa
00:33:10di spirituale che io poi ho capito
00:33:12poi nel tempo
00:33:14e questo lo riversavo
00:33:16un po' nel tutto, quindi nei rapporti
00:33:18più intimi
00:33:20nelle odi all'amore, alla donna
00:33:22e chiaramente poi il destino
00:33:24ho voluto che lui avesse una figlia femmina
00:33:26quindi ogni tanto lo facevo anche
00:33:28riflettere su alcune esternazioni
00:33:30che faceva per dire papà ma insomma
00:33:32non si dice così, non si fa così
00:33:34cioè cerca di
00:33:36di capire
00:33:38mi dai occasione di farti una
00:33:40domanda ma ci sono stati momenti
00:33:42in cui magari sei
00:33:44vergognata di alcuni
00:33:46aspetti di tuo padre che come dicevi
00:33:48giustamente prima è diventato
00:33:50famoso anche per delle poesie
00:33:52dove i temi
00:33:54erano molto forti, molto espliciti
00:33:58Purtroppo sì, cioè la parola vergogna
00:34:00è sempre un po' brutta però io
00:34:02glielo dicevo a volte
00:34:04e la famosa maglietta è nata anche per quello
00:34:06perché io mi vergognavo
00:34:08delle sue esternazioni
00:34:10dell'urlare che era mio padre
00:34:12non mio nonno ma l'urlo
00:34:14allegro ovviamente, quindi
00:34:16quella maglietta era poi frutto
00:34:18di quella mia vergogna e lui l'ha
00:34:20accentuata e l'ha ironizzata per cui
00:34:22quando io glielo dicevo magari faceva
00:34:24delle interviste o andava
00:34:26in televisione, io poi
00:34:28il giorno dopo a scuola magari mi
00:34:30ma non è che mi prendevano in giro in realtà
00:34:32parlavano di lui quindi da una parte mi
00:34:34orgogliva però dall'altra dicevo ma come
00:34:36parlano di una poesia di mio padre che comunque
00:34:38parla di una cosa che un po' mi vergogno
00:34:40quindi alla fine era un po'
00:34:42una vergogna in realtà di orgoglio
00:34:44Anche qui c'era un po' la pubblicità
00:34:46che c'era
00:34:48di Remo Remotti e che portava
00:34:50quindi per osmosi
00:34:52quasi anche nei tuoi
00:34:54sentimenti, nel tutto
00:34:56nei suoi confronti, ecco e a proposito
00:34:58di questo
00:35:00una breve clip sempre tratta
00:35:02dal docufilm
00:35:04ho rubato una marmellata
00:35:06che parla del rapporto
00:35:08di Remo Remotti con il sesso
00:35:1010 giugno 1940
00:35:12voi non lo sapete ma l'Italia
00:35:14è entrata
00:35:16in guerra
00:35:18la seconda guerra mondiale
00:35:20invece io
00:35:22il 10 giugno
00:35:24del 1940
00:35:26incinocchiato
00:35:28adesso non mi incinocchio
00:35:30perchè poi chi mi alza
00:35:32incinocchiato per terra
00:35:34davanti alla porta
00:35:36del bagno
00:35:38per la prima volta, bella, stupenda
00:35:40nel pino della
00:35:42cevenesa
00:35:44ho visto una donna nuda
00:35:46mia zia
00:35:48grazie zia
00:35:50ormai sta in paradiso
00:35:52aveva vent'anni
00:35:54io avevo
00:35:5615 anni
00:35:58il rapporto uomo donna è complicatino
00:36:00però una cosa è certa
00:36:02che
00:36:04se tu non hai acquisito
00:36:06l'amore dentro di te
00:36:08in qualche
00:36:10modo
00:36:12non sei in grado di dare
00:36:14scusate il termine
00:36:16un cazzo a nessuno
00:36:18anzi solo un cazzo
00:36:20e basta
00:36:22ma un cazzo senza amore
00:36:24non è un cazzo
00:36:26capito com'è il discorso
00:36:28tu direi l'amore senza cazzo
00:36:30non è un cazzo
00:36:32non è vero
00:36:34perchè io ho sperimentato anche
00:36:36episodi d'amore con un cazzo
00:36:38che andava male
00:36:40non è una pezza
00:36:42ecco come abbiamo
00:36:44sentito
00:36:46linguaggio esplicito ma poi per portare
00:36:48dei messaggi anche
00:36:50molto profondi e delicati
00:36:52cioè di amore platonico
00:36:54di questo parlava papà
00:36:56si ma alla fine
00:36:58infatti ripeto
00:37:00io un po' mi vergognavo
00:37:02però poi nel tempo ho capito il significato
00:37:04che andava oltre questo
00:37:06è chiaro che da bambini da ragazzini
00:37:08vedi tutto un po' amplificato
00:37:10quindi la verità è che lui voleva sentirsi
00:37:12come dire po' protagonista
00:37:14anche insomma
00:37:16magari con i miei amici gli piaceva appunto anche
00:37:18interagire tra i giovani perchè lui
00:37:20di fatto si sentiva un ragazzino
00:37:22e un qualcosa che forse
00:37:24nella società di oggi è cambiato
00:37:26da una parte è che lui era veramente libero
00:37:28e libero inteso anche proprio nel linguaggio
00:37:30oggi sicuramente esprimersi così
00:37:32sarebbe stato un problema
00:37:34e farlo in quel modo
00:37:36senza paure
00:37:38del pensiero degli altri senza un pregiudizio
00:37:40un grande insegnamento chiaramente
00:37:42la cosa che mi hanno sempre detto tutti
00:37:44anche molte insomma
00:37:46donne che lui magari corteggiava
00:37:48e che lui comunque lo faceva sempre con
00:37:50come dire con veramente
00:37:52un rispetto quasi sacrale
00:37:54insomma della donna
00:37:56e con grande ironia cioè alla fine
00:37:58quella che conquistava un po' tutti
00:38:00noi e con la quale
00:38:02ironia però ti diceva sempre la verità
00:38:04e quindi anche questo
00:38:06era un insegnamento con i pro e
00:38:08contro che questo chiaramente
00:38:10porta però è una
00:38:12riflessione nella quotidianità
00:38:14di tutti noi insomma
00:38:16e in questa società che comunque adesso
00:38:18ti porta ad essere sempre
00:38:20molto attento con le parole con
00:38:22i social e quant'altro quindi
00:38:24questo devo dire che
00:38:26un'attenzione che a volte diventa
00:38:28autocensura
00:38:30mentre invece forse l'insegnamento
00:38:32di tuo padre è anche quello
00:38:34di essere espliciti
00:38:36magari col linguaggio ma profondi
00:38:38con il pensiero e con il sentimento
00:38:40questo arriva
00:38:42da Remo Remotti
00:38:44di cui continueremo a parlare fra pochissimo
00:38:46pochi secondi di
00:38:48attesa e poi ritorneremo qui su
00:38:50Urbis
00:39:02Arderei il mondo
00:39:16Se io fossi un toro sarei un toro
00:39:18scatenato
00:39:20se fossi un maiale
00:39:22sarei un figlio
00:39:24di troia
00:39:26se fossi una troia
00:39:28non starei qui a perdere tempo
00:39:32se io fossi
00:39:34se fossi uno sciacallo
00:39:36farei il mercante d'arte
00:39:38se fossi un mandrillo
00:39:40avrei potuto fare felice
00:39:42Adriana
00:39:44se io fossi
00:39:46se fossi un cavallo
00:39:48sarei uno stallone
00:39:50se io fossi
00:39:52se fossi un abbacchio
00:39:54mi sentirei abbacchiato
00:39:56se io fossi
00:39:58se fossi un gatto
00:40:00sarei un gatto mammone
00:40:12se fossi un piccione
00:40:14andrei a teatro
00:40:16impiccionato
00:40:20se io fossi
00:40:22se fossi un uccello
00:40:24sarei felicissimo
00:40:26se io fossi
00:40:28se fossi una lumaca
00:40:30sarei meno agitato
00:40:32se io fossi
00:40:34se fossi un hyena ridens
00:40:36eviterei i film di Bergman
00:40:38se io fossi
00:40:40se fossi un pappagallo
00:40:42eviterei gli ospedali
00:40:44se io fossi
00:40:46se fossi un riccio
00:40:48sarei molto richiesto dalle donne
00:40:58se fossi un verme
00:41:02se fossi un verme
00:41:04mi sentirei un remote
00:41:06se fossi una farfalla
00:41:08sarei un farfallone
00:41:10se io fossi
00:41:12se fossi un lupo
00:41:14sarei ancora più allupato
00:41:20se io fossi
00:41:22se fossi la scuola
00:41:24sarei ancora più allupato
00:41:26Se fossi un cervo le mie corna sarebbero più belle, se io fossi un cigno telefonerei subito all'ETA.
00:41:38Se fossi un orso mi farei un'orsetta, se io fossi, se fossi Colombo eviterei di scoprire
00:42:02l'America, se io fossi, se fossi un'agula non sfiderei queste cazzane, se io fossi,
00:42:09se fossi un leone preferirei chiamarmi Sergio piuttosto che Giovanni, se fossi un rospo
00:42:18mi farei ingoiare da Berlusconi, se fossi uno scarafaggio mi sentirei Kafka, Kafka,
00:42:27se io fossi, se fossi un topo cercherei una topa, se io fossi, se fossi una dalpa starei
00:42:37in qualche ministero, se io fossi, se fossi un roditore sarei un roditore di piedi, se
00:42:46fossi una pecola eviterei il presureccio, se io fossi, se fossi una ruggine non farei
00:42:55primavera, se fossi una zurca mi leccherai i baffi, se io fossi, se io fossi, se io fossi
00:43:15ben ritrovati, ben ritrovati su Urbis storie e volti della città eterna in questa seconda
00:43:32puntata dedicata a Remo Rimotti a 100 anni dalla sua nascita avvenuta nel novembre del
00:43:401924, è ancora collegato telefonicamente con noi Roberto Meddi coautore di un docufilm
00:43:49sulla vita di Remo Rimotti che si intitola Ho rubato la marmellata, Roberto ci hai parlato
00:43:59di questa dualità che metteva insieme al tempo stesso ironia e profondità di pensiero,
00:44:06abbiamo sentito anche in questa canzone poesia che abbiamo ascoltato poco fa, Roberto un'ultima
00:44:13battuta sul Remo Rimotti che tu hai conosciuto, non c'è Roberto?
00:44:21Sì sì ci sono, un'ultima battuta sul Remo è l'ennesima nel senso che non c'è un fine
00:44:32con Remo, è qualcosa che mi fa pensare molto all'idea che se Remo fosse vivente 10 anni
00:44:44dopo, come se le cose siano cambiate ancora di più e quindi per esempio con il discorso
00:44:50del Politically Correct sarebbe stato piuttosto interessante vedere come si trovava Remo ai
00:44:56giorni d'oggi. In effetti sarebbe stato bello scoprire come si sarebbe riuscito ad aggirare
00:45:06poi quelle che sono gli invisibili confini del Politically Correct che attualmente bloccano,
00:45:15ci sono numerose persone che poi si sono lamentate del blocco di creatività, ultimo forse in
00:45:23ordine cronologico Paolo Sorrentino che ha detto che addirittura si autocensura.
00:45:30Sì sì anche Carlo Verdone ha fatto una riflessione, proprio perché appunto diventa difficile
00:45:38riuscire a raccontare la società di oggi attraverso questo meccanismo estremamente
00:45:45distribitorio che riguarda un po' appunto questa correttezza esageratamente spinta che
00:45:54sicuramente frustra qualsiasi punto di vista che vada nell'ambito appunto del più artistico
00:46:00possibile, dato che Remo era un artista tutto tondo, pieno appunto di essere, era veramente
00:46:08contento di essere pieno di contraddizioni, questa è una cosa che appunto lo distingueva
00:46:16da molti artisti allineati diciamo, lui non era allineato e ci teneva a non esserlo, proprio
00:46:23perché aveva questo orgoglio di essere estremamente sincero nei confronti dell'arte che riusciva
00:46:33a produrre e quindi questo me lo rende appunto ancora più indispensabile.
00:46:39E penso che sia indispensabile per tutti quanti noi, ti ringrazio Roberto, anche se poi in
00:46:47tutto sommato resterai qui con noi virtualmente attraverso le immagini, altre immagini del
00:46:54tuo documentario che fra poco andremo a vedere insieme, intanto grazie per essere stato qui
00:47:00con noi.
00:47:01Ringrazio voi, una buona giornata.
00:47:04E allora adesso stiamo parlando di un artista polietico, c'è un aspetto forse meno conosciuto
00:47:12anche se è stato quello che ha dato il via a tutta l'arte di Remo Remotti, ovvero il
00:47:18suo essere pittore, un pittore ad alti livelli con collaborazioni anche di nomi importanti
00:47:27come quello di Vedova e proprio Remo Remotti ci parla di come è nato il suo amore per
00:47:34la pittura.
00:47:35Fin da piccolissimo, vuol dire sei anni, cinque anni o prima o dopo, ho sempre fatto dei disegni
00:47:45umoristici.
00:47:46L'amore per i colori, per la pittura e soprattutto appunto per il disegno ce l'ho avuto fin da
00:47:52piccolo, però io non gli ho dato tanta importanza.
00:47:55Grazie all'educazione borghese di cui parlavamo prima io dovevo diventare a più e poco un
00:48:01ingegnere, un'avvocato eccetera eccetera, cosa che ho quasi fatto laureandomi in legge.
00:48:08Ho studiato legge, ma che c'entrava a studiare legge quando tu eri magari un artista?
00:48:13Eh ma non l'ho capito, ho fatto quello che voleva mamma.
00:48:17Che lavoro fai?
00:48:19Per anni e anni questa domanda rivolta a me mi ha fatto trassalire di imbalazzo e di vergogna.
00:48:26Rispondevo abbassando leggermente gli occhi.
00:48:31Lavoro con gli americani, sto studiando legge, lavoro in una compagnia aerea, ho messo su
00:48:40una compagnia di taxi.
00:48:43Gli altri erano avvocati, architetti, ingegneri, medici, registi, barboni, mendicanti, industriali,
00:48:53globetrotters, padri di famiglia, scrittori, magnaccia.
00:49:00Gli altri erano qualcuno, io non ero un cazzo.
00:49:06Poi finalmente un giorno ho cominciato a dire a mezza voce, io sono un pittore.
00:49:14Poi l'ho detto più forte, magari ridendo in faccia al mio interlocutore, sono un pittore.
00:49:22E per parlare del remotti pittore ci ha raggiunto un nuovo ospite a cui do il benvenuto Gianluca
00:49:30Marziani che è anche il curatore di una mossa in corso in questi giorni a Roma per
00:49:37i cento anni di Remo Remotti che presenta anche delle opere inedite, una mossa che è
00:49:43in corso allo Spazio 7.
00:49:46Benvenuto Gianluca Marziani, grazie per essere qui con noi.
00:49:50Buonasera, grazie a voi, è un piacere.
00:49:53Allora, remotti pittore, molti conoscono Remotti come attore, come poeta, come cantante,
00:50:01anche grazie alle creazioni musicali che stiamo sentendo in corso di questa puntata, pochi
00:50:09conoscono il remotti pittore.
00:50:13Ma sì, Remo è davvero l'incarnazione dell'artista contemporaneo, ha anticipato i tempi anche
00:50:20su questa cosa di cui spesso non si è parlato.
00:50:23Lui è uno che esercitava la creatività con un'idea quasi di vortice circolare attorno
00:50:34agli eventi che potevano toccare il teatro, la letteratura, il cinema e per una serie di
00:50:40ragioni anche a mio parere quasi attitudinali di Renzo, cioè lui viene in fondo da una
00:50:47formazione in cui ha lavorato da giovane nello studio di Emilio Redora, ha frequentato
00:50:53l'ambiente artistico e performativo, era amico di Renato Mambo, ci sono anche molti
00:51:00scambi, molte collaborazioni con artisti di quella generazione, che era la generazione
00:51:04degli Schifano, degli Angeli, dei Festa, quella che poi è stata la grande generazione degli
00:51:09anni 60.
00:51:11Ma noi dobbiamo immaginare un mondo dove chi scriveva faceva anche altre cose, i registi
00:51:19frequentavano gli artisti e gli artisti frequentavano gli attori, quindi Remo Remotti era in mezzo
00:51:25a quella, come lui ha detto di se stesso, lui si sentiva una figura ibrida, un borghese
00:51:31che ha fatto la rivoluzione dall'interno, uno che ha fatto giurisprudenza, ha seguito
00:51:36i codici sociali e poi in un certo senso da lì dentro ha cominciato a togliere mattoncini
00:51:41pezzetti, ha scordinato tutto, poi alla fine ha ricostruito.
00:51:45Gianluca penso che proprio questo essere ibrido ha portato poi il Remo a essere quello che
00:51:51è stato e avere quella sua grande carica umana ed artistica che arriva a tutti quanti
00:51:58noi, ma approfondiremo questi temi fra pochissimo, solo pochi secondi di attesa e poi ritorneremo
00:52:04qui su Urbis a parlare di Remo Remotti.
00:52:35Io me ne vado dalle cattive notizie, me ne vado dalle tragedie annunciate, dalle tragedie
00:52:44avvenute, ma anche esaminate, dettagliate, sviscerate, pubblicizzate, raccontate, riclamizzate,
00:52:52riclamizzate, riclamizzate, riclamizzate, riclamizzate, riclamizzate, riclamizzate,
00:53:02me ne vado dai giornali, dai telegiornali, dalle radio, dalle televisioni, dalle riviste
00:53:07che quando la notizia paga attondono tutto il braccio nella piazza, braccio nella piazza,
00:53:14me ne vado dalle notizie di povere donne accoltellate, stuprate, massacrate, buttate giupele,
00:53:21scarpate, me ne vado dalle madri assassine, dalle stragi palestine, dalle lavoratrici
00:53:28clandestine, dagli integralisti musulmani, dai risoponti disumani, dei giornalisti nostrali.
00:53:36Disumani, disumani, disumani, disumani, disumani, disumani, disumani, disumani,
00:53:44io me ne vado dalle campagne, me ne vado dagli incendi, dagli attentati,
00:53:51dalle stragi, dai carri armati, da tutte le guerre con i loro senza tetto e sfollati,
00:53:58incolonnati, bombardati, affamati, diseredati, me ne vado dai governanti impazziti,
00:54:05impazziti, bellicosi, incarrogniti e da tutti i masmelli assatanati con piacere e interessanza.
00:54:12Me ne vado dall'undici settembre, dalle due torri, dai capi cazze, dai terroristi,
00:54:21me ne vado dalle tragedie, dalla fane del mondo, dei disastri periodici e relativi per noi effetti
00:54:32psicologici. Io me ne vado dalle cattive notizie, me ne vado dalle descrizioni di eutanasia,
00:54:51di pedofilia, di pederastia, fatta in casa o in sacristia. Me ne vado dai sangui infetti,
00:55:01dai delitti perfetti, da tutti i poveri bambini abbandonati in cassone. Basta! Basta con le
00:55:11cattive notizie, uomini e donne, di buona volontà, si parte! Trasferiamoci una buona
00:55:19volta tutti su Marte! Trasferiamoci lassù, perché su questa terra non si vive più!
00:55:27Io me ne vado dalle cattive notizie, io me ne vado dalle cattive notizie,
00:55:39io me ne vado dalle cattive notizie, io me ne vado dalle cattive notizie,
00:55:50io me ne vado dalle cattive notizie, io me ne vado dalle cattive notizie.
00:56:01Ben ritrovati, ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna,
00:56:06in questa seconda puntata dedicata a Remo Remotti, 100 anni di Remo Remotti. Stavamo
00:56:14parlando prima del break pubblicitario con Gianluca Marziani che ci stava raccontando
00:56:20di uno degli aspetti forse meno noti ma al tempo stesso più importanti della vita artistica di
00:56:28Remo Remotti, ovvero il Remotti pittore che viene raccontato anche in una mossa che si è inaugurata
00:56:36il 17 di novembre allo Spazio 7, curata proprio dal nostro ospite. Ci dicevi che praticamente la
00:56:47sua collaborazione è stata a 360 gradi con i grandi artisti italiani della stagione fortunata
00:56:57degli anni 60, ma non solo pittori ma anche registi, attori e quant'altro, insomma in un
00:57:05periodo in cui poi la cultura italiana era veramente fiorente. Sì, quel è stato un momento
00:57:12magico, una sinestesia perfetta tra tutte le arti, sono quelle cose che accadono probabilmente una
00:57:17volta ogni mezzo secolo e Remo stava lì in mezzo, poi di tutto questo ne ha fatto ovviamente un suo
00:57:23codice, la sua identità, la sua poesia e questa capacità quasi da hip hop. Lui ha fatto una poesia
00:57:31quasi rappata che poi era diventato da testo poetico poi diventa testo militante, anche la
00:57:38sua arte perché poi lui in fondo aveva questa intanto grande abilità da disegnatore. Infatti
00:57:43in mostra ci sono queste cartoline che lui prendeva nella zona di Borgopio al Vaticano,
00:57:49classiche cartoline turistiche, poi con queste cartoline lui faceva un uso in un certo senso di
00:57:56costruzione, si inventava un paesaggio attorno a queste cartoline e costruiva delle piccole
00:58:02vignette che in realtà erano dei momenti di geniale romanticismo alla romana, dove lui
00:58:10inquadrara il mondo dei turisti, queste famiglie di americani ricchi, questi gruppi un po' anche
00:58:17persi davanti alle opere dei musei vaticani, non c'era ancora l'over turismo, non c'era tutto
00:58:23questo tema che oggi conosciamo come turismo di massa, per cui era un modo anche di cogliere
00:58:29nella città, in una città che negli anni 60 era molto internazionale, per tante ragioni il cinema
00:58:34era una di queste, lui coglieva questi aspetti quasi da etnografo, coglieva queste sottigliezze,
00:58:42i pretini, gli sguardi della gente, i piccoli moralismi, quelle robe che poi racconta nelle
00:58:49sue poesie, nei suoi libri, giocava ovviamente con l'erotismo, era uno che giocava con le parole,
00:58:54era un iconoclasta, però era sempre questo fondo di ironia, di leggerezza che avvolgeva tutto come
00:59:01come una stoffa di seta colorata e la sua arte in realtà, che poi era un gioco con la materia,
00:59:06con il riciclo, perché lui utilizzava ferri, lamiere, scarti, riprendeva tutto,
00:59:12verniciava con i colori da carrozzeria e quindi creava poi qualcosa che era sempre un modo
00:59:18romantico di far vivere le cose oltre la loro vita di destinazione. Quindi quella che è la
00:59:25cultura degli scarti, ad esempio Coremotti già negli anni 70-80 era un sistema di gioco espressivo
00:59:32per costruire delle geometrie, delle forme che volevano essere legate alla reale, ma anche legate
00:59:37a un reale poetico. Lui giocava appunto, per esempio ci sono delle somiglianze con Cunellis,
00:59:43con Mambo, però lui aveva sempre questa capacità di creare il suo puzzle speciale, la sua versione
00:59:49in un certo senso più ironica, ma allo stesso tempo estremamente colta e profonda dell'arte
00:59:56visiva. Quindi in realtà era uno che giocava, scherzava, bestemmiava, ma poi aveva questa grande
01:00:03sacralità nelle cose, cioè che è quella cosa che hanno soltanto i geni poetici, che è questa
01:00:08capacità di far finta di mandare tutto in vacca, in realtà si sta costruendo un pentagramma poetico
01:00:16magnifico. Lui lo faceva appunto con il disegno, con la scultura, con il riciclo, con la pittura,
01:00:21con tutta una serie di sistemi, ma anche le parole in Remo poi diventavano poesia visiva.
01:00:25Quindi poi alla fine davvero è stato un artista difficilmente classificabile, perché il suo
01:00:31lavoro in realtà era quello di essere artista a più facce e ogni faccia guardava un linguaggio. Però
01:00:37quando hai otto, nove, dieci, dodici facce, come gli occhi di una mosca, tu in realtà guardi da
01:00:43tante parti e stai facendo tante cose insieme che poi alla fine vanno a collegarsi insieme. Ecco,
01:00:49Remo, nelle mostre che abbiamo fatto insieme, abbiamo fatto una bellissima mostra al macro,
01:00:55abbiamo fatto una bellissima mostra nella Galleria dei Crescenze e Biesti, questo progetto adesso da
01:00:59Spazio 7, il documentario, tante cose anche che faremo sono quelle che documentano di un artista
01:01:07visivo che nel momento in cui produceva non era classificato nel sistema accademico, diciamo,
01:01:14dell'arte visiva era un momento anche più ideologico, c'erano più schieramenti nell'arte,
01:01:19astrazione, figurazione. Oggi è tutto molto più aperto, molto più dialogante, spalancato. Remo
01:01:25Otti può essere rivisto e corretto come artista nella sua centralità e nella sua qualità di
01:01:32personaggio eterogeneo che però con questa orchestra di strumenti faceva molte cose e
01:01:39tra queste quelle che vedrete, che sono in questo momento in mostra, una piccola selezione da Spazio
01:01:457 e tante altre cose che noi poi stiamo scoprendo perché poi con Federica, con Luisa, scopriamo
01:01:51anche cose nascoste dentro cartelle, vecchi disegni, vecchie follie, progetti mal realizzati,
01:01:59quindi progetti in pianta. Poi nelle collezioni feticistiche di Remo ci sono anche mille idee,
01:02:05per cui è uno di quegli artisti che in realtà apre una porta e ti si spalancano strade di tutti
01:02:11i tipi. Lo abbiamo visto anche dalle immagini che abbiamo mandato in onda, cioè c'è veramente di
01:02:17tutto, c'è l'artista figurativo, c'è l'artista astratto, materico, un artista polietrico non
01:02:27soltanto perché è stato attore, cantante, poeta, oltre che pittore e scultore, ma perché anche
01:02:33all'interno di ogni suo aspetto artistico riesce a dire contemporaneamente migliaia di cose. Ma
01:02:42quando è nato, come è nato Remo Remotti, ce lo racconta lui stesso nelle immagini tratte sempre
01:02:50dal documentario Ho rubato la marmellata. Io sono nato nel 1924 nel cuore della borghesia
01:02:59romana. Io non lo sapevo ma nascevo nel cuore del ciflone. Fascismo, marce su Roma, la prima
01:03:09guerra mondiale alle spalle. Però io non sapevo niente, i bambini non sanno. Portano con loro la
01:03:17luce, la gioia, sono delle rincarnazioni, hanno visto l'aldilà da poco tempo, hanno il sorriso,
01:03:26la luce dell'energia cosmica. E invece stavamo nella merda. Io parlo così perché avendo vissuto
01:03:36però una parte del fascismo, perché poi a otto, dieci anni ci stavo dentro anch'io, e sono stato
01:03:44ferito da tante brutte cose che poi ferite che uno si porta dentro. La cosa più tragica è la ferita
01:03:54dell'odio. La ferita dell'odio. A proposito della ferita dell'odio c'è un brano molto famoso di
01:04:01Remo Remotti che andremo ad ascoltare fra pochissimo, che parla proprio di odio, di guerra,
01:04:07e trova una soluzione creativa da premio Nobel per la pace. Ascolteremo le parole di Remo Remotti
01:04:18e vedremo il video di questa bella poesia-canzone fra pochissimo, solo pochi istanti, e poi
01:04:26ritorneremo qui su Urbis, storie e volti della città eterna, a parlare di Remo Remotti a 100
01:04:34anni dalla sua nascita. A fra pochissimo.
01:04:48Il secolo che abbiamo alle spalle è il secolo ventesimo. Un secolo di sangue, di morte, di sudore, di lacrime, di dolore.
01:05:05C'è stata la prima guerra mondiale, qualche milione di morti in una cazzata. Prima c'era
01:05:14stata la guerra di Libia e poi la guerra civile spagnola. Tre anni dove gli uomini si sono
01:05:23ammazzati come delle bestie feroci. La guerra d'Africa e finalmente la seconda guerra mondiale.
01:05:3250 milioni di morti, 20 milioni solo in Russia, 6 milioni di ebrei, l'Olocausto. Hiroshima,
01:05:44140 mila morti quella mattina, 90 mila morti in una cazzata. Il giorno che sono smarcati gli
01:05:55alleati, gli americani in Normandia, il D-Day. Salvate il soldato Araya, 3 mila morti là sulla spiaggia.
01:06:03Io sono un ex colonnello del genio, sono un genio, mi chiamo Eugenio. Sono a riposo ma io non mi
01:06:18riposo mai, io cogito ergo subito, io penso. E l'altra notte ho pensato, mi è venuta un'idea
01:06:25geniale che farà di me uno degli uomini più famosi dopo Einstein. Mi daranno il premio Nobel
01:06:32per la pace, andrò alle Nazioni Unite a esporre il mio piano. Una stronzata, un uomo di Colombo.
01:06:39Basta con queste guerre, dove andiamo a ammazzare questi giovani a 18-20 anni per arricchire qualche
01:06:49pietrogliere o qualche banchiere internazionale. D'ora in poi le guerre saranno fatte dai vecchi,
01:06:56quanti anni hai? 70 anni, sotto le armi. Questi vecchi che voi abbandonate nei giardini pubblici
01:07:06per andarvene in giro per il mondo l'estate, assieme a cani, gatti, altri animali. D'ora in
01:07:13poi un carcere al culo, tutti in casella. Pure le vecchie, le vecchie, le mettiamo tutte nella
01:07:22croce russa. Ce le levamo dei coglioni, vaffanculo, vai via, stai a mettere via la croce russa.
01:07:27Spallano sulla croce russa, non ci frega un cazzo. E' nell'ordine delle cose. Andremo negli ospedali,
01:07:38andremo negli ospizi, dappertutto. Tutti i malati, i terminali, tutti i kamikaze. Ma io sto male,
01:07:44vaffanculo, che ce l'abbiamo? Devi morire, vaffanculo. Quale eutanasia, un cazzo? Che vuoi
01:07:49fare a morire tua nipote che ha già 18 o 20 anni? Aspetta la pianta e puoi via. E' meglio morire con
01:07:57un colpo in testa, con una palla in testa, che morire senza palle dentro un ospedale intubato
01:08:08come un serpente dopo mesi di sofferenza. Il signor Marinetti, il futurista, diceva che le
01:08:18guerre sono l'ingene dell'umanità. Una brutta frase, non mi è mai piaciuta, ma forse in questo
01:08:24caso potrebbe anche funzionare. E poi queste guerre al fronte saranno più pacioccole, più bonare,
01:08:33come teoria. Prima linea, spalla, che spalla? A me non cazzo, c'ho le cataratte, che spalla? E
01:08:41butta io la bomba a mano, sì, buonasera. La bomba a mano, c'ho la spalla qua, la posso
01:08:45bomba, vabba c***o. Ma che fatti, sei cagato sotto? C'hai paura? Ma non c'ho paura, c'ho 80
01:08:51anni, ogni tanto mi cago sotto, a cazzo voi non sapete. Astung, astung, un momento, fratelli,
01:08:59nemici, che favo qua? Traduce un po', astung. Eh, ma che stiamo a gioca' qua? Siamo riusciti a
01:09:06colpà' fino a 80 anni, mo st'ammazzamo così come tanti strozzi. Volevo sapere, fratelli,
01:09:11che favo la pace dopo il mercato. Non hai saputo l'ultima, che è successo? Hanno preso tre
01:09:18ostaggi degli anni. Ah, poveri ragazzi, poveri ragazzi, c'erano 80, 70, 90, ma niente,
01:09:25capi un cazzo a nessuno. E poi c'è questi, ce ne rimanono gli indietro, questi, questi ostaggi,
01:09:32noi per togliere il pizzo, che favo, li riportavo all'ospizio, all'ospizio, all'ospizio,
01:09:37li riportavo all'ospizio.
01:09:38Ben ritrovati su Urbis, storie e volti della città eterna, stiamo parlando di Remo Remotti,
01:09:54lo stiamo facendo con i nostri ospiti, con coloro che lo hanno conosciuto, sia umanamente,
01:10:00sia artisticamente, ancora collegato con noi Gianluca Marziani, che sta curando una mostra,
01:10:07in questi giorni si sta svolgendo allo Spazio Sette e proprio allo Spazio Sette c'è Federica
01:10:14Remotti, ma credo che tu non sia sola in questo momento, se non sbaglio. Aspetta,
01:10:21che in questo momento si è rallontanata Nina, cioè ti vogliono salutare da, da Radio Rompe.
01:10:27Ecco, ma intanto spiegaci, spiegaci chi c'è lì vicino a te, dove sei in questo momento? Dicevo
01:10:34allo Spazio Sette, dove si sta svolgendo la mostra. E qui c'è Nina Palmieri, grande amica
01:10:40di Remo, di famiglia, insomma, e abbiamo avuto l'onore che ha presentato l'evento il 16 novembre.
01:10:48L'onore è stato il mio ovviamente, perché Remo e tutta la famiglia, insomma, si ha...
01:10:5516 novembre, che lo ricordo per i nostri telespettatori meno attenti,
01:11:00molti lo sanno perché hanno seguito sia questa, sia la puntata della settimana scorsa,
01:11:04è il giorno del centenario, è stato il giorno del centenario della nascita avvenuta appunto
01:11:11il 16 novembre del 1924. L'abbiamo festeggiato? Esatto. L'abbiamo festeggiato come merita?
01:11:16Esattamente. Fino al 5 dicembre vi aspettiamo qui, io ringrazio. Ecco,
01:11:22c'è, c'è qualche problema di collegamento, il collegamento allo Spazio Sette è stato un po'
01:11:28ballerino, ma può venire in soccorso Gianluca Marciani, visto che hai curato tu la mostra,
01:11:35fino a quando durerà, per chi volesse venire a vederla? Fino al primo dicembre. Bene, quindi...
01:11:43Vedrete ovviamente il progetto di queste cartoline favolose legate al, diciamo,
01:11:50progetto Vaticano, dove Remo ha fatto questo bellissimo gioco di collage, di segno.
01:11:56Che se non sbaglio sono inedite, cioè non erano mai state esposte. Questa è una delle tante
01:12:02scoperte che stiamo facendo negli archivi a casa, in mezzo a libri, fandoni, dove scopriamo
01:12:08continuamente nuove cose di Remo e poi ci saranno una serie di opere selezionate dalla
01:12:13produzione invece, diciamo, da parete, tridimensionale, volumetrica, dove ci saranno
01:12:20alcuni momenti, una specie di sintesi, di mini-antologiche in sintesi, in modo che il
01:12:25pubblico, che ovviamente è venuto per scoprire tanti pezzi di Remo, trovi anche appunto delle
01:12:32sorprese attraverso l'arte visiva, che è una delle anime più belle, più esplosive e più colorate,
01:12:40ma nel senso più profondo del termine. Assolutamente, meno conosciute ma sicuramente
01:12:49uno dei suoi aspetti artistici più importanti. Ho visto per un attimo che è stato ripristinato
01:12:54il collegamento con lo Spazio 7, eccole qui, due splendide donne, anche se vanno un po'
01:13:02a scatti, non so se mi sentono adesso. Noi ti sentiamo e vi vediamo, ci dispiace per
01:13:10la qualità del collegamento, ci tengo anche a dire che ci sono alcune iniziative legate
01:13:17sempre al Centenario, tra cui appunto la mostra, dei gadget, le cartoline, è tutto ricavato
01:13:23anche da Reloaded, è tutto per Save the Children, lo dico perché è passata adesso una referente a
01:13:30trovarci alla mostra e mi fa piacere dirlo, essendo anche poi stata Nina una sostenitrice
01:13:38poi durante l'evento ne abbiamo parlato, quindi ci tenevo a ribadirlo. Assolutamente,
01:13:43il Reloaded per chi non ci avesse seguito la settimana scorsa, è quel brano bellissimo che
01:13:50è stato cantato da numerosi artisti con la direzione artistica di Piotta che praticamente
01:13:59dà una nuova veste, un brano storico di Remo Remotti, Mamma Roma, Addio e anche lì possiamo
01:14:06dire c'è un Remotti ambivalente che però poi trova una sintesi, quel brano che è forse
01:14:14più famoso, dimostra un grande amore e odio per Roma che poi viene lasciata, ma poi alla
01:14:23fine ritorno, come dice anche nel pezzo di Piotta. Allora io intanto ringrazio i nostri
01:14:31ospiti, stiamo concludendo questa grande Ghermes televisiva dedicata a Remo Remotti.
01:14:41Prego Federica, non ci sente più Federica, come dicevamo il collegamento è il collegamento.
01:14:51Vi aspettiamo da Spaccio7. Perfetto, e allora in conclusione di questa puntata, dopo aver
01:14:59ringraziato tutti gli ospiti di oggi, oltre a quelli che sono stati con noi nella settimana
01:15:06precedente, si diceva che Remo Remotti è scomparso 9 anni fa, ma in realtà non è
01:15:13scomparso mai e proprio della morte di Remo Remotti ci parla Michele Serra, raccontando
01:15:22come lui l'ha raccontata. Con il passare degli anni mi capita, ahimè
01:15:27sempre più spesso, di dedicare ogni tanto un'amaca a qualcuno che se ne va, insomma
01:15:33quando sei giovane la morte è molto più lontana, poi dopo si avvicina e colpisce anche
01:15:40vicino a te. Non vorrei che sembrasse leggero quello che
01:15:46dico, ma insomma persino sulla morte di Remo credo di aver fatto un'amaca semi allegra,
01:15:52se non del tutto allegra, che cominciava, se non mi ricordo male, è inspiegabilmente
01:15:56morto a Roma Remo Remotti, inspiegabilmente perché non si riesce veramente ad associare
01:16:05l'idea di Remo all'idea che non ci sia più, infatti è evidente che c'è ancora.
01:16:12Ed è evidente che c'è ancora, io spero di aver trasmesso quella grande energia che
01:16:21Remo Remotti ha portato nella vita e nell'arte, ha portato alla sua famiglia, ha portato a
01:16:28tutti quanti noi, oltre ad averla portata a coloro che l'hanno conosciuto e che in diversi
01:16:37momenti ci hanno raccontato, alcuni di loro, com'era Remo Remotti nella vita reale.
01:16:44Io ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito, appuntamento fra sette giorni per parlare
01:16:49di altre storie e altri volti della Città Eterna, ci vediamo fra una settimana, grazie
01:16:57ancora a tutti e arrivederci.