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SportTrascrizione
00:00cari amici di bike channel benvenuti a questa nuova
00:29puntata di mondo triatron, io sono Dario D'Addonardone e quest'oggi con noi ho il
00:34grande piacere di avere il mio amico Nicolò Dallagasperina, ciao Nic! Ciao Dario,
00:38grazie! E allora abbiamo tante belle cose da raccontare con Nicolò che è un
00:43neofita quasi del triatron ma lo sta vivendo intensamente già nelle sue
00:48prime apparizioni diciamo, Nic ma come di consueto noi cominciamo la nostra
00:53chiacchierata facendoti raccontare quello che è il tuo percorso sportivo
00:56da quando eri bimbo vogliamo scoprire quali sono stati i tuoi primi sport
01:00stupiscici! Sì stupisco decisamente perché col triatron non ha niente a che
01:05fare il mio passato quello più datato, io da piccolo sono
01:10partito esplorando un po' tutto il mondo dello sport ma quello che mi ha
01:15appassionato di più e che poi ha coinvolto gran parte la mia vita è
01:19stato il pallone, il calcio, è vero anche che però mamma e papà mi hanno messo in
01:24acqua in piscina fin da subito sugli sci in una pista d'atletica quindi su una
01:29bicicletta, quindi è anche vero che li ho provati un pochettino tutti poi il
01:32pallone è stato il catalizzatore unico e principale di gran parte della mia vita
01:36allora subito si fa la domanda d'obbligo ruolo nel calcio qual era? Allora se
01:42dicessi attaccante dovrei anche risponderti quanti gol ho fatto! Esatto era la
01:46seconda domanda! Quindi mi sono sempre definito un
01:49centrocampista anche perché poi di fatto quando sono approdato nelle prime
01:52squadre da attaccante che faceva pochi gol sono diventato centrocampista
01:56Ascolta ma questo calcio che cosa ti ha dato? Qual è la sensazione che ti ha dato
02:00nella tua crescita? Spiegaci un pochettino da che anno a che anno l'hai
02:04vissuto intensamente? Beh io all'età di 6-7 anni gli sport che ho allencato
02:08prima li ho praticati più o meno tutti, in piscina effettivamente ci andavo
02:11tantissimo, andavo tanto anche a sciare d'inverno perché vengo da un paese in
02:15mezzo alle Dolomiti quindi di neve almeno 30 anni fa ne faceva e si poteva
02:20sciare e poi il calcio era quello più praticabile per tutti perché bastava un
02:24pallone e un parco e una volta andava ancora di moda per fortuna essere liberi
02:29in un parco in un campetto da calcio e da sette anni poi l'attività agonistica è
02:34stata prevalentemente quella calcistica e ho fatto tanto settore giovanile a
02:41destra e a sinistra e poi le prime squadre sono arrivato fino a giocare in
02:45serie D quindi insomma ho fatto il dilettante ecco però portava via
02:48abbastanza tempo da dire che diciamo che noi dilettanti, ex dilettante perché non
02:54faccio più nemmeno quello, potevamo definirci calciatori perché effettivamente
02:59il tempo dedicato è parecchio, infatti non è una professione. Spiegaci un po' quanto tempo era più o
03:04meno. Beh gli anni nei quali ho praticato con maggiore intensità, quattro
03:09allenamenti a settimana volte anche cinque e la partita con trasferte
03:13anche interregionali, nazionali quindi insomma come se fosse un part time
03:18diciamo come tempo dedicato, mezza giornata dedicato al pallone tra i 18 e
03:2325 anni c'era ecco. Ecco chiaramente nasce tutto come una passione quando si
03:29scopre uno sport e poi subentra l'agonismo ovviamente anche per te
03:33perché hai detto che sei arrivato appunto fino a giocare in una squadra
03:36con quindi impegni anche importanti e tanti allenamenti. Come si vive, come hai
03:42vissuto tu questo passaggio dal ok vado al parco a divertirmi al cavoli mi devo
03:47allenare anche se non ne ho voglia magari vorrei andare a far festa perché
03:51c'è la partita perché devo dare il meglio, c'è la pressione del dobbiamo
03:54vincere quella partita a tutti i costi. Sai che è una bella domanda perché quel
04:00passaggio credo di non averlo mai fatto, ti rendi conto piano piano che dal
04:05campetto con gli amici alla domenica dove contano i tre punti è successo
04:10qualcosa e questa è una domanda che secondo me dovrebbe far riflettere anche
04:14gli istruttori e gli allenatori perché effettivamente è stata tanto
04:18denominizzata la vittoria e la sconfitta quando di fatto bisogna imparare a
04:22vincere e a perdere e i ragazzini i bambini devono imparare il senso e il
04:26valore della vittoria perché poi di fatto nello sport conta vincere pace a
04:32De Coubertin ma insomma è vero che partecipare è un buon anche 70% se
04:38vogliamo ma poi la differenza la fa vincere, la fa vincere. Il calcio da
04:46questo punto di vista non è assolutamente democratico secondo me e
04:51soprattutto per i più piccoli perché se vinci per esempio se sei un
04:56attaccante, se segni vai avanti, se non segni fai fatica ad andare avanti e
05:01quindi per rispondere alla tua domanda è un passaggio che non
05:05credo di aver mai fatto, non mi sono reso conto dal parchetto quando bastava
05:08divertirsi a quando poi contava, contava la vittoria, contavano i tre punti come
05:15è venuto quel passaggio. Diciamo che ho avuto la fortuna di arrivare in prime
05:19squadre dove mi sono subito confrontato con i vecchi cioè quelli io avevo 18
05:24anni e ne avevano quasi 40, i più vecchi che arrivavano dal mondo professionistico
05:29quindi mi hanno fatto respirare il senso e il valore della
05:36professionalità anche pur essendone dei dilettanti al tempo e tornassi indietro
05:42però tornerei a giocare a quel pallone per strada onestamente ecco se dovessi
05:46scegliere. Il fascino del calcio per strada con gli amici. Gli amici, una bicicletta, un
05:52pallone, divertirsi. Poi lo sport ripeto, lo sport deve insegnare anche a vincere
06:00no? È giusto così, insomma, deve insegnare anche a perdere. Deve insegnare anche a perdere, no?
06:05Certo. Ascolta Nick, com'è andato avanti perché poi a un certo punto quindi ci pare
06:10di intuire che la Serie D è il tuo percorso nel calcio termina, per quale
06:14motivo è terminato? Ma è terminato intanto perché non ero bravo, perché se
06:21fossi stato un giocatore di altri livelli avrei fatto un'altra carriera
06:25avrei sicuramente messo il calcio al primo posto. A 22-23 anni ho cominciato
06:30a capire che se sei ancora in Serie D o in eccellenza probabilmente devi
06:34cominciare a costruire anche qualcos'altro intorno a te.
06:37Ero già iscritto all'università, ho detto devo andare all in sul mio percorso di
06:41studi. Era un percorso di studi che al tempo richiedeva la frequenza
06:45obbligatoria quindi giocare a pallone e studiare era complicato e ho concluso
06:50gli studi in scienza motorie. Ma guarda un po'. Sì sì, lo sport è sempre stato il
06:56centro della mia vita e quindi il calcio doveva lasciare un po' spazio a quello
07:02che era il futuro. Poi comunque l'ho giocato fino a tre anni fa però in serie
07:08minori nelle quali potevo consigliare il lavoro e il divertimento al campo
07:13durante la settimana e la domenica e quindi c'è stato un un abbandono lento
07:19ma doveroso alla carriera da calciatore se così si può definire.
07:22Ripeto il motivo principale perché non vali perché se vali, lo dico sempre dei
07:27giovani, se vali vai avanti e quindi a un certo punto fai la scelta o faccio
07:33calciatore o trovo un'altra strada. E invece poi dobbiamo entrare un po' più
07:38nella ciccia perché dobbiamo capire come è entrato il triatrono nella tua vita ma
07:42prima capiamo come è entrato anche il raccontare gli eventi nella tua vita,
07:47gli eventi sportivi sempre. Anche questo non c'è stato un passaggio netto come
07:53come dal campetto al campo da calcio quello vero. Io in realtà ho iniziato
07:58dal cabaret perché un amico mi ha iscritto a una serata come se fosse un
08:04talent televisivo nel quale alcuni talenti dovevano mettere in mostra
08:11insomma le proprie abilità. Tipo qui con noi abbiamo questa sera ragazzi
08:16Pizzol, Bruno Pizzol. Eh attenzione è un grande piacere con te Dario. Esatto è partita così, è partita così con
08:22tanti personaggi che inizialmente si facevano in spogliatoio o nel
08:26post partita agli amici e poi un amico ha detto basta adesso vai a farlo davanti a
08:31un pubblico vero e vediamo come te la cavi. E in realtà quindi è nata come per
08:37gioco, per scherzo. Mi sono reso conto che le persone si sono
08:40divertite e quindi ho provato anzi sono stato contattato e coinvolto da altri
08:46eventi e organizzazioni per per questa serata di cabaret però impegnativo
08:52quindi ecco questo lo dico se volete far cabaret c'è da studiare tanto perché
08:55far ridere non è non è semplice anzi è davvero complesso e complicato. La prima
08:59volta il pubblico può ridere poi quando ti ha conosciuto devi sorprenderli devi
09:05avere i tempi devi saper far ridere e io insomma imitare non basta per far
09:12sorridere, può far sorridere ma poi il pubblico deve ridere pretende no? Però
09:18insieme a queste proposte di eventi di intrattenimento sono arrivate anche
09:22proposte per eventi sportivi quindi cambiare completamente il tono
09:26svestivo quello da imitatore cabarettista quello più serio
09:30ho avuto dei maestri perché rubavo coll'occhio da quelli che secondo me
09:33erano bravi e ho cercato di imitare anche loro inizialmente poi creando un
09:37po' quello che ritengo il mio stile ho cominciato a raccontare solo ed
09:42esclusivamente eventi sportivi. Che sono? Nello specifico quali? Nello specifico io
09:46sono partito dal podismo dalla corsa su strada e dall'atletica e poi dal
09:50trail running maratone quindi sempre su strada ciclismo mountain bike e poi è
09:56arrivata l'illuminazione un anno e mezzo fa due due stagioni fa ormai
09:59consideriamo le stagioni con con il triatron. Allora ti chiedo subito perché
10:04voglio sapere quando è stato il primo impatto col triatron e che cosa hai
10:08pensato sinceramente di questi atleti sono tutti matti?
10:11Sì decisamente no questo è un pensiero che faccio spesso arrivando dall'endurance
10:18in realtà già l'avevo pensato nel trail running e gli ultra trail
10:22onestamente mi sono sempre chiesto com'è possibile
10:26Nel triatron l'ho pensato più perché era un mondo distante da me proprio
10:31perché arrivavo dal calcio dove onestamente il sacrificio non è al
10:35centro del mondo del pallone. Sì i sacrifici se ne fanno per giocare ma
10:38nell'allenamento non così tanti mentre credo proprio che un triatleta e dico
10:43credo perché non sono un triatleta. Ancora attenzione perché lo stiamo
10:47contagiando. Devo sacrificare tanto tempo ma anche tanta fatica è uno sport di
10:53fatica. Nella prima volta che ho potuto raccontare una gara di triathlon era un
10:58duathlon in realtà però ho pensato questo questi sono questi sono davvero
11:02forti se non vogliamo dire matti sono forti e però è stata un'emozione unica
11:08anche perché è stata un'opportunità incredibile quella chi ha creduto su di
11:12me mi ha proposto per la mia prima gara di triathlon un campionato europeo di
11:16duathlon e quindi è stato un battesimo davvero tanto tanto emozionante. A cao
11:21anche in una località importante insomma. Che differenza hai trovato tra gli altri
11:26eventi che hai dovuto seguire appunto quelli di corsa nello specifico e un
11:32triathlon in cui ci sono comunque un duathlon una multidisciplina in cui ci
11:36sono tanti momenti anche durante la gara da animare non solo una partenza un
11:41arrivo banalmente. Come dici tu è un mondo differente perché durante una
11:47gara di duathlon o di triathlon ci sono i passaggi che ti permettono di poter
11:51raccontare in maniera diversa rispetto a una gara in linea come può essere il
11:54ciclismo dove ti servi degli strumenti della tecnologia per raccontare quello
11:58che succede ma il pubblico vede poco a meno che anche il pubblico non sfrutti
12:03gli strumenti ma non si tocca con mano quello che succede in un campo gara.
12:08Nel triathlon questo invece accade c'è la possibilità dove ci sono gare
12:13multilap di vivere costantemente di poter raccontare quello che vediamo con
12:19gli occhi il pubblico secondo me lo vive molto più da vicino vivendo una
12:23gara così e per noi raccontarlo è più divertente assolutamente. Mi sembra che
12:28poi dopo Kaorle duathlon tu sia stato poi coinvolto subito anche nel triathlon
12:32europeo di Kaorle giusto? Giusto. Ecco raccontaci un pochettino
12:37chiaramente poi un campionato europeo ha ovviamente un'atmosfera particolare
12:41importante con tanti grandi atleti con la nazionale italiana e quant'altro
12:46quali sono i ricordi più forti di quella prima avventura europea così
12:52importante nel triathlon che quindi nuoto, bici, corsa, tre sport differenti
12:57di primo acchito molto differenti uno con l'altro che poi però come fosse una
13:03magia un'alchimia unica si fondono in maniera incredibile.
13:07È stato emozionante essere divisi solo da una transenne a volte nemmeno da quella
13:13da atleti che due tre anni prima avevo visto a Tokyo e poi me li ritrovo di
13:18fronte. Nel ciclismo questo è più complicato, è più difficile
13:24avvicinarsi all'atleta, al corridore non è così improbabile e complicato come
13:30nel calcio per esempio però già nel ciclismo è più complicato. L'atletica
13:35anche da questo punto di vista è più vicina cioè per chi fa il nostro lavoro
13:38c'è la possibilità di avvicinarsi di più all'atleta ma nel triathlon
13:43è stato veramente impattante perché ero di fianco a dei campioni del mondo, a dei
13:49campioni europei, a degli atleti olimpici e non ero abituato nel triathlon e non
13:56mi aspettavo questa grande umanità, questa umiltà che onestamente nel mondo
13:59degli atleti del triathlon ho trovato e mi piace molto perché ci
14:05mette a nostro agio, ci permette di poterci esprimere, raccontare le emozioni
14:09sapendo che di fronte a noi abbiamo dei ragazzi e delle ragazze che hanno i piedi
14:13ben piantati per terra. Poi tra l'altro hai avuto la fortuna e la possibilità di
14:18seguire e di poter raccontare con col microfono anche delle gare giovanili e
14:23lì apriamo un altro mondo ancora, ancora più interessante per tanti versi, stimolante
14:28dal punto di vista dell'energia, pazzesco proprio. Assolutamente c'è un'energia che
14:34va incanalata, io con i giovani credo che quell'energia là vada alimentata ma anche
14:40incanalata. Vanno incanalati anche i genitori, permettoni la voce. No, no, era dove volevo arrivare, hai ragione,
14:48assolutamente. Siamo proprio noi formatori, parlo ancora al presente anche
14:53della mia vita passata perché arrivando da scienze motorie ho cercato di fare
14:57l'educatore e l'istruttore sempre nel mondo del calcio e quello che ricordavano
15:01i genitori era che sì, vincere, sì, competere, però le regole e l'educazione
15:09prima di tutto per questi ragazzi qua, quindi noi adulti, ammesso che io mi possa definire
15:18tale, ma sicuramente i genitori, i formatori hanno l'obbligo di tenere sui binari giusti
15:26questi ragazzi, perché è bello che vincano, è bello che si divertano quando vincono,
15:31ma è bello che dopo un pianto, perché hanno bucato, perché in zona cambio qualcosa è
15:36andato storto, poi ripartano il giorno dopo, tornino ad allenarsi, tornano dai loro allenatori
15:42col sorriso perché hanno voglia di affrontare un'altra esperienza, un'altra gara. Tante
15:48volte il genitore, io non lo sono, ma li vedo, scavalcano le trascenne quando il bimbo o
15:55la bimba sono in testa alla gara e quando va male sono quasi più arrabbiati loro degli
16:02loro ragazzi, ci vuole equilibrio, non spetta certo me trovare quello che è, però ritengo
16:08che il genitore e gli istruttori e gli allenatori abbiano un ruolo importante in questo, perché
16:12l'energia dei ragazzi va incanalata nel giusto modo.
16:18Ascolta, parliamo un pochettino di quello che ci piace fare sul campo gara, ovvero col
16:24microfono in mano raccontare l'evento, secondo te quali sono le peculiarità, le
16:29cose essenziali che deve avere comunque il bravo speaker, il bravo announcer come si
16:34dice in campo internazionale per riuscire a raccontare in maniera convincente, in maniera
16:43accattivante un evento di alto livello?
16:46Io credo che quello che ho potuto provare con la mia esperienza è che bisogna innanzitutto
16:53essere dei trasformisti, perché bisogna rendersi conto del pubblico, della situazione, gestire
16:59l'evento cucendo se lo addosso o meglio cucirsi attorno all'evento in modo tale che si riesca
17:06a essere credibili e non tutti gli eventi sono uguali, anche le stesse gare anno dopo
17:11anno possono essere completamente diverse e quindi l'abilità di vestire diversi panni
17:18credo che nel nostro mestiere sia fondamentale, trasmettere le emozioni perché siamo un veicolo
17:24di emozioni fondamentalmente, raccontiamo quello che le persone già stanno vivendo,
17:29gli atleti stanno vivendo ma difficilmente ci ascoltano, giustamente perché sono atleti
17:34e sono concentrati sulla loro performance e a me piace prepararmi molto anche se tante
17:41volte poi non c'è il tempo per esprimerci, perché non siamo su uno studio televisivo
17:46siamo nel campo gara ed è complicato avere il tempo per raccontare tutto degli atleti,
17:51ma a me piace arrivare preparato e cercare di poter raccontare anche quella che è la
17:57loro storia di atleti e di risultati e divertirci, dobbiamo sempre divertirci anche noi, per
18:07me vale questo, io mi diverto molto nel farlo e spero che questo arrivi perché chi ci ascolta
18:14deve comunque passare un'ora, un'ora e mezza, due ore, tre ore, dieci ore di gara, divertendosi,
18:20il pubblico è lì per divertirsi. Ascolta, adesso tra poco ci arriviamo, dobbiamo ancora
18:26raccontare due momenti importanti che tra l'altro abbiamo avuto la fortuna di condividere
18:31con Nick che sono le Olimpiadi di Parigi 2024 e la World Cup Triathlon di Roma che ci sono
18:38stati in questa stagione, nel corso della stagione due momenti topici per il movimento
18:43del triathlon italiano, prima di questo, magari anche coinvolgendo questi momenti comunque,
18:48ti riaffiorano alla mente delle gare di triathlon e di duathlon sia giovanili che adulti che
18:55hai vissuto fino ad ora, dei momenti particolari, l'incontro con una persona, l'aver visto un
19:00certo tipo di svolgimento di gara che ti hanno particolarmente colpito?
19:05Me ne vengono in mente tanti, ho avuto la fortuna di trovarmi in situazioni, quelle
19:11che hai citato tu, senz'altro per valore della gara in sé e per prestigio del circuito,
19:18una World Cup o i giochi olimpici di Parigi sono qualcosa che neanche mai avrei pensato,
19:24soprattutto di poter collegare al triathlon, almeno due anni fa se me l'avessero chiesto
19:28avrei detto stai sbagliando persona probabilmente, perché non ho mai presentato una gara di
19:32triathlon, ho conosciuto tantissime belle persone, tante organizzazioni al dettaglio,
19:39minuziose che mi hanno fatto sentire innanzitutto a casa, è ben voluto, che è anche questo
19:43per noi che giriamo campi gara, non è scontato e ci fa esprimere al meglio e questo dovrebbe
19:49rendere, se noi ci esprimiamo, valore all'evento stesso, all'organizzatore, perché siamo un
19:55amplificatore di quello che è l'evento in sé, stare bene per noi significa poterci
20:00esprimere bene, quindi se citassi qualcuno e salutassi qualcuno rischiai di dimenticare
20:06chi comunque mi ha voluto bene e mi ha accolto nel mondo del triathlon, ringrazio davvero
20:11perché ho trovato le porte aperte, anche per esempio dai delegati tecnici, dai giudici
20:19di gara, dove in altri sport c'è stata un po' più distanza, sono sincero, se dovessi
20:25citare una categoria, quella con la quale rispetto ad altri sport ho avuto meno contatto
20:30è quella dei giudici, mentre nel triathlon ho trovato una famiglia anche là, una famiglia
20:34allargata davvero dagli atleti, ai dirigenti, agli organizzatori, ai giudici, salutiamo
20:40i nostri amici giudici perché spesso sono poco citati, ma sono fondamentali ovviamente
20:44per far sì che la gara si svolga al meglio, grazie Nic di questa sottolineatura, e allora
20:49arriviamo a Parigi, sai perché te lo dico anche, perché purtroppo, e questo va sdoganato,
20:53nel calcio l'arbitro è sempre stato separato, invece non è così, anche qua dovremmo fare
20:59passi da gigante in avanti, nella cultura sportiva italiana, nel calcio l'arbitro è
21:04proprio separato dal mondo dell'atleta. Nel triathlon hai ragione, in questo insegna
21:10far sì che siamo un tutt'uno e ci godiamo appunto dal giudice all'organizzatore, all'atleta
21:17ovviamente quella giornata dedicata a noi, ascolta Nic arriviamo a Parigi, Parigi 2024,
21:22mi ha fatto molto piacere quando ci siamo sentiti per messaggio, per telefono, io vado
21:27a Parigi, voglio seguire il triathlon, e allora abbiamo organizzato una bellissima trasmissione
21:32con lui sul campo gara, io da casa comodamente, che mandavo anche i suoi interventi, come
21:38si fa a raccontare la magia di Parigi, tra l'altro di una gara del triathlon veramente
21:42stupenda, perché era in centro, lo ricordiamo, quindi ancora più bella se possiamo dire
21:46quella del ciclismo, perché il triathlon è più bello del ciclismo, non ce ne vogliate
21:49su Bike Channel, vi inglobiamo e vi vogliamo bene amici ciclisti, ma ovviamente noi siamo
21:54più completi ancora, più particolari, a parte la battuta, realmente una gara che
22:00ha vissuto Parigi intensamente con un tifo eccezionale, si faceva fatica a volte a sentire
22:05i suoi interventi per il gran tifo che c'era, cosa ci dici?
22:10Beh, sono d'accordo anche per la, proprio come è stata costruita a Parigi il percorso
22:16per il triathlon era molto molto coinvolgente per il pubblico, perché nella mia postazione
22:21ho visto passare, se non ricordo male, dovrei rifare il conto, ma circa tra le 25 e le 30
22:26volte gli atleti, perché ingresso in acqua, uscita dall'acqua, erano multi-lap, quindi
22:326-7 giri, se non ricordo male, del circuito in bici e 5-6 della parte run, quindi gli
22:40atleti passavano nella mia postazione tantissime volte, non mi è mai capitato di vederli così
22:44tanto come a Parigi, ecco, apro una parentesi per riavvicinarci al ciclismo, comunque il
22:52passaggio a Sacro Cuore nella gara in linea è stato meraviglioso nel ciclismo a Parigi,
22:57quindi anche lì complimenti, il triathlon di Parigi è stato le montagne russe, perché
23:04poi la gara maschile non si è più fatta, poi si è posticipata, e io ero lì e ho detto
23:09ma mi capita una volta di andare alle Olimpiadi, le mie prime Olimpiadi, è vero che io col
23:14triathlon fino a un anno e mezzo fa non mi ero mai avvicinato, ma adesso che sono qua
23:19fatemi vivere questa esperienza, poi per fortuna, e non aggiungiamo altro, per fortuna la gara
23:24si è fatta, il giorno dopo è stata una maratona, perché prima la gara maschile, anzi prima
23:30la gara femminile, adesso sono confuso, non mi ricordo più chi ha gareggiato prima, prima
23:34le donne, prima le donne, e poi la gara maschile è stata una maratona, perché non riuscivo
23:43a capire, non ricordo quanto sono stato in campogara, ma credo dalle 6.30 circa del mattino
23:47forse anche prima, che poi alla fine probabilmente è stato ancora più coinvolgente anche per
23:51il pubblico, per chi voleva seguire, è stata ancora una botta più forte, perché tutto
23:56insieme, uno dietro l'altro, chiaramente più lunga da raccontare anche per te, però
24:01molto intenso, sì decisamente, bellissimo, è stata un'emozione, io mi ricordo che vi
24:07ho detto in diretta, vi invidio un pochettino, perché da qui c'è talmente tanto coinvolgimento
24:13che non si riesce a seguire la gara, io vedevo i passaggi, ma non avevo a disposizione strumenti
24:19per poter capire al 100% cosa stava succedendo, e quindi vi invidiavo a voi in studio perché
24:25potevate anche godervi la gara, io però dal mio punto di vista lì ho vissuto davvero delle
24:29emozioni incredibili, anche se ero circondato al 95% da francesi, quindi il tifo era preponderante,
24:39il body azzurro ogni volta che passava era bellissimo, quando è uscito Crociani per
24:46primo dall'acqua ho detto no, non può succedere, cioè sì, sapevo delle sue capacità, però
24:52sai cominci anche a sognare, non si sa mai, evidentemente la gara è stata quello che
24:58è stata, però bellissimo davvero, bello bello bello, e Dulcis in fondo, la cegliegina
25:03ci siamo regalati una World Triathlon Cup Roma insieme da speaker, è stata veramente
25:09una bellissima esperienza, ecco di quell'esperienza romana cosa ti porti dietro, veramente World
25:15Triathlon Cup è il secondo circuito della federazione internazionale del World Triathlon
25:22e la tappa di Roma sta diventando la seconda edizione comunque sempre più importante
25:25ovviamente per la bellezza e il nome della città eterna in tutto il mondo, è stato
25:34un turbinio di emozioni anche a Roma, perché poi io a Roma ho un legame particolare, vivo
25:42la città di Roma proprio come se fosse casa per me, anche se non l'ho mai vissuto a pieno,
25:50però ho sempre sentito un legame con la città particolare, con la storia, quindi trovarmi
25:55a Roma per poter raccontare una tappa di World Cup è stato, ogni tanto ti chiedi ma sta
26:03succedendo davvero o c'è qualcosa che, qualcuno mi deve svegliare, poi lo sai bene anche
26:10tu, ci si prepara, ci arriva, poi quando si parte, si parte e vola, è già finito?
26:15È già finito e non ti spieghi come sia successo, è stata un'esperienza che porto nel cuore
26:22per come l'abbiamo vissuta, per come l'abbiamo preparata, per il meteo che stava per farci
26:28un brutto scherzo all'improvviso, perché poi le condizioni sembravano in miglioramento,
26:34poi è arrivata la pioggia che non aveva messo nessuno, quindi abbiamo vissuto anche questo,
26:39però è stato emozionante anche lì, poi ecco la difficoltà credo per noi sia non emozionarci
26:45troppo nel raccontare, perché non deve arrivare la nostra emozione, deve arrivare l'emozione
26:48generale dell'evento, secondo me l'abbiamo fatto discretamente bene, raccontando le emozioni
26:56degli atleti e del pubblico e quindi un'altra via sulle esperienze positive assolutamente.
27:04Allora pronti già ovviamente anche per vivere quella che sarà la prossima stagione, ma
27:09prima, prima di chiudere ovviamente per il nostro Nick, la domanda è d'obbligo, Niccolò
27:14ma quando è che ti iscrivi alla prima gara del triathlon? Te l'aspettavi dai che te
27:19l'avresti fatta questa domanda. Allora possiamo farci la promessa che lo farò. Però vogliamo
27:24sapere come siamo messi nei tre sport, da un laureato in scienze motorie ci siamo su
27:29tutti e tre direi. Sì, mi fa più paura il nuoto, perché in equilibrio o comunque a
27:38distanze di un certo tipo, anche un super sprint o uno sprint, io non lo faccio da almeno
27:4225 anni, forse anche 25 anni, sì decisamente, cioè che non nuoto con una determinata intensità
27:49o con determinate distanze è passata una vita, quindi mi ci dovrei mettere seriamente
27:55ecco. Mentre affrontare una distanza sprint ovviamente partirei non oltre, non oltre,
28:02in bici o a piedi non mi spaventa. Poi non guardate il cronometro, non vi aspettate i
28:07tempi. Quello è un'altra cosa. Arrivare da finisher, sì. Se la domanda è quando,
28:15non lo so. Vediamo, vediamo. Non lo so, vediamo, vediamo. Però posso fare una promessa, questo
28:19me la sento di farla. Farò una gara di triathlon prima o dopo nella mia vita, sì. Va bene,
28:25va bene. Allora noi prendiamo questa promessa. Io ringrazio di cuore Nicolò e abbiamo visto
28:29anche da chi si è appacciato da un paio d'anni e da poco nel nostro mondo quanto sia bello
28:34anche il racconto appunto di quelle che sono le peculiarità del nostro mondo. Quindi ti
28:39ringrazio di cuore Nicolò per questa bella chiacchierata. Finisce qui la puntata di Mondo
28:43Triathlon, sempre su Bike Channel. Per la prossima da Docciaio Triamo, buon triathlon a tutti. Ciao
28:48amici.