Categoria
🥇
SportTrascrizione
00:00musica
00:30musica
00:32musica
00:34musica
00:36musica
00:38musica
00:40musica
00:42musica
00:44musica
00:48Amiche e amici di bike channel
00:50appassionati di ciclismo e
00:52di letture sul mondo della bicicletta
00:54un saluto da Pietro Pisaneschi
00:56e benvenute ad una nuova puntata di ciclo stile
00:58le parole del ciclismo la rubrica di Bike Channel che si occupa di presentare i
01:03libri e come avrete potuto intuire dall'introduzione musicale oggi è una
01:09presentazione un po' particolare anche perché con noi in studio c'è Marco
01:14Ballestraci scrittore performer e Marco già lo abbiamo visto con il pezzo di
01:19armonica che introduce questa puntata. Uno bisogna che si arrangi come può, impara
01:24due tre cose e poi le metti insieme per prendere un po' di soldi insomma hai
01:27capito com'è? Certo tu hai imparato a scrivere poi a suonare l'armonica
01:31oppure il contrario bisogna vedere insomma. E adesso racconti al giro per l'Italia i
01:37tuoi libri l'ultimo uscito per Pagine al vento che in realtà si tratta di una
01:43riedizione è Imerio romanzo di dannate fatiche
01:47Imerio è Imerio Massignan l'armonica all'inizio di questa puntata significa
01:54che questa sarà una puntata speciale perché tu ami presentare i tuoi libri
01:58attraverso degli spettacoli non sono quelle presentazioni noiose tutte
02:03impostate anzi tutt'altro armonica chitarra pezzi cantati pezzi recitati e
02:11quest'oggi a ciclo stile proprio faremo una parte del tuo spettacolo che poi ti
02:16vedrà protagonista con varie tappe in Italia
02:19Imerio è Imerio Massignan, tu hai deciso o meglio decidesti di dedicare un
02:25libro alla figura di uno dei più grandi scalatori del ciclismo italiano
02:30sfigatissimo possiamo dire anche uno dei corridori più sfigati del ciclismo
02:35italiano e la collana Pagine al vento di mulatare editore ha deciso poi nel 2024
02:41di rieditarlo. La domanda è semplice o anche difficile perché proprio Imerio
02:46Massignan tra tutti i corridori che potevi scegliere? Perché quando ascoltavo
02:51il giro di Italia in televisione Adriano De Zan che secondo me Adriano De Zan è un
02:57evangelista cioè esiste Matteo, Marco, Luca, Giovanni e Adriano De Zan sono cinque
03:03gli evangelisti per quanto mi riguarda lui raccontava ogni volta che il giro
03:07arrivava sulle sulle Alpi o sulle Dolomiti raccontava di questa sfiga
03:13terrificante che aveva avuto Imerio Massignan nella tappa del Gavia
03:17quindi quando senti questa sfiga terrificante uno si incuriosisce anche a
03:21una persona che è oggetto della sfiga e per tutta una serie di motivi un po'
03:28legati alla fotografia una fotografia che improvvisamente compare ma che
03:32compare realmente nella mia vita e ho seguito questa strada che è quella che
03:37mi porta in qualche modo a Imerio Massignan anche se non è esattamente
03:44non è esattamente la biografia di Imerio Massignan anche perché è un romanzo di
03:49dannate fatiche. I temi di questo libro sono principalmente tre
03:54l'immigrazione, il ciclismo e la rinascita tutto fuso all'interno di Imerio
04:01sì sembra incredibile ma credo che questi sono questi i temi e c'è successo
04:07anche che chi ha acquistato il libro pensando che fosse la biografia di Imerio
04:11si è incazzato perché pensava di trovare. Ti ha richiesto i soldi? No, no, i soldi non li
04:15davo più. Non è venuto a un tuo spettacolo e ti ha tirato dietro il libro?
04:20Invece in realtà è un romanzo che parla di quello che noi tendiamo a
04:25dimenticare in Veneto molto volentieri è il fatto che noi per molto tempo fino
04:31agli anni 60 anche più in là degli anni 60 abbiamo avuto le pezze al culo
04:35soprattutto alcune zone del Veneto e tantissima gente ha dovuto emigrare ed è
04:42se vuoi una storia rimossa, rimossa dalla locomotiva economica d'Italia
04:50come succede anche nelle presentazioni io racconto spesso che il Veneto ha un
04:56record mondiale nella velocità del passaggio dalla Pellagra al Suvo
05:01noi abbiamo il record mondiale. In un periodo brevissimo siamo passati dalla
05:05Pellagra al Suvo e quindi mi piace in questo libro anche riparlare di questa cosa.
05:11E qual è l'espediente narrativo che ha utilizzato per inserire allora la
05:16figura di Mario Massignan? È legata al fatto che comunque Mario Massignan ha
05:22più o meno lo stesso background, sostrato che hanno avuto i miei
05:30genitori, gente che lavora in campagna che tutto sommato non ha parecchi soldi
05:36e per Mario Massignan così come per i miei genitori è stata l'immigrazione
05:39diciamo la risoluzione di alcuni problemi, per Mario Massignan è la
05:44grande capacità di andare in bicicletta e quindi c'è questo doppio binario, la
05:48grande capacità di andare in bicicletta che salva e al tempo stesso c'è
05:52l'immigrazione che in qualche modo salva. Entrambi comunque non sono panacee
05:58perché richiedono sacrifici, grandi sacrifici, non a caso il sottotitolo del
06:02romanzo è di dannate fatiche. Ecco queste dannate fatiche, a cosa ti
06:07riferisci proprio precisamente? A fatica bestiale, io vedevo mio padre, mio padre e
06:13mio babbo quando tornava a casa al lavoro, quando mio padre faceva il moratore d'estate
06:19sembrava uno scheletro per il caldo e quindi lo vedevo nei suoi occhi le
06:26dannate fatiche che sono più o meno le dannate fatiche che tu vedi a un altro
06:31livello quando tu guardi i corridori al culmine di una salita che sono
06:36completamente privati dell'anima, è stata scavata via dalla salita mentre in
06:42altri protagonisti di Imerio è scavata via dal lavoro. Dunque noi presenteremo
06:47a ciclostile oggi Imerio Massignan in un modo un po' singolare, a dire la verità in
06:54tutte le puntate precedenti di ciclostile che invito a recuperare sul
06:58nostro sito bikechannel.it, non avevamo mai fatto una presentazione un po'
07:03recitata, un po' cantata, un po' suonata, comunque con il toscano Pietro Pisaneschi
07:10e il veneto Marco Ballestracci, mezzo toscano e mezzo veneto Marco Ballestracci
07:17accompagnati da una internazionale armonica presenteremo quest'oggi una
07:24parte dello spettacolo dedicato a Imerio, romanzo di dannate fatiche scritto da
07:30Marco Ballestracci edito da mulatero editore per la rubrica Pagine al Vento
07:36anzi per la collana meglio Pagine al Vento, che dire Marco ci cambiamo meglio
07:42cambiamo i nostri ruoli e che lo spettacolo abbia inizio e che Dio ci aiuti
08:06quella sera Imerio tornò a casa tardi, erano tutti preoccupati e la mamma
08:28guardava dalla finestra, il cuore le si fermò quando vide una macchina grossa
08:33arrestarsi davanti a casa e il ragazzo scendere quasi scusandosi con il
08:39conducente, suonò il campanello con la testa bassa come quando da bambino ne
08:45combinava una, madonna santa c'è capitato qualcosa di brutto, Imerio entrò e per
08:52abitudine corse subito con lo sguardo al piatto della polenta che la madre per
08:57tenerla calda aveva coperto con la scodella, cosa è successo Imerio? cosa è
09:04successo? dimmi per carità, sentiva addosso gli occhi di tutti e non sapeva
09:10come annunciare quella cosa che gli pareva troppo grande per essere accaduta
09:15davvero, Imerio cosa è successo? il tono del padre era fermo e imponeva la
09:21risposta, deglutì con la fronte a terra la notizia gli uscì tutta ad un fiato
09:29ho appena firmato il contratto con Campagnolo e il mese che viene corro il
09:35giro d'Italia co a Legnano, corro il giro d'Italia co a Legnano, alzò lo sguardo e
09:44tutti nella cucina avevano occhi grossi come le uova della perpetua di san
09:51Vincenzo. Quello che ha appena detto Pietro è l'annuncio dell'esordio di
09:57Imerio Massignan nel grande ciclismo, nel giro d'Italia del 59, il giro d'Italia
10:03nel 59, non c'è discussione, è la manifestazione sportiva più importante
10:09assolutamente più importante che c'è in Italia e lui entra in questo grande
10:14giro da neoprofessionista e da neoprofessionista
10:18Imerio Massignan si classifica quinto in classifica generale, un risultato
10:24eclattante e Imerio Massignan è talmente importante in quel giro d'Italia che
10:32diventa l'elemento principale della vittoria di Charlie Gowell su Jacques
10:37Anquetil in quel giro, perché nella tappa decisiva, la tappa che va da Aosta
10:43a Courmayeur, che in realtà Aosta e Courmayeur sono molto vicine, ma Vincenzo Toriani
10:48quell'anno fa fare ai corridori un giro da Aosta e Courmayeur passando dal
10:52Gran San Bernardo, dal Passo del Four Class, dal Piccolo San Bernardo, ottenendo
10:57una tappa di appena 299 chilometri e Imerio Massignan è fondamentale perché
11:05Charlie Gowell sa che la maglia rosa Jacques Anquetil può essere attaccata solo in
11:11quella tappa, in quell'ultima tappa di montagna e Charlie Gowell chiede aiuto a
11:15Imerio Massignan, figuratevi Imerio Massignan neoprofessionista che il grande
11:19Charlie Gowell, già vincitore di un Tour de France e un Giro d'Italia, gli chiede
11:23aiuto, Imerio Massignan dice pronti sto qua e Imerio Massignan tiene la corsa
11:29durissima, tanto che a un certo punto Jacques Anquetil sull'ultima salita, sul Piccolo
11:35San Bernardo, crolla, prenderà otto minuti di stacco da Charlie Gowell in quella
11:41circostanza e davanti alla corsa andando verso Courmayeur rimangono i due,
11:49Charlie Gowell e Imerio Massignan, Charlie Gowell già vincitore praticamente
11:54perché sa che Anquetil è perduto, vincitore del Giro d'Italia, c'è una legge
12:01nel ciclismo, la legge nel ciclismo è fondamentale, la legge dice giro a Charlie
12:07Gowell, tappa a Imerio Massignan, ma cosa succede? A 5 km d'arrivo
12:15Imerio Massignan fora e Charlie Gowell non lo aspetta, primo Charlie Gowell, secondo Imerio Massignan,
12:23immaginate Imerio Massignan, c'è la tappa più importante del Giro d'Italia, era lì
12:28la stava vincendo e la perde in questo modo, è incazzatissimo, ma come sapete Dio,
12:37il Dio del Vecchio e Nuovo Testamento, si può scegliere in questo caso, decide che
12:43l'anno dopo c'è la grande occasione perché nel 1960 Vincenzo Toriani inserisce
12:49una montagna mai fatta dai ciclisti, una montagna possiamo dirlo subito, non
12:56occorre che faccia troppa sospasca, il Passo di Gavia, tutti quanti dicono la tappa più
13:02leggendaria della storia del ciclismo, la tappa da Trento a Bormio dal lacuneo Pinerolo del 1949,
13:09quindi Imerio Massignan dice via, via, via, via, via, via, infatti Imerio Massignan stacca tutti
13:16all'inizio del Passo di Gavia, quando l'asfalto diventa sterrato, Imerio Massignan sale
13:25in mezzo al pareti di neve, in una giornata, una giornata catastrofica, la temperatura si
13:33aggira sempre sui 4 gradi, quindi immaginate la situazione, il cielo è completamente grigio,
13:38la strada è stata liberata dagli alpini la notte prima, Imerio Massignan corre tutto
13:45solo in mezzo a queste a queste montagne di neve, arriva sopra il Passo di Gavia,
13:51che è l'ultima salita prima dell'arrivo a Bormio, mancano 17 chilometri di discesa per l'arrivo,
13:59Imerio Massignan passa sopra il Passo di Gavia con un minuto e 35 secondi di vantaggio giù Cialegaure,
14:06Imerio Massignan dice finalmente ho vinto, finalmente ho vinto per la prima volta una
14:15tappa leggendaria e Imerio Massignan si butta in discesa un minuto e 35 di vantaggio, dopo un
14:23chilometro e mezzo di discesa Imerio Massignan sente dei colpi dietro al culo e fora la ruota
14:31posteriore, a questo punto Imerio Massignan scende velocissimo la bicicletta, sgancia gli sganci
14:38rapidi, invenzione del suo conterraneo Tullio Campagnolo, estrae la ruota e aspetta il cambio
14:46a ruote, ma l'auto della Legnano, la Miraglia, ha fuso il motore sopra il Passo di Gavia, la moto
14:56della Legnano con le ruote di cambio ha bruciato la frizione durante la salita, quindi non arriva
15:03nessuno, Imerio Massignan aspetta, aspetta, ma a un certo punto anche lui capisce che non arriverà
15:11nessuno e quindi cerca disperatamente di togliere la gomma dal cerchione, disperatamente cerca di
15:20togliere il tubolare, sapete che i corridori correvano sempre con il tubolare attorno alla
15:24vita per eventualmente cambiare la gomma in corsa, ma non riesce a saccarla perché era
15:30talmente freddo che il tubolare si è incollato al cerchione e quindi non c'è verso di tirarlo
15:38fuori finché Imerio Massignan con la bocca lo strappa e riesce a toglierlo, mettere la nuova
15:44gomma, il nuovo tubolare, ma quando riparte, il Minuto 35 è già passato e Cialigaulla ha raggiunto,
15:53anzi superato, Imerio Massignan riesce a recuperarlo in discesa, arrivano allo sprint,
15:59Imerio Massignan vuole vincere questa tappa però non sa come fare ma pensa e trova una
16:05tattica per vincere questa tappa, arriva allo sprint e si stringe le cinghiette ma 500 metri
16:13all'arrivo, sente di nuovo, tom, tom, dietro il culo e fuora per la seconda volta, questo è il
16:23primo classico esempio della gigantesca sfiga di Imerio Massignan.
17:23Gli emigrati più vecchi, quelli che se ne erano andati dall'Italia subito dopo la fine della
17:31guerra, guardavano e sorridevano, beh adesso i franzesi diventai buoni e bravi ma te dovevi
17:39vedere quando che arriviamo nel 46, era bestia e senza misericordia, poi raccontavano per la
17:48centesima volta la loro storia, arrivavano con il treno dal Piemonte e appena finita la galleria
17:55c'era il posto di dogana francese a Modane, li tiravano giù dai treni e li guardavano a uno a
18:04uno con facce che dicevano, oh ecco qua un'altra trenata di merda italiane, li metti in culo
18:12italiani, credete che ci siamo dimenticati di quando avete preso mentone da grandi combattenti
18:19coraggiosi italiani e guarda un po' ora siete qui con le pezze al culo a chiedere la carità di
18:27lavorare, guardavano tutto dal culo fino ai denti come ai cavalli, poi assegnavano alloggi che parevano
18:36campi di prigionia avanzati dalla guerra, avevano cura che ci fossero pure gli animali da compagnia,
18:43zecche e piattole, tanto per ricordar loro che erano dei miserabili, ai francesi bastava quello,
18:50che stessero buoni, dove li sistemavano o che se ne andassero in giro per la Francia a lavorare
18:57senza rompere i coglioni, il loro destino era tirar fuori dai forni manganese, acciaio, silicio,
19:06e carburo, senza fare domande stupide che avevano sempre la stessa risposta, di un po' italiano non
19:15ti piace più l'ospitalità francese, se ti sembriamo poco riconoscenti puoi tornare in
19:21mezzo alla merda da dove sei venuto, in realtà chi scrive libri innanzitutto raccoglie storie e chi
19:33raccoglie storie fa esattamente quello che faccio io per scrivere i medio, cioè va a chiedere alle
19:37persone che per esempio in questo caso sapevo che erano state i migranti e quindi una signora mi
19:45racconta questa storia che io insomma riprendo in qualche modo in di medio, questa storia è una
19:53storia tipica di emigrazione del Veneto perché il Veneto insieme alla Sicilia è stata la regione
19:59che più ha mandato fuori persone per guadagnarsi da vivere altrove, questa signora mi racconta in
20:08casa sua questa storia, lo proprio raccolta come i vecchi cercatori di storie, lei mi racconta che
20:14il 27 agosto del 1956, ricorda molto bene la data, lei parte col treno per la Svizzera, partire col
20:26treno per la Svizzera è una cosa molto particolare perché questa signora non era mai salita su un
20:31treno, quindi il suo primo viaggio in treno lo fa per emigrare in Svizzera in questo posto che
20:36si chiama Neuchatel, ci va perché là c'è già sua sorella che già lavora chiaramente in una
20:44fabbrica di orologi svizzera, lei parte appunto in questo giorno 27 agosto 1956 perché? Perché
20:54quel giorno compie vent'anni e a vent'anni si può avere il permesso di viaggiare in treno da
21:00sola, però immaginate cosa significa per una persona che in quel momento è sempre vissuta
21:06in una piccola città del Veneto, per esempio finire in un luogo come la stazione centrale
21:13di Milano, immaginate cosa può provare una persona che per la prima volta prende il treno
21:20e per la prima volta tocca la stazione centrale di Milano, oseremo dire una parola che è panico,
21:28quindi per evitargli il panico la sua famiglia la fa accompagnare da uno zio che è già stato
21:34emigrante a Torino, quindi in treno è già passato alla stazione di Milano, quindi lo zio la accompagna
21:42dal Veneto fino alla stazione centrale di Milano, quando arriva alla stazione centrale di Milano
21:47la mette sul treno che va a Berna, che è la capitale della Svizzera, voi capite già che la
21:56situazione è particolare perché in Veneto, lo sanno tutti, non esiste la lingua italiana,
22:01esiste una sola lingua che è il Veneto e quindi una persona che fino a quel momento ha sempre
22:07parlato Veneto, si ritrova non solo a parlare italiano a Milano, che è leggermente differente,
22:14ma addirittura arrivare a Berna e a Berna si parla tedesco e a Berna cambierà e andrà con
22:23il treno fino a Neuchatel in cui si parla francese, quindi immaginate quel giorno cosa
22:30passa per la testa di questa persona che mi ha raccontato questa storia, il mondo cambia,
22:36arrivano a Milano, viene messa sul treno che va appunto a Berna e c'è il primo passaggio di
22:44frontiera, anzi l'unico passaggio di frontiera, in un posto che si chiama Briga, che sta alla
22:50fine del traforso del Sempione, la signora mi ha raccontato molto dettagliatamente quel passaggio
22:57perché sulla banchina, sul marciapiede della stazione, ci sono i poliziotti svizzeri che
23:04controllano attentamente quello che i passeggeri che chiaramente emigrano portano, quindi lei
23:12racconta in modo molto accurato quello che succede, lei aveva preparato molto bene la
23:18valigia, aveva piegato tutti i suoi vestiti molto bene perché partire e andare in un paese nuovo
23:24necessita di ordine, di dimostrare di essere ordinati e quindi lei aveva piegato tutto quanto
23:31molto bene nella valigia, tutti i suoi indumenti, quelli intimi, quelli meno intimi, li ha piegati tutti con cura, i poliziotti
23:39svizzeri aprono la valigia e con un bastone con la punta gli spostano tutte quante le cose sulla
23:47valigia, le buttano addirittura per terra, quindi tutto quello che era piegato è svolazzante sul
23:52marciapiede, in mezzo alla roba di altre persone che hanno visto svolazzare la roba grazie al picche
23:58chiamiamolo così dei poliziotti svizzeri e quindi con un magone gigantesco tutto viene
24:06riempiegato e rimesso nella valigia, dopodiché ci sono le ispezioni corporali, si tratta proprio
24:13di ispezioni corporali, per cui immaginate cosa può provare questa persona che per la
24:19prima volta prende il treno e che per la prima volta va in un paese diverso dal suo, arriva
24:26comunque a Berna e lì a Berna non si capisce, non si è ancora capito come abbia fatto questa
24:33signora a trovare il treno per andare nel Châtel, visto che a Berna parlano in tedesco, lei mi ha
24:41raccontato che si è rivolta a un ferroviere con la striscia rossa del berretto, il ferroviere con
24:48la striscia rossa del berretto nella sua testa è un ferroviere che ha più potere e quindi
24:55effettivamente questo infermiere e questo ferroviere gli indica il treno che va a Neuchâtel nel
25:04canton francese, lei sale e arriva in un'altra lingua ancora nuova, in francese, scende a Neuchâtel,
25:14probabilmente riesce a leggere il cartello della stazione, scende ed era d'accordo con la sorella
25:21che la sorella avrebbe lasciato il lavoro per andarla a prendere in stazione, ma quando il
25:29treno arriva e la signora scende, la sorella non c'è e quindi lei rimane da sola sul marciapiede
25:40in un paese diverso, con i tetti delle case diverse, con le case che sono completamente
25:47differenti da quelle che ci sono in Veneto o in Italia, con i tetti appunto a quello che
25:54noi immagineremo potrebbe essere un quadro gotico e lei fa esattamente quello che faremo noi se ci
26:02trovassimo in questa situazione, si mette a piangere, piange, piange, tanto che un ferroviere
26:11rimane colpito dal suo pianto, va da lei e le chiede cosa c'è signora e lei risponde ci dove
26:23essere mia sorella ma mia sorella non c'è a prendermi e gentilmente il ferroviere gli dice
26:29ma dove lavora sua sorella e lei gli dice la fabbrica, la fabbrica si chiama Fabac e quindi
26:37il ferroviere chiama la fabbrica e si va a passare alla sorella e gli dice tua sorella è qui sul
26:46marciapiede da sola, vieni a prenderla, c'era stato un problema al lavoro e quindi la sorella
26:52aveva dovuto in qualche modo sostituire qualcun altro, però riesce ad andare via e riesce
26:59finalmente ad arrivare alla stazione a prendere questa povera disgraziata che è arrivata quel
27:04giorno per la prima volta dal Veneto e finalmente come succede in tutti i film le due sorelle si
27:13abbracciano e piangono. Questa storia la conosco molto molto bene perché quella che vi ho appena
27:20raccontato è la storia del primo viaggio di mia mamma in Svizzera.
27:34Madame Pagani è un'emigrata
28:03tanti anni prima da Ferrara alla Francia, si era messa a farore nelle case della gente più distinta
28:11di Chamberry, poi aveva cominciato ad affittare stanze a emigranti italiani che avevano bisogno
28:18di un tetto e non sopportavano più il lezzo delle baracche comuni, in più dava loro una mano perché
28:24in qualche modo si arrangiassero in Francia, gli mandava un indirizzo buono, scriveva lettere
28:31all'immigrazione e talvolta combinava persino fidanzamenti e matrimoni. Le pareva bello aiutare
28:38quelli che avrebbero dovuto fare la medesima vita che lei aveva sperimentato 20 o 30 anni prima,
28:45salutare e farsi salutare da Madame Pagani sarebbe stata dura, le avrebbe promesso di
28:53tornare a trovarla una volta sistemato ma tutti e due sapevano che non sarebbe mai accaduto,
28:59l'unica cosa di cui era certo per esperienza e per le voci che giravano tra gli italiani
29:05era che in ogni città si incontravano donne come Madame Pagani, che rivedevano in ogni emigrato
29:12che stava a pensione un po' di ciò che avevano perduto del loro paese. La sfortuna di Imerio
29:22Massignan è tale anche nella vittoria, perché Imerio Massignan effettivamente nella sua storia
29:30di corridore professionista vince due corse, una nel 61 e una nel 62, ma quella più importante la
29:37vince nel 61, vince la tappa del Tour de France che arriva a Superbagnères, Superbagnères è la
29:44stazione sciistica di un luogo di Pireneghi che si chiama Bagnères de Ruchon, l'hanno costruito
29:51nuovo questo Superbagnères e inaugurano la strada che da Bagnères de Ruchon porta alla stazione
29:57sciistica Superbagnères e lo fanno proprio attraverso la tappa del Tour de France.
30:02Imerio Massignan è con i migliori di quel tour, che è il secondo tour vinto da Jacques Anquetil,
30:11Jacques Anquetil vince il primo tour nel 57 e il secondo lo vince nel 61, ma il tour del 61 è molto
30:18particolare, infatti Jacques Godet, il patron del Tour de France dice che i corridori sono tutti
30:25dei nani perché non lottano contro Jacques Anquetil, l'unico che si comporta da uomo,
30:32dice Jacques Godet, è Imerio Massignan e Imerio Massignan vuole fargli un omaggio a Jacques Godet
30:40e quindi decide che se la giocherà a Superbagnères e infatti vincerà, ma non è una vittoria come tutte
30:50le altre perché quel giorno, giornata meravigliosa sui Pirinei, bellissimi i Pirinei sono meravigliosi,
30:57verdi e illuminati da questo sole estivo, solo su Superbagnères c'è una nuvola, una nuvola
31:07isolata che evidentemente segue Imerio Massignan, sembra un cartone animato ma è così, segue Imerio
31:16Massignan e quando parte l'ultima salita, appunto che arriva da Bagnères de Luchon a Superbagnères,
31:22si scatena quello che i francesi chiamano un orage, una tempesta, che vuol dire vento
31:32fortissimo e pioggia battente. Imerio Massignan è con i migliori, quindi con Jacques Aguetil,
31:39con Junckermann, con Carlesi che in quel tour arriverà secondo, con Charlie Gow,
31:46naturalmente Charlie Gow non può mai mancare, e affronta dall'ultima salita. Imerio Massignan
31:53ha il vento contro ma non ci sta, Imerio Massignan attacca la prima volta ma sbatte
31:59contro il vento contrario e viene ripreso, attacca una seconda volta, sbatte contro il
32:06vento contrario e viene ripreso, attacca una terza volta, sbatte sul vento contrario e viene ripreso
32:12e a riprenderlo è immancabilmente Charlie Gow. Ormai mancano 500 metri al scollinamento di
32:20Superbagnères, poi ci sarà una piccola discesa che porta all'arrivo e lì Imerio Massignan attacca
32:26per la quarta volta, disperatamente, e a questo punto quello che in genere è il protagonista dei
32:32miei racconti, dei miei spettacoli, Dio appare e finalmente Dio ha pietà di Imerio Massignan e Dio
32:42in questo caso, che deve essere Dio dell'Antico Testamento, si comporta esattamente come nel
32:46libro dell'Esodo quando fa passare sul Mar Rosso gli ebrei. Dio di fronte all'ultimo attacco di
32:55Imerio Massignan ha pietà di lui e apre il vento contrario. Imerio Massignan trova il buco e si
33:03infila dentro. Subito gli altri corridori vedono che c'è uno spiraglio e cercano di lanciarsi
33:09anche loro all'inseguimento di Imerio Massignan, ma Dio fa come con l'esercito del Faraone, chiude
33:15il vento e i corridori sbattano contro il vento contrario. Imerio Massignan arriva al comune
33:23della salita tutto solo, si guarda indietro e non c'è nessuno, quasi quasi non ci crede neanche
33:30lui che finalmente dopo tante peripezie riuscirà finalmente a vincere una tappa e quindi va verso
33:40l'arrivo. Ma non poteva finire così perché anche di fronte alla vittoria succede una cosa che è
33:49raramente capitata nella storia del ciclismo. A causa del vento fortissimo di questo Orage le
33:57tribune sono crollate e quindi tutti gli spettatori che aspettavano l'arrivo della
34:04tappa se ne sono andati. Non c'è più nessuno ad aspettare Imerio Massignan che vince e addirittura
34:10lo striscione d'arrivo viene prima strappato e poi portato via dal vento in qualche gola
34:18dei Pirenei quindi non c'è neanche lo striscione d'arrivo. Quindi la tappa più importante vinta
34:24da Imerio Massignan non c'è nulla, né gli spettatori né lo striscione d'arrivo e quando
34:31sono andato, una delle tante volte in cui sono andato a casa di Imerio Massignan e mi ha raccontato
34:37questa storia finisce sempre col dire Marco ma te pareva che non poteva essere così. E il giorno
34:45che vince non c'è né la gente né lo striscione d'arrivo. Questa è la storia di Imerio Massignan.